Se trottiamo continuativamente e troppo il cavallo può affaticarsi perché il riempimento polmonare al trotto non è agevolato dal movimento del pendolo viscerale (il trotto è un'andatura saltata e il cavallo non bascula). Ogni tanto, sui lavori lunghi, la mia cavalla chiede il galoppo. Può essere che lo faccia per ossigenare meglio i polmoni (l'intestino indietreggia quando i quarti anteriori sono alti, e avanza, aiutando i polmoni a svuotarsi, quando sono bassi) e non per "sgranchirsi" come molti pensano? Sembra che il canter sia l'ideale per favorire questo processo.
Domanda: c'è qualcuno che ha fatto esperienza di tutto questo e mi sa dire se il cavallo alla fine, a parità di chilometraggio era meno provato?
Io sto iniziando questi rilevamenti: cinquanta minuti di trotto continuo e, un altro giorno, 15tr+3g+12tr+3g+12tr+5g per vedere se è più pesante un lavoro o l'altro ma non è facile capire. Il cardio può essere influenzato da troppi fattori.
Se fosse così saremmo al paradosso che un cocktail di trotto medio e galoppo è più veloce e meno stancante di un semplice trotto medio, smentendo il tradizionale "poco galoppo, trotto non è mai troppo".
Segreto
Mah le gare di endurance per anni e anni si sono svolte per lo più al trotto senza per questo vedere eccessivo affaticamento.
Il galoppo deve essere equilibrato tra destro o sinistro pena invece una asimmetria del lavoro.
Per me è più facile che ti chieda di galoppare perché quella cadenza di trotto non le è comoda..
Io invece potrei ben immaginare che la tua osservazione sia giusta. A parte che anche il galoppo è un'andatura saltata, ma con la particolarità che ogni falcata significa un respiro/espiro.
Esperienza diretta nel senso che avrei fatto dei confronti non né ho.
Pero i cavalli da polo li allenavamo al trotto bello sostenuto portandoli sotto mano mentre il cavallo che si montava andava in una specie di canter. Normalmene si allenano o 30 min in fila o in un intervallo di 20 min - 10 min di passo - 20 min. Non si notano differenze tra il cavallo montato e quelli sotto mano. Anche quando si aumenta il galoppo e di conseguenza il trotto per gli altri (ad intervalli mezzo giro sulla pista) non si nota grande differenza. Sia l'uno che gli altri faticano di più.
Dipende anche dalla morfologia, ci sono cavalli "nati" per trottare che fanno meno fatica così e altri che preferiscono cgaloppare.
La mia psi spesso allunga fuori e altre molte.preferisce un canterino a dondolo
Di sicuro anche questo conta.
Tra i cavalli da polo alcuni prefetivano a rompere il trotto e a galopppare quando si aumentava la velocitàentre altri restavano volentieri al trotto. Dovevi accellerare molto per far galopppare anche questi. A volte per divertimento lo facevamo, è troppo bello galoppare con 5 o 6 cavalli a tutta birra. Che nostalgia!
Sì,bellissime esperienze ma il quesito era: qualcuno ha esperienza dei vantaggi che derivano dal rispettare questa funzione che deriva da una prerogativa anatomica che pare insita nel cavallo?
Segreto
Bisogna cercare se c'è qualche studio.
Io personalmente in tanti anni di endurance non ho mai sentito nessuno (trainer, vet, cavalieri) parlare di affaticamento per eccessivo trotto e quindi pendolo viscerale. .
ma i cavalli non preferiscono il galoppo per le distanze/tempi maggiori? mi pare di ricordare un discoso in merito fatto da qc..
il trotto sarebbe un'andatura "temporanea" per le brevi distanze. In quest'ottica penso che la natura abbia attrezzato il cavallo per fare massima resa con minima spesa... quindi è pensabile che il gaploppo alla lunga lo faccia risparmiare in termini di energia.
il galoppo è sincrono al respiro del cavallo , la sacca viscerale arretrando con il sollevamento degli anteriori favorirà l ispirazione e viceversa quando essa comprimerà nella fase di sollevamento dei posteriori il diaframma , avverrà l' espirazione .
l'unico consiglio che mi sento di darti , e di effettuare tali esperimenti in terreni completamente pianeggianti , in caso contrario , l'effetto del pendolo sarà annullato dalla forza di gravità .
@ Grinta: levami una curiosità: ma tu apri i manuali e copi qualche riga? Il forum è fatto per le esperienze: i testi ce li abbiamo tutti, a casa.
@ Rhox: anche io sono nelle tue identiche condizioni: mai sentito questa cosa da nessuno sul campo (anche se non partecipo più a competizioni più da cinque anni, ma non credo sia stato scoperto da così poco).
@ Nefferit: la tua è la conclusione più logica. Gira e rigira viene sempre fuori l'adattamento alle condizioni ambientali e l'opportunità di non metterlo in discussione.
Grazie a tutti
Segreto
Io avevo letto del pendolo viscerale su medicina sportiva di Luxardo. Bel libro. Purtroppo ho difficoltà a recuperarlo e a memoria ricordo circa quello che sostiene Segreto.
Personalmente preferisco più' trotto che galoppo pervhe' il trotto sollecita meno gli anteriori e credo ( impressione) sia meno usurante se i chilometri diventan tanti
No caro , cerco se posso di andare a memoria .
Citazione da: grinta - Novembre 02, 2016, 07:44:46 PM
No caro , cerco se posso di andare a memoria .
O.Tissimo!: Non sono caro, sono a buon mercato, anzi, praticamente gratuito.
Confesso che impiego di preferenza il tempo in sella piuttosto che a imparare a memoria testi altrui. L'ignoranza poi è la più dolce delle compagne: non ti assilla mettendoti sotto gli occhi le tue carenze. Le
ignora! Evviva.
Segreto
Ma la comparazione è il succo della crescita mio scontato signore .
Sfoglia il libro è sciupa la sella mi diceva qualcuno .
Tu come fai ad applicare i giusti parametri per un test sullo sfruttamento del pendolo se non ne studi primariamente il funzionamento?
Tralasciando il fatto che è un test completamente inutile se si basa solo sui due moti , le varianti sono talmente ampie , ma tu lo sai vero ? Ne son convinto , lo devi sapere .
La finiamo qua? Grazie..
La questione è che la natura non fa i conti con 50 minuti di trotto o galoppo consecutivo per decidere se il pendolo viscerale aumenta la fatica o meno..
Considerate che in certe situazioni il cavallo potrebbe aver bisogno di aumentare la frequenza respiratoria perché è in affanno e se il ritmo del galoppo è lento potrebbe mandarlo in difficoltà
io so che il "canter" di per sè, in piano è l'andatura per lunghe distanze,meno faticosa per il cavallo,perchè sfrutta il meccanismo del "pendolo viscerale",cioè il ritmico "svuotamento" dei polmoni favorito dalla progressione e relativa "spinta" dei visceri addominali sul diaframma.
Il nome canter deriva daCanterbury;è stato coniato in quanto la cavalleria inglese dovendosi spostare da Londra a Canterbury (percorso pianeggiante) aveva adottato questo tipo di andatura (che è fra il galoppo di lavoro e il galoppo medio) in quanto meglio tollerata e meno faticosa per i cavalli.
personalmente quanto faccio endurance o passeggiate,mi sono accorta che fra un trotto esteso e un canter,il cavallo si stanca di più con il primo,parlando sempre di tratti in terreno pianeggiante.
Anche secondo me tanto dipende dalla conformazione del cavallo, io ho notato che la nostra avelignese, come i cavalli da polo di idunas, preferisce trottare e può trottare anche a lungo senza stancarsi, se messa al galoppo dopo un po' torna spontaneamente al trotto. Il mio appendix, che fisicamente è molto psi, sembra preferire il canter. I cavalli da endurance nella mia ignoranza sono tutti tendenzialmente dolicomorfi, ci sta che il canter gli sia più congeniale.
Vorrei sfatare la diceria (che si legge su Wikipedia, tecnologico divulgatore di cultura e fole, che tutti poi copiano), che il canter fosse l'andatura con cui si spostava la cavalleria inglese (quale?, in che epoca?) quando percorreva i circa 96 chilometri che separano Londra da Canterbury.
Il mai sufficientemente compianto Nereo Lugli attribuiva l'origine del nome alla tradizionale corsa tra "i ronzini dei pellegrini" che si teneva in non so più quale data sui prati prospicienti la Cattedrale di Canterbury. Galoppavano come potevano. Da lì, "canter" per indicare un galoppo contenuto e con poca copertura.
Segreto
L'aneddoto dell'origine del termine canter me lo hanno "raccontato"ad un corso che ho fatto ed e' una notiziola,un dato marginale...oltre che su Wikipedia si trova su tanti altri siti e testi.
Mi sembra di aver anche letto della storia dei pellegrini ecc...Ma il succo del discorso non cambia.
sono molto curioso :
vuoi sfatare una diceria a tua detta priva di basi con una altrettanto vaga ?
ci illumini , non sia timido , ci elenchi le fonti siamo tutti curiosissimi di sapere !
@ grinta: l'autore l'ho citato, dovrebbe essere stato Nereo Lugli che, se non erro è mancato nel 2012. Per il titolo del libro cercherò di far saltar fuori i suoi libri dalla fila dietro. A spanne mi viene "il romanzo del cavallo", forse Vallecchi, ma devo controllare: è un ricordo che fa capolino dalle nebbie dell'età senile. Potrebbe infatti essere altro. Ritorna alla memoria anche Max David, ma non penso proprio.
Saluti,
Segreto
CitazioneA pilgrim was a traveller with the same adventures stories pleasures pains as travellers now the very names by which we express the most listless wanderings are taken from pilgrimages to the most solemn places if we may trust etymological conjectures a roamer was one who had visited the Apostles graves at Rome and a saunterer one who had wandered through the Sainte terre or Holy Land and in like manner the easy canter of our modern rides is an abbreviation comparatively recent of the Canterbury gallop 1 derived no doubt from the ambling pace of the Canterbury pilgrims Let us be thankful for the practice in this instance as having given us in Chaucer's prologue an insight into the state of society in the fourteenth century such as nothing else can furnish
Da qua: Historical memorials of Canterbury (1865 (https://books.google.it/books/content?id=5xoHAAAAQAAJ&hl=it&pg=PA210&img=1&zoom=3&sig=ACfU3U3bf2lUkOOF3RLsW26TalXlNV2yIQ&ci=174%2C696%2C709%2C441&edge=0)
Questa è la vulgata che gira/girava sui vecchi testi. nel web se ne trovano in giro parecchie tracce. Mi scuso ma non ho il tempo di tradurre (e che, devo fare tutto io? Se qualcuno traduce non mi offendo affatto...)
Il prologo di Chaucer non parla di galoppo (cito "... e via cavalcammo poco più che di passo fino all'abbeveratoio di San Tommaso." I racconti di Canterbury, BUR Pantheon, pag. 55).
Il testo di Alex parla di ambio ("ambling pace").
Non so dove Lugli abbia preso la leggenda (o il resoconto storico) relativa alla gara di Canterbury.
Comunque il mio inglese si limita a termini di advertising: non sono in grado di leggere iltesto proposto da Alex e non so se ho capito.
Dài, approfondiamo che ne vale la pena.
E, come sempre, grazie Alex: a volte ti vedo come una maestra che tiene d'occhio bambini troppo rumorosi.
Segreto
interessante per fini culturali ,senza dubbio,ma non cambia nulla in termini pratici.
Il "pendolo viscerale" è sempre lo stesso meccanismo sia che fosse sfruttato dai pellegrini,dai fantini o dai soldati.
Meccanismo fisiologico che si verifica nel galoppo su terreni piani,a patto che l'andatura sia piuttosto contenuta (canter) e mantenga lo stesso ritmo.
Stante questi requisiti ,i movimenti del galoppo sono sincroni con il respiro e sgravano il lavoro muscolare respiratorio in quanto i visceri muovendosi essenzialmente per inerzia e ritmicamente ( pendolo),agiscono come un pistone sul diaframma facilitandone l'azione.
Ne consegue un risparmio energetico in un ambito di un'andatura di per sè dispendiosa.
Bisognerebbe guardare se ci sono studi su quanto si risparmia rispetto al trotto.. magari anche qualche curva di lattato..
Alex.forse.tu hai più accesso alle informazioni, di solito per.gli studi se non hai abbonamenti ti danno solo l'estratto
Ringrazio il sommo Alex e concordo con rox, bisognerebbe misurare più fattori, compreso l indice d ossigeno
Citazione da: rhox - Novembre 04, 2016, 07:58:17 PM
Bisognerebbe guardare se ci sono studi su quanto si risparmia rispetto al trotto.. magari anche qualche curva di lattato..
Il punto è proprio questo.
E dato che le curve di incremento dell'acido sono soggettive (quando correvo io le avevamo tutti diverse), e non mi ci dedico.
Mi basterebbe sapere ogni quanti minuti di trotto sarebbe utile fare un intervento di canter per "aprire" i polmoni un po' di più, e per quanto tempo.
Che so, dopo il riscaldamento iniziare un lavoro continuo di un'ora e fare 10 minuti di trotto (2000 metri) e 3 di galoppo (7-800 metri)? oppure arrivare anche a mezz'ora di trotto e poi un galoppino? Mah!?!
Segreto
Oggi primo test (grossolano) su un tracciato mai percorso prima con questa sequenza:
riscaldamento, poi circuito di 1500 metri (6 curve a 90° a destra e 2 curve 90° a sinistra) con i primi 1000 metri su erba e gli ultimi 500 metri su sterrato sabbioso ma battuto, senza sassi, da percorrersi 6 volte. Defaticamento.
I primi 4 giri al trotto, i secondi al galoppo nei primi 1000 metri e al trotto negli ultimi 500 metri.
La cavalla, al sesto giro, ha preso spontaneamente il galoppo esattamente al punto in cui le avevo fatto prendere il galoppo al quinto giro. Poi, al termine del lavoro, quando dovevo andare dritto per rientrare, ha cercato di tornare sul circuito per fare un settimo giro, e ha fatto quello che dice Zarathustra nel topic "frustino, speroni o schiamazzi?": ha chiesto "conferma" con atteggiamento del collo, della nuca e delle orecchie. Quando le ho detto "casa", ha spento l'impulso, caricato gli anteriori e si è voltata verso il maneggio al trotto.
Ergo: il lavoro al galoppo sembrerebbe più gradito. Prossimamente metto il cardio e cerco conferme.
Segreto
Leggi "... settimo giro partendo da sola al galoppo,..."
Scusate, mi ero perso un pezzo importante.
Segreto