Prendo spunto dalle foto postate da Luna che ha ricominciato a montare seguita da un'istruttrice che segue il metodo Parelli e con la capezza omonima per chiedere lumi.
Premesso che del metodo Parelli non conosco praticamente niente mi chiedevo qual'è l'obiettivo di questa capezza, se (ed eventualmente in cosa) differisce da una biteless, cosa ci si prefigge di ottenere usandola e se l'uso di una capezza invece di un'imboccatura, secondo il metodo P., è una fase di transizione per poi tornare all'imboccatura o no.
Suppongo che secondo Parelli non si possa parlare nè di messa in mano nè di cavallo rotondo.
Giusto per capire e imparare qualcosa di nuovo.
Vendere acqua calda.
L'unica verità del metodo Parelli :ciao:
Avrei una gran voglia di rispondere, ma il mio istruttore era un "parelli eretico" e comunque ci ha insegnato solo le cose di livello molto molto elementare. In passeggiata monto sia in bitless che in capezzina parelli, Asia risponde più o meno nello stesso modo e io mi sento ugualmente sicuro, ma attendo con interesse le risposte di chi è andato un po' più avanti.
Alex visto che tu le usi entrambe che differenze ci sono tra biteless e capezza Parelli?
A livello elementare fra la bitless e un filetto che abbia una buona efficacia "laterale" (tipo ad aste) non c'è alcuna differenza, la Parelli invece insegna a controllare il cavallo principalmente con la flessione laterale dell'incollatura; infatti chi la sa usare bene si trova ugualmente a suo agio con una o con due redini. La tensione contemporanea delle due redini non serve quasi a niente. Mentre montate in filetto, se mollate completamente una delle due redini avete una discreta idea di cos'è montare in Parelli. Ma non al passo, eh.... a un buon galoppo, magari in discesa :icon_rolleyes:
Citazione da: milla - Agosto 04, 2016, 07:42:40 PM
qual'è l'obiettivo di questa capezza, se (ed eventualmente in cosa) differisce da una biteless, cosa ci si prefigge di ottenere usandola e se l'uso di una capezza invece di un'imboccatura, secondo il metodo P., è una fase di transizione per poi tornare all'imboccatura o no.
Suppongo che secondo Parelli non si possa parlare nè di messa in mano nè di cavallo rotondo.
Giusto per capire e imparare qualcosa di nuovo.
Da quello che hanno spiegato a me durante i corsi, l'utilizzo della capezza (così come montare in bareback) rappresenta una fase transitoria (infatti lo stesso Parelli ha sviluppato imboccature differenziate e selle). Nella quale il cavaliere ritrova il feeling con il cavallo, dopo il lavoro da terra, dopo aver imparato a riconoscere gli atteggiamenti del cavallo, aver imparato a comunicare con lui conformemente al suo stato ( cervello dx-sx, introverso, estroverso acc..). il lavoro che si è fatto alla corda corta, lunga in liberty, si "sposta" in sella andando a lavorare con la flessione laterale come ha detto alex.
Alla fine l'obiettivo è proprio quello del cavallo rotondo infatti una delle "schede" parelli mostra proprio le differenze tra un cavallo "rotondo" ed uno no .
Io mi sono "fermata" all'inizio del lavoro in sella, ogni tanto monto in capezza, come a pelo, ma lo faccio più per me che per far lavorare la cavalla, secondo me infatti senza l'imboccatura non è possibile mettere il cavallo rotondo, quindi ho iniziato un altro genere di lavoro.
Il metodo Parelli, non scopre nulla di nuovo, sono concetti ben noti ai grandi horseman... il "merito" di Parelli è stato quello di concettualizzare, rendendo accessibili queste conoscenze a tutti quelli che hanno voglia di scoprire un modo diverso di relazionarsi con il proprio cavallo. A tutti quelli che mi dicono che non ha inventato nulla rispondo "E' vero, del resto è lui stesso a raccontare da dove vengano le sue idee, ma se il tuo istruttore ti ha insegnato queste cose sei stato molto fortunato, perchè oggi sono veramente pochi gli istruttori che hanno questo tipo di preparazione". Quindi i corsi li consiglio a tutti, si impara a comunicare con il cavallo, a chiedere e a riconoscere le risposte, dopo si possono intraprendere tutte le specialità del mondo, ma la base è fondamentale.
Ciao,
io non seguo parelli ma sono curiosa e una mia cara amica è un'ottima istruttrice del metodo.
Da quanto ho capito le imboccature vengono utilizzate nelle fasi più avanzate o per un lavoro più mirato, per le passeggiate o il normale lavoro di maneggio si usa la capezza. Io l'ho provata (perchè il mio metodo personale è di eliminare il superfluo per dare meno noia possibile al cavallo cercando di trovare un equilibrio tra le mie e le sue esigenze) sul mio cavallo argentino, il mitico Cillo, ma lui non l'ha mai gradita. Il fatto che sia sottile e la presenza dei nodini lo infastidivano parecchio, dava la stessa sensazione che se stessi utilizando un'imboccatura troppo forte. Ho provato la bitless ma la pressione attorno alla testa lo manda nel panico, allora con lui ho usato parecchio la normale capezza da scuderia. Trattandosi di un cavallo ben addestrato ed affidabile andavamo bene così a meno che non uscissimo con molti cavalli, nel caso in cui entrava in competizione e mi faceva le braccia come Iron man, motivo per cui usavo un normale morso americano spezzato a leve corte.
L'avelignese del mio compagno invece non gradisce la capezza parelli ma va benissimo in bitless, in compenso con l'imboccatura che usava il precedente proprietario (morso americano spezzato in rame a leve corte) dava chiari segni di rifiuto
Il mio nuovo cavallo per ora è troppo "nuovo" ;-) Lo montavano con un morso spagnolo o con un filetto sottile attorcigliato, sono scesa a un normalissimo filetto a D con il quale mi trovo bene, mi riservo nuove prove più avanti quando ci conosceremo meglio.
Consiglio anch'io qualche lezione parelli (io per ora sono riuscita a farne solo una purtroppo), trasmette con immediatezza concetti che sono alla base del rapporto con il cavallo. Uno stupido esempio: il cavallo impara dalla pressione. L'ho sempre saputo, l'ho letto, l'ho praticato....ma solo nella mia unica lezione parelli mi si è accesa la lampadina ed ho capito il giusto timing di rilascio della pressione che consente al cavallo di imparare. Meglio tardi che mai! ;D
Citazione da: cilla - Agosto 05, 2016, 09:37:05 AM
il cavallo impara dalla pressione. L'ho sempre saputo, l'ho letto, l'ho praticato....ma solo nella mia unica lezione parelli mi si è accesa la lampadina ed ho capito il giusto timing di rilascio della pressione che consente al cavallo di imparare. Meglio tardi che mai! ;D
la pressione motiva .. il rilascio insegna. è uno dei "pilastri" Parelli... almeno della vecchia scuola.
Il rilascio della pressione è fondamentale.
Non è mica una novità.
Però Parelli la ripropone con estrema chiarezza (e non dice affatto che è una novità). Non è poco. Anzi: è un merito enorme, che solo una ostilità preconcetta può far negare.
Il fatto che poche battute dei corsi iniziali di Parelli (e anche di molti istruttori che Parelli l'hanno studiato, provato e capito, anche se non hanno "il timbro") illuminino improvvisamente gli ascoltatori non prevenuti non è che la dimostrazione del buio in cui tali ascoltatori erano troppo a lungo rimasti. Non per colpa loro.
Citazione da: alex - Agosto 05, 2016, 11:22:01 AM
che solo una ostilità preconcetta può far negare.
Il fatto che poche battute dei corsi iniziali di Parelli (e anche di molti istruttori che Parelli l'hanno studiato, provato e capito, anche se non hanno "il timbro") illuminino improvvisamente gli ascoltatori non prevenuti non è che la dimostrazione del buio in cui tali ascoltatori erano troppo a lungo rimasti. Non per colpa loro.
sottoscrivo .. anzi quasi quasi la stampo e la appiccico in maneggio... non si sa mai.. :firuu:
anche a me piace molto il metodo parelli ma va preso con le pinze, nel senso che spesso lo si confonde facendo diventare il cavallo un grosso cane maleducato.
tornando alla capezza tieni presente che di etico ha ben poco: I nodini presenti in certi punti ben specifici possono fare molto male al cavallo, al pari di una qualsiasi imboccatura in mani sbagliate.
la mia kawica ha un addestramento parelli, difatti la si puo montare in capezza parelli ma sinceramente non ne vedo il senso perche' se monto un cavallo e' per lavorarlo o per fare passeggiate: entrambe le cose non amo farle in capezza :horse-wink: diciamo cosi...
Parelli è un commerciante.
Il suo metodo funziona? SI
ma il suo scopo resta VENDERE l'illusione a costi alti se uno si infila nella sua rete .
LIBERI tutti di regalare i vostri soldi a un abile venditore :ciao:
Con un onesto istruttore di equitazione si arriva a ottenere ugualmente buoni risultati, ma visto che dopo alla gente piace vantare nomi , ecco che esce fuori l'etichetta
Citazione da: carodubbio - Agosto 05, 2016, 01:37:31 PM
LIBERI tutti di regalare i vostri soldi a un abile venditore :ciao:
Con un onesto istruttore di equitazione si arriva a ottenere ugualmente buoni risultati, ma visto che dopo alla gente piace vantare nomi , ecco che esce fuori l'etichetta
ed ecco che diventa una guerra contro chi sfrutta una conoscenza, non capisco... se faccio uno stages con il tal fotografo èprofessionista e lo pago fior di euro perchè mi trasmetta un po' del suo sapere.. sono una che investe i suoi soldi per imparare da chi ne sa.
Se frequento uno o più corsi parelli divento una pazza a cui piace buttare i soldi dandoli al primo americano di turno.
Eppure poi fioriscono le "scuole" etologiche ... le monte dolci le dome ecc... perfino quella degli indiani.
Tutto questo perchè NON C'E' una scuola vera e riconosciuta che dia le basi, le vere basi .. solo chi è fortunato trova un istruttore che le abbia e le sappia trasmettere.
scusate l'OT.
Tutto questo perchè NON C'E' una scuola vera e riconosciuta che dia le basi, le vere basi .. solo chi è fortunato trova un istruttore che le abbia e le sappia trasmettere.
Parole sande!
Ma io sostituirei "scuola vera" con cultura equestre quella che poi dovrebbe dettare le basi di una scuola vera e riconosciuta, già, ormai solo chi è un vecio decrepito e coloro di voi giovini che hanno avuto l'avventura di cognoscere seguire veci cavallari e forse quelli che son riusciti a leggere (e a capire) i Maestri, si accorgono che quelo che dicie Carodubbio che è l'evidenza, è la realtà, è un fatto, punto.
Ma poi, cari giolivi, pereché non vi fate a montagna, le semplici domanda: a che serve la capezza parrrelli? Cos'ha di special rispetto una normale capezza in cuoio?
Per me è una capezza come le altre, quello che è vero è che è pratica da metter sotto una testiera e costava - quando è uscita - 50.000 lire contro le 10.000 di una normale capezza da scuderia.
Come strumento da doma da addestramento è assai poco preciso e significativo, anche se i famosi nodini e la sottile nasierina fanno male provocano dolore; per un uso combinato con l'imbottitura, sono certamente meglio il capezzone maremmano, il serreton spagnuolo e il bosal americano; per luso singolo sono certamente più efficaci il capezzone siciliano e la serretta napoletana ecc. ecc.
Caro Raffaele ti trovo un po' distratto, io ho aperto il topic chiedendo proprio cos'ha di speciale la capezza Parelli ed in cosa differisce da una biteless.
Quello che mi meraviglia un po' è che anche coloro che hanno frequentato corsi Parelli, apprezzano il metodo e, si suppone, lo conoscano discretamente non hanno risposto e le poche risposte sono state vaghe. :dontknow:
Di speciale fondamentalmente la posizione strategica dei nodi e la forma/dimensione, utilizzata con la lunghina in dotazione trasmette i comandi in maniera piuttosto precisa. Si può utilizzare anche nel lavoro da terra.
La bitless si usa solo per montare, trasmette le pressioni non solo in punti precisi ma le distribuisce su tutta la testa del cavallo, incluse la nuca e le ganasce.
Personalmente ritengo che usare l'una rispetto all'altra sia solo una questione di gusti del cavallo, ma questa è solo la mia esperienza.
Meglio? :horse-cool:
La domanda che hai posto, Milla, restringe un po' troppo il campo. Non sono molti quelli che hanno provato seriamente sia le bitless che la Parelli; e molti di quelli bravi non si sognano neppure di provare seriamente nè l'una nè l'altra, le "schifano" ambedue.
Come puoi meravigliarti che rispondano in pochi?
Personalmente mi limito a diventare sempre di più preciso nel mio settore specifico dei galoppini,
se uno vuol diventare un ADEPTO di Parelli mi interessa poco visto che a me nulla da fastidio, liberi di seguire le proprie voglie o esigenze.
Aggiungo che il controllo di un cavallo non va cercato solo tramite le pressioni della ( strumenti di precisione)testiera-briglia-capezza solamente,
ma va cercato il controllo del cavallo nella sua gestione generale a partire dal governo della gestione a terra e in sella, con la somma di tutto si ottiene un cavallo agli ordini
Chi ha detto di diventare adepto? Si tratta solo di tenere il cervello aperto.
Su 100 istruttori di equitazione "tradizionali" presi a caso, senza selezionare "i migliori", quanti insegnano per prima cosa che la cessione - il rilascio istantaneo e sistematico ha un'importanza capitale nella comunicazione con il cavallo? Dò la mia percentuale: molto meno del 10%. E allora, a che serve ripetere che sono cose vecchie e stravecchie, note e stranote? Note e stranote col cavolo.
Non sarebbe molto ma molto più giusto far polemica contro la marea di persone che queste cose dovrebbe insegnarle e non lo fa (in genere per il semplice motivo che non le sa), piuttosto che contro chi le insegna?
Concordo con Alex. I miei istruttori mi fanno montare in filetto e in capezza Parelli ... Ci ho pure saltato con la capezza, il rilascio della pressione l'ho sentito solo da loro, da altri no. Già che mi sia stato detto di usare le ritorno tenendole ben tese se no non servono la dice lunga ... Una pressione che il mio cavallo non capiva e che lo infastidiva: Infatti dopo un tot ha cercato di liberarsi di me quando l'ho insalamato.
Avviene un fatto curioso.
Chi fa fortissima polemica contro gli "innovatori" (che altro non sono che divulgatori), fino a toni da crociata, lavora come "utile idiota" per chi insegna una cattiva equitazione inculcando fin dall'inizio principi sbagliati. Un paio di sberleffi ben assestati, o di insinuazioni maligne sugli "spennatori di polli", e i lettori meno propensi ad approfondire si fanno l'idea che gli "innovatori" dicono solo stupidaggini, e che quindi chi dice il contrario o chi si associa allo sbeffeggiamento ha ragione "a prescindere" (e ovviamente chi invece afferma che molti principi degli "innovatori" non sono solo giusti, ma pure sono esattamente gli stessi che si trovano nelle "bibbie dell'equitazione" è un deficente). L'effetto branco, e la paura di essere inquadrati come polli, fanno il resto.
Complimenti. :occasion14:
Citazione da: milla - Agosto 05, 2016, 06:40:59 PM
Caro Raffaele ti trovo un po' distratto, io ho aperto il topic chiedendo proprio cos'ha di speciale la capezza Parelli ed in cosa differisce da una biteless.
Quello che mi meraviglia un po' è che anche coloro che hanno frequentato corsi Parelli, apprezzano il metodo e, si suppone, lo conoscano discretamente non hanno risposto e le poche risposte sono state vaghe. :dontknow:
Infatti, mi riferivo ai rispondenti, spiacemi non averlo sottolineato.
Confezione capezze parrelli da anni, con qualche euro di buona corda ne faccio una in 15/20 minuti ma uno allenato le confezione in metà del tempo.
Le uso per tenere i lalli legati al pascolo, peretanto le confeziono con una cima spezza (12 mmm così non fanno male) e le faccio all'incontrario con la gassa di blocco verso le aurecole dello lallo (più facile da bloccare bene).
Dunque, per quello che mi riguarda è una capezza da scuderia che non si rompe e costa pochissimo, punto.
Ci sono verità che non si possono dire ( a volte per convenienza a volte perche ignoranti in materia).
Sta di fatto che il cliente per farlo durare va tenuto a un solo verso altrimenti non dura.
Faccio un banale esempio OT sulle verità da non dire,dopo 4 mesi che alleno un cavallo è stato portato in gara dove non ha fatto una bella prestazione, al mio socio e a un terzo proprietario ho detto che la causa a parte difetti articolari con i quali il cavallo è nato andava aggiunta la sua SCARSA CATEGORIA,
mi hanno risposto che non capisco niente di cavalli visto che a loro cammina forte sull'asfalto e per questo a loro dire è un campione, non avendo la minima percezione delle velocità che devi raggiungere in gare al galoppo su piste di terra e contro cavalli che vanno a manetta ,
alla gente la verità non va detta perchè non la vogliono sapere.
Boh a me se la verità l'avesse detta qualcuno e mi avesse spiegato quelle poche semplici cose come si deve mi avrebbe fatto piacere, invece, come molti, il mio primo approccio con i cavalli è stato con un mediocre istruttore che alla me decenne faceva montare ex saltostacolisti sul viale del tramonto con frustino e che se il cavallo non faceva qualcosa saliva su lui con la frusta lunga "così lo aggiusto"... Meno male che la me decenne aveva già un po' di sale in zucca ed ha abbandonato presto l'ambiente dirottandosi sui passeggiatori e avendo la fortuna di trovare gente un pochino più di senso (ma non troppo però ).
La me quasi quarantenne è una eccentrica signora che "si cerca le rogne" perché da anni tenta di azzoppare i suoi cavalli senza ferri e presto si ammazzerà perché si ostina a montare senza imboccature o con imboccature troppo leggere, addirittura al nuovo cavallo -udite udite - ha tolto pure la martingala corta cui lui era abituato :horse-scared:
Beh Alex, nel nostro pollaio io mi trovo benino comunque :occasion14:
Citazione da: cilla - Agosto 06, 2016, 05:04:38 PM
Beh Alex, nel nostro pollaio io mi trovo benino comunque :occasion14:
Infatti, l'ambiente umano di questo forum è di gran lunga il migliore che finora ho trovato. L'importante è che le esperienze e le teorie si confrontino (anche criticandole se è il caso, ovvio!) ma senza far scattare meccanismi di "branco", nè a favore nè contro nessuna e senza ironizzare sulla quantità di materia cerebrale di chi le segue.
... ma senza far scattare meccanismi di "branco", nè a favore nè contro nessuna...
Mia cara vedo che finalmente anche tu ti sei adeguata, benvenuta nel mondo di noi ragasse!
Il branco si è scatenato vieppiù volte - come giusto che sia - contro il "diverso", contro il "contrario"... ti è sfuggito?
Visto che ci siamo, ditemi, mie giolive, quali sono le peculiarità della imperdibile carrot-stick che hosta più di 50 talleri?
Cosa la differentia da una "mazzarella" buttera, che - se sei simpatico - normalmente te la regalano?
E con quella ci apri puro i cancelli e ci raccogli pure la giacchettela caduta per terra.
Ma care ragasse vi invito a visitare lo sciop del baffone... una maraviglia! quante cose bellille bellille tute luccicanti e colorate!
Eppoi, con soli 1.270,21 tallari vi potete accattare il kit completo per cominciare ad addestrare il vostro lallo, fateci un penzierino.
https://shop.parelli.com/catalog/education/education-kits/
Evidente che non mi è sfuggito; anzi, quella frase - se hai notato - fa riferimento anche alla "reazione di branco" istintiva che è scattata nei tuoi confronti. Ma dal mio punto di vista non c'è molta differenza fra la reazione di branco condotta da molti contro uno, e dalla reazione di branco condotta da uno contro molti.... l'elemento comune è la partigianeria, la lotta a favore di una "parte"... anche l'ultimo partigiano superstite resta sempre un partigiano, e agisce da partigiano.
Se poi uno è partigiano fedele e convinto, la partigianeria emerge subito e sempre, anche se parla del tempo. E' più forte di lui! Ovvio che non c'è nulla di male a essere partigiano.... basta non impermalosirsi quando si viene definiti tali e rispettare la partigianeria altrui.
Io credo che Milla, nel suo quesito, volesse avere chiarimenti sulle caratteristiche di quel tipo di capezza, che è normalmente conosciuta come capezza Parelli, non tanto scatenare una disquisizione sulle capacità di marketing dello stesso. Sembra che non si possa nominare questo signore senza scatenare sempre un gran putiferio...
Ma ripeto, la domanda iniziale riguarda il modello di capezza e non il metodo completo. E interessa anche a me capire meglio. Poi dai venditori di fumo credo di essere capace di guardarmi già, e di discussioni anti-Parelli è pieno il web se uno vuole sentire tutte le campane.
Da quello che ho capito la bitless ha due laccetti incrociati sotto che, tirando le redini, stringono il muso, e tirando una redine sola, si agisce sul lato opposto del muso (a causa dell'incrocio).
La Parelli so che sfrutta i nodini, ma mi pare che la sua azione sia più simile a quella di una capezza di scuderia. Che poi si possa usare con una redine sola, non dipende, credo, da come è costruita, ma da come è stato addestrato il cavallo, sbaglio? Poi mi sfugge il senso di scegliere di montare con una redine sola (praticamente in lunghina), non è comunque più comodo averne una per mano e per lato?
Il controllo di un cavallo non va cercato nello strumento, sono solo oggetti che hanno la loro importanza per avere più precisione nelle richieste limando al meno la pressione.
Non va cercato lo strumento,
ma va cercato il metodo.
Nel settore galoppini è uso usare il chifney per portare a mano i cavalli, secondo loro altrimenti ingestibili,
IO lo uso ma non sempre, ora ho un cavallo che a mano non ne ha bisogno , perchè lo dovrei usare?
perchè lo fanno tutti?
un cavallo sta agli ordini se si sente custodito con cura e trattato nel miglior modo possibile
Concordo con Cilla. Due capezzine "tipo Parelli" fatte bene, costino 10 euri o ne costino 100, agiscono esattamente nello stesso modo e di quello dovremmo parlare; di null'altro.
No Cilla, la trazione di una capezzina Parelli non "stringe il muso" (lo fa eventualmente la redine incrociata, tipica della capezza maremmana e della Bitless Bridle), semplicemente "esercita pressione sulle ossa nasali del cavallo", secondo alcuni i nodi servono per rendere quella pressione più "convincente"; anticamente per rendere la pressione più convincente, usando solo una capezza, si usava la "serreta", ossia una lamina di metallo a forma di sega, con le punte rivolte verso la pelle del cavallo; feriva a sangue, se serviva essere "convincenti". Usarla con una sola redine è un'ottima scuola per evitare di "tirare"; mandare avanti un cavallo dritto usando una redine sola significa rinunciare a "tirare", e siccome molti se non tirano sentono di non avere il controllo del cavallo, è un ottimo esercizio per levarsi viziacci di mano.. Dovrebbe essere fatto anche con l'imboccatura; gli esercizi con una redine sola sono vecchi come il cucco; ma nessuno lo fa, purtroppo.
( la sereta si usa ancora)
Citazione da: Bubba - Agosto 07, 2016, 12:45:07 PM
( la sereta si usa ancora)
Purtroppo confermo.
Coincidenza, oggi al maneggio ho montato una cavallina nuova che porta giusto sul muso le cicatrici di questo strumento di cui non ricordavo il nome. Ha sei anni, non novecento, e le cicatrici sono recenti. Quindi sì, è uno strumento che qualche pirla ancora usa. :vfncl:
(Per la cronaca, e la buona reputazione del maneggio, è stata comprata già così, piena di paure e difese, e recuperata molto bene, direi, visto che ci ho potuto fare lezione io che notoriamente non sono Caprilli :firuu:; nonostante tutto, ha un buon addestramento in piano, mi è piaciuta.... Araba, of course! :horse-cool:)
Ho scritto che la capezzina stringe il muso? Pardon no, allora mi sono spiegata male! È la bitless che stringe tutta la testa, la capezzina direi che agisce come una normale capezza solo che è più sottile e in più ha i nodi, quindi si fa sentire di più.
Prossimamente ho intenzione di provare la bitless con Paco, poi vi dico cosa ne pensa
Citazione da: cilla - Agosto 07, 2016, 10:16:32 PM
Ho scritto che la capezzina stringe il muso? Pardon no, allora mi sono spiegata male!
No Cilla, mi scuso io, avevo letto malissimo sbagliando sia il nick che il contenuto, grazie di non avermi smentito con energia (e sarebbe stato pienamente legittimo farlo)
mi scuso con milla se la mia risposta non era pertinente... per come la vedo io, la capezza con i suoi nodi, esercita una pressione sul muso del cavallo che rende le richieste del cavaliere sia da terra che in sella, molto efficaci.
Infatti se porto al pascolo la mia cavalla con una capezza normale dopo un po' mi è difficile farle sollevare la capoccia dall'erba.. mente con quella capezza la' basta che la sollevo da terra che già ha capito che si va via.
Io la utilizzo quando lavoro da terra, prima di lasciare la cavalla libera, per ricordare ad entrambe com'è la situazione .. me capo lei gregario, quando monto preferisco l'imboccatura per lavorare, ma se voglio montare 5 minuti a pelo (specie tornando dal prato) vado in capezza che di problemi non ne ho.
La bitless non l'ho mai provata, quindi non ti so dare un parere, come hanno detto altri so che esercita una pressione meno localizzata, ma di più non saprei.
Sul fatto che ce la si possa costruire a costi ridotti è vero ci sono anche dei tutorial che spiegano come si faccia, io sono pigra ne ho presa una e quella utilizzo, ma il mio papi già 30 anni fa ne aveva fatte due per i trek con le sue manine, infati il fatto di essere di corda permette di ridurre peso e spazio nelle bisacce.
Per il fatto di usarla in scuderia... sì se serve ad educare il cavallo, no se è solo per contenerlo. Mi spiego, se nell'uso si abbina una certa metodologia, che implica una comunicazione ed una progressione nel lavoro allora ok. Se si mette perchè con quella sta fermo allora non mi piace, perchè il cavallo il giorno dopo con la capezza normale non mi ascolterà più... io invece voglio un cavallo che mi ascolta anche se libero. Ma questo non si può delegare ad uno strumento, per questo parlare della capezza scindendola dal metodo non ha molto senso secondo me.
Penso che la capezza Parelli andrebbe visto come uno strumento di media severità. Chi l'ha usata sa che è decisamente molto più convincente di una normale capezza da scuderia.
Secondo me, più che per i nodi, è severa per il calibro piuttosto sottile della corda. Nonostante sia sottile, ha una resistenza enorme, perfino pericolosa: meglio ripetere di fare molta attenzione e di non sognarsi di lasciarla addosso a un cavallo al pascolo nemmeno per un minuto.
Io ho provato entrambe sia la BB che la capezza Parelli ma piu' che altro per curiosita' e solo con la mia fidata destriera Kawica.
Non mi piace ne una ne l'altra perche' non puoi avere precisione se lavori in campo.
La BB poi non e' stata per nulla gradita dalla mia cavalla credo per via degli incroci che ci sono sotto al muso e magari anche per la mia incapacita' di usarla.
La Parelli invece va bene per giocare, non per montare seriamente.
Resto della mia idea che se devi montare usi l'imboccatura e basta.
Da sempre si usano le imbottiture e freni fuori bocca, i capezzoni, in genere sono correttivi o coadiutori dell'imbottitura, usati specialmente coi polledri.
Per mia esperienza il miglior auxilio per sbrigliare un lallo/un polledro è il capezzone maremmano, tira facendo appoggio sul muso dalla parte opposta da dove il lallo deve girare, effetto che (credo) si perde con la baitless, gli altri capezzoni tipo quelli spagnuoli son fatti per rialzare la capa, dare il piego et eventualemente punire, la parrella dal punto di vista addestrativo è una forzatura, se vogliamo restare in America meglio il bosal...
Anche la bitless fa pressione dal lato opposto a dove si gira, ha le cinghie incrociate sotto per cui se tiri la redine destra applichi una oressione sulla ganascia sinistra
Come abbiamo già detto sia la Bitless che il capezzone maremmano hanno l'incrocio delle redini sotto il muso; la bitless in pratica non è che una riscoperta/modernizzazione del capezzone maremmano tradizionale l'ho segnalato a Cook). Suppongo che le differenze nell'effetto (determinate dalle piccole differenze) siano minime. In entrambe un fattore critico è la scorrevolezza a livello degli anelli dove passano le redini prima dell'incrocio, e nel punto dell'incrocio; se non scorrono bene può esserci un ritardo nell'interruzione immediata della "compressione sulla mascella" al rilascio della tensione sulle redini, con grave interferenza nellla comunicazione con il lallo. Ho sentito menzionare il problema ma mi pare di ricordare che si fosse verificato su BB non originali (io uso da molti anni la stessa BB in beta, che è indistruttibile e scorrevolissima).
Di certo, il punto di maggiore pressione con la BB è lo spigolo della mandibola, prima dell'incrocio; in quel punto la pressione è, per forza di cose, concentrata su una piccola area. Anche con la BB è opportuna una mano leggera. Se si tira come dannati in quel punto potrebbero verificarsi lesioni della pelle; esattamente uguali a quelle causate da un barbozzale troppo stretto nelle mani di un cavaliere brutale.
Ok più o meno credo che le caratteristiche della capezza Parelli siano state chiarite, idem per le differenze con la BB.
Però non ho ancora capito PERCHE' secondo Parelli si debba usare una capezza, SE il metodo prevede sempre e solo l'uso della capezza o se ad un certo punto si cominciano ad usare delle imboccature.
E infine come si fa la messa in mano senza imboccatura? Forse Parelli non prevede la messa in mano? :dontknow:
Forza circolo dei sapienti, manifestatevi!
Citazione da: milla - Agosto 09, 2016, 07:40:57 PM
Forza circolo dei sapienti, manifestatevi!
Si scambiano 2 parole, non capisco perche caricare frasi poco piacevoli.
Oltre dico che solo chi resta umile e aperto continua la sua evoluzione in maniere positiva,del resto meglio frequentare persone che sanno che frequentare cavalieri GASSOSI
Citazione da: milla - Agosto 09, 2016, 07:40:57 PM
Però non ho ancora capito PERCHE' secondo Parelli si debba usare una capezza, SE il metodo prevede sempre e solo l'uso della capezza o se ad un certo punto si cominciano ad usare delle imboccature.
So che nel metodo Parelli, l'uso della capezza è solo una fase transitoria per poi passare all'utilizzo dell'imboccatura.
Questo é tutto quello che so. La mia ignoranza su Parelli è immensa.
Frasi poco piacevoli? Carodubbio temo proprio che tu abbia equivocato.
Hai ragione Milla, infatti io (membro spurio del cosiddetto "circolo dei sapienti" :icon_eek:) non vi ho trovato alcunchè di offensivo; al massimo una bonaria e piccolissima punzecchiatura completamente accettabile :occasion14:
Vero, la capezzina Parelli serve come passo intermedio per raggiungere, alla fine, l'imboccatura; ma sia il cavallo, che il cavaliere, prima di passare all'imboccatura e alle sue raffinatezze devono imparare un mare di cose, più "semplici", che possono benissimo essere imparate con la sola capezzina, evitando errori. L'uso corretto dell'imboccatura è difficile, molto difficile. L'uso scorretto può provocare seri problemi. E allora: perchè non partire dalle cose facili? In molti casi, il livello di raffinatezza necessario non sarà raggiunto mai; e allora, perchè non accontentarsi del moltissimo che sta al di sotto di questo livello? Perchè non procedere con la giusta gradualità, senza porsi obiettivi certamente frustranti?
Il discorso è del tutto analogo a quello della riunione, che è il primo passo dell'alta scuola. Il 90% abbondante dei cavalieri non è fatto per l'alta scuola e non ci arriverà mai. Al massimo arriverà a un suo cattivo e grossolano scimmiottamento. E allora, perchè non accontentarsi di imparare bene la bassa scuola, obiettivo già dignitosissimo?
Citazione da: carodubbio - Agosto 09, 2016, 08:08:18 PM
Citazione da: milla - Agosto 09, 2016, 07:40:57 PM
Forza circolo dei sapienti, manifestatevi!
Si scambiano 2 parole, non capisco perche caricare frasi poco piacevoli.
Oltre dico che solo chi resta umile e aperto continua la sua evoluzione in maniere positiva,del resto meglio frequentare persone che sanno che frequentare cavalieri GASSOSI
Non te la prendere. :horse-smile:Milla non intendeva offendere te, era un riferimento ad una vecchia proposta di Raffaele. Fatto senza cattiveria.
No IO non faccio mai riferimento a niente e di sicuro a nessuno.
Trovo comunque la frase ; circolo di sapienti
di nessun aiuto alla richiesta di manifestatevi.
Personalmente se non seguivo i forum di equitazione dove ho trovato una enorme fonte di esperienze teoriche senza le quali restavo un emerito somaro in teoria,
sulla pratica sono di altro livello , ma sulla teoria no
Citazione da: milla - Agosto 09, 2016, 07:40:57 PM
PERCHE' secondo Parelli si debba usare una capezza, SE il metodo prevede sempre e solo l'uso della capezza o se ad un certo punto si cominciano ad usare delle imboccature.
E infine come si fa la messa in mano senza imboccatura? Forse Parelli non prevede la messa in mano?
la capezza viene fatta utilizzare perchè rende più comprensibili le richieste al cavallo, il cavaliere acquista esperienza, fiducia e capacità, impara come comunicare, come essere efficace, impara il timing ( pressione motiva rilascio insegna). Tutte cose che fanno parte del metodo, che vengono sperimentate e affinate con i sette giochi attraverso le aree di lavoro: on-line, liberty, freestyle, finesse, attraverso i vari livelli nei quali le "richieste" diventano sempre più precise.
le abilità che si acquisiscono "costruiscono" il cavaliere completo,
alla fine nel lavoro in finesse è previsto l'uso dell'imboccatura, infatti parelli propone alcune imboccature studiate per i diversi cavalli ( cervello dx.sx ecc..) parelli dice "non esistono morsi cattivi solo mani cattive" in quest'ottica si propone di mettere la bocca nella mano del cavaliere solo quando questi abbia piena coscienza e capacità, di se' e del cavallo.
Con il lavoro in finesse si lavora sul "cavallo in mano". L'obiettivo finale di Parelli è quello di avere un cavallo perfettamente in mano, rotondo, ma anche disponibile e pronto. Per far questo prima costruisce un rapporto di fiducia grazie al quale il cavaliere chiede al cavallo in modo coerente e "giusto" (equo) di lavorare. Dopo la finesse è possibile anzi è auspicabile che il cavaliere intraprenda la propria specialità avendo acquisito delle capacità che gli permettano di lavorare sempre nel rispetto del cavallo.
Il "problema" è che il lavoro a stages spesso è tropo dilatato nel tempo ( vuoi per impegno vuoi per costo) e molti si fermano al montare in capezza.. che non permette la riunione del cavallo, quindi poi sui forum ci sono tantissime testimonianze di gente che dice che parelli rovina i cavalli, mentre è vero che sono sempr e solo i cavalieri a farlo.
Sembra quasi che tu dica che se non si arriva alla riunione si rovina il cavallo. Non sei la sola a pensarlo (se lo pensi). Non ne sono affatto convinto; ma sono convintissimo che certamente rovina il cavallo tentare la riunione ("scimmiottandola" malamente) senza esserne capaci.
Citazione da: Nefferit - Agosto 10, 2016, 10:56:47 AM
( vuoi per impegno vuoi per costo)
Per salire di livello la strada resta una sola.
Serve TEMPO
Servono i SOLDI .
Naturalmente se sei negato lo resti, ma di sicuro senza i soldi non arriva da nessuna parte
Citazione da: alex - Agosto 10, 2016, 11:45:46 AM
Sembra quasi che tu dica che se non si arriva alla riunione si rovina il cavallo. Non sei la sola a pensarlo (se lo pensi). Non ne sono affatto convinto; ma sono convintissimo che certamente rovina il cavallo tentare la riunione ("scimmiottandola" malamente) senza esserne capaci.
Se il cavallo non impegna i posteriori, a lungo andare sì, si rovina.
ma questo impegno non può essere raggiunto senza la sua collaborazione, cioè non puoi mettercelo il cavallo in una data posizione ( oppure lo fai ma poi ci saranno altre conseguenze) in questo sono concorde con te.
Io sto cercando di lavorare in questo senso, pur montando da molti anni solo recentemente ho iniziato a capire queste cose, perciò non sono precisa nelle spiegazioni e probabilmente ho ancora diversi concetti da approfondire e sperimentare.
Citazione da: carodubbio - Agosto 10, 2016, 01:03:59 PM
Citazione da: Nefferit - Agosto 10, 2016, 10:56:47 AM
( vuoi per impegno vuoi per costo)
Per salire di livello la strada resta una sola.
Serve TEMPO
Servono i SOLDI .
Naturalmente se sei negato lo resti, ma di sicuro senza i soldi non arriva da nessuna parte
mah.. io non trovo eccessivi i costi, solo che in effetti quando ho inizato io gli istruttori erano pochi e organizzare un corso era "complicato" perchè la gente non andava di rischiare con una cosa "nuova", perciò mettere assieme 4/5 allievi era cosa complicata. Oggi vedo molti più istruttori, quindi presumo sia più facile accedere anche a dei corsi "tradizionali" quindi con frequenza più regolare... invece delle full immersion degli stages, questo permette di migliorare rapidamente e probabilmente molti di più arriveranno a completare il percorso.
I corsi Parelli costano cari,
i primi livelli magari no,
ma dopo per ogni scalino i costi da sostenere salgono di continuo.
tutti I corsi per cosi dire di "nicchia" costano tanto.
hai mai visto I prezzi degli stage di ranch academy?? :icon_confused: dire che sono elitari e' dire poco...e meno male che loro si proclamano "anti-tutto" cio' che fa parte del mondo moderno/lavorativo che e' troppo caotico e incalzante!
per fare un loro stage devi come minimo essere uno che sta molto molto bene...diciamo cosi :horse-wink: .
parentesi a parte, il Parelli e' un metodo come tutti gli altri a livello di esborso economico: se vuoi essere seguito da persone competenti e' giusto pagarle.
Citazione da: carodubbio - Agosto 10, 2016, 05:04:59 PM
I corsi Parelli costano cari,
i primi livelli magari no,
ma dopo per ogni scalino i costi da sostenere salgono di continuo.
non mi risulta, a meno che tu non ti riferisca agli stages DA parelli.. in USA, ma ci va chi vuole diventare insegnante, allora scusa ma diventa un investimento e il rapporto costo/profitto cambia.
Del resto non mi sembrano diversi i costi per fare qualsiasi altra attività... io frequento corsi vari in varie discipline e i costi sono pressochè gli stessi, anche se a volte le classi sono ben più numerose (il che farebbe pensare ad una diminuizione drastica dei costi procapite).. parlo di fotografia, ballo, discipline olistiche... quindi assolutamente in ambito extra equestre.
in ambito equestre ho pagato 100 eu una giornata di lavoro con un professionista medico ed eravamo in 10, e 50 eu. con un etologo ed eravamo in 25 ... a conti fatti i corsi parelli di 2 giorni in 4 non erano poi troppo costosi.
quoto nefferit, a me una lezione singola è costata meno di una lezione di pilates ;-)
Ho specificato che a livello base il metodo Parelli costa come altri.
Ma se uno pensa di arrivare il alto con attestati Parelli spende una cifra alta in rapporto a altri maestri.
Mai pensato che un buon istruttore non vada pagato per il suo mestiere.
Citazione da: Kimimela - Agosto 11, 2016, 09:26:30 AM
tutti I corsi per cosi dire di "nicchia" costano tanto.
hai mai visto I prezzi degli stage di ranch academy?? :icon_confused: dire che sono elitari e' dire poco...e meno male che loro si proclamano "anti-tutto" cio' che fa parte del mondo moderno/lavorativo che e' troppo caotico e incalzante!
per fare un loro stage devi come minimo essere uno che sta molto molto bene...diciamo cosi :horse-wink: .
Apro una parentesi per il Ranch Academy perchè mi è capitato di imbattermi di recente in una persona che voleva a tutti i costi partecipare alla scuola, ai corsi, etc.. problemi di soldi non ne aveva, ma purtroppo è principiante (nel senso che sa andare bene alle tre andature, ma nulla di più..), e non l'hanno preso!
Gli avrebbero risposto (cito semplicemente quello che mi è stato detto, che potrebbe essere vero come no...) che prendono solo allievi già di un certo livello per ulteriormente perfezionarli e migliorarli.... Sai l'immagine..... :icon_eek:
Tornando alla capezza Parelli io ne ho prese un paio per i trekking perchè, come già detto da altri, sono sottili leggere, e non ingombrano! Mi ci trovo bene!
Però non le ho mai utilizzate per altri scopi, quindi meglio che taccio... Ma il medoto Parelli mi piacerebbe approfondirlo..
fede non mi meraviglio loro sono una nicchia in tutto e per tutto..devi anche vestirti in un certo modo :laugh3: :rolleyes2:
qui puoi vedere I loro calendari ed eventi se ti interessa :horse-wink::
http://www.parelli-instruktoren.com/it/
In un mondo strano, dove molti sono disposti a spendere decine di euro per una bottiglietta di olio o di vino "di qualità", non starei tanto a discutere dei prezzi di un servizio di addestramento "firmato". Piaccia o non piaccia, per il 90% dei cavalieri non particolarmente esperti sente, fin dai primi corsi Parelli o parelliformi, una serie di cose utili che nessuno prima gli aveva spiegato bene. Io francamente ai parelli doc con la firma preferisco coloro che hanno studiato e provato le tecniche di Parelli ma non hanno accettato la completa "sottomissione", e lo stesso vale per la scuola di Jackson per quello che riguarda il pareggio; ma in entrambi i casi negare quello che c'è di buono solo per una generica antipatia per i recinti troppo alti è poco utile.
Citazione da: alex - Agosto 11, 2016, 01:28:55 PM
In un mondo strano, dove molti sono disposti a spendere decine di euro per una bottiglietta di olio o di vino "di qualità", non starei tanto a discutere dei prezzi di un servizio di addestramento "firmato". Piaccia o non piaccia, per il 90% dei cavalieri non particolarmente esperti sente, fin dai primi corsi Parelli o parelliformi, una serie di cose utili che nessuno prima gli aveva spiegato bene. Io francamente ai parelli doc con la firma preferisco coloro che hanno studiato e provato le tecniche di Parelli ma non hanno accettato la completa "sottomissione", e lo stesso vale per la scuola di Jackson per quello che riguarda il pareggio; ma in entrambi i casi negare quello che c'è di buono solo per una generica antipatia per i recinti troppo alti è poco utile.
certo, d'accordo...purche' si sia sempre coerenti :horse-wink:
Citazione da: carodubbio - Agosto 11, 2016, 12:31:28 PM
Ho specificato che a livello base il metodo Parelli costa come altri.
Ma se uno pensa di arrivare il alto con attestati Parelli spende una cifra alta in rapporto a altri maestri.
Mai pensato che un buon istruttore non vada pagato per il suo mestiere.
perdonami se dissento i livelli costano TUTTI uguali e ad ogni corso viene rilasciato l'attestato di partecipazione firmato dall'istruttore che l'ha tenuto, gli "esami" li fai on-line spedendo il video degli esercizi, ( fatti e filmati come da istruzioni), li mandi via internet credo tramite il savy club ( che ha un costo di iscrizione ma non è più di un comune abbonamento annuale)
le info precise le trovate qui
http://www.parelli-instruktoren.com/it/prezzi-condizione/
per proseguire NON E' INDISPENSABILE fare gli esami, ma essere capace, quindi se ci si applica e si lavora nulla vieta di diventare capacissimi senza avere nessun esame dato e magari dare solo quello finale ( se si vuole sempre, solo, se si vuole!)
Il metodo prevede anche la possibilita' di studiare in autonomia, ci sono video e al limite si possono acquistere le dispense, ma se uno vuole può benissimo imparare le cose dai video free che ci sono sui internet. Quindi a COSTO ZERO.
poi.. SE uno vuole diventare istruttore ALLORA deve recarsi in America e là seguire corsi e dare esami specifici che avranno costi diversi.
Perdonatel'OT, non sono una parelliana fanatica, ma che passino cose non corrette mi sta un po'...
Se carodubbio parli perchè hai avuto esperienze diverse da queste puoi specificarle grazie, perchè di commenti così una tantum non è che ne servano latri.
Citazione da: alex - Agosto 11, 2016, 01:28:55 PM
Io francamente ai parelli doc con la firma preferisco coloro che hanno studiato e provato le tecniche di Parelli ma non hanno accettato la completa "sottomissione", e lo stesso vale per la scuola di Jackson per quello che riguarda il pareggio; ma in entrambi i casi negare quello che c'è di buono solo per una generica antipatia per i recinti troppo alti è poco utile.
mi piace! e concordo.
Citazione da: Nefferit - Agosto 11, 2016, 02:25:37 PM
ma che passino cose non corrette mi sta un po'...
Se carodubbio parli perchè hai avuto esperienze diverse da queste puoi specificarle grazie, perchè di commenti così una tantum non è che ne servano latri.
Parlo perchè HO ESPERIENZA.
Dove ho scritto che sono contro il metodo Parelli?
Ho smesso di prendere lezioni di equitazione quando ero arrivato al livello di passare oltre i cavalli da scuola, e questo comportava spendere cifre discrete se come nel mio caso le intenzioni erano di fare gare.
Ho continuato con l'ippica per il fatto che essendo AUTOSUFFICIENTE ero in grado di continuare a salire di livello, infatti anche se con cavalli presi al macello ho sempre ottenuto risultati in pista ( e vero in categorie basse) ma contro professionisti che ci campano e di sicuro non in un settore che ti fanno regali, anzi al contrario
Infatti: qui stiamo parlando del metodo e degli strumenti, delle idee; che Pareli sia esoso o no, che non regali o regali, non ha la benchè minima importanza (anche perchè le idee sono libere da copyright, e chiunque può diffonderle, promuoverle, criticarle, o sbeffeggiarle, in tutto o in parte).
Tutto il resto è solo confusione e travisamento delle idee, e quindi è energia personale e banda web sprecata. :horse-wink:
Visto che la discussione si sta spegnendo, dopo essersi staccata dal tema originale e dopo che ognuno ha dato chiavi di lettura diverse, non delle testiere, come richiesto, ma dei metodi, mi piacerebbe esternare la mia idea.
Ormai sono passati cinquantadue anni da quando son salito per la prima volta a cavallo.
Premetto che l'amica che è titolare e insegnante del maneggio dove tengo la cavallina mi definisce autodidatta (non so se con simpatica ironia o con educata riprovazione).
Dunque, torniamo al tema "corsi": si va di qua e di là ad imparare approcci tecnici (firmati e non) che poi si traducono in ibridi tra i modelli del docente e le nostre personali deviazioni dallo standard psicofisico.
Io ho fatto diversamente: ho cercato di capire cosa non disturbasse il cavallo nell'impegno gravoso di portare l'uomo restando sempre pronto a reagire alle richieste di questo non dolce peso.
E questo al passo, al trotto, al galoppo, su quei piccoli ostacoli che si trovano in campagna, durante l'alt, retrocedendo, entrando nei fossi (i famosi "passaggi" caprilliani), nel bosco, correndo per la campagna come un matto, nonchè prima e dopo il lavoro.
La nostra testiera l'ho fatta io, con un sistema a doppio anello e un imbottitura nasale che farebbe dormire la proverbiale principessa sul pisello. La cavallina non ha niente in bocca.
La sella è inglese e la staffatura è così corta che non vedo la punta del piede davanti al ginocchio.
Bene: quando monto NON sento differenze e NON imposto azioni dissimili da quelle che farei con un filetto in fondo alle dita.
La cavalla chiede o rifiuta l'appoggio, secondo le sue esigenze; risponde alle classiche azioni di redine, si riunisce un po' o abbassa l'incollatura se le gambe sono coerenti con la mano nel chiedere.
Sono convinto che questi risultati si possano ottenere con qualunque imboccatura.
Provare per credere: basta essere convinti che quello che si sta facendo non è mai stato fatto da nessuno al mondo, ed è proprio quello e solo quello che il cavallo si aspetta.
Non so quale sia la "buona equitazione", ma mi piace pensare che somigli più a una buona bottiglia di vino senza etichetta (tutta da scoprire) che a un sedicente gran barolo: anche il gran barolo, prima di diventarlo, è stato un vino senza etichetta.
Posso ammettere che il mio modo di montare richieda troppa concentrazione per favorire la socialità con i miei simili, ma tanti chilometri in campagna da solo non sono mai in solitudine: c'è sempre il cavallo.
Segreto
P.S.: Da vecchio pubblicitario, non riesco a liberarmi la testa dall'idea che i codificatori dei metodi siano gente che ha iniziato a montare con idee simili alla mia e ha poi intuito il potenziale "prodotto".
Sanno benissimo che il metodo migliore per ognuno è quello che ognuno si fa da sé: si cresce mangiando umiltà, cultura e testardaggine. Ma non lo dicono.
Ogni persona pensa di essere speciale di avere cuore con il cavallo,
peccato che poi dopo poche esperienze fatte con chissà quale tipo di istruttore o dal cavallaro di turno, si pensano di essere arrivati a un livello di esperienza buona e per questo pronti alla gestione di un cavallo .
Sta di fatto che IO vedo in giro cavalli poco educati- senza la pomellatura-muscolatura mediocre-graffi o ferite in eterno bisogno di cure- piedi che fanno pena-
tutte belle cose simpatiche da vedere.
Ti faccio notare che noi "cavalieri fai da te", che cercano qualcosa di diverso, siamo comunque una esigua minoranza. Quello che vedi, se è frequente, è l'opera dei famosi professionisti, quelli che se li critichi si offendono mortalmente: tu, dilettante, come osi dubitare di quello che facciamo e di quello che insegnamo?
Citazione da: alex - Agosto 15, 2016, 03:29:36 PM
Ti faccio notare che noi "cavalieri fai da te", che cercano qualcosa di diverso, siamo comunque una esigua minoranza. Quello che vedi, se è frequente, è l'opera dei famosi professionisti, quelli che se li critichi si offendono mortalmente: tu, dilettante, come osi dubitare di quello che facciamo e di quello che insegnamo?
Aggiungerei: "..tu, dilettante, non vedi che riesco a far soldi con la mia virtù, il mio sapere e la mia arte di convincere?
Se riesco a camparci, vuol dire che sono nel giusto!
Torna quindi nel tuo orto, in attesa del giorno del giudizio (che per me non verrà mai) e, per piacere, compra un po' del mio concime.
Non costa molto e mi permetterà di continuare a guardarti dall'alto in basso."
Che scorra tanta erba sotto di voi e "alla prossima".
Segreto
... sono stata "evocata" in apertura e mi manifesto solo adesso, più che altro perchè non avendo mai usato una BB non saprei rispondere al quesito iniziale di Milla.
Vorrei però condividere alcune osservazioni in merito alle attrezzature (e agli esercizi) "a marchio Parelli", che io non conoscevo e non usavo prima di incontrare la mia attuale istruttrice.
La capezza a nodi, le redini di corda spessa, lo stick arancione "duro e puro", le longhine e longie che paiono gomene da nave possono apparire macchinosi, superflui e difficili da usare: effettivamente bisogna prenderci un po' la mano e le prime volte è un casino.
Ora, tutti questi oggetti sono progettati per trasmettere al cavallo le pressioni e il rilascio in maniera veramente inequivocabile. Vanno pensati sempre come strumenti addestrativi, e sono veramente molto molto efficaci. L'istruttrice una volta mi ha fatto "indossare" la capezza sulle mani e avambracci, e fatto sentire sulla pelle la vibrazione che viene trasmessa dalla longia alla capezza quando si fa una richiesta con pressione minima, e come la pressione cessa all'istante non appena si rilascia. Sono rimasta molto colpita, e mi sono resa conto che quando il mio cavallo (paraculo) non risponde, non è perché "non sente" o "non ha capito".
È stato anche utile a comprendere come mai questi parelliani ce la menano tanto con le 4 fasi (la richiesta viene fatta al cavallo in maniera appena percettibile all'inizio – fase 1 – per poi crescere di intensità gradualmente – fase 2, 3 e 4 - in assenza di risposta del cavallo) e con il rinforzo negativo e positivo.
Il fatto è che queste attrezzature, particolarmente la capezza e lo stick, possono (POSSONO) diventare anche molto severi, ed è dunque importante usarli in maniera veramente consapevole e ragionata, altrimenti il confine fra "farsi rispettare" e "intimidire", tra "collaborazione" e "sottomissione", diventa davvero labile.
Questo vale per tutti gli strumenti, ovviamente; però io ho trovato che il metodo Parelli e tutti i suoi "protocolli" vi pongano un'attenzione maggiore rispetto all'insegnamento - diciamo così - "tradizionale", e perciò siano estremamente utili al cavaliere/addestratore per diventare maggiormente consapevole di quello che fa, prima a terra e in seguito in sella. A me, che sono abbastanza imbranata e non ho grande "istinto" equestre, è servito molto e ritengo di essere migliorata, in termini di tecnica e capacità "addestrativa".
Inoltre, tutta la questione dei 7 giochi affronta il lavoro a terra in maniera veramente creativa e anche divertente per cavallo e cavaliere, ed è davvero propedeutica e utile al lavoro montato.
Devo anche dire che il mio cavallo, che è tutto fuorché stupido, dapprima era un po' sospettoso di questo approccio, perché ha capito subito che con quella roba addosso si poteva davvero "forzarlo" a fare le cose. Ma, altrettanto velocemente, ha compreso che le richieste in partenza sono sempre gentili (fase 1 è livello "pelo", ossia una carezza) e ragionevoli, e che la collaborazione gli porta tanti vantaggi. Sta cambiando molti suoi atteggiamenti da bastian contrario, ed è molto più "leggero" anche in sella.
Insomma, senza voler fare, con questo post, l'apologia di Parelli – che confermo non abbia inventato proprio niente eh, sono riorganizzato e confezionato i principi dell'addestramento in maniera fruibile e comprensibile a tutti - io sono piuttosto soddisfatta di questo percorso finora, mi ha portato cose buone.
:pollicesu: Non avrei saputo dirlo meglio :pollicesu:
Chissenefrega se non sono novità, se nessuno me le aveva dette prima? E sapete perchè non me le avevano dette prima? Perchè non le avevano chiare nella loro testa, ecco perchè, nel caso migliore; perchè non le sapevano, negli altri casi. Grazie Alessandro, "parelliano eretico", peccato che tu non sia vissuto più a lungo, e non abbia potuto insegnare le stesse cose, e tutte quelle che avresti ancora imparato, a molti altri.
Io sono un autodidatta, ho montato un discreto numero di animali, ho lavorato da terra con la longia, con le redini lunghe nel rettangolo nel tondino e fuori in campo aperto.. Ho studiato, e mi sono applicato molto, forse ho la testa un po' di coccio e forse non ho molta dimestichezza con l'animale, ma una cosa l'ho capita bene non c'è nulla da inventare BB parelli collare materasso con le staffe... esistevano già secoli scorsi.. ora chi li vende è un ottimo commerciante ed esistono molti paganelli... (il paganello è un pesce ottimo per il brodo che quando ha fame abbocca anche ad amo nudo) Detto ciò penso che ognuno è libero di spendere le proprie risorse di tempo e denaro come meglio crede, ma che non voglia a tutti costi catechizzare il mondo.... Io faccio solo passeggiate e quasi sempre da solo, ma uso il morso e la camarra maremmani...Per un motivo molto semplice alla bestia gli si chiude una vena nel cervello odia il passo e si diverte solo al trotto e molto di più al galoppo e non vuole stare dietro a nessuno a costo di scoppiare (che non succede per l'allenamento) .
P.s. si accettano consigli e suggerimenti sull'uso della capezza Parelli con un cavallo così...
Fai uno stage con un istruttore che conosca le tecniche Parelli (non necessariamente un "Parelli doc") e vedrai che troverai la risposta. Non sei mica il primo ad avere un cavallo così.... ma non pretenderai che ti diamo qui una ricettina.... non funziona così.
Ma se il bosal si usa con cavalli sdomi (alcuni dei quali certamente in avanti) e se, come io penso, la Parelli è più severa di un bosal, come puoi dubitarne?
penso che qualunque addestratore PRIMA lavorerebbe un casino a terra e in campo sull'obbedienza, sulla rispondenza agli aiuti e sul passo, e POI uscirebbe in passeggiata.
al passo.
che sadici ahahahahaha
Citazione da: Mario Biserni - Settembre 02, 2016, 04:28:22 PM
si accettano consigli e suggerimenti sull'uso della capezza Parelli con un cavallo così...
come detto da altri... prima lavorerei in campo da terra e solo quando il cavallo fosse sicuro uscirei ... forse.
Il tutto e subito non funzione, allora devi usare altri strumenti, quelli che hai già individuato finchè funzionano...
buona vita
Tutto e subito è scontato la cavalla ha 18 anni suonati ..e un fisico da puledra sdoma.... Non spendo soldi con guru e istruttori mi accontento e diverto con quello che faccio in aperta campagna... Per me esiste solo un dogma avanti e dritto il resto è poca cosa
buon per te, se l'avanti dritto ti mantiene in sella, qui si parlava dell'uso della capezza tipo parelli e della bitless, che con una preparazione in campo sono utilizzabili con qualunque cavallo, anche se esuberante. Ovvio che ci vuole tempo, pazienza ed esperienza.
Non è obbligatorio utilizzarle, quindi poi ciascuno sceglie gli strumenti che preferisce per raggiungere il proprio scopo.
Ho iniziato Parelli con un 18enne e l'ho trovato assai utile. Poi son scelte eh ...