La buona equitazione è apprezzata e praticata da buoni cavalieri.
I buoni cavalieri apprezzano i buoni cavalli.
Conclusione: la sopravvivenza della buona equitazione è indispensabile perchè i buoni cavalli vengano apprezzati e quindi sopravvivano: perchè le dure leggi del mercato fanno piazza pulita di tutto ciò che non è apprezzato, ossia: a cui non si attribuisce un sufficiente valore economico.
Ai giovani cavalieri: se vi sforzerete di imparare e praticare una buona equitazione, e di diventare buoni cavalieri, darete il vostro contributo alla sopravvivenza dei buoni cavalli. Il premio per voi: "la gioia del cuore".
Ai veci cavalieri: incoraggiate quelli giovani, e darete anche voi il vostro contributo.
discorso abbastanza condivisibile,il tuo,però cosa intendi per "buoni cavalli?"
cosa intendi per "buona equitazione?"
un buono cavallo è sempre accompagnato da un buono Chianti !
Citazione da: sissy - Gennaio 26, 2017, 08:36:23 AM
discorso abbastanza condivisibile,il tuo,però cosa intendi per "buoni cavalli?"
cosa intendi per "buona equitazione?"
Scrivendolo pensavo a L'Hotte e a Raffaele che me l'ha fatto conoscere. A loro rimando per "buona equitazione", "buon cavaliere" e "buon cavallo".
non sono daccordo.
i buoni cavalli sono sempre di più, nello sport per lo meno.
20 anni fa si andava in gara con cavalli che adesso useremmo solo per i salamini.
finchè esisterà lo sport agonistico ci saranno cavalli sempre migliori, perchè c'è business e selezione e quello che conta sono solo ed esclusivamente le performance.
poi se ti riferisci alla dimensione ludica, ovviamente le performance contano meno.
Pensavo a L'Hotte ma è evidente che anche l'agonismo - in tutte le sue forme - ad alto livello è senz'altro buona equitazione fatta da buoni cavalieri. L'espressione esatta sarebbe "buone equitazioni", perchè non esiste una sola equitazione.
Stamattina Alex ha mangiato pane latte e Lapalisse, commentai in questo modo anche il verbo del Generale.
E' vero che la produzione dei lalli sportivi s è molto migliorata, ma per lo passato ricordo dei lallini che fecero sfracelli, malgrado che, con i parametri di oggi, sarebbero scartatissimi: Halla, Jus de Pomme, Ursus del Lasco, Jappeloup, Queen of Diamonds, Jessica, Touch of Class...
C'è un altro fattore da considerer, la moda; un frison non lo vorrei manco regalato, un comtuà lo accetto solo in un piatto con contornino di patate al forno, eppure ci son ragasse che sbavano al solo veder sti besti... non ci capisco più nulla,
tra milton e jappelup, eterni rivali, sicuramente milton tutta la vita...
Citazione da: alex - Gennaio 26, 2017, 10:20:37 AM
Citazione da: sissy - Gennaio 26, 2017, 08:36:23 AM
discorso abbastanza condivisibile,il tuo,però cosa intendi per "buoni cavalli?"
cosa intendi per "buona equitazione?"
Scrivendolo pensavo a L'Hotte e a Raffaele che me l'ha fatto conoscere. A loro rimando per "buona equitazione", "buon cavaliere" e "buon cavallo".
Si,ok. Quindi, citando il Generale L'Hotte ti riferisci all'equitazione classica,direi e mi trovi d'accordo sul fatto che quella sia
la buona equitazione,che si avvale di definizioni e principi definiti e spiegati in maniera razionale.
Ma...il buon cavallo? Ti riferisci all'ormai famosissimo assioma "calmo,avanti e dritto" o qualcos'altro?
Io credo che ci siano dei cavalli dotati naturalmente di caratteristiche confacenti ai nostri scopi, altri che devono essere addestrati in modo tale da far sviluppare ed emergere le caratteristiche proprie di un "buon lavoro",con le limitazioni che ogni essere vivente ha.
Spesso è la buona equitazione che contribuisce alla formazione di un buon cavallo,parlando di "buon cavallo" mi riferisco al lavoro in piano e non al salto,dato che hai citato L'Hotte.
Sul salto non mi esprimo, sull'ippica idem, lì i parametri da valutare e il contesto sono molto diversi dal lavoro di "maneggio".
Ecco,mi piacerebbe sentire la tua opinione (e di altri,ovviamente) in proposito, cioè sulle caratteristiche del "buon cavallo".
Bé Milton lo ricordo molto bene: stupendo, ma già rientra nella categoria dei lalli "costruiti in laboratorio", Jappe, un brutto "nanerottolo" era figlio di un PSi e un trotter... ma che palmares!
Si torceva tutto per non toccare l'ostacolo... FANTASTICO!!!!!
Lovvio che tra un "nobile" di sangue gentile e uno sporco "bastardo" io scelgo il bastardo.
la storia di milton è tormentata e triste più di quella di jappelup. una storia in cui la vita si intreccia alla morte e in cui la gloria soggiace comunque ai divieti dell'amore (di una ragazza per il suo cavallo e di genitori per una figlia morta e per i suoi desideri)
erano tempi eroici per l equitzione ed epici per i cavalieri
Eh però ora la storia di Milton me la raccontate? Non la conosco
Quello che mi nausea dell'agonismo è che spesso, tra gente che sta abbastanza bene, è più business che sport. E parliamo di situazioni assurde, come il lallo da 100.000 euro per fare una 100/110/115, o i cambi continui di cavalli, anche di valori più umani, che non portano a nulla, gente che cambia per andare avanti e fa le stesse categorie solo con maggiori difficoltà. Non sto ad elencare i vari casi di cavalieri impediti, o istruttori opportunisti, o anche tutte e due le cose ... Ogni storia è a sè, ma ormai se non compri non sei figo. Anche per questo ho cambiato maneggio, e con mio enorme orrore sei mesi dopo la mia dipartita c'erano decine di binomi nuovi di cui solo il bipede a me già noto. Forse sono sbagliata io, o forse ormai si punta a cavalli esagerati specie per le prime esperienze, col risultato che poi si ingranano, il cavaliere non sa gestirli o che so io ... E alla prima difficoltà, si cambia. Bisogna cercare col lanternino le scuderie con una gestione mirata al problem solving, problem che prima o poi, specie nel s.o., si presenta per tanti e viene affrontato giusto da qualche mosca bianca. La buona equitazione per me ormai esiste solo sotto certi punti di vista, gente che monta bene c'è, gente che sa affrontare problemi meno.
comprando il cavallo giusto i problemi son poca cosa, quasi inesistenti. davvero.
Allora ho visto taaaanti acquisti sbagliati. Ma tanti.
ma certo. non puoi avere la risposta giusta se fai la domanda sbagliata.
quando hai comprato il tuo cavallo cosa cercavi? quali erano i tuoi obiettivi da realizzare col nuovo cavallo?
Citazione da: aDy_90 - Gennaio 26, 2017, 03:51:49 PM
La buona equitazione per me ormai esiste solo sotto certi punti di vista, gente che monta bene c'è, gente che sa affrontare problemi meno.
Questa è una contraddizione in termini:
montare bene significa anche
saper affrontare e risolvere i problemi.
(Oggi Lapalisse è particolarmente gustoso, Raffaele)
eh alex. no.
saper montare bene significa non aver problemi coi propri cavalli o risolvere quelli che ci sono.
non vuol dire saper risolvere i problemi dei clienti.
per mille motivi....
Poker ... Io? Ho comprato più di 9 anni fa. E basta per ora. Se dovessi cercare un nuovo acquisto partirei elencando le caratteristiche ma non il budget, ben consapevole che il cavallo sano, esperto, giovane, bello e con mezzi da GP mi costa come una villa e non è nelle mie tasche. Cercherei di non avere fretta, mai ... Ho visto però amici che dicevano "Voglio salire di categoria" e sto avanzamento di categoria poi non l'ho mica visto col cavallo nuovo che avrebbe dovuto servire a quello.
esatto.
le persone rimangono deluse perchè desiderano cose che non possono avere. o meglio. desiderano diventare qualcosa, qualcuno, comprando un cavallo.
non è così. non puoi avere l ammirazione delle persone attraverso un cavallo. tu non sei i tuoi risultati, non puoi far discendere il tuo umore da una coppa.
non si compra un cavallo per passare di categoria. tu devi già essere pronto per quella categoria e poi puoi pensare a farla con un cavallo o con l altro.
Ecco, Poker, stavolta concordo con Tuuuutto quello che hai detto.
:pollicesu:
Forse ci aggiungerei un piccolo corollario: a volte, mentre sei già in sella a fare quello che stai facendo, può darsi che in certi momenti la cosa migliori il tuo umore anche se non hai vinto nemmeno la coppa del nonno.
E a volte scopri che quando sei in sella in effetti sei diventato Qualcuno... cioè Qualcuno in sella.
A volte c'è del bello semplicemente in questo. Ma lo devi sentire tu inside, certo non ti cambia da fuori.