Salve come ho scritto nella presentazione sono alle prime armi (sesta lezione) e ho un grosso problema; per salire in sella mi avvalgo di un aiutino; lo sgabello... Vorrei togliermelo velocemente dai piedi e sto' iniziando ha fare esercizi per rinforzare i muscoli di braccia e gambe... Voi avete qualcosa da suggerirmi? Quali sono gli esercizi migliori di elevazione? Non prendetemi troppo in giro e sappiate che la mia cavalla e' la più alta del maneggio!
per la salute della schiena del cavallo sarebbe sempre meglio salire da un rialzo o salire al volo: quando ti tieni alla sella e metti il tuo peso sforzi sui muscoli e sui processi spinali del cavallo.
a lungo andare questo gesto può danneggiare i tessuti e indolenzire il cavallo.
se ti danno l'opportunità di continuare a farlo vai avanti così! tanto il gesto per salire in sella è sempre quello quindi non devi imparare per forza da zero se non usi un gradino
Il mio istruttore ritiene che sia rischioso avvalersi dello scalino quindi vuole che lo elimini quanto prima
se il cavallo sta fermo quando sali e lo scalino è solido non è rischioso, anzi salendo più facilmente sei più veloce e aumenti la sicurezza..
comunque esercizi specifici non ce ne sono, tutto quello che rinforza un movimento simile (step/fare le scale/ tirarsi su con le braccia alla spalliera, ecc) è utile..
mah, non so se ti servono esercizi particolari per "rinforzare" braccia e gambe, è più una questione di agilità che di forza, e di capire bene il movimento.
il trucco di questo movimento è tutto qui: non serve "tirarsi su" con le braccia, né "saltare su da terra", ma bisogna "spingere giù" col piede sulla staffa.
chi fa il lavoro è la gamba staffata: il quadricipite e il ginocchio.
ma sei alla sesta lezione, vedrai che impari presto.
Ciao come gia' suggerito e' buona norma usare sempre il rialzino per agevolare il cavallo.
Fai conto che io per montare una delle mie cavalle che e' ALTA ben 150cm al garrese :firuu: uso un rialzino. Questo esclusivamente per la sua salute, avendo lei 25 anni...
Poi che si debba saper montare anche senza e' buona norma perche' non sempre di puo avere un rialzo su cui fare affidamento.
Non e' tanto questione di forza il salire in sella, ma e' piu tecnica.
Non devi tirarti su ma devi spingerti su...per farlo usi la spinta del piede che rimane a terra, fai magari 2/3 saltini per darti slancio e poi sali.
Citazione da: Luna di Primavera - Febbraio 13, 2015, 12:44:17 PM
mah, non so se ti servono esercizi particolari per "rinforzare" braccia e gambe, è più una questione di agilità che di forza, e di capire bene il movimento.
il trucco di questo movimento è tutto qui: non serve "tirarsi su" con le braccia, né "saltare su da terra", ma bisogna "spingere giù" col piede sulla staffa.
chi fa il lavoro è la gamba staffata: il quadricipite e il ginocchio.
ma sei alla sesta lezione, vedrai che impari presto.
Abbiamo postato assieme....le stesse cose piu o meno :blob3:
I salti con la corda mi potrebbero aiutare?
Citazione da: sem78 - Febbraio 13, 2015, 12:17:16 PM
Salve come ho scritto nella presentazione sono alle prime armi (sesta lezione) e ho un grosso problema; per salire in sella mi avvalgo di un aiutino; lo sgabello... Vorrei togliermelo velocemente dai piedi e sto' iniziando ha fare esercizi per rinforzare i muscoli di braccia e gambe... Voi avete qualcosa da suggerirmi? Quali sono gli esercizi migliori di elevazione? Non prendetemi troppo in giro e sappiate che la mia cavalla e' la più alta del maneggio!
Resta una cosa da imparare perché torna sempre utile nel tempo.
Non è questione di forza ma di agilità e tecnica nel movimento , mentre ti dai lo slancio per salire devi pensare ci riesco ci riesco, l'autoconvinzione o la determinazione sono le uniche basi per ottenere risultati.
Poi il fatto di prendere in giro non è certo nei mie pensieri perché sono cose normali per un principiante.
E tieni presente che è pieno di gente che abituata a salire solo con un rialzo , non è in grado di salire in sella senza nonostante a cavallo ci vanno bene, anche se resta una comodità salire con un rialzo non deve essere l'unico modo da sapere.
Anch'io ho un cavallo grande, ma come dice Kimimela questo conta fino a un certo punto.
QUESTO conta come dice giustamente rhox:
per la salute della schiena del cavallo sarebbe sempre meglio salire da un rialzo o salire al volo: quando ti tieni alla sella e metti il tuo peso sforzi sui muscoli e sui processi spinali del cavallo. A lungo andare questo gesto può danneggiare i tessuti e indolenzire il cavallo.
Ho il braccio destro che dopo un anno e mezzo sta ancora lottando con una tendinite: anche per questo salgo sempre utilizzando un piccolo e solido sgabello a forma di cubo in campo: bene per il cavallo, bene anche per me.
Ma ovunque io mi trovi, anche col braccio sano, anche quando mi chiamassero in campo gara e per qualche motivo io fossi a terra io userò un rialzo per salire: un muretto, una panchina, un piccolo o grande masso, uno steccato, prendo il primo che passa e gli chiedo se mi dà di gamba...un giorno salirò pure su un alberello e mi calerò sul cavallo...
se non vuoi usare un rialzo, puoi allungarti la staffa e una volta sopra te l'accorci.
:shocked2: Davvero fà male alla schiena del cavallo salire senza rialzo? No perchè io salgo sempre senza aiuto. Piede sinistro nella staffa, mano sinistra a un ciuffo di criniera e mano destra nella paletta della sella, due saltini e sono su. A volte provo anche a destra, perchè ci dicono di desensibilizzare il cavallo anche a quella mano, ma il procedimento è lo stesso con piede e mano destra.
Con un pò di pratica non ho neanche più bisogno di allungarmi le staffe per salire, certo non ho mai avuto cavalli altissimi, tutti sul metro e 65.
forzaaa! salire con l'aiuto del montatoio è comodo e anche salutare per il cavallo ma anche io ti consiglio di imparare a montare da solo, sia da destra che da sinistra. Può sempre capitare di trovarsi nella necessità di scendere :chewyhorse: in un posto dove non ci sono rialzi e allora che fai?
Comunque è solo una questione di tecnica: come ti hanno spiegato non bisogna pensare di "aggrapparsi" ma bisogna immaginare di usare la staffa come se fosse un gradino molto alto: ti pesi e..........OPLA!
non è vero, non fa male salire senza rialzo! fa male se sali e ti spiaccichi sulla sua schiena senza un minimo di grazia, altrimenti se ci stai attento non succede niente...
cmq ripeto... non ci vuole molto... se non ce la fai con la tua staffatura a salire, ti allunghi la staffa e sali.... niente di più semplice...
basta cercare su internet, è pieno di filmati su cosa succede alla schiena del cavallo quando si sale in generale. e nessuno di loro è un bello spettacolo.. più si è alti meno si tira verso il basso la sella e si diminuiscono le sollecitazioni.
voilà: https://www.youtube.com/watch?v=2_jQEYDApSI
qualsiasi sella quando saliamo preme contro il garrese e i suoi processi spinosi. è il garrese stesso che la tiene in posizione (infatti meno garrese ha il cavallo più la sella gira)
comunque salire con un rialzo o senza non cambia la tecnica del salire, semplicemente diminuisce lo sforzo..
Citazione da: sem78 - Febbraio 13, 2015, 01:00:05 PM
I salti con la corda mi potrebbero aiutare?
direi proprio di no, non c'entra niente saltare. semmai ti è utile lo stretching dei quadricipiti, che sono i muscoli più impegnati nell'operazione.
devi usare il piede staffato come fulcro, il piede a terra dà un piccolo slancio e il piede nella staffa spinge verso il basso.
quando infili il piede nella staffa il ginocchio è molto piegato, no? ecco, per issarti devi spingere verso il basso e "far aprire" il ginocchio.
Citazione da: Alexis85 - Febbraio 13, 2015, 02:42:33 PM
non è vero, non fa male salire senza rialzo! fa male se sali e ti spiaccichi sulla sua schiena senza un minimo di grazia, altrimenti se ci stai attento non succede niente...
cmq ripeto... non ci vuole molto... se non ce la fai con la tua staffatura a salire, ti allunghi la staffa e sali.... niente di più semplice...
Salire e sedersi son due cose diverse.
E' vero che una volta issati non ci si deve buttare sulla schiena del cavallo ma ci si deve appoggiare delicatamente.
Pero' anche salire con un montatoio e' ultilissimo per preservare la schiena del cavallo...son due cose ugualmente importanti
Grazie a tutti per le risposte questo forum mi piace molto. Spero che diventeremo amici 😍
Siamo tutti d'accordo che bisogna essere in grado di salire senza aiuto. Per cui che tu debba imparare è giusto.
Di forza non ci vuole tanta, come dicono gli altri è più la tecnica e la giusta spinta verso l'alto con la gamba che sta a terra. Se con quella dai il giusto impulso sei già quasi su.
Sulla saluta del cavallo sono d'accrodo con chi dice che fa male alla schiena.
Chi monta da tanto tempo conosce sicuramente il fenomeno degli staffili, quello sinistro che è più lungo di quello destro perché a fuori di salire il cuoio comincia ad allungarsi. E non solo gli staffili li roviniamo ma tutta la sella perché a lungo termine si disforma anche l'arcione. Se fa effetto sul cuoio e la sella in generale possiamo essere sicuri che fa effetto anche sul cavallo. I cuscinetti spingono contro la spina dorsale e come ha detto rhox sul garrese. Nella zona del garrese passano una marea di tendini, legamenti, muscoli e sopratutto nervi. Al lato sinistro invece fa pressione sulla zona lombare.
Rhox, stavo per postare lo stesso video. :pollicesu:
Usando uno sgabellino di solo 30cm si riduce la forza laterale di 55%.
E cavalli che hanno problemi di scogliersi sotto il cavaliere spesso migliorano notevolmente se si monta solo con rialzo.
Sono d'accordo sul salire preferibilmente da un rialzo, lo faccio sempre anche se il mio quadrupede non è esattamente altissimo, però capitano situazioni in cui non si ha a disposizione un rialzo, per esempio in campagna. Se il cavallo è particolarmente alto o se il cavaliere non brilla in agilità, è comoda la staffa di cortesia!
Parlo da persona molto bassa di statura (158). Io salgo sempre con la scaletta, visto che la maggior parte dei cavalli è molto più alta di me (quello attuale che uso, è al garrese alto 176, uso la scaletta pure per mettergli la coperta perché da sola non ci arrivo :dontknow: . Quando scendo dal cavallo invece... beh sono dolori, alle mie gambe soprattutto. Se mai mi capiterà di dover salire a cavallo dove non ci sono rialzi... sono fregata. Una volta in campo non c'erano rialzi, allora sono salita sopra un'ostacolo per riuscire a montare su. Spero che non sarai nella mia stessa situazione, ma come ti hanno gia detto l'aerobica è la miglior cosa
Nei miei pochi trekking con Dario Masarotti, mi ha impressionato la sua cura paranoide ad ogni particolare. Ovviamente sapeva montare senza un rialzino , ma per non disturbare e non danneggiare il cavallo non lo faceva mai, in viaggio; a costo di camminare un chilometro o più, finchè trovava qualcosa di adatto.
Nelle salite è facile: basta orientare il cavallo trasversalmente alla massima pendenza e mettersi a monte. In piano.... tocca cercare qualcosa: un paracarro, un sasso, uno scalino...
Penzo che il tuo compagno di giolive passeggiate scegliesse un dislevello di poca hosa, altrimenti l'operatione, fatta su una scarpata veramente incisiva, sarebbo assai pericolosa.
La cosa più semplice sarebbo inserire un optional: l'abbassalallo, un lallone di un metro e settanta scende a uno e cinquanta anche meno, c'è ancora un altro sistema radicale: lo stendilallo, lo si fa coricare, ci si monta su e poi lo si fa sollevare, ma questo va bene solo in maneggio o su zona sabbioza, altrimenti, se glielo facciamo fare sullo duro, e il poareto si fa male, non lo farà più manco sul mollo.
Mi ha sempre sorpreso questo fatto: più siamo picolete, e più ci innammmoriamo di lalloni grattacelici dai quali una volta saliti - dando la gamba a qualhuno - non si scende neanche per minzionare nelle successive 5/6 0re di lallo :icon_rolleyes:
(http://s11.imagestime.com/out.php/i1010708_App0001.jpg) (http://www.imagestime.com/show.php/1010708_App0001.jpg.html)
(http://s11.imagestime.com/out.php/i1010712_IM000409.jpg) (http://www.imagestime.com/show.php/1010712_IM000409.jpg.html)
Ma il consilio più saggio da dare alla nostra piccolella è questo: prenditi un lallino gistamente ploporzionato a te stessa: 150, oppure, fatti seguire da una elevazione portatile come questa:
(http://s11.imagestime.com/out.php/i1010713_salita.png) (http://www.imagestime.com/show.php/1010713_salita.png.html)
Povera elevazione portatile! :laughter-485: alla fine è lui che si spacca la schiena, non il cavallo :D vedrò cosa posso fare, però sono ancora con i cavalli della scuola, i cosiddetti "giganti buoni". Il nome vi dice tutto. In futuro quando comprerò un cavallo seguirò il tuo consiglio Raffaele :pollicesu:
Citazione da: alex - Febbraio 15, 2015, 04:52:21 PM
In piano.... tocca cercare qualcosa: un paracarro, un sasso, uno scalino...
O un fosso dove far entrare il cavallo.
Citazione da: raffaele de martinis - Febbraio 15, 2015, 06:44:08 PM
Penzo che il tuo compagno di giolive passeggiate scegliesse un dislevello di poca hosa, altrimenti l'operatione, fatta su una scarpata veramente incisiva, sarebbo assai pericolosa.
Logico: basta che un sentiero o meglio una stradella sia in pendenza "normale". Questo me l'ha insegnato nella gioliva passeggiata da Palmanova a Roma, di cui io ho fatto però solo il tratto appenninico.
Tutto sta a capisi cos'è una pendensa normale ma sopratutto sulla sua consistenza, se ci fossero ciottoli tondeggianti, erba umida, o fondo argillosio non mi fiderei troppo della "normalità".
Nel haso Sciair, insistesse a voler cavalcare i giganti buoni, può fornirsi della staffa di cortesia che vedete sotto, non è un granché ma aiuta, oppure c'è il metodo hlassico, si pote allungare lo staffile per quanto gli basta e - poi - una volta in sella lo rimette alla sua longhezza giusta.
(http://s11.imagestime.com/out.php/i1010916_cortese.jpg) (http://www.imagestime.com/show.php/1010916_cortese.jpg.html)
Staffa di Cortesia
Staffa inglese singola di cortesia in acciaio inox. Prolunga di 12 cm. Utilizzata per salire in sella agevolmente anche su cavalli particolarmente alti.
hanno la scaletta richiudibile che assicura equilibrio e sicurezza nella salita e discesa dal cavalllo. Sono inoltre dotate di una pedana antiscivolo che garantiscono sicurezza.
Si richiude
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Infine, se l'animala è veramente alto, puoi tentare colla scaletta avvolgibile, te la puoi fare da te stessa assai facilmente:
http://www.euronautica.net/tecnica/directory-nodi/nodo-la-scala.asp
:icon_rolleyes: :icon_rolleyes:
Noi tante volte usiamo questa :firuu:
(http://s1.postimg.org/qqgwd42bv/image.jpg) (http://postimg.org/image/qqgwd42bv/)
Vado a mettermi in punizione da sola
L'ho visto fare dal vivo l'esercizio postato da raffaele, ovvero il cavallo che si allunga fino ad abbassarsi di molto (Credo 15 cm)...il cavallo in questione e' un percheron intero che al garrese penso superi I 180cm :icon_eek:
C'è un sistema infallibile per farsi un ascenzore naturale per montare a lallo, ci vuogliono un paio di kg di karoten o di altre Delicatessen, un pò di patientia et applicatione e vualà l'ascenzore è fatto, unico inconveniente il risultato è un pò ridiculo, poco da cavaglieri assolutamente sconsigliabili ad amazzoni un pò chiappute....
Chi volesse, si può leggere il pippone in questo linco:
http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2012/05/lultima-chinea.html
Citazione da: Kimimela - Febbraio 16, 2015, 09:10:58 AM
L'ho visto fare dal vivo l'esercizio postato da raffaele, ovvero il cavallo che si allunga fino ad abbassarsi di molto (Credo 15 cm)...il cavallo in questione e' un percheron intero che al garrese penso superi I 180cm :icon_eek:
Tutti e due i miei Comtois lo fanno....uno è sopra al metro e sessantacinque, l'altro è 153 cm....e io sono pigra!
È un esercizio facile da insegnare, i cavalli lo gradiscono molto ed è utilissimo: quando striglio Snoby gli faccio assumere quella posizione così riesco a pulirlo bene senza dover salire sullo sgabellino...
Non una parola su come si ottiene l'effetto, eh.... l'avevo già letto, ma speravo che tu avessi aggiunto qualcosa.
Alex, tu sei una ragassa molto intelligente e hai già una experientia coi lalli discretuccia (solo vent'anni), questo dovrebbe consentirti di trovare da te le strade per ottenere qualunquo effecto.
Una volta, al circo, mia figlia - bambina - si entusiasmò nel vedere un lallo che si tirava via il sottosella nel mentre lo sellavano, sorrideva, faceva le boccacce, diceva si diceva no e altri giuochini del genere.
Quella fu la molla che fece scattare la mia carriera di ammaestratore di lalli/di lallo, dopo qualche giorno chiamai mia figlia e le amichette: Fiorello si toglieva la coperta di dosso, e rispondeva si o no alle domande delle bimbe, sarebbe diventato una "star" per quella generazione di bimbi.
Tenete presente che il lallo lo avevo preso a un anno e mezzo/due anni, lo avevo domato e addestrato alla bassa squola, smazzettato e gli avevo inzegnato il paso spagnuolo, l'inchino, e qualch'altra cosiuccia.
Visto che fu così facile, continuai: il caro estinto, imparò il trucco del tirar via la coperta in due sedute, a sorridere in una, a fare il caimano pure, dire si e no in due sedute tre, ad incrociar le zampe in 4/5 sedute, a salire sullo sgabello/muretto in tre o quattro, a riportare il frustino in 5/6 sedute, a contare in due sedute... lovviamente - una cosa è imparare il trucco, altra cosa è affinarlo (renderlo invisibile al pubblico pagante) l' ci vuole più tempo bisogna automatizzare la situescion.
Lovviamente, Oddo - in memoria di - sa fare più o meno tutte ste cose e qualhosa di più: i toro da corrida, il morto, l'invitato a tavola, afferra al volo il fazzoletto con la bocca, si porta a spasso un bastone tra i denti a passo e al trotto... al galoppo lo perde quasi subito, ma se insistessi imparerebbe... ha imparato "da solo" a suonare la campanella :icon_eek:.
Dunquo, nessuno mi ha insegnato nente, e - certamente - ci sono differenti tenniche per ottenere lo stesso risultato, ogni homo di circo ha le sue personali/quelle di famiglia.
Ora, alla base di questi giuochini della beatissima, ci deve essere la comunicatione/la capacità di comunicatione dell'omo collo lallo, e il lallo deve esser stato preparato ad imparare, detto questo, tutto ciò non è addestramento equestre, non è equitatione tal quale, l'addestramento agli attacchi e al laboro coi bellilli attrezzi agricoli in fibra di vetro e carbonio titaniato :icon_eek:.
Bravo. Ma non facevi prima a dire "arrangiati"? :chewyhorse:
Citazione da: raffaele de martinis - Febbraio 16, 2015, 06:29:19 PMdetto questo, tutto ciò non è addestramento equestre, non è equitatione tal quale,
Vabbè, l'hai scritto e ripetuto. E con ciò?
Mettiamo che a qualcuno non interessi solo "l'equitazione tal quale". Dalle foto che avevi messo un tempo mi eri sembrato più bravo nell'addestramento circense che nell'equitazione. Se tu volessi spartire un po' della tua esperienza ti leggerei volentieri.
Repetita juvat, perché pare che molte di voi non abbiano ancora acquisito questo concetto.
E' una vita che parlo di equitazione, e ho condiviso molte mie experientie, ho detto puro - a chiara e a lettera - che sono un cavallaro, ho fatto - in altro tempo - una certa esperientia di doma di polledri e di aggiustamento alla sella di lalli infami, ma anco di recente - per interposta persona - ho/abbiamo sistemato un paio di soggetti biricchini.
Fondamentalmente sono stato uno scavezzacollo, ho bazzicato - per un breve periodo - anche l'ambiente delle corse su strada, me ne vergogno un pò e cerco di obliare.
Ciò nonostante - nella maturità - mi sono cimentato puro con le arie di squola ma - come già dissi - ho usato tenniche personali non canoniche certamente da non prendere ad esempio, per contro ho una certa competenza nella bassa squola e nello smazzettamento lallino e cognosco - ahimé - per longa esperientia qualche trucchetto utile.
Quello che è più importante - per me - e ho cercato di condividere, è una discreta cognoscenza dei Maestri dell'Equitazione... non te ne sei accorta?
Il fatto è che i testi dei Maestri sono pubblicati, e quindi a disposizione di tutti, i "trucchetti" - in particolare quelli originali, trovati per caso o per fortunata intuizione o parlando con talentuosi ma analfabeti cavallari - non lo sono; raramente gli analfabeti scrivono :horse-wink:. Mi spiace che tu non li voglia condividere: sono IMHO le cose più interessanti.
Pazienza.
In realtà, non si tratta di altri misteri di Fatima, di segreti massonici, di patti dei Nazareni che non devono essere condivisi con la plebaglia.
Tieni presente che sono un assoluto autodidatta, (da ragasso, tentai di prender letioni da un militare: non conzumai nemmeno il paccheto delle 10 letioni) ho prima imparato poi ho letto, e, sempre ho trovato corrispondenza (nei principi) tra ciò che avevo fatto con ciò che - a posteriora - leggievo, ma ero abituato a trattare lalli et altri animala fin da bambino.
Per lo vero, ho tentato di inzegnare qualche trucco directamente ad un'altra perzona, ad esempio far stendere un lallo (tutte voi potete andare nel tubo e ve lo spiegano con dovitia di particulari) i risultati furono scarsi/non ci furono risultati... poi se ha continuato e ci è riuscito non so.
Come ho detto milla volte, le sentiment non lo si può inzegnare, bisogna averlo, l'esperienza non si vende in nessun mercato, bisogna acquisirla.
Mia figlia ragazzina - scusa se è poco - si arrabbiava con me perché un polledro in fase di scozzonamento - se lo montavo io - rispondeva perfettamente, con lei se ne andava per fatti sua... eppure materialmente facevamo le istesse hose, come facevo a spiegarle che non le nascondevo nulla, non avevo alcun colpo segreto?
Per completezza di informazione, mia figlia faceva squola di equitazione, già allora (15/16 anni) montava molto meglio di me: faceva saltare pure i catenacci, io - stranamente - lavoravo/dovevo lavorare non potevo sollazzarmi col zompazompa...
A proposito, JDO dice qualcosa di meraviglioso riguardo l'uso degli aiuti, niente di nuovo ma lo espone così bene che ho tradotto quel capo e presto lo metterò nel bloggo... quello si che è interessante, altro che giuochetti della beatissima...
Tu hai riferito che JDO ritiene le basi dell'equitazione un fatto scientifico, mentre le fasi più avanzate diventano arte.
Scientifico significa: è possibile descrivere azioni e risultati in modo da renderli riproducibili e verificabili da chiunque li applichi. Ovviamente, avendo a che fare con sistemi biologici complessi, scientifico non significa matematico: in biologia c'è sempre una certa quota di imponderabilità, di casualità; ma è una quota che può essere misurata e riferita come probabilità. "fate così e così con 100 cavalli, e otterrete il seguente risultato in almeno il 90% dei casi" è scientifico tanto quanto affermare "date questo farmaco in queste dosi e otterrete questo risultato nel 90% dei casi".
Ma se non vuoi, non vuoi.
"Scientificamente", si pote far in maniere tale che il lallo voglia, sempre voglia, fortissimamente voglia
JDO lo spiega a chiara e a lettera come fare, o meglio, spiega i principi per come fare affinché il lallo voglia; nulla di nuovo, si torna a Baucher a L'Hotte alla squola francese ma lo spiega in maniera chiara e colorita, colorita quasi alla maniera di piciopacio.
Ora, sapendo i principi giusti per sentiment o per studio abissale, si pote fare laqualunque anco ignorando tutte le regole scritte dai grandi maestri e contro le convenzioni consolidate: nulla osta ad insegnare al vostro lallo ad andar avanti col fischio e a fermarsi colla rana... ma se lo vendete questo addestramento può esser considerato vitio redibitorio.
Ciao a tutti!
Anch'io è da poco che faccio equitazione e non ho una cavalla particolarmente alta, ma trovo un po' di difficoltà a salire...tengo le redini, con la mano dx a criniera e quando mi spingo su mollo la criniera e mi aiuto con la sella... non sono per niente agile, a volte salgo meglio a volte peggio.. :blob9:
come è complicato...
Come avevo promesso, ecco il pezzo di JDO, un grande un grandissimo dell'equitazione: come cavaliere a livello mondiale, come direttore tennico della nazionale francese, come oratore e come scrittore, chi volesse si può beccare questo linco:
http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2015/02/la-voce-umana.html
Magnifico! Jean è stato capace di parlare piuttosto a lungo di questo aspetto dell'equitazione (meglio: del rapporto fra uomo e cavallo) senza mai nominare una certa parola. Spero che anche a voi questa assenza balzi all'occhio.
Ma questo è il topic degli off-topic ormai :blob3:
Non ho capito cosa c'entra la citazione di Goethe, o la sua versione-piciopacio, con la voce come aiuto. Quello che scrive JDO sulla voce mi sembra un po' superficiale e neanche del tutto corretto, a voler essere pignoli. P.es. non è mica vero che i cavalli non capiscono le parole, ma solo il tono. Imparano un discreto numero di parole, se uno gliele insegna.
A volte in sella ad Olliver ho vinto resistenze dicendogli "Dai, su, fai il bravo cavallo!". Indovinate il perchè.
Goethe:... quando vuoi cavalcare il nobile destriero, per prima cosa, devi capire la sua mente i suoi pensieri, devi esser saggio e coerente , mai chiedergli qualcosa di incoerente qualcosa di insensato.
JDO: Un cavaliere deve essere prima di tutto un vero uomo di cavalli, questo implica il fatto di saper entrare in empatia con loro, sentire il loro stato emotivo, prevenire le loro reazioni e sopratutto capire ciò che possono o non possono fare in quel momento.
JDO parla dell'uso dela voce sopratutto come primo approccio educativo, e poi come sostegno alle vere azioni equestri.
Naturalemente, se uno si applica e continua - negli anni - ad affinare la tennica vocale, il lallo distinguerà perfettamente il significato di Pippo da quello di Astrubale.
Lo avevo anticipato, JDO non dice nulla di nuovo rispetto a Grisone a Xenophon... perfino, ma lo fa con una verve e una chiarezza e una leggierezza fora dal municipio, cosa assai rara negli scrittori di lalli che tendono all'ermetismo e allesoterismo e al trombonismo.
Va beh, siamo OT, e allora?
Alex, da ragassa acuta ha notato che manca la parola punitione, è vero, lui usa las palabras: comunicazione, interdizione, proibizione, educazione... già, lui dice che non addestra i lalli li educa, per capirlo bisogna leggere tutto il suo "testamento equestre", ripeto: niente di nuovo ma tutto magnificamente esposto.
Citazione da: raffaele de martinis - Febbraio 20, 2015, 11:40:55 AM
Alex, da ragassa acuta ha notato che manca la parola punitione, è vero,
No, non l'avevo notato, ne manca un'altra :-)
Incredibbile che Raffaele non abbia notato questa strana assenza.... ma accorgersi delle parole mancanti è più difficile che commentare quelle presenti. :horse-wink:
Se è per questo, mancano altre 13727 parole, te le dico in ordine alfabetico, comincio da: abaco, abatino, abete, nel mezzo c'è Treccani e finisco con: zotico, zoroastro e zuzzerellone.
Come si è capito ho adottato JDO quasi al pari di Tom Bass, come al solito, in Itaglia non è molto conosciuto e quelli che lo conoscono sono conditionati dalle critiche che - inevitabilmente - ha attirato su di se... l'invidia dei maligni e superbi si attacca ai grandi non alle mezzecalzette che confortano la nostra mediocrità colla loro pochezza.
La parola che manca è obbedienza - obbedire ecc. Prendo atto che JDO ha parlato dell'argomento senza nominarla. Pochi ne sarebbero capaci.
Non ho detto che manchino riferimenti al concetto; solo che manca la parola.
Ma manca anche - come fa notare Raffaele - la parola punizione. Di certo è una coincidenza. :horse-wink:
Infatti, lui parla/strilla di ordini che - evidentemente - se vengono dati, richiedono come risposta l'obbedienza, se no che rassa di ordini sono?
Contrariamente agli inventori di nuove dome di nuovi metodi della beatissima minchia, correttamente, JDO cita i suoi riferimenti: Baucher, Paillard, L'Hotte, Oliveira.
Peccato che non sia tradotto, sarebbe pretioso specialmente per i zompazompa itagliani che - per la gran parte - sono fermi a Caprilli e - quelli più eruditi - arrivano al massimo al Paalman
Citazione da: raffaele de martinis - Febbraio 20, 2015, 11:40:55 AM
Goethe:... quando vuoi cavalcare il nobile destriero, per prima cosa, devi capire la sua mente i suoi pensieri, devi esser saggio e coerente , mai chiedergli qualcosa di incoerente qualcosa di insensato.
JDO: Un cavaliere deve essere prima di tutto un vero uomo di cavalli, questo implica il fatto di saper entrare in empatia con loro, sentire il loro stato emotivo.....
Secondo me, Raffaele, la frase di Goethe tu l'hai interpretata da cavallaro siculo e non l'hai proprio capita!
Goethe, con una certa ingenuità ottocentesca, attribuisce alle pecore ed anche al toro (non sceglie il bue) una sottomissione istintiva e "stupida" all'uomo, e a loro contrappone il "nobile" cavallo al quale attribuisce pensiero (intelligente!). Non parla di sentimento e nemmeno di empatia, ma di ragione (di logica).
Bene, allora compariamo la tua traduzione da tedesca di Germania col penziero di JDO:
Goethe: devi imparare i pensieri
JDO:devi saper entrare in empatia con loro, sentire il loro stato emotivo
Nella sostanza, il cavallaro non vede differenza: entrare in empatia, vuol dire immedesimarsi nell'altro capire/imparare i suoi pensieri, appunto.
Goethe: Non devi chiedergli niente di sciocco o in modo sciocco.
IDO: prevenire le loro reazioni e sopratutto capire ciò che possono o non possono fare in quel momento.
Se si capisce ciò che il lallo può fare è evidente che non gli si chiederà nulla di sciocco o in maniera sciocca, ma quello che può fare in quel momento, giust'appunto.
Siamo IT: un topic che si chiami elevazioni per forza deve elevarsi a temi generali.
Concordo al 100% con JDO in quello che dice; noto però che quello che dice alimenta una terribile confusione - nulla a che fare con la chiarezza teorica (con risultati apprezzabili, IMHO, chi sa piroettare con il cavallo totalmente sereno attorno a una balla di paglia usando il solo collare, e senza speroni, del tutto sprovveduto non è) di Homocaballus.
Fin dal primo istante, ci ha parlato della voce; ovviamente specificando tre diversi modi di usarla: come richiesta, come segnale di continuazione/conferma, come ricompensa (o punizione, a seconda dei casi).
La voce come richiesta si usa PRIMA che il cavallo risponda (e ci mancherebbe... se è una richiesta come fa a non precedere l'azione?)
La voce come conferma di usa DURANTE l'azione, per comunicare che quello che sta facendo è giusto, ma va continuato.
La voce come ricompensa si usa IMMEDIATAMENTE DOPO la conclusione dell'azione.
La differenza fra il secondo e il terzo uso deve essere chiara, Homocaballus (l'ho già detto ma chi mai se lo ricorderà?) dopo vari esperimenti aveva trovato efficace come "voce del secondo tipo" il sì italiano: sì.... sì... sì....; mentre si complimentava in spagnolo con il cavallo se usava la "voce del terzo tipo".
Chi non si vergogna si usare la voce con i cavalli, di "parlargli" anzi: lo fa bene, e queste cose le sa e le fa con naturalezza, ma non del tutto consapevolmente, poi non le sa riferire con chiarezza, perchè non le ha chiarite nella sua testa. Dopodichè nascono le leggende sull'indicibile e l'imponderabile.
Con tutto il rispetto per HC, JDO pur avendo un curriculo strepitoso e ad un'età non certo verde, spudoratamente si mette in mostra stracatafottendosene del ridicolo, e fanciulleggia col suo lallo come si fa con un nipotino di 5 anni... io faccio così, quando Giacomo mi dice: nonno guarda il mio disegno...
BRAVVVVISSIMOOOOOO... HAI FATTO UN DISEGNO STUUUUUUUUUPENDOOOOO... sono solo scarabocchi, ma - forse - coll'incoraggiamento, diventerà un Picasso o un Renzo Piano, chissà!
La gentile ragassa che ha aperto questo topico lo ha nomato elevazione, termine scorretto oltre che in equitatione anche in itagliano, infatti ecco come recita il Treccani:
http://www.treccani.it/vocabolario/elevazione/
Appurato tutto ciò, come si dice elevazione in linguaggiolo equestre?