sì lo so, è un argomento trito e ritrito... ma facciamoci due chiacchiere va.
Nelle mie innumerevoli cadute (ma sono ancora lontana dal raggiungere il 100 che mi fa diventare un cavaliere), mi sono spesso sentita dire che "cado male".
Sarà che ho scarso equilibrio, ma quando sono in volo verso la sabbia del campo, non ho il tempo di riflettere su come cadere.. Anzi, sono talmente "confusa" che in quelle frazioni di secondo quasi non capisco dove sia il cielo e dove sia la terra.
Comunque, ci sono dei "consigli" generali per limitare i danni di una caduta?
Io cerco di non sbattere la testa, ma non sempre ci riesco.
Meglio cercare di cadere in piedi?
Meglio farsi piccoli a pallina o aprire il corpo?
Stare molli? Fare i muscoli?
Quando cado mentre salto ho sempre paura che ricevendosil la cavalla mi calpesti. In questi casi è meglio cercare di cadere a lato?
(anche se per quello che ho visto io, il cavallo fa di tutto per evitarti).
:dontknow:
La mia esperienza di cadute è più che discreta, e mi ha portata a capire che non bisogna opporsi alla forza che ti "sradica" dalla sella. Si fa di tutto per stare su ma quando l'equilibrio viene definitivamente compromesso conviene farsi canna al vento e piegarsi, non resistere più.
E' un po' il concetto della caduta in moto: devi rotolare il più possibile per disperdere la forza dell'urto al suolo. Per questo, secondo me, è fondamentale cadere rilassati (non è facilissimo ma si può fare) come se ad attenderci ci fosse un bel materassone alto: tutte le volte che sono caduta in uno stato di tensione mi sono "piantata" al suolo e molto spesso mi sono fatta male.
Di norma, come tu stessa osservi, il cavallo fa di tutto per non calpestarti quando cadi; tuttavia piombargli tra gli anteriori potrebbe non essere una buona idea. Ci sono casi in cui il cavallo può farti più male della caduta: un paio d'anni fa una simpatica cavallina (non mia) mi ha piantato una bella candela e poi è cappottata, rischiando di schiacciarmi sotto al suo dolce peso. Per fortuna, mentre sentivo che cadeva all'indietro, mi è venuto spontaneo fare come con la moto, l'ho "buttata via": cioè ho spinto con le mani sul suo collo per allontanarmi da lei mentre schienavamo a terra. Così ho evitato di restarle sotto. Tuttavia non si tratta di una situazione comune: mi è capitato una volta in quarant'anni di sella.
Io ho chiesto più volte in maneggio di provare a fare delle lezioni sulle cadute, visto che per ogni caduta anche stupida riuscivo a farmi così male da stare ferma anche mesi :vergogna: però non mi hanno mai dato retta. Quindi non so come si possa fare, ma so che qualcosa si può fare, perché il mio istruttore più di una volta l'ho visto atterrare in piedi anche quando a me sembrava impossibile
Io vado giù come una pera cotta.
Ho due istinti davvero orrendi:
1 - cerco strenuamente di restare in sella anche quando chiaramente non c'è niente da fare e poi, come dice Tu Reviens, mi pianto a terra come un giavellotto.
2 - da brava ex-ostacolista, non mollo mai le redini, così è anche capace che mi tiri il cavallo addosso.
Che devo dire... sono talenti... robe che non si insegnano! :icon_axe:
Ci sono state un paio di cadute in vita mia che ho fatto da "acrobata", atterrando quasi in piedi, pensando "olè, ho imparato!"... ma mi sa che l'unica cosa che ho imparato davvero è che non sono capace di controllare la caduta e che vado per terra precisamente come e dove il cavallo decide di lanciarmi. Mi sforzo... ma non ci riesco davvero! :dontknow:
Citazione da: Ungarina - Novembre 15, 2012, 10:41:30 AM
Io ho chiesto più volte in maneggio di provare a fare delle lezioni sulle cadute
Posso capire che non le abbiano fatte: la qualifica di istruttore è diversa da quello di caditore professionista.
E, poi, vaglielo a spiegare all'assicurazione...
Però non sarebbe una cattiva idea. Già solo un po' di teoria :icon_rolleyes:
Sono dello stesso parere di Tu reviens: si cerca di stare su ma quando è impossibile meglio non irrigidirsi ma lasciarsi andare. Tentare di cadere in piedi può addirittura peggiorare la situazione,lo stesso accade a volte se si mettono le mani avanti (tipiche le fratture a livello delle ossa dell'avanbraccio). Io sono caduta un mucchio di volte ,fortunatamente il mio istinto mi fa raggomitolare e la maggior parte delle volte rotolo via senza conseguenze. Una sola volta ho rischiato perchè l'istruttrice (contravvenendo alle più elementari regole di prudenza) ha montato un esercizio proprio accanto alla staccionata,il cavallo è inciampato e io sono atterrata sopra la staccionata abbattendola con il collo. Sono rimasta afona per alcuni giorni,avevo un livido tale intorno al collo che sembrava che avessi tentato l'impiccagione e ,quando ho capito quanto concretamente avessi rischiato di rompermi il naso o i denti ,ho cambiato maneggio :ciao:
si può iniziare a insegnare a scendere mentre il cavallo cammina (si fa anche con i bambini) per poi magari aumentare la difficioltà aumentando l'andatura. Alcuni attereranno in piedi, molti cadranno e intanto si abituano a mettere il sedere per terra e rotolare!
io in passato sono caduta tantissime volte, ero giovine e spericolata...e con fisico che lo permetteva, adesso l'idea stessa di cadere mi fa irrigidire.
L'ultima volta che mi sono volontariamente buttata giù dal cavallo, nonostante tra me e me avessi proprio "ragionato" su come era meglio cadere, mi sono fatta malissimo e frattura a un dito.
secondo me non c'è niente da fare.
è solo la suerte che decide se ti farai male o meno.
Nella mia non lunga esperienza di cadute (adesso, da quando ho la Malibaud Randoneé non c'è stata piantata al galoppo o scarto laterale violento che mi abbia smosso), alcune molto pericolose, distinguerei le "cadute pian piano" dalle "cadute fulminee". Penso che le strategie nei due casi siano diverse; mi interessa molto sapere se è più sicuro aggrapparsi alle redini o no; io ho l'impressione di sì, soprattutto nelle cadute "da piantata", ma potrei sbagliarmi. Forse prendere l'abitudine di un "riflesso" di proteggersi la testa piegandola in avanti e chiudendola fra le braccia potrebbe essere utile; ma allora occorre prendere l'abuitudine di mollare immediatamente le redini. Confermo che cercare di parare il colpo con le braccia, soprattutto rivolte indietro, è un ottimo sistema per fratturarsi polso-avambracci.
Beninteso: non salto.
Ovvio che la mia idea di lezione non era: carichiamo i cavalli e ci tuffiamo a mò di stuntman :D ma più una simulazione al passo e poi magari al trotto, così come suggeriva Laura.
La teoria ce l'ho, in pratica arrivo sempre seduta e di schiena :firuu:
Collegando il discorso ad altri topic, forse la chiave potrebbe essere: volteggio, volteggio, volteggio!!!!
Citazione da: Laura - Novembre 15, 2012, 12:09:36 PM
L'ultima volta che mi sono volontariamente buttata giù dal cavallo, nonostante tra me e me avessi proprio "ragionato" su come era meglio cadere, mi sono fatta malissimo e frattura a un dito.
Anche io, solo una volta mi sono buttata giù di mia volontà ed è stata la mia peggior caduta, perchè ci ho pensato troppo a "come cadere" e son caduta male... Meglio lasciarsi andare e cercare di rotolare per attutire l'urto, non è facile ma basta non pensarci...
L'ippica è lultimo sport che ho fatto , per me cadere rimane meno complicato tipo lo stile sacco di patate, perche avendo fatto Judo la prima cosa che ti viene inegnata e imparare a cadere limitando i danni
Per la mia esperienza nelle cadute che ho fatto ho cercato di limitare i danni rotolando lontana...a volte ho messo a frutto la mia esperienza di ex-ginnasta per riuscire a cadere in piedi. Però purtroppo non sempre va bene.... La mia cavalla molto raramente si ribella provando a impennarsi: o lì si riesce a scivolare di sella in piedi o si riesce a buttasi lontano come ha detto Tu Reviens. Io con un dito tengo le redini e poi mi aggrappo subito al collo spingendola giù, di solito funziona. Durante la premiazione del salto a Vr il cavallo di Moya si è impennato ( e te credo, ne avrà avuto piene le bolas di quel casino) e lui ha fatto esattamente quello che ho detto. Il cavallo è tornato subito su 4 gambe, ma sono dell'idea che dovrebbero insegnare anche ad affrontare queste situazioni per quanto umanamente ed equinamente possibile
io non connetto più quando cado.. a volte mi trovo per terra senza sapere come ci sono arrivata.. quasi sempre di testa.... :chewyhorse:
ehh bhe che bell'argomentino. L'idea di Laura e il suggerimento di Madam sul dicoscorso impennate e aiuto all'agilità...che dire mi paiono ottime.
Il problema principale è "sentire" che si sta per cadere e cercare di
- evitarlo con contrazioni muscolari improponibili con conseguenze forse peggiori della caduta "libera"
- Ok volo cosa proteggo
- come avviene l'espulzione dalla sella?
Io Con simpatico Maremmano le cadute iniziali (poco asstto mio anche) erano per improvvisi scarti laterali...Cosa proteggo? La tasta..Il cavallo se scarta di norma va all'opposto di dove cadi...e di norma cadi di spalla.
Evitarlo significa un colpo di reni e gambe notevole se non sei un provetto cavallerizzo e a me è capitato di rimanere su ad uno scartone in campagna sentirmi "ganza" e il giorno dopo stare da cani ..
Poi passiamo alla sgroppate quelle "serie" li...è fortuna perche se un bel cavallotto magari con le reni corte ti alza bene il posteriore di norma cadi volado solla sua testa...di testa o sedere...meglio come dice Tureviens magari tetare la caduta laterale meno pericolosa e dannosa..per il resto è buena sorte e allenamento..oltre devo dire la sella. Ho provato selle da trecking che mi davano idea di poter stare su pure in ub rodeo...qualla da salto è autoepulzione a confronto...
La cosa migliore resta sempre, cercare di non cadere . Ma visto che sono cose che capitano almeno usare queste esperienze per evitarle, poi con il mio vecchio cavallo in quasi 7 anni di tranquillità in sella, questo che ho adesso nei primi 8 mesi sono caduto 6 volte :deadhorse:, persa l'abitudine a rimanere sempre sveglio, mi è tornata subito la memoria e cerco di evitare situazioni che possono creane una sgroppata o scarto.
Per le precauzioni metto sempre il cap visto che le prime volte in sella dopo qualche caduta sono corso subito al riparo, poi meglio riuscire a cadere in piedi, meglio di lato, non attutire la caduta usando le braccia , cadere rilassati , cercare di rimanere con la testa in alto in terra la prima parte del corpo che tocca in teoria i piedi , per questo aiutarsi con le mani cercando un appiglio sul cavallo tipo la criniera, le redini mai le lascio , caduto in mare mi è rimasta la briglia intera in mano , sfilata del tutto dalla testa del cavallo :laughter-485:
Ma come carodubbio hai tolto il boccaglio al povero cavallo in mare hahahaha! :horse-wink:
Al galoppo ma piano in acqua presa una buca il cavallo si è inginocchiato, e IO come su una rampa di lancio volato in avanti in maniera perfetta nel cercare la testa del cavallo per puntarmi con le mani , ho sfilato la testiera :running_horse-118:, il mio primo PSI un bel cavallino tutto nero passava nei frattoni tipo una ruspa, al passo , ricordare i vecchi cavalli avuto mi viene il magone
qualcuno dice che è meglio cercare sempre di non cadere, qualcun'altro che a volte è meglio abbandonare la nave... Forse dipende da cosa si sta facendo in quel momento e da cosa sta facendo il cavallo?
Non so, se sei fuori in passeggiata credo sia sempre meglio cercare di restare in sella, altrimenti il cavallo chi lo recupera?
Io però con l'idea che fosse meglio abbandonare la nave, nel recinto del maneggio, ho fatto delle cadute che con un po' di spirito prensile in più erano evitabilissime...
Adesso cerco sempre di restare in sella, quando vado fuori equilibrio cerco subito di assestarmi.
cadere bene, cadere tutti..............
non cado da anni, ma solo perchè monto poco, quindi mi aspetto la caduta da un momento all'altro: è statistica e presto mi tocca, lo so. speriamo bene......
anche io sono abbonata alla caduta per "scarto": il cavallo va di quà e tu come una pera cadi di là.
visto come vanno le cose col mio nuovo cavallino (dolce, lui), penso che la prossima caduta invece sarà a seguito di sgroppata/scaprettata nella partenza al galoppo.
però secondo me nel momento della difficoltà bisogna "crederci": non cadrò non cadrò non cadrò
:specchio:
Io ero una di quelle che alla prima difficoltà si fiondava da cavallo, qualche volta è andata bene (comodamente sulla siepe, tranne che per l'allergia) qualche volta male. Poi un giorno viene a trovarmi un caro amico in maneggio, mio fratello (sì sì ci lamentiamo degli estranei quando i primi pericoli ce li abbiamo in famiglia) pur sapendo che non si fa, decide di giocare a bordo campo con un aquilone....credo di esser salita al secondo piano e tornata giù un paio di volte, e nella mia mente dicevo: non puoi cadere davanti a M non puoi cadere davanti a M, quindi ho stretto le gambe e ho cercato di seguire il movimento, ha funzionato! Solo che da questo episodio in poi, proprio perché cercavo di non cadere mai, alla fine arrivavo a terra sfinita e nel peggiore dei modi. E più pensavo a come cadere meno ci riuscivo. Proprio impedita :D
Penso che dipenda anche dal cavallo e dal perché stai cadendo, mi piacerebbe riuscire a cadere scivolando accanto al collo per poi magari darmi una piccola spinta con le braccia e allontanarmi da lui, ma questo perché solitamente cadevo per sgroppate o smontonate che terminavano subito a piede a terra, o qualche scarto, ecco niente demoni o impennate a candela o fugoni di paura. Lì non saprei proprio che fare.
Citazione da: Shanna - Novembre 16, 2012, 08:10:26 AM
qualcuno dice che è meglio cercare sempre di non cadere, qualcun'altro che a volte è meglio abbandonare la nave... Forse dipende da cosa si sta facendo in quel momento e da cosa sta facendo il cavallo?
Non so, se sei fuori in passeggiata credo sia sempre meglio cercare di restare in sella, altrimenti il cavallo chi lo recupera?
Io però con l'idea che fosse meglio abbandonare la nave, nel recinto del maneggio, ho fatto delle cadute che con un po' di spirito prensile in più erano evitabilissime...
Adesso cerco sempre di restare in sella, quando vado fuori equilibrio cerco subito di assestarmi.
Io sono una tuffatrice pentita. I primi anni mi sono buttata spesso giù quando me la vedevo davvero brutta, nell'illusione che una caduta "pilotata" fosse meglio di una caduta spontanea. Mi sono fatta spesso male buttandomi giù, per cui a un certo punto ho smesso (potenza del rinforzo negativo). E ho scoperto che molte volte la caduta che sembra inevitabile non lo è, che se riesci a reggere un altro secondo la sfanghi e non succede nulla. Mi capita anche adesso - ho preso una fila di smontonate un paio di settimane fa, per esempio - di sentire a un certo punto l'impulso di mollare la barca, di dire: basta, non ce la posso fare. Ma resisto e penso: devo reggere un altro po', si può fare...e in ogni caso giù non mi butto, devi farlo tu cavalla del cappero. Ho ridotto di parecchio le cadute modificando l'atteggiamento mentale, accettando il casino di turno - fugone, sgroppate, scarti o quel che è - e accettando di starci dentro, fino in fondo, invece di prenderlo come un contrattempo o una disgrazia, come facevo da principiante.
Sempre nella mia esperienza, è più facile cadere quando ci si "dissocia" dal socio. Voglio dire che il cavallo a volte fa cose che ci spaventano, che ci mettono in tensione, cose che assolutamente non condividiamo...e appena nella nostra testa si forma l'idea: ma che cavolo sta facendo 'sto cavallo? il nostro corpo si adegua dissociandosi. Vale a dire che smettiamo di stare insieme al cavallo, diventiamo più rigidi, più distanti: questo porta a maggiori difficoltà nel mantenere l'equilibrio.
Col tempo ho capito che montare è come sposarsi: insieme nella salute e nella malattia, nella buona e nella cattiva sorte. Bisogna restare insieme al cavallo anche quando non siamo d'accordo con lui, anche quando fa vaccate. Del resto lo dicono anche i Pink Floyd: " together we stand, divided we fall" (Hey you).
ah io sono una di quelle che cerca di rimanere in sella, non lo faccio coscientemente, o almeno non penso "voglio rimanere su"...eppure di sgroppate di fugoni di inpennate ne ho una bella serie alle spalle.... eppure in qualche maniera rimango su, istinto di sopravvivenza?
l uniche due volte che me la son vista brutta è stato quando in passeggiata con Angel,dopo un suo fugone per una maledetta grata della strada la mia istruttrice mi dice "scendi!!" io che non sono capace di scendere al volo sono rimasta agganciata al cavallo nelle redini,o meglio non volevo mollare ,per cui mi sono fatta un pezzetto con io che sull asfalto mi trascinava il cavallo..fortuna che dopo poco si fermo....
e l altra con la mia puledra... dopo un fugone dopo un salto ,facendo la curva ha intrampolato e io li non mi sono resa conto di nulla mi son ritrovata a rotolare a terra con gli zoccoli della mia cavalla dall altra parte...eravamo cascate entrambe...proprio per il mio istinto di non mollare mai mi ha portato giù con lei :icon_axe:
kmq io son dell idea che è meglios tare su fino a che si puo...
che bel post Tu reviens. Ti meriti un +!
anzi, te ne meritersi due per la citazione finale, ma devi aspettare 24 ore!
Col tempo ho capito che montare è come sposarsi: insieme nella salute e nella malattia, nella buona e nella cattiva sorte. Bisogna restare insieme al cavallo anche quando non siamo d'accordo con lui, anche quando fa vaccate. Del resto lo dicono anche i Pink Floyd: " together we stand, divided we fall" (Hey you).
Intanto il + a Tu Reviens, lo dò io :4pres:
Ho diviso prima le cadute in "quelle con preavviso" e "quelle senza preavviso". Adesso le divido in "quelle in cui cadete voi senza che il cavallo lo volesse" e "quelle in cui il cavallo si libera volontariamente di voi". Le seconde sono potenzialmente pericolose, perchè se il cavallo fa qualcosa per buttarvi giù, e ci riesce, il fatto di esserci riuscito è un potentissimo rinforzo positivo, che - fra l'altro - non può essere punito come si deve, cioè immediatamente e contestualmente. Penso sia necessario che venga immediatamente montato da chi sa restare in sella nonostante il tentativo, e che restando in sella faccia capire al cavallo che cercare di scaraventare il cavaliere non è una buona idea e comunque è uno sforzo inutile.
Ricordo la descrizione della doma in Corte: il puledro, portato da un cavaliere montato, veniva munito di bardella e montato da un "cavalcatore di bardella", senza redini.... tale cavalcatore aveva il divieto di fare qualsiasi cosa, e l'obbligo di farne una e una sola: restare in sella qualsiasi pazzia facesse il poledro. Immagino che questi "cavalcatori di bardella" avessero gioventù, audacia, e esperienza sufficienti per divertirsi veramente.
Mi piacerebbe incrociare frequenza di cadute (del primo tipo, quelle in cui il cavaliere fa tutto da solo :icon_rolleyes:, si riconoscono anche perchè il cavallo non scappa, ma si ferma e si avvicina al caduto, dandogli una annusatina, come per dire: ma cosa ci fai, a terra? in quel momento: foste anche in uno stato miserevole, DOVETE RIVOLGERVI AL CAVALLO CON VOCE SOAVE E RASSICURARLO) e tipo di sella. Ho la netta impressione che da certe selle si cada più facilmente, e più spesso.
Fa piacere vedere che ci sono varie estimatrici dei Pink Floyd in questo forum!
Riguardo all'intervento di Alex, concordo sul fatto che cadere "quando il cavallo fa qualcosa per buttarvi giù" comporti contraccolpi negativi sull'addestramento. Nella mia esperienza, tuttavia, questo tipo di problema si affronta nelle prime fasi della doma, quando fortunatamente il puledro ha meno equilibrio e meno mezzi per buttare giù facilmente il cavaliere. Se l'addestramento è corretto e l'animale è equilibrato, difficilmente negli anni a seguire tenterà di disarcionare il cavaliere per liberarsi di lui.
Purtroppo questo non esclude la possibilità di prendere una sequela di smontonate, come mi è capitato recentemente: la cavalla non ce l'aveva con me, ma con un presunto grave pericolo (generato dal comportamento insensato del groom della scuderia, che involontariamente l'ha spaventata a morte). Diciamo che in casi come questo è più facile stare su: nel mio esempio la cavalla filava come un Pendolino e nel frattempo smontonava in direzione del "nemico", ma per quanto spaventatissima era attenta a me e riduceva la portata delle difese ogni volta che mi sentiva andare davvero fuori sella. Se avesse voluto buttarmi giù, si sarebbe comportata in modo esattamente contrario. Ma lei, quella demente, voleva "salvare" tutte e due dal mostro.
Sì ci sono decisamente estimatrici dei Pink Floyd :azn3:! Alex ha detto una cosa molto interessante a cui non avevo pensato: per quanto riguarda le mie cadute io non ho mai mollato le redini, ma in ogni caso due secondi dopo mi trovavo il cavallo che mi guardava e annusava "preoccupato"; ho avuto quindi anche la possibilità di tranquillizzarlo sia da terra sia quando mi sono rialzata ed è servito moltissimo.
Tu Reviens ha detto delle cose altrettanto interessanti sull'atteggiamento di Raidah, che nella sua "demenza equina" probabilmente voleva salvare anche la sua amazzone: ti dirò Beatrice che più spesso vedo cavalli che perdono la testa cercando di fuggire da un potenziale pericolo senza "pensare" al bene del cavaliere, anzi, cercano di liberarsene prima possibile per non avere impedimenti di sorta. Se Raidah alla fine si è comportata così tanto di cappello!
Sì, Alex ha ragione, Nadia, son d'accordo con te. Se il cavallo non vuole farti " scendere", dopo la caduta te lo trovi a fianco con la faccia da infermiere. O almeno a me è sempre capitato questo, tranne la prima volta che sono caduta da Raidah: era una puledra ancora in doma, si è spaventata perchè, nella penombra, un gattino è entrato a razzo nel maneggio; lei ha fatto uno scarto madornale, io non ero pronta, non ero abbastanza attenta e sono andata giù. Non mi sono fatta assolutamente niente ma la cavalla si è spaventata di brutto, ha iniziato a correre per il campo guardandomi con aria terrorizzata. Mi sono tirata su e sono andata a rassicurarla. Da quella volta, mi accorgo che sta attenta al mio assetto: per esempio se perdo una staffa si blocca in alt. Sto cercando di convincerla che non è un gran problema, che la staffa me la ripiglio anche andando.
Allattare un puledro è un'arma a doppio taglio ma, nella mia limitatissima esperienza - un solo caso, questo - se ottieni rispetto il cavallo poi ha un occhio particolare per te.
posso dire un'idiozia/banalità?
purtroppo per cercare di 'cadere bene' (se possibile) oltre ad una certa elasticità fisica e ad una generale freddezza/serenità nell'affrontare la caduta, fà molto anche la frequenza con cui si cade. o perlomeno mi sembra di poter affermare che nei periodi della mia vita equestre in cui mi capitava di cadere spesso, riuscivo anche ad essere più disinvolta nella caduta.
da piccola (ovviamente quasi tutti i bambini sono di gomma, ma non parlo di 'danni riportati' bensì di maniera di gestire il volo) montavo una pony carognesca che mi buttava giù anche 3 volte in una sola lezione (lei era carogna, e io non particolarmente talentuosa), alla fine avevo involontariamente maturato una tecnica per cui riuscivo con una piccola capriola ad atterrare quasi sempre in piedi e con le redini in mano (se non decideva di sradicarmi un omero scappando via a tremila).
il passo successivo è ovviamente, una volta capite le tecniche di espulsione predilette dall'equino (e in questo caso parliamo di un repertorio vario ma più o meno prevedibile, non del fulmine a ciel sereno che capita una tantum), sviluppare tecniche per restare su.
invece nei periodi, come adesso per esempio, in cui mi capita di cadere una volta l'anno generalmente mi sfracello al suolo senza grazia e rovinosamente.
poi per quanto riguarda gli esiti sono abbastanza d'accordo con Poker, la componente C gioca un ruolo fondamentale. conosco gente che per cadute stupidissime e all'apparenza nemmeno troppo traumatiche ha riportato danni molto seri, e viceversa.
Citazione da: Tu Reviens - Novembre 17, 2012, 06:39:06 PM
Da quella volta, mi accorgo che sta attenta al mio assetto: per esempio se perdo una staffa si blocca in alt. Sto cercando di convincerla che non è un gran problema, che la staffa me la ripiglio anche andando.
Allattare un puledro è un'arma a doppio taglio ma, nella mia limitatissima esperienza - un solo caso, questo - se ottieni rispetto il cavallo poi ha un occhio particolare per te.
Anche la mia se perdo una staffa o mi sbilancio in qualche modo, si ferma subito, infatti a pelo poverina non se la sente mai di partire al galoppo a causa dell'amazzone in equilibrio precario :laugh3:
secondo me invece cadere in piedi è molto a rischio insaccatura.. lo si può fare se si cade con cavallo quasi fermo, tipo per una frena..
se invece è un lancio in movimento l'ideale è arrotolarsi e rotolare via (e se non si fanno arti marziali o ginnastica in cui si impara a controllare la caduta è istinto)..
mettere un o due arti a freno della caduta (mettere le mani avanti o cadere in piedi) presuppone un urto pazzesco su ossa molto poco elastiche, lunghe e su articolazioni fatte per muoversi solo in una direzione che non è quella su cui si riceve l'impatto)
Hai ragione. Una delle mie cadute più buffe, e in cui mi sono fatto più male (sospetto di aver subito una fratturina al polso..) è stata quando sono montato a pelo su un trotter da pochissimo sotto la sella, il quale ha eseguito una piccola serie di deboli sgroppatine che mi spostavano sempre più indietro, sempre più indietro.... finchè il cavallo è finito. :icon_eek: Andando giù, istintivamente ho allungato le braccia indietro per parare la caduta.... crack.
risollevo questo topic perchè fb mi ha proposto questo link... (chissà come mai proprio a me...)
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Però!
Citazione da: alex - Settembre 24, 2013, 10:36:12 PM
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Però!
piuttosto un bel corso di judo che così si impara anche qualche cosina di nuovo :firuu: