https://youtu.be/my12fK2iX2w
¡Vamos, Argentina!
:-*
5 persone, differenti per età (da adolescente a donna matura), professione (studente, impiegata, istruttrice di equitazione), esperienza, carattere, obiettivi.
Unici punti in comune: essere donne e aver voglia di mettersi in gioco.
Le due istruttrici di equitazione avevano già frequentato altri nostri stages, le altre tre donne no.
Quindi, Giovanna e Martina sono partite avvantaggiate, ci conoscono e loro stesse hanno avanzato delle richieste ben precise sul programma dello stage, in modo da migliorare il rapporto con i loro cavalli, cosa che trovano utilissima non solo nel lavoro a casa, ma anche quando escono in gara o in passeggiata.
Le altre tre donzelle hanno esposto i loro problemi ed obiettivi e nelle prime ore, come naturale, c'era un pò di tensione.
Tensione che, man mano che lavoravano sugli esercizi proposti (e quindi su loro stesse), pian piano scendeva e lasciava posto a curiosità, soddisfazione, concentrazione....per arrivare finalmente a divertirsi.
All'inizio dello stage, mai avrebbero pensato che "giocare" con le loro paure e quelle del loro cavallo, potesse essere un simile sollazzo :pollicesu:
bellissimo stage e filmato :love4: COMPLIMENTI
Uno degli obiettivi dello stage, era "rendere comodo/piacevole ciò che inizialmente viene recepito come scomodo/pericoloso".
Ovviamente, quando parliamo di questo durante la parte teorica del corso, tutti pensano che tale concetto sia unicamente a beneficio del cavallo.
Poi, dopo qualche ora di lavoro, dopo le prime piccole vittorie e grandi soddisfazioni, le stagiste si sono accorte che il sollazzo era tanto pure per loro.
Cioe': prima il loro cavallo aveva paura delle bandiere, poi non vedeva l'ora di trovarcisi in mezzo per beccarsi pausa e grattini; prima loro erano impanicate dal pensiero di far passare il cavallo tra le bandiere, poi non vedevano l'ora di farcelo stare in tutti i modi e in tutte le direzioni per godersi la soddisfazione e la voglia di coccole delloro cavallo.
E di conseguenza, per estensione del concetto, prima avevano paura delle possibili paure del loro cavallo, poi queste probabili situazioni sono diventate motivo di divertimento, di conferma del loro status di punto di riferimento per i loro cavalli.
E hanno cominciato a fiorire i sorrisi.
Bava Micky, questi sono i sollazzi che ci piacciono :horse-wink:
Citazione da: old duck - Ottobre 08, 2015, 02:55:04 PM
bellissimo stage e filmato :love4: COMPLIMENTI
Grazie Old! :love4:
Girero' i complimenti alle stagiste, sono state tutte bravissime e i loro sorrisi ci hanno aiutati a distogliere un pò il pensiero da Gimmy e Rum.
L'obiettivo principale, per poter arrivare al controllo delle reazioni ed eliminare le paure, era "costruire una relazione".
Facile a dirsi, un po meno a farsi.
Tutti gli esercizi proposti, dal superamento della barriera un piede alla volta, al passaggio sotto la tenda, hanno come punto di arrivo, la relazione.
Non bisogna cercare la perfetta esecuzione dell'esercizio, ma la comunicazione con il cavallo.
Martina è riuscita perfettamente a farlo. Ho avuto il piacere di assisterla nell'esatto momento in cui le è "scattato l'interruttore " e il cambiamento è stato molto evidente, sia in lei che nel cavallo.
Martina ha fatto tesoro dell'esperienza e in seguito, ha lavorato con l'altro suo cavallo, un doppio pony fifone e difficilotto, il grigio che si vede al termine del video.
Forte dell'esperienza vissuta col sauro, ha ricercato le stesse sensazioni col grigio e....beh, basta guardare il video per vedere il risultato...peccato che non ho filmato il grigio il giorno prima, il confronto tra i due diversi atteggiamenti è eclatante.
Mi piace molto; mi piace meno che non ci fossero degli uomini, perchè sono loro, in particolare, ad aver bisogno della "relazione". Dai filmati è evidente che quei cavalli non possono far alcun male a chi li guida non perchè abbiano paura delle conseguenze (come vorrebbe la vulgata della "dominazione") ma semplicemente perchè non hanno alcun desiderio di fare del male. "Non abbiate paura!" ha gridato papa Woytila a un gruppo di giovani; e questo dovrebbe detto anche a chi avvicina i cavalli, beninteso, solo dopo costruita la "relazione", che libera entrambi (cavallo e cavaliere) dalla paura reciproca.
Ho smesso di suggerire questa strada, vedo con malinconia quanti continuano, anche dopo che montano da tempo, ad aver paura del cavallo. E forse.... hanno pure ragione di averla; loro sì, io no. Non ho paura di alcun cavallo che avvicino, per il semplice motivo che.... se ne ho paura, non lo avvicino. :horse-wink:
Citazione da: alex - Ottobre 08, 2015, 04:18:30 PM
Mi piace molto; mi piace meno che non ci fossero degli uomini, perchè sono loro, in particolare, ad aver bisogno della "relazione".
Alex, hai puntato il dito su una cosa di cui volevo giusto parlare :firuu: :pollicesu: :occasion14:
io ho passato tanti mesi ad aver paura del mio cavallo, da terra e da sella.
lui birbante l'aveva capito bene, non è un cavallo cattivo ma chiaramente si approfittava della mia paura per prendere il comando :icon_rolleyes:
mi ricordo che una delle prime cose che ho fatto grazie ai consigli via forum di Tony è stato l'alt a mano.
può sembrare una piccola cosa, fare correttamente l'alt a mano.. eccheccevo'. in effetti è una cosa semplice che chiunque anche il più fifonissimo può provare senza fare grossi danni: e per quanto mi riguarda, ignorantemente, fui sorpresa nel rendermi conto che da questo piccolo, minuscolo passo le cose fra noi abbiano iniziato a cambiare, in meglio.
avanti tutta Estancia :pollicesu:
Citazione da: milla - Ottobre 08, 2015, 03:08:09 PM
Bava Micky, questi sono i sollazzi che ci piacciono :horse-wink:
Vero milla! Per tutto il resto ci sono Master card e i fidanzati/compagni/mariti :laughter-485: :laughter-485:
Citazione da: Luna di Primavera - Ottobre 08, 2015, 05:36:15 PM
io ho passato tanti mesi ad aver paura del mio cavallo, da terra e da sella.
lui birbante l'aveva capito bene, non è un cavallo cattivo ma chiaramente si approfittava della mia paura per prendere il comando :icon_rolleyes:
mi ricordo che una delle prime cose che ho fatto grazie ai consigli via forum di Tony è stato l'alt a mano.
può sembrare una piccola cosa, fare correttamente l'alt a mano.. eccheccevo'. in effetti è una cosa semplice che chiunque anche il più fifonissimo può provare senza fare grossi danni: e per quanto mi riguarda, ignorantemente, fui sorpresa nel rendermi conto che da questo piccolo, minuscolo passo le cose fra noi abbiano iniziato a cambiare, in meglio.
avanti tutta Estancia :pollicesu:
Grazie Luna per l'ottimo spunto che midai, per continuare a parlare delle donne favolose che si sollazzano! :pollicesu:
L'esercizio dell'alt a mano, ovvero la condotta alla longhina, è il più semplice, il primo che facciamo fare durante gli stages ed il primo esercizio con il quale cominciamo ad imporci come capi, capobranco o definitelo come più vi piace.
Sembra facile ma non lo è poi così tanto SE dall'altro capo della longhina c'è un cavallo che teme la sua ombra, o un soggetto che ama farsi i fatti suoi e trascinare il padrone a destra e sinistra in cerca del ciuffo d'erba perfetto, oppure un grosso cavallone che ad un certo punto parte e scappa via....
Ecco, vi ho descritto Milord, il grosso demi trait pezzato che avete visto nel video :blob3:
Infatti, a vederlo passeggiare tranquillamente agli ordini alla longhina sull'erba nel video, qualcuno avrà pensato "eccheccevo' a camminare nel paddok." :dontknow:
Quel semplice passeggiare tranquillo, senza minimamente interessarsi dell'erba, rimanendo dietro ealla destra della padrona, attento alle sue fermate, partenze e variazioni di passo, è stato un grande risultato per Roberta, la sua padrona.
Come la desensibilizzazione alla frusta e al suo rumore.
Bellissimo video, bellissimi concetti, bellissimo tutto!
Non ho parole per descrivere quanta gioia abbia nel vedere queste cose... bellissimo, grazie Miky per aver condiviso! :horse-embarrassed:
mah che gli uomini abbiano "bisogno" del rapporto con il cavallo non so quanto sia vero.
sono le donne che hanno questo bisogno.
gli uomini in genere hanno bisogno dell'obbedienza e basta. e se ne impippano del rapporto.
se ci pensate in effetti che ci sia un rapporto, una relazione, è un surplus.
nel momento che il cavallo è corretto e calmo e fa quello che gli dici, non ha nessuna importanza il rapporto.
ci sono cavalli super mega benissimo addestrati e che pertanto sono super mega benissimo agli ordini, corretti, educati, sicuri con tutti, indipendentemente dal rapporto.
lo scopo dell'equitazione è questo.
il rapporto con il cavallo non è lo scopo dell'equitazione è un'altra cosa.
e forse agli uomini, in generale e con le dovute eccezioni, non glie ne frega niente di averlo, una volta che hanno il cavallo che fa quello che vogliono.
Credo che chi ha detto che gli uomini abbiamo "bisogno" di dare importanza al rapporto col cavallo intendesse precisamente questo, ossia che gli farebbe bene perseguire anche la costruzione di un rapporto "affettivo" col cavallo piuttosto che limitarsi all'approccio unicamente utilitaristico che hai ben descritto tu.
Gli farebbe bene perché aiuta la persona a sviluppare e convivere serenamente con la propria componente emotiva, che non è il pucci-pucci. Fra gli uomini è molto diffuso il cosiddetto "analfabetismo emotivo", la incapacità o la difficoltà ad essere in contatto con le proprie emozioni e ad esternarle. Ci sono fior di studi sociologici e psicologici a riguardo.
Dominare con la forza non arricchisce altrettanto che dominare con l'autorevolezza e la comprensione per l'altro, che ti costringe a sviluppare empatia, una dote fondamentale nei rapporti anche umani.
A questo credo che si riferisse Alex.
Comunque, io nella mia ignoranza ho ben presente l'importanza dell'educazione da terra, nella condotta alla lunghina, non mi faccio mai superare a costo di fare diecimila giri in tondo per tornare in scuderia. Mi meraviglia anzi che ci sia così poca consapevolezza in gente ben più esperta di me che vedo in maneggio.
Citazione da: silviasco - Ottobre 09, 2015, 11:17:57 AM
Credo che chi ha detto che gli uomini abbiamo "bisogno" di dare importanza al rapporto col cavallo intendesse precisamente questo, ossia che gli farebbe bene perseguire anche la costruzione di un rapporto "affettivo" col cavallo piuttosto che limitarsi all'approccio unicamente utilitaristico che hai ben descritto tu.
Gli farebbe bene perché aiuta la persona a sviluppare e convivere serenamente con la propria componente emotiva, che non è il pucci-pucci. Fra gli uomini è molto diffuso il cosiddetto "analfabetismo emotivo", la incapacità o la difficoltà ad essere in contatto con le proprie emozioni e ad esternarle. Ci sono fior di studi sociologici e psicologici a riguardo.
Dominare con la forza non arricchisce altrettanto che dominare con l'autorevolezza e la comprensione per l'altro, che ti costringe a sviluppare empatia, una dote fondamentale nei rapporti anche umani.
A questo credo che si riferisse Alex.
:perfect:
ma chi ha detto comandare con la forza?
comandare SI, senza dubbio.
ma con la tecnica.
la violenza è sempre sbagliata.
per altro è "forza" anche imporre al cavallo di passare 100 volte su una plastica. sei comunque tu che gli imponi l'esercizio finchè non lo fa bene. alla fine non è che ci passa perchè gli piace, ma perchè ha capito che ci deve passare, che quello è l'esercizio che gli stai chiedendo (a parte la mia nanetta, che si sollazza schiacciando il fosso e la riviera, che siano pieni o secchi, santapazienza!! prende in bocca i teloni e li porta in giro... ma è una scimmietta, non una cavalla).
Citazione da: PokerFace - Ottobre 09, 2015, 10:51:10 AM
1. mah che gli uomini abbiano "bisogno" del rapporto con il cavallo non so quanto sia vero.
sono le donne che hanno questo bisogno.
2. gli uomini in genere hanno bisogno dell'obbedienza e basta. e se ne impippano del rapporto.
3. se ci pensate in effetti che ci sia un rapporto, una relazione, è un surplus.
4. nel momento che il cavallo è corretto e calmo e fa quello che gli dici, non ha nessuna importanza il rapporto.
5. ci sono cavalli super mega benissimo addestrati e che pertanto sono super mega benissimo agli ordini, corretti, educati, sicuri con tutti, indipendentemente dal rapporto.
6. lo scopo dell'equitazione è questo.
il rapporto con il cavallo non è lo scopo dell'equitazione è un'altra cosa.
7. e forse agli uomini, in generale e con le dovute eccezioni, non glie ne frega niente di averlo, una volta che hanno il cavallo che fa quello che vogliono.
1. Ci sono donne che ritengono di non aver bisogno di avere alcun rapporto col cavallo, esattamente come alcuni uomini. Per loro il cavallo è uno strumento che serve a raghiungere i propri scopi (agonismo o divertimento che sia).
Poi ci sono donne e uomini che sono alla ricerca del "di più ", di un "valore aggiunto" e lo trovano costruendo una relazione forte col loro cavallo. È uno "scambio" tra cavaliere e cavallo, serve a tutti e due non a uno solo.
2. Molte persone, sia donne che uomini la pensano così e non solo riguardo al cavallo, ma per vari aspetti della loro vita. Basta pensare a certi capi ufficio, insegnanti, dipendenti a contatto col pubblico. A tutti noi sarà sicuramente capitato di rapportarsi con persone così e, altrettanto sicuramente non ci sarà piaciuto poi così tanto rapportarci con persone rigide, fredde, incapaci di empatia.
3. Verissimo, non è indispensabile, è un"di più ", un "valore aggiunto".
4. I vantaggi del rapporto vengono fuori nei "momenti critici", quando il cavallo deve metterci del suo per tirarci fuori dalla popò o per non farci finire dentro. Quando si deve fidare...
Se si vive sempre nella stessa scatola e non si esce mai dai binari della routine, è difficile rendersi conto di aver bisogno del "di più" o dei suoi vantaggi.
5. Verissimo. Molti cavalli che partecipano ai nostri stages sono così. I cavalli delle due istruttrici di equitazione che hanno partecipato allo stage, ne sono un esempio. Ma le due istruttrici hanno capito da tempo (hanno fatto già diversi nostri stages), che per ottenere risultati migliori, hanno bisogno del rapporto che, non ha nulla a che vedere col lallismo, pucci pucci o svenevolezze e sdolcinature simili.
6. Il rapporto col cavallo può far fare una migliore equitazione. E questo lo sostengono le persone che hanno unitole due cose. Se tu non ci sei riuscito o non ti interessa farlo,è un problema tuo, non ti compete certo di mettere in dubbio le parole o i risultati altrui.
7. Ci sono persone di entrambi i sessi che la pensano così. Affari loro.
Citazione da: PokerFace - Ottobre 09, 2015, 10:51:10 AM
mah che gli uomini abbiano "bisogno" del rapporto con il cavallo non so quanto sia vero.
sono le donne che hanno questo bisogno.
gli uomini in genere hanno bisogno dell'obbedienza e basta. e se ne impippano del rapporto.
se ci pensate in effetti che ci sia un rapporto, una relazione, è un surplus.
nel momento che il cavallo è corretto e calmo e fa quello che gli dici, non ha nessuna importanza il rapporto.
ci sono cavalli super mega benissimo addestrati e che pertanto sono super mega benissimo agli ordini, corretti, educati, sicuri con tutti, indipendentemente dal rapporto.
lo scopo dell'equitazione è questo.
il rapporto con il cavallo non è lo scopo dell'equitazione è un'altra cosa.
e forse agli uomini, in generale e con le dovute eccezioni, non glie ne frega niente di averlo, una volta che hanno il cavallo che fa quello che vogliono.
infatti sono limitati :firuu: sia in equitazione che nella vita
Ma non te la prendere sul personale ahahahha lo decido io quello che mi compete o meno.
e ricordati che il vostro é UN approccio e non l unico ne il migliore.
poi magari a fare gli stage da voi vengono grandi campionesse, può anche essere. Ma io vedo grandi campioni un po dappertutto!
meraviglioso video. molti esercizi assomigliano al trail che facciamo noi in MW: il telo a terra, le barriere sfalsate, il passaggio in corridoi...molto bello davvero.
mi piacerebbe provare a fare il passaggio sotto al telo perche ;a me manca ancora un po' di rapporto "personale" con Africa e credo che esercizi a terra di questo tipo sarebbero perfetti
Citazione da: PokerFace - Ottobre 09, 2015, 12:33:03 PM
per altro è "forza" anche imporre al cavallo di passare 100 volte su una plastica. sei comunque tu che gli imponi l'esercizio finchè non lo fa bene. alla fine non è che ci passa perchè gli piace, ma perchè ha capito che ci deve passare, che quello è l'esercizio che gli stai chiedendo
Vedi poker che come al solito non hai capito NULLA di quello che ho scritto e del lavoro che è stato fatto? :icon_rolleyes:
Altre volte sei intervenuto in discussioni dove si parlava del rapporto, del lavoro a terra del lavoro in libertà e continui a ripetere le stesse cose, arroccato sulle tue posizioni, sordo alle spiegazioni e cieco a quel che invece potresti vedere.
Sei come quello che non ha mai mangiato la nutella ne sa cosa c'è dentro eppure predica al mondo che sa di cacca perché ha lo stesso colore :laughter-485:
Comunque, il tuo intervento fornisce la perfetta occasione di dare la risposta al perché ci sono più donne che uomini a cercare certi approcci: perché alcuni uomini sono convinti di avere la verità in tasca. :laughter-485:
Citazione da: PokerFace - Ottobre 09, 2015, 01:32:00 PM
Ma non te la prendere sul personale ahahahha lo decido io quello che mi compete o meno.
e ricordati che il vostro é UN approccio e non l unico ne il migliore.
poi magari a fare gli stage da voi vengono grandi campionesse, può anche essere. Ma io vedo grandi campioni un po dappertutto!
Poker, io non la prendo sul personale, ma se intervieni in una discussione che ho aperto io, su un lavoro fatto da me e miei allievi e te ne esci con le tue solite escortanate, mi compete eccome fartelo notare. :benedizione:
Parla di cose che conosci così eviti di continuare a farti figure barbine, se poi ti piace farle, continua pure, ognuno si diverte a suo modo. :ciao:
E RICORDATI TU, che io non ho mai negato l'esistenza di altri tipi di approccio, tantomeno ho MAI sostenuto che il nostro sia il migliore...questo, se tu avessi letto con attenzione tutto quello che scrivo, dovresti averlo capito...il fatto che non lo hai ancora capito, parla da solo! :firuu:
Citazione da: Kimimela - Ottobre 09, 2015, 01:33:48 PM
meraviglioso video. molti esercizi assomigliano al trail che facciamo noi in MW: il telo a terra, le barriere sfalsate, il passaggio in corridoi...molto bello davvero.
mi piacerebbe provare a fare il passaggio sotto al telo perche ;a me manca ancora un po' di rapporto "personale" con Africa e credo che esercizi a terra di questo tipo sarebbero perfetti
Grazie Kimi!
Tutti gli esercizi servono per lavorare sulla relazione.
Ci si può inventare qualsiasi cosa, aumentando man mano la difficoltà...e il sollazzo :horse-wink:
L'importante è rendersi conto che finché la nostra attenzione è puntata sul risultato e sulla perfezione dell'esecuzione, sarà molto difficile che nasca una relazione...
Tornando alle donne che si sollazzano... la stagista più giovane, Sara, ha degli handicap fisici. Il braccio sinistro ha pochissima mobilità e tenere in mano la longhina è un pò un problema.
Tony ha lavorato con lei e ha portato alcune modifiche...alla fine Sara è riuscita a fare tutto quello che hanno fatto le altre e a divertirsi. :pollicesu:
Il fatto di avere un handicap a volte imbarazza, fa sentire inferiori, inadeguati, rende più timorosi perché ci si rende conto di avere meno armi per difendesi, imporsi.
L'obiettivo di Sara era quello di prendere sicurezza con la sua cavallina, poter fare le cose che fanno tutti, in sicurezza.
All'inizio era un pò titubante, poi, dopo i primi piccoli successi, si è sbloccata e lei stessa chiedeva di poter fare le cose che facevano le altre, anche le più difficili.
Il momento più bello è stato il passaggio sotto il telo...all'uscita aveva un sorriso a 32 denti :love4:
Per lei è presto per parlare di rapporto col cavallo, ma se continuerà a lavorarci, ci arriverà di sicuro, è una tosta.
Per certo, è diventata più sicura e ha capito che non serve la forza, l'handicap può bypassarlo con un semplice frustino da dressage e la sua postura.
e brava Sara e bravi voi :love4: :love4:
senti ma non e' mai successo che un cavallo per togliersi di torno in fretta, ad esempio il telo, travolga il conducente che sta proprio davanti?
Citazione da: alex - Ottobre 08, 2015, 04:18:30 PM
1. Dai filmati è evidente che quei cavalli non possono far alcun male a chi li guida non perchè abbiano paura delle conseguenze (come vorrebbe la vulgata della "dominazione") ma semplicemente perchè non hanno alcun desiderio di fare del male.
2....dopo costruita la "relazione", che libera entrambi (cavallo e cavaliere) dalla paura reciproca.
3. Non ho paura di alcun cavallo che avvicino, per il semplice motivo che.... se ne ho paura, non lo avvicino. :horse-wink:
Parto da queste tre frasi di Alex, che trovo molto intetessanti per proseguire la discussione.
1. Ottima oseervazione!
I cavalli del video non fanno del male non perché hanno paura delle conseguenze, ma perchè non hanno desiderio/motivo per farne.
Ora...non è che si inizia lo stage buttandosi sopra e sotto i teli, c'è del lavoro da fare prima, altrimenti si rischia davvero di farsi male, perché se il cavallo ha paura, può travolgerci durante la fuga.
Per prima cosa, si fanno tutta una serie di esercizi per farsi riconoscere come soggetto dominante ed avere il controllo dei movimenti del cavallo...si pongono le basi per una buona comunicazione e per costruire una relazione.
Teli e tutto il resto, consentono di approfondire e consolidare il rapporto e quindi il nostro status di dominanti, nonché di aumentare le occasioni di premiare il cavallo e quindi di rendergli gradevole il soddisfare le nostre richieste.
2. Perfetto!
La relazione infatti serve sia al cavallo che al cavaliere/conduttore. Il cavallo è più concentrato sul piacere che ricava dal soddisfare le richieste del cavaliere piuttosto che sul timore/reticenza ad eseguire un passaggio in un posto apparentemente scomodo/pauroso. Il cavaliere/conduttore concentrandosi sulla relazione, si concentra sul cavallo e non sulla perfezione dell'esercizio, guadagnando in rilassatezaa e scioltezza.
3. Ecco il problema!
Le tre stagiste novelle, un pò di paura l'avevano poiché i loro cavalli qualche scherzetto glielo avevano fatto...il più "monello" da quanto ci hanno riferito, era il demi trait pezzato.
Capita che il cavallo nuovo, che non conosciamo ancora, ci faccia qualche sorpresina...e lo dobbiamo maneggire lo stesso, anche se abbiamo paura di farci male, perché è il nostro cavallo.
Citazione da: Kimimela - Ottobre 09, 2015, 02:37:11 PM
senti ma non e' mai successo che un cavallo per togliersi di torno in fretta, ad esempio il telo, travolga il conducente che sta proprio davanti?
Si Kimimela, può succedere. Quando, come, perché?
Quando.
Quando si ha fretta. Non si lavora bene sulla "mise en avant" (tu davanti al cavallo che gli chiedi di avanzare o fermarsi con il tocvo del frustino e la postura delle spalle) e sugli altri esercizi (condotta e spostamento delle anche) e si ha fretta di andare sui vari giochi. In questo caso, la persona ha in mente di desensibilizzare il cavallo ai vari giochi, non di costruire una relazione o farsi riconoscere come soggetto dominante.
Come.
In genere la prima parte del gioco giene bene, ma quando si entra nella fase "critica" (da metà cavallo in poi, ossia dalla regione delle cinghie in poi e cioè : il cavallo ha le bandiere a livello della regione delle cinghie), il cavallo vuole uscire dall'esercizio, precipita l'uscita per togliersi dalla scomodità e se non ha ben chiaro che l'uomo è il soggetto dominante, può travolgerlo.
Perché.
Come dicevo prima, l'uomo ha avuto fretta, si è concentrato sul risultato/sull'esercizio/sul problema da risolvere e non ha dato peso alla relazione, alla gerarchia, alla "lettura" del cavallo. Il cavallo non avendo fiducia/rispetto/piacere a sodfisfare le richieste ricevute, pensa solo a togliersi in fretta da una situazione scomoda.
Se invece abbiamo lavorato bene con gli esercizi a monte, il cavallo magari proverà a proporre la sua versione di svolgimento del gioco, ma rimarrà all'ascolto dell'uomo e gestibile e non hli verrà in mente di travolgere, se esce un pò velocemente lo fa scansandosi.
Se guardi il video, il pezzato cerca di passare con tutti e due gli anteriori la barriera e viene rimesso a posto da Roberta.
in realtà, correggimi Miky se sbaglio, il vero principale problema è quando il cavallo non ti calcola.
il che è addirittura un passo a monte del concetto di leadership.
prima di essere leader, devi "esistere" agli occhi del cavallo.
il cavallo che ti travolge, o anche solo che ti urta sbadatamente, lo fa perché "non ti vede", perché la tua presenza all'altro capo della longhina non la considera di nessun valore.. ti pensa come una pianta, un cespuglio, una cosa accidentale che sta lì come per caso.
non solo non sei il leader, proprio non sei niente per lui.
chi partecipa corsi di lavoro da terra sul "rapporto" ci va perchè a monte ha dei problemi.
come dei corsi per educare i cani. se ti porti a casa il cucciolo e va tutto bene, ed è fantastico, e il cane fa i bisogni fuori casa, non morde, non scappa, non fa casino, è bravo, buono e bello e amabile e viene quando lo chiami e sta seduto e ti da la zampa è bravo al guinzaglio.... ma cosa ci vai a fare al corso per educazione del cane??
quindi: chi fa sti corsi li fa perchè "aliunde" non ha trovato la soluzione ai suoi problemi.
certe persone, semplicemente, non sentono il cavallo, non ne hanno l'istinto (idem con il cane eh).
è giusto che facciano questi corsi, perchè a loro servono.
perchè ci vengono piu donne? le donne tendono ad aver paura piu degli uomini, e questo è oggettivo. e tendono a viziare gli animali piu degli uomini. e tutte e due le cose (paura/insicurezza e trastullare il cavallo) sono fonte di problemi. i cavalli ti mettono i piedi in testa in un secondo se li temi o se li vizi. è un dato di fatto. ed ecco perchè ci vanno piu donne che uomini a questi corsi. perchè ne hanno bisogno piu degli uomini.
poi ovvio ci sono anche donne pallutissime, specie nell'agonismo. tendono a viziare di meno il cavallo (perchè lo cambiano spesso, per cui non lo umanizzano piu di tanto, va e viene) e hanno meno paura (perchè fanno cose toste: spinnano, smanettano tra i barili piegate come motociclisti, saltano baracconi) e hanno una buona tecnica in sella (se no non riuscirebbero a fare le complicate manovre che fanno).
e non è vero che queste persone (donne toste, agonisti e in genere uomini) sono poveretti perchè non capiscono che avere un "rapporto" col cavallo aiuterebbe.
è semplicemente che queste persone non hanno bisogno che gli venga spiegato come si fa.
ognuno di noi sa di cosa ha bisogno e sa se una cosa gli farebbe bene o no. ecco, MAGARI il mondo non è popolato da idioti che non fanno i corsi perchè, poverini, non hanno capito di averne bisogno. magari il mondo è popolato di gente normale, con bravi cavalli, senza nessun problema, che è contenta di quello che fa, che è rispettata dal proprio cavallo, che è vincente, che si diverte, che non ha bisogno che gli venga "insegnato" come avere un buon rapporto col cavallo perchè GIA' LO HA.
io non ho niente contro i vostri corsi.
sono certo che servano, servano tantissimo alle persone che ci vengono.
ma sono altrettanto certo che, se un sacco di gente non li frequenta, è perchè non gli servono. sono binomi sereni e che funzionano lo stesso.
quindi NO, per me non è affatto così, per me non sono poverini gli uomini "che non capiscono come gli sarebbe utilie"... uno decide da solo quello che gli è utile o no. e se non viene non è per forza un povero ignorante, cretino, cavallaro.
Immaginavo che dietro ci deve essere una certa gerarchia e quindi rispetto per il conduttore.
Cavolo quanto mi piacerebbe provare...cosi come mi piacerebbe provare il mountain trail
Forse io ho le idee confuse ma credo che il rapportarsi esista nel momento in cui prendo in mano ka capezza ed entro in box.
Poker ( ti prendo ad esempio, spero non ti dispiaccia) ha pure lui un rapporto con la sua cavalla. Lo ha dal momento in cui ci interagisce.
La gestione del cavallo e' tecnica. Poker usa la tecnica che ha appreso per condurre la cavalla e lo stesso fanno le ragazze dello stage. Mikinei suoi corsi non insegba magia o esoterismo ma " semplice" tecnica.
Il cavallo dice se la tecnica/ il modo di rapportarsi e' corretto.
Io, personalmente, credo che i principi base che funzionano sono gli stessi in ogni ambito.
Alla fine si prende l' equino e gli si dice: o stellina, ora si fa come dico io. Ascolta me e starai bene, mancami di rispetto o prendi l' iniziativa e io ti rimetto a posto ( il che non vuol dire automaticamente legnarlo).
Si parte dal cavallo che cammina dietro ( la prima cosa che si insegna ai puledrotti) e si ferma a comando e poi il resto
Magari per uno che gestisce cavalli da sempre fare un corso per portare correttamente un cavallo a,mano non e' interessante perche' lo fa da una vita. Per altri puo' essere vitale ( in senso letterale.. ho visto di quelle scene!).
Un agonista ha un rapporto con il suo cavallo e non e' detto che il cavallo che passa i teli ci ami piu' di uno che salta le 130.
Poi che l' agonista cambi un cavallo ogni due anni e altri se lo tengano per sempre non cambia la qualita' del rapporto ( dal punto di vista equino)
sono d'accordo con poker e con bubba, e trovo che le donne (compresa me all'inizio, poi me ne sono fatta una ragione) abbiano difficoltà ad accettare il fatto che l'equitazione e il cavallo in generale sono essenzialmente una questione di tecnica - e non di pucci-puccismo.
il cavallo non obbedirà PERCHE' ci vuole bene o gli siamo simpatiche o gli facciamo tanti grattini e gli diamo tanti biscotti.
il cavallo obbedirà QUANDO abbiamo chiesto le cose in un linguaggio giusto e con la giusta coerenza e (se serve) fermezza.
"come puoi farmi questo, con tutto il bene che ti voglio e con tutto quello che faccio per te!" è la tipica recriminazione (espressa o meno) della padroncina quando le cose non funzionano con il suo lallo. poi impara (o qualcuno le insegna) a fare le cose come vanno fatte e maggggicamente va tutto a posto.
e oltre ad andare tutto a posto nei risultati pratici, le cose migliorano anche nel rapporto con il cavallo. il cavallo si trova meglio con una guida autorevole e sicura che gli dice cosa si deve fare in modo chiaro e lo ricompensa quando esegue. e fu così che, col tempo, il lallo cominciò a vedere la sua padroncina con occhi diversi. e fu così che non si limitava più a eseguire e basta, ma cominciò a eseguire per farla contenta.
Ma infatti qui non si sta parlando di pucci puccismo, assolutamente!!
si sta parlando di tecnica abbinata alla creazione di un rapporto che va al di la della sola tecnica o bravura.
Se si crea questo allora il rapporto cavaliere-cavallo e' quasi Perfetto.
alcuni hanno solo la tecnica ma sono freddi, molti hanno solo il pucci pucci...e pochi hanno tecnica e sentimento.
Citazione da: Luna di Primavera - Ottobre 09, 2015, 03:32:58 PM
in realtà, correggimi Miky se sbaglio, il vero principale problema è quando il cavallo non ti calcola.
il che è addirittura un passo a monte del concetto di leadership.
prima di essere leader, devi "esistere" agli occhi del cavallo.
il cavallo che ti travolge, o anche solo che ti urta sbadatamente, lo fa perché "non ti vede", perché la tua presenza all'altro capo della longhina non la considera di nessun valore.. ti pensa come una pianta, un cespuglio, una cosa accidentale che sta lì come per caso.
non solo non sei il leader, proprio non sei niente per lui.
Si Luna, il problema più grave è proprio quando il cavallo non ti calcola: ai suoi occhi non siamo un soggetto dominante, ne unleader, ne un sottoposto. ...è come se facessimo parte dell'arredamento...così è pericolosissimo poiché se ne frega altamente anche di eventuali mazzate.
ci sono due cose in equitazione: la tecnica e l'anima diceva Oliveira.
Puoi essere un ottimo cavaliere ed avere in mano un bravissimo cavallo ma se non sai "sentire" e se non sai "creare" quello speciale feeling, non avrai compreso l'essenza dell'equitazione, altrimenti non si spiegherebbe come mai persone che hanno relativa esperienza e poca tecnica riescano ad interpretare i loro cavalli molto meglio di chi - magari - è da anni che suda in sella senza cavare una rapa dal terreno. La tecnica si può imparare, l'anima o ce l'hai o sarai sempre un mediocre, non importa quante coppe o medaglie vinci.
Riduttivi i concetti di "paura", di far le cose nel modo corretto: il cavallo è di più, molto di più. Se non sappiamo vedere questo, diventa solo esercizio fisico
mmmm non so.
luna per me la cosa è ancora un filino diversa da come da te descritta.
ti faccio un esempio che si capisce bene.
tu prendi un cavallo che non ha mai saltato, devi insegnargli a saltare.
il fine del salto ostacoli è portare a termine il percorso senza errori.
quindi la prima cosa che deve imparare il cavallo è che non ci si ferma davanti al salto e che lo si deve saltare.
lui può anche adorarti e magari ti segue come un cane, dorme con te, mangia con te, limona con te (no magari questo no) ma comunque se lo porti male sul salto il cavallo si fermerà.
cosa avrà imparato? avrà imparato che tu non sei poi tanto infallibile. che non è vero che sei una guida sicura, perchè se dava retta a te poteva farsi male e schiantarsi nel salto. e impara che non sempre si fa come dici tu. impara a dire di NO. e, visto che sono i suoi primi salti, avrà capito che non è detto che il salto va saltato, può essere anche evitato.
e così inizierà il problema. il cavallo conoscerà l'esistenza dell'opzione inchiodarsi.
se invece i primi salti li fa simon delestre, le cose andranno diversamente.
lui uscirà dalla curva con una distanza perfetta, senza toccare la bocca, con un ottimo equilibrio. al cavallo saltare quel semplice ostacolino sembrerà la cosa più semplice del mondo. non si fermerà, perchè simon delestre lo porterà 10 volte nello stesso perfetto, meraviglioso modo sul saltino. il cavallo avrà imparato che simon è una guida sicura, ti porta a fare cose piacevoli, non ti disturba, non ti cambia l'equilibrio, non ti mette davanti nessuna complicata difficoltà, si fa come dice lui.
ma, oltre a imparare che simon è un figo, avrà imparato l'esercizio in sè e cioè che, quando si viene portati davanti al salto, il salto va saltato. non esistono altre opzioni. il cavallo non sa che esistono altre opzioni perchè nessuno glie le ha insegnate. per tutta la sua vita, anche quando sarà montato male, il cavallo non si fermerà. acquisirà il mestiere adeguato a rimettere i piedi quando serve, a partire grande quando è necessario. ma non si fermerà perchè non saprà che ci si può fermare. e anche se sarà montato da uno che ha paura della sua ombra, che tiene le redini con due dita e che ha un equilibrio precario, il cavallo lo porterà di là dal salto. e questo, per tutta la sua vita, sia se incontrerà leader, sia se incontrerà allocchi, sarà un buon cavallo, amato da tutti, avrà una bella vita e si comporterà bene con chiunque.
voglio dire: prima che colombo scoprisse le americhe, i pomodori non esistevano. anzi, esistevano, ma per europei non esistevano. quindi non mangiavano pomodori. il cavallo non conosce la fermata, se non glie la facciamo conoscere noi. non conosce la possibilità di dire NO se, da quando è nato, viene fatto in modo che dica sempre e solo SI e non perchè costretto ma perchè SI è la risposta piu semplice e meno faticosa e che gli viene spontanea.
ai corsi sul rapporto da terra ci arrivi perchè il tuo cavallo lo conosce bene il NO, e non parlo ovviamente di salto ostacoli. vuol dire che non sei stato il delestre della situazione ma il pincopallino che non sa bene cosa fare, non ha il tempismo, non ha il senso, non ha la tecnica e non è capace.
a quel punto lo stage da terra serve, è utile.
ma è utile perchè c'è stato un casino a monte.
grazie a dio il mondo è pieno di bravi cavalli ben addestrati. certo non costano due lire. però sono soldi ben spesi, se poi sei contento e non incontri problemi di nessun tipo e ti godi in piena serenità il tempo che passi col tuo cavallo, col tuo grande amico. certo puoi sempre spendere poco e comprare un cavallo da farti da solo. ma se non sei delestre farai dei casini. e poi dovrai spendere comunque per rimettere a posto i guai che hai combinato o per farti addestrare il cavallo da un delestre. siamo sempre lì...
Citazione da: PokerFace - Ottobre 09, 2015, 03:56:37 PM
1. chi partecipa corsi di lavoro da terra sul "rapporto" ci va perchè a monte ha dei problemi.
2. perchè ci vengono piu donne? le donne tendono ad aver paura piu degli uomini, e questo è oggettivo. e tendono a viziare gli animali piu degli uomini. e tutte e due le cose (paura/insicurezza e trastullare il cavallo) sono fonte di problemi. i cavalli ti mettono i piedi in testa in un secondo se li temi o se li vizi. è un dato di fatto. ed ecco perchè ci vanno piu donne che uomini a questi corsi. perchè ne hanno bisogno piu degli uomini.
3. poi ovvio ci sono anche donne pallutissime, specie nell'agonismo. tendono a viziare di meno il cavallo (perchè lo cambiano spesso, per cui non lo umanizzano piu di tanto, va e viene) e hanno meno paura (perchè fanno cose toste: spinnano, smanettano tra i barili piegate come motociclisti, saltano baracconi) e hanno una buona tecnica in sella (se no non riuscirebbero a fare le complicate manovre che fanno).
e non è vero che queste persone (donne toste, agonisti e in genere uomini) sono poveretti perchè non capiscono che avere un "rapporto" col cavallo aiuterebbe.
è semplicemente che queste persone non hanno bisogno che gli venga spiegato come si fa.
4. ecco, MAGARI il mondo non è popolato da idioti che non fanno i corsi perchè, poverini, non hanno capito di averne bisogno. magari il mondo è popolato di gente normale, con bravi cavalli, senza nessun problema, che è contenta di quello che fa, che è rispettata dal proprio cavallo, che è vincente, che si diverte, che non ha bisogno che gli venga "insegnato" come avere un buon rapporto col cavallo perchè GIA' LO HA.
io non ho niente contro i vostri corsi.
5. sono certo che servano, servano tantissimo alle persone che ci vengono.
ma sono altrettanto certo che, se un sacco di gente non li frequenta, è perchè non gli servono. sono binomi sereni e che funzionano lo stesso.
6. quindi NO, per me non è affatto così, per me non sono poverini gli uomini "che non capiscono come gli sarebbe utilie"... uno decide da solo quello che gli è utile o no. e se non viene non è per forza un povero ignorante, cretino, cavallaro.
1. No. La nostra utenza non è formata solo da chi ha problemi. Molti partecipano per fare cose nuove, altri proprio perché sono alla ricerca del "valore aggiunto " che da la relazione. Con queste due ultime categorie, lavorare è facilissimo perché di base ci si trova con cavalli perfettamente educati e persone che non hanno timori, ne lallismi vari.
2. Vero,le donne tendono ad avere più paura. Sono ben consapevoli di essere in svantaggio a livello di forza fisica, sono meno propense all'uso di questa e sono più umili nell'ammettere i loro limiti e quindi esitano meno nel chiedere aiuto, mentre per gli uomini, molte volte, ammettere di non saper che pesci prendere o di aver paura, è fonte didisagio, si sentono quasi sviliti nella loro virilità. E questo è poi uno spunto per parlare della gestione degli stagisti durante i corsi :horse-wink:
3. Adoro lavorare coi pallutissimi. Ne abbiamo avuti tanti ai nostri stages, è una delizia: dai le istruzioni e fanno, senza esitazioni e i cavalli rendono a mille, subito. Ovviamente, i pallutissimi con cui abbiamo avuto a che fare, erano alla ricerca del "di più ", il cavallo semi perfetto lo avevano già ma sentivano che gli mancava qualche piccola virgola e si, avevano proprio bisogno di qualcuno che gli desse il suggerimento giusto al momento giusto. Nessuno nasce imparato, del resto anche i migliori cavalieri ogni tanto montano sotto losguardo attento di qualche buon tecnico che può fornire qualche buon consiglio qua e la.
4. Il mondo è popolato da tanta gente. Ognuno ha i propri obiettivi, problemi, debolezze e punti di forza. C'è chi ha e sa di avere, chi ha e non lo sa, chi non ha e sa di non avere, chi non ha e pensa di avere. Non si tratta di essere furbi, poveretti o idioti. È la realtà e ognuno fa come gli pare.
5. Sembra anche a me che servano,o almeno così dicono gli stagisti :laughter-485: :laughter-485: Gli altri, facciano come vogliono/credono/possono, non me ne faccio un problema :ciao:
6. Non mi risulta di aver scritto o che altri abbiano scritto, che chi non fa corsi di lavoro a terra/in libertà/di comunicazione, sia un cavallaro, ignorante, cretino.
Ecco, e adesso come faccio a quotare insieme frasi di tre post diversi???? :dontknow:
Vabbè, semplifico: Luna, Old, kimimela, vi quoto tutte e tre! :pollicesu:
Tornando alle nostre donne sollazzanti....
Ho lavorato bene con tutte e mi sono piaciute tutte, nella loro diversità ognuna mi ha regalato belle emozioni e soddisfazioni.
Valentina e Jem...che dire...il primo giorno l'ha seguita molto di più Tony, poiché io seguivo il lavoro di Giovanna e Martina che erano kolto più avanti e volevano sollazzarsi con le paure.
Valentina era un pò tesa, ha il cavallo da poco e il signorino è buono e simpatico, ma aveva il vizio di gicare un pò troppo con la bocca, mordeva un pochetto, era sempre distratto, non stava fermo, invadeva gli spazi, ogni tanto qualche fuga....nulla di grave ma quel tanto che basta per dare un pò fastidio.
Ho visto il suo sguardo preoccupato quando con Giovanna e Martina ci divertivamo a suonare i bidoni tra i quali dormicchiavano i loro cavalli. ...pensava: noi non lo faremo vero?
I primi esercizi semplici, sul telo e la barriera era tesa come una corda di violino...e lo diceva, scherzando, che il cavallo l'avrebbe travolta....e invece no...passaggio dopo passaggio, ha preso in mano la situazione e invece di subire il suo cavallo e le sue decisioni, è diventata dominante e sorridente.
Tanto che si è passati da occhi sbarrati e "ma devo farlo?" a sortiso e "posso farlo anche io quello, vero?" :pollicesu:
E Jem ha smesso di invadere gli spazi, di mordere e cercare di ficcarsi tutto in bocca ed era molto attento :occasion14:
Piano con 'sta favola che gli uomini non hanno paura dei cavalli. Anche cavalieri esperti hanno paura, solo che è una paura forse diversa da quella delle donne: loro hanno paura di perdere il controllo del cavallo, di non trovare il freno.
credo che la paura di "perdere il controllo" sia la principale sia per i maschi che per le femmine.
di cos'altro si può aver paura, a cavallo? chiedo eh, non mi viene in mente nulla.
Citazione da: Luna di Primavera - Ottobre 12, 2015, 09:11:48 AM
credo che la paura di "perdere il controllo" sia la principale sia per i maschi che per le femmine.
di cos'altro si può aver paura, a cavallo? chiedo eh, non mi viene in mente nulla.
Si può aver paura del suo peso, 400kg che si muovono non sono una scherzo se rapportati ai nostri 80-50 kg di media, basta che ti da una musata per beccarti un livido.
Per quel che riguarda la MIA esperienza, con stagisti di entrambi i sessi, diverse età e gradi di esperienza, praticanti discipline differenti, ho potuto notare che in linea di massima c'è la paura di perdere il controllo e quinfi di farsi male.
Poi qualcuno maschera la cosa dicendo che ha paura che il cavallo si faccia male... bugia enorme detta per evitare di ammettere le proprie paure. Il primo lavoro da fare con queste persone è metterle di fronte alla realtà : una volta ammesso e accettato che aver paura è normale e non toglie nulla al proprio ego, si può lavorare per risolvere/limitare il problema.
Le reazioni delle persone, nei momenti di paura, sono diverse: c'è chi diventa una statua di sale e subisce le reazioni del cavallo; chi diventa aggressivo e chi fugge. In entrambi i sessi, anche se, sempre per quel che riguarda la MIA esperienza, tendenzialmente gli uomini sono più portati a diventare aggressivi e le donne a restare passive.
Per noi è molto importante osservare le persone già durante la parte teorica dello stage, questo ci permette di raccogliere informazioni che verranno poi confermate e approfondite durante le lezioni pratiche, e personalizzare i nostri interventi in base alle caratteristiche del binomio.
Un'altra bella parte dello stage, è stata quella dedicata a Giovanna e Martina, che hanno portato in sella il lavoro fatto a terra.
Molto spesso le persone risolvono le paure dei loro cavalli da terra, poi una volta in sella devono cominciare daccapo.
La frase che sentiamo più sovente è : da terra non ha paura di quella cosa, ma da montato si.
Perché da terra il cavallo passa tranquillamente tra le bandiere ad esempio, e una volta montato non lo vuole più fare?
Diciamo che, una volta desensibilizzato da terra ad una cosa, se da montato rifiuta la stessa cosa, in genere non lo fa piu per paura (le reazioni infatti sono diverse), ma perchè non trova comodità nel farlo, oppure non riconosce il cavaliere come dominante (mentre a terra lo faceva), o perde il contatto visivo col cavaliere dominante, o ancora, il cavaliere è dominante da terra ma dalla sella trasmette inconsciamente tutta una serie di segnali che lo identificano come sottomesso o in agitazione.
Con Giovanna e Martina abbiamo avuto modo, sollazzandoci parecchio, di approfondire questa cosa :pollicesu:
Dicevo del lavoro fatto con Giovanna e Martina per "trasportare" il lavoro fatto da terra, al lavoro montato.
È stato divertente ed interessante perché ci ha permesso di osservare alcune cose, toccare con mano i limiti che un certo tipo di disciplina comporta.
Quando addestriamo un cavallo, per noi il massimo della leggerezza lo otteniamo quando questo risponde correttamente ai comandi vocali. Eliminato il contatto e la postura, rimane solo la voce. Un ottimo controllo.
L'uso della voce, come lo intendiamo noi, nella monta inglese, specialmente in dressage, non è ammesso.
E ci scherzavamo con Giovanna su questa cosa...mi diceva che si sarebbe beccata delle belle penalità se in rettangolo avesse usato la voce.
L'esercizio era: far passare il cavallo tra le bandiere o sul telo, da montato, facendogli muovere un piede alla volta, esattamente come faceva da terra, usando esclusivamente la voce, niente uso di mani o gambe.
È molto difficile far questo per un cavaliere che è abituato ad usare questi aiuti, viene automatico usarli.
A volte le regole dettate da una disciplina o da un tipo di addestramento, pongono dei limiti alla comunicazione tra cavallo e cavaliere/conduttore, con tutte le conseguenze del caso.
capisco che l'uso esclusivo della voce, o al massimo della gestualità, serva per es. negli spettacoli col cavallo scosso.
ma quando siamo in sella a che serve eliminare del tutto contatto, assetto e comandi? non comprendo fino in fondo la ratio.
immagino che era "solo" ( :firuu: ) un esercizio di comunicazione, e che l'obiettivo ultimo non sarà montare usando solo la voce. peraltro, per quello che ho capito dai video, negli esercizi da terra non è che si usa solo la voce, si usa anche la frusta e la pressione della longhina/capezza. quindi perché a sella no?
L'uso esclusivo della voce, serve non solo in spettacolo, come hai giustamente notato, ma anche, ad esempio quando lavoriamo con il cavallo attaccato ad un attrezzo o ad un tronco.
Le mani in questi casi, sono impegnate a far altro (ad esempio a direzionare l'attrezzo o agganciare/staccare le catene al tronco, sistemare un finimento), non c'è contatto fisico, magari, per ragioni di sicurezza siamo pure distanti qualche metro dal cavallo, ma abbiamo necessità di regolare i suoi movimenti con estrema precisione. Ecco che avere un cavallo che risponde ai soli comandi vocali, è di estrema utilità e sicurezza.
Ti racconto questo, così magari le cose diventano più chiare:
Siamo a Tassarolo, alla manifestazione dei Marchesi Spinola per i cavalli da lavoro. Siamo nel bosco, ci sono dei tronchi da tirar fuori e portare nel campo. Tre cavalli, tra cui Snoby. Per uscire dal bosco bisogna spuntare in salita, il sentiero di uscita è stretto con un po di curva e c'e pubblico ovunque che ostruisce passaggi e visuale. Il primo tronco ok. Il secondo tronco Snoby all'improvviso si ferma. Tony gli da voce e Snoby da un bel "coup de collier" e riparte. Snoby parte al trotto in salita e il tronco resta al suo posto. Ha spaccato le tirelle di cuoio. Tony non ha visto che il tronco si era incagliato su un ceppo che usciva dal terreno ed è per quello che Snoby si era fermato. Tony no ha le guide in mano, ma ha la voce, da il comando vocale e Snoby inchioda subito.
La voce ha fatto la differenza tra un cavallo che se ne va trotterellando a spasso da solo tra il pubblico disattento e un cavallo fermo e tranquillo che attende ulteriori istruzioni.
Siamo in una azienda agricola per fare delle riprese. Finite le riprese, ci fanno vedere un tronco mal incastrato tra gli alberi di una riva. Non abbiamo il finimento da esbosco, ma solo quello per il lavoro agricolo. Proviamo lo stesso. Bisogna stare molto lontani sia dal cavallo che dal tronco durante gli spunti, in modo da non venir travolti dal tronco quando Snoby riuscirà a disincagliarlo e per lasciargli un margine di manovra. Snoby da diversi coup de collier e ad un certo punto riesce a muovetlo, ma il finimento non è quello giusto, le tirelle si alzano, gli passano sulla schiena, la collana si storce...panico...panico in chi sta guardando solo, perché Snoby è attento ai comandi vocali di Tony che da dietro gli da il comando per indietreggiare e fermarsi. Una volta in sicurezza, si avvicina e rimette i finimenti a posto.
Anche qui, la voce ha fatyo la differenza tra un cavallo che se ne scappa spaventato per quel che è successo, e un cavallo tranquillo in attesa di istruzioni.
Sagra paesana. Snoby deve fare servizio carrozza in messo ad un mercato super affollato, in centro paese, su asfalto in salita con curva a gomito. Nonostante la sonagliera, la gente è distratta, non sente il cavallo e quando lo srnte, invece di levarsi fi mezzo per lasciarlo passare, stanno li a bocca larga in ammirazione. La cartozaa pesa circa 5 quintali e prta 10 persone. Palloncini che volano, bancarelle con cose appese che svolazzano, rumore. È tutto un due passi, fermo, spunta in salita per ripartire, altri 5 passi, fermo, rispunta per ripartire.
Uno stress. Immaginati se a questo stress ci aggiungiamo anche lo stress del costante intervento sulle redini per fermare e direzionare. No. Snoby parte e si ferma a voce e si sciroppa tutta la giornata di servizio in questo modo, senza scaldare ne il cervello ne la bocca e senza alcun incidente.
Immagina di riportare tutti questi vantaggi quando sei in sella. Diminuzione dello stress, cavallo attentissimo ad una comunicazione fine ed efficace, molto più concentrato sul cavaliere che sulle distrazioni esterne, bocca sempre "fresca", meno interventi da parte eel cavaliere e quindi modo di montare molto più rilassante.
Negli esercizi a terra che hai visto in video, l'obiettivo finale è avere una comunicazione così fine, che il cavallo arriva a rispondere al solo comando vocale. Quello che vedi, è l'inizio del lavoro, per arrivare al lavoro in libertà. Voce, postura, frustno, fanno parte di una progressione (i cavalli comunicano principalmente per progressione posturale)che viene intertotra non appena il cavallo da la risposta desiderata. Quindi, progredendo nel lavoro, man mano si tolgono gli aiuti, finché non rimane solo la voce.
Pensa come è bello, fare gli esercizi del video, con il cavallo in libertà, che ti segue senza il condizionamento di un finimento...pensa a quanto deve essere fine e forte la comunicazione in un binomio così e a tutte le possibilità che ti si aprono davanti....
guarda che non sto dicendo che non è bello o utile, non vorrei mi avessi fraintesa.
che la voce sia fondamentale quando non sei in sella, non lo metto in dubbio
che sia utilissima anche quando sei in sella, è lapalissiamo (non sarebbe vietata in dressage altrimenti)
certo che dal momento che in sella ci sei, con le due gambe una di qua e una di là, il tuo peso sul cavallo e le tue mani a disposizione, non vedo l'utilità di rinunciarvi.. ma ovviamente nello stage si è trattato, appunto, "solo" :laughter-485: di un esercizio che affina la comunicazione.
BTW io uso tantissimo la voce anche da sella ma (non per insistere eh, solo per chiacchierare) ci sono comandi - diciamo così - "avanzati" che secondo me a voce non glieli puoi dire... che so, fletti, ora fletti molto, fletti un po' meno, rileva, distendi, no stai distendendo troppo vieni un pochino più su, stringi il circolo, allarga.. ecco ora riunisciti.. ok, galoppo rovescio... vai con l'appoggiata... ahahah sarebbe ganzo però: io starei a bordo campo con la cocacola in mano e il cavallo fa tutto lui a voce ahahahahaha
Citazione da: Luna di Primavera - Ottobre 15, 2015, 03:24:41 PM
certo che dal momento che in sella ci sei, con le due gambe una di qua e una di là, il tuo peso sul cavallo e le tue mani a disposizione, non vedo l'utilità di rinunciarvi.. ma ovviamente nello stage si è trattato, appunto, "solo" :laughter-485: di un esercizio che affina la comunicazione.
Se non vedi l'utilità di "rinunciarvi" o quantomeno di limitarli, forse non sono riuscita a spiegarmi bene, non sono riuscita a rendere chiari i vantaggi e collegamenti o forse per vedere l'utilità, bisogna testare con mano, mettere il sedere su un cavallo addestrato così.
In realtà è solo un ridurre gli aiuti ( ai tempi, la mia istruttrice parlava di discesa degli aiuti, pur non arrivando alla monta in libertà) per affinare la comunicazione, rendere il cavallo attento e controllabile con aiuti minimi.
Nel nostro metodo addestrativo, la progressione nella comunicazione inizia con un comando vocale e termina con il contatto fisico passando prima per la postura. Da terra come in sella.
Ho due cavalli addestrati così. Prima montavo come fai tu. Ora invece non ne vedo più il senso: dove posso, voglio l'esecuzione a comando vocale. Questione di preferenze ed esigenze personali, certo.
Perché devo infastidire il cavallo in bocca e sui fianchi per farlo avanzare o fermare o indietreggiare, quando mi basta dare un comando vocale?
Idem per alcuni esercizi avanzati: perché usare peso, mani, gambe quando magari mi basta voce e peso?
Montare è diventato molto più semplice e piacevole per me e sicuramente anche per i miei cavalli, visto che non si mettono mai in difesa.
Nello stage...beh...questi esercizi, sono serviti per far capire tante cose. La comunicazione si, ma anche che non basta la nostra forza, gli speroni o una frusta per far fare le cose ad un cavallo che non vuol farle; troppi aiuti in situazioni di stress possono essere controproducenti e aumentare il livello di nervosismo e incrementare le difese; una buona obbedienza alla voce consente di poter alleggerire gli aiuti anche nei momenti di paura e poter usare una progressione via via meno "aggressiva", ecc.
Citazione da: alex - Ottobre 08, 2015, 04:18:30 PM
Mi piace molto; mi piace meno che non ci fossero degli uomini, perchè sono loro, in particolare, ad aver bisogno della "relazione".
Avevo detto ad Alex che mi sarebbe piaciuto parlare qui, anche di questo.
Nel corso degli anni, abbiamo tenuto tanti stages, molti misti, moltissimi di sole donne (magari con pigiama party serale :happy_birthday-736:), alcuni di soli uomini.
Bisogna ogni volta, plasmarsi sulle diverse esigenze e risposte dei vari binomi.
Avere uno stages di soli uomini è un sollazzo unico :blob3:
Anni fa, collaboravamo con un gruppo di cavalieri di un paese vicino al nostro e gli organizzavamo gli spettacoli equestri per la festa del paese.
Un bel gruppo, composto da maschietti dai 10/12 anni fino ai 60. Cavalieri da passeggiata domenicale, che avevano imparato da soli a stare in sella. Allevatori, commercianti di bestiame, Carabinieri, muratori, negozianti....un bel gruppo eterogeneo con figli al seguito. Con belle aspirazioni e ovviamente, non molto tempo libero da dedicare al cavallo.
Un gennaio vengono con noi a Cheval Passion ad Avignon e si gustano il gala' serale...tra le varie esibizioni, c'è quella di un gruppo spagnolo, con costosi e blasonati andalusi che lavorano con la garrocha e col fuoco. Sono entusiasti e sapendo che Tony lavora con la garrocha, la buttano sullo scherzo: per la festa di settembre vogliono che noi li prepariamo per fare quel numero.
Una volta rientrati in Italia, inizia il sollazzo :firuu:
Citazione da: Miky Estancia - Ottobre 15, 2015, 04:22:13 PM
In realtà è solo un ridurre gli aiuti ( ai tempi, la mia istruttrice parlava di discesa degli aiuti, pur non arrivando alla monta in libertà) per affinare la comunicazione, rendere il cavallo attento e controllabile con aiuti minimi.
ecco, ma infatti, penso che su questo siamo tutti d'accordo.
non è che io non vedo l'utilità a ridurre gli aiuti primari (gambe mani e assetto), dicevo che mi pare impossibile (e anche un po' non-sense) eliminarli del tutto quando siamo in sella.
anche nella monta in libertà, anche a pelo e in capezza o senza nulla in mano si usa le gambe e l'assetto.
quindi secondo me in sella ben venga la voce ma ASSOCIATA agli altri aiuti somministrati meglio possibile. penso che siamo tutti d'accordo anche su questo.
Tempo atmosferico e impegni lavorativi e personali permettendo, ci accordiamo per due sessioni di lavoro settimanali. In pausa pranzo o dopo il lavoro la sera.
Il lavoro da fare è tanto, se vogliono presentare un esibizione dignitosa.
Cominciamo dalle basi.
Devono imparare a stare in sella composti, mani ferme, assetto decente, senza sbattere le chiappette al galoppo, stare seduti al trotto (il trotto, questo sconosciuto), gamba ferma, talloni bassi....
I cavalli...fanno quel che possono dopo anni di passeggiate al galoppo sparato...tutti belli in controflessione, teste al vento, uso del posteriore sconosciuto, boccaccioni, sordi di fianchi, qualcuno non si ferma, qualcuno non sa stare fermo, non sanno mantenere il trotto, galoppano solo per perdita di equilibrio dopo un trotto ammazzapalle e galoppano a velocità folle.
Ci lavoriamo, e ci divertiamo a farlo...io e loro perché Tony mi ha mollato la patata bollente: lui interverrà solo quando dovra' insegnargli ad usare la garrocha.
Le lezioni sono divertenti: arrivo al campo che hanno preparato e mentre dispongo le lettere di cartoncino, loro compaiono in sella, da varie direzioni, chi dai campi, chi dalla strada, chi dal sentiero, chi dal campo di mais, chi dal boschetto...ognuno di loro ha il cavallo a casa propria.
Si lavora, con le mogli che a volte vengono ad assistere e se la ridono perché torturo i loro mariti, con i miei sadici esercizi per fargli ottenere un assetto almeno dignitoso in sella. E ridono pure loro, mentre sudano e si impegnano, prendendosi in giro a vicenda e ingaggiando bonarie competizioni sul chi arriva prima a compiere bene gli esercizi.
Insooma, ci si fa il sedere a quadretti, si vosuma un sacco di spray anti zanzare, ma lo spirito è buono ed il sollazzo generale.
Sanno di avere dei difetti, sanno che i loro cavalli non sono gli andalusi che hanmo visto a Cheval Passion, ma sono determinati a farcela, si mettono umilmente in gioco. Questo è l'atteggiamento giusto.
Citazione da: Luna di Primavera - Ottobre 15, 2015, 05:11:51 PM
1. dicevo che mi pare impossibile (e anche un po' non-sense) eliminarli del tutto quando siamo in sella.
2. anche nella monta in libertà, anche a pelo e in capezza o senza nulla in mano si usa le gambe e l'assetto.
quindi secondo me in sella ben venga la voce ma ASSOCIATA agli altri aiuti somministrati meglio possibile. penso che siamo tutti d'accordo anche su questo.
1. Per le richieste "elementari" (transizioni a scendere e a salire, alt, indietreggiare, destra e sinistra ad esempio) è possibile la sola richiesta vocale. Per movimenti più complessi, fin quando non si raggiungono certi livelli, si usano in minima parte gli aiuti. Se l'obiettivo è arrivare alla monta in libertà o anche con sella e imboccatura ma con esecuzione dei comandi vocali, il non sense, è proprio non lavorare sulla discesa degli aiuti.
Begli esempi, sono Imbert, La Croix, Pignon...una delle cavalle di Pignon fa un bel trotto spagnolo montata in libertà ad esempio :love4: mentre Kiowa, se non erro, sempre da montata in libertà, esegue delle belle pirouettes.
Al di là di quel che fanno gli artisti, il pensiero di chi sceglie questo modo di comunicare è : se il cavallo può eseguire questi movimenti con aiuti via via sempre minori, perché non sfruttarne i vantaggi e farlo?
2. Dipende da come addestri il cavallo Luna.
Snoby, ad esempio, quando veniva montato in libertà, reagiva al comando vocale, non certo alla pressione della gamba o al colpetto di tallone. Del resto è normale se ci pensi: che senso ha addestrare un cavallo da carrozza o lavoro agricolo a rispondere alla pressione di una gamba di un cavaliere che non porterà mai in sella?
L'assetto, si invece. Il peso all'interno, all'esterno, all'indietro, per stringere e allargare i circoli, per ottenere delle buone transizioni, lo sguardo puntato nella giusta direzione per facilitare il movimento.
Gli aiuti, nel nostro metodo addestrativo, vengono associati alla voce quando c'è bisogno, in fase addestrativa, poi quando il cavallo ha capito, si passa all'aiuto minimo, che nel nostro caso è la voce.
Dopo un pò di mesi di lavoro, il mais è già bello alto :horse-wink: i cavalieri sono pronti per passare alla fase due del sollazzo :pollicesu:
Interviene Tony e via di garrocha.
Ma la coreografa (io :firuu:), ha previsto entrata tra i fumogeni, garroche con la punta infuocata e passaggio finale nel muro di fuoco.
Stage Equi No Problem per desensibilizzare i cavalli.
E noi e i maschietti cavalieri, ci sollazziamo come non mai.
Proponiamo i vari esercizi di controllo delle reazioni del cavallo quando ha paura. Stanno lavorando sulla relazione, sull'essere dominanti, ma non lo sanno.
Quando i cavalli sono agli ordini, il secondo giorno di stage, cominciamo con le cose serie :horse-scared:
Entro in campo e li avverto: ragazzi, adesso accendo il fumog.....e in un nanosecondo mi trovo da sola in campo :ciao: avvolta in una nebbia gialla.
Un paio si sono teletrasportati nel paddok vicino, qualcuno è sotto la tettoia, un pò sono vicini al cancello e uno è a terra con le redini in mano e l'occhio sull'orologio e dice (in dialetto) che è tardi e che deve andare a casa prima che faccia buio. ..sono le 10 del mattino :laughter-485: :laughter-485:
Scatta la risata, la tensione si allenta e loro cominciano a prenderci gusto. Cameratismo, prese in giro bonarie, tifo modello stadio per il cavaliere col cavallo più fifone e per ora di pranzo, abbiamo consumato i fumogeni e c'è chi propone di attaccarli alle panche delle staffe per una entrata di maggiore effetto :icon_eek:
Foto? Video? :dontknow:
Citazione da: alex - Ottobre 15, 2015, 11:11:38 PM
Foto? Video? :dontknow:
Dello stage dei maschietti sollazzanti?
Video non ne ho, ma qualche foto sfocata fatta di sera sul passaggio sul fuoco, si, quando ho tempo provo a cercarle.
Invece, ho il video del risultato finale:
https://youtu.be/MxFANELGu0s
:icon_eek:la miseria! Queste son belle soddisfazioni :occasion14:
Bravi cavallini!
La grigia e' la vostra Mercedes, vero? Anche gli altri sono argentini?mi pae di aver visto un paio di recados.
Complimenti a trainers e cavalieri. Si vede che sono binomi che han fatto poco rettangolo e questo rende la cosa ancora piu' bella ( a parer mio)
Grazie bubba!
Effettivamente questi cavalieri ci hanno dato enormi soddisfazioni e ricordiamo sempre con molto piacere le ore trascorse con loro e i vari aneddoti divertenti...mai uno screzio, mai una parola fuori posto...persone veramente eccezionali. :love4:
Nel video ci sono due grigi: quello che monta Tony è Matador, un castrone percheron x argentino di circa 8 quintali, mentre l'altro è un argentino...purtroppo il suo cavaliere ci ha lasciati l'anno scorso a causa di un incidente stradale. Il cavallo è ora in Francia, dai nostri amici allevatori di tori e cavalli Camargue: è uno dei loro migliori cavalli da abrivado e non mi stupisce, vista la preparazione che ha ricevuto :horse-wink:
Dal tuo racconto molto simpatico sembrerebbe che i cavalieri maschi prendano le cose con più allegria, e perfino con autoironia, pur impegnandosi, mentre le amazzoni sembra che le prendano più "seriamente". Corrisponde? E' un caso o è quasi una regola?
PS: anche se parliamo di uomini, siamo in topic, perchè una donna che si è sollazzata c'è: sei tu :horse-wink:, che "ti sei sollazzata con parecchi uomini tutti insieme". Letteralmente vero, ma non so perchè suona male. :blob3:
Citazione da: alex - Ottobre 16, 2015, 01:30:08 PM
1. Dal tuo racconto molto simpatico sembrerebbe che i cavalieri maschi prendano le cose con più allegria, e perfino con autoironia, pur impegnandosi, mentre le amazzoni sembra che le prendano più "seriamente". Corrisponde? E' un caso o è quasi una regola?
2. PS: anche se parliamo di uomini, siamo in topic, perchè una donna che si è sollazzata c'è: sei tu :horse-wink:, che "ti sei sollazzata con parecchi uomini tutti insieme". Letteralmente vero, ma non so perchè suona male. :blob3:
1. Diciamo che quello era un caso particolare: un gruppo di uomini, la maggior parte padri di famiglia, alcuni con figli al seguito (che abbiamo inserito in spettacolo in esibizioni adatte alla giovane età ), che si conoscevano da molti anni, alcuni già da bambini, molto affiatati tra di loro. Era normale per loro essere giocosi, allegri e sostenersi a vicenda.
La stessa giocosita', allegria e sostegno reciproco, la abbiamo ogni volta che le mie amiche Sylvie e Alicia vengono in stage o a lezione: lavorano insieme, sono amiche da anni e vivono nello stesso cascinale con le rispettive famiglie.
Quando invece agli stages partecipano persone che non si conoscono tra loro, ci va qualche ora prima che l'atmosfera si scaldi...entra in gioco la timidezza, la riservatezza...non sembra, ma non è facile per tutti mettere in piazza eventuali problemi col proprio cavallo, ammettere i propri (momentanei) limiti di fronte agli altri partecipanti, sentirsi osservati...parte del nostro lavoro, sta proprio nel cercare di mettere a proprio agio i partecipanti in modo che possano trarre il massimo dallo stage.
Ci sono anche persone che ci chiedono di fare uno stage solo per loro, perché magari si sentono già troppo sotto pressione e sotto osservazione nel loro maneggio...ogni persona è un caso a sé.
2. È vero, detta così suona male :laughter-485: :laughter-485: sicuramente suona male ad orecchie maliziose :horse-wink:
Scherzi a parte, siamo perfettamente in topic! Anche gli uomini si sollazzano col lavoro a terra, non è prerogativa unica di donnete pavide di mezza età con problemi di ogni genere e tipo.... :desismileys_2762:
Alla fine, si sono sollazzate tantissimo anche le mogli dei cavalieri di cui ho parlato: sovente venivano ad assistere alle lezioni e se la sghignazzavano a bordo campo mentre torturavo i loro maritini con trotto senza staffe e trotto in sospensione senza staffe :evil3:
Il venerdì dopo lo stage dei fumogeni, la moglie di uno dei cavalieri, un uomo simpaticissimo ma un pò stressato dal suo pesante lavoro, ci ha telefonato e ci ha chiesto se ce lo poteva rimandare per il weekend: il corso gli aveva fatto bene, era stato tranquillo ed era riuscita a parlargli per tutta la settimana :laughter-485: :laughter-485:
Tornando a gli stages tutti al maschile, a me sono serviti tantissimo.
È stato proprio mentre lavoravo con un particolare cavaliere, che mi è scattata la molla per imbastire il progetto lavoro in libertà/disabili/persone in stato di disagio.
Progetto su cui una mia conoscente ha scritto una tesina per il master in R.E. e poi realizzato con la mia amica Sylvie.
Il cavaliere a cui devo dir "grazie", è quello la cui moglie ci ha telefonato per potercelo rimandare in stage il weekend successivo, visti i buoni risultati ottenuti sull'umore del marito :laughter-485:
Questa persona è estremamente attiva, quasi iper attiva, un po stressata dal lavoro, perennemente in movimento...argento vivo. :tornado:
Nessuno, nel gruppo di cavalieri suoi amici, avrebbe scommesso un soldo bucato sul fatto che lui riuscisse a tessere una relazione col suo cavallo, tantomeno che riuscisse a lavorare col cavallo in libertà.
E invece lui ci è non solo riuscito alla grande, ma ci è anche arrivato molto prima degli altri. :ola:
Ecco...in certi casi, se esistono delle forti motivazioni, si può riuscire a lavorare sul proprio IO ed ottenere ottimi risultati.
E be'?...la scoperta dell'acqua calda....
Ho provato ad immaginare come si poteva utilizzare quest'acqua calda in modo diverso dalla solita ippoterapia...e un pò di anni e di lavoro dopo:
https://youtu.be/FhcwDRi3GWY
A volte, le donne vengono a sollazzarsi ai nostri stages insieme ai mariti/fidanzati/compagni
:horse-scared: oooopsssss....che cosa ho scritto...vabbè, le menti malate/maliziose/tendenziose, ricameranno sicuramente su quel che ho scritto :benedizione: ma per me vale il detto "omnia munda mundis" (tutto è puro per i puri), quindi.... :ciao:
È divertente lavorare con le coppie. Di solito si sostengono e aiutano a vicenda, cercano di compensarsi.
A volte hanno un cavallo in comune, altre volte ne hanno uno ciascuno.
Poi ci sono quelli che hanno un cavallo in comune e dopo lo stage si mettono alla ricerca del secondo cavallo :pollicesu:
Non sempre le coppie arrivano al corso con obiettivi comuni.
Di recete abbiamo lavorato con una coppia di amici, che praticano equitazione di campagna: lei ha una cavalla praticamente perfetta e voleva imparare il lavoro in libertà, lui ha un castrone bravissimo con il quale vuole lavorare con il lazo.
È stato un piacere lavorare con entrambi e io e Tony, dopo le basi comuni, ci siamo divisi i compiti: io ho seguito lei e Tony lui.
Se si ha già un cavallo perfetto o quasi, perché fare un corso? Per imparare cose nuove, in modo da poter stare col cavallo anche in altri modi.
La vita della nostra coppia di amici è cambiata da quando sono nate le loro due bellissime bambine.
Il tempo da dedicare al cavallo, è molto meno, non possono più sellare ed uscire quando vogliono, ma devono organizzarsi e quindi molte volte rinunciano.
I cavalli, poi, li hanno a casa, quindi niente maneggio coperto, bisogna impiegare del tempo prezioso per pulirli e se piove, addio passeggiata.
Per lei, il lavoro in libertà rappresenta un buon modo per stare con la sua cavalla, senza imposizioni di orario, vincoli di pulizia o bardatura...in più....lo trova molto, molto molto rilassante! Alla fine, col cavallo ci si possono fare tante cose utili e divertenti, al di fuori dell'equitazione...
Citazione da: Miky Estancia - Ottobre 18, 2015, 03:35:26 PM
Alla fine, col cavallo ci si possono fare tante cose utili e divertenti, al di fuori dell'equitazione...
Esempio
una grigliata.
Purtroppo non è uno scherzo: quanto ero in seria difficoltà, dopo nata Asia, figlia di Tabi venduta incinta a un deficente (io), c'è stato chi mi ha proposto appunto ri risolvere il "problema Asia" con una grigliata. :vfncl: Ho dovuto guardarlo freddamente come si guarda uno che fa una battuta di pessimo gusto, ma temo che non scherzasse.
In generale Alex, poiché non conosco Asia, ci sono casi in cui si, una grigliata, un arrosto, uno spezzatino, risolverebbero radicalmente i problemi :laughter-485:
Ma fa parte dell'essere umano, a volte, continuare ad ostinarsi a cercare risposte dove non ce ne possono essere.
E così nascono le "crocerossine" e i "macho-man" del mondo del cavallo. l
Le prime si innamorano follemente del primo cavallo psicopatico che vedono e sono pronte a subire e accettare ogni sorta mal comportamento perché Lui, poooooveriiiiino ha avuto un passato di maltrattamenti (a volte solo presunti).
I secondi, se la fanno nelle mutande silenziosamente (e morirebbero pur di non ammetterlo, ma anzi cercano di convincere il prossimo che si divertono e che gli altri cavalli sono dei morti in piedi), convinti che montare tali esempi di demenzialita' equina li faccia sembrare forti e virili, senza macchia e paura, come veri guerrieri.
E che ci dobbiamo fare...ognuno si racconta le storie che vuole e si diverte come crede :benedizione:
Ritornando al lavoro di coppia...
La prima volta che anni fa, ho portato Tony ad uno stage di JFP, lo ha fatto solo per accontentarmi...aveva un cartello sulla fronte, lampeggiante e a lettere cubitali "andiamo a farci fottere un pò di euri dai francesi" :laughter-485: :laughter-485:
Insomma, domava, addestrava e rieducava da anni, con successo... non vedeva la necessità di far diverso.
Dopo un quarto d'ora di stage ha cominciato a cambiare idea, e da li in poi, è partita l'evoluzione.
È queloo che capita sovente alle coppie che partecipano agli stages (non solo ai nostri, ovviamente :horse-wink:).
Uno dei due è convinto e l'altro segue giusto per far compagnia.
Poi scatta qualcosa. Una frase, un movimento, una sensazione, un risultato.
E si accende la lampadina, si attiva il collegamento.
Quel che prima era considerato inutile, inesistente, acquista corpo, significato e viene la voglia di applicarlo dove, finalmente, se ne percepisce l'utilità.
Ed inizia il sollazzo :happy_birthday-736:
Sono reduce da una "settimana di fuoco": stages a gogo' da lunedì a lunedì, tutti al maschile!
Anche ai maschietti piace "sollazzarsi" con il cavallo, in attività che non hanno nulla a che vedere con l'equitazione.
Io e Tony ci siamo divertiti molto a lavorare con queste persone, diversissime tra di loro, per età, carattere, formazione, ambito di interesse e lavoro.
Andrea è un giovane agricoltore, che intende introdurre il cavallo nella sua azienda agricola, per lavori in vigna, orticoltura e manutenzione varia. Mai avuto un cavallo, mai avvicinato un cavallo, ne aveva un pò paura.
Paura ché è svanita dopo la prima giornata di lavoro con Prince.
Si sa, Prince è una buona nave scuola e mette chiunque a proprio agio, ma Andrea si è impegnato molto e ha la dote di saper ascoltare e saper guardare e...mettere subito in pratica in modo corretto, ciò che ha visto e sentito.
Doti molto utili se vi si vuole imparare e quindi, divertirsi.
È stato molto facile lavorare con lui, perché non avendo esperienze precedenti, non c'erano "cattive abitudini" da correggere, inoltre, le sue doti (capacità di vedere e ascoltare), lo rendono capace di entrare subito in sintonia con il cavallo con cui lavora.
Andrea e Prince, slalom tra i birilli per imparare a gestire tempi e spazi a redini lunghe
(http://i520.photobucket.com/albums/w325/estancia18/Mobile%20Uploads/FB_IMG_1461706781696_zpsych9bvet.jpg) (http://s520.photobucket.com/user/estancia18/media/Mobile%20Uploads/FB_IMG_1461706781696_zpsych9bvet.jpg.html)
...e poi si passa l'erpice
(http://i520.photobucket.com/albums/w325/estancia18/Mobile%20Uploads/FB_IMG_1461706746105_zpsojmmzz7c.jpg) (http://s520.photobucket.com/user/estancia18/media/Mobile%20Uploads/FB_IMG_1461706746105_zpsojmmzz7c.jpg.html)
L'esperienza di Andrea con noi, è stata molto positiva, tanto che, se i suoi progetti andranno come previsto, a breve lo reincontreremo nel topic "i puledri di Save The Working Horse ".
Gli stages servono non solo per avvicinarsi ad una disciplina/attività, approfondirne degli aspetti, migliorare le proprie capacità, ma anche per capire se si è portati per fare una certa cosa, se piace, se è utile, se una cosa è fattibile.
Giamprimo e la sua famiglia hanno cavalli già da tempo. Avevano una Comtois che attaccavano alla carrozza e che usavano anche per rilassanti passeggiate a sella.
Hanno deciso di salvare un puledro (rigorosamente Comtois, vista l'esperienza positiva vissuta) con il progetto Save The Working Horse ed è arrivato Fanion, bello e bravo.
Lavorare con chi ha già esperienza, è facile e difficile allo stesso tempo.
Facile perché si parte di solito da buone basi, una buona manualità e dimestichezza sia nel gestire l'animale, sia nel maneggiare finimenti e attrezzature.
Difficile perché a volte è dura correggere piccoli errori o abitudini ormai radicati.
In questo caso è stato facile lavorare con Giamprimo perché partivamo da ottime basi ed un alto entusiasmo....e per le cose da correggere (poche in verità ), beh, a quelle ha provveduto Fanion! Ogni volta che Giamprimo ricadeva in vecchie abitudini errate, Fanion lo "correggeva" non eseguendo quanto richiesto! I cavalli, ci addestrano :blob9:
(http://i520.photobucket.com/albums/w325/estancia18/Mobile%20Uploads/FB_IMG_1461706905722_zpsi7fffyma.jpg) (http://s520.photobucket.com/user/estancia18/media/Mobile%20Uploads/FB_IMG_1461706905722_zpsi7fffyma.jpg.html)
Il lavoro che inizialmente ha messo un pò in difficoltà Giamprimo, è stato quello del lavoro in libertà, per imparare a comunicare con il cavallo, creare una relazione e successivamente andare a lavorare sulle paure del cavallo.
Difficoltà superata molto brillantemente, tanto che poi Giamprimo ci ha preso gusto a lavorare sulla relazione, si è divertito molto e si è fatto venire in mente un bel pò di idee sui giochetti da fare con Fanion a casa.
(http://i520.photobucket.com/albums/w325/estancia18/Mobile%20Uploads/FB_IMG_1461706923900_zpsholtsrvf.jpg) (http://s520.photobucket.com/user/estancia18/media/Mobile%20Uploads/FB_IMG_1461706923900_zpsholtsrvf.jpg.html)
Lavorare sia con Fanion che con i nostri cavalli, ha aiutato Giamprimo a capire quanto sia importante creare una relazione forte con il cavallo. Finché non si tocca con mano la differenza, è difficile capire quanto conta la relazione, il corretto atteggiamento mentale, sia se con il cavallo ci lavoriamo o se ci vogliamo solo divertire.
Sono molto contenta che anche I maschietti si avvcinino a questa equitazione...solitamente e' molto "rosa" l'approccio da terra
In effetti Kimi, sono contenta anche io :pollicesu:
La relazione, come la intendiamo noi, trasforma il cavallo da esecutore a collaboratore.
Si lavora meglio con un collaboratore.
Anche qui, in ambito agricolo, la mentalità sta cambiando. Per i vecchi, il cavallo era più uno schiavo che un collaboratore. Saltando una generazione, ora ci troviamo con giovani agricoltori che hanno ben chiaro in mente che con le mazzate non si ottiene granché, quindi sono loro, in prima persona, a cercare altri tipi di approccio, con il fine di lavorare meglio, più in sicurezza e in tranquillità.
E poi, Stefano.
Stefano viene dalla Sicilia, ha già frequentato diversi stages qui al nord sulla trazione animale.
La sua zona non offre possibilita' al riguardo e inoltre, lui non condivide certi modi di fare/pensare, relativi al cavallo/asino, in uso dalle sue parti.
Stefano sta sperimentando un metodo di coltivazione di matrice giapponese (agricoltura sinergica), molto attento al rispetto della terra e dei suoi equilibri, ha lavorato con un asino, e ne ha preso uno nuovo, sdomo, che vuole addestrare per lavorare con la kassine.
Lavorare con lui è stato molto bello ed istruttivo. Persona solare, di cultura, umile e di una simpatia trascinante.
Ci ha colpito molto la sua capacità di entrare in sintonia con tutti i cavalli e i puledri con cui lo abbiamo fatto lavorare.
Sempre calmo, sereno, sorridente, ha gestito al meglio tutte le situazioni che gli abbiamo presentato....compreso un bel fugone del nostro puledro Nueva Vida :icon_axe:
Avendo già pratica del lavoro agricolo, non ha fatto nessuna fatica ad eseguire anche le manovre più complesse, ed essendo una persona molto sensibile e attenta, è riuscito a far suo il nostro metodo, lavorando e facendo lavorare i cavalli, sempre con il corretto atteggiamento mentale.
Vedi vedi non sono l'unica esaurita che macina centinaia di Km per fare cose nuove😎😎😎...stavolta mi ha battuto Stefano!!!
Ale, tu sei unica!
Miky ha piantato di nuovo il basilico :horse-wink:
Con te e Max abbiamo trascorso tanti bei momenti :icon_pidu: :happy_birthday-736: vale la pena macinare km! :occasion14:
:love4: :love4: :love4:
Weekend passato allegramente in compagnia di un gruppo di ragazzine con i loro pony, le loro istruttrici e...un papà.
Bellissimo stage, faticoso, visto che erano in tante, ma bello bello bello :love4:
Giovanna e Elena, bravissime istruttrici, hanno ritenuto molto utile, per la formazione delle loro allieve e pony, che si lavorasse sulle paure.
Che dire...sono state tutte molto brave, attente, creative. Si, creative, poiché una volta che hanno capito come fare, si sono messe alla prova su tutti i giochi proposti e ne hanno richiesti e creati.
Zero paura e moltissimo entusiasmo, hanno voluto anche provare a caricare personalmente i loto pony sul van!
Un bel gruppo di ragazzine che si sono sollazzate allegramente per due giorni, nessun capriccio, solo atteggiamenti positivi, mai sentito dire "non ce la faccio" o "non ci riuscirò mai". Il che mi ha fatto pensare a quanti limiti e paletti ci poniamo quando passiamo all'età adulta....
Ottimi risultati anche con un cavallo particolare, che aveva il vizio di mordere ed impennarsi: atteggiamento mentale corretto, esercizi e premi, hanno fatto bene anche a lui.
(http://i520.photobucket.com/albums/w325/estancia18/Mobile%20Uploads/FB_IMG_1462818875651_zpsj5gspm2e.jpg) (http://s520.photobucket.com/user/estancia18/media/Mobile%20Uploads/FB_IMG_1462818875651_zpsj5gspm2e.jpg.html)
(http://i520.photobucket.com/albums/w325/estancia18/Mobile%20Uploads/FB_IMG_1462818863142_zpsp1vys4zt.jpg) (http://s520.photobucket.com/user/estancia18/media/Mobile%20Uploads/FB_IMG_1462818863142_zpsp1vys4zt.jpg.html)
(http://i520.photobucket.com/albums/w325/estancia18/Mobile%20Uploads/FB_IMG_1462818809166_zpsytkky8p4.jpg) (http://s520.photobucket.com/user/estancia18/media/Mobile%20Uploads/FB_IMG_1462818809166_zpsytkky8p4.jpg.html)
(http://i520.photobucket.com/albums/w325/estancia18/Mobile%20Uploads/FB_IMG_1462818852231_zpsy3c4rigw.jpg) (http://s520.photobucket.com/user/estancia18/media/Mobile%20Uploads/FB_IMG_1462818852231_zpsy3c4rigw.jpg.html)
Il papà. ...molto bello vedere i genitori che partecipano attivamente e condividono la passione dei figli....padre e figlia si sono alternati nel lavoro con la cavallina e....si sono divertiti tutti e due :pollicesu:
(http://i520.photobucket.com/albums/w325/estancia18/Mobile%20Uploads/FB_IMG_1462818748458_zps1pwip8er.jpg) (http://s520.photobucket.com/user/estancia18/media/Mobile%20Uploads/FB_IMG_1462818748458_zps1pwip8er.jpg.html)
Per sentirsi sicure ed indipendenti, tutte hanno voluto provare a caricare il proprio pony sul van....al prossimo concorso, faranno tutto da sole!
A fine stage, l'istruttrice Giovanna ha sellato il suo cavallo e ha ripetuto in sella, alcuni degli esercizi proposti....ovviamente, le ragazze, a pelo e capezza, hanno fatto lo stesso :occasion14: :pollicesu: confermando a cavallo montato, l'utilità del lavoro svolto a terra :happy_birthday-736:
La più spericolata di tutte, è stata la piccola Adele, che a pelo sulla sua saura Mela, è passata più e più volte sotto al tunnel...rido ancora adesso a pensarci!
Tante volte, se gli adulti ritornassero un pò bambini, sarebbe una gran cosa.....
E io, lo ammetto, in questi stages pieni di donne e piccole donne che si "sollazzano", mi diverto parecchio.
Le ragazzine del penultimo stage erano favolose: educate, attentissime, creative, propositive.
Spero che continuino nel tempo il loro percorso con il cavallo, sono tutte molto portate, auguro loro successo e soddisfazioni....a noi, con i loro piccoli grandi risultati, di soddisfazione ne hanno data parecchia.
Anche questo weekend abbiamo avuto stage e di nuovo una donna.
Hanno una marcia in più, inutile negarlo :pollicesu: