Il topico Stop and go o mezze fermate? è diventato "caldo" e per non disturbarlo più di tanto con quesiti collaterali vi propongo di discutere il tema "addestramento vs. riaddestramento", due termini che nel topico si mescolavano rendendo le cose un po' confuse. Ci sono analogie (ovvie) e differenze (non così ovvie) e soprattutto un paio di problemi:
1. è più facile l'addestramento o il riaddestramento?
2. il riaddestramento implica la correzione di "cattive abitudini" insorte, penso nel 90% dei casi, a causa di errori del cavaliere. E' possibile che lo stesso cavaliere che ha commesso quegli errori li rimedi con un corretto riaddestramento? E se è possibile, qual'è il percorso che tale cavaliere deve fare per ottenere il risultato? Nel topico citato si parlava di lavoro in piano, ma se non sbaglio il problema esiste anche nel s.o. dove prende il nome di "cavallo ingranato".
Chiariamo: io pongo il problema perchè altri (che sanno le cose, sia in teoria che in pratica) lo sviluppino se lo riterranno interessante; io so ben poco sia di addestramento che di riaddestramento, sia in teoria che in pratica; mi riservo di fare qualche domanda e qualche commento.
Siamo alle solite. Definisci addestramento e definisci riaddestramento.
Tu vedi il riaddestramento come la rieducazione di un cavallo con delle cattive abitudini. Ma se uno vuole convertire un cavallo dalla monta americana a quella inglese? O mettere a sella un cavallo da attacchi? Sempre di riaddestramento si parla, ma non perché il cavallo ha delle cattive abitudini o è in difesa.
Poi, anche li, ce ne sarebbe da parlare...quello che per me sono cattive abitudini magari per te è un grande pregio. Questo tipo di discorsi non portano mai a una conclusione perché ci sono troppe variabili soggettive.
Comunque, per quanto mi riguarda, addestrare è facile, riaddestrare molto meno. Riaddestrare un cavallo ingranato o in difesa....lo lascio a chi ha voglia e tempo da perdere..
Citazione da: nyna - Maggio 14, 2015, 09:03:23 AM
Siamo alle solite. Definisci addestramento e definisci riaddestramento.
Giusto, hai aggiunto dei casi di riaddestramento a cui non avevo pensato. Aggiungiamoci il caso (frequente) della conversione a sella dei trottatori e dei galoppatori.
Ma permettimi di lanciare il sasso e ritirare la mano.... qui pongo quesiti e lascio ad altri (quelli che sanno abbastanza per sviluppare le corrette definizioni e lo "svolgimento" "a ragion veduta) il resto.
Io faccio continuamente del riaddestramento.
Il giorno dopo cerco di correggere le stupidaggini fatte il giorno prima.
Non esiste addestramento o riaddestramento perché costantemente mettiamo il cavallo di fronte a delle situazioni alle quali lui risponde di conseguenza e da quelle cose impara. Per cui addestriamo/riaddestriamo di continuo. Sono la stessa cosa.
Questo per i dettagli. In termini macroscopici poi c'è gente come me che cerca di rendere leggero e manovrabile un frisone al galoppo o altri che si comprano dei trottatori e poi anche loro vogliono farci il galoppino. Lì la bravura o la demenza sta solo nel mettersi in testa di voler cambiare la natura.
Premetto che nemmeno io sono esperta, anzi...
Però a mio parere nei casi citati da Alex di riaddestramento di un cavallo con cattive abitudini, soprattutto se dovute da errori del cavaliere, prima di procedere all'eventuale riaddestramento del cavallo sarebbe assolutamente opportuno che il cavaliere stesso segua lezioni e/o approfondimenti al fine di evitare o limitare tali errori... Al contrario il riaddestramento non avrebbe senso, in quanto il cavallo una volta tornato "nelle mani" dello stesso cavaliere certamente ritornerebbe a prendere le cattive abitudini che si volevano escludere...
Sul percorso che dovrebbe seguire il cavaliere, bisognerebbe vedere prima di tutto a che livello di esperienza si trova, in linea di massima dovrebbe comunque rivolgersi ad un bravo istruttore che ne sappia più di lui... Le tempistiche anche qui variano parecchio in base al tipo di problema che si vuole correggere e all'attitudine del cavaliere.. meglio se cavallo e cavaliere facciano prima esperienza con altro binomio prima di tornare insieme...
@ max (conflittato da Fede, che mi pare abbia detto cose condivisibili): Bene, grazie Max, vedo che la differenza fra addestramento e riaddestramento è molto sfumata. Tuttavia penso che la differenza ci sia, anche se non è netta; un conto è correggere qualcosa che non è ancora diventata una abitudine, chiaro che tutto l'addestramento è un processo "per tentativi ed errori", ma ha una ben definita progressione", ossia: pur con piccoli passi indietro, in sostanza si va avanti; un conto è affrontare un'abitudine ormai consolidata, cosa che comporta (se ben ho capito) di fare non un piccolo passo indietro, ma un grande passo indietro, qualche volta fin dall'inizio, dalle cose più elementari e basilari. Suppongo che in genere per "riaddestramento" si intenda questo, e suppongo anche che un cavaliere bravo, in sella a un cavallo sconosciuto, faccia una rapida serie di test dalle cose più banali a quelle più complesse: "questo lo fa, questo lo fa, questo lo fa.... questo no, non lo fa, bisogna lavorarci".
A mio avviso e' molto piu semplice addestrare; il riaddestrare dipende per cosa...se si deve riaddestrare un soggetto mal gestito o mal addestrato allora e' dura, e a volte nemmeno I piu famosi trainer non ce la fanno.
Penso pero' che se una persona normale come me prenda un cavallo adulto e ben addestrato, difficilmente fa danni.
Mi spiego: non sono una neofita, vado a cavallo da tot anni poi per carita' non sono nemmeno un'espertona e sbaglio di continuo e proprio per questo ho sempre cercato cavalli adulti e addestrati.
Tranne con la mia ex cavalla che era puledrona e mal addestrata e difatti...non siamo andate da nessuna parte.
Io credo che nel nostro piccolo grossi danni non se ne possano fare, ovviamente senza cercarte di fare esperimenti da soli.
Citazione da: alex - Maggio 14, 2015, 08:27:57 AM
1. è più facile l'addestramento o il riaddestramento?
2. il riaddestramento implica la correzione di "cattive abitudini" insorte, penso nel 90% dei casi, a causa di errori del cavaliere. E' possibile che lo stesso cavaliere che ha commesso quegli errori li rimedi con un corretto riaddestramento? E se è possibile, qual'è il percorso che tale cavaliere deve fare per ottenere il risultato? Nel topico citato si parlava di lavoro in piano, ma se non sbaglio il problema esiste anche nel s.o. dove prende il nome di "cavallo ingranato".
Chiariamo: io pongo il problema perchè altri (che sanno le cose, sia in teoria che in pratica) lo sviluppino se lo riterranno interessante; io so ben poco sia di addestramento che di riaddestramento, sia in teoria che in pratica; mi riservo di fare qualche domanda e qualche commento.
Per quel che attiene la mia esperienza:
1. Addestrare un cavallo/puledro partendo da zero, è "facile" sempre che si abbia a che fare con un soggetto "tres bien dans sa tete".
Addestrare un cavallo a fare una cosa che non sa fare (tipo conversione dalla sella all'attacco o viceversa), è per certi versi più difficile/laborioso, poiché a volte ci si scontra con abitudini già apprese.
Rieducare un cavallo/puledro che grazie all'uomo ha appreso comportamenti e atteggiamenti mentali indesiderati...a volte è una perdita di tempo, perché il cavallo apprende, ma sovente il proprietario finisce per ricadere nei suoi errori.
Il successo di una buona rieducazione, sta nella capacità del proprietario di mantenere i risultati ottenuti.
2. Per me le cattive abitudini (ad es. atteggiamenti aggressivi, cavallo che scappa, che non si fa prendere/strigliare/bardare, che tira indietro, ecc) si correggono con la rieducazione. E per mia esperienza, è difficile per un cavaliere rimettere a posto da solo questi atteggiamenti a meno che non abbia una preparazione specifica.
Grazie della precisazione sulle abitudini! Infatti ci sono due casi diversi: "le "abitudini diverse" (non necessariamente cattive) e le "cattive abitudini" generate da un errore sistematico del cavaliere. In questo secondo caso andrebbe corretto prima il cavaliere per la tendenza a ricadere nell'errore; quindi, a logica, si spiega perchè un cavallo, ceduto a un altro cavaliere, può superare più facilmente quello specifico tipo di cattive abitudini (magari, prendendone altre.... :horse-wink:)
In effetti, di questo ho esperienza personale: in un tempo ragionevole, una delle mie due cavalline, acquistata "per salvarla" perchè ingestibile (aveva il vizio di riportare il suo cavaliere a casa al galoppo), ci ha provato un paio di volte e poi non più. Suppongo che abbia giocato una parte essenziale il fattore K. :icon_eek:
Citazione da: max - Maggio 14, 2015, 10:33:58 AM
Io faccio continuamente del riaddestramento.
Il giorno dopo cerco di correggere le stupidaggini fatte il giorno prima.
:hkitt: Esatto!
La cosa bella è che correggere le stupidaggini non è neanche più difficile che farle.
Micky ha descritto perfettamente i concetti, ma anche Max ha - in qualche modo - ragione; vi invito a visionare il film Buck - trovate il linco nella parola contraria - ebbene, Buck Branneman, un vero addestratore di lalli/un grande uomo di cavalli, per capirci: niente giuochi niente puccipucci, alla ragassa che gli ha portato un lallo monello, sentenzia: manda al macello sto lallo prima che lui ammazza te.
Quello che ho citato è un haso estremo, ma, secondo me, vale la pena di tentare un riaddestramento solo in presenza di qualità tali da giustificare un impegno che è gravoso e a volte (quasi sempre) non definitivo.
Ve lo dice un fregnone che - in altro tempo - si è impegnato in questa attività aggratis... :icon_eek:
Il ri-addestramento appare in linea di massima più difficile, ma vediamo bene...
sulla carta non ci sarebbe molta differenza nei due casi...
1) Addestrare: prendere un cavallo che non sa nulla ed insegnargli solo tutte cose giuste.
2) Ri-addestrare: prendere un cavallo con problemi e riportarlo a fare solo le cose giuste.
Quante probabilità abbiamo di prendere il cavallo sdomo del caso 1 e portarlo fino a dove sappiamo arrivare senza mai fare errori?
Quante probabilità abbiamo di prendere il cavallo su cui sono stati commessi errori del caso 2 e riportarlo fino a dove sappiamo arrivare facendo solo cose giuste?
Le stesse!!!
Un cavallo sdomo può proporre dei tentativi di fare delle cose indesiderate tanto quanto un cavallo adulto che le ha apprese per errore. Perlomeno nel secondo caso partiamo avvantaggiati: sappiamo già a cosa prepararci! E poi noi stessi possiamo senza volerlo insegnare delle difese per errore ad un cavallo sdomo. Quindi io continuo a non vedere molta differenza.
Il ri-addestramento è/appare in linea di massima più difficile solo perché la gente pasticcia, aspetta, prova, e così un equivoco diventa una difesa, la difesa si radica per bene e poi ci va del pelo sullo stomaco e tanta pazienza per correggerlo. In questo senso, sì, di solito ri-addestrare è più difficile ma perché la gente aspetta a chiedere aiuto fino all'ultimo momento e allora vedi scene da paura.
Non sono d'accordo max
Riaddestrare è più difficile che addestrare. Almeno per come intendo io il termine addestrare. Prendi un cavallo/puledro "vergine", che non sa fare niente, gli insegni a fare delle cose. Fine. Il cavallo non sa quello che deve fare quando, per esempio, stringiamo i polpacci. Fa delle prove, capisce il comando e punto. Nient'altro.
Nel riaddestramento invece il cavallo deve SMETTERE di rispondere a un comando già appreso, e imparare che quella determinata azione o movimento del cavaliere significano tutt'altro. Si crea uno stato di confusione non indifferente nella mente del cavallo.
Quanto è difficile insegnare a un trotter che ha corso a galoppare? All'inizio tanto. Gli è stato insegnato a non farlo. Mai. Le prime volte che galoppano sembra quasi che stiano aspettando le botte subito dopo. Quanto è più facile invece insegniarhlielo a un trotter che non si è mai allenato? Molto. Aldilà delle difficoltà meccaniche della razza. Non hanno condizionamenti.
Il riaddestramento dei cavalli con difese è un altro paio di maniche e io non lo chiamerei neanche riaddestramento.
Citazione da: max - Maggio 14, 2015, 05:34:58 PM
Il ri-addestramento appare in linea di massima più difficile, ma vediamo bene...
sulla carta non ci sarebbe molta differenza nei due casi...
1) Addestrare: prendere un cavallo che non sa nulla ed insegnargli solo tutte cose giuste.
2) Ri-addestrare: prendere un cavallo con problemi e riportarlo a fare solo le cose giuste.
Quante probabilità abbiamo di prendere il cavallo sdomo del caso 1 e portarlo fino a dove sappiamo arrivare senza mai fare errori?
Quante probabilità abbiamo di prendere il cavallo su cui sono stati commessi errori del caso 2 e riportarlo fino a dove sappiamo arrivare facendo solo cose giuste?
Le stesse!!!
Un cavallo sdomo può proporre dei tentativi di fare delle cose indesiderate tanto quanto un cavallo adulto che le ha apprese per errore. Perlomeno nel secondo caso partiamo avvantaggiati: sappiamo già a cosa prepararci! E poi noi stessi possiamo senza volerlo insegnare delle difese per errore ad un cavallo sdomo. Quindi io continuo a non vedere molta differenza.
Il ri-addestramento è/appare in linea di massima più difficile solo perché la gente pasticcia, aspetta, prova, e così un equivoco diventa una difesa, la difesa si radica per bene e poi ci va del pelo sullo stomaco e tanta pazienza per correggerlo. In questo senso, sì, di solito ri-addestrare è più difficile ma perché la gente aspetta a chiedere aiuto fino all'ultimo momento e allora vedi scene da paura.
in linea di massima concordo con il discorso.
però secondo me gioca anche una variabile: quanto sapeva il cavallo prima di prendere brutte abitudini?
secondo me se un cavallo ha avuto una bella e corretta base di lavoro all'inizio e poi prende brutte abitudini è più facile tornare al punto di partenza rispetto a un cavallo che non ha nessuna base, ma solo lavoro sbagliato alle spalle.
in un certo senso se il cavallo ha la base spesso è solo questione di instaurare nuovamente la disciplina, se non hai neanche quello su cui poggiare le fondamenta è veramente molto più complesso (e qua si allaccia al discorso trotter di nyna).
ovviamente non funziona sempre così, ma ho visto un buon numero di cavalli che le cose le sapevano e le ignoravano solo che quando gliele ricordavi tornavano nei ranghi in breve.
quelli invece a cui avevano insegnato solo le malizie facevano veramente fatica a abbandonarle non sapendo cosa ci si aspetta da loro.
motivo per cui ritengo che l'educazione di base sia la cosa più importante per il futuro del proprio cavallo. poi possiamo accettare vizi o atteggiamenti non corretti da noi se "sappiamo di poterli arginare", o comunque che il cavallo capisce benissimo la concessione rispetto a quello che si vuole da lui e sappia rientrare subito nello schema giusto quando gli viene chiesto (es. se sai andare alla lunghina correttamente posso lasciarti anche mangiare erba o sorpassarmi se quando prendo contatto smetti e diventi serio)
Un trotter che fino al giorno prima sapeva solo di dover trottare non è diverso da un cavallo sdomo che fino al giorno prima sapeva solo di dover scappare, o di uno che al contrario sapeva solo di doverti venire addosso, o di un cavallo da carrozza che sapeva solo di dover tirare ben piantato sulle spalle, e via così...
Allora si può discutere se sia più difficile far galoppare un trotter, o salire in sella a un puledro che scappa, o togliere dalle spalle un carrozziere. Così si, ma in termini di principio è sempre la stessa cosa: levare un'abitudine e sostituirla con un'altra.
Non esiste un cavallo "vuoto" che "non sa fare niente". Non sono hard disk che li compri con i settori pieni solo di zero. Puoi solo andare a prendere un puledro in un allevamento dove sai che li fanno venire su bene, allora ti sembra che sia più facile partire da "zero" (ma appunto zero non esiste), oppure puoi capitare senza sapere in un posto dove te li danno mezzi scemi, impauriti e con problemi, allora forse era più facile rimettere a posto un purosangue adulto. NON PUOI DIRLO A PRIORI.
Non ci stiamo capendo max, come al solito ci sono troppe sfumature. Come ho detto dall'inizio, con queste discussioni non si arriva mai da nessuna parte perché il lessico non è ben definito.
Io do il mio parere basato sulla mia esperienza, non posso fare altro. Per me è immensamente più facile prendere un puledro al prato e cominciare da zero che un cavallo adulto che ha già avuto un addestramento e riaddestrarlo.
Tu continui a farmi esempi di cavalli con difese. Io quelli non li considero proprio, per me non è riaddestramento, è rieducazione.
Proprio l'altro ieri ho accompagnato un amica a provare un cavallo in vendita. Un bel purosangue di 5 anni; non aveva mai corso ed era stato addestrato, gin dalla doma, per la monta americana. Bene, la mia amica non sa niente di monta americana. Nonostante l'ottimo carattere del cavallo lei non riusciva neanche a farlo girare. Quando è scesa le ho consigliato di non prenderlo: ci sarebbe voluto troppo lavoro per riaddestrare il cavallo alla monta inglese.
Quanto sarebbe stato più facile se invece di avere un addestramento western fosse stato sdomo? Tanto, secondo me.
Quello che dice Max mi conferma che è impossibile / altamente sconsigliabile montare senza avere qualche semplice, ma solida conoscenza delle tecniche dell'addestramento; per il semplice motivo che montare è / dovrebbe essere addestramento/riaddestramento continuo; ma ne abbiamo già parlato a suo tempo.
Quanto al tema generale, è curioso quante analogie vi siano fra addestramento / riaddestramento del cavallo, e addestramento / riaddestramento del cavaliere. Provate a rileggere sostituendo "cavallo" con "cavaliere".... :horse-cool:
Sono d'accordo con nyna :pollicesu:
e con max su questo:
"Il ri-addestramento è/appare in linea di massima più difficile solo perché la gente pasticcia, aspetta, prova, e così un equivoco diventa una difesa, la difesa si radica per bene e poi ci va del pelo sullo stomaco e tanta pazienza per correggerlo. In questo senso, sì, di solito ri-addestrare è più difficile ma perché la gente aspetta a chiedere aiuto fino all'ultimo momento e allora vedi scene da paura."
solo che per me, come per nyna, quando si parla di difese, non è riaddestare, ma rieducare.
Invece qui, non condivido:
Citazione da: max - Maggio 14, 2015, 05:34:58 PM
1) Addestrare: prendere un cavallo che non sa nulla ed insegnargli solo tutte cose giuste.
2) Ri-addestrare: prendere un cavallo con problemi e riportarlo a fare solo le cose giuste.
Quante probabilità abbiamo di prendere il cavallo sdomo del caso 1 e portarlo fino a dove sappiamo arrivare senza mai fare errori?
Quante probabilità abbiamo di prendere il cavallo su cui sono stati commessi errori del caso 2 e riportarlo fino a dove sappiamo arrivare facendo solo cose giuste?
Le stesse!!!
Un cavallo sdomo può proporre dei tentativi di fare delle cose indesiderate tanto quanto un cavallo adulto che le ha apprese per errore. Perlomeno nel secondo caso partiamo avvantaggiati: sappiamo già a cosa prepararci! E poi noi stessi possiamo senza volerlo insegnare delle difese per errore ad un cavallo sdomo. Quindi io continuo a non vedere molta differenza.
Di nuovo la differenza tra riaddestrare e rieducare.
Sulla possibilità di successo/fare errori: se uno "gioca" col suo cavallo, faccia pure come gli pare, la tolleranza verso l'errore, ci sta, è un amatore, quindi non si può pretendere più di tanto.
Ma se parliamo a livello professionale, tolleranza molto vicina allo zero: non esiste proprio che un professionista agisca in modo tale da ottenere delle difese nel cavallo che sta addestrando/domando.
Ottenere reazioni, a volte an he violente, ma difese che diventano permanenti no, se quelli sono i risultati che produce, meglio che cambi mestiere, non dico che bisogna essere infallibili, ma le difese "per sbaglio" le provoca chi non ha sufficiente esperienza e competenza.
Per quanto attiene i tentativi di un cavallo completamente verde e di uno da rieducare, sempre per esperienza, in linea di massima sono più "facili" da gestire i primi, poiché i secondi sono infinitamente più smaliziati, hanno già imparato a difendersi e a "studiare" l'uomo.
Citazione da: max - Maggio 15, 2015, 08:25:11 AM
1.Un trotter che fino al giorno prima sapeva solo di dover trottare non è diverso da un cavallo sdomo che fino al giorno prima sapeva solo di dover scappare, o di uno che al contrario sapeva solo di doverti venire addosso, o di un cavallo da carrozza che sapeva solo di dover tirare ben piantato sulle spalle, e via così...
Così si, ma in termini di principio è sempre la stessa cosa: levare un'abitudine e sostituirla con un'altra.
2. Non esiste un cavallo "vuoto" che "non sa fare niente". Non sono hard disk che li compri con i settori pieni solo di zero. Puoi solo andare a prendere un puledro in un allevamento dove sai che li fanno venire su bene, allora ti sembra che sia più facile partire da "zero" (ma appunto zero non esiste), oppure puoi capitare senza sapere in un posto dove te li danno mezzi scemi, impauriti e con problemi, allora forse era più facile rimettere a posto un purosangue adulto. NON PUOI DIRLO A PRIORI.
1. Non sono d'accordo e parlo sempre per esperienza personale, non in linea teorica. Non si tratta "solo" di sostituire delle abitudini. Il cavallo sdomo, e io parlo di quelli sdomi veramente di cui ci occupiamo con SWH, le abitudini nei confronti dell'uomo, non le ha proprio, ha reazioni, ma non abitudini. C'è una differenza abissale tra un puledro sdomo e un cavallo da rieducare o riaddestrare.
2. Di nuovo non sono d'accordo. Lo zero esiste eccome, i puledri SWH ne sono un esempio che vivo personalmente da anni.
Lo zero esiste quando escono dall'utero. Quello che tu chiami zero è evidentemente solo un passato poco influente.
Se si prende un puledro della stessa età, magari di razza diversa e che ha avuto un passato meno facile, vedremo che quello zero non sarà lo stesso zero.
Rieducare vs riaddestrare è solo filosofia sui termini. Si parla di avere davanti un cavallo che fa o non fa delle cose. Non credo sia questione di termini.
E poi non è vero che ho parlato solo di difese...
Anche dire che un professionista non commette mai errori è un'affermazione che non è obiettiva, è di parte, è una chimera, non è la realtà. Ne commette MENO di uno alle prime armi ed è ovvio ma può commetterne. Se parlo con uno che dice di non commetterne mai la cosa già mi puzza.
Una cosa sola per me fa la differenza tra le due situazioni in oggetto, mi pare che siamo d'accordo, la riporto di nuovo:
CitazioneIl ri-addestramento è/appare in linea di massima più difficile solo perché la gente pasticcia, aspetta, prova, e così un equivoco diventa una difesa, la difesa si radica per bene e poi ci va del pelo sullo stomaco e tanta pazienza per correggerlo. In questo senso, sì, di solito ri-addestrare è più difficile ma perché la gente aspetta a chiedere aiuto fino all'ultimo momento e allora vedi scene da paura.
Che è la stessa cosa che dire:
CitazionePer quanto attiene i tentativi di un cavallo completamente verde e di uno da rieducare, sempre per esperienza, in linea di massima sono più "facili" da gestire i primi, poiché i secondi sono infinitamente più smaliziati, hanno già imparato a difendersi e a "studiare" l'uomo.
I secondi sono diventati smaliziati e studiano l'uomo perché l'uomo gli ha dato motivo e modo di farlo, vedi quote precedente.
Dopodiché non vado oltre, non insisto, sono opinioni mie e tali restano.
Nessun lallo ha l'ardisc vuoto, va beh che non sono delle cime, ma non sono neanche dei decerbrati; abbastanza di recente ho assistito collaborativamente alla doma/addestramento/riaddestramento di:
Lalla sanfratellana 3 anni assolutamente vergine, scalciava e mordeva
Lallo sanfratellano 3ann gia addestrato e viziato si impennava e si ritraeva.
Stallone spagnuolo 7 anni, gia addestrato, delicato di testa e con piedi rampini.
Stalloncino frison 3 anni, semivergine: portava già il fascione.
Del frisoncino, mi son quasi disinteressato, l'ho tenuto alla longia la prima volta che il cavagliere l'ha montato, poi Giuseppe ha fatto tutto da solo, ha dovuto resistere solo a qualche sgoppatina.
Lo stallone spagnuolo delicato di testa: appena sentiva i comandi si buttava in avanti come un disperato, l'ho seguito per un pò per far contento il padroncino, poi l'ho lasciato al suo destino, dopo sei sette mesi è stato venduto/svenduto.
Il lallo sanfratellano è stato ripreso con un lavoro metodico basato nel metterlo avanti e ho usato con qualche trucco per non farlo impennare, il lallo è stato sistemato, ma ho sconsiliato di metterlo alla levata, sarebbe stato un controsenzo e forse avrebbe ripristinato l'antico vitio.
La polledra sanfratellana, prima di metterci il cavagliere, ha avuto un serio lavoro di preparazione dal terra e nel box, malgrado questo, malgrado si lavorava in due coll'aiuto del piliere, ha tentato comunque di sbarazzarsi del cavaliere.
Come si vede, l'ardisc è pieno, Micky tratta dei lalli linfatici perciò le sembrano tutti uguali
Qui mi sa che di nuovo intendiamo cose diverse sullo zero/hard disk/vergine.
Io per cavallo a livello zero, intendo quei puledri che appunto, non hanno avuto modo di sviluppare delle abituduni con l'uomo, proprio perché non hanno avuto contatti con lui, se non a distanza. Puledri selvatici, mai capezzati, toccati solo nei corridoi per mettere il microchip, mai scuderizzati, che hanno passato la loro vita al pascolo o nella stalla di sosta o ingrasso. Puledri per cui l'uomo è quella cosa che col bastone in mano li fa salire su un van e che butta il fieno nelle mangiatoie e stop.
I puledri nati in scuderia, manipolati, capezzati, vaccinati e svermati, condotti dentro e fuori dal box, sono tutt'altra cosa e hanno già avuto modo di entrare in contatto con l'uomo e acquisire qualche abitudine o perlomeno hanno un bagavlio di esperienze piu ampio, che li rende molto più facili da gestire dei primi (almeno nei primi giorni di lavoro, poi, si equivalgono).
Il puledro che abbiamo adesso in lavoro, Elan 6, fa parte del primo caso, mentre Delia che abbiamo preparato un paio di mesi fa, faceva parte del secondo caso. La differenza nei primi giorni di lavoro è notevole.
In ogni caso, meglio questi puledri che i cavalli da rieducare, in questo sono d'accordo con max quando dice che è l'uomo con i suoi continui errori che li rende sempre più smaliziati, anzi....se il cavallo da rieducare è stato lavorato da diversi rieducatori, ha un repertorio di malizie da far invidia!
Suppongo che nemmeno i puledri cresciuti senza alcun contatto con l'uomo, ma solo con l'harem, non siano affatto "vuoti" anzi; sono stati educati, piuttosto rudemente, a rispettarsi a vicenda e a "chiedere per favore". Qualcosa che invece potrebbe mancare, o essere stato insegnato malamente, negli sfortunati puledri che sono separati presto dalla madre e che crescono con pochi o nulla rapporti sociali con gli altri cavalli, ma solo con l'uomo. Da qui il sacrosanto suggerimento di tenere sempre, o più a lungo possibile, il puledro insieme ad altri cavalli; apprendono cose importanti. Poi, ovvio, ciascuno apprenderà a modo suo, in base al suo carattere; ma alcuni principi di base (tipo "non rompere le scatole perchè ti arriva un morso o una zoccolata, dopo adeguato avvertimento") secondo me li apprendono molto bene, e sono una base utile su cui costruire.
Citazione da: max - Maggio 15, 2015, 02:55:19 PM
1. Rieducare vs riaddestrare è solo filosofia sui termini. Si parla di avere davanti un cavallo che fa o non fa delle cose. Non credo sia questione di termini.
E poi non è vero che ho parlato solo di difese...
2. Anche dire che un professionista non commette mai errori è un'affermazione che non è obiettiva, è di parte, è una chimera, non è la realtà. Ne commette MENO di uno alle prime armi ed è ovvio ma può commetterne. Se parlo con uno che dice di non commetterne mai la cosa già mi puzza.
Non ho capito il tuo pensiero max, cerchiamo di capirci:
1. per te un cavallo che non fa delle cose perche' non è stato istruito a farle e un cavallo che non fa delle cose perché si oppone, ti si mette contro e va in difesa, sono la stessa cosa? Li "curi" nella medesima maniera?
2. Tu affideresti il tuo cavallo in doma/addestramento/riaddestramento/rieducazione ad un professionista che col suo modo di operare "per sbaglio" commette errori tali da sviluppare nel tuo cavallo delle difese?
Citazione da: alex - Maggio 15, 2015, 03:39:45 PM
Suppongo che nemmeno i puledri cresciuti senza alcun contatto con l'uomo, ma solo con l'harem, non siano affatto "vuoti" anzi; sono stati educati, piuttosto rudemente, a rispettarsi a vicenda e a "chiedere per favore". Qualcosa che invece potrebbe mancare, o essere stato insegnato malamente, negli sfortunati puledri che sono separati presto dalla madre e che crescono con pochi o nulla rapporti sociali con gli altri cavalli, ma solo con l'uomo. Da qui il sacrosanto suggerimento di tenere sempre, o più a lungo possibile, il puledro insieme ad altri cavalli; apprendono cose importanti. Poi, ovvio, ciascuno apprenderà a modo suo, in base al suo carattere; ma alcuni principi di base (tipo "non rompere le scatole perchè ti arriva un morso o una zoccolata, dopo adeguato avvertimento") secondo me li apprendono molto bene, e sono una base utile su cui costruire.
Su questo sono pienamente d'accordo con te Alex!
Il mio livello zero infatti si riferisce al rapporto uomo cavallo, non al bagaglio di esperienze che il puledro matura nel branco.
Sui puledri orfani....ci sarebbero parecchie cosette interessanti di cui parlare, ma qui andremmo OT... :blob3:
@ Miky: Qui sarebbe OT, ma in un topico apposito... lo apri tu o lo apro io? :horse-cool:
Vai Alex, apri! Io appena finisco di aiutare Tony con Elan 6 ti raggiungo :horse-wink: sperando che la connessione non faccia i capricci visto che qui sta venendo giù il finimondo tra pioggia vento e grandine :vfncl: