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Club House => I cavalli..in generale => Topic aperto da: milla - Dicembre 07, 2014, 09:43:07 AM

Titolo: Monty Roberts
Inserito da: milla - Dicembre 07, 2014, 09:43:07 AM
Visto che ho aperto un topic sull'horsenality mi pare giusto,per par conditio, aprirne uno anche sul metodo di Monty Roberts ed il join up.
Di che si stratta?
E' complementare o antitetico rispetto a Parelli?
Chi lo conosce spieghi. :happy1:
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: alex - Dicembre 07, 2014, 06:29:16 PM
Ho letto un libro di Monty - probabilmente il primo - dove racconta come ha "scoperto" il join up come alternativa al sacking out, usata dal padre e dagli addestratori che aveva intorno nel momento della doma. Descrive anche la furia del padre nel vedere che il suo "buon vecchio metodo" veniva messo in discussione. C'è chi dice che anche il join up è psicologicamente molto duro; mi resta l'idea che il sacking out lo fosse molto di più.

Se descrivessi in dettaglio il join up sarei di sicuro impreciso; se descrivessi il sacking out dovrei inventare - mi accontento dell'impressione che riferisce Roberts: durissimo modo di "far rassegnare il cavallo" e di sottometterlo, tanto duramente che non gli venga mai più nemmeno l'idea di muovere un orecchio senza permesso.

La parola a chi conosce meglio di me Roberts.

Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: rhox - Dicembre 07, 2014, 06:32:29 PM
non  è antitetico o complementare, sono metodi che si basano su concetti molto diversi.
parelli è un metodo di addestramento, il join up è un modo per relazionarsi con un cavallo e fare una prima doma. dopo il join up il cavallo è pronto a lavorare con i metodi tradizionali, semplicemente ha avuto un modo per conoscere la doma molto veloce e con fiducia rispetto a chi gliela propone.
non si propone come modo per addestrare un cavallo, solo come approcciarlo e creare una base per il dialogo
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: milla - Dicembre 07, 2014, 09:55:03 PM
Ok quindi il join up è un metodo di doma?
E una volta terminata la doma quindi non serve più? Ma allora come mai vengono fatti corsi e stages per binomi già formati in cui ovviamente il cavallo è già stato domato e montato da un bel pezzo?
Ma in cosa consiste esattamente questo join up?
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: Idunas-Sanni - Dicembre 07, 2014, 10:49:48 PM
A fare soldi!?  :firuu:

Il Join Up in poche parole consiste nel "mandare via il cavallo finché non ha le palle piene a scappare e comincia ad relazionarsi a te". Dopodiche metti testiera e sella e monti su. Doma fatta in un giorno. Ma puoi benissimo anche non voler abituare il cavallo a sella e cavaliere ma a salire sul trailer o altre cose che creano problemi.

La mia opinione: di sicuro meglio di altri metodi veloci e coercitivi ma sinceramente non credo che ce ne bisogno nei nostri tempi (almeno che non hai un cavallo selvaggio o devi prepararne uno in brevi tempi per le corse). Preferisco una buona doma con i tempi necessari.

La fidanzata del mio ex-capo era la prima istruttrice di MR in Germania. Ha passato molto tempo negli States da MR ed è venuto anche qualche volta da noi. Non mi sembra che ha scoperto l'acqua calda, tutto ciò che facciamo con i cavalli l'ha già fatto qualcun'altro molto prima di noi. Solo che oggi uno da un nome alla cosa, dice che è un nuovo sistema e lo vende.
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: milla - Dicembre 08, 2014, 12:02:43 AM
Capisco.
L'ex proprietaria della mia cavalla mi ha raccontato che all'inizio hanno passato molto tempo insieme a lavorare a terra col metodo MR però la cavalla era già domata da un bel pezzo quindi, dopo quello che mi dici tu Idunas sono ancora più perplessa: che senso aveva fare questo join up? Boh.
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: alex - Dicembre 08, 2014, 12:40:29 AM
Spetta Milla - come i "7 giochi" NON sono l'addestramento Parelli così il join-up NON è l'addestramento Monty Roberts.... come la famosa manovra delle "mani alte" non è Karl eccetera. Non conosco come si deve nessuna delle tre "scuole" ma sospetto fortemente che oltre a queste cose ci sia un pochettino d'altro.  :horse-wink:

Forse sarebbe meglio illustrare più in dettaglio il join up, ma chiarendo bene che è solo un metodo per ottenere un certo risultato di "sottomissione rapida"; fra avere un cavallo sottomesso, e insegnargli tutto quello che serve, e imparare come insegnarglielo, ce ne passa.
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: milla - Dicembre 08, 2014, 12:44:41 AM
Oddio allora sono ancora più confusa :icon_confused:
Hai da suggerire fonti attendibili per chiarirsi le idee?
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: Idunas-Sanni - Dicembre 08, 2014, 07:42:04 AM
Ovviamente alex ha ragione, il metodo di MR non consiste solo nel join up e basta, ma basa sui principi del join up. Magari trovi più info sul sito di MR.
http://www.montyroberts.com/ab_about_monty/ju_about/ (http://www.montyroberts.com/ab_about_monty/ju_about/)

Come ho detto abbiamo avuto nel centro quella istruttrice MR, la chiamo A. A ha avuto per esempio in allenamento un cavallo già domato ma estremamente pauroso e il suo lavoro era di dargli più fiducia in se stesso abituandolo a varie situazioni come per esempio salire sul trailer.
Dopo che ha preso un centro suo in affitto ho visto per esempio un video nel quale ha riabituato un cavallo ai salti. Presumo che gli era successo qualcosa di simile come alla tua, è stato in mani sbaglati e alla fine aveva paura degli ostacoli. La base è però sempre qualla: tu ti riunisci a me perché altra scelta non ne hai. Su questa base (sei diventato il leader) ci puoi risolvere altri problemi.

Sempre in parole semplici, eh. Anche perché più non so nemmeno io. È questo che ho capito dal metodo dai tempi quando lei occupava il coperto con il suo mega round pen ed eri costretto a guardarla.  :firuu:
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: Bubba - Dicembre 08, 2014, 10:44:26 AM
Quel che ho capito io, leggendo i due libri di MR :
Lui ha colto e compreso i segnali che usano i cavalli ( gli erbivori, ha fatto le prove con i cervi) e li usa per comunicare conloro.
Ok, detta cosi' fa un po' ET...  :horse-scared: in realta' osservando un cavallo si vede se lui e' aggressivo, se ci sta chiedendo di tornare ( li manda via, lungo il tondino e poi aspetta i segnali di pace con.cui il cavallo chiede di tornare vicino). La cosa buona, secondo me, e' che i cavalli capiscono che non siamo pazxi furiosi ma che, seppur in modo rudimentale, puo' esistere con noi una forma di comunicazione.
La comunicazione che Monty passa e' " vai pure via se non vuoi star con me. Io pero' sono.affidabile, posso essere la tua guida, vicino a me starai tranquillo".
Il che spiega perche' e' utile anche per i cavalli gia' addestrati.

Funzionare funziona.
Se poi mandare via un cavallo sia violenza psicologica non saprei.
Forse se lo.si fa correre a lungo, ma i cavalli fuggono.per un tot di metri, poi cominciano a comunicare, quindi non mi sembrerebbe un sistema violento ( specie visto cosa c' e' in giro)

La cosa secondo me bella di MR e' che lui non usa violenza in doma ma ammette che a volte una botta ad un cavallo che non ne ha mai ricevute puo' capitare ( durante l' addestramento).
L' ho trovato molto onesto nell' esporsi con questa affermazione
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: milla - Dicembre 08, 2014, 10:46:27 AM
Il sito di MR l'avevo visto ma francamente, a parte l'uso del join up con i cavalli selvaggi e l'opinabile applicazione del metodo agli umani :icon_rolleyes:non spiega proprio niente. :dontknow:
Ha ragione Winter che questi "metodi" sono un po' ammantati di mistero, se uno vuol saperne di più sembra che debba per forza fare uno stage, sulla carta nada.

Sì Bubba fino lì ci sono arrivata però poi non si va oltre.
Anche da noi in maneggio quando si lavorano i cavalli liberi in tondino a fine lavoro c'è l'abitudine di dare le spalle al cavallo e allontanarsi. Ci si ferma e si guarda se il cavallo viene da noi o no.
Ma è tutto basato su questo?
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: Bubba - Dicembre 08, 2014, 10:53:36 AM
Credo non basti neppure uno stage.. purtroppo.
Comunque nel primo libro c' era la procedura passo passo, ma non so quanto valga.
Nel senso, possiamo leggere libri sulla doma e guardare dvd fino a sfinirci, pure fate stage.. ma a domare si impara domando, cioe' prendendo il puledrotto e montandoci sopra ( seguiti da uno che sa).
Idem per montare. Qualcosa si impara leggendo ( io mi spn fatta un' idea di cosa non fate) ma da li' a imparare a montare.. non c' e' altra strada che tempo, un.bupn istruttore e un buon cavallo ( e la fortuna di beccarli asdieme:icon_rolleyes:)
Scusate il.pippone ot :horse-scared:
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: Bubba - Dicembre 08, 2014, 10:58:39 AM
Milla scusa, non avevo visto la seconda parte.
Premesso che ne so molto.poco, ho solo letto i libri, alla fine si, vefi il cavallo chevti segue.
Ma la cosa importante avviene prima.
E' il processo che porta il cavallo a seguirti ( e non a vedere se ti segue).

Ad esempio durante gli stage Monty chiede ad una parte di tribuna di applaudire.
Il puledro scappa ( ovvio) e si appiccica a Monty, come farebbe se lui fosse un altro cavallo.
Il che e' , per me, straordinario.
Nelle difficolta', il cavallo va da lui.
In generale, gli altri cavalli nelle difficolta' si liberano dell' umano ( a sella ma specialmente a mano) e fuggono
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: milla - Dicembre 08, 2014, 11:04:43 AM
Beh certo che non voglio mettermi a domare puledri :horse-scared: e ovviamente non si impara a montare leggendo libri ma siccome studiare mi piace molto e sono anche molto curiosa così come ho letto l'Hotte, Licart, Paalman e altri testi "sacri" ero interessata anche a qualcosa di più "sacrilego" giusto per semplice interesse personale.
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: Bubba - Dicembre 08, 2014, 11:17:00 AM
Certo, forse mi son spiegata male, scusami.
Volevo dire che, forse, nel caso di Monty non si tratta di fare i misteriosi. Lui ha descritto la procedura passo passo, con consigli ecc.. in piu' dvd, stage e tutta la fiera.
Ma secondo me pur volendo spiegare come fa, noi non riusciremmo a riproporlo perche' ci mancano le ore di cavallo che ha lui.
Io con Bubba a suo tempo ho provato.
Alcune cose le vedevo, ma son sicura che son stati molti di piu' i segnali che ho perso


Peggio di tutto, mi son resa conto che la parte veramentevtragica non e' tanto non capire i suoi, ma non saper controllare i miei di segnali.
Insomma, Bubba reagiva come voleva. Anzi, come poteva, dato che mandavo segnali strani senzaaccorgermene.
Alla faccia del guardalo li e rallenta, fa cosi e si avvicina...
Io facevo, ma ero tesa, in ansia per vedere se funzionava.. e lui continuava a galoppare .
Un macello. Va beh, Bubba all' epoca era folgorato.
Ripensandoci adesso comunico leggermente meglio, riesco a controllare alcune cose ( poco eh!).
Quindi.. libro in mano, prendiamo sti cavalli e chiufiamoci in tondino.
Magari non imparetemo grandi cose su di loro ma qualcosa su di noi saltera' fuori

Poi, a forza di guardare vuoi mai che pure noi cominceremo a vedere?
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: milla - Dicembre 08, 2014, 11:30:55 AM
Sì sì infatti.
Tutti questi sistemi mi stanno incuriosendo molto da quando da noi è venuto a fare uno stage Patrick Allori (che ha un metodo tutto suo diverso da Parelli e MR anche se con alcuni punti di contatto) e ci faceva notare cose, nella comunicazione uomo-cavallo, a cui non avevamo mai lontanamente pensato. Se funzioni o no non lo so però è interessante.
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: nyna - Dicembre 08, 2014, 06:02:10 PM
Da noi domiamo i puledri con il metodo MR. Veloce, sicuro ed efficace. I puledri reagiscono più o meno tutti allo stesso modo.
Ovviamente la persona che monta sul puledro poi non deve essere quella che ha fatto il join up, perché altrimenti il puledro perde di vista la sua guida e va nel panico.
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: bionda - Dicembre 08, 2014, 09:08:49 PM
Il libro di MR dovrei averlo in pdf, in inglese. Se qualcuno lo vuole, domani ci guardo.

Anni fa mi è capitata una cosa carina: ero andata a vedere un maneggino in un orario morto e mi aggiravo lì per i fatti miei, senza che nessuno mi intercettasse. In campo è entrata l'istruttrice che si è emessa a fare join-up con una puledra, prima di salire in sella. Aveva con se una sua amica, seduta fuori dal campo, e le spiegava tutto quello che faceva. Non aveva notato che c'ero pure io seduta a bordo campo a guardarmi tutta la scena. Una bellissima lezione inaspettata e gratis.

Comunque il principio di mandare via per chiamare a se funziona alla grande. L'ho usato p.es. qualche volta per prendere cavalli che non si facevano ritirare dal paddock.



Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: alex - Dicembre 08, 2014, 10:02:31 PM
Come tutti i metodi, la "durezza" può variare. C'è modo e modo di "allontanare" un cavallo in tondino, e capisco il parere di Raffaele: un cavallo ansioso, spaventato, in un piccolo spazio confinato senza alcuna "porta aperta", se "scacciato via" con cattiveria può subire uno stress enorme; cede solo per "learned helplessness", per quella forma di rinuncia alla fuga e di rassegnazione che talora vedete nelle prede braccate e raggiunte da un predatore: si rassegnano all'inevitabile. Ottenere questa forma di profonda rassegnazione è, secondo me, lo scopo di tutte le dome "dure", del palo, dell'abbattimento a terra, del "sacking out", della tecnica di Rarey per ottenere (a frustate, in box) che un cavallo si avvicini "prontamente" all'addestratore.

Oppure il "join up" può essere quasi un gioco; dipende dalla sensibilità di chi lo usa.







Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: bionda - Dicembre 08, 2014, 10:26:42 PM
Alex, nel join-up dimostri al cavallo proprio che non gli vuoi fare alcun male. Lo scacci, ma per finta, gli lasci sempre lo spazio per allontanarsi, lo ri-scacci, ma non succede niente, lo desensibilizzi ai tuoi gesti "cattivi". Lo scacci ogni volta che ti mostra un cenno di diffidenza. Alla fine, e non ci vuole molto, il cavallo ti dice "vabbè, basta giocare, ho capito, lasciami venire da te".
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: alex - Dicembre 08, 2014, 10:38:06 PM
Hai descritto il join up ben fatto. Ma può essere eseguito anche male - e allora il cavallo è duramente stressato. Comunque: a quanti riuscirebbe di fare un join up in un ampio spazio, e non in un tondino, ambiente che per un cavallo non domato e diffidente è terribilmente angosciante, perchè "non ha via di scampo"? Di quanto può allontanarsi un cavallo, in un tondino con le misure adatte al join up (piccole)? Cosa deve passare per la testa di un cavallo che si allontana per fuggire, e che corre e corre, e scopre di restare sempre alla stessa distanza da ciò che lo spaventa?

Esiste  la documentazione di un join up eseguito da Roberts su un mustang in libertà. Il fatto è avvenuto, ma vi sono opinioni molto contrastanti sul grado di stress subito dal cavallo. Cercando un po' penso che si trovino, sul web, le opposte versioni.
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: milla - Dicembre 08, 2014, 10:44:22 PM
Scusate ma credete davvero che un cavallo possa fare un "ragionamento" del tipo "ho capito che non fai sul serio lasciami venire con te"?

Poi non capisco su che base (etologica) si scacci il cavallo, lo si allontani sul presupposto che poi lui torni e che questo significhi che si sottomette. E' quello che MR osservava in natura nei cavalli bradi?

Sono perplessa, non mi sembra facile capire quando scacciare il cavallo. Cioè ci si mette in tondino col nostro cavallo e si comincia a far casino, agitare la frusta, far rumore ecc. poi quand'è che si smette? quando il cavallo abbassa l'orecchio interno o si lecca le labbra? :icon_confused: Magari MR può cogliere questi segnali ma uno normale come fa a capire che è un segnale di sottomissione o un moscerino in un orecchio?
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: bionda - Dicembre 08, 2014, 10:50:22 PM
Non è che ragiona, ma per il cavallo fare branco è l'istinto più forte che ci sia.

Secondo MR il meccanismo del "ti scaccio" è copiato dai comportamenti dei cavalli in libertà.
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: alex - Dicembre 08, 2014, 10:54:28 PM
Citazione da: milla - Dicembre 08, 2014, 10:44:22 PM
Poi non capisco su che base (etologica) si scacci il cavallo, lo si allontani sul presupposto che poi lui torni e che questo significhi che si sottomette. E' quello che MR osservava in natura nei cavalli bradi?

Qualcosa del genere può avvenire. Tieni conto che in natura un cavallo solo è un cavallo morto: è abbastanza logico che un cavallo spaventato cerchi innanzitutto un "branco" o almeno un altro cavallo a cui aggregarsi. Io immagino che nel join-up il cavallo si avvicini all'uomo perchè non trova nulla di meglio a cui avvicinarsi; al primo cenno di avvicinamento, scatta il condizionamento operante (rinforzo negativo: l'azione di cacciarlo via cessa immediatamente) e da lì si costruisce.
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: milla - Dicembre 08, 2014, 10:54:56 PM
Ok se l'istinto a fare branco è il più forte (e in un animale sociale come il cavallo è vero) perchè fare tutta 'sta manfrina? Ci siamo solo noi quindi è ovvio che il lallo vorrà far branco con noi.
C'è qualcosa che mi sfugge, non può essere così semplicistico. :icon_confused:

Alex la mia Capa è americana e ha conosciuto MR quindi da noi ogni tanto qualcosa del metodo viene fuori.
Per es. quando si lavora in tondino col cavallo libero a fine lavoro si dà le spalle al cavallo, ci si allontana e si aspetta. I cavalli si avvicinano sempre.
Però si avvicinano al proprietario o all'istruttore che in quel momento è con loro, cioè NON ad un leader ben preciso come invece dovrebbe essere secondo il metodo.
Altra cosa: dopo che si sono avvicinati, carezza e si esce dal tondino, quindi il cavallo potrebbe semplicemente aver imparato che se si avvicina il lavoro finisce.
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: alex - Dicembre 09, 2014, 12:40:52 AM
Citazione da: milla - Dicembre 08, 2014, 10:54:56 PM
Altra cosa: dopo che si sono avvicinati, carezza e si esce dal tondino, quindi il cavallo potrebbe semplicemente aver imparato che se si avvicina il lavoro finisce.

Quella si chiama: carota
Scacciarlo si chiama: bastone. :horse-wink:

Nulla di nuovo....
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: milla - Dicembre 09, 2014, 01:47:56 PM
Infatti, nulla di nuovo.
Era proprio il gesto di scacciare il cavallo che non capivo che significasse.
Quindi se invece di scacciare il cavallo gli diamo un fracco di carote o gli tiriamo dei sassi non cambia niente. :icon_confused:
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: silviasco - Dicembre 09, 2014, 10:28:32 PM
Milla, da quel che avevo capito io, da letture varie e sporadiche esperienze, scacciare è un gesto di dominanza in "cavallese". "Lo spazio è mio e me lo gestisco io"  :laugh3: Dopo che ti sei posto come dominante scacciandolo, lasciarlo avvicinare quando lui si mostra attento nei tuoi confronti (cioè disposto ad ascoltarti) è una conferma del tuo posto di dominante: "ti accetto nel mio branco se ascolti me". E' quindi secondo me un discorso un pelino più sottile del bastone e della carota. E' chiaro che correre è faticoso e quindi può rappresentare una "punizione", mentre star fermi e coccolati è comodo e può rappresentare un "premio", ma, se non ho capito male io, c'è dietro anche un discorso di autorevolezza in lingua equina.
La differenza è che se l'uomo cerca di dominare il cavallo attraverso una aggressione diretta tipo tirare i sassi (non importa quanto sia fastidiosa/dolorosa, mi riferisco più all'atteggiamento che al "danno"), lui potrebbe percepirlo come un pericolo/predatore, e anche se, per evitare dolore/scomodità, arrivasse a sottomettersi (ossia accettare di eseguire gli ordini), non sarebbe mai del tutto sicuro e collaborativo. Mentre col meccanismo del "ti scaccio/ti accetto" si sfruttano i meccanismi sociali equini che, se funzionano, pongono l'uomo come punto di riferimento, fonte di sicurezza, per il cavallo, e lo rendono se non del tutto, quantomeno moooolto più collaborativo.
Non so se sono riuscita ad essere chiara (e nemmeno se questo concetto appartiene a Roberts o ad altri)
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: alex - Dicembre 09, 2014, 10:59:00 PM
Non trovo, nell'etologia del cavallo in libertà, niente di simile a questa idea della dominanza-sottomissione. Ci sono alcune circostanze in cui lo stallone scaccia altri cavalli; scaccia innanzitutto gli altri maschi che gironzolano intorno al gruppo familiare; scaccia i figli (maschi e FEMMINE!) non appena si avvicinano alla maturità. In nessuno di questi casi, il fatto di scacciare implica che poi lo scacciato abbia nè la voglia, nè l'opportunità di riavvicinarsi. E nemmeno, mi sembra, questi fenomeni avvegono nell'unica aggregazione alternativa, i gruppi di maschi scapoli. Tantomeno avvengono  nel terzo caso di aggregazione "uno a uno", l'attaccamento fra pari, dove il rapporto è paritario, nessuno scaccia nessuno, e nessuno quindi si avvicina perchè è stato scacciato.

L'idea di molti etologi è che questi rapporti di dominanza/sottomissione si verifichino sostanzialmente nei gruppi di cavalli confinati in piccoli spazi e privati della possibilità di aggregarsi nei gruppi naturali - harem e gruppo degli scapoli. In altri termini,in una condizione fortemente innaturale e deprivata. In queste situazioni di deprivazione severa, questi fenomeni di dominanza-sottomissione si verificano; ma hanno poco a che fare con l'etologia di equus caballus. Tanto meno ha il minimo rapporto con l'etologia del cavallo ciò che avviene nello spazio confinato di un tondino - una specie di incubo claustrofobico, per un cavallo nato libero.



Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: silviasco - Dicembre 09, 2014, 11:27:50 PM
Quindi tutto questo ragionamento che ho riportato è... una boiata?  :icon_confused: Peccato, filava così bene :dontknow:
Non capisco però se tu ti riferisci solo ed esclusivamente ai cavalli nati liberi o anche ai cavalli domestici che vivono per lo più da soli in box (che mi pare corrisponda alla situazione di "deprivazione severa", o no?); e quindi non ho capito se invece stai dicendo che sì, può funzionare così ma solo per quei cavalli deprivati di una socialità normale e quindi "costretti ad accontentarsi", e che il tutto non ha delle effettive basi etologiche ma solo boh? empiriche?
o invece volevi proprio dire che è tutto una boiata pazzesca e tutta la doma/addestramento/ecc. si basa solo su comodità/scomodità e quindi, in soldoni, premi e punizioni?
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: milla - Dicembre 09, 2014, 11:50:17 PM
Appunto Alex, non mi risultava che in natura esistesse questo comportamento di scacciare un individuo e poi eventualmente lasciarlo avvicinare di nuovo, quindi mi domandavo da dove era venuta fuori questa idea di MR, lui parla di osservazione del comportamento dei cavalli bradi ma se anche tu mi confermi che non ti risultano comportamenti di cacciata-riammissione nel branco chissà come gli è venuta l'idea :dontknow:
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: Bubba - Dicembre 09, 2014, 11:55:50 PM
Lui scrive di averlo visto fare dalla matriarca di un branco nei confronti di un puledrotto rompiscatole.
E poi ha provato a riprodurlo in modo rudimentale a casa ( era un ragazzino) fino a giungere alla versione odierna.

Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: milla - Dicembre 09, 2014, 11:58:24 PM
Ah ecco questo non lo sapevo :pollicesu:
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: alex - Dicembre 10, 2014, 12:05:07 AM
No, non affermo che sia tutto una boiata pazzesca. Affermo solo che è un metodo come un altro, basato esclusivamente sul principio dell'apprendimento "per tentativi ed errori" da parte del cavallo; ho motivo di credere che i risultati siano buoni; non nego i fatti,  sono invece molto critico sulla spiegazione dei fatti.

Quando i Greci hanno fuso le loro prime,magnifiche statue di bronzo, non avevano alcuna idea su cosa chimicamente fossero i metalli, sul perchè le pratiche per fonderli dai loro minerali fossero efficaci, sulle ragioni chimico-fisiche per cui si formano le leghe; le loro spiegazioni erano sicuramente fantasiose, di certo insostenibili; ma sapevano comunque fare delle fusioni in bronzo di straordinaria qualità. I bronzi di Riace sono veramente ben fatti, non sono boiate affatto. In equitazione, il fatto che i cavalli avessero personalità diverse era noto e stranoto, ma la spiegazione - basata sugli "umori" e sulla loro mescolanza, oltre che sull'influsso degli astri  - adesso fa ridere; allora era giudicata una spiegazione ottima, perchè spiegava molti fatti.

La mia reazione è scattata automatica quando sono stati nominati il "linguaggio equino" e l'idea che il cavallo alternativamente ci veda come "predatori" e come "capobranco".

Mi piace giudicare i fatti a prescindere dalla loro spiegazione; se qualcuno mi propone una spiegazione, dev'essere convincente; altrimenti mi tengo i fatti (buoni) e gli lascio la spiegazione. E' un errore comune, secondo me, buttare invece via i fatti insieme alle spiegazioni....


Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: Bubba - Dicembre 10, 2014, 12:08:33 AM
Io non sapevo della scacciata delle figlie. Mi fa piacere, perche' era uno dei miei interrogativi :horse-embarrassed:

Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: Bubba - Dicembre 10, 2014, 12:11:57 AM
Alex cosa non ti convince del linguaggio?
Non ti sembra possibile leggere parte dei messaggi equini e che un cavallo possa leggere parte del nostro non verbale?

Il discorso predatore/ capobranco in effetti...

Non avevo mai pensato al tondino come incubo claustrofobico. Mi sembra realistico :horse-scared:
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: alex - Dicembre 10, 2014, 12:22:37 AM
Penso che per capire il dibattito (acceso) che esiste sul join up non sia male esaminare le diverse opinioni sull'apoteosi, la "prova provata" della sua efficacia: la storia di Shy Boy, cavallo selvaggio, in cui Roberts si è proposto di verificare l'efficacia della tecnica anche in ambiente aperto. Vediamo innanzitutto come la racconta Roberts: questa è la sua versione: http://www.montyroberts.com/horses/shy-boy/

"Roberts's goal was to "start" Shy Boy (halter, bridle and saddle the horse and then get a rider on) without utilizing the usual round pen or any enclosed space. All Roberts would use was his ability to communicate in the horse's own language.
After an odyssey that spanned three days and approximately one hundred miles, Shy Boy willingly chose to Join~Up® with Monty".

"L'obiettivo di Roberts era quello di "domare" Shy Boy (incapezzarlo, imbrigliarrlo e sellarlo e far salire un cavaliere) senza utilizzare il solito tondno o un altro spazio confinato. Roberts non voleva usare altro che la sua capacità di comunicare usando il linguaggio proprio del cavallo. Dopo un'odissea di tre giorni e di circa cento miglia, Shy Boy scelse di unirsi (to Join-Up) con Monty."

I più smaliziati, da queste parole, possono immaginare l'opinione di chi vede il fatto (che esiste: è documentato) sotto una luce diversa. Molto diversa. Stasera non ho il tempo di citare le voci critiche da una fonte precisa, ma.... ci sono.
Titolo: Re:Monty Roberts
Inserito da: Pierillo_123 - Dicembre 11, 2014, 05:34:03 PM
Ho seguito, da uditore (senza cavallo) un breve stage nel quale si applicava lo stesso principo iniziale che ispira il metodo Join-up di MR.
Non descrivo e salto tutte le fasi (manda via/ permetti di avvicinarsi, grattata sul garrese, attesa della masticata, lunghe pause, ecc) per arrivare al punto che mi interessa:  il cavallo alla fine "sceglie" di seguire/affiancare la persona "accettando il suo nuovo capo e la sua protezione". ; quindi si ferma quando questi si ferma e riprende il cammino insieme a lui in tutte le direzioni, dentro e fuori dal tondino...ma, ecco il punto, se durante una fermata, entra in scena una seconda persona che si affianca al primo (l'istruttore) ne occupa la posizione accanto al cavallo e riprende il cammino, il cavallo prende a seguire quest'ultimo, mentre l'istruttore resta fermo solo sul posto!
Come si spiega? sicuramente il cavallo si accorge della sostituzione dell'umano ma "sceglie" comunque di seguire l'ultimo arrivato "nella stessa posizione" del primo.  Il discorso della leadership conquistata con il Join-up mi sembra vacillare... Non è quindi un rapporto, come dire, personale, ma solo funzionale che si viene a stabilire?  :dontknow:
Mi viene in mente un detto indiano che nella sostanza recita più o meno: puoi rubare il mio cavallo ma non il mio cane...