Voi montate piu con uno o con l'altro?
Ho notato di recente che se si tenta di mettere troppa tecnica alla fine non ci metti il cuore, e cosi facendo il cavallo non va e soprattutto il binomio non si crea.
Credo che il giusto mix delle due cose appartenga davvero a pochi eletti.
Io personalmente, che mi annovero tra I comuni mortali, preferisco montare piu col cuore, se penso troppo a come mettere la mano o la gamba alla fine non sento il cavallo.
Voi cosa ne pensate?
Credo che chi pratica l'equitazione con un minimo di assiduità lo faccia perché, a proprio modo, nutre un sentimento nei confronti del cavallo.
Per trasferire questo "sentimento" quando si sale in sella a mio modo di vedere non si può prescindere dalla tecnica. Per avere sensibilità, tempismo e delicatezza il nostro corpo deve essere addestrato a muoversi in un certo modo. Credo che di qui non si scappi.
Esattamente come chi dipinge, per esprimere al meglio il proprio sentire, debba conoscere a fondo la tecnica che utilizza.
Beninteso, non è affatto necessario spendersi in acrobazie circensi per dimostrare padronanza tecnica, ma ritengo che, ad esempio, avere un cattivo assetto sia un segno di mancato rispetto e mancato "amore" verso il cavallo.
Nicola almeno un po' di tecnica e assetto bisogna averlo e io sono la prima a dirlo, in primis per il rispetto del cavallo.
Quando hai pero' un po' di tecnica dovresti usare anche l'istinto e il cuore...a meno che tu non sia un agonista che allora li il discorso e' diverso.
Io mi riferisco agli amatori come me, alla fine ho visto che troppa tecnica non va bene a meno che non si e' a un altissimo livello.
Vedo alcune persone (molto poche) che hanno una tecnica vicino allo zero ma in sella fanno cose bellissime con I loro cavalli...so che sono casi piu unici che rari ma esistono e da qui la mia domanda
secondo me c'è tutto un primo periodo di pura tecnica.
poi c'è un periodo in cui quello che hai imparato come tecnica ti basta per fare quello che devi fare. e quindi puoi non pensare più molto e andare avanti con gli automatismi che hai acquisito nel primo periodo senza troppi pensieri.
poi torna un periodo in cui hai bisogno di tecnica superiore, per cui torni a concentrarti su quella.
ecc ecc...
si va avanti cosi tutta la vita.
Secondo Homocaballus l'organo più importante da mettere in azione non è il cuore ma il cervello. :horse-wink:
Vero anche questo poker ma dipende sempre da cosa vuoi fare col cavallo.
Ultimamente mi trovo davanti a questo quesito perche' se vuoi continuare a migliorarti e di conseguenza migliorare anche il cavallo devi essere in grado di farlo.
Per "essere in grado" intendo non solo avere il cavallo adatto, le capacita' e l'istruttore (che non e' poco) ma avere anche il tempo per farlo.
Poi ci si deve chiedere: ma perche' voglio perfezionarmi cosi tanto se non vado in gara e non solo, delle gare non mi interessa nulla?
Spesso poi accade che sia l'istruttore a dirti che ti monta il cavallo. Bene. Cosi il cavallo va avanti e tu rimani indietro.
Questo causa sempre o quasi sempre problemi di comprensione nel binomio, e da qui si entra in un loop sempre poco piacevole.
Per cui mi chiedo: ma ne vale la pena?
sono giunta alla conclusione che non ne vale la pena.
La mia tecnica ce l'ho, non sara' perfetta ma non fa nemmeno schifo...e se ci saranno cose nuove da imparare ben venga.
Ma arrivati a certi punti poi deve subentrare il cuore altrimenti il cavallo non e' piu' divertimento. Almeno dal mio punto di vista
secondo me la tecnica o l'educazione deve essere funzionale al produrre il giusto grado di benessere, per il cavallo e per il cavaliere, benessere che dev'essere fisico e psichico per entrambi, quindi ci sta che in ultima analisi io ricerchi il divertimento nel montare. Sia questo espresso in gara, sia in passeggiate, sia in lavoro autonomo in campo.
Quindi personalmente cerco di migliorare la tecnica quando mi rendo conto che mi manca qualche cosa per poter fare quella data cosa bene e divertirmici dentro.. in qualche modo la ricerca della felicità è uno sprone al miglioramento.
Citazione da: Nefferit - Luglio 18, 2016, 11:12:37 AM
secondo me la tecnica o l'educazione deve essere funzionale al produrre il giusto grado di benessere, per il cavallo e per il cavaliere, benessere che dev'essere fisico e psichico per entrambi, quindi ci sta che in ultima analisi io ricerchi il divertimento nel montare. Sia questo espresso in gara, sia in passeggiate, sia in lavoro autonomo in campo.
Quindi personalmente cerco di migliorare la tecnica quando mi rendo conto che mi manca qualche cosa per poter fare quella data cosa bene e divertirmici dentro.. in qualche modo la ricerca della felicità è uno sprone al miglioramento.
esatto anche io la penso cosi :horse-wink:
pero' sai che non tutti I cavalieri/amazzoni ne son consapevoli e purtroppo si fanno trascinare in situazioni assurde.
non e' colpa loro per carita'...spesso non ci si accorge.
Citazione da: Kimimela - Luglio 18, 2016, 11:24:26 AM
...spesso non ci si accorge.
vero.. di solito l ecose si vedono meglio da lontano, quando si può avere il quadro generale. Comunque nella vita ci stà di sbagliare.
boh ognuno ha le sua ambizioni e le sue passioni.
magari a uno non interessa delle gare ma vuole montare in modo sopraffino lo stesso.
oppure uno vuole solo uscire in sella e divertirsi e rilassarsi nella natura.
non è che c'è un modo giusto e uno sbagliato.
va bene tutto, basta che uno è contento.
certo che va bene tutto!! :horse-wink:
una mia cara amica sta avendo tanti problemi con la sua cavallina perche' gliel'hanno portata troppo Avanti...lei si e' accorta ma ora sta facendo una fatica bestia ad andarci di nuovo insieme e la cosa mi dispiace parecchio. non vorrei si fosse accorta troppo tardi ma spero di no.
io invece mi sono accorta spero in tempo ma ho una cavalla diversa, ha 16 anni e' piu posata...ha una gran testa.
quello che mi fa rabbia e' perche' le persone che insegnano non se ne rendono conto...dovrebbero capire chi hanno di fronte e invece spesso non lo fanno. penso un po' per egoismo...cosi montano loro e magari si fanno anche pagare :icon_rolleyes:
Citazione da: alex - Luglio 18, 2016, 11:00:00 AM
Secondo Homocaballus l'organo più importante da mettere in azione non è il cuore ma il cervello. :horse-wink:
:4pres:
Io vorrei tanto tanto taaaanto usare la tecnica.
Purtroppo non ne so abbastanza, quindi faccio come mi riesce
A seconda delle loro definizioni insieme potrebbero diventare il famoso "tatto equestre" che secondo me ognuno che mette il didietro in sella di un cavallo dovrebbe cercarlo. E questo indipendentemente dalle prospettive agonistiche e non.
il tatto equestre non si può cercare.
ce l'hai o no.
poi tante cose puoi arrivare a farle anche senza, ma non è la stessa cosa.
te lo dice uno che non ce l'ha.
No io non credo. Secondo me si può imparare, tenendo conto che qualche eccezione c'è sempre.
Adesso io non ti ho mai visto in sella e da quello che leggo nei tuoi interventi spesso non mi trovo d'accordo con te (altre invece molto) però comunque mi sembra che tu sia un bravo cavaliere proprio perché il cavallo riesci a sentirlo e ad agire oramai intuitivamente. Per me questo rientra nel tatto equestre.
Kimi a noi è capitato esattamente come alla tua amica.
Alla Capa la mia cavalla piaceva parecchio quindi mi aveva detto che era indispensabile che la montasse lei, il risultato era che la cavalla (che già in partenza era molto più brava di me) diventava sempre più brava mentre io, che in pratica pagavo per restarle a guardare, rimanevo al palo e il divario tra noi aumentava sempre più; oltretutto la Capa era una tipa parecchio nervosa e, forse di conseguenza, anche la mia cavalla diventava schizzata. :pollicegiu:
Stavolta do ragione a Poker: quella grande sensibilità, o ce l'hai o non ce l'hai.
Puoi simularla, riempiendo i vuoti con l'esperienza, ma non è la stessa cosa.
E non lo sarà mai.
Però.
Però io firmo sempre con la solita frase di Cicerone che, tradotta, significa più o meno "La pratica costante supera il talento e l'ingegno"... e lo faccio perchè anch'io non possiedo il tocco magico con i cavalli.
Tutt'altro: dopotutto sono un pandacinese, mi intendo di canne (di bambù), non di cavalli.
Eppure, negli anni infiniti ho superato almeno tre persone che invece possedevano suddetto talento.
Ovviamente, perchè loro non lo hanno coltivato: si sono accontentate entrambe di quello che sapevano fare per magnifico e glorioso istinto, non hanno mai studiato, non hanno mai cercato nuove occasioni e sono rimaste entrambe chiuse nella loro bolla felice.
Quello che loro sono riuscite a fare in due mesi, per me è stato un lavoraccio di due anni.
Ma loro sono rimaste ferme lì, ai due mesi, felici di quello che riuscivano a fare e senza chiedersi come fare di meglio.
Io ci ho messo due anni a pareggiare il conto... ma nei successivi due le ho lasciate anni luce indietro.
E so benissimo che a loro basterebbero 6 mesi per surclassarmi, se volessero... ma non vogliono, perchè non sentono il bisogno di studiare certe cose, mentre io sì.
Tutti felici, insomma.
Quanto alla tecnica Vs cuore, io la vedo in un altro modo.
Per come la penso io, ci sono momenti per la tecnica, e ci sono momenti per il cuore.
Quando il cavallo pirla ti viene incontro a trotto dal paddock nitrendoti un "ciao tu!!" , è chiaramente un momento in cui la tecnica ti dice che lo sta facendo perchè vuole una carota. O perchè vuole uscire da paddock dove ha appena finito di litigare con tutti. O gli insetti gli stanno rompendo le balle e vuole del repellente.
Ma in quel momento te ne freghi: ci metti il cuore e pensi "che beeeeello!" ...perchè sono piccoli momentucci che fanno bene all'animuccio di noi cavalieri. Perchè pensi: beh, almeno non mi odia, almeno non mi considera un mostro assassino... e tanto basta per essere felici.
Quando sei in sella, quello è il momento della tecnica.
Punto.
Il cuore lo lasci nel bauletto insieme alle spazzole.
Poi puoi avere pensieri lallisti, tipo: poveretto, è stanco, non lo forzo (mentre sai benissimo che sta facendo finta e che ha ancora 4 marce da innestare), ma sotto sotto lo sai benissimo e accetti perchè ti sta bene (hai caldo, sei stanco, un tafano ti ha punta sulle tette...).
Ma se la mia cavalla si spaventa per qualcosa, ok, lo capisco, andiamo a vederla per bene... dopotutto so, tecnicamente so, che sei un animale da fuga, per cui già mi è piaciuto che non sei scappata via come una pazza... ora andiamo a risolvere il problema con calma e cerchiamo di smetterla di fare gli scemi ogni volta che passiamo di lì.
E va bene.
Ma se mi scarti il nulla, sempre nello stesso punto, cinque volte di fila, e io ti blandisco, ti tratto bene (perchè ti voglio bene) e cerco di mettermi un po' anche nei tuoi panni, ti faccio vedere il problema, ne discutiamo ragionevolmente... e tu continui... e allora poi basta.
Alla sesta volta che scarti, ti legno.
Punto e fine.
Fosse anche solo un furtivo calcetto nelle costole o la frusta sparata gentilmente sul collo. Quel tanto che basta a capirsi.
Ci può stare la volta, una ogni mille, in cui sei veramente incline a fare minchiate... e passi (ma una volta ogni tanto: perchè le minchiate fatte con il cuore poi le paghi. Vedi me, il giorno in cui Mu ha deciso che era in vena e mi faceva delle partenze a galoppo da alt che erano un sogno... e mi sono talmente gasata che ne avrò fatte trenta, tutta felice, con il pubblico in delirio. Così che adesso se sbaglio un po' situazione quella mi scappa via come un calippo totalmente per conto suo. :thump: E mi ci vorranno altri due mesi per levarle dalla testa una cagata di due ore, e bene che mi sta.)... ma di solito in sella si sta con la testa.
E il cavallo a terra si gestisce con la testa.
Almeno provarci... perchè anche quando ci provi, poi le cacate le fai lo stesso, e te ne accorgi solo dopo.
Perchè ci sono momenti della vita equestre in cui il cavallo è un potenziale pericolo (non solo per noi, quanto per tutti gli astanti) e questi momenti devono essere tenuti sotto controllo.
Bisogna prestare la dovuta attenzione, essere competenti, essere mediamente vigili... perchè già facendo tutto per bene, c'è sempre l'imprevisto che fa succedere le minchiate (vedi bimbo che esplode fuori da un buco, cavallo che strappa e corre libero per il cortile...) figurarsi se prendiamo pure le cose sottogamba.
No, il cuoricino in scuderia va limitato alle piccole cose innocue: il cuoricino serve per quando il cavallo fa le facce cretine mentre si dedica alla speleologia nella rotoballa e ne esce con la parrucca bionda.
O mentre chiede disperatamente una carota, sporgendosi oltre la bandella elettrificata... ma in realtà è tre metri indietro (perchè lo SA che poi fa bzzzz!) con il naso tutto in avanti. E tu idem, tre metri indietro con il braccio tutto in avanti (perchè lo SAI che poi fai bzzzz!) e sembrate due deficienti, due novelle Creazioni di Michelangelo, con le dita che non si toccano mai (perchè poi fate bzzzz!).
secondo me tutta questa discussione ha un po' poco senso.
cosa vuol dire montare con la tecnica o col cuore? se non hai la tecnica, puoi metterci tutto il cuore che vuoi ma col cavolo che il cavallo ti fa un'appoggiata.
quindi il cuore (cioè impegno, passione, attenzione, intuito etc) ce lo devi mettere sì, ma per imparare la tecnica.
poi ci sono persone più dotate che imparano prima e altre che non impareranno mai, e questo è forse il tatto equestre o il talento.
infine ci sono i cuoricini (li chiamerei lallismi) di cui parla winter, che in sella ti portano quasi esclusivamente a fare pasticci.
poi a volte il cuore incontra la tecnica.
la storia dell'equitazione, anche recente, è piena di grandi storie d'amore tra grandi cavalieri e grandi cavalli.
binomi in grado di fare grandi cose, cosa a cui si arriva solo se, oltre la tecnica, c'è dell'altro.
Pierre Durand e Jappelup per esempio.
Jhon Whitaker e Milton.
Marcus Hening e For Pleasure.
... lasciatemi essere romantico....
Non e' vero che questa discussione non ha senso perche' per cuore intendo istinto (non lallismo pucci pucci), per tecnica ovviamente tecnica equestre.
Deve esserci sempre un mix e questo e' il famoso tatto equestre che non tutti hanno. Puoi raggiungere buoni risultati certamente con l'impegno e una giusta guida ma il tatto equestre e' cosa a pochi riservata.
Milla e' l'esempio di quello che intendevo, cosi come la mia amica.
Quando si usa troppa tecnica o si cerca di usarla a volte succede che paradossalmente poi non riesci piu a montare il tuo cavallo.
Io credo che arrivati a questi punti, se ci si accorge in tempo, si debba tornare un pelino indietro e montare piu col cuore/istinto.
Secondo me funziona, ovviamente se non sei un agonista.
Citazione da: PokerFace - Luglio 19, 2016, 09:33:26 AM
poi a volte il cuore incontra la tecnica.
la storia dell'equitazione, anche recente, è piena di grandi storie d'amore tra grandi cavalieri e grandi cavalli.
binomi in grado di fare grandi cose, cosa a cui si arriva solo se, oltre la tecnica, c'è dell'altro.
Pierre Durand e Jappelup per esempio.
Jhon Whitaker e Milton.
Marcus Hening e For Pleasure.
vero...ma non tutti sono in grado di arrivare a certi livelli, me per prima :horse-wink:
per questo ho intavolato questa discussion...diciamo per I comuni mortali che vanno a cavallo
ma vale per tutti, anche per le piccole cose.
quando monti un cavallo che ti piace e con cui hai intesa, sicuramente puoi fare cose che - stando al tuo livello di tecnica - con altri cavalli non riesci a fare.
bisogna amare i propri cavalli. pensare che siano i cavalli migliori del mondo. stimarli.
conosco un sacco di cavalieri professionisti che odiano i cavalli. funzionano all'inizio, prendendoli con le cattive un pò di sorpresa. ma poi col tempo i cavalli ti danno quel che ricevono.
Bellissimo ed angosciante al contempo
Il cuore serve per lanciarlo lontano, come minimo :horse-wink:
"Lanciate il cuore oltre l'ostacolo": mi sembra lo dicese quella mammoletta lallista di Caprilli.
Citazione da: alex - Luglio 19, 2016, 10:36:20 AM
Il cuore serve per lanciarlo lontano, come minimo :horse-wink:
"Lanciate il cuore oltre l'ostacolo": mi sembra lo dicese quella mammoletta lallista di Caprilli.
e chi non fa salto?? ;D :laugh3:
no scusa non mi prendere in antipatia ma o io non capisco o stiamo dicendo cose senza senso.
cosa vuol dire che "se monti con troppa tecnica non riesci più a montare il tuo cavallo"?? questo davvero davvero non ha senso. se hai la tecnica (che a mio parere, sarà che io sono scarsa, non è mai troppa) come fai a non riuscire più a montare il tuo cavallo?
nel caso di milla non era lei ad avere "troppa" tecnica, era l'istruttrice. ovvio che milla non riuscisse più a montare un cavallo troppo avanzato per il suo livello (e lì hai voglia di metterci il cuore........)
e cosa vuol dire che devi fare un passo indietro: che devi disimparare la tecnica?? che devi far finta di non sapere come si mette la gamba o come si usa la redine?? ma dai su. e come fai a montare "con più istinto"? l'istinto o c'è o non c'è, non è una cosa che puoi "dosare" oggi ce ne metto di più domani di meno.
boh. io non ho capito.
Mi sono spiegata male. :horse-scared:
Intendevo: se pretendi di usare troppa tecnica, ma non sei in grado, perche' qualcuno ti sta montando il tuo cavallo...portandolo cosi a un livello tale per cui tu poi non sei piu in grado di capirlo.
Poker, chapeau!!! Questo ultimo tuo intervento bisognerebbe incorniciare.
Comunque anche io con cuore non intendo il pucci pucci che intende Winter ma piuttosto ciò che dicono Luna e Kimi. Ecco perché dico insieme è il tatto equestre.
Tecnica e cuore o diciamo sentimento si sviluppano reciprocamente. L'uno non va senza l'altro o almeno non salirà mai oltre certi livelli. Pensandoci bene direi pure che il sentimento è un po' più importante.
Perché se il tuo istruttore ti dice di prendere il contatto con la bocca e dare una mezza fermata ma tu non senti se il contatto c'è o se il cavallo è dietro la mano o sopra anche la mezza fermata per quanto tecnicamente può essere corretta non farà una mazza. Giusto come esempio.
Quella cosa dei cavalli portati troppo avanti invece la vedo molto diversa. Un cavallo addestrato veramente bene è solo un vantaggio per il cavaliere meno esperto. Se uno non riesce più a montare il proprio cavallo dopo che è stato in mano di un professionista io mi chiederei quanto professionista è davvero. Perché quella teoria significherebbe che un principiante dovrebbe cominciare con un cavallo giovane che sa poco e niente e solo se hai fatto grandi progressi sarai in grado di montare cavalli addestrati correttamente. Non mi sta in piede questa teoria.
ma forse kimi vuol dire che tante volte se dai in lavoro il cavallo al professionista non è detto che poi con te va bene, magari si abitua a certe cose, certe finezze che tu non sei in grado di fare.
mettiamo che io per partire in galoppo mi metto a uovo (capita anche questo, visto coi miei occhi). un cavallo super lavorato magari mi parte a 300 all'ora pancia a terra.. il mio nonno patonno magari no
Secondo me dipende dal tipo di addestramento. Un addestramento severo, in cui il cavallo sa che se non esegue subito e bene rischia di essere punito immediatamente, sarà sereno con segnali chiari e usuali, ma non sarà affatto sereno in caso di segnali confusi e inusuali. Un cavallo ansioso e confuso è un cavallo nervoso e non è facile da montare. Al contrario, con addestramento meno severo e più orientato a ottenere la collaborazione, senza la contunua minaccia della punizione, ottiene un cavallo che di fronte a segnali poco chiari magari sarà confuso, ma sarà molto meno nervoso.
Poker è verissimo che se monti un cavallo che ti piace e con cui hai feeling tutto ti viene meglio.
Idunas anch'io alla fine mi sono fatta alcune domande circa la professionalità dell'istruttrice :firuu: comunque anche in questo caso Poker ha ragione, la mia cavalla si era abituata ad un tipo di monta "da professionista" e quando montavo io (a parte trovarmi una cavalla che schizzava come un proiettile solo a sfiorarla) non riuscivamo a capirci.
Se l'istruttore supermegagalattico parte al galoppo con aiuti laterali millimetrici e magari io invece sono capace di partire solo dicendo bau bau micio micio è chiaro che qualche problema di comprensione può esserci e non credo sia giusto montare sempre "telecomandati" dall'istruttore che ti dice continuamente cosa fare.
Io mi sono trovata infinitamente meglio quando la mia attuale istruttrice mi ha lasciata libera di "pasticciare" ovvero di provare e poi, a seconda della risposta della cavalla, avere conferma che quello che stavo facendo era giusto oppure sbagliato e allora provavo qualcosa di diverso e così via (ovvio che lei supervisiona e corregge non è che sono in balia di me stessa) però così da un lato ho acquisito molta più confidenza e sicurezza e dall'altro io e la cavalla abbiamo imparato a capirci.
Non so se darei un'altra volta la mia cavalla da montare ad un professionista, anche perchè ho visto spesso distruggere in poco tempo il lavoro fatto da professionisti, mantenerlo non è per nulla facile.
Poi io parlo solo per la mia limitatissima esperienza.
Citazione da: PokerFace - Luglio 19, 2016, 09:47:06 AM
ma vale per tutti, anche per le piccole cose.
quando monti un cavallo che ti piace e con cui hai intesa, sicuramente puoi fare cose che - stando al tuo livello di tecnica - con altri cavalli non riesci a fare.
bisogna amare i propri cavalli. pensare che siano i cavalli migliori del mondo. stimarli.
conosco un sacco di cavalieri professionisti che odiano i cavalli. funzionano all'inizio, prendendoli con le cattive un pò di sorpresa. ma poi col tempo i cavalli ti danno quel che ricevono.
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Citazione da: alex - Luglio 19, 2016, 04:03:05 PM
Secondo me dipende dal tipo di addestramento. Un addestramento severo, in cui il cavallo sa che se non esegue subito e bene rischia di essere punito immediatamente, sarà sereno con segnali chiari e usuali, ma non sarà affatto sereno in caso di segnali confusi e inusuali. Un cavallo ansioso e confuso è un cavallo nervoso e non è facile da montare. Al contrario, con addestramento meno severo e più orientato a ottenere la collaborazione, senza la contunua minaccia della punizione, ottiene un cavallo che di fronte a segnali poco chiari magari sarà confuso, ma sarà molto meno nervoso.
questo e' vero infatti per mia esperienza personale nella monta western I trainer usano spesso piu le punizioni che I premi; per loro il premio e' smettere di lavorare.
lavorano moltissimo sulle correzioni punitive per questo motivo poi I quarter, sopratutto quelli da reining, in mano a persone normali spesso sono skizzati e nervosi
Citazione da: PokerFace - Luglio 19, 2016, 03:50:49 PM
ma forse kimi vuol dire che tante volte se dai in lavoro il cavallo al professionista non è detto che poi con te va bene, magari si abitua a certe cose, certe finezze che tu non sei in grado di fare.
esattamente questo
io intendo l'addestramento molto tecnico non quello standard per cui il cavallo va con qualsiasi persona (tipo I cavalli da scuola)
quelli iper tecnici bisogna essere in grado di montarli...e forse ci si allaccia a quanto detto da alex delle punizioni...
Fermo restando che non sono un "addestratore" e che Asia non è affatto "addestrata", pochi giorni fa ho messo in sella su Asia un ragazzo la cui esperienza equestre precedente era di 10 minuti. Siamo andati subito fuori maneggio, nelle stradine che Asia conosce; dieci minuti senza redini in mano, Asia alla longhina, dieci minuti con redini ma con longhina, quasi un'ora con le redini e senza longhina (ma con me a fianco, ovviamente, pronto ad acchiappare le redini in caso di necessità). Asia ha risposto sempre e bene: partenze, alt, piccole flessioni dell'incollatura, cambiamento di direzione. In totale serenità, sua e di chi montava, nonostante la "confusione degli aiuti". Vantaggi di un "addestramento del secondo tipo".
( OT sui cavalli da reining. Il cavallo da reining e' un santo. Lo puoi portare in mezzo al carnevale di Rio e lui non.dira' nulla. Tutto il loro addestramento mira al cavallo fiducioso e collaborativo. A parita' di manovra, il cavallo con le oreccjie indietro o peggio che " scoda" viene penalizzato. Hnno un unico difetto : sono buoni, al limite della deficienza. Il primo idiota che passa puo' prenderne uno e massacrarlo, il quarterino cerchera' di capire come accontentarlo.
Morale: un sacco di gente " addestra" quarter, li picchia senza logica e poi in giro si trovano i cavalli ansiosi, paranoici ecc...
Kimi forse tu hai trovato uno dei tanti improvvisati. Siamo invasi, impestati, di gente che si crede trainer. La domanda e': sto tizio ha vinto qualche special event nazionale con cavalli fatti da lui? A picchiare un.quarter son.capaci tutti ( ci vorrebbero piu' argentini nei maneggi!) ma " fare" un cavallo da reining lo sanno fare in pochi.
E, come gia' detto, il cavallo da reining deve essere calmo, non opporre la minima resistenza, farsi guidare con segnali.minimi mostrandosi rilassato.
Fuggite i trainer senza curricolo.. quelli con i cavalli tremanti e tenuti obbedienti con la forza. Se entrate con um cavallo cosi' vi cacciano fuori dall' arena.
Fine Ot, perdonatemi)
Citazione da: Bubba - Luglio 20, 2016, 02:09:07 PM
( OT sui cavalli da reining. Il cavallo da reining e' un santo. Lo puoi portare in mezzo al carnevale di Rio e lui non.dira' nulla. Tutto il loro addestramento mira al cavallo fiducioso e collaborativo. A parita' di manovra, il cavallo con le oreccjie indietro o peggio che " scoda" viene penalizzato. Hnno un unico difetto : sono buoni, al limite della deficienza. Il primo idiota che passa puo' prenderne uno e massacrarlo, il quarterino cerchera' di capire come accontentarlo.
Morale: un sacco di gente " addestra" quarter, li picchia senza logica e poi in giro si trovano i cavalli ansiosi, paranoici ecc...
Kimi forse tu hai trovato uno dei tanti improvvisati. Siamo invasi, impestati, di gente che si crede trainer. La domanda e': sto tizio ha vinto qualche special event nazionale con cavalli fatti da lui? A picchiare un.quarter son.capaci tutti ( ci vorrebbero piu' argentini nei maneggi!) ma " fare" un cavallo da reining lo sanno fare in pochi.
E, come gia' detto, il cavallo da reining deve essere calmo, non opporre la minima resistenza, farsi guidare con segnali.minimi mostrandosi rilassato.
Fuggite i trainer senza curricolo.. quelli con i cavalli tremanti e tenuti obbedienti con la forza. Se entrate con um cavallo cosi' vi cacciano fuori dall' arena.
Fine Ot, perdonatemi)
applausi!
ho conosciuto un trainer che si dichiarava contro gli argentini.. il perchè lo hai ben detto prima... a lui ne era toccato uno tosto che lo aveva messo al muro (letteralmente) dopo che lo aveva "iniziato al lavoro" come soveva fare con i quarterini ... scusa per l'OT
Mi hai appena svelato un grande mistero: perchè ci sono altrove persone se docenti Chissà Chi che montano solo qh e rifiutano altri tipi di cavalli...
beh e' risaputo che il QH sia un cavallo molto bravo ed equilibrato. cose che molti trainer fanno coi quarter non potrebbero fare con altre razze.
io amo I QH principalmente per questa loro caratteristica e non cambierei le mie cavalla per nessun al tra razza al mondo.
io fortunatamente non ho mai trovato trainer che menano, ma trainer comunque severi che utulizzano la punizione.
per punizione non intendo le botte ma punizioni lavorative.
Avevo già capito cosa voleva dire Kimi e mi trovo un po' d'accordo sia con Poker, che con alex e anche con milla.
Ma alla fine il problema sta esattamente in quello che dite.
Io sono dell'idea che un professionista che addestra cavalli altrui sia così professionista di addestrarlo in modo che il proprietario riesce a montarlo e progredire grazie al buon addestramento del cavallo. Se invece il cavallo è addestrato "a modo" del cavaliere professionista e a volte anche con un pochino più di forza perché bisogna raggiungere risultati in poco tempo (problema da parte dei proprietari perché spesso non hanno pazienza ma vogliono il cavallo pronto in pochi mesi) è ovvio che dopo il cavaliere di livello medio-basso abbia problemi in sella. Ma non perché il cavallo è addestrato ad alto livello con tutte le finezze. Poi per l'amor di Dio, ci sono cavalli che presentano l'eccezione, che anche domati ed addestrati con tutta la calma e tutto il bene e in modo molto soft quando vanno in confusione diventano ingestibile, ma la maggior parte dei cavalli domati e addestrati come Dio comanda resta comunque calmo anche se le richieste da parte del suo proprietario non sono chiare - o non fa nessuna reazione perché non sa cosa gli viene chiesto o propone qualcosa e magari anche ciò che era desiderato così ad intuizione.
Pensate che una volta il principiante cominciava sui cavalli finissimi addestrati fino alle arie alte e poi man mano imparava di addestrare cavalli meno avanti e alla fine di domare i puledri. Se quei cavalli indubbiamente di altissimo livello e montato con le più fini aiuti possibili sarebbero schizzati via ad ogni richiesta sbagliata da parte del novello figuriamoci, erano tutti morti.
Per cui se il cavallo dopo che viene montato da un cavaliere professionista per il proprietario diventa quasi immontabile c'è qualcosa che non quadra.
Magari mi sono spiegata meglio adesso.
Ti sei spiegata benissimo e hai perfettamente ragione.
Da qualche parte ho letto che una critica alla mitica Scuola Napoletana - la prima "Alta Scuola" europea - notoriamente duretta, era proprio che i cavalli che formava erano straordinari ma.... solo nelle mani dell'addestratore.
Da qui il ripensamento e la revisione (e migioramento) delle tecniche, e la nascita delle altre scuole europee, in Francia innanzitutto, che "andavano avanti" ispirandosi al modello italiano e superandolo di gran lunga; esattamente come doveva succedere alcuni secoli dopo con la "rivoluzione di Caprilli".
a me è capitato spesso che i cavalli, come li metto io, non piacciano a proprietaria amatori.
che "non si trovino".
ma non perchè i cavalli sclerano.
perchè cambia la sensazione sulla mano, più che altro.
all'amatore piace e da sicurezza (per lo meno nel salto ostacoli) avere il cavallo un pò tanto appoggiato... a volte proprio che si pesa sulla mano.
io cerco di togliere peso dalla mano. e avere il cavallo che sta in equilibrio sulle sue gambe.
per chi non è abituato può essere una situazione che spiazza, soprattutto se l'amatore è abituato ad agganciarsi sulle redini, a tenersi e mettersi in equilibrio con le redini anzichè con l'assetto, nelle staffe.
solo che io monto tanti cavalli al giorno e in piu per arrotondare quelli di 2/3 privati... se li avessi cosi i cavalli, pesanti e sdraiati sulla mano, arriverei a sera esausto, con le braccia enormi tipo Popeye.
Capisco l'amatore che vuole il cavallo inchiodato sull'imboccatura, ma io non posso, non riesco.
col tempo ho ovviato mettendo a questi cavalli, quando montano i loro padroni, la mickelm bride con i gancetti e con il filetto in cuoio o il ciuccio. così il cavaliere si può pesare sulla mano ed essere pressochè ignorato dal cavallo. così siamo tutti contenti. quando li monto io in filetto sono sulle loro gambe e leggeri, quando li montano loro in mickelm sono macigni che ti tirano verso il nucleo terrestre.
Non ho capito il discorso sulla Miklem :dontknow:, io uso la Miklem con un filettone in tre pezzi ma per noi avere un cavallo che pesa sulla mano è deleterio, il cavallo deve "portarsi da solo" come dici tu.
Non vedo la correlazione, forse intendi che con la Micklem possono "tirare" di più senza far danni? :icon_confused:
Visto che siamo in tema di cuori....
Poker.... :love4:
no intendo che coi gancetti la mikelm scarica gran parte della mano sulla capezzina e quindi salva la bocca.
se tu usi la mikelm senza gancetti non puoi capire.
prova a usarla coi gancetti e noterai la differenza.
con gancetti
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senza gancetti
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In effetti io la uso senza gancetti.
c'è una ENORME differenza.
io i gancetti non li metto mai quando monto io, perchè secondo me, per la mia equitazione, mi ammutoliscono troppo la bocca. non sento abbastanza la bocca, quello che succede. hai le sensazioni un pò bloccate.
ma tanto questi sono amatori. si attaccano alla bocca e vanno felici verso saltini di 1 metro, totalmente ignari del fatto che esistono cose chiamate distanze. lì è cosa buona e giusta che abbiano da attaccarsi alla bocca, da qualche parte devono pur aggrapparsi porelli.
I gancetti non li ho mai provati, se io mi attacco in bocca la mia cavalla alza la testa e parte a razzo quindi ci ha pensato lei a insegnarmi a non appendermi.
Quindi in pratica uno mette i gancetti, tira quanto vuole, il cavallo non sente niente e continua a fare allegramente i cavoli suoi? Ganzo.