Io e una mia amica, colte da un impeto di curiosità, volevamo andare a vedere un posto, che dovrebbe essere vicino a dove stiamo noi, nel quale praticano monta indiana. Alla fine non ci siamo ancora andate perché tutte le volte ci perdiamo in brodo di giuggiole, ci viene in mente qualcos'altro da fare, si fa tardi e, malgrado la vicinanza, non vogliamo fare le cose di fretta quando si tratta di cavalli.
Qualcuno di voi ci è stato e sa di cosa si tratta?
Abbiamo chiesto al nostro istruttore e mi è sembrato molto molto critico nei confronti della cosa. Io di lui mi fido (quasi) ciecamente, ma questa ragazza insiste per trovare il modo e la maniera di andare, a me non dispiace vedere posti nuovi, per nulla, ma sono anche molto timida nei confronti delle novità e delle persone nuove...
Fanatici ,
travestiti da appassionati pieni di buonismo che cercano di scavarsi un buco per farsi notare ,
essendo nato in una regione a forte istinto rurale e contadino ,considero queste cose con il mio punto di vista nudo e crudo,
fanatici del nulla visto che la tecnica equestre ha secoli di storia e maestri insuperabili
ricordo che uno degli istruttori del corso OTB, vedendomi montare a pelo, mi aveva proposto di prendere la specializzazione in "monta indiana" o "monta nativa" non ricordo quale delle due...
li per li gli ho risposto che un'indiano con la barba che monta un TPR e' poco credibile :icon_rolleyes:
Spero che chi la pratica non indossi anche costumi indiani :icon_rolleyes:
La cosa mi incuriosisce, ma non certo dal punto di vista equestre; per praticare una vera monta indiana (pellerossa) bisognerebbe innanzitutto essere pellerossa, ossia avere il fisico, la mentalità, l'abitudine alla vita durissima fin da bambini, e forse anche la visione del mondo e degli animali dei pellerossa; oltre, ovviamente, ad avere rigorosamente istruttori pellerossa che abbiano appreso le tecniche da veri maestri pellerossa.
Che la monta pellerossa abbia un certo fascino, ho un'esperienza raccontata, riguardo a un'incontro fra la precedente proprietaria di Ami (al tempo cavallina piuttosto difficile) e un vero navajo, il quale le è montato sopra a pelo, senza redini, l'ha portata al galoppo di qua e di là e poi è sceso dicendo "Brava cavallina, ha molta energia". Non l'ho mai incontrato personalmente, se l'avessi incontrato l'avrei guardato con molto interesse ma non mi sarebbe nemmeno passato per la mente di emularlo.
Beninteso: questa critica vale anche per tutte le equitazioni proprie di altre culture; da un certo punto di vista, vale anche per la MW, oltre che per la monta buttera, vaquera ecc. ecc. Ma la cultura pellerossa è così lontana dalla nostra che le difficoltà sono secondo me totalmente insuperabili.
penso di sapere di chi parli, io non li conosco personalmente e comunque non critico la monta a pelo e senza imboccatura. cioè, anche bravi eh.
quello che mi dà un po' da pensare è che fanno "corsi" e "stage" dove, a leggere la pubblicità, sembra che in quattro e quattr'otto dovresti imparare a connetterti col cavallo et voilà.
comunque, come tutte le cose, forse vanno conosciute meglio. se ci vai facci sapere le impressioni.
si ho presente....mi pare una pagliacciata!! :icon_rolleyes:
non viviamo nelle praterie e non cacciamo I bisonti: a quei tempi andare a cavallo era un necessita'.
ai nostri tempi invece no, lo facciamo per sport o diletto e si suppone che ognuno di noi cerchi di montare bene e con tecnica, quindi la monta native o Indiana lascia un po' il tempo che trova
La monta indiana è fichissima!!!
Estate ragazzi, lenzuola dipinte dai gagni di quattro anni, e buttato tutto sui cavalli... lenzuola e gagni.
Un divertimento che non vi dico.
Poi tutti a fare il bagno in piscina e non se ne parla più fino all'anno dopo.
Se nel maneggio in questione montano solo indiano, DEVONO farlo vestiti da indiani.
Con il tutù in pelle di bufalo, niente repellente antitafani i maschietti con i gioielli piantati sui garresi ad ogni tempo di trotto e le donnine senza reggipoppe sportivo a soffrire ad ogni falcata di galoppo con le poppe al vento.
Se prendono sul serio la faccenda, devono farlo per forza.
Ed in tal caso, chapeau e profondo rispetto.
...sono moralmente certa che tanto sciopano i cavalieri prima da danneggiare i cavalli.
...e altrimenti sono i soliti pirla della domenica. Fanatici strambi possessori della Verità, abitanti Eletti di Borgo San Giuda Sul Culo.
E per vedere i pirla della domenica, basta stare in scuderia... Ce n'è pieno pure lì.
mai sentita... c'è sempre qualche novità... che sia il caldo?
ok, tanto se fate una ricerca li trovate anche voi :angel5:
http://www.aquilanerahorses.it/it/
Appartengono mi pare a quelli che io chiamo gli acchiappagonzi, sono innocui, il gonzo di solito ne esce alleggerito nel portafogli ma incolume :horse-cool:
però il campo estivo a tema indiani mi sarebbe piaciuto un sacco da piccola!!!
Senza offesa, ma a me pare una c*gata
Perché la gente non si accontenta di montare a cavallo, invece di inventarsi tutte ste idiozie non lo capirò mai
Che poi anche se gli parli nella lingua degli indiani navajo i cavalli comunque non ti capiscono, i cavalli capiscono i premi e le legnate, fine
Perché andare a cavallo è essenzialmente complicato richiede riflessione, pazienza e l'accettazione di qualche insuccesso...
Essere furbi, invece ti permette di inventare minchiate e di trovare pure gente che ti paga per fargli fare il sacco di patate impiumato...
..
Perché essere furbi è gratis, fare i cretini invece è a pagamento.
Io ho fatto lo sforzo di aprire il sito, ho aperto la tendina del menù e mi sono comparse le seguenti voci "spiritualità, consapevolezza, equilibrio e istinto"...a quel punto l'unico istinto é stato quello di chiudere tutto
Poi facebook casualmente mi ha sponsorizzato la pagina di questa scuderia... A parte che l'unico cavallo che ho visto montato a pelo e in collare é magro da far schifo, gli altri montano all'americana.
Poi si fanno bellissimi stage dove la gente sta ferma e seduta in silenzio nel paddock a guardare i cavalli per ore
Dai ma non scherziamo, a volte ha ragione Raffaele, Perché sponsorizziamo cose del genere? Perché tutti si sono fatti queste strane idee di rapporto spirituale con il cavallo?
Adesso diciamo quello che vogliamo, ma i cavalli venivano usati dagli indiani e una volta rotti ciao e arrivederci, non é che fossero tutto sto gran talento equestre da cui prendere esempio.
In verità gli indiani montavano con sella e imboccatura, diverse dalle nostre, ma le avevano...non so in quali occasioni le usavano o non le usavano, ma so che sono esistite.
Poi che avessero un modo differente di rapportarsi con natura e animali rispetto al nostro, non ho dubbi, ma non credo che noi occidentali, industrializzati, potremmo imparare qualcosa che è innato e spontaneo, radicato profondamente in un'altra cultura.
Anche anche.
Insomma, vivere in Italia e professarsi i nuovi indiani mi pare un po' una stupidata
Soprattutto perché temo che la proposta che offrono si basi su quello che hanno visto in 4/5 film western antichi come matusalemme
In un video sul tubo il fondatore dice di aver imparato queste cose da un indiano...bho...
vedo se riesco a ritrovarlo...
Non è questo, ma va bene lo stesso...
https://www.youtube.com/watch?v=b2ipkfH-vOM
Come progetto non sembra male...molte delle cose che si vedono nel video si imparano nei corsi di horsemanship, ma è vero anche che Monty Roberts, nel suo libro l'uomo che ascolta i cavalli, ricorda a tutti i lettori che tali tecniche, horsemaship e affini, non sono frutto degli occidentali, ma dei nativi americani.
la questione è sempre la stessa: "scopritori di acqua calda?" ... intendo, il metodo insegnato è valido, e lo è perchè è etologicamente corretto, perchè si basa sull'osservazione del comportamento naturale ecc.. ecc...
Il dubbio che viene è : MA C'E' BISOGNO DI UN'ALTRA SCUOLA?
Ho fatto i corsi parelli (e per me sono consigliabili) ho fatto uno stages con un etologo ( e mi sono trovata molto bene anche se è stato un ripasso di cose che avevo già imparato), poi ho osservato la gente del maneggio... tutti abbiamo fatto lo stages, ma che applicano le tecniche spiegate saremo in due... sono tutti semi-professionisti, gare di livello, cavalli curati e allenati, attrezzatura luccicante. Un vanto per la FISE.
MAAAAAA..... non sanno parlare ai loro cavalli. Neanche dopo il corso con l'etologo, nenache dopo aver visto alcune cose nel loro cervello si è aperta una finestra... nulla.
Allora dico: MA RIFORMARE SERIAMENTE l'istruzione a livello di federazione non eviterebe la proliferazione di tutti questi falsi miti, santi e santoni? Altrimenti l'equitrasportato avrà sempre bisogno di trovare risposte alle sue esigenze.. e le troverà sempre in queste persone che scoprono l'acqua calda.
Citazione da: Nefferit - Luglio 13, 2016, 12:46:59 PM
la questione è sempre la stessa: "scopritori di acqua calda?" ... intendo, il metodo insegnato è valido, e lo è perchè è etologicamente corretto, perchè si basa sull'osservazione del comportamento naturale ecc.. ecc...
Il dubbio che viene è : MA C'E' BISOGNO DI UN'ALTRA SCUOLA?
Ho fatto i corsi parelli (e per me sono consigliabili) ho fatto uno stages con un etologo ( e mi sono trovata molto bene anche se è stato un ripasso di cose che avevo già imparato), poi ho osservato la gente del maneggio... tutti abbiamo fatto lo stages, ma che applicano le tecniche spiegate saremo in due... sono tutti semi-professionisti, gare di livello, cavalli curati e allenati, attrezzatura luccicante. Un vanto per la FISE.
MAAAAAA..... non sanno parlare ai loro cavalli. Neanche dopo il corso con l'etologo, nenache dopo aver visto alcune cose nel loro cervello si è aperta una finestra... nulla.
Allora dico: MA RIFORMARE SERIAMENTE l'istruzione a livello di federazione non eviterebe la proliferazione di tutti questi falsi miti, santi e santoni? Altrimenti l'equitrasportato avrà sempre bisogno di trovare risposte alle sue esigenze.. e le troverà sempre in queste persone che scoprono l'acqua calda.
Concordo!
Noi abbiamo in maneggio una persona che non ha mai fatto parelli, roberts, etoologia né qualsiasi altro corso di gestione di cavalli in libertà.
Però ha lavorato tutta la vita con i disabili: gente che non parla, non si sa spiegare, con gravi difficoltà fisiche e psicologiche...ma che quando sono a disagio reagiscono in modo violento ed improvviso, senza cognizione degli standard sociali, inconsapevoli dei pericoli che li circondano, mettendo in pericolo se stessi e gli altri.
Vi ricordano niente??
Ovviamente questa persona, che mai aveva visto un equino, in 2 anni è diventata la miglior gestrice di cavalli che io abbia mai visto.
Ed i cavalli hanno con lei un rapporto che mai ho visto prima.
...per cui, forse, bisognerebbe lasciare gli indiani nei casinò e fare un corso da OSS.
Funzionare, vi giuro che funziona.
Citazione da: Nefferit - Luglio 13, 2016, 12:46:59 PM
Ho fatto i corsi parelli (e per me sono consigliabili) ho fatto uno stages con un etologo ( e mi sono trovata molto bene anche se è stato un ripasso di cose che avevo già imparato), poi ho osservato la gente del maneggio... tutti abbiamo fatto lo stages, ma che applicano le tecniche spiegate saremo in due... sono tutti semi-professionisti, gare di livello, cavalli curati e allenati, attrezzatura luccicante. Un vanto per la FISE.
MAAAAAA..... non sanno parlare ai loro cavalli. Neanche dopo il corso con l'etologo, nenache dopo aver visto alcune cose nel loro cervello si è aperta una finestra... nulla.
Allora dico: MA RIFORMARE SERIAMENTE l'istruzione a livello di federazione non eviterebe la proliferazione di tutti questi falsi miti, santi e santoni? Altrimenti l'equitrasportato avrà sempre bisogno di trovare risposte alle sue esigenze.. e le troverà sempre in queste persone che scoprono l'acqua calda.
No scusa, non ho capito il tuo discorso sinceramente
La Fise é federazione italiana sport equestri, non federazione italiana linguaggio equino. Se uno ha dimostrato il suo valore sul campo gara, se uno monta bene (e non venite mi a dire che per saltare anche solo 110/115 fa tutto il cavallo, o per fare una F di dressage...bisogna saper montare.) se sostiene e passa gli esami per diventare istruttore, ha tutto il diritto di essere considerato tale.
Io mi faccio seguire da un cavaliere con il secondo grado, non da quello che ha un ottimo rapporto con il cavallo, che cavolo me ne frega che sia amico dell'equino, a me interessa che mi insegni a stare in sella e montare bene il mio cavallo..fine.
io mi faccio seguire da più di uno istruttori che non solo sanno montare DA DIO.. ma che hanno anche una straordinaria capacità di comunicare con i cavalli.
Un cavaliere per essere considerato tale non può esimersi dall'essere prima di tutti un uomo di cavalli ( o donna ovviamente!)
poi ci deve essere la tecnica, e ogni attività ha le sue difficoltà, dalle passeggiate alle riprese più difficili. In ogni attività il cavaliere deve avere di base un ottimo rapporto con il cavallo che monta. ALTRIMENTI NION E' UN CAVALIERE ( brevetti, stelline, punteggi, voti... a me non frega niente, il cavallo parla.)
Citazione da: Winter Mirage - Luglio 13, 2016, 01:02:41 PM
Noi abbiamo in maneggio una persona che non ha mai fatto parelli, roberts, etoologia né qualsiasi altro corso di gestione di cavalli in libertà.
Però ha lavorato tutta la vita con i disabili: gente che non parla, non si sa spiegare, con gravi difficoltà fisiche e psicologiche...ma che quando sono a disagio reagiscono in modo violento ed improvviso, senza cognizione degli standard sociali, inconsapevoli dei pericoli che li circondano, mettendo in pericolo se stessi e gli altri.
Vi ricordano niente??
Ovviamente questa persona, che mai aveva visto un equino, in 2 anni è diventata la miglior gestrice di cavalli che io abbia mai visto.
Ed i cavalli hanno con lei un rapporto che mai ho visto prima.
...per cui, forse, bisognerebbe lasciare gli indiani nei casinò e fare un corso da OSS.
Funzionare, vi giuro che funziona.
non ne dubito affatto, ceto che anche essere OSS non è cosa da tutti!
questione di esigenze e di punti di vista...
se vuoi fare gare e vincere ti ci vuole sicuramente il "buon cavaliere col secondo grado" che stracciona i cavalli se non lavorano con la precisione di un laser...
se invece vuoi vivere il cavallo come un'animale da compagnia con cui fare tranquilli giretti o giochini in campo ecc. ti ci vuole qualcuno che magari non ha il secondo grado ma che sappia insegnarti ad avere un rapporto sereno di amicizia col cavallo
Citazione da: Jimmyhaflinger - Luglio 13, 2016, 02:16:02 PM
questione di esigenze e di punti di vista...
se vuoi fare gare e vincere ti ci vuole sicuramente il "buon cavaliere col secondo grado" che stracciona i cavalli se non lavorano con la precisione di un laser...
se invece vuoi vivere il cavallo come un'animale da compagnia con cui fare tranquilli giretti o giochini in campo ecc. ti ci vuole qualcuno che magari non ha il secondo grado ma che sappia insegnarti ad avere un rapporto sereno di amicizia col cavallo
Lo stato delle cose sarà questo... ma se devo pensare al benessere dei cavalli e dei cavalieri penso ad una riforma dell'equitazione che metta al primo posto il rapporto per poi arrivare ai risultati in campo ( qualsiasi campo) senza fare differenze di precisione, difficoltà e richieste. Un cavallo che lavora seriamente lo fa sia andando in passeggiata che lavorando con i vitelli, sia sul salto che nel rettangolo.
Penso sia tempo di iniziare a cambiare modo di vedere le cose, penso sia tempo che chi non ne può più di vedere tironcini e sgambatine per portare a casa coppette e medagliette, con cavalli stirati e spaccati in box, lo dica e cerchi qualche cosa di meglio del "si è sempre fatto così".
Si ma il punto é che per fare anche il più basso dei concorsi il cavallo lo devi interpretare.
Gente che salta le 30 piuttosto che anche solo una 115 sa esattamente cosa pensa il proprio cavallo, sa le reazioni che può avere, sa come rende di più e come va montato
Anche io che salto le cose dei puffi ho imparato a interpretare il mio cavallo, a montarlo come vuole lui per non farlo andare in ansia
A me sta sulle balle che perché uno non sta lì a fare i giochini o altro con il cavallo vuol dire che non lo capisce, che non gli interessa ecc. Io so perfettamente com'è il mio cavallo, lo conosco fin troppo bene Perché? Perché lo monto ogni giorno, e lavorandoci mi sono confrontata con il suo carattere.
Tutti sempre a pensare che chi fa gare di livello o é semi-professionista sia uno sfruttatore di cavalli che li tiene buoni sono per le gare e il resto chissene
Io bo. Forse non si ha tanto presente il lavoro, la cura e la dedizione che un agonista ha per il cavallo, che super di gran lunga quella del passeggiatore medio.
Gente che si accorge che il cavallo sta male solo da due tempini di trotto e non interpreterebbe il cavallo?
Vabbe fantascienza .
Comunque la fise sceglie i suoi istruttori in base alle capacità in sella, che poi son quelle che contano davvero. Il resto, per me, son chiacchere.
Che poi, con i cavalli che non sono sereni, con i cavalli spaccati in box non vinci un bel niente. Un cavallo vincente é un cavallo sereno, calmo, ben nutrito, ben montato. Quello é, niente più niente meno.
E per essere sereno, basta che lo tratti da cavallo : lo metti fuori con i suoi simili il più possibile, gli dai la sicurezza del cibo. Del resto al cavallo frega poco
Che poi, se il tuo istruttore ha un buon rapporto con il cavallo mica é esentato da culate, sgambatelle e tironi a caso. É l'istruttore che monta bene quello che é esentato e anche i suoi allievi, che impareranno da lui
Ina: verissimo che gli agonisti hanno cura e dedizione per il cavallo e che sono piu preparati dei passeggiatori o dei lallisti... (ma anche perche' di solito sono piu ricchi e devono accettare meno compromessi)
pero' e' anche vero che storicamente gli agonisti sono i piu propensi a cambiare i cavalli a fine carriera e a farli salire sul camion del macellaio senza tanti problemi...
alla fine credo che e' meglio un cavallo che non viene tenuto al 100% della forma fisica ma che ha la possibilita' di arrivare a vivere tutta la sua vecchiaia in santa pace...
poi anche dal punto di vista della qualita' della vita del cavallo... pensi proprio che uscire dal box solo per lavorare in campo sia bello per loro? e non mi tirare in ballo i campioni olimpici che hanno intere colline a disposizione... qui parliamo della normalita' dei garisti che ci sono nel maneggio locale...
io valuto le persone una per una, non per categorie.
Ci sono "passeggiatori" che sono dei grandi uomini di cavallo, che hanno grandi capacità e un profondo rispetto per l'animale, così come ci sono dei grandi professionisti e delle persone che fanno gare in modo abbastanza frequente, che sanno stare a cavallo, ma anche lo sanno comprendere.
C'è gente che lascia il cavallo anziano a deperire da solo in un grande paddok, senza curarsi che non è solo il prato a farlo felice, ma anche la compagnia... quindi non gli fai un gran favore, ma non lo capiscono.
Quello che dico è che : dato che si sta andando verso una maggiore specializzazione in tutto, dato che si cerca sempre di più la "scuola" l'istruttore preparato, con la patente ecc... allora forse inserire tra le varie "materie di studio" anche un po' di etologia fatta seriamente, non tanto per passare l'esame da OTEB salvo poi non ricordare nulla ad appena sei mesi di distanza... non sarebbe auspicabile? Non migliorerebbe la vita di tutti? cavalieri e cavalli?
Citazione da: Nefferit - Luglio 15, 2016, 05:44:31 PM
C'è gente che lascia il cavallo anziano a deperire da solo in un grande paddok, senza curarsi che non è solo il prato a farlo felice, ma anche la compagnia... quindi non gli fai un gran favore, ma non lo capiscono.
sempre meglio che mandarlo a prendersi una criccata nel cervello al mattatoio...
Citazione da: Jimmyhaflinger - Luglio 15, 2016, 06:22:50 PM
Citazione da: Nefferit - Luglio 15, 2016, 05:44:31 PM
C'è gente che lascia il cavallo anziano a deperire da solo in un grande paddok, senza curarsi che non è solo il prato a farlo felice, ma anche la compagnia... quindi non gli fai un gran favore, ma non lo capiscono.
sempre meglio che mandarlo a prendersi una criccata nel cervello al mattatoio...
Concordo.
Credo che un cavallo a prato, pur se solo, possa condurre una vecchiaia dignitosa.
Ben conscio dell'importanza di avere un branco, ma in assenza, meglio vivo e a prato.
Onestamente il mio solo a prato vorrebbe compagnia.
Ma quando stava in maneggio soffriva di piu'. Lo paddockavo spesso ma comunque pareva un pazzo rinchiuso.
Portato via ha cambiato espressione ( prima aveva quasi sempre l' occhio con il bianco in vista).
Non gli piace star solo, son convinta, ma in box impazziva e credo onestamente che preferisca star fuori.
Adesso l' ho.dovuto portare in maneggio, box da fattrici, e per alcuni giorni non ha quasi mangiato. Era ammalato, ma fatalita' quando ha cominciato ad uscire ha ricominciato a mangiare.
Sapere che nell' altro box ci sia un altro cavallo non mi pare una gran compagnia.
A lui sicuramente non bastava
Penso che il cavallo abbia bisogno di due aspetti: l'essere montato bene e l'essere capito.
Se manca uno di questi due aspetti è un guaio anche se il proprietario o chi se ne occupa è bravissimo nell' altro.
Io la vedo così: se una persona non ha il proprio cavallo e non è interessata all'agonismo (come me) è bene che prima di tuto impari a montare bene, tecnicamente bene, e apprenda i rudimenti della comprensione del cavallo e della gestione da terra. Quando avrà un cavallo proprio e avrà, per allora, consolidato in maniera abbastanza soddisfacente (non finito di imparare sia chiaro, ma aver imparato il giusto per fare ciò che vorrebbe fare col cavallo senza causare danni) la tecnica equestre, dovrà concentrarsi sulla comprensione del cavallo e sull'istaurare un rapporto empatico a 360 gradi con lui, anche perché questo senza cavallo proprio sarebbe impossibile.
Non parlo di chi si prende un cavallo per finalità agonistiche perché non conosco abbastanza l'ambiente e penso che dipenda moltissimo da come una singola persona vive le gare.
che poi anche dire "box" non significa nulla... conosco un posto qui in zona dove i box sono tutti aperti tra di loro, separati solo da una solida rete metallica, i cavalli possono vedersi tra di loro e anche toccarsi, hanno tanta luce e tanta aria e la lettiera in paglia che gli consente di avere qualcosa da smangiucchiare tutto il giorno... e' un maneggino economico e apparentemente fatiscente ma in realta' i cavalli ci stanno benone e sono grassi e lucidi...
purtroppo invece la normalita' nelle scuderie anche apparentemente belle e lussuose, sono i box chiusi su 3 lati se va' bene, se no' anche completamente chiusi su 4 lati, dove il cavallo passa le giornate nella noia piu assoluta, con poca luce e poca aria che entra da una finestrina alta e con la lettiera in truciolo...
E' assolutamente vero.
Così come è vero che il cavallo in box ha una mobilità "variamente" limitata (ce ne sono di molto grandi, quasi dei bilocali, e di molto piccoli dove anche solo coricarsi è un'impresa).
Il cavallo in box, al di là del suo benessere psicologico (non annoiarsi, avere tanta luce, la possibilità di vedere e toccare i propri vicini, mettere il naso fuori da 1/2 finestre e guardare gli omini di scuderia/clienti/altri cavalli che vanno e vengono per il maneggio)... ha comunque fisicamente bisogno di muoversi.
Non tanto per il tono muscolare, al diavolo quello, ma per i piedi, per l'apparato digestivo, per la schiena, e perchè non si gonfino gli stinchi come mongolfiere (facile soprattutto ad una certa età, quando sopraggiungono gli inevitabili acciacchi).
Se il cavallo sta in box, non importa quanto bello sia, deve poter uscire.
Da solo o in compagnia, ma deve avere ogni giorno almeno qualche ora in un posto abbastanza grande da potersi muovere, o almeno uscire per essere montato (che alcuni di noi sostengono non essere proprio figo come stare a paddock, ma in mancanza di altro, amen, almeno è sempre movimento).
Notare che questa critica è prevalentemente rivolta a me stessa... visto che ero io quella con il cavallo in box 24/7, e ferrato, e pieno di mangime, e montato poco.
Un mix da suicidio, perfino su un frisone.
Anche se in effetti i box erano 4 x 4.5, pieni di luce, con truciolo sotto e paglia sopra, fieno tre volte al giorno, mangime due, sbarre sui tre lati e un finestrone sull'esterno nel quarto: senza ombra di dubbio, la più bella, pulita, nuova e ben tenuta scuderia che io abbia mai visto in vita mia.
E quello che ho ottenuto in quattro mesi, è appunto tre infortuni uno di fila all'altro ed una colica seria per la cavalla.
:firuu:
Se vogliamo tornare alla monta indiana che era l'argomento del topic e al modo in cui riformare l'equitazione...
Tutto sommato io credo che non serva una "riforma" che dica: ecco, ora siamo tutti uguali, BISOGNA FARE COSI'.
Tolto che, cazzuola, non riusciamo nemmeno a riformare il nostro sistema di giustizia, il governo, non riusciamo a trovarci il culo con le mani nelle cose veramente importanti...!! ...e lì sì che invece dovremmo dire: Basta, ora siamo TUTTI uguali!
Ma l'equitazione, è un modo di esprimere le nostre differenze.
Come cucinare sano o ingolfarsi di mcdonald, come andare a correre o stare sul divano, come essere cretini oppure no.
Ovvio che se uno deve scegliere in teoria sceglie di mangiare sano, essere atletico ed intelligente.
Ma la teoria in merito è assolutamente personale e suscettibile di cambiamenti.
Per esempio, io non disdegno mcdonald, non corro nemmeno se cerbero mi sgagna le caviglie eppure mi reputo relativamente intelligente. :firuu:
Uno può tranquillamente tenere il cavallo chiuso in box tutto il giorno, montare solo la domenica durante la gita parentale, uscire in gara senza allenamento adeguato, non riuscire ad andare oltre il Campionato della Salsiccia, scassarsi fisicamente e massacrare il cavallo, montare dimmedda, aver scelto un cavallo totalmente sbagiato, fare un mare di menate, non ottenere mai nessun risultato... eppure essere la persona più felice ed entusiasta del mondo.
Viavaddio, beate quelle persone.
Noi andiamo sostanzialmente a cavallo per essere felici.
E a volte noi siamo felici sulla pelle dei cavalli.
Niente cambierà mai questa cosa.
Io, che ho la cavalla in branco, che gioca con i suoi amichetti all'ombra, oggi ho intenzione di andare a mettere su la sella e montare.
Al caldo, a sudare sette sottosella, a diventare scemi per gli insetti.
Ma onestamente non me ne frega niente: il cavallo l'ho comprato per montarlo... già monto poco, e ora sono due settimane che non metto le chiappe in sella per il caldo e gli insetti... e mo' basta, mi sono stufata: stare in sella mi manca, e stavolta Mu soffrirà la sua brava mezz'ora.
Mi sento un mostro?
Ma anche no.
Dopotutto siamo tutti diversi, e l'essere diversi ci permette di crescere, in qualche modo.
E la diversità umana si esprime benissimo in un mondo in rivoluzione come quello dell'equitazione: se ci pensate, fino al secolo scorso montavano a cavallo due categorie sociali: chi per per necessità di lavoro/spostamento/combattimento e i signorotti con il paggetto a terra.
Adesso in sella c'è di tutto: farmacisti, impiegati, professionisti del settore, disoccupati, universitari, operai, bambini, muratori, dottori, ippogenitori, e sciroccati di ogni genere e tipo.
Il cavallo sta diventando uno sport "abbordabile" anche per chi, come me, vive del suo stipendio.
Il che sta portando una marea di nuova gente che necessariamente ha bisogno di nuovi orizzonti: un blu, uno giallo, uno verde, uno rosa a pallini...
Perchè se il contadino doveva lavorare con il cavallo, cavolo se ci lavorava! Bene o male, tutti i nuovi arrivati della famiglia DOVEVANO saper gestire il cavallo. Punto e fine: era questione di sopravvivenza.
Il signorotto, dal canto suo, faceva un volo a picco pendio e decideva che lui, fanchiurlo a tutti, sarebbe andato solo in carrozza.
Oggi, che c'è tanta varietà di clientela e punti di vista, anche il modo di vedere/vivere il cavallo sta fiorendo in mille colori.
Perchè c'è chi ha scoperto di avere una paura fottiuta, ma boia chi molla, si è comprato il cavallo e ora scioperebbe pur di non ammetterlo: e si lancia in mille ed un metodi di lallificaggio, lavoro da terra, monta fiorellina... e poi va in giro fiero del proprio operato, a spandere in giro strunzerie.
C'è chi ha bisogno di appagare una parte di ego che non trova sfogo... e si lancia in gare sconclusionate facendo figure dimmedda a tutta birra, ma è comunque felice perchè quella cosa lì lo fa camminare tre metri sopra il cielo e bene che va.
Ci sono persone come me che sognavano il cavallo da bambini, e hanno puntualmente comprato quello sbagliato... e si sentono pure intelligenti perchè invece di darlo dentro per un triciclo, si sono spaccati le ossa per cercare di ottenere... niente. Solo di non ammazzarsi. Forse.
Ci sono cavalieri che vivono del proprio lavoro e devono scegliere le loro priorità così come l'impiegato con la scrivania piena di pratiche urgenti cerca di capire chi gestire per primo e chi può lasciare a macerare. E quando viene su il classico mierdone, il professionista se lo scola, magari difende il suo operato, fa presente che ha solo due mani e che le sta usando meglio che può, si prende un altro pieno e torna a lavorare, odiando chi lo ha ingiuriato, conscio che tanto a breve arriverà certamente un'altra sciacqua da qualche altra parte.
C'è il cavaliere bravino che in seguito a brutta esperienza si caca le brache... e decide che il Verbo richiede di non montare ASSOLUTAMENTE MAI in sella, ma solo di guardare i cavalli belli, ciucci e liberi in branco. Fonda un blog e si mette a spiegare a tutti che sono dei pazzi assassini perchè la sella (della quale lui ha vissuto per anni interi) è il MALE.
Ci sono le ippomamme... che iddio ci scampi e salvi... soddisfatte e felici solo quando il figliolo/a in sella ha precisamente l'aspetto, il vestiario e l'espressione necessaria per venire bene in una fotoricordo. E morte e dannazione se il cavallo in questione ha una macchietta di sporco addosso o le trecce malfatte!... che sia pelle e ossa, moribondo e decrepito, chissene, basta solo che venga bene in foto.
...capite che in un ambiente del genere, la monta indiana fa solo ridere.
E che sarà mai l'ennesimo fiorellino a strisce verde fango che si è inventato l'ennesima boiata per leccare soldi a qualcuno...
:rolleyes3:
C'è di peggio, gente, c'è di peggio.
Ma siccome c'è gente che è morta per permetterci di essere tutti diversi e pensare cose diverse... cacchiarola, approfittiamone e godiamoci tanta magnifica diversità!
Per cui, andiamo tutti a montare indiano, su!
Via le selle, via le imboccature... e poi i maschietti tutti sui purosangue con i garresi a pinna e le femminucce tutti sugli spagnoli con tre metri di escursione verticale a falcata.
...io passo la mano, grazie, tanto ho già dato.
L'ultima volta che ho montato a pelo Mu, sono finita scodellata dentro una siepe.
:limb:
Sante parole, Winter!!! :perfect:
Citazione da: Winter Mirage - Luglio 16, 2016, 09:29:52 AM
E' assolutamente vero.
Così come è vero che il cavallo in box ha una mobilità "variamente" limitata (ce ne sono di molto grandi, quasi dei bilocali, e di molto piccoli dove anche solo coricarsi è un'impresa).
Il cavallo in box, al di là del suo benessere psicologico (non annoiarsi, avere tanta luce, la possibilità di vedere e toccare i propri vicini, mettere il naso fuori da 1/2 finestre e guardare gli omini di scuderia/clienti/altri cavalli che vanno e vengono per il maneggio)... ha comunque fisicamente bisogno di muoversi.
Non tanto per il tono muscolare, al diavolo quello, ma per i piedi, per l'apparato digestivo, per la schiena, e perchè non si gonfino gli stinchi come mongolfiere (facile soprattutto ad una certa età, quando sopraggiungono gli inevitabili acciacchi).
Se il cavallo sta in box, non importa quanto bello sia, deve poter uscire.
Da solo o in compagnia, ma deve avere ogni giorno almeno qualche ora in un posto abbastanza grande da potersi muovere, o almeno uscire per essere montato (che alcuni di noi sostengono non essere proprio figo come stare a paddock, ma in mancanza di altro, amen, almeno è sempre movimento).
Notare che questa critica è prevalentemente rivolta a me stessa... visto che ero io quella con il cavallo in box 24/7, e ferrato, e pieno di mangime, e montato poco.
Un mix da suicidio, perfino su un frisone.
Anche se in effetti i box erano 4 x 4.5, pieni di luce, con truciolo sotto e paglia sopra, fieno tre volte al giorno, mangime due, sbarre sui tre lati e un finestrone sull'esterno nel quarto: senza ombra di dubbio, la più bella, pulita, nuova e ben tenuta scuderia che io abbia mai visto in vita mia.
E quello che ho ottenuto in quattro mesi, è appunto tre infortuni uno di fila all'altro ed una colica seria per la cavalla.
:firuu:
Se vogliamo tornare alla monta indiana che era l'argomento del topic e al modo in cui riformare l'equitazione...
Tutto sommato io credo che non serva una "riforma" che dica: ecco, ora siamo tutti uguali, BISOGNA FARE COSI'.
Tolto che, cazzuola, non riusciamo nemmeno a riformare il nostro sistema di giustizia, il governo, non riusciamo a trovarci il culo con le mani nelle cose veramente importanti...!! ...e lì sì che invece dovremmo dire: Basta, ora siamo TUTTI uguali!
Ma l'equitazione, è un modo di esprimere le nostre differenze.
Come cucinare sano o ingolfarsi di mcdonald, come andare a correre o stare sul divano, come essere cretini oppure no.
Ovvio che se uno deve scegliere in teoria sceglie di mangiare sano, essere atletico ed intelligente.
Ma la teoria in merito è assolutamente personale e suscettibile di cambiamenti.
Per esempio, io non disdegno mcdonald, non corro nemmeno se cerbero mi sgagna le caviglie eppure mi reputo relativamente intelligente. :firuu:
Uno può tranquillamente tenere il cavallo chiuso in box tutto il giorno, montare solo la domenica durante la gita parentale, uscire in gara senza allenamento adeguato, non riuscire ad andare oltre il Campionato della Salsiccia, scassarsi fisicamente e massacrare il cavallo, montare dimmedda, aver scelto un cavallo totalmente sbagiato, fare un mare di menate, non ottenere mai nessun risultato... eppure essere la persona più felice ed entusiasta del mondo.
Viavaddio, beate quelle persone.
Noi andiamo sostanzialmente a cavallo per essere felici.
E a volte noi siamo felici sulla pelle dei cavalli.
Niente cambierà mai questa cosa.
Io, che ho la cavalla in branco, che gioca con i suoi amichetti all'ombra, oggi ho intenzione di andare a mettere su la sella e montare.
Al caldo, a sudare sette sottosella, a diventare scemi per gli insetti.
Ma onestamente non me ne frega niente: il cavallo l'ho comprato per montarlo... già monto poco, e ora sono due settimane che non metto le chiappe in sella per il caldo e gli insetti... e mo' basta, mi sono stufata: stare in sella mi manca, e stavolta Mu soffrirà la sua brava mezz'ora.
Mi sento un mostro?
Ma anche no.
Dopotutto siamo tutti diversi, e l'essere diversi ci permette di crescere, in qualche modo.
E la diversità umana si esprime benissimo in un mondo in rivoluzione come quello dell'equitazione: se ci pensate, fino al secolo scorso montavano a cavallo due categorie sociali: chi per per necessità di lavoro/spostamento/combattimento e i signorotti con il paggetto a terra.
Adesso in sella c'è di tutto: farmacisti, impiegati, professionisti del settore, disoccupati, universitari, operai, bambini, muratori, dottori, ippogenitori, e sciroccati di ogni genere e tipo.
Il cavallo sta diventando uno sport "abbordabile" anche per chi, come me, vive del suo stipendio.
Il che sta portando una marea di nuova gente che necessariamente ha bisogno di nuovi orizzonti: un blu, uno giallo, uno verde, uno rosa a pallini...
Perchè se il contadino doveva lavorare con il cavallo, cavolo se ci lavorava! Bene o male, tutti i nuovi arrivati della famiglia DOVEVANO saper gestire il cavallo. Punto e fine: era questione di sopravvivenza.
Il signorotto, dal canto suo, faceva un volo a picco pendio e decideva che lui, fanchiurlo a tutti, sarebbe andato solo in carrozza.
Oggi, che c'è tanta varietà di clientela e punti di vista, anche il modo di vedere/vivere il cavallo sta fiorendo in mille colori.
Perchè c'è chi ha scoperto di avere una paura fottiuta, ma boia chi molla, si è comprato il cavallo e ora scioperebbe pur di non ammetterlo: e si lancia in mille ed un metodi di lallificaggio, lavoro da terra, monta fiorellina... e poi va in giro fiero del proprio operato, a spandere in giro strunzerie.
C'è chi ha bisogno di appagare una parte di ego che non trova sfogo... e si lancia in gare sconclusionate facendo figure dimmedda a tutta birra, ma è comunque felice perchè quella cosa lì lo fa camminare tre metri sopra il cielo e bene che va.
Ci sono persone come me che sognavano il cavallo da bambini, e hanno puntualmente comprato quello sbagliato... e si sentono pure intelligenti perchè invece di darlo dentro per un triciclo, si sono spaccati le ossa per cercare di ottenere... niente. Solo di non ammazzarsi. Forse.
Ci sono cavalieri che vivono del proprio lavoro e devono scegliere le loro priorità così come l'impiegato con la scrivania piena di pratiche urgenti cerca di capire chi gestire per primo e chi può lasciare a macerare. E quando viene su il classico mierdone, il professionista se lo scola, magari difende il suo operato, fa presente che ha solo due mani e che le sta usando meglio che può, si prende un altro pieno e torna a lavorare, odiando chi lo ha ingiuriato, conscio che tanto a breve arriverà certamente un'altra sciacqua da qualche altra parte.
C'è il cavaliere bravino che in seguito a brutta esperienza si caca le brache... e decide che il Verbo richiede di non montare ASSOLUTAMENTE MAI in sella, ma solo di guardare i cavalli belli, ciucci e liberi in branco. Fonda un blog e si mette a spiegare a tutti che sono dei pazzi assassini perchè la sella (della quale lui ha vissuto per anni interi) è il MALE.
Ci sono le ippomamme... che iddio ci scampi e salvi... soddisfatte e felici solo quando il figliolo/a in sella ha precisamente l'aspetto, il vestiario e l'espressione necessaria per venire bene in una fotoricordo. E morte e dannazione se il cavallo in questione ha una macchietta di sporco addosso o le trecce malfatte!... che sia pelle e ossa, moribondo e decrepito, chissene, basta solo che venga bene in foto.
...capite che in un ambiente del genere, la monta indiana fa solo ridere.
E che sarà mai l'ennesimo fiorellino a strisce verde fango che si è inventato l'ennesima boiata per leccare soldi a qualcuno...
:rolleyes3:
C'è di peggio, gente, c'è di peggio.
Ma siccome c'è gente che è morta per permetterci di essere tutti diversi e pensare cose diverse... cacchiarola, approfittiamone e godiamoci tanta magnifica diversità!
Per cui, andiamo tutti a montare indiano, su!
Via le selle, via le imboccature... e poi i maschietti tutti sui purosangue con i garresi a pinna e le femminucce tutti sugli spagnoli con tre metri di escursione verticale a falcata.
...io passo la mano, grazie, tanto ho già dato.
L'ultima volta che ho montato a pelo Mu, sono finita scodellata dentro una siepe.
:limb:
100 e lode
Citazione da: Jimmyhaflinger - Luglio 16, 2016, 01:01:24 AM
che poi anche dire "box" non significa nulla... conosco un posto qui in zona dove i box sono tutti aperti tra di loro, separati solo da una solida rete metallica, i cavalli possono vedersi tra di loro e anche toccarsi, hanno tanta luce e tanta aria e la lettiera in paglia che gli consente di avere qualcosa da smangiucchiare tutto il giorno... e' un maneggino economico e apparentemente fatiscente ma in realta' i cavalli ci stanno benone e sono grassi e lucidi...
Ecco il mio cavallo in un box fatto di rete metallica dove può infilare un piede o altro non c'è lo metterei neanche pagata..
Come non lo metterei in recinzioni di pali innocenti..
Citazione da: rhox - Luglio 17, 2016, 05:09:36 PM
Citazione da: Jimmyhaflinger - Luglio 16, 2016, 01:01:24 AM
che poi anche dire "box" non significa nulla... conosco un posto qui in zona dove i box sono tutti aperti tra di loro, separati solo da una solida rete metallica, i cavalli possono vedersi tra di loro e anche toccarsi, hanno tanta luce e tanta aria e la lettiera in paglia che gli consente di avere qualcosa da smangiucchiare tutto il giorno... e' un maneggino economico e apparentemente fatiscente ma in realta' i cavalli ci stanno benone e sono grassi e lucidi...
Ecco il mio cavallo in un box fatto di rete metallica dove può infilare un piede o altro non c'è lo metterei neanche pagata..
Come non lo metterei in recinzioni di pali innocenti..
e' rete metallica "elettrosaldata" da cemento armato a maglie da 10x10cm ed e' a 120 cm da terra, sotto ci sono i muri di cemento in cui la stessa rete e' immersa come rinforzo... la vedo dura che un cavallo infili un piede in una rete da 10x10 a 1.20 mt da terra...
molto piu pericolosi invece i box prefabbricati con quelle patetiche tavolette da 2,5 o al massimo 3 cm... ne vedo spesso con le tavole rotte ed una volta ho visto una scena orrenda per una tavola rotta da un calcio...
quanto alle recinzioni in tubi innocenti (da ponteggio) io ci ho costruito la pergola che fa' ombra ai box... e' vero che ho cavalli bravi e vecchi ma fin'ora non ci sono mai stati problemi
se è 1,20 è diverso che dire separati solo da una rete metallica..
comunque a 1,20 se un cavallo si imboxa può infilarci lo stesso il piede..
e una volta dentro non lo tira può fuori senza farsi male..
no grazie, la termosaldata penso sia la peggior cosa che ci possa essere in ambiente equestre..
per i tubi innocenti vanno benissimo finchè un cavallo non ci si infila con le gambe dentro.. preferisco qualcosa che si spacchi nell'evenienza..
Io credo che winter abbia centrato il punto: ora vanno a cavallo davvero tutti, e tra questi purtroppo ci sono persone che non sapendo nulla di cavalli si fanno attirare da questi specchietti per le allodole.
Il risultato e' purtroppo spesso disastroso....
io penso (e oggi, per questioni personali del w-e appena trascorso, lo dico ancora con più grinta ahahah) che ognuno col suo cavallo farà come gli pare.
a me, se ci sono persone che vanno a pelo e senza imboccatura nei boschi, mi va bene (magari, ecco, una sellina male non fa... al cavallo).
quello che mi lascia perplessa è la faccenda del "corso" dove ti insegnano la "tecnica sioux".
ora, citando il mio amico Thomas, i sioux mettevano il culo in sella da bambini e poi galoppavano a pelo nelle praterie scagliando frecce ai bisonti. ci va UNA VITA per saper montare così... dunque il corso francamente boh.
Anche io sono dell'idea che ognuno col proprio cavallo fa quello che gli pare. Nel momento in cui pero' diventa ingestibile e pericoloso allora non mi sta piu bene.
Purtroppo questi "corsi" creano dei mostri, cosi come molti altri corsi
Citazione da: rhox - Luglio 17, 2016, 11:02:36 PM
se è 1,20 è diverso che dire separati solo da una rete metallica..
comunque a 1,20 se un cavallo si imboxa può infilarci lo stesso il piede..
e una volta dentro non lo tira può fuori senza farsi male..
no grazie, la termosaldata penso sia la peggior cosa che ci possa essere in ambiente equestre..
per i tubi innocenti vanno benissimo finchè un cavallo non ci si infila con le gambe dentro.. preferisco qualcosa che si spacchi nell'evenienza..
stamattina mi e' venuta la curiosita' e lo ho misurato... mi ricordo male, li la rete e' a 1,45 circa da terra... 1,20 da terra invece e' nei miei box
comunque anni fa' la famigerata e fetida Irene ha tirato un doppio calcio violentissimo nel divisorio in rete elettrosaldata dei miei box... risultato: rete completamente accartocciata, ma le maglie non si sono divise in modo sostanziale e non hanno lasciato passare i piedi...
in ogni caso quel maneggio e' fatto cosi da 30 anni e non e' mai successo nulla per quelle reti...
nel caso dei tubi innocenti poi, nel mio caso sono solo pali verticali che sostengono la pergola quindi non comportano particolari pericoli
alla fine comunque tutto sta anche nell'avere cavalli tranquilli che pensano a oziare e non a mettersi nei guai... altrimenti il modo lo trovano sempre
esattamente jimmy allora se guardiamo tutto troviamo sempre qualcosa che non va....ma bisogna anche essere positivi :horse-wink:
Come si dice: Vivere e lasciar vivere!
Non so per quale motivo in tanti qua hanno bisogno di alterarsi per una cosa del genere. :icon_rolleyes:
Non mi sembra che si vestino da indiani al contrario di quelli che praticano monta western e si vestono da cowboy, sembra che prevalentemente montano con la sella e a volte anche con la testiera, se non devono usare repellenti perché ai tempi dei pellerossa non c'erano allora nessuno di noi dovrebbe usarli perché qualsiasi monta pratichiamo ai tempi delle loro origini i repellenti non c'erano. Nemmeno mi sembra che per praticare una disciplina bisogna che il genere umano abbia ancora la necessità di praticarlo perché non andiamo più in guerra, né dobbiamo portare grandi mandrie per le praterie ecc.
E se i corsi di questo maneggio producano dei mostri bisognerà vedere. Non credo che qualcuno qua ha mai messo piede in questo posto, né visto montare qualcuno di loro, né assistito a uno dei corsi, ne conosciuto qualcuno che lo abbia fatto. Per cui resta nient'altro di una infame insinuazione.
Per quanto anche a me provocano un sorriso ma mi sembrano tanto innocui e se abbiamo tutto questo tempo di agitarci magari dovremmo farlo dove è seriamente necessario.
Io non ho mai detto che questi qui in particolare creino mostri.
Ho solo detto che in giro ci sono tanti di quei corsi assurdi che dovrebbero proibirli e guarda caso attirano le persone che non sono propriamente di cavalli.
Se metti insieme l'inesperto e uno che ti vende un corso per montare a pelo la frittata e' fatta.
Poi ripeto, ognuno fa quello che crede purche' il suo cavallo non diventi un pericolo per gli altri
Concordo con te Kimi, ma visto che la base per la discussione è quel maneggio di cui Luna ha postato il link e tu parlavi di "questi corsi" si può intendere male. Generalmente parlando ti do ragione.
perche' invece i corsi dove ti intortano a correre dietro ai vitelli in arena urlando come un gorilla sono meglio?
E che diamine! Correre dietro a vitelli per acchiapparli è un'attività utilissima, nella nostra vita quotidiana. Direi indispensabile. :horse-wink:
Citazione da: Jimmyhaflinger - Luglio 19, 2016, 02:01:34 AM
perche' invece i corsi dove ti intortano a correre dietro ai vitelli in arena urlando come un gorilla sono meglio?
:laughter-485: :laughter-485:
ricordiamoci che questa NON e' monta western eh? mi raccomando... :firuu:
Premetto che le discipline coi vitelli non rientrano per niente nel numero delle mie preferite, anzi, l'idea di giocare al gatto col topo non mi piace affatto, però, se fatte bene e col cervello, richiedono un livello ti tecnica, conoscenza e padronanza equestre veramente alto (oltre a una buona conoscenza del vitello e capacità di anticiparne e prevederne i movimenti...insomma quel che fai col cavallo lo devi rifare col vitello e poi mettere le due cose assieme...un gran casino...).
Gli urli non penso siano obbligatori :laughter-485:
le urla da gorilla sono del team penning...robaccia assurda :firuu:
nulla a che vedere con il cutting dove I cavalli hanno una preparazione tecnica notevole
Citazione da: alex - Luglio 19, 2016, 08:15:07 AM
E che diamine! Correre dietro a vitelli per acchiapparli è un'attività utilissima, nella nostra vita quotidiana. Direi indispensabile. :horse-wink:
Correre dietro i vitelli non ci penso,
ma a correre dietro le vitelle SI :evil3: