Prendendo spunto dal topic qui sotto "quando il cavallo ha paura", vorrei riflettere con voi su come sia delicato l'equilibrio "psichico" tra cavallo e cavaliere.
Personalmente, soffro di un tremendo circolo vizioso:
1. Mi aspetto che il cavallo, in una certa situazione (richiesta di galoppo, presenza di cani/pecore/automobili/tombini/teloni svolazzanti e chi più ne ha più ne metta..) reagisca "male": sgroppate, fugoni, scarti etc etc
2. Io temo la sua reazione, perché irrazionalmente temo il fatto di perderne il controllo, e me la faccio sotto anticipatamente :icon_rolleyes:
3. Lui percepisce il mio disagio e si mette sul chi va là – ammesso che non lo fosse già di suo
4. Io mi accorgo che lui è sul chi va là e penso "ecco lo sapevo ora saddio che succede"
5. Al momento X, con tutta questa tensione addosso, chiaramente lui reagisce "male" e io me la faccio sotto
6. Io sono nuovamente "riconfermata" nella mia paura, e ogni volta sarà sempre peggio
Ora, nel topic menzionato, Bionda giustamente dice che è necessario lavorare su stessi, accettando le possibili reazioni del cavallo SENZA FARNE UN DRAMMA, anche perché di solito per i cavalli normali e passabilmente addestrati le reazioni rimangono nell'ambito del gestibile (salvo casi estremi e incidenti).
Il problema vero è che la pura è irrazionale, ed è difficile da controllare se non desensibilizzandosi alla situazione.
Ma come faccio a desensibilizzarmi se ogni volta la mia paura è confermata, e magari accresciuta, dall'immancabile reazione dell'equino?
Esperienze, opinioni, consigli.
Un detto saggio dice "è meglio avere paura che prenderle"
sei non dico paura, ma hai un po' di timore del lallo da 600/800 kg che hai sotto il sedere rischi di cadere molto meno di uno che la mette sempre facile...
Ti faccio un esempio io e mio cugino lui molto più spericolato di me, io non dico di non essere mai caduto, ma lui è caduto molto più di me...Poi piano piano capisci che non è niente di strano se il cavallo ti fà uno scarto o una fuga mentre sei fuori in campagna..stà a te saperl ocontrollare e prevenirlo non fartela sotto appena muove la testa o alza un piede per darsi una mosca sotto la pancia..
Ultimamente un amica mi diceva che la sua cavalla impennava... per me alzava i piedi anteriori di 30 cm...quando ha visto la mia a candela che cammiava anche ha cambiato idea sulle candele della sua...ora non usa più i pannoloni...
C'è chi dice - parlando dell'esperienza di Luna - di stare attentissimi alla "visualizzazione", ossia a quei flash in cui vediamo un certo evento realizzarsi. Io ne ho un'esperienza, forse casuale, forse no, l'ho già raccontata ma in breve: cavallo esausto con i posteriori sul filo di una spaventosa discesa in un bosco (quasi verticale): "visualizzazione": adesso arretra; e lui è arretrato. :horse-scared:
Stavo riflettendo...ho delle amiche con tanto di patente e automunite che non guidano perchè hanno paura. E' una paura inspiegabile e inconscia che le porta a pensare che saranno la causa di qualcosa di spiacevole o vittime di un chissà che disguido stradale o incidente. Oppure c'è quella che ha fatto un corso organizzato a Verona all'aereoporto per superare la paura di volare...quindi non c'è solo questa paura di cui parla Luna, ma sono tutte difficili da gestire.
Più o meno volontariamente in tutti questi anni ho trasformato questa "paura del cavaliere" in prudenza, ho fatto corsi Fise (seri) che mi hanno aiutato a capire e ho avuto istruttori (pure questo che ho adesso) che oltre a insegnarmi (insegnarci) a montare ci ha insegnato a gestire queste paure e a risolvere i problemi che si presentano nel miglior modo auspicabile o comunque limitando i danni.
Di sicuro c'è da impegnarsi per sviluppare sangue freddo e autocontrollo ma non credo abbiano istituito corsi mirati...ma per prima cosa evitiamo le "visualizzazioni" di cui parla Alex, che a quanto pare ha vissuto un'esperienza davvero spiacevole :horse-scared:
Scusa Mario mi è scappato da ridere quando ho letto della tua amica: le hai fatto un corso accelerato per spiegarle la differenza tra rampatina e candela :laugh3:
presente!!
anch'io sono abbastanza fifona :horse-embarrassed: o meglio lo sono diventata (o forse si è manifestata? :dontknow:) montando un paio di cavallini che non ho saputo gestire in momenti particolari... e da quei momenti, come dici tu, sono entrata in quei circoli viziosi per cui la paura non ha fatto che crescere ad ogni piccola situzione negativa.
La svolta per me è stata tornare a montare un cavallo più tranquillo, più freddo e meno reattivo, un cavallo della scuola del nostro maneggio che conoscevo per la sua pazienza nel portare chiunque in sella e non fare una piega... il rovescio della medaglia è che è molto da spingere, ma in quel momento era ciò che serviva a me.
Lo monto ancora in realtà, ma con la sicurezza che ho ritrovato con lui credo (spero) di essermi un minimo "resettata", e ho fiducia che quando passerò ad altri cavalli, magari più in avanti, riuscirò a mantenere la calma necessaria per montarli senza grossi problemi. :horse-smile:
Credo che le possibili soluzioni siano tante,come dice madamen, ed anche integrabili l'una all'altra volendo... Credo comunque che per me, che non ho un mio cavallo e faccio la scuola del mio maneggio, è sicuramente più facile cambiare cavallo in caso di necessità, mentre chi ha un cavallo proprio potrebbe non avere la possibilità di montare un cavallo diverso, dovendo quindi cercare altre soluzioni per ritrovare la calma con il suo cavallo.
Alex, è verissimo a cavallo. Se ti fai il film, stai certo che succede: i cavalli sono molto empatici e percepiscono benissimo il nostro stato d'animo.
Luna, più svuoti la testa mentre monti, abbassi e neutralizzi la tua energia e fai in modo di provare il meno possibile di emozioni, e più vedrai che comincerà magicamente a filar tutto dritto. Praticamente devi montare a cavallo pensando di fare una cosa diversa e molto meccanica (tipo pelar le patate o stirare un lenzuolo) Un utile esercizio che facevo io era quello di entrare in rettangolo e concentrarmi esclusivamente su di me e sul mio assetto. Per prima cosa rilassavo ogni parte del mio corpo partendo dalla testa, una volta che mi sentivo ben messa, allora mi concentravo sulla sensazione positiva e benefica che provavo nel sentirmi con il cavallo/sul cavallo. Non aver timore di fare taaaanto passo che rilassa il binomio e che comunque è l'andatura principe di ogni cosa che fai in sella. Soprattutto respira: impara la respirazione usando il diaframa. Leggi Centered Riding di Sally Swift.
Old, sai che un paio di anni fa in vacanza in Toscana ho fatto un mini-corso di Centered Riding e mi era piaciuto un sacco? Me ne ero dimenticata e me l'hai fatto tornare alla memoria, grazie! In effetti può essere utile ma non solo come "assaggio" come è stato per la sottoscritta
penso che le paure siano soggettive e che ognuno deve trovare da se la strada per superarle.
riallacciandomi a quanto ha scritto Tylara, la mia paura del cavallo l ho superata grazie al mio vecchio cavallo,alle sue sgroppate, a tutti i vizietti che aveva...era talmente la voglia di far bene che ho imparato a fregarmene, a controllarle... mi ha lasciato solo un po il timore per le passeggiate (si scaldava parecchio) e del frenare sul salto...
quest ultimo superato con la mia cavalla che salta comunque.... mi rimane la passeggiata ma li voglio cavalli tranquilli...
per cui penso davvero faccia bene montare cavalli diversi dove ci sia la possibilità,piu si monta meglio è... perchè sono convinta che le paure vanno affrontate ,se ci si gira d intorno, si evitano diventeranno sempre piu grandi.....
per cui Luna devi capire cosa è piu importante, se vuoi davvero continuare con Etrillo affrontalo di petto,magari fai un passo indietro,nel senso per dire galopperai al momento opportuno quando ti sentirai davvero pronta, ma affrontale...piano piano un passo alla volta...senza fretta.
poi oh le paure sono maledette,ritornano tutte in un colpo..anche quando pensi di averle superate....
Avevo un amico, Alessandro Lessio - qualcuno l'ha conosciuto? - è lui che in quelle poche, troppo poche occasioni in cui ci siamo incontrati mi ha insegnato quasi tutto quello che so. E' scomparso improvvisamente, giovanissimo.
Quando vedeva un allievo teso, gli diceva: canta. Cosa? Qualsiasi cosa: ma canta. Probabilmente serviva anche per costringere a respirare.....
Nadia, io quel libro lì l'ho proprio consumato fisicamente. Mi ha dato tanto di quell'aiuto pratico. Si Alex, la questione principale è proprio la respirazione: c'è tutto un capitolo dedicato in Centered Riding.
Poi è sacrosanto anche il consiglio di Angeletta: fa davvero bene montare cavalli diversi però quando il blocco si è un po' allentato perchè altrimenti rischi di andare in confusione. Ogni cavallo è da interpretare ed è diverso dall'altro: reagisce diversamente. Io ad esempio, avendo un equino mooolto pistino sugli aiuti che si infastidiva parecchio dell'imprecisione del cavaliere o, peggio entrava in panico lui e provava a far qualsiasi cosa, mi avvalevo sempre di un cavallo della scuola (santo animale) che era più disponibile ad accettare i miei errori. Poi, una volta perfezionata, risalivo sul malefico morello. Bisogna anche mettere in conto alti e bassi: momenti in cui ti sembra di esserti liberata di tutte le paure e momenti in cui ritornano tutte insieme con qualche aggiunta (già scritto qui). In questi casi non aver timore di tornare indietro (quante volte sono tornata in tondino!!) o mi sono rimessa in sezione con i ragazzini. Ti resetti, raggiungi un livello accettabile di "ansie" e poi ricominci a risalir la china. Ma io sono anche vecchia, ho cominciato tardi, ho il mio cavallo che probabilmente sarà il primo e l'ultimo, non ho velleità agonistiche o mire di chissà quale livello di equitazione. Insomma, praticamente una vecchia dilettante allo sbaraglio.
Citazione da: Luna di Primavera - Marzo 01, 2013, 12:10:04 PM
....è necessario lavorare su stessi, accettando le possibili reazioni del cavallo SENZA FARNE UN DRAMMA, anche perché di solito per i cavalli normali e passabilmente addestrati le reazioni rimangono nell'ambito del gestibile (salvo casi estremi e incidenti).
Il problema vero è che la pura è irrazionale, ed è difficile da controllare se non desensibilizzandosi alla situazione.
Ma come faccio a desensibilizzarmi se ogni volta la mia paura è confermata, e magari accresciuta, dall'immancabile reazione dell'equino?
Esperienze, opinioni, consigli.
Vi racconto la mia esperienza: noi teniamo abitualmente corsi "Equi No Problem" e ci capita di lavorare con binomi di tutti i tipi e quindi con paure di genere e livello assortiti.
In linea di massima, quello che accomuna tutti, è la paura di perdere il controllo e farsi male. Non è facile ammetterlo e molte volte le persone si nascondono dietro a "ho paura che il cavallo si faccia male".
Si comincia al tavolo, e dopo aver ammesso che la preoccupazione della salute del cavallo è secondaria rispetto alla paura per la propria incolumità, si passa ad analizzare per ognuno, il proprio "mostro": c'è chi teme di cadere, chi che il cavallo gli scappi, che lo spinga e lo travolga, ricevere calci, fugoni da montato, scarti, rumori, ecc. Ognuno di noi teme qualcosa in particolare.
Poi si passa ad analizzare cos'è la paura, come si manifesta, le possibili cause/origini, i modi per risolvere le situazioni, del cavallo. E dopo aver riflettuto sul "come si manifesta" nel cavallo e sulle cause/origini, molte persone si rendono conto che sovente hanno pensato che il cavallo avesse paura e invece era qualcos'altro....
In quel momento, comincia a scattare qualcosa in loro....se non è paura, posso dominarlo, posso cercare di controllarlo, posso cambiare la situazione.
Poi si passa alla parte pratica. Si comincia con gli esercizi che servono per stabilire la gerarchia, richiamare l'attenzione del cavallo...e al contempo richiedono alla persona di concentrarsi sulle piccole cose, i piccoli risultati, gli impongono di cominciare a gestire i propri stati d'animo e controllare il corpo.
Cominciano ad arrivare i primi risultati: i cavalli in campo si rilassano, le nuche cominciano ad essere a livello del garrese o più basse, qualche maschio sfodera, i cavalli sono concentrati sul conduttore e non sul mondo... e le persone cominciano a capire che hanno più controllo, si sentono più sicure, più "capaci", più rilassate insieme al proprio cavallo.
Nella seconda fase, ci si approccia al "piccolo percorso di guerra" :horse-wink:
Tutta una serie di oggetti e situazioni "paurose" vendono messe in campo: teli colorati di plastica e carta, tunnel, teli svolazzanti, bottiglie di plastica nascoste sotto teli, materasso ricoperto con telo rumoroso al calpestio, bandiere, palloni, pedane, e chi più ne ha più ne metta, senza dimenticarsi delle paure specifiche di ogni persona presente...
Si comincia a lavorare dalle "paure" più semplici, tipo i teli a terra...ogni persona viene "telecomandata" da noi momento per momento e se non riescono da soli, lavoriamo noi il cavallo per fargli toccare con mano che vincere la paura si può.
Vedere il risultato e vedere che anche gli altri riescono, carica di energia positiva e di autostima...alla fine le persone diventano "creative" (adoro questo momento) e cominciano a combinare gli esercizi: rivestono il proprio cavallo col telo trasparente e poi lo fanno passare nella strettoia e poi fanno suonare i bidoni della stettoia come tamburi mentre il loro cavallo è li in mezzo...cavalli che prima del lavoro fatto, ti spiaccicavano al muro se sentivano un rumore e ti investivano entrando e uscendo dalle porte...adesso ben calmi e perfettamente gestibili, con l'occhio sonnacchioso mentre il proprietario non sa più cosa inventarsi per fargli paura...
Questa è la mia esperienza...cominciare dalle piccole cose insieme cavallo e cavaliere, in modo da interrompere il circolo vizioso che la propria paura vine confermata dalla reazione del cavallo.
Miky una curiosità: ma i vostri corsi sono accessibili solo a binomi o mettete a disposizone i vostri cavalli per chi volesse partecipare ma non ne ha uno proprio?
Mi associo alla domanda e rilancio: fate dei corsi brevi intensivi con cavalli vostri, diciamo un fine settimana?
A fare un viaggio attraverso l'intero diametro del Nord Italia con la mia Asia non ci penso neppure.
Secondo il mio modo di vedere le cose e andare a cavallo, un conto è rilassarsi il più possibile un conto è montare e pensare di pelare patate...Non si va da nessuna parte anzi da una parte si va di sicuro per terra fra le gambe del lallo che ti guarda e non capisce come mai sei caduto :blob9: :blob9:
grazie dei commenti e spunti di riflessione.
volutamente nel mio post ho messo fra virgolette la parola "male", reagisce "male".
l'ho messa fra virgolette di proposito, perchè già soltanto dire così - reagisce "male" - è dare un giudizio di merito, negativo e antipatico, ad un comportamento.
il comportamento, la reazione, è una reazione, punto.
io dico che è "male", perchè mi fa paura, non mi piace, non lo voglio, mi mette ansia e disagio.
cioè, in altre parole, già solo a scriverlo sto partendo col piede sbagliato.
(come vedete, cari amici, ci rifletto da tanto e con la teoria magari sono forte :cool2: è nella pratica che non riesco a combinare granchè :firuu: )
Conosco quei circoli viziosi fino in fondo al baratro e ritorno...
...e sono tremendi...
Anche perchè razionalmente ne siamo consapevoli, sappiamo benissimo che è colpa nostra... ma quando arriva appunto il momento X tanto ce lo scordiamo.
Come dice Kly... a volte i cavalli vedono bimbi morti e donne senza testa dietro una siepe... e noi sappiamo benissimo che lì non c'è niente. Altre volte siamo noi a vedere mostri e lupi mannari in posti dove i nostri cavalli sanno benissimo che non c'è niente.
Ma dirlo, riconoscerlo ed accettarlo stando seduti su di una sedia imbottita e picchiettando su una tastiera non è la stessa cosa.
Bionda ha ragione... ci vuole un lungo e paziente lavoro su noi stessi.
E non solo.
Perchè certe paure sono solo nostre e, se il cavallo ci sente tesi in sella, può occasionalmente spaventarsi insieme a noi.
Ma se il momento X si ripropone OGNI dannata volta che facciamo quella certa cosa (per me, inutile ripeterlo, era salire in sella)... ecco che nel tempo, entra davvero in scena anche la paura del cavallo. Ed il nostro panico che ha causato il tutto, adesso è solo una componente, perchè ora anche il cavallo ha paura e anche lui parte prevenuto.
Quello che ho imparato è che esiste una sottile fiducia tra cavallo e cavaliere. Sottile perchè quando il nostro compagno decide di fuggire via a galoppo lasciandoci per terra, di questo sentimento se ne scorda, e perchè quando noi pretendiamo troppo, lo tradiamo. Ma comuque c'è... è lì ad aleggiare sul binomio.
Perchè, io sono convinta, tutti noi vogliamo credere nei nostri cavalli... vogliamo pensare che ci sia affetto, che ci sia un buon rapporto. Altrimenti faremmo altro. E credo anche che i nostri cavalli vogliano la stessa cosa, altrimenti ci passerebbero sopra ogni volta.
Ecco, e allora tutto sta nel mettersi d'impegno per cercare di stare in equilibrio su quella sottile striscia di fiducia.
Più si sta con un cavallo, che sia di proprietà, in fida o semplicemente sempre lo stesso cavallo da scuola, più la striscia di fiducia si allarga e permette a cavallo e cavaliere di progredire nel lavoro e di fare cose sempre più belle e complicate.
Ma ci va niente a ridurla, a calpestarla malamente... uno strattone, una caduta... il diametro di quel posto magico è sempre in movimento. E bisogna lavorarci sodo per fare sì che resti grande abbastanza da poggiarci saldamente tutti i piedi.
Ad esempio, credo che cambiare spesso cavallo (da scuola, per esempio) sia utile ed educativo... e di fatto capita molto meno spesso che vengano queste "paure" così tremende... ci si spaventa, ma non si arriva mai al dramma del circolo vizioso. Per quello ci va tempo, e ci va un rapporto continuativo... e così come è il tempo e la costanza del rapporto a creare il problema, altrettanto ne è la soluzione.
I circoli viziosi non appartengono solo al cavallo o al cavaliere... sono quasi sempre scatenati dal cavaliere, ma prendono in mezzo anche il cavallo, in modo così viscerale, che poi DEVONO esssere risolti insieme.
Nel periodo nero in cui avevo paura di Mu, ho montato altri quattro cavalli, fuori in passeggiata, galoppando come una cretina nei campi. Perchè non avevo paura dei cavalli... ma di lei. E quando tornavo con lei, il problema era sempre lì... io l'avevo scordato per un po', ma tanto Mu lo aveva tenuto in caldo, pronto ad aggredirmi non appena fossi tornata da lei. Allora avevo provato a farla montare da altri... piano piano la paura le passava... ma tanto era rimasta a me, e quando la prendevo io, rieccoci da capo!
Non credo che i circoli viziosi che mandano in panico il binomio per intero, possano essere risolti separando cavallo e cavaliere... o meglio: o si vende... e allora amen, punto e a capo... oppure si torna insieme e si ricuce la striscia di fiducia strappata. Ma si può fare solo insieme al cavallo con cui abbiamo quel problema, perchè tutti e due dobbiamo venirne fuori.
Giusto oggi ho montato Mu e lei era in giornata di fare la stupida. Ebbene, viste le nostre brutte esperienze, lei sa perfettamente che se non sta ferma al cubo io in sella non ci salgo perchè non sono così agile da lanciarmi nel vuoto ed atterrarle in sella. Così come sa che quando sta ferma al cubo non ci sono problemi.
Al che, quando ha voglia di cretineggiare, fa due passi di lato. Io poggio il cubo, lei fa due passi di lato, io sposto il cubo e lei fa due passi.
Non è che scappa... si sposta giusto di quel metro che lei sa essere sufficiente perchè io non arrivi più alla staffa. Mi piglia per i fondelli.
Due anni fa avrei gettato la spugna al quarto tentativo: avrei ripensato a tutte le volte che io mettevo il piede nella staffa e lei, immobile, attendeva di sentire il peso caricato... e quando ero lì in bilico, sgroppava, si impennava, scappava a galoppo... quello che le veniva più comodo. Ho fatto tanti di quei voli e mi sono fatta così tanto male che ricominciare a montare quella cavalla dimmmmedda, per me è stata una conquista dell'everest.
Non parliamo poi di zompare su con la staffa, o in passeggiata su una riva. Robe che credevo di non rifare per il resto della mia vita, e non certo con Mu.
Due anni fa, in una situazione così... ehm... normale... in cui un cavaliere si prende un po' bene e si lancia in sella... ecco, io sarei andata nel panico più nero... e lei pure. Poi l'avrei messa allo steccato, avrei preso altri due cubi per alzare la scaletta ed infine chiesto a Chiara di reggermi la stupida cavalla.
Ci sono voluti due anni per arrivare a questo. A me che le meno un dito sotto il naso dicendole NON SI FA!
E pianto a terra il cubo sbuffando come una locomotiva, e metto il piede nella staffa, e salgo in sella con tutta la calma del mondo. E Mu sta ferma. Perchè lo sa anche lei che non si fa. Con un altro cavaliere potrebbe, e lo farebbe. Ma con me non può e lo sa... ha un cavaliere imbecille e poco agile, con brutti ricordi e facile al panico... se non mi dà una mano lei, io in sella non ci salgo.
E lei mi ci fa salire.
Mu è una cavalla noiosa, acida... non le piace essere toccata, non le piacciono le coccole, non cerca mai nessuno, non ha bisogno di niente, tende ad essere dispettosa.
Ma è la mia cavalla. Ed il fatto che quella grossa frisona stia immobile di fianco ad un cubo, senza piegare un orecchio, al solo scopo di caricarsi addosso una cicciona che la prenderà a calci e strattoni per un'ora... e sapendolo perfettamente, comunque lo accetti e mi aiuti a salirle sulla schiena... beh, ecco, quella è la sua segreta dichiarazione d'ammmore.
Non lo sa nessuno, e la sua reputazione di strega è salva.
Ma di me si fida, ha imparato che le voglio bene.
Perchè se non mi volesse con lei, le basterebbe spostarsi un metro di lato al cubo, ed io in sella non ci salgo.
Molto molto interessante questo topic.
Innanzi tutto propongo una gita collettiva da Tony e Miky che mi pare facciano un lavoro ottimo!
Il libro di Sally Swift lo rileggo spessissimo,per me è stato veramente fondamentale,me lo ha consigliato una dei nostri istruttori che ne applica spesso le tecniche, anche a noi quando siamo un po' in crisi raccomandano di cantare e di respirare profondamente o di pensare alla cena.
Naturalmente c'è differenza tra avere un po' di sana prudenza e una paura irrazionale: dove sono io non mancano di farci presente che abbiamo sotto il chiulo delle bestioline di mole rispettabile e si devono rispettare delle norme per ridurre i rischi di farsi male,rispettate in primis dagli istruttori che da me usano sempre il cap.
Una cosa su cui riflettevo mentre vi leggevo è che in molti maneggi (es dove ero prima in cui facevano SO) la persona che ha paura è vista con disprezzo e presa in giro,ho sentito tante volte dire con un risolino:"eh quello lì ha paura!" per cui magari uno già è combattuto tra voglia di montare a cavallo e paura,già deve sforzarsi di vincere le proprie paure e in più si deve anche preoccupare di nasconderle!
bello e utile il racconto di winter mirage.
allora io ho paura un po' di tutte le reazioni del cavallo, perchè temo sempre che si risolvano nella mia paura più nera: la fuga sgroppante (con mio conseguente volo in terra).
pensate, la mia solita fortuna: di tutte le difese che mi potevano toccare, il mio caro cavallino (che evidentemente mi legge nel pensiero) ha preso a sgroppare alla richiesta di galoppo.
i motivi OGGETTIVI per cui magari sgroppa sono stati tutti eviscerati, e ci stiamo lavorando, resta comunque il fatto che io al momento X, quando l'istruttore mi dice: trotto, e nell'angolo galoppo! mi sento male. ed è già oltre un mese che non galoppo, perchè, semplicemente, non mi fido del cavallo.
ma... rullo di tamburi! stamani ispirati da chissà quale santo, nonostante una tramontana sferzante - che a prima vista non prometteva nulla di buono - a un certo punto mi son fatta coraggio, ho chiesto galoppo e MIRACOLO il cavallo è partito subito bello tranquillo senza sgroppare.
ho fatto tipo 3 metri a mano destra e 4 a mano sinistra :icon_rolleyes: ma sono comunque contenta!
Citazione da: milla - Marzo 02, 2013, 10:15:21 AM
in molti maneggi (es dove ero prima in cui facevano SO) la persona che ha paura è vista con disprezzo e presa in giro,ho sentito tante volte dire con un risolino:"eh quello lì ha paura!" per cui magari uno già è combattuto tra voglia di montare a cavallo e paura,già deve sforzarsi di vincere le proprie paure e in più si deve anche preoccupare di nasconderle!
hai ragione, ed è effettivamente increscioso. che poi, alla nostra età (io ho 34 anni e anche tu mi par di capire non sei una ragazzina), una dovrebbe potersene fregare... invece non è così facile :icon_confused:
Comunque ho notato che,via via che il tempo passa è quasi fisiologico diventare più paurosi o,se vogliamo,meno incoscienti, perchè da giovani non pensiamo mai che ci possa succedere qualcosa di male mentre da adulti abbiamo più responsabilità nei confronti di noi stessi e dei nostri famigliari.
Un aspetto positivo del maneggio in cui sono è che gli "equitanti attempati" sono in netta maggioranza,anche i 2 proprietari sono in là con gli anni quindi nessuno ci prende in giro se abbiamo qualche paura in più, anzi la proprietaria (che per molti anni ha fatto completo) è la prima a dire che quando non si è più dei ragazzini è anche giusto essere prudenti e non andarsele a cercare.
Altro problema,purtroppo,è quando siamo noi a farci delle paranoie!
Già. Quindici anni fa, quando ho cominciato, ero oltre i limiti dell'incoscenza e facevo cose che adesso non farei. Avevo quarantacinque anni. :icon_rolleyes:
Forse non è tanto l'età, quanto l'esperienza che insegna a "stare accorti".
eh beh però qui si parla di paure che in qualche modo "bloccano" o comunque condizionano il binomio, la prudenza (sana) è un'altra cosa e ci deve essere sempre e comunque, avendo a che fare con bestie dai 400 kg in su.
alla fine, credo che ci sia molto di caratteriale in tutto questo: ossia ci sono persone più fifone (tipo me) e altre meno. penso che se uno nasce tondo non diventerà mai quadrato, ma credo anche che si possa migliorare, desensibilizzandosi alle situazioni che ci mettono paura.
io per es. durante i mesi estivi mi sento molto più a mio agio a cavallo, più sicura, più rilassata... semplicemente perchè monto di più.
Io sono un'amazzone adulta (e che ha imparato a montare da grande) quindi più soggetta a irrigidimenti e terrori vari.
L'anno scorso, per curarmi certi assurdi attacchi di panico che mi venivano a cavallo (del tutto inspiegabili, del resto, perché non era successo niente di anomalo) ho scoperto la tecnica del Tapping o EFT, con la quale finalmente e miracolosamente mi è passato tutto (l'ho studiata e applicata da sola, con i libri di Gary Craig, suo inventore).
Ero scettica ma quando una cosa funziona, funziona :horse-cool:! Anche adesso lo uso costantemente come "manutenzione emotiva", ma per altri aspetti della mia vita.
Recentemente ho seguito un corso per diventare operatrice di EFT. Lo sto sperimentando con successo su dei miei "colleghi" al maneggio, la mia istruttrice lo consiglia caldamente a tutti, ormai.
Se volete leggere qualcosa a riguardo: http://tappingpertutti.wordpress.com/category/tapping-per-cavalli-e-cavalieri/ (http://tappingpertutti.wordpress.com/category/tapping-per-cavalli-e-cavalieri/)
Nel frattempo ho trovato in vendita online un corso in DVD di Jane Savoie, statunitense, coach "di alto livello" per cavalieri (specialmente per il dressage), che appunto impiega il Tapping (o EFT) proprio per eliminare le paure di chi monta e migliorare i risultati. Non l'ho comprato a causa del prezzo, ma sono curiosa. http://www.janesavoie.com/aboutjane.htm (http://www.janesavoie.com/aboutjane.htm)
Una forma di autosuggestione. ll fondamento stesso della tecnica (l'blocco di energia, i "punti più energetici") recita espressioni senza alcun significato: di quale energia si parla?
Tuttavia, sia pure autosuggestione, se funziona, perchè non farlo? :icon_rolleyes:
Citazione da: Mario Biserni - Marzo 01, 2013, 05:54:04 PM
Secondo il mio modo di vedere le cose e andare a cavallo, un conto è rilassarsi il più possibile un conto è montare e pensare di pelare patate...Non si va da nessuna parte anzi da una parte si va di sicuro per terra fra le gambe del lallo che ti guarda e non capisce come mai sei caduto :blob9: :blob9:
Come al solito Mario hai solo voglia di far polemica e non hai capito niente di quel che ho scritto. Pazienza: sono sicura che Luna ed altri hanno colto il senso di quello che volevo dire
Ecco, io ho cambiato idea riguardo la paura da un paio di settimane.
Da quando mi sono sfracellata dagli sci per la precisione. Stavo sciando bella tranquilla, senza paure di alcun genere (forse anche troppo spericolata), e il ginocchio ha fatto crac....
E voi direte: ma che c'entra?
C'entra perche' ho capito che tanto, paura o no, ti puoi fare male lo stesso, e senza bestie di 500 kg nei paraggi. Quindi.....tanto meglio fregarsene..... :horse-cool:
Scherzi a parte, cadendo da cavallo ho anche capito un'altra cosa: che io avevo piu' paura prima di cadere che dopo esser caduta: dopo la prima caduta ho detto: " ok, questo e' cadere?..niente di che alla fine"
Mi ha spaventato molto di piu' il fugone pancia a terra in campagna, durante il quale non sono caduta, ma avevo il terrore che succedesse qualcosa di tragico: momenti di panico puro. Il che ci sta, ma certo non deve bloccare. Solo che ora che conosco Oliver in campagna esco solo in certe situazioni di sicurezza. Paura? Credo piu' che altro prudenza.
Come ha scritto credo Bionda da qualche parte, se una cosa mi terrorizza non la faccio...ma non vuol dire che non ci provo nemmeno, magari arriva il giorno che me la sento di provarci e mi butto.....ho anche capito che vado spronata un po' (per mio carattere), quindi li subentra anche il fatto che un buon istruttore (o chi per lui) per me deve essere anche il tipo che mi forzi un pochino. Quando sono stata in Irlanda in cross il tizio non l'aveva capito all'inizio. Io ero li un po' titubante, e lui mi lasciava a far quasi nulla, credendo di aiutarmi. Quando ha capito come funzionava si e' stupito anche lui..."ti credevo piu' fifona"....e io mi sono divertita da matti!
Io sono come klystron ho bisogno di qualcuno che ogni tanto mi pungoli....quando ho ripreso a montare all'università la mia istruttrice mi diede il suo cavallo in fida, mi sentivo come un bimbo a cui si chiede di correre il moto gp ma che ancora non ha imparato ad usare il triciclo. :(
Ricordo il primo approccio con lui: 3 giri di galoppo a pancia a terra con io che dopo aver capito che non si sarebbe fermato per stanchezza chiedevo con molto self control "aiuto", senza urla e strepiti fui molto british! :horse-cool:
Dopo feci 6 mesi di passo e trotto come una principiante finchè la mia istruttrice non si stufò ed in un giorno di pioggia battente nel copertino mi ridusse una :poop-411:, a distanza di anni nessuna si ricorda cosa mi disse ma il succo era "monti meglio di così altrimenti non ti avrei dato il mio cavallo perciò svegliati" quel promemoria un po' rude fu come premere un interruttore, il giorno dopo non sembravo manco la stessa persona.
A volte qualcuno che ci faccia da "specchio" e ci metta di fronte a cosa siamo è fondamentale, ma sta a noi credergli. :horse-wink:
Luna e Tylara non bombardatemi di meno perchè lo scrivo in assoluta amicizia...leggo i vostri album e avete in comune una cosa: sapete entrambe che ci sono delle cose da perfezionare all'origine dei vostri problemi.
Questo, secondo me, fa si che inconsciamente voi vi crediate non all'altezza. Per esempio tu Luna hai paura delle sgroppate di Etrillo perchè se non ricordo male quello è il momento in cui ti senti scomposta e "vulnerabile" alle cadute.... una cosa che sai perchè sei un'amazzone sveglia ma io credo che quando acquisterai più "compostezza" e ti renderai conto che il saurone dalla sella non ti schioda la tua paura tenderà a sparire.
Purtroppo c'è una cosa con la quale dobbiamo fare i conti ovvero che l'unico cavallo che mai sgropperà, si pianterà o farà fughe è quello delle giostre e noi on possiamo far altro che cercare quanto più possibile di trovare un giusto equilibrio in sella e se poi i limiti fisici ci impediscono certi miglioramenti sceglieremo e cercheremo un cavallo che sopperisca alle nostre mancanze.
Con questo non voglio banalizzare le vostre paure perchè so bene che quando il pagurallo parte in sgroppata e fuga quella che mi tiene su è la ragazzina che ha iniziato a montare ponetti malefici a 12 anni e che reagisce più rapidamente dell'amazzone che sono ora, però poichè ho questa "doppia" coscienza volevo offrirvi questo spunto di riflessione.
Winter tu hai tutta la mia ammirazione per come hai preso ed affrontato le tue paure e soprattutto le hai condivise con gli altri con semplicità e "leggerezza", credo tu abbia dovuto affrontare paure che un cavaliere medio di solito neanche concepisce.... :chapeau:
Kitiara capisco benissimo cosa scrivi, e non me la prendo assolutamente per ciò che dici. ;)
Per quanto mi riguarda la cosa è un pò complicata: da una parte se, durante i miei blocchi, vengo "aggredita" perchè si cerca di spronarmi mi blocco ancor di più, dall'altra credo che quelle situazioni avrei potuto affrontarle ed uscirne vittoriosa, ed il fatto di non aver saputo trovare la chiave per farlo mi ha molto depressa, a suo tempo. E mi ha fatto perdere la fiducia in chi mi seguiva, in certi momenti.
Non so se le mie attuali convinzioni siano solo una rivalsa del mio ego, spero di no... :tongue2:
Comunque, ora come ora sono tornata sicura e fiduciosa... certo devo ancora affrontare la prova del fuoco, che sarebbe rimontare quei particolari cavalli o ritrovarmi in situazioni simili, ma se ci penso non mi preoccupo più di tanto ed anzi sono curiosa di affrontare nuovamente quelle stesse situazioni. Sarebbe una sfida con me stessa, e voglio dimostrare a me (e al mondo! :horse-wink:) che ho la grinta necessaria per andare avanti. :D
Non capisco Cara vecchia papera perche di ci che ho letto male e voglio fare polemica...L'hai scritto tu che devi montare pensando di fare una cosa che non centra nulla come pelar patate...
Visto che sei Tu che scrivi che hai iniziato tardissimo, che hai un lallo non proprio perfetto...che non sei diciamo una amazzone perfetta perchè scrivi dei consigli del genere...
Si deve montare sapendo benissimo cosa si fa che appoggi le chiappe su un animale lunatico ombroso pauroso di 600/700 kg che con uno scarto leggerissimo destra sinistra ti fa cadere se non sei lì con la testa ma pensi di pulire la verdurea e se ti pesta bene ti sfonda le costole senza parlare di un calcio fatto bene... Non facci opolemica io dico la verità... Io li ho gli amici che non avevano paura e volevano il cavallo in avanti.. che ora girano sulla sedia a rotelle... Quindi prima di appoggiare le vostre ... sulla sella pensate bene cosa fate e state concentrati...le patate le sbucciate a casa...
Citazione da: Tylara - Marzo 01, 2013, 03:33:05 PM
Miky una curiosità: ma i vostri corsi sono accessibili solo a binomi o mettete a disposizone i vostri cavalli per chi volesse partecipare ma non ne ha uno proprio?
Per Tylara e Alex...allora, potete lavorare anche coi costri cavalli (serve moltissimo per imparare tranquillamente e in modo sicuro la tecnica, ma difficilmente ci troveremo di fronte a delle reazioni di spavento...sono abituati quasi a tutto...dovremmo studiarci qualcosa di veramente mostruoso!), se abbiamo dei cavalli in rieducazione o dei puledri in doma, potrete lavorare anche con quelli (e li la cosa si fa più divertente, perchè sicuramente ci si trova di fronte a qualche situazione in cui il cavallo ha paura).
I corsi in genere durano due giorni, abbiamo la possibilità di ospitarvi per dormire, se avete esigenze particolari e volete combinare uno o più corsi insieme, chessò, paure e redini lunghe o attacco da lavoro (ti potrebbe interessare Alex? :horse-wink:), potete rimanere dei giorni in più, fino alla famosa settimana vacanza....siamo molto elastici, ci adattiamo alle esigenze del singolo.
Poi a breve, ci saranno delle novità....sta per nascere una nuova associazione legata al mondo dell'agricoltura biodinamica e degli utilizzatori della trazione animale...noi ci occuperemo di fornire puledri ben addestrati per le varie tipologie di impiego...e qui, sarà imperativa la desensibilizzazione mirata!
Citazione da: Mario Biserni - Marzo 04, 2013, 02:10:29 PM
Non capisco Cara vecchia papera perche di ci che ho letto male e voglio fare polemica...L'hai scritto tu che devi montare pensando di fare una cosa che non centra nulla come pelar patate...
Visto che sei Tu che scrivi che hai iniziato tardissimo, che hai un lallo non proprio perfetto...che non sei diciamo una amazzone perfetta perchè scrivi dei consigli del genere...
Si deve montare sapendo benissimo cosa si fa che appoggi le chiappe su un animale lunatico ombroso pauroso di 600/700 kg che con uno scarto leggerissimo destra sinistra ti fa cadere se non sei lì con la testa ma pensi di pulire la verdurea e se ti pesta bene ti sfonda le costole senza parlare di un calcio fatto bene... Non facci opolemica io dico la verità... Io li ho gli amici che non avevano paura e volevano il cavallo in avanti.. che ora girano sulla sedia a rotelle... Quindi prima di appoggiare le vostre ... sulla sella pensate bene cosa fate e state concentrati...le patate le sbucciate a casa...
Penso che Old, con lo sbucciare le patate, intendesse la stessa cosa che intendo io quando dò i suggerimenti ai miei allievi.
Il consiglio, NON è pensa ad altro, estraniati dal cavallo, non essere vigile e attento, MA rilassati pensando a qualcosa di piacevole, rimanendo comunque vigile e attento, ma non TESO, col film in testa che il cavallo ti sgroppa, ti calpesta, ecc.
C'è una bella differenza tra le due cose, sono due stati d'animo ben differenti che il cavallo percepisce con precisione.
Una persona con esperienza capace di spronarti a migliorare (possibilmente senza aggredirti) è di certo una manna dal cielo! Ad avercene vicino: è una fortuna immensa. Sono anche d'accordo con Kitiara quando dice che spesso le nostre paure a cavallo derivano dall'inesperienza e dalla poca tecnica acquisita. Capire di poter star su durante una sgroppata, uno scartone, un fugone, un'impennata è di fatto una cosa che si acquisisce con il tempo e la pazienza. La mia riflessione aggiungeva una considerazione che in genere non si insegna ma che è stata per me altrettanto importante. Montare a cavallo con un'ansia accentuata, con il nervosismo, partendo dal presupposto che il cavallo da lì non passerà o che se chiedo la partenza al galoppo mi smontona, non fa che accentuare le nostre rigidità e sicuramente l'empatia dell'animale farà il resto. Ho imparato con il tempo che il livello di energia con la quale si deve approcciare i cavalli deve sempre essere molto basso e neutrale. Per me che sono emotiva ed impulsiva di natura non è stato per niente facile! Infatti se stavo ad aspettare il mio stato "naturale di grazia" a quest'ora ero ancora a far treccine. Ecco allora il mio modesto suggerimento: quello che su di me ha funzionato, lungi da essere la panacea per tutti i mali del mondo. Lo svuotare la mente, concentrarsi sul proprio assetto e sulla respirazione, dominare l'ansia pensando momentaneamente a cose piacevoli o a cose "meccaniche" che non c'entrano nulla con la contestualizzazione del momento possono essere di qualche aiuto. Così come il fatto che, alle volte, gli istruttori vanno avanti con i propri tempi mentre i nostri possono anche essere più lenti. Ecco, non vergognamoci di rimetterci in tondino o di far tanto passo in maneggio cercando di unirci al nostro cavallo e di prendere fiducia e, soprattutto, non facciamoci condizionare da chi di sberleffa a bordo campo o da chi ha una visione "machista" dell'equitazione. Come giustamente ha detto qualcuno, nessuno è esente dalla paura, anche i grandi campioni.
Grazie Miky! come sempre sei preziosa: era proprio questo che intendevo.
Mario, il mio cavallo è perfetto, ben addestrato ed educato e sulla qualità della mia equitazione, non sei certo tu che devi o puoi giudicare. Non risponderò oltre a queste bassezze che fanno disonore al forum
Citazione da: alex - Marzo 03, 2013, 05:36:54 PM
Una forma di autosuggestione. ll fondamento stesso della tecnica (l'blocco di energia, i "punti più energetici") recita espressioni senza alcun significato: di quale energia si parla?
Tuttavia, sia pure autosuggestione, se funziona, perchè non farlo? :icon_rolleyes:
Premesso che anch'io sono partita dicendo...beh, sono disposta a provare qualsiasi cosa, persino l'ipnosi, se mi fa uscire dal loop della paura.
Per quanto riguarda l'energia, lungi dall'essere espressioni senza significato, si intende quella vitale, secondo i principi della medicina orientale, vedi l'agopuntura: le funzioni corporee sono regolamentate da un'energia chiamata qi che scorre attraverso il corpo lungo dei meridiani energetici; le interruzioni di questo flusso corrispondono a problemi fisici ed emotivi, causati da un blocco nel flusso del qi. Il Tapping è in effetti un'agopuntura senza aghi, ed entrambe le tecniche sono impiegate per riequilibrare appunto il qi.
(...chiaramente, per metà del mondo funzionano, per l'altra metà sono sciocchezze, ne sono consapevole e sto nella mia metà).
Io non mi invento nulla e giudico nulla anche perchè non ti ho mai vista in sella salvo qualche foto che come tutte le foto non hanno una visuale completa...Quindi quello che scrivo è perchè cara Old l'ha scritta Tu qui o sull'altro forum... Lo scrivi tu che non hai un cavallo perfetto che soffre di zoppie e ha un carattere tosto..Io il tuo cavall odal vivo non l'ho mai visto e tanto meno montato e siccome credo che con gli ultimi, di aver passato i cento lalli montati, non mi sogn onemmeno di dare giudizi...
Son oquasi come l'Aretino che di tutti disse male fuorchè di Cristo scusandosi con il dir "non lo conosco"...
Quindi non te la prendere per quello che scrivi Tu...
Citazione da: old duck - Marzo 04, 2013, 02:47:38 PM
Una persona con esperienza capace di spronarti a migliorare (possibilmente senza aggredirti) è di certo una manna dal cielo! Ad avercene vicino: è una fortuna immensa. [...] Così come il fatto che, alle volte, gli istruttori vanno avanti con i propri tempi mentre i nostri possono anche essere più lenti.
Quoto in pieno, anzi stra-quoto!!
Il problema è che, come tutte le cose al mondo, non esistono istruttori perfetti; soprattutto perchè anche loro sono persone prima di tutto.
Una volta appurato questo, è necessario cercare di prendere solo il buono e passare sopra gli eventuali difetti (a patto che siano accettabili, si intende! :horse-wink: sennò si cambia).
Miky dopo le tue chiarificazioni sui corsi che tenete, l'unica cosa che mi trattiene dal partire subito per venir da voi sono i soldi: sono una perenne squattrinata! Ma non appena potrò ho intenzione di raggiungervi! ;D (cosa che avevo già detto a tony sull'altro forum, un pò di tempo fa ahimè... ma non desisto nello sperare di riuscirci un giorno!)
Citazione da: Tylara - Marzo 04, 2013, 04:02:54 PM
Il problema è che, come tutte le cose al mondo, non esistono istruttori perfetti; soprattutto perchè anche loro sono persone prima di tutto.
mmm si e no....è ovvio che hanno i loro difetti e ciascuno ha il loro modo di insegnare così come per ciascuno di noi ha un diverso carattere più incline ad un modo di porsi piuttosto che ad un altro....però un bravo istruttore, specialmente se è un istruttore di avviamento, deve anche riuscire a motivare gli allievi ed a capirne le difficoltà e soprattutto a proporre e trovare soluzioni.
Hai ragione kitiara... ed in base alle loro capacità riguardo quello che hai detto tu (motivare gli allievi e risolvere le situazioni) un istruttore può essere bravo o meno bravo. Ovvio che il top è che sia bravo... solo che non sempre è così. E a quel punto se è possibile cambi (o se è l'istruttore stesso che ti porta al punto di rottura) sennò ti arrangi finchè puoi.
Citazione da: Farasi - Marzo 04, 2013, 03:32:26 PM
Per quanto riguarda l'energia, lungi dall'essere espressioni senza significato, si intende quella vitale, secondo i principi della medicina orientale, vedi l'agopuntura: le funzioni corporee sono regolamentate da un'energia chiamata qi che scorre attraverso il corpo lungo dei meridiani energetici; le interruzioni di questo flusso corrispondono a problemi fisici ed emotivi, causati da un blocco nel flusso del qi.
Lo dici come se fosse una cosa reale, documentata e evidente fino a essere ovvia.... :icon_rolleyes:
E dimmi, di che energia
fisica si tratta? Con che strumenti si misura? E quali sono le strutture anatomiche attraverso cui fluisce?
A proposito di pelar patate.
La prima volta che sono uscita con la mia cavalla a fare un giretto nei terreni attorno al maneggio avevo una certa fifa anche perchè,come ho già detto,la bestiola è piuttosto sull'occhio ed incline agli scartini con fughetta e sgroppetta. Ero con un'altra signora del mio maneggio che è più brava ed esperta di me che mi ha fatto una specie di interrogatorio sulle mie abitudini alimentari,su quello che mangio,come lo cucino ecc.ecc. Tornate in maneggio mentre pulivamo i lalli le ho chiesto il motivo di tutto questo interesse culinario e lei mi ha risposto che mi aveva visto preoccupata e voleva distrarmi per farmi rilassare,in effetti c'era perfettamente riuscita! A sua volta era stata sottoposta ad un trattamento analogo da parte della nostra istruttrice all'epoca delle sue prime uscite. In alternativa si può anche canticchiare,funziona benissimo sia per respirare bene che per mantenere il ritmo delle andature,idem ascoltare della musica,fosse per me monterei con gli auricolari perchè non c'è nulla di più rilassante che ascoltare della bella musica mentre si monta.
Sembrano scemenze ma non lo sono.
Leggete Centered riding è illuminante per tante cose.
Il Centered Riding è interessante e interessante la tua esperienza con l'amica di escursione! Ok a cantare o fischiettare ma penso di dire una cosa ovvia raccomandando di non mettere mai e poi mai gli auricolari
No,no niente auricolari fuori, volevo metterli in maneggio ma il mio istruttore mi ha fatto notare che sono già abbastanza distratta di mio ,però siamo riusciti a mettere uno stereo nel coperto,vi giuro che l'ultima volta che abbiamo montato al suono di buona musica classica mi sembrava di danzare con la mia vecchia cavalla befanarda,ci sentivamo due ragazzine! :horse-embarrassed:
Lo stereo con musica classica è buona idea. Noi l'ultima volta che l'abbiamo usato (non abbiamo coperto ma siamo abbastanza isolati) avevamo Lady Gaga a palla :icon_rolleyes: :happy_birthday-736: :icon_pidu:
anche a me avevano consigliato di cantare, più che altro perchè aiuta la respirazione "regolare" , mentre di solito quando si ha paura si tende a trattenere il fiato con una serie di conseguenze (rigidità ecc... )
Abbiate pietà di chi monta con voi. Una che canticchia è veramente un fastidio, forse peggio di quella che chiacchiera al cell.
Per carità bionda, canticchiare non è urlare a squarciagola, darebbe fastidio pure a me. Se sono da sola di sera in campo magari lo faccio ma se sono in lezione ascolto l'istruttore.
Se qualcuno blatera al cellulare in sella spero sempre che gli cada e un cavallo lo calpesti per bene :horse-wink:
Montare e canticchiare e montare con la musica eh?
Mi viene in mente una scenetta di un pò di anni fa...stavamo facendo le prove per uno spettacolo e si era aggiunto un nuovo elemento. Gli chiesi se il suo cavallo era abituato alla musica ad alto volume e quello mi risponde un pò secco "ma certo, monto sempre con la musica io, e posso anche urlare che lui non si spaventa".
Bene, metto un bel brano con molti bassi, alzo il volume a palla (nella nostra frazione sono abituati, quando sentono la musica, si armano di bici e vengono a guardare dalla recinzione) e le due casse da 250 watt cominciano a pestare....appena il cavallo si è avvicinato alle casse, ho avuto la conferma che non aveva paura se il suo cavaliere urlava: lo ignorava con grazia mentre scappava sgroppando :firuu:
:laughter-485: :laughter-485: :laughter-485: oddio immagino la scena...
Se passassi accanto a un mio compagno di maneggio che canticchia..mi unirei a lui :mrgreen:
A me canticchiare ha aiutato per uscire in passeggiata e rilassarmi. All'inizio Ungaro non collaborava e io avevo paura quindi mi irrigidivo troppo e facevo spaventare anche lui. Fortunatamente ero quasi sempre sola, così non infastidivo nessuno. Sono anche una campana rotta :horse-scared:
Ungarina, non sò dove abiti, ma ti facci ouna domanda Ungaro è un argentino sauro?
No no, un anglo arabo sardo baio
eccomi sono tornata... ho letto tutti i post ivi comprese le polemichine :D suvvia, 'un v'arrabbiate!!
kitiara: certamente la paura nasce dal non sentirsi all'altezza, dal timore di perdere il controllo della situazione (che è una cosa diversa, benché correlata), e dall'istinto di auto-protezione. c'è poco da fare se non de-sensibilizzarsi.
avere qualcuno che ti sprona serve... il giusto, nel senso che bisogna trovare DENTRO NOI STESSI la fiducia nei propri mezzi. l'istruttore può dirtelo anche in cinese, che sei brava, che la fai, che sei perfettamente in grado etc etc ma se non sei convinta IN PRIMA PERSONA di provarci, non vai da nessuna parte. il "blocco" che ti blocca è tutto lì, alla fine.
infine, cantare (oh-oh). effettivamente è utile, come è utile chiacchierare del più e del meno, perché – come dice sempre il mio istruttore – le "manovre" dell'equitazione, i comandi, la gamba così le mani cosà etc devono diventare "meccanici" o automatici, senza pensarci su e senza focalizzarci troppo l'attenzione. in questo modo, anche le nostre contro-reazioni rispetto a quel che fa l'equino diventeranno più spontanee.
Citazione da: Luna di Primavera - Marzo 06, 2013, 10:08:00 AM
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avere qualcuno che ti sprona serve... il giusto, nel senso che bisogna trovare DENTRO NOI STESSI la fiducia nei propri mezzi. l'istruttore può dirtelo anche in cinese, che sei brava, che la fai, che sei perfettamente in grado etc etc ma se non sei convinta IN PRIMA PERSONA di provarci, non vai da nessuna parte. il "blocco" che ti blocca è tutto lì, alla fine.
ti dirò Luna a me in quell'occasione mi è successa una cosa particolare...non avevo fiducia in me, avevo fiducia nell'istruttrice, mi son fidata di lei che si fidava di me....si lo so è un po' contorto :tongue3:
cantare serve più che chiacchierare...è una cosa che sto imparando ora con lo yoga, anche se non conosci le parole dei "mantra", ma più o meno cerchi di cantarli il risultato è diverso rispetto al fare l'esercizio senza neanche aprir la bocca, è una cosa banalissima cantare impone un ritmo ed un uso corretto della respirazione parlare no (o meglio meno) respirare correttamente allenta le contratture e le tensioni ed il cavallo apprezza di più :horse-wink:
Per quanto riguarda il parlare della paura,secondo me non è nè un modo di crogiolarsi o di autocompiangersi nè un aggravare le paure stesse rendendole REALI.
In primo luogo,almeno per me, rendere una paura REALE è di gran lunga meno terrorizzante che lasciarla nella mia mente che,a volte,è capace di creare film che quelli di Dario Argento pfui!
Esempio banale ma che è capitato: dovevo subire un piccolo intervento chirurgico,avevo paura e mi vergognavo di ammetterlo, ci rimuginavo e più ci pensavo e le paure ingigantivano,ad un certo punto mi sentivo come la protagonista di un mix tra Dott.House,Grey's anatomy e ER tutti insieme naturalmente nella veste della paziente che arriva al pronto soccorso e tutti corrono dicendo "aiuto la perdiamo,defibrilliamo" avete presente no?
Alla fine mi sono decisa a tirar fuori le mie paure e a farmi spiegare le cose. Non avete idea di quanto questo mi abbia aiutato, ho capito che molte delle cose che temevo proprio non avrebbero potuto verificarsi ecc.
La stessa cosa l'ho potuta verificare molte volte nella vita.
I miei figli da piccoli avevano paura dei mostri nell'armadio, io ho sempre detto loro:" mai vergognarsi di avere paura ma parlatene!",infatti se la mamma conosce questa vostra paura può aprire l'armadio e farvi vedere che dentro ci sono solo abiti.
E poi che stress far finta di essere coraggiosi!!!!
Come vi dicevo nel maneggio di saltatori in cui ero prima i fifoni erano considerati con sommo disprezzi per cui non solo mi stressavo perchè avevo paura di saltare (non sapete quante volte ho saltato tenendo gli occhi chiusi,santi cavalli!) ma mi stressavo il doppio perchè dovevo inventarmi anche mille scuse per nascondere la paura: eh no oggi non posso saltare perchè mi fa male il mignolo sinistro, oggi non posso perchè ieri ho fatto le pulizie in casa e mi fa male la schiena,domani no perchè sono di religione anabattista tibetana e quindi i giorni dispari degli anni bisestili non si può saltare....CHE STRESSSSSSS!
Quindi evviva Raffaele e il club dei cacasotto,
hem...milla....credo che raffaele non sia esattamente un fan dei cacasotto credo ci stia bellamente prendendo in giro.....ma magari mi sbaglio eh....
Citazione da: milla - Marzo 06, 2013, 03:07:34 PM
,domani no perchè sono di religione anabattista tibetana e quindi i giorni dispari degli anni bisestili non si può saltare....
comunque per questa sto ancora ridendo :laughter-485: :laughter-485: me la rivendo la prossima volta che non c'ho voglia di montare :laughter-485: :laughter-485: (e poco importa se non siamo in anno bisestile, tanto non se ne accorge nessuno)
Allora per rimanere in tema (tanto la faccia l'ho già persa).
Ieri stavo provando una ripresa con la mia istruttrice in vista del socialino della settimana prossima. Tempo splendido,non faccio in tempo a scaldare la cavalla che comincia a tirare vento e la tenda del coperto a svolazzare,porc....e adesso come facciamo a entrare negli angoli dove c'è la maledetta tenda che vola? Per chi non lo sapesse la mi equina ha il terrore di questa tenda che conosce SOLO da 10 anni.
Quindi immaginate la scena di noi due (cavalla e cavaliera) con gli occhi sbarrati che facevamo delle allungate strepitose con gli occhi fissi all'angolo con tenda volante sperando di riuscire a passarlo prima della folata di vento successiva!
Poi ,altro terribile mostro, i due inservienti che hanno cominciato a spazzare le tribune dalla parte opposta apparendo e scomparendo armati di secchi e granate con relativi rumori. Help.
Per fortuna suona il telefono e l'istruttrice si allontana un attimo allora vado verso le tribune e bisbigliando per non farmi sentire dalla nazi-istruttora chiedo agli inservienti se possono fare altro e finire di spazzare al termine della mia lezione.Loro mi dicono si,si e io mi dirigo verso l'ingresso del maneggio mentre entre l'istruttrice che rimane con gli occhi sbarrati fissando le tribune e che mi fa:" ma li hai fatti smettere di lavorare?????" ma sei matta?????" e io " ma no.cosa ti viene in mente,sono andati a pulire in club house..." in quel momento mi sono girata e li ho visti con secchi,straci e scope....seduti sulle tribune zitti e fermi come statue. Che figura di mmmmm.
Però abbiamo riso come pazze e terminato la prova con tende svolazzanti,omini che spazzavano e anche un istruttore che girava un puledro olè! Sono una donna coraggiosissssima.