vorrei conoscere il vostro parere riguardo il "bisogno di esplorare " dei cavalli.
Mi spiego: in un vecchio libro (mi pare delle edizioni agricole) si parlava della necessità che hanno i cavalli di esplorare. Si diceva (vado a memoria) che per una preda è importante conoscere il territorio in cui si muove. Sia per sapere dove si trova l'acqua, il cibo ma anche per padroneggiare vie di fuga, pericoli ecc..
Al momento non ci feci molto caso. Il cavallo era in box, usciva in piccoli paddock e non era facile immaginare che nutrisse velleità di tipo esplorativo.
Qualche anno fa, leggendo un altro libro ecco tornare l'idea che esista un bisogno di esplorare e manipolare. Addirittura le galline ovaiole, quelle che fanno una vita misera nelle gabbiette, trarrebbero conforto da dei laccetti appesi alle grate. Ci giocano e il loro livello di stress diminuisce. Non possono fare altro, ma quella parvenza di "gesto naturale" le risolleva.
Ora, se delle galline hanno bisogno di conoscere e manipolare, vuoi vedere che i cavalli sono più "apatici"?
Eppure a guardarlo nel box o nel piccolo paddock, non sembrava proprio.
Adesso ha un grande paddock. Passa le giornate a cercare erba buona. Ha due amiche e passano le giornate minacciandosi e oi facendo pace, con tanto di grooming reciproco.
MI pare una soluzione buona.
Eppure, ogni volta che sposto il recinto (l'erba fa presto a finire :icon_rolleyes:) sembrano rinascere.
Mangiano si l'erba nuova. Ma più di tutto corrono corrono attraverso tutto il nuovo settore.
Io li guardavo e mi chiedevo perchè cavolo corressero in giro invece di piantare i musi nell'erba nuova.
Poi ho pensato al bisogno di esplorare e mi è venuto il dubbio che, non statne la sistemazione sia buona, un po' si annoino e che davvero hanno bisogno di esplorare nuovi territori.
Se così fosse, mi spiegherei perchè dei cavalli sono felici di portare un cavaliere "non invasivo" pur di uscire.
Ne ho conosciuti felici di uscire. Uno smetteva di mangiare quando arrivava il proprietario per la passeggiata (usciva solo la domenica, durante la settimana lavorava in campo con i gestori del centro) e molti altri si vede che si godono l'uscita.
Scusate il pippone, spero almeno di esser riuscita a spiegarmi :horse-embarrassed:
Voi che ne pensate? Esiste il bisogno di esplorare? Se si, può essere così forte da rendere "non pienamente soddisfatti" anche dei cavalli che stanno fissi in un paddock in compagnia di amici?
Ultima.. in natura i cavalli hanno dei "territori"? Quanta terra occupa un branco?
Secondo me dipende dal carattere del cavallo. Noi abbiamo la fortuna di poter vedere i cavalli ai relativi paddock tutti i giorni e vedi proprio reazioni diverse. Ci son cavalli dominanti che di esplorare gli frega ben poco, danno un'occhiata veloce e poi si sentono subito come a casa loro. Altri invece devono esplorare ogni minimo angolino soffiando con le narici per poter carpire chissà quali segreti e mostri sotterranei. Secondo me dipende tanto da cavallo a cavallo.
Più che bisogno di esplorare ritengo che ci sia bisogno di variare. Cioè la monotonia non piace a nessuno, per questo è opportuno variare , anche gli esercizi in campo, poi figuriamoci una passeggiata. È anche per questo motivo che alcuni cavalli da gara, arrivati a 14-16 anni non vanno più tanto bene o non rendono come prima.
Sì, sono dei grandi abitudinari, ma anche esplorare è un gran divertimento. Credo che siano ambigui al riguardo, e molto bambinoni. Potrei raccontare tante scenette osservate, ma sarebbe noioso. Dovremmo imparare a lasciare loro più libertà, fidarci un po' di più e non tenerli sempre legati e confinati.
Mai visto il mio cavallo esplorare il territorio, se cambia ambiente si fà un giro di ricognizione veloce per vedere cosa c' è da mangiare e si fionda su quello. Ogni tanto cambia paddock, una volta alla settimana è il suo turno al pascolo ma lo vedo mangiare e mangiare. Qualche galoppatina se c' è euforia nell' aria ma l' indole dell' esploratore non ce l' ha proprio o io non me ne sono accorta...
Non so se esista in loro la necessità di variare, una volta trovata la loro sistemazione dove ci sia spazio, da mangiare, da bere e la compagnia anche solo di vicinanza con altri cavalli suppongo che prevalga l' abitudine e la sicurezza di un certo ambiente. Mi chiedo se il cavallo si stressa maggiormente nel solito ambiente ( inteso come paddock spazioso) oppure in location diverse ogni volta.
In natura, sono sempre supposizioni, il loro territorio varia dove trovano da mangiare. Erba nuova, luoghi sicuri a seconda anche delle loro necessità e delle stagioni. Il cavallo " scuderizzato" non deve cercare da mangiare ne proteggersi dai predatori ( anche se questi istinti sono ben delineati) e il loro stile di vita cambia facendo cambiare anche le loro necessità. :dontknow: Giusto?
Qualcuno di voi si azzarda a "mollare" i cavalli all'aperto, ossia a staccare la longhina durante una passeggiata a piedi? Se c'è un buon rapporto con il cavallo, dovrebbe stare vicino, e avvicinarsi a voi in caso di allarme per trovare rifugio e protezione; ma la cosa è un po' delicata.
Una ragazza del maneggio si azzardava a uscire in passeggiata con due cavalli, uno montato l'altro libero "a seguire" (ovviamente in un territorio senza strade e quindi senza traffico), le è sempre andata bene ma la cosa a me metterebbe ansia.
No mai alex, questi esperimenti in realta' li trovo alquanto stupidi. Se dovesse tra l'altro succedere qualcosa sarebbero guai seri.
Libero le cavalle solo in posti recintati e in effetti se si spaventano entrambe vengono vicine a me, per l'esattezza si mettono dietro.
è vero, se c'è un buon rapporto il cavallo in teoria non dovrebbe allontanarsi.. ma secondo me è un po' troppo rischioso da sperimentare.
le nostre cavalle stanno normalmente libere sia in un prato del maneggio (circa un ettaro chiuso su 2 lati e mezzo da alberi e rio), le liberiamo vicino ai paddock, si fanno 300 metri in autonomia e poi si spostano come vogliono nel prato. è aperto ai due vertici opposti: quello verso casa e quello verso altri campi (e poi la strada). quando c'è erba non ci sono problemi, quando scarseggia sono da tenere molto più sott'occhio perchè spostandosi e facendo le cretine (giocano tra loro) è facile che sconfinino. niente di preoccupante, sono tutte facilmente prendibili anche in libertà però ovviamente facendo branco non corrono sempre verso di noi.
la soluzione migliore ad agitazioni varie è prendere alla lunghina gwenne che è il collante del gruppo. se lei non segue zara e little nelle corse non si allontana nessuna.
personalmente spesso vado in maneggio da sola e con 3 cavalle da muovere uscire sarebbe impossibile. così prendo gwenne e zara alla lunghina e little segue libera. non si allontana, al massimo resta indietro e poi ci raggiunge. quando arrivo vicino alle strade prendo anche little alla lunghina e la libero appena passati oltre. ovviamente resto su percorsi rodati, chiusi e con meno incroci possibili per limitare le situazioni in cui devo averne 3 in mano. little ha già provato qualche cavolata, ma è bastato ottenere un risultato opposto al voluto che si è subito rimessa a posto (un paio di volte ha superato e galoppato ben oltre noi: fermandomi con le altre due dietro una curva è stato sufficiente a farla tornare di gran carriera e rimettersi nei ranghi: il potere del branco! :firuu:)
certo ci vogliono cavalli molto ben conosciuti, affidabili, percorsi conosciuti e favorevoli agli esperimenti, ecc.. e una dose di sangue freddo!
No rhox non sono d'accordo per me ci vuole solo una grande incoscienza del proprietario.
Nelle mie zone uno faceva questi bei giochini qui...e I cavalli gli son scappati finendo sulla provinciale, uno dei due cavalli ha sfondato il parabrezza di un'auto che arrivava.
Pensa un po' essere nei panni di quel povero automobilista che va tranquillo in macchina e si vede un cavallo che gli sfonda il parabrezza...
Non lo trovo molto intelligente.
Senza contare poi il fatto che anche I cavalli rischiano la pelle.
Questi esperimenti si fanno in sicurezza.
idee personali kimi... da me non c'è nessuna statale, ma solo stradine di campagna in cui non passa quasi nessuno e tanto meno in velocità (ci sta una macchina e mezzo, se trovi qualcuno devi accostare).
ripeto poi non stiamo parlando di cavalli a caso, ma con un potere attrattivo elevato del branco
Conclusione provvisoria: ci sono anche dei cavalieri con forte bisogno di esplorare, a costo di correre qualche rischio; altri che la pensano diversamente.
Tenete comunque conto che ad ogni caduta in campagna (succede nei migliori binomi) si realizza - fuori del nostro controllo - esattamente questa situazione: il cavallo è privo di cavaliere, e non controllato da una longhina; con l'elemento aggiuntivo dell'agitazione che l'incidente causa in entrambi, cavallo e cavaliere, e senza poter minimamente prevedere le circostanze. Qualche test in sicurezza per vedere come il cavallo si comporta in questa situazione non è propriamente "una cosa non molto intelligente", nevvero?
alex stiamo dicendo che portare a giro un cavallo libero non è molto prudente, e penso che siamo tutti d'accordo.
la stessa rhox dice
Citazione da: rhox - Settembre 02, 2014, 11:06:16 AM
certo ci vogliono cavalli molto ben conosciuti, affidabili, percorsi conosciuti e favorevoli agli esperimenti, ecc.. e una dose di sangue freddo!
insomma non è roba per tutti.
la caduta...
se la passeggiata è in gruppo, anche in caso di caduta è altamente improbabile che il cavallo scosso si allontani dal gruppo, o se si allontana torna subito.
se si esce soli... beh va da sé che uscire soli non mai molto prudente. dunque uno esce solo e spera di cavarsela.
Quello di restare appiedati in mezzo al nulla e' sempre stato un problema.
I cowboy quando montavano puledri ( quindi in bosal) si arrotolavano la lunga corda che avanza attorno alla vita. Cosi' seil puledro li scaricav non restavano a piedi in mezzo al deserto.
Con le redini divise questo non succede, perche' venivano addestrati a fermarsi appena le redini toccavano terra.
Gli argentini , sembra, addestrino i cavalli a seguire scossi, in modo da aver le mani libere .
Secondo me e' se con il cavalli ci vivi e' fattibile. Diventate branco.
Lo svizzero della lunga cavalcata ricevette due bestiacce feroci, per compiere l' impresa.
Eppure alla fine accorrevano al richiamo e lo seguivano.
Secondo me si puo' fare .
Detto questo, io non mi fiderei mai :horse-embarrassed:
Diverso il discorso di Rhox.
Se hai un gruppo consolidatouna volta che hai sottocontrollo " la madrina" gli altri seguono.
Alex infatti se leggi bene ho detto che non mi pare molto intelligente fare esperimenti senza sicurezza.
Il fatto di cadere in campgna puo capitare ma se capita vedi sul momento la reazione.
Provare in campo non e' uguale ad essere fuori negli spazi aperti.
Se cadi fuori si presuppone che il cavallo si sia spaventato per qualcosa per cui se si trova senza cavaliere potrebbe essere che scappi via perche' impaurito.
L' esperimento proposto da Alex stimola molto la mia curiosità, vorrei davvero sapere quale comportamento adotterebbe il mio cavallo se lo lasciassi libero in una delle nostre passeggiate nei boschi. Rimango però con la curiosità perchè non ho il coraggio di provare perchè temo per la sua incolumità. Una mia amica anni fà uscì da sola in passeggiata con il suo cavallo alquanto " focoso" il quale prese paura per una stupidaggine scaraventandola a terra. Il cavallo scappò al galoppo con le redini al vento lasciandola a terra. Lei se la fece a piedi fino in maneggio e sorpresa! Il cavallo era lì. Fortunatamente nessuno dei due si era fatto male, il cavallo aveva fatto il percorso a ritroso ed era tornato a casa. Io che sono solita uscire da sola per passeggiate anche di due ore a volte penso che se dovessi cadere sarebbe davvero un problema. Conoscendo il mio cavallo credo che la sua reazione vedendomi cadere sarebbe di paura, per poi fermarsi poco lontano per farsi riprendere ( se mi alzo... :icon_confused:) ma vai a sapere davvero cosa passa nella sua testa in quel momento. Mi chiedo se lo stesso esperimento si possa fare in un pascolo recintato. E' casa e loro lo riconoscono come ambiente conosciuto quindi forse non sarebbe la stessa cosa. Si può abituare un cavallo a restare vicino a te in uno spazio aperto sconosciuto? E come?
ci sono un po' di modi, quelli più facili e quelli meno..
tendenzialmente comunque è una questione di insegnare al cavallo a stare vicino a te, che sia con una serie di esercizi o con ore infinite passate assieme.
comunque c'è chi insegna al proprio cavallo a fermarsi vicino se cadi. iniziano simulando delle cadute (sbilanciarsi, calarsi sul fianco, ecc) premiando il fermarsi e restare tranquilli e poi man mano alzano il livello.
non si buttano per terra per motivi "sanitari", ma tendenzialmente pongono tutti i presupposti per farlo in sicurezza..
infine, già che ormai ho la fama di cavaliere incosciente :horse-embarrassed: io sono occhio e croce 11 anni che esco in campagna puntualmente da sola e la mia cavalla non è proprio un angelo fuori.. sono caduta qualche volta e tolto un balzo di paura è sempre tornata da me al richiamo. anche quando eravamo a poche decine di metri da casa. sono uscita spessissimo a pelo anche galoppando e trottando sempre in solitudine
quando è arrivata la puledra psi ho messo la sella e sono uscita fuori senza problemi e continuo a farlo.
per me è normale, pondero le mie capacità e il cavallo che ho sotto la sella. non uscirei con uno sconosciuto a fare un giro normale, ma mi è capitato spesso di testare dei cavalli per il maneggio dove stavo dove l'uscita in solitudine era quasi routine...
Quindi dovrei " simulare" delle cadute per abituarlo? :icon_eek: Con l' agilità che mi ritrovo a scendere al volo farei più danni che utile...
Potrei provare a scendere di tanto in tanto mentre sono fuori e tenerlo per la longhina? Sarebbe utile lo stesso?
Citazione da: Bubba - Settembre 02, 2014, 12:22:14 PM
Diverso il discorso di Rhox.
Se hai un gruppo consolidatouna volta che hai sottocontrollo " la madrina" gli altri seguono.
Esatto.
Peccato che questo tipo di esperienze e di metodi siano molto omeopaticamente diffusi in Itaglia. La nostra equitazione ringrazia, ed i cavalli più ancora. Che tristezza.
Personalmente la probabilità di essere "male accompagnati", quando si tratta di uscite in campagna, è altissima, per lo meno per la mia esperienza.
Casi di cavalli fuggiti che creano incidenti sono certamente possibili, peccato che, se si andava ad indagare nelle modalità di gestione di quei cavalli, si scoprivano elementi interessanti, e, sovente, comuni.
Quante volte accade di vedere, a seguito di uno scarto, di una caduta, di un qualunque imprevisto sul terreno (sia da sella che da terra) comportamenti scomposti, aggressivi, finanche schizoidi (tutti derivanti da paura).
Fondamentalmente, sarò diretto, ritengo che moltissimi praticanti conservino, anche dopo molti anni, un fottuto terrore del cavallo.... :icon_eek:
Mi capita spesso di chiedermi che gusto provi la gente asoffrire tanto. :icon_rolleyes:
Citazione da: elleon - Settembre 02, 2014, 11:13:07 PM
Quindi dovrei " simulare" delle cadute per abituarlo? :icon_eek: Con l' agilità che mi ritrovo a scendere al volo farei più danni che utile...
Potrei provare a scendere di tanto in tanto mentre sono fuori e tenerlo per la longhina? Sarebbe utile lo stesso?
scendere e tenerlo non serve.. manca il punto fondamentale della tua discesa in modo "differente" dal solito connesso av eventuale spavento..
Per causare spavento nel cavallo dovrei cadere per davvero, simularlo non credo serva. Siccome non sono una ginnasta che riesco a simulare una caduta mi affido alla buona fortuna e alla testa del mio cavallo. Chi esce da solo mette in preventivo un minimo di pericolo, io per ora sono stata graziata e il mio cavallo è poco abituato a vedermi cadere a terra... per cui posso sperare di restare in sella in ogni circostanza o alla peggio sperare che il mio cavallo non si allontani troppo...
Questi discorsi mi mettono ansia... a volte faccio degli azzardi senza pensare del tutto alle conseguenze. :chewyhorse:
Tornando al desiderio di esplorare, voglio raccontare uno di quegli episodi che hanno cambiato il mio modo di vivere con il mio cavallo.
Anni fa avevamo un box che aveva una finestra sul retro, mentre la porta (con le sbarre) non dava direttamente sull'esterno, ma si apriva su una piccolissima anticamera, a sua volta dotata di una porta che chiudevano solo d'inverno di notte. Nell'anticamera tenevo gran parte dell'attrezzatura e anche altri ci tenevano delle cose.
Una sera, come di consueto, stavo rifacendo il box e Olliver mangiava il suo fieno senza guardarmi. Ad un certo punto sono uscita per prendere qualcosa e ho lasciato la porta del box solo appoggiata (perchè era difettosa) e ho chiuso invece la porta esterna. Sono rientrata dopo 2 minuti e c'era Olliver pigiato nell'anticamerina, in cui si rigirava a fatica, gioiosamente intento ad annusare e tastare tutti gli oggetti conservati lì.
Non aveva mai mostrato curiosità, e neanche aveva mai mostrato la tentazione di uscire dal box finchè c'ero io lì a trafficare. Ma appena è rimasto senza sorveglianza è subito uscito ad esplorare la roba che vedeva anche tutto il giorno da dietro alle sbarre senza avere la possibilità di toccarla. Mi sono sentita molto ingiusta a tenerlo sempre rinchiuso e controllato, una me**accia.
Non essere troppo severa con te stessa.
In realta', secondo me non ne sappiamo molto sui bisogni " cognitivi" dei cavalli.
Io credo che abbiano davvero bisogno di esplorare.
Oggetti, come ha fatto Olliver.
O territori, come vorrebbero fare i tre mostriciattoli che ho a casa io.
Hanno uno spazio grandicello, eppure amano avere nuovi pezzi aperti. E, stranamente, non per mangiare ma per correre ed esplorare.
Il fatto che preferiscano girare in lungo e in largo le nuove zpne, anziche' mettersi pigramente a mangiare mi ha sorpreso molto.
Bisogno cognitivo batte bisogno fisico