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Club House => I cavalli..in generale => Topic aperto da: Bubba - Marzo 01, 2015, 05:10:10 PM

Titolo: riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Bubba - Marzo 01, 2015, 05:10:10 PM
mi è capitato tra le mani questo articolo che parla della selezione dei cani.
l'ho trovato molto interessante e credo che possa darci qualche spunto anche riguardo la selezione dei cavalli.
Personalmente trovo utili i punti in cui si parla di come si possa distruggere in poche generazioni un patrimonio genetico secolare, come la natura selezioni "caratteristiche medie" , come incrociare in purezza non sia sufficiente per garantire il perpetuarsi della razza (intesa come insieme di caratteristiche psicofisiche), il danno enorme che viene fatto disperdendo il lavoro di selezione delle generazioni che ci hanno preceduto riproducendo senza le giuste attenzioni/competenze. Interessante anceh la parte che dice come in ogni cane siano presenti in varia misura le caratteristiche di specie e quindi possa fare a livelli dignitosi parecchie attività  (fatta salva l'abilità del conduttore). Quest'ultima cosa la trovo "trasferibile" anche ai cavalli
http://www.tipresentoilcane.com/2013/03/25/memoria-di-specie-memoria-di-razza-dalle-mucche-si-fanno-i-prosciutti/

Credo che il discorso sia in parte valido per i cavalli.


Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Ina:) - Marzo 01, 2015, 07:06:23 PM
Mmh..la selezione per me é da approvare se fatta con coscienza
basta vedere i difetti che alle volte la selezione di razza porta nei cani...é vero che mantieni e magari accentui certi caratteri, ma a discapito della salute dell'animale
Riguardo la selezione dei cavalli ad esempio, un psi viene approvato stallone solo se vince/si piazza un tot
La cosa assurda però é che se hai uno stallone e una fattrice psi (non approvati riproduttori) di proprietà, puoi farli accoppiare e il puledro comunque verrà riconosciuto come psi, potrà correre ecc...ecco secondo me é questo tipo di cose che mandano in fumo la selezione, perché se si mira a far accoppiare solo i soggetti che raggiungono un certo tipo di performance, é controproducente far accoppiare stalloni senza meriti sperando nel miracolo
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Bubba - Marzo 01, 2015, 07:19:54 PM
Certo.
Infatti nei pedigree dei cani viene riportato l' esito dei testveffettuati per le malattie genetiche.
L' articolo da per scontato che i riproduttori siano testati ( e' il minimo .. ma spesso i " cagnari" non lo fanno).
Si parlava di non riprodurre cani belli, sani, vincenti in qualche discipliba ma carenti della memoria di razza.
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 02, 2015, 12:30:52 AM
Secondo me il paragone è improprio, o almeno è improponibile,

Selezionare le caratteristiche anatomiche è abbastanza facile, vedi le varietà di animali e piante domestiche create dall'homo, basta puntare sui caratteri desiderati e si ottengono: manzi colle coscie abnormi, vacche con mammelle da 80 litri, cani nudi, gatti col naso schiacciato e cavalli alti 70 cm.

Per quanto riguarda le caratteristiche "immateriali" il discorso è diverso, l cane/il lupo ha un mucchio di "istinti" di razza selezionabili: attacco, difesa del territorio, difesa del gruppo, cerca col fiuto, cerca colla vista, inseguimento, stanamento, sbrancamento della preda, il trasporto del cibo, protezione dei minori, accerchiamento delle prede, guardia delle tane, presa e bloccaggio delle prede, richiamo del branco, agguato, ecc. con la selezione si esalta una o più di queste qualità e si crea una razza più o meno particolarmente specializzata in un settore, vedi: i terrier, i levrieri, i blood hound, i pastori, i mandriani, ecc.

Coi cavalli si può intervenire quasi esclusivamente sull'istinto di fuga: un lallo che tira il carretto, che corre in pista o che piaffa sta "scappando", altri istinti di specie selezionabili non ne vedo se non quello dello sbrancamento per il caupenning, tutto il resto è addestramento...

Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Bubba - Marzo 02, 2015, 06:06:59 AM
Si, i cavalli non hanno " memoria di razza".
E probabilmente le attitudini derivano piu' dalla morfologia che dal carattere.
diciamo che se prima di mettere in razza un soggetto si controllasse sia la morfologia che la testa ( la capacita' di. Reggere pressioni e controllare l' istinto di fuga) sarebbe gia' tanto.
Personalmente ho notato come anche il carattere spesso si trssmetta. Inteso come disponibilita' nei confronti dell' uomo e delle sue richieste.
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Bubba - Marzo 02, 2015, 06:36:33 AM
L' idea delle prove attitudinali per me sarebbe stata da prendere in considerazione.
Esempio : il cavallo.arabo. Selezionato dalla notte deibtempi per reggere lunghe distanze ed essere serio ( hai voglia andare in battaglia con una besti nervosa..).
Molti animali da show dubito abbiano conservato la testa e la forza dei loro antenati.
Anzi, si ricerca proprio il cavallo " piu' scenico", quello che provabilmentevi beduini avrebbero castrato.

Con i quarter c' e' la sekezione " agonistica". E funziona. Ma si e' perso il cavallo all- around. Nessuno lavora piu' pervavere un cavallo vincente in piu' categorie.
Le categorie si son troppo " specializzate" ed un cavallino non riesce piu' a correre il.quarto di miglio, vincere in pleasure, trail reining. Eppure fino ad una decina di anni fa x' era chi intraprendeva la lunga strada per vincere dei punti in.ogni specialita' ed.avere il titolo.
E' un peccato aver perso il quarter versatile.
Le provevattitudinali per i riproduttori sono secondo me una buona idea
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 02, 2015, 10:23:55 AM
Infatti, il lallo è più paragonabile al gatto piuttosto che al cane, ad ogni modo, esiste una lunga selezione che ha inciso anche sul carattere, sulla rusticità, sulla affidabilità qualità dove si son concentrate le selezioni in alcune rasse.

Di certo, rispetto a 20anni fa, la ricerca genetica ha fatto passi da gigante e tuttavia nulla e dato per certo nell'allevamento equino.
Comunquie, tutte le razze equine hanno uno stud book che può essere "aperto" o "chiuso", e, qualora fosse aperto, l'introduzione di nuovi soggetti deve sottostare ad  un disciplinare molto rigido.

Sono regole di puro buon senso, purtroppo in Itaglia, per andare incontro al mercato, si son fatti sfaceli con i cosiddetti "miglioramenti", per esempio: l'arabo nell'aveglinese e il PSI nel maremmano; ora c'è un ritorno alla ragione, la selezione - come è giusto che sia - viene fatta all'interno della razza altrimenti secoli di lavoro andrebbero buttati via.
Questa è la logica che conduce gli allevatori seri, vedi in Germania e in Olanda.

Anche gli incroci andrebbero fatti (si fanno)  seguendo la ragione, vedi i lalli da rejonero... in genere si fa un ibericoxAA, ma questo avviene anche in altri casi e i prodotti sono/possono essere eccezionali (ma di certo non fanno razza), la regola/il buon senso dice di mischiare la lana colla lana la seta colla seta...  prendiamo atto che esistono personaggi che mischiano il lino colla canapa, è una scemata, ma a volte può anche dare buoni frutti... infatti ogni settimana - su miglioni di giocatori - qualcuno fa un terno al lotto.
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: alex - Marzo 02, 2015, 11:26:19 AM
Ci sono IMHO due aspetti da considerare.

Il primo, è la necessità di preservare il patrimonio generico frutto di migliaia di anni di evoluzione delle razze - un problema comunissimo di conservazione della biodiversità delle specie domestiche, generalizzato a qualsiasi essere domesticato, dalle mele agli olivi agli animali. Problema terribile, perchè cozza con quello che oggi richiede il mercato; dovrebbe essere un investimento per il futuro, ma basta un idiota per interrompere la catena della conservazione - vedi statue assire spaccate a mazzate, anche se non si tratta di esseri viventi.

Il secondo è quello degli utilizzatori finali. Apparentemente, per l'utilizzatore finale di una cavallo (quello che lo possiede e lo usa, ma che non lo riprodurrà nè lo venderà mai) sembrerebbe indifferente la razza e il mantello, tanto per citare un vecchio proverbio; ma non è vero. Nel momento in cui un utilizzatore finale adotta uno lallo, attiva una richiesta di mercato e "occupa un posto" che potrebbe essere occupato da un cavallo con buona genealogia, frutto di un allevamento razionale e finalizzato. Magari un esemplare mal riuscito (perchè nella selezione avviene), ma comunque frutto di un processo di allevamento razionale. Se invece codesto utilizzatore finale adotta un cavallo nato per caso, o frutto di una riproduzione irrazionale per capriccio, in qualche modo viene alimentato e incoraggiato l'allevamento per capriccio, e un cavallo prodotto da una buona filiera NON troverà il posto libero.

Nel vostro giardino ci dovrebbero essere alberi da frutto antichi, e nel vostro box un cavallo di razza antica.
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 02, 2015, 03:03:12 PM
Personalmente - dato che non faccio l'allevatore, tantomeno il competitore, non guardo nè la rassa nè il mantello, ma solo al lallo adatto al mio scopulo, la mia idea di equitazione.

Purtroppo, noi ragasse ci facciamo influensare dalla moda, dalla TV.

Ieri sera, ho visto un film (RAI Mouvie): La Scomparsa di Patò, tratto da un bel romanzo di
Camilleri, bene, l'azione si svolge in Sicilia alla fine dell'ottocento, il Maresciallo dei cabbinnieri (l'ottimo Frassica) si muove cavalcando/caracolla su uno splendido frisone.

Scena assolutamente ridicula per un uomo di lalli siciliano, ai tempi il M/llo avrebbe montato una onesta anziana cavallina sicula magari arabeggiante, i frisoni ci hanno invaso solo da una diecina d'anni in quà.

Ho pensato alle tante ragasse che hanno visto il film e - ignioranti come sono - da stamattina sono alla ricerca di un frison su subito.it....
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: alex - Marzo 02, 2015, 03:10:31 PM
Già, le "fiammate di moda" sono devastanti, i canili si riempiono a cadenze regolari di cani "passati di moda". I pastori scozzesi (i Lessi), poi i dalmati, poi gli husky, ....

Ovviamente questo si ripercuote negativamente sulla conservazione delle razze, innanzitutto perchè non c'è continuità nella richiesta, in secondo luogo perchè, quando una razza è "di moda", si trovano compratori per qualsiasi esemplare - viene fortemente incentivata la riduzione della qualità. Un doppio danno, quindi, per gli allevatori seri, unici protagonisti  della conservazione del patrimonio genetico delle varie razze.





Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 02, 2015, 05:19:51 PM
Lascio, abbandono al suo destino il topico delle belle nascite ma porto da lì questa citazione:

Io sono nessuno, questa è la premessa, non sono un'allevatrice, non sono una cavallerizza esperta, non ho mai vinto nulla, non sono un'addestratrice, istruttrice o chissà che altro, sono una semplice appassionata e sono perdutamente innamorata...dei cavalli...ebbene sì, dei cavalli, tutti, a prescindere dai loro risultati in gara, dalle loro attitudini, dalle loro potenzialità, ma soprattutto a prescindere dalla razza, anzi, adoro i meticci....

Ecco, la stragrandissima utanza del mondo dei lalli è questa, ragasse sinceramente appassionatissime che - però - sconoscono le elementari basi di valutazione di un lallo, nella nostra fattispecie del lallo da sella, da equitatione
Ecco pereché si adottano per vita lalli da macello e si mandano al macello lalli da vita, si mettono alla sella lalli da carrozza e si mettono al lavoro lalli da carne.

Ora, in questa situescion, è comodo, facile, economico ritirare carichi di scadenti lalli alla moda da mezz'europa piuttosto che impegnarsi nell'allevamento di ottime razze da sella itagliane: persano, tolfetano, PSO, maremmano, salernitano, murgese, etc. etc.

Per il sollazzo di carodubbio, (ma di certo li conosce già) metto questi linchi,
https://www.youtube.com/watch?v=8aL4aJKCQ-w
https://www.youtube.com/watch?v=B9ZFE5A4laE
Tesio ha riprodotto al'interno della razzaraggiungendo i massimi livelli, ma anco lui prese delle sonore cantonate, anche per lui è stato difficile: per creare, in 50anni di allevamento, una diecina di crak, ha dovuto eliminare centinaia di soggetti, cosa normale, in tutti gli allevamenti di PSI, se non si fa il tempo: fuori.
Ho una piccola esperientia nel convertire alla sella ex corridori, ma c'è qualcheduno che lo ha fatto e lo fa meglio di me:
Claudio Agnesio, istruttore di equitazione  che di PSI (Purosangue Inglese, come lo chiamiamo in Italia) se ne intende: i cavalli della sua scuderia sono tutti soggetti usciti dalla porta di servizio di qualche ippodromo che invece di prendere la strada del macello sono arrivati al suo centro ippico...

http://cantalupoappuntiespunti.blogspot.it/2010/03/un-alpino-purosangue.html

E' vero, i PSI - spesso - sono problematici coi pedi, generalmente, un maniscalco li sistema... negli ippodromi - che io sappia - non circolano cattivi maniscalchi...
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Bubba - Marzo 02, 2015, 06:09:47 PM
Raffaele, il filmato su Nearco e' splendido. Ma anche l' altro..  :pollicesu:

Parlando di genetiche da conservare in effetti una mia collega, realizzato il sogno di un frutteto, era molto scontenta dello stato di salute dei suoi alberi. Senza parlare dei trattamenti chimici di cui sembravano aver bisogno.
Stanca di cio' recupero' degli alberi da frutto indigeni e quelli si adattarono benissimo , senza bisogno di troppe " cure".
Non avevo fatto il collegamento, ma Alex ha ragione. Bisognerebbe conservare anche questi geni.

E i cani? Certo  :horse-wink:
I cani da orso della Carelia ( ora, puo' esistete una razza meno utile?) sono stati richiesti all' estero ( mi pare in Giappone) proprio per .. cercare gli orsi! Vallo a ricreare un cane da orso..
Per restare in casa, gli americani son venuti a prendersi i nostri maremmani per difendere il bestiame al pascolo.
Npn gli orsetti bianchi da show, suppongo. Ma quelle bestiole rustiche e schiveche a volte non si fan avvicinare neanche dal padrone.

Purtroppo rovinare la selezione e' un attimo.
Conservarla e' estremamente costoso e di solito npn remunerativo.
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: carodubbio - Marzo 02, 2015, 08:56:05 PM
Carodubbio è stato approvato come stallone ( anche se con un solo testicolo), il suo primo puledro nato da Alberto da un a sua cavalla fu dato al proprietario di Carodubbio come da patti fatti, questo puledro al debutto in pista arriva 3 a Roma, poi visto che il proprietario è si un esperto  ma incosciente , invece di dargli giorni di riposo per via di un leggero affaticamento degli stinchi , lo ha focato rovinando per sempre la sua attività agonistica, gli altri puledri nati non sono mai scesi in pista perché a Alberto  non interessavano le corse e sono stati ceduti a appassionati domenicali.
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: carodubbio - Marzo 02, 2015, 08:58:03 PM
Dimenticavo la citazione di Tesio sui PSI.

Sono la razza di bastardi più selezionata.
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Alexis85 - Marzo 02, 2015, 09:13:00 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Marzo 02, 2015, 05:19:51 PM
Lascio, abbandono al suo destino il topico delle belle nascite ma porto da lì questa citazione:

Io sono nessuno, questa è la premessa, non sono un'allevatrice, non sono una cavallerizza esperta, non ho mai vinto nulla, non sono un'addestratrice, istruttrice o chissà che altro, sono una semplice appassionata e sono perdutamente innamorata...dei cavalli...ebbene sì, dei cavalli, tutti, a prescindere dai loro risultati in gara, dalle loro attitudini, dalle loro potenzialità, ma soprattutto a prescindere dalla razza, anzi, adoro i meticci....

Ecco, la stragrandissima utanza del mondo dei lalli è questa, ragasse sinceramente appassionatissime che - però - sconoscono le elementari basi di valutazione di un lallo, nella nostra fattispecie del lallo da sella, da equitatione
Ecco pereché si adottano per vita lalli da macello e si mandano al macello lalli da vita, si mettono alla sella lalli da carrozza e si mettono al lavoro lalli da carne.



Quindi?
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Alexis85 - Marzo 02, 2015, 09:35:30 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Marzo 02, 2015, 10:23:55 AM


Sono regole di puro buon senso, purtroppo in Itaglia, per andare incontro al mercato, si son fatti sfaceli con i cosiddetti "miglioramenti", per esempio: l'arabo nell'aveglinese e il PSI nel maremmano; ora c'è un ritorno alla ragione, la selezione - come è giusto che sia - viene fatta all'interno della razza altrimenti secoli di lavoro andrebbero buttati via.
Questa è la logica che conduce gli allevatori seri, vedi in Germania e in Olanda.



Guarda che quello che tu chiami buon senso, in realtà buon senso non è. Si chiama preservazione della biodiversità e con il buon senso c'entra poco. C'entra con la storia, la tradizione, la preservazione di cavalli che ora non servono più ma che possono essere utilizzati... per altro.  Le razze pure possono tranquillamente essere usate per creare un prodotto più adatto alle nostre esigenze. non è sbagliato o schifoso, o assurdo... o poco serio. Poco serio è chi cerca di vendere come potenziale un prodotto insicuro e frutto di incroci fatti a caso...

ma allevare in purezza cosa vuol dire? Ma da dove derivano veramente queste razze "pure"? ebbene si: da incroci.

interessante leggere quello che dice proprio il web, riguardo al sanfratellano.


"Il cavallo sanfratellano vive ancora allo stato brado, all'interno di una superficie boschiva di oltre 11.000 ettari. L'habitat naturale del sanfratellano sono i monti Nebrodi, in provincia di Messina, in un territorio, a pochi chilometri dal mare, che si estende fra la collina e la montagna e comprende il comune di San Fratello, e quelli limitrofi di Acquedolci, Caronia, Militello Rosmarino, Sant'Agata Militello, e Mistretta. Nella zona tipica di allevamento sono iscritte circa 300 fattrici, su una popolazione complessiva di circa 3300 cavalli iscritti al registro anagrafico[1].

Si tratta di una razza legata alle genti e alla storia di un preciso territorio siciliano, ovvero San Fratello dal quale prende il nome, un'isola linguistica alloglotta gallo-italica, che nei secoli ha sviluppato una razza forte, robusta, conosciuta per la sua resistenza e frugalità. [2]

Le sue origini sono, tuttavia, molto incerte. Alcuni studiosi lo fanno discendere dai cavalli orientali importati dagli arabi prima del X secolo, altri pensano invece ad un'origine nordica di poco posteriore.[3]

Secondo quest'ultima teoria il sanfratellano discenderebbe dai cavalli portati nell'XI secolo a San Fratello dai cavalieri di Adelaide del Vasto (1074–1118), figlia di Manfredi Aleramo, marchese del Monferrato e di Savona, che sposò il gran conte normanno Ruggero, suggellando così un'alleanza in Sicilia tra aleramici e normanni.

Le nozze avvennero nel 1089 e per quell'occasione Adelaide giunse al porto di Messina in pompa magna su navi da cui sbarcarono dote, scorta e un nutrito seguito di suoi conterranei, delle sue terre del nord (in particolare dal Monferrato, in Piemonte), che l'avevano seguita per insediarsi sull'isola con animali, attrezzi e cavalli. Fu una prima avanguardia di un flusso migratorio poi massicciamente favorito per decenni. Adelaide concesse infatti alle sue genti territori in esclusiva e privilegi ancora oggi individuabili nei Nebrodi e, tra l'altro ripopolò il borgo di San Fratello con ulteriori coloni provenienti dall'Italia settentrionale (detti anche lombardi[4]) e dalla Francia meridionale (in particolare dalla Provenza). Per questo, ancora oggi, gli abitanti di San Fratello parlano un dialetto gallo-italico, un dialetto alto-italiano fortemente influenzato dal francese, diverso dalla lingua siciliana delle zone circostanti.

Il cavallo sanfratellano si dice che discenda dai cavalli di queste popolazioni. Con l'arrivo di Adelaide ha comunque origine la prima immissione consistente e storicamente documentata sull'area nebroidea di soggetti equini "nordici" appartenenti a popolazioni equine differenti da quelle insulari e da quelle precedentemente giunte sull'Isola da sud e da oriente. Si trattò dell'inizio della lunga storia che avrebbe concorso alla formazione della popolazione equina dei monti Nebrodi e della razza sanfratellana.[5]

La storia delle origini del cavallo sanfratellano dei Nebrodi resta, comunque indissolubilmente legata alle vicende storiche del territorio e alle sue genti. Quale che sia la sua origine, il sanfratellano moderno prende la sua conformazione da incroci recenti, si ritrova nella razza l'influenza di cavalli come il Lipizzano, il Maremmano[6] e il Purosangue inglese.[7][8]


Il cavallo che tanto ti piace, non è altro che ..un misto. E misti ce ne saranno tanti altri, fatevene una ragione. E' solo grazie alla preservazione delle razze tipiche che si possono evolvere altri cavalli, di tipo diverso. tu lo consideri uno sfacelo, in realtà è la normalità ed è quello che avviene da millenni e quello che è avvenuto per il tuo amato sanfratellano. Se non ci fossero stati gli "ignorianti" a fare degli incroci strani, probabilmente il tuo sanfratellano nemmeno esisterebbe.
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Miky Estancia - Marzo 02, 2015, 11:40:05 PM
Citazione da: Alexis85 - Marzo 02, 2015, 09:35:30 PM
Le razze pure possono tranquillamente essere usate per creare un prodotto più adatto alle nostre esigenze. non è sbagliato o schifoso, o assurdo... o poco serio. Poco serio è chi cerca di vendere come potenziale un prodotto insicuro e frutto di incroci fatti a caso...

ma allevare in purezza cosa vuol dire? Ma da dove derivano veramente queste razze "pure"? ebbene si: da incroci.


Il cavallo che tanto ti piace, non è altro che ..un misto. E misti ce ne saranno tanti altri, fatevene una ragione. E' solo grazie alla preservazione delle razze tipiche che si possono evolvere altri cavalli, di tipo diverso. tu lo consideri uno sfacelo, in realtà è la normalità ed è quello che avviene da millenni e quello che è avvenuto per il tuo amato sanfratellano. Se non ci fossero stati gli "ignorianti" a fare degli incroci strani, probabilmente il tuo sanfratellano nemmeno esisterebbe.

Concordo  :occasion14:
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 03, 2015, 01:27:43 AM
Stupendo! Le ragasse di Busto Arzizio spiegano all'esquimese come si cacciano le foche!

Detto che il mio lallo preferito, il Re dei lalli è i PSI, non capisco perché continuate a tirare in in ballo i sanfratellani, comunque, avete fatto un bel copiaincolla con molte inesattezze, se permettete cognosco un pochino de visu quella realtà.

Sappiate - care ragasse - che in primis, prima di parlare di "razza", dovreste essere informate, dovreste stabilire cos'è una razza:
in zootecnia e agronomia, categoria di animali domestici o di piante (per es. di cavalli, cani, buoi, pecore, fiori, ortaggi, cereali, ecc.) che comprende gli individui in cui, tramite selezione artificiale, sono stati fissati caratteri ereditarî (o combinazioni di essi)...


Dunque, tecnicamente, la "razza" sanfratellana non esiste, sarebbe più corretto parlare di popolazione autoctona equina: prof. Manlio Balbo - ATLANTE ETNOGRAFICO DELLE POPOLAZIONI EQUINE E ASININE ITALIANE Gandini G. (Cur.); Rognoni G. (Cur.)   Editore: CITTA STUDI

Gli antichi archivi sono stati distrutti, si può risalire alle vecchie genealogie dal 1925 in poi, e solo nel 1995 si è aperto un Registo Anagrafico per tentare di recuperare la matrice antica sanfratellana - ad oggi -  i risultati sono scadenti dato che non si è riusciti a dare un indirizzo univoco all'allevamento, anzi, per stare sul mercato gli allevatori stanno producendo dei "magnifici"  mesodolicomorfi che del sanfratellano hanno quasi niente...
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Bubba - Marzo 03, 2015, 07:42:25 AM
Non vorrei esser scortese ma discussioni sugli incroci ce ne sono e questa non e' una di quelle.
Esiste pure " meticcio o di razza".
Per favore, non intervenite qui sugli incroci o peggio sui gusti/ simpatie/ conoscrnze di Raffaele
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: alex - Marzo 03, 2015, 09:23:27 AM
Il mulo è la dimostrazione dimostrata che meticcio (addirittura: ibrido infecondo) è cosa buona e giusta ma.... per fare un buon mulo i genitori devono essere di buona razza. Una buona cavalla, un buon asino. Quindi, la conservazione attenta di buone razze è presupposto anche per la produzione di buoni meticci.
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Alexis85 - Marzo 03, 2015, 01:01:16 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Marzo 03, 2015, 01:27:43 AM


Sappiate - care ragasse - che in primis, prima di parlare di "razza", dovreste essere informate, dovreste stabilire cos'è una razza:
in zootecnia e agronomia, categoria di animali domestici o di piante (per es. di cavalli, cani, buoi, pecore, fiori, ortaggi, cereali, ecc.) che comprende gli individui in cui, tramite selezione artificiale, sono stati fissati caratteri ereditarî (o combinazioni di essi)...




ma cosa dici.... una razza non è creata tramite una selezione artificiale... assolutamente no...

definizione di razza:

"una razza è un complesso di individui della stessa specie, che si distinguono per caratteristiche somatiche e funzionali proprie, trasmissibili ai discendenti per ereditarietà".
Viene considerata come discriminante di razza anche la capacità di adattamento a un determinato territorio (bioterritorio pedoclimaticamente peculiare) dovuta a diversi tipi di isolamento: ecologico, geografico, culturale.

il san fratellano, è si una popolazione autocotna equina, ma rientra nella definizione di razza, la quale prescinde dall'essere artificiale o meno...

poi l'uomo ci mette lo zampino nel creare le razze, ma la natura le razze le crea da sola .... tranquillo...
impara tu cosa è una razza, non io.

oh, metto la definizione di razza della treccani, così non abbiamo dubbi!!!:D

RAZZA (fr. race; sp. raza; ted. Rasse, Stamm; ingl. breed, race). - complesso d'individui omogenei per i loro caratteri esteriori e per le qualità ereditarie del loro plasma germinale, così che l'aspetto somatico si trasmette invariato di generazione in generazione, salvo eventuali mutazioni. La razza è un'entità biologica subordinata alla specie e in essa compresa; due razze appartenenti alla medesima specie producono ibridi fecondi (meticci in linguaggio zootecnico), nei quali i caratteri ereditarî si trasmettono secondo le regole dell'eredità (v. eredità; genetica; ibridismo). Il concetto di razza non è stato sempre il medesimo in tutti i campi delle discipline biologiche; tuttavia la genetica moderna tende a precisarne sempre più il significato e l'estensione, per quanto la cosa riesca praticamente difficile, di fronte all'incertezza che regna circa i limiti del concetto di "specie", i quali sono spesso molto soggettivi. Un tempo la mente correva alle razze domestiche di piante e di animali, considerate come variazioni di poche specie selvagge; esse furono uno dei principali argomenti che il Darwin sviluppò a sostegno della teoria dell'evoluzione in genere e della selezione graduale. La scoperta delle mutazioni fatta dal De Vries dimostrò che una razza sorge per cambiamento improvviso ed ereditario di uno o più caratteri della specie, e le osservazioni registrate successivamente hanno dimostrato che il fenomeno è più frequente di quanto non si credesse. Il fagiano di Swinhoe dissimilis, il Pavone dalle ali nere, gli Ondulati (v. melopsittaco) gialli, azzurri, bianchi, oliva, cobalto, ecc. sono tante razze generate improvvisamente dalla rispettiva forma tipica per mutazione di uno o più fattori determinanti il colore delle penne. Altra sorgente cospicua di nuove razze è la formazione di correlazioni di caratteri determinate dall'ibridismo e differenti da quelle preesistenti. Si può supporre che ciascuna entità specifica abbia dunque avuto in origine un solo aspetto: mutazioni di uno o più fattori genetici avrebbero scisso la specie primitiva in parecchie razze e queste sarebbero aumentate ancora di numero in seguito alle nuove correlazioni determinate dall'ibridismo. Il cambiamento dei caratteri esterni e la loro diversa correlazione sono la conseguenza della mutazione di uno o più geni (fattori genetici) e della loro reciproca indipendenza. Posta la questione in questi termini, la razza è un complesso d'individui fra loro simili, e la differenza fra biotipo e razza è di misura e non di sostanza. Si suol dire "razza", quando le caratteristiche sono parecchie; molti dicono erroneamente "varietà", quando la differenza consiste in un solo carattere; per biotipo s'intende generalmente un modello che differisce da altro affine per il numero delle unità nelle quali è scomponibile un carattere multiplo. A volte "biotipo" è forse anche l'espressione di vere e proprie differenze fra due razze primitive, fra loro mescolate. La confusione tra razza e varietà, frequente nell'antica sistematica, oggi non è più possibile, dovendosi intendere per varietà qualsiasi cambiamento dovuto a cause esterne o di ambiente, cambiamento destinato a scomparire, nell individuo o nella specie, al cessare della causa che lo ha prodotto. Varietà è sinonimo di fluttuazione. Le differenze fra loro subordinate e minori di numero possono essere più opportunamente espresse usando il termine "sottorazza"; p. es., una razza di polli è scomponibile in tante sottorazze, quanti sono i colori ereditarî nei quali essa può essere distinta.

La riproduzione di una pianta per talee dà luogo a un gran numero d'individui che si somigliano tra loro come i frammenti di un medesimo organismo: qui si ha un'idea della somiglianza che dovrebbe teoricamente esistere in una razza pura. Praticamente gli organismi che si riproducono per autodivisione vanno incontro, di quando in quando, a una riproduzione sessuale, ossia a una mescolanza di plasmi germinali differenti, ond'è che, se essi vengono studiati con metodi biometrici, se ne ottiene una rappresentazione grafica eterogenea, con più di un apice. La selezione consente di separare, dalla razza studiata in massa, più linee pure, ciascuna delle quali offre un certo grado di variabilità ereditaria, che si esprime tuttavia con un grafico omogeneo, regolare, a un solo apice. Analoghe linee pure si possono isolare anche quando una specie si riproduce a mezzo di partenogenesi (v.) e di autogamia (v.); ma nell'anfigonia il caso non è teoricamente possibile, perché il germe che proviene da due gameti d'origine diversa, non ha, rispetto all'uno e all'altro dei genitori, quella grande somiglianza che caratterizza il frammento nei confronti dell'organismo da cui quello è stato separato. Tuttavia anche specie che si riproducono per anfigonia offrono, almeno rispetto a determinati caratteri, spiccata uniformità e comprendono stirpi, caratterizzate da curve di variazione ristrette e con un solo apice, che si chiamano razze pure.

Si dicono "razze locali" di una determinata specie stirpi che abitano un territorio piuttosto ristretto, dove una mutazione, salvaguardata dall'isolamento geografico, ha potuto estendersi a tutta una popolazione, formando una razza distinta, che si è sostituita a quella primitiva. Le razze locali più caratteristiche sono quelle insulari: celebri le testuggini gigantesche delle Galápagos, molto affini tra loro, ma costituenti altrettante razze distinte quante sono le isole di quell'arcipelago. Nelle maggiori isole del Dodecanneso esistono granchi d'acqua dolce (Potamon edule), ma ciascuna delle isole di Scarpanto, Rodi e Coo possiede una razza locale, i cui caratteri biometrici non coincidono con quelli delle forme delle altre isole. Anche le lepri si distinguono in tante razze quante sono le isole ora indicate, oltre a una quarta, propria di Stampalia. Specie viventi in alta montagna sono frazionate e isolate dalle pianure circostanti; viceversa le specie che vivono nelle vallate risultano separate da catene di monti. Appartengono al primo gruppo i fagiani argentati (Gennaeus) dell'Indocina, numerosissime forme dei quali sono confinate ciascuna a un massiccio montano; appartengono al secondo gruppo i fagiani reali a collo verde (Phasianus), che offrono una serie di razze locali distribuite nelle vallate comprese fra il Mar Nero e il Mar Giallo. Nelle isole Hawaii i Molluschi terrestri del genere Achatinella comprendono da 700 a 800 razze locali e ciascuna valle ha le sue forme proprie; le affinità di ciascuna di esse sono in relazione con le distanze e con l'importanza degli ostacoli che separano i rispettivi territorî. Condizioni simili sono offerte da altri Molluschi in altri paesi e il rapporto fra maggiori differenze e maggiore distanza è evidente anche nei fagiani di cui si è fatto cenno e può essere considerato fenomeno generale. Certe razze locali in via di formazione o in via di estinzione sono spesso costituite da pochissimi esemplari: p. es., il Camoscio dell'Abruzzo (Rupicapra ornata) conta circa un centinaio di esemplari e, nel momento in cui fu creato a sua protezione il Parco Nazionale, non ne contava più di 25. Quanto più un ambiente limitato offre condizioni di esistenza difficili, tanto più facilmente vi si trovano razze locali: così le caverne e le grotte ne offrono molti esempî: la stessa cosa accade in una regione divisa da numerose barriere, come fiumi, bracci di mare, montagne, mentre nelle regioni, dove non esistono ostacoli geografici notevoli, si trovano specie a larga diffusione, omogenee, che offrono soltanto variazioni individuali o direttamente collegate all'azione dell'ambiente. Agli effetti della separazione nella spazio e dell'isolamento geografico fu attribuita grande importanza nell'evoluzione delle specie da Moritz Wagner, il quale elaborò una teoria che oppose a quella della selezione naturale del Darwin. Le razze locali sarebbero, secondo il Wagner, il punto di partenza di più profondo differenziamento specifico.
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 03, 2015, 01:44:19 PM
I pipponi non li leggo per principi,  la maniera migliore perché io non vi legga, vi ignori completamente è fare i pipponi.

Il marcheting et la semplificatione dominano la nostra societad, dunque, anche il mondo del lallo ne è intriso, la ggente non vol penzare, si adatta a stereotipi con rassicurante rassegnatione, inoltre la "politica" entra in ognidove ci sia dell'interesse, ci sia da prender voti e questo porta a danni incommenzurabbili.

Allevare, selezionare, fare razza è un lavoro veramente impegnativo, lo stesso dicasi per produrre gli incroci, ci vogliono molte competenze che abbiamo perdute come abbiamo perduto la maggior parte delle razze e razzette itagliane.

Eppure non fu sempre così, stranamente, il miglior lallo razzatore barocco fu il napolitano il cui sangue è tuttora presente in alcune rase di pregio iberiche, tedesche e dell'europa dell'est.
Tesio ha impresso una svolta decisiva nell'allevamento del cavallo da corsa, tutti i crack - dopo di lui -   hanno impresso nel loro DNA la firma dei cavalli di Tesio.

I migliori allevatori di lalli di tutti i tempi furono/sono gli arabi, perché? Fatta la domanda, datevi la risposta...










Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Alexis85 - Marzo 03, 2015, 02:32:13 PM
 strano, I tuoi post sono dei pipponi infiniti. e infatti si vede che non leggi quello che scrivi, perchè la mia risposta dimostra chiaramente che dici cose sbagliate, a partire da definizioni elementari, come quelle di razza.  cmq non importa che leggi o meno. Importa che qualcuno ti renda cosciente delle castronerie che scrivi.  Vuoi fare l'espertone? studia. Vuoi parlare di allevamento? non ci riempire di concetti da prof,lascia perdere... chi vuole insegnare prima deve imparare, e qui potresti imparare da moltissime persone. non da me, Io sono solo una povera sfigata che di tassonomia ne sa un pochino più di te, dato che sono biologa e lavoro nel campo della genetica e delle veterinaria. Impara a confrontarti, non evitare la risposta dicendo che ho scritto dei "pipponi"....bella scusa....

Per tutti quelli che "osannano" raffaele, direi che è dimostrato che

1) non sa di cosa parla , in generale

2) evita il confronto, dato che non ha elementi concreti su cui basare una discussione, se non sproloqui del tutto privi di fondamento pratico ma solo teorici.

Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: alex - Marzo 03, 2015, 03:14:16 PM
@Alexis85: Non so se mi metti fra quelli che "osannano" Raffaele, io leggo i pipponi volentieri  :horse-wink:, ma da ciò che afferma la Treccani (che pure non è il vangelo) desumo chiaramente che nemmeno il concetto di specie è privo di punti interrogativi, e che questi punti interrogativi si moltiplicano come conigli quando si procede alla definizione di sottogruppi delle specie e - aggiungo per letture varie - lo stesso avviene per le categorie superiori, dal genere in su.

A suo tempo ho avvicinato di sfuggita il mondo dei ricercatori botanici, e il problema delle classificazioni delle piante e delle vegetazioni: un continuo fare e disfare di gruppi e di criteri, una serie infinita di problemi aperti.

Forse le idee di Raffaele sono fin troppo chiare.... ma anche quando non le condivido al 100% almeno sono esposte chiaramente; poi saranno pure esposte in modo un po' sprezzante e assiomatico.... ma non si può avere tutto, io guardo il bicchiere mezzo pieno e mi ci trovo bene (resistendo alla tentazione di mollargli un cazzotto in talune circostanze, come quando mi ha definito ippotrasportato).   :horse-wink:

Di certo, neanche tu scherzi con l'aggressività nelle risposte....  :icon_eek:
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Alexis85 - Marzo 03, 2015, 03:31:06 PM
io ho un difetto. Sono molto diretta. "fatti... non pugnette!!!"  è il mio motto  :horse-cool: Affermare, come dici tu, che ci sono dei punti interrogativi, è un conto e prelude ad una discussione. Un altro conto è proprio scirvere una definzione sbagliata, presa da una fonte che sicuramente parlava di animali domestici (definiva la razza come selezionata solo artificialmente e questo è sbagliato... e qui non ci sono punti interrogativi eh..), e spacciarla per vera,dicendo che gli altri non capiscono niente. Che io vado a dire ad un "esquimese come si ammazza una foca"ahahahah! è divertnete effettivamente, ma io i pomposi (dal vivo oppure su internet) non li sopporto. In più mi viene a dire che non ha letto la mia risposta perchè è un pippone...dai...ma che figura ci fai? ma c'è ancora chi ci casca? ma ..oddo esiste? :blob3: :blob3: :blob3: :blob3:


Le idee di raffaele sono molto chiare. Meno male. Però sono sbagliate ;)

come a te ti ha definito un ippotrasportato e ti ha dato fastidio, a me da fastidio quando da agli altri, me compresa, dei poveri ignoranti. Oh che ci posso fare...
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Miky Estancia - Marzo 03, 2015, 04:05:27 PM
Citazione da: Alexis85 - Marzo 02, 2015, 09:35:30 PM
Le razze pure possono tranquillamente essere usate per creare un prodotto più adatto alle nostre esigenze. non è sbagliato o schifoso, o assurdo... o poco serio.

Citazione da: alex - Marzo 03, 2015, 09:23:27 AM
Il mulo è la dimostrazione dimostrata che meticcio (addirittura: ibrido infecondo) è cosa buona e giusta ma.... per fare un buon mulo i genitori devono essere di buona razza. Una buona cavalla, un buon asino. Quindi, la conservazione attenta di buone razze è presupposto anche per la produzione di buoni meticci.


Ecco, questi pensieri espressi da Alexis85 e Alex, mi fanno venire in mente i muli derivanti dall'incrocio tra il Mulassier Poitevin e l'asino del Poitou.
Muli di notevoli dimensioni e buon carattere, molto robusti e frugali.
Purtroppo la razza Mulassier  Poitevin (nel cui sangue ci sono apporti di Frisone) è  a rischio di estinzione, le nascite sono circa 200 l'anno...è  la razza da tiro francese che più  di tutte ha subito il danno della meccanizzazione, essendo poco conveniente la sua conversione "a carne" rispetto alle altre 8 razze da tiro.
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: planetadmin - Marzo 03, 2015, 04:10:48 PM
Citazione da: Bubba - Marzo 03, 2015, 07:42:25 AM
Non vorrei esser scortese ma discussioni sugli incroci ce ne sono e questa non e' una di quelle.
Esiste pure " meticcio o di razza".
Per favore, non intervenite qui sugli incroci o peggio sui gusti/ simpatie/ conoscrnze di Raffaele

Come fatto notare da Bubba chiedo di tornare in topic.
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: old duck - Marzo 03, 2015, 04:30:17 PM
non si è affatto off topic! Da 15 anni seguo con passione la razza cavallina delle murge e posso dire di conoscerla abbastanza bene così come ho la fortuna di conoscere alcuni dei più importanti allevatori. Pur allevando in purezza (o quasi perchè qualche "svarione" c'è stato soprattutto negli anni 80) e avendo tre linee di sangue, al momento abbiamo un indice di consanguineità pari all'8% che parrebbe poco ma che ci fa vedere chiaramente che se non interverremo con immissione di sangue diverso, fatalmente andremo incontro a problemi. Il nocciolo della questione è cosa produrre per le esigenze del mercato, ovviamente restando in razza e non producendo derivati. Se qualcuno conosce un pochetto il cavallo murgese sa bene quanta diversità morfologica esiste, non solo all'interno delle linee di sangue ma trasversalmente. Io credo dovremmo assolutamente andare verso l'approvazione di meno riproduttori a vantaggio di una meglio definita morfologia e attraverso prove attitudinali di prestazione e di carattere. Se vi interessa o se avete domande su questa razza sono a vostra disposizione: non la voglio far lunga. Che non sia facile riprodurre entro razza è un dato di fatto ma, ancor più difficile è produrre soggetti derivati (che dovrebbero avere un LG a parte) che andrebbero ad esempio a coprire richieste più performanti a livello sportivo
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Miky Estancia - Marzo 03, 2015, 05:00:10 PM
Ecco, Old, proprio quel che intendevo con l'esempio del Mulassier Poitevin! :occasion14:

La consanguineita'!
Riprodurre la razza Mulassier non è  affatto facile visto l'esiguo numero di soggetti.
Apportare sangue esterno è una cosa delicata, si rischia di annacquare e perdere le caratteristiche tipiche della razza, con un danno doppio, poiché  non si riversa solo sulla razza Mulassier, ma anche sui muli che da essa derivano, prodotti da secoli per rispondere ad esigenze ben precise.
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 04, 2015, 01:09:18 AM
Raffele, nel 95% delle volte, non espone ideie sue ma di illustri cavallerizzi, di chiari ippologi, di importanti studiosi, fa riferimento a trattati/testi famosi/che dovrebbero essere famosi presso noi ragasse che ciarliamo di lalli.

L'ho sempre detto, Alex confermi?

Premesso che anche i sopra personaggi possono sbagliare, possono esser discussi, Decarpentry, Tesio,  Oliveira, Chiari, Gianoli, Balbo etc. etc. hanno/dovrebbero avere - alla priora - una riconosciuta autorevolezza nel loro campo.

Dunque mi sollazzo altamente quando delle ragassete di primo pelo - per sola giusta antipatia nei miei confronta - mi si scaglia contro/si scaglia contro quelo che scrivo perché - in realtà - si sta scagliando: contro Caracciolo, Baucher, Olms, Steinbrecht, LeBon, Brenneman persino... lo so lo so è dura competere con questi personaggi.

Il murgese, che  - la prima volta che ne vidi uno (primi anni 70 del s.s.) - si chiamava: Cavallo Agricolo delle Puglie ed era completamente differente dai bestii che vediamo hora,  ha un istoria ben documentata, ma, aggiustata et romanzata per esigenze di marcketing.
La realtà di questo lallo l'ha riassunta in maniera lapidaria un tizio assai esperto della rassa che conobbi a Verona tanti anni fa, disse: gli allevatori pugliesi - finora - hanno tentato di trasformare un forte apparato cardio respiratorio in un efficientissimo tubo digerente.

Da sempre in Puglia c'è stato e c'è il più alto conzumo di carne equina... perché esiste ancora l'asino di Martina Franca? E pereché quelo è l'asino più grosso in Itaglia?

http://www.horseprotection.it/dett_articolo.asp?id_a=26


Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: PokerFace - Marzo 04, 2015, 08:55:33 AM
io non so nulla del cavallo murgese.
a parte che è morello e grosso.
e quindi non ho capito la storia dell'apparato cardio-respiratorio / digerente.
forse prima era un cavallo da sella, leggero, e poi è stato reso piu simile a un cavallo da carne? boh... sono sommamente ignorante in quanto a razze italiane.....
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: old duck - Marzo 04, 2015, 09:33:03 AM
Raffaele, scusa ma hai detto proprio una gran minkiata. Ahhh, se ti basi su quello che ti ha detto un tizio incontrato a Verona - capisco. Non ho tempo ma, visto che in quattro parole hai riassunto la storia di una razza italiana, mi riservo di risponderti con dovizia di causa, magari aprendo un post a parte. Oh, comunque sei OT.
Poker, è morello ma non solo e non è "grosso"  :occasion14:. Spiegherò anche per non annoiare qui che non c'entra
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: PokerFace - Marzo 04, 2015, 09:36:23 AM
se vuoi raccontare la storia della selezione della razza mi fa molto piacere.
sono molto interessato all'allevamento (piu che altro del cavallo sportivo continentale, ma in genere proprio della materia allevatoriale)
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: old duck - Marzo 04, 2015, 09:44:53 AM
grazie Poker: aver l'occasione di parlare di una razza che studio e conosco da 15 anni è un vero onore per me. Se sei interessato all'allevamento parlerò anche dell'allevamento "semibrado" del cavallo murgese. Mi scuso per l'OT: se vogliamo ripartire dalla riproduzione intra-razza ho ancora qualche riflessione da fare che riguarda il murgese, sempre che interessi qualcuno e che non si liquidi 80 anni di allevamento con una frase di un tizio!  :vfncl:
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 04, 2015, 12:06:00 PM
Il tizio si chiama Mauro Aurigi fondatore della Compagnia del Cavallo Ghibellino... appunto.
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Miky Estancia - Marzo 04, 2015, 02:02:21 PM
Citazione da: old duck - Marzo 04, 2015, 09:44:53 AM
grazie Poker: aver l'occasione di parlare di una razza che studio e conosco da 15 anni è un vero onore per me. Se sei interessato all'allevamento parlerò anche dell'allevamento "semibrado" del cavallo murgese. Mi scuso per l'OT: se vogliamo ripartire dalla riproduzione intra-razza ho ancora qualche riflessione da fare che riguarda il murgese, sempre che interessi qualcuno e che non si liquidi 80 anni di allevamento con una frase di un tizio!  :vfncl:

A me interessa Old! Racconta! :pollicesu:
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: old duck - Marzo 04, 2015, 02:09:24 PM
grazie Miki! Per non intasare questo topic ho aperto nella sezione razze un post dedicato al murgese. Per ora ho messo le basi, ovvero un saggio del dott. Giuseppe Maria Fraddosio sulle origini della razza e poi un link che rimanda all'associazione nazionale del cavallo murgese dove, tra l'altro, nella sezione stalloni in razza, si potrà vedere la produzione attuale. Inoltre faccio parte di due gruppi su FB dove sono iscritti i più importanti allevatori, tanti appassionati come me, e il vicepresidente dell'Associazione. Se avete domande, chiarimenti non avete che da chiedere: queste persone sono disponibili e molto competenti. Grazie per avermi dato l'opportunità di parlare del cavallo che amo di più al mondo  :love4:
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Miky Estancia - Marzo 04, 2015, 02:11:13 PM
Grazie a te Old per la tua disponibilità,  mi fiondo subito a leggere! :occasion14:
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 04, 2015, 02:20:39 PM
Per completessa di informescion: il signor Aurigi mi è sembrato un'ottima persona, disponibilissimo, competente e appassionato della rassa benché vivesse in Toscana.

Dopo quel fugace incontro - graziosamente - mi inviò alcune riviste et pubblicationi riguardanti gli sforzi che si facevano (lui faceva, erano suoi articola) per riesumare l'antico lallo murgese, se mi tuffo nelle mie scartoffie forse le ritrovo.

Dunque, cara Old Duck. la minchiata non la dissi io, al massimo ho riportato un concetto espresso da altri e quest'altri non era un minchia qualsiasi ma assolutamente competente.

Infatti, nessuno può negare che negli - anni 60/70 del s.s. - gli allevatori pugliesi, visto che in campagna ci andavano i trattori e non era ancora cominciato il bum lallista - si indirizzarono alla produzione di cavalli da macello, per loro sfortuna, il ceppo dove volevano intervenire, risultò molto refrattario ad una simile riconverzione... se vuoi spieghiamo anco il pereché.

Fraddosio, ha scritto una bella favolettia ad uso e conzumo di ragasse come noi... mie care, se vado indietro nel tempo, inevitabilmente incontrerò nei vostri alberi geneaologici  dei nobili personaggi, ma anco degli emeriti farabutti e un mucchio di giente normale.

Dipende da chi fa la ricerca se verranno evidenziati i nobilhuomini o i lestofanti... compris?
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: old duck - Marzo 04, 2015, 02:23:30 PM
Sarà contento il dott. Fraddosio quando gli riferirò della favoletta. In ogni caso sei OT e quindi se vuoi scrivere sul murgese vai sul topic di razza. Grazie! (che debba moderare Raffaele non mi era ancora successo... :icon_eek: sarà deformazione professionale...muahhahahhahaha)
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 04, 2015, 02:29:21 PM
Il dottor Aurigi sarà contentissimo che tu hai definito minchiate ciò che ha detto, quì si parla di riprodurre all'interno della razza. Non così facile e siamo perfettamente in tema, l'esempio murgese è preso come esempio esemplare di come degli allegri allevatori abbiano trasformato/tentato di trasformare una rassa da lavoro in rassa da carne: una minchiata!
Altri trasformano/ tentano di trasformare una rassa da carne in rassa da lavoro: altra minchiata.
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: old duck - Marzo 04, 2015, 02:50:15 PM
Raffaele, siccome sono una GRAN signora e non una sprovveduta ragazza,  non ho intenzione di seguirti su questo terreno. Hai ragione anzi: ragionissima. Mi automodero e abbandono la discussione.
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 04, 2015, 03:01:36 PM
Siccome sono molto modesto non dirò i mie titoli:  "Megaesperto galattico. Vicemoderatore ereditario.  Lallista clamoroso. Cavallerizzo naturale. Cauboi laterale. Arciduca ippomontato. Gran Lup. Mann. Gran figlio di putt.".
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Murgese - Marzo 04, 2015, 03:39:27 PM
Chiedo scusa se mi intrometto, ma sento il dovere di dire due cosette a proposito del Cavallo delle Murge. 1) non si è MAI chiamato Cavallo Agricolo delle Puglie. Il cavallo delle Murge esiste (con questa denominazione) dal 1948, quando fu istituita l'Associazione Allevatori dell'Asino di Martina Franca e del Cavallo delle Murge. Ma era dai primi anni '20 del secolo scorso che già si parlava di " un tipo cavallino mesomorfo a larghi diametri trasversali, di mantello morello zaino, di buona taglia, ben rinsanguato" il quale presentava "tale fissità di caratteri da meritare di essere contraddistinto col nome di Cavallo delle Murge"(Michele De Mauro, veterinario presso il Regio Deposito Stalloni di Foggia in S. Maria Capua Vetere).  2)Il dottor Aurigi lo conosco molto bene; infatti è colui che voleva creare una nuova razza: il Cavallo Ghibellino, che altro non era che il Cavallo delle Murge comprato in Puglia e "trapiantato" in Toscana. Dopotutto un lavoro simile i toscani lo avevano già fatto con il Pastore Abruzzese: portato in Maremma è diventato, d'incanto, il Pastore Maremmano. Peccato che al Dottor Aurigi lo "scippo" non sia riuscito perchè fu chiaramente avvisato che lo avremmo perseguito a norma di legge in tutte le sedi possibili e immaginabili! Siamo contenti che si portino i Cavalli delle Murge in altri parti d'italia, ma pretendiamo, come fanno le altre razze, che il nome resti quello suo originale. 3) devo ammettere che quello che ci è mancato è una buona strategia di Marketing. Infatti se lo avessimo saputo fare, non ci sarebbero state così tante inesattezze in un post come questo.
Detto questo voglio augurare a tutti di avere, prima o poi, un bel Cavallo delle Murge nella propria scuderia!!
P.S. non ho voluto tediarvi con dei "pipponi" nella speranza che tutti abbiano letto, ma se avete bisogno di ulteriori delucidazioni, sono a vostra disposizione.
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: PokerFace - Marzo 04, 2015, 03:48:21 PM
in che modo si sarebbe diversificato il cavallo ghibellino dal murgese?
attraverso apporto di sangue extramurgese?
mi interessa... la creazione di una nuova razza è qualcosa di curioso.
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Murgese - Marzo 04, 2015, 03:51:51 PM
Citazione da: PokerFace - Marzo 04, 2015, 03:48:21 PM
in che modo si sarebbe diversificato il cavallo ghibellino dal murgese?
attraverso apporto di sangue extramurgese?
mi interessa... la creazione di una nuova razza è qualcosa di curioso.

Non si sarebbe diversificato, avrebbero cambiato solo il nome!!!
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 04, 2015, 04:12:20 PM
Benvenuto al nuovo utante Murgese.

La ragione dei miei contatti con Aurigi - telefonici ed epistolari - vertevano sul fatto che un mio amico voleva acquistare un simil soggetto, il mio intervento era giustificato da quel contatto e da una certa mia facilità di scrittura e comunicatione.

Dall'Enciclopedia Cavalli e Cavalieri - Rizzoli editore 1972 leggo:

Murgese... La selezione della razza risale agli inizi del secolo quando Il Ministero dell'Agricoltura e Foreste tramite il Deposito Stalloni di Foggia, ha istituito le prime stazioni di monta selezionate.... i capostipiti dell'attuale razza che una pericolosa politica vorrebbe trasformare in animali produttori di carne . possono esser considerati: .... .... Il cavallo agricolo delle Murge veniva prodotto in due taglie: la grossa che veniva impiegata nelle provincie pugliesi e la piccola, nelle zone montane dell'Abruzzo e Molise.

E' vero, ho sbagliato, ricordavo male e non ho controllato, la dizione esatta - secondo l'enciclopedia citata è: cavallo agricolo delle Murge.

Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: Murgese - Marzo 04, 2015, 05:03:10 PM
La considerazione del mondo ippico al Cavallo delle Murge è, purtroppo, ben conosciuta. Quindi non mi sorprende il fatto che in una enciclopedia sia stato, erroneamente, chiamato "cavallo agricolo delle Murge". Ribadisco: il suo nome ufficiale a partire dal 1948 è quello di Cavallo delle Murge. Che poi, negli anni 70, ci fu il tentativo di alcuni allevatori di immettere del sangue estraneo (T.P.R.) per produrre animali più pesanti per la carne, questo è vero, ma per fortuna il tentativo non è andato in porto. Negli anni 80, poi, si è cominciata una selezione più mirata all'uso sportivo (equitazione di campagna, attacchi, )
Titolo: Re:riprodurre all'interno della razza. Non così facile
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 04, 2015, 05:20:17 PM
Infatti, l'enciclopedia fa riferimento a quel nome: Cavallo Agricolo delle Murge b]dai primi del novecento[/b], quando il nome ufficiale (tu dici 1948)  non era stato ancora stabilito.

Oltre il TPR, furono usati indiscriminatamente anche stalloni da carne dell'europa dell'est, pare che si debba ad essi la reminiscenza del carattere testa di moro, ma di questo non son sicuro.
Di certo, ammiro e apprezzo gli sforzi che stanno facendo per riportare quel lallo diventare "u signurinu" di una volta.