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Club House => I cavalli..in generale => Topic aperto da: segreto - Luglio 30, 2015, 09:43:19 PM

Titolo: autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: segreto - Luglio 30, 2015, 09:43:19 PM
Ciao a tutti.
Mi è venuta la  curiosità di sapere a quale distretto del corpo va l'attenzione di ognuno di noi, quando, montando, "ci sentiamo nel giusto".
Penso che per ognuno sia diversa.
Per quel che riguarda me, la mia attenzione si concentra sull'articolazione delle caviglie.
Niente mi rassicura come la capacità di assorbimento delle caviglie.
Se le sento dinamiche, flessibili e ben posizionate, tre dita dietro l'asse del ginocchio, mi danno la sensazione del controllo totale del cavallo.
Se loro continuano ad avere l'onere della tenuta in assetto ogni forma di intervento risulta leggero.
E per voi? Quali autopercezioni vi aiutano di più?

Nota: contrariamente a molti amici, professionisti, agonisti o dilettanti evoluti,  più assidui di me sul forum, a me piace privilegiare le problematiche del cavaliere rispetto a quelle del cavallo, a cui va enorme rispetto, comprensione per la scomoda posizione e un po' di affettuoso paternalismo (che non guasta mai).
Mi piacerebbe che si parlasse di più del cavaliere perchè, in fin dei conti, come mi hanno insegnato tanti anni fa, "non è mai colpa del cavallo".

Segreto
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: alex - Luglio 31, 2015, 08:22:08 AM
Molto interessante, fra l'altro una "chiave" per entrare nei diversi stili di monta.

Niente caviglie per me; le mie gambe sono là abbandonate, con il minimo di peso che non mi fa perdere le staffe.  Il mio organo dell'autopercezione è la colonna vertebrale, tratto lombare. Mi sento "bene" quando sento che il bacino segue morbidamente la schiena del cavallo, mentre il mio torace è assolutamente fermo; il che significa che il tratto lombare si adatta al complesso movimento della sella senza alcuna resistenza e senza alcun ritardo. Mi riesce per ora solo al passo, e al trotto molto lento; forse per questo sono le andature che preferisco (da bravo ippotrasportato). Il mio obiettivo è di sentire la stessa cosa a qualsiasi andatura.
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: max - Luglio 31, 2015, 08:34:20 AM
Concordo sul ruolo delle caviglie.

Ad esempio anche battendo la sella al trotto le caviglie devono marcare ogni tempo, come fosse sempre il trotto seduto: uno, uno, uno, uno.... e mai fare: uno, due, uno, due, uno, due... I due tempi sono una faccenda solo del busto/bacino che si solleva e si abbassa, ma le caviglie devono tornare giù sia quando il busto è all'apice superiore, sia quando torna a quello inferiore. Molto spesso invece si vede la gente mettere giù bene il tallone quando si siede, ma rimanere sulle punte quando si alza. E se non ci sto attento capita anche a me perché viene proprio naturale sbagliare, specie se stai su un cavallo che ti spara per aria ogni tempo.
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: roberto. - Luglio 31, 2015, 09:33:23 AM
Interessante si.Secondo me il corpo essendo uno e indivisibile è importante tutto dalle caviglie alla testa non si puo dividere . Ogni parte (osteopatia,olistica medicine millenarie orientali,arti marziali) influenza le altre. La testa in avanti preme in dentro il torace che a sua volta tira fuori la pancia, etc..........Quindi non si puo curare uno a non l altro. Se dovessi dire dove va la mia attenzione maggiroe magari direi coscie ,polpacci, bacino. Però credo sia bene prenderli piu come punto di partenza dai quali poi partire per sistemare tutto il corpo.
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: mr. Ed - Luglio 31, 2015, 09:53:19 AM
I "check" più frequenti per me riguardano la posizione dei piedi/caviglie e delle spalle, quello che c'è in mezzo di solito si adegua di conseguenza.
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: Kimimela - Luglio 31, 2015, 12:47:08 PM
Secondo me l'attenzione di ognuno di noi va sulla nostra parte peggiore dell'assetto...per quanto mi riguarda la zona lombare che tendo a irrigidire un po' nel trotto seduto/senza staffe.
Quano riesco a dare a quella parte la forma corretta allora sic he mi sento bene  :horse-wink:
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: elleon - Luglio 31, 2015, 01:48:03 PM
La mia autopercezione sta nella mente. Quando mi sento in armonia con il cavallo, riesco a seguirlo senza infastidirlo minimamente e a fondermi con i suoi movimenti. Quando " sento" questo, cioè il totale annullamento avendo la completa padronanza, riesco a montare bene e mi sento sicura.
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: Miky Estancia - Luglio 31, 2015, 04:04:42 PM
Concordo con Elleon.
Dalla sella, ok, ma quando lavoro a terra, ancor di più.
Mani e voce traducono quello che la mente proietta...mi capita specialmente quando passo l'erpice con Prince  :love4:
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: Idunas-Sanni - Luglio 31, 2015, 05:56:56 PM
Mi sento nel giusto quando testa, collo e spalle sono liberi e rilassati oltre al respiro regolare. Più che sono stressata generalmente (dalla vita quotidiana) più tendo a mantenere il respiro e mi contraggo fino al dolore nella mandibola, il collo e le spalle. Per cui sono due cose (respiro e contratture) che vanno insieme. Poi è giustissimo ciò che ha scritto Roberto, ogni parte del corpo influenza delle altre - ragione perché raramente la correzione diretta di una parte del copro porta a successo durevole (tipo "abbassa il tallone") e io quando sono contratta così mi sento rigida in generale e non in flusso e in sintonia con il cavallo. Insomma il mio movimento contro quello del cavallo.

In fin fine pero mi sento bene quando sotto sento il cavallo sciolto, allora posso NON concentrarmi più sul mio assetto lasciando che semplicemente monto.
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: max - Luglio 31, 2015, 09:13:08 PM
Citazione da: alex - Luglio 31, 2015, 08:22:08 AM
Mi sento "bene" quando sento che il bacino segue morbidamente la schiena del cavallo, mentre il mio torace è assolutamente fermo; il che significa che il tratto lombare si adatta al complesso movimento della sella senza alcuna resistenza e senza alcun ritardo. Mi riesce per ora solo al passo, e al trotto molto lento; forse per questo sono le andature che preferisco (da bravo ippotrasportato). Il mio obiettivo è di sentire la stessa cosa a qualsiasi andatura.

Non avevo letto il tuo intervento completo. Ora che l'ho letto ti dico che non è conveniente, è una chimera. Il movimento orizzontale del bacino è compatibile solo con le oscillazioni del passo e del galoppo (se questo è ben cadenzato) ma non con quelle del trotto, al trotto il cavallo ti spara verso l'alto non verso l'avanti. Ad un trotto sostenuto per realizzare l'unione perfetta del bacino bisogna aggrapparsi alle redini, oppure aggrapparsi fortemente con le gambe se le si hanno abbastanza lunghe, tutte cose che cozzano con la leggerezza degli aiuti. Lascia perdere me che sono un baccalà a qualunque andatura, ma tutti i cavalieri bravi che ho visto e che fanno della leggerezza di aiuti un punto fermo, cioè che scelgono deliberatamente di non aggrapparsi più di tanto al cavallo, e che restano dritti in sella senza stravaccarsi all'indietro, al trotto medio si lasciano lanciare in aria e ricadono dritti, accolti dai cuscini della sella. Oltre una certa velocità non si può fare altrimenti, l'importante è non irrigidirsi a causa di questi continui decolli e atterraggi, ma rimanere rilassati sempre. Più sei rilassato e meno ti lancia per aria, meno ti lancia per aria e più sembra che sei attaccato alla sella ma in realtà non stai usando attivamente il bacino, il tronco del cavaliere sale e scende tutto insieme, fermo. Non riuscirai mai ad assorbire la spinta verso l'alto del trotto con un movimento orizzontale del bacino, son due cose distinte. Chi lo fa sembra solo un invertebrato molliccio e comunque ci riesce solo mettendo il busto con le spalle talmente indietro da tenere queste ultime fuori dall'asse delle spinte verso l'alto che riceve.
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: segreto - Luglio 31, 2015, 10:17:33 PM
Non so come si riporta una citazione (sono poco capace di girare sui social) ma vorrei commentare quel che scrive Max.
Aggrapparsi al trotto non mi sembra un'azione utile nè dignitosa per chi ha come obiettivo la sintonia leggera.
Al trotto sostenuto a me è stato insegnato di uscire dalla spinta  del cavallo, appena dopo che l'ho ricevuta, per non diventare bagaglio.
La mia figurazione è un elastico alla fibia dei calzoni, teso in avanti, che mi tira in avanti/alto (45 gradi circa, quindi non orizzontale o verticale, la direzione, non la mia inclinazione).
L'elastico poi, resistendo mentre scendo, non mi fa tornare a sacco sulla paletta della sella.
Dov'è la forza dell'elastico? A me pare di sentirla partire dalle anche e non dai lombi, che sono storicamente più facili ad irrigidirsi.
Quando l'elastico tira, si mantenga l'inclinazione del tronco di pochi gradi in avanti, se no la zucca squilibra tutto ciondolando anche se non ci sembra.
O no?
Quando l'elastico non lavora bene, sento l'impulso che se ne va.

Segreto
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: alex - Luglio 31, 2015, 11:42:29 PM
Citazione da: max - Luglio 31, 2015, 09:13:08 PM
Chi lo fa sembra solo un invertebrato molliccio e comunque ci riesce solo mettendo il busto con le spalle talmente indietro da tenere queste ultime fuori dall'asse delle spinte verso l'alto che riceve.

Bella immagine: la monta da mollusco.
Ma ti pongo un quesito. La spinta verso l'alto al trotto proviene per forza dalla contrazione di qualche muscolo del cavallo. Nulla nel trotto è simmetrico, quindi dev'essere la spinta di alcuni muscoli che si contraggono prima da un lato, poi dall'altro. Quali sono questi muscoli? E rispetto alla spinta del posteriore, com'è sincronizzata la loro contrazione?
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: max - Agosto 01, 2015, 09:01:51 AM
Ma è impossibile stare dietro a ragionare sui muscoli mentre monti, ma sai quanti ce ne sono e come lavorano e a che velocità?!? A parte che non ho ancora trovato delle dispense esaurienti a questo riguardo, ma diventi matto se cerchi di capirlo, difatti qualunque manuale fa delle semplificazioni, oppure si concentra sulle ondulazioni della colonna, che sono sempre complicate ma meno dei muscoli.

La spinta verso l'alto proviene dal fatto che tutto il cavallo si alza e si abbassa sotto l'effetto del gioco delle gambe. Si alza di più da dietro, che è quella spinta che ti fa credere che ci sia una componente orizzontale, e poi si alza anche davanti. Succede perché i posteriori sono più lunghi degli anteriori quando si dispiegano per spingere, e siccome che spingono per diagonali senti anche che un posteriore si alza alternativamente più di un'altro e via di seguito. Tu credi che siano contrazioni muscolari ma sono solo le diverse parti del cavallo che si muovono in tempi e modi diversi. Le contratture muscolari ad esempio non le senti direttamente, le senti attraverso le diverse parti che non si muovono o non reagiscono come dovrebbero.

Al trotto, a differenza delle altre andature, il cavallo oscilla molto poco, è quasi un tronco fisso che saltella da un diagonale all'altro. Le oscillazioni della colonna ci sono ovviamente, sono delle impercettibili esse laterali, ma non le senti direttamente. Anche qua le senti indirettamente attraverso la gabbia toracica del cavallo che oscilla di qua e di la e ti spinge via ora una gamba ora l'altra. C'è sempre una gamba che senti spinta più in fuori dell'altra per via dell'asimmetria naturale.

Trottare bene seduti (e riuscire poi a stare bene seduti in un passage) significa avere una schiena d'acciaio che tiene su una sola linea bacino, busto e testa senza cedere di un millimetro agli scossoni. Cosa succede... succede che per realizzare questa schiena d'acciaio dobbiamo essere tonici ma non "rigidi".
La rigidità si trasmette per contagio a tutto quanto, nel cavallo come nell'uomo, e così si finisce per essere rigidi anche nei glutei, nelle cosce, nei polpacci, nelle braccia... anche il cavallo diventa rigido e cominciamo a rimbalzare (ne so qualcosa purtroppo). Nel momento che riusciamo a rilassarci e rimanere rilassati per qualche giro (rimanendo però dritti e tonici con la schiena, senza abbandonare testa, torace, lombi alle oscillazioni) automaticamente si smette di rimbalzare perché il bacino fa il suo lavoro di ammortizzatore automaticamente, non c'è bisogno di pensare a come usarlo, perché se pensi a come usarlo inevitabilmente lo contrai di nuovo o comunque diventa tutto macchinoso.

IMHO.

Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: segreto - Agosto 01, 2015, 09:24:37 AM
Perchè da mollusco?
E non, che so, da salmone, che sfrutta le spinte meglio della lumaca?
Le metafore sono pericolose.
Segreto
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: max - Agosto 01, 2015, 10:25:24 AM
Modello mollusco:
https://youtu.be/kCMjmTjmPjQ?t=1m57s (https://youtu.be/kCMjmTjmPjQ?t=1m57s)

Modello tutto d'un pezzo:
https://youtu.be/ZC7F0Z-Ijpo?t=21s (https://youtu.be/ZC7F0Z-Ijpo?t=21s)

Il secondo, nonostante a prima vista sembri un qualcosa di rigido, è l'unico che permetta degli aiuti chiari durante il trotto. Perché anche il peso e il bacino sono degli aiuti, ditemi voi nel primo modo come fai a distinguere un aiuto di peso o di bacino se tutto si muove attivamente in modo convulso? Anche nel secondo caso si intravede il bacino oscillare durante la transizione, ma più perché è rilassato che perché lo muova in modo attivo, e tutto il resto è fermo, il busto rimane tutto d'un pezzo sulla linea verticale degli scossoni.

Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: segreto - Agosto 01, 2015, 01:33:14 PM
Credo che il topic (si chiama così?) sia partito per la tangente uscendo dal tema proposto.
Comunque i riferimenti visivi (i link) proposti non vogliono dire molto. Mi pare di capire che esistano diversi tipi di equitazione e proporre esempi così settoriali non aiuta a porre basi.
Forse non servono più di tanto, le basi comuni: sarebbero una generalizzazione e come tale pura astrazione.
I principi di artrosi, le scoliosi, la non uguale lunghezza degli arti del cavaliere e cento altre sue particolarità fisiche (malanni o magagne latenti anche in fisici giovani) costringono a prendere in considerazione forme di assetto più funzionale che teorico/estetico , pertanto, come per le impronte digitali, non ce n'è due uguali.
Guardate una prova di cross (o come si chiama quella prova che fanno in campagna nel completo) e confrontate anche solo l'inclinazione del busto dei vari cavalieri.
Ricordiamo che non sempre quello che vediamo è correttamente interpretato.
Penso che al cavaliere, come ad ogni altro sportivo, occorra un po' di training autogeno.
Segreto
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: elleon - Agosto 01, 2015, 01:50:25 PM
Io di mio posso dire che avendo l' osso sacro molto sporgente non riesco mai a sedermi indietro ed entrare completamente nella sella, pena dolori atroci...
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: roberto. - Agosto 01, 2015, 02:36:15 PM
Certo.Ognuno di noi (ma proprio tutti anche se atletici) ha delle tensioni, degli squilibri piu o meno forti. Voler attuare troppa teoria nella pratica porta a guerra persa molto spesso. Piccole cifosi, lordosi o anche solo tensioni muscolari si ripercuotono nell intero sistema corpo e cosi avviene pure per cio che riguarda il cavallo. Vero è che esistono problemi "fisiologici" che comunque rientrano nel quadro funzionale e altri peggiori. Certo se uno per esempio è fortemente ma prorpio tanto tanto sovrappeso o ha problemi gravi di schiena è inutile dirgli di abbassrae il baricentro o di seguire una linea....è impossibile anzi magari si deve uscire dallo standard per adottare una posizione comunque" funzionale".
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: alex - Agosto 01, 2015, 03:32:05 PM
Ma tornando al topico.... proprio nessun altro ha "l'organo dell'autopercezione" nella colonna lombare e nell'articolazione sacro-iliaca, ossia: nessun altro trova piacevole più di ogni altra cosa che il bacino segua "fedelmente e passivamente" il movimento della schiena del cavallo, in totale indipendenza con il torace, che resta fermo? Tutta questa importanza al peso sulle staffe (e quindi alle caviglie) mi pare una caratteristica della MI.... vorrei sentire qualcuno che pratica la MW o la vaquera o altre monte in cui il peso sta sulla sella, e solo in parte minimissima sulle staffe.

@ max: ho fatto attenzione alle mie caviglie al trotto: sono ok.  :horse-smile:
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: Bubba - Agosto 01, 2015, 03:48:47 PM
Io non ho ben capito la domanda. :dontknow:

Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: max - Agosto 01, 2015, 04:28:17 PM
Beh pure io sto seduto e faccio caso al bacino che "segue fedelmente e passivamente il movimento della schiena del cavallo mentre il torace resta relativamente fermo" - mica passo tutto il tempo a stare in piedi sulle staffe - ma quello che cercavo di dire è che le sensazioni che descrivi e che cerchi sono più compatibili col passo e col galoppo, meno col trotto.

Non c'entra il tipo di monta o i difetti di ciascuno, c'entrano le caratteristiche di ciascuna andatura. Al trotto il cavallo perlopiù salta da un diagonale all'altro, al passo e al galoppo perlopiù bascula. La bascula è compatibile con quello che dici, il saltellare molto meno. Intendo che la gabbia toracica al trotto viene fatta saltellare anche lei ed è inutile e controproducente cercare di tenerla ferma.

Detto questo, se il cavallo sta facendo bene lascio che il bacino e il mio corpo seguano come dici (al passo e al galoppo - al trotto mi lascio lanciare su e giù cercando di stare dritto), ma se sta facendo male il bacino lo contraggo: "mi oppongo vostro onore" e col cavolo che seguo passivamente. E' lui che deve seguire il mio bacino e non il contrario. E' il mio bacino che dà l'input iniziale e poi se lui si adegua io seguo, se non si adegua il mio bacino si "fissa", intervengo con gli aiuti, lo convinco, e poi torno a seguire passivo.
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: bionda - Agosto 01, 2015, 11:43:34 PM
Bho, max, forse dipende anche dal cavallo, o dalla persona... La sensazione di busto fermo e bacino che riesce a seguire il cavallo al trotto la trovo abbastanza spesso, al galoppo purtroppo mai. E le tue obiezioni teoriche mi fanno un baffo  :ciao:

Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: max - Agosto 02, 2015, 09:32:37 AM
Se non ti senti sollevare tutta quanta al trotto e riesci tuttosommato ad assorbire gli scossoni solo col bacino è perché fai un trotto piatto. Se al galoppo non hai la sensazione di onde sotto la sella tali da dover usare il bacino è perché è piatto e lungo anche il galoppo. Non c'è molto altro da dire...... :ciao:

:mrgreen:
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: fede_nouchy - Agosto 02, 2015, 01:51:51 PM
Ho un'osservazione / domanda per max..

Mi sembra si capire osservando I video e leggendo quello che hai scritto che la differenza per evitare il trotto stile mollusco sia portare "sotto di se" il bacino sfruttando l'elasticità (?) o capacità di assorbimento degli urti (?) del bacino e della parte inferiore della schiena
Giusto? Sennò o ci si irrigidisce e si finisce per rimbalzare o ci si scompone
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: max - Agosto 02, 2015, 10:42:46 PM
Cosa fare, quindi quali accorgimenti adottare, dipendono dal punto di partenza/difetti da correggere di ciascuno.

Io dico solo che il cavallo al trotto seduto ci spara poco o tanto per aria: molto e in maniera brusca se il cavallo non è rotondo, di meno e morbidamente se è rotondo. Ma se c'è qualcosa da ammortizzare, sono scossoni verticali (lo scossone verticale arriva ogni volta da dietro e si propaga verso il davanti per il motivo che ho già detto).

Per evitare la molluscaggine il cavaliere deve tenere bacino, spalle e testa sulla linea di questi scossoni verticali. Il cavallo lo spara sù tutto insieme su questa linea e il cavaliere torna giù tutto insieme su questa linea: la testa non deve ciondolare, se ciondola è perché è uscita dalla linea, e così per tutto il resto. Si torna giù per forza di gravità, non perché ci si aggrappa da qualche parte, mi raccomando.

Se siete rilassati e dritti il bacino e tutta la colonna si comprimeranno e apriranno da soli di quel che c'è bisogno durante le fasi di spinta e discesa. Se c'è un qualcosa che il cavaliere deve fare è solo lo sforzo per rimettere a posto le sue varie parti una sopra l'altra quando se ne allontanano e rilassarsi di nuovo.

Se la testa ciondola rimettetela immediatamente più alta e più indietro; se la pancia vi va avanti contraete immediatamente gli addominali e allungate le reni, etc. Dopo ogni correzione rifate la pace col mondo e tornate rilassati soprattutto con le cosce e con i glutei che se irrigidite quelli irrigidite anche il cavallo (e perdete due ammortizzatori importanti di cui io sono privo dato che sono magrissimo).
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: Idunas-Sanni - Agosto 03, 2015, 05:37:56 AM
Trovo molto senso negli interventi di Roberto e max.
In effetti non esiste un'assetti di norma o meglio esiste ma in pochissimi avranno le doti fisiche per poterlo raggiungere. Chi non ha il corpo da manuale ma viene "incastrato" in un tale assetto non ci arriverà mai al dunque. Cioè quello che ha scritto Roberto è verissimo, l'assetto deve essere funzionale, il miglior compromesso tra l'assetto da manuale e quello che si riesce a fare fisicamente. E quello sapevano pure già i vecchie maestri, per cui non capisco perché i vari istruttori ancora oggi continuano a correggere delle parti del corpo volendo mettere l'allievo in un assetto da manuale senza considerare la sua anatomia. Per me gran parte degli istruttori mettono in difficoltà i loro allievi invece di insegnarli di montare e vengono pure pagati.  :dontknow:

Quel che dice max invece in parole semplici significa che i muscoli lavorano in automatico contraendosi e rilassandosi alternatamente. Se si è tutto rilassato a cavallo stai su come un sacco, sei peso morto e di certo mollusco. Se invece sei tutto teso diventi rigido. Invece devi essere senza contrazioni e libero in tutte le articolazioni. Facile a dirlo ...  :horse-wink:

Di certo il bacino deve assorbire le scosse e trasmetterli sia in giù - fino alle caviglie che fanno da ammortizzatori (e solo così ci arriva "peso" sulle staffe) - sia in su fino alla testa - e ecco dove sta la chiave per questa scioltezza. L'articolazione dove il cranio si collega con la spina dorsale deve essere libera e lo è solo se la testa viene portata in modo coretto. Si dice che la testa guida e il bacino segue, cioè ogni movimento della testa viene eseguito anche dal bacino in modo microscopico.

Ovvio che certi difetti anatomici renderanno la vita del cavaliere e del suo cavallo per sempre difficile, ad altri difetti invece si può rimediare portando i muscoli del nostro corpo in equilibrio.  E quello si raggiunge solo facendo esercizi su misura.

A proposito di concentrazione, concentrarsi tanto tanto su una parte del corpo non porta a risultati perché concentrandosi molto ci si irrigidisce oltre che il problema che è visibile in una parte del nostro corpo raramente sta in tale ma probabilmente in un altra parte che influisce quella "fuori posto".

Un bel concetto da seguire sarebbe quello: La testa prepara, il sentimento esegue.
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: Wild - Agosto 03, 2015, 12:57:47 PM
Citazione da: alex - Agosto 01, 2015, 03:32:05 PM
Ma tornando al topico.... proprio nessun altro ha "l'organo dell'autopercezione" nella colonna lombare e nell'articolazione sacro-iliaca, ossia: nessun altro trova piacevole più di ogni altra cosa che il bacino segua "fedelmente e passivamente" il movimento della schiena del cavallo, in totale indipendenza con il torace, che resta fermo? Tutta questa importanza al peso sulle staffe (e quindi alle caviglie) mi pare una caratteristica della MI.... vorrei sentire qualcuno che pratica la MW o la vaquera o altre monte in cui il peso sta sulla sella, e solo in parte minimissima sulle staffe.


Presente!!!

Normalmente, quando succede questo è il momento in cui mi sento anche mentalmente in sintonia con il cavallo ed è bellissimo!!! Non mi succede molto spesso, ma è un risultato che mi rende molto felice e serena, o forse lo ottengo perché sono felice e serena? Bha...Comunque succede anche a me!
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: The Shire - Agosto 03, 2015, 03:11:30 PM
Io mi sento nel giusto quando il mio cavallo non inciampa. Diciamo che secondo me l'inciampare è il difetto più subdolo che un cavallo possa avere, perché la sgroppata, te ne accorgi quando il cavallo è nervoso e pensi "adessosgroppaadessosgroppa" e sei in qualche modo preparato, mentre l'inciampatina succede così, dal nulla. Purtroppo lui ha l'equilibrio molto basso ed è costruito sulle spalle, in più per stare in equilibrio ti si appiglia sul filetto. Dunque se hai un'assetto giusto non dovrebbe inciampare, quindi quando non lo fa mi sento in un certo senso realizzata :)
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: Miky Estancia - Agosto 03, 2015, 10:08:04 PM
Citazione da: alex - Agosto 01, 2015, 03:32:05 PM
Ma tornando al topico.... proprio nessun altro ha "l'organo dell'autopercezione" nella colonna lombare e nell'articolazione sacro-iliaca, ossia: nessun altro trova piacevole più di ogni altra cosa che il bacino segua "fedelmente e passivamente" il movimento della schiena del cavallo, in totale indipendenza con il torace, che resta fermo? Tutta questa importanza al peso sulle staffe (e quindi alle caviglie) mi pare una caratteristica della MI.... vorrei sentire qualcuno che pratica la MW o la vaquera o altre monte in cui il peso sta sulla sella, e solo in parte minimissima sulle staffe.
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A me capita...avendo praticato volteggio e montando col recado, è normale per me. Il volteggio aiuta moltissimo ad acquisire equilibrio e sicurezza senza far riferimento a redini o staffe; sul recado ci si sta per equilibrio, il piede è  "casualmente" appoggiato sulla staffa e la gamba non stringe, anzi è discosta dal cavallo, o il bacino segue il cavallo o è  molto facile volare a terra.
Titolo: Re:autopercezione o come diavolo vogliamo chiamarla
Inserito da: Streghetta - Agosto 04, 2015, 12:01:25 AM
Anch'io mi sento bene in sintonia quando il bacino segue la schiena del cavallo, e sento di star facendo bene quando a questo aggiungo le spalle veramente aperte e la posizione giusta delle braccia. I momenti in cui mi sono sentita più in sintonia sono stati 1-quando sono riuscita a mettere rotonda la streghetta (anche se ha fatto lei...) e 2-quando il cavallo che stavo montando è rimasto rotondo con le redini praticamente abbandonate sul collo. In quei momenti ho provato una soddisfazione incredibile  :cheer1: