Li conoscete? mi è capitato di vedere l'annuncio della traduzione italiana di un loro libro, "Al galoppo verso la libertà", e dalle poche parole di presentazione vedo che molta importanza viene data al gioco, affermazione che riempie di pustole qualcuno, ma che altri ritengono tutt'altro che una sciocchezza. Conoscete la coppia Pignon/Delgado? Avete forse già latto il loro libro in francese?
Li conosco.
Li stimo parecchio.
Soprattutto lei.
Lei è semplicemente fantastica.
Come monta, come si relaziona con i cavalli, come si relaziona con le persone e quello che riesce a trasmettere.
Lui... bèh.... è molto bravo, dotato di una ottima sensibilità ma... preferisco suo fratello Jean Francois per come si relaziona con i cavalli e come imposta il lavoro. Peccato che non sono riuscita a conoscere il terzo fratello Pignon, Mathieu... è mancato troppo presto...una grande perdita, era anche lui un eccellente uomo di cavalli...
Leggere i loro libri, guardare i loro video va bene, ma andare da loro, conoscerli di persona, lavorarci assieme, è diverso... Hanno la capacità di trasmettere non solo la loro arte, ma il sentimento che la rende tale.
Nel vostro stile c'è qualcosa del loro? Perchè se qualcuno restasse affascinato dal loro libro magari potrebbe essere più che soddisfatto di quello che di quella filosofia troverebbe da voi.... Dalla foto sulla copertiva vedo che si tratta di "addestratori che sorridono", e come sai io divido gli addestratori in due gruppi, quello "a muso duro", e quelli "sorridenti", e tendo a preferire i secondi, pur non disprezzando i primi.
Abbiamo lavorato con parecchi addestratori/uomini di spettacolo ed è inevitabile che qualcosa di ognuno di loro ti rimanga attaccato.
Si prende quel che serve, quello che è nelle tue corde e poi si rielabora tutto e lo si adatta al proprio modo di essere, ai cavalli con cui si lavora e alle persone che ci si trova davanti. Se non si è in grado di rielaborare, di rimanere elastici e pronti all'evoluzione, significa che si è capito poco e niente di quanto gli altri hanno cercato di trasmettere.
Dalla scarna recensione commerciale (http://www.equitare.it/pignondelgado-al-galoppo-verso-la-liberta-disponibile-settembre-titoli-equitare/) del libro, vedo menzionati "sei regole d'oro per educare i cavalli"; già la scelta del termine "educare" è intyeressante e suggestiva. Anche se non hai letto il libro, forse, avendoli conosciuti , potresti tirare a indovinare su qualcuna.... ti va?
Se poi qualcuno ha letto il libro, riferisca! Le idee non sono coperte da copyright, sono le parole usate per comunicarle che sono coperte.... quindi, basta non copiare!
A che scopo Alex, "tirare ad indovinare"? :dontknow:
A parte che c'è poco da indovinare, almeno per me...
Bè se sai e quindi non ti serve indovinare, ti dispiacerebbe condividere un minimo le tue conoscenze, almeno in accenno, sulle "sei regole d'oro"?
Ma se ti sembra una richiesta inopportuna ti prego di ignorarla: non voglio minimamente attivare una polemica. Prendo atto che non siamo in sintonia, la cosa non mi disturba e spero che non disturbi te.
Possono provare a indovinare anche gli ippotrasportati come me? :horse-embarrassed:
Chiedere poco e premiare molto
Non perdere lo spirito di "gioco" nel lavorare il cavallo, il mood dell'addestratore deve restare positivo e aperto
Rendergliela più facile possibile
Alex, io ho sempre condiviso molto qui, forse troppo, visto che il mio lavoro è stato denigrato diverse volte...forse proprio perché c'è poco rispetto per quel che viene spontaneamente donato.
Capirai che passa la voglia.
Inoltre, trovo che sarebbe più interessante per le persone, cercare le risposte e non trovarsele preconfezionate, in modo da attivare una ricerca più profonda, cercare di capire veramente, ovviamente se c'è interesse.
Quindi invece di fornire la risposta preconfezionata, vi racconterò qualche aneddoto su questa coppia, dai quali è facile capire quali possano essere le linee guida del loro modo di fare.
1. Magali con Dao ha gareggiato a livello Gran Prix ottenendo buoni risultati, ma poi ha lasciato perdere e ha continuato a fare spettacoli con quel cavallo perché si era accorta che le regole strette del dressage ammazzavano l'espressività del cavallo.
2. Frederick se in campo prova sente che uno dei suoi stalloni non "funziona" non lo fa uscire in spettacolo.
3. Magali ha l'abitudine di terminare le sessioni di lavoro montato mettendo piede a terra e facendo lavoro in libertà.
4. I lusitani della famiglia Delgado vivono all'aperto, non rinchiusi nei box.
5. Quando lavora con i suoi interi/stalloni in libertà in gruppo, Frederick alterna lavoro statico e dinamico e gioco, schema che ripete in spettacolo.
6. Magali ritiene che il passo spagnolo sia un esercizio molto utile non solo per i cavalli da spettacolo ed alta scuola.
E poi bisognerebbe viverli...per avere un assaggio di che persone stupende sono....hanno il "sole dentro" come Jean Francois: i cavalli lo sentono e le persone pure.
Ricordo con piacere e nostalgia lunghe serate all'Estancia trascorse a guardare filmati di questi due artisti...pura magia😍
Ale, ho parecchi nuovi video da guardare...a gennaio a Cheval Passion abbiamo fatto la spesa :firuu:
E adesso con sto freschino si sta proprio bene sul divano con cane e copertina a guardare un po' di belle cose :occasion14:
Grande invidia; sia perchè è evidente che fai un lavoro che ti piace, sia perchè quei video certamente li capisci.... due cose che a me mancano molto.
Eh Alex, sapessi che mal di schiena ho adesso, non mi invidieresti affatto :laughter-485:
In questi giorni ho in lavoro una trotter e la sua padrona. Sono in vacanza da me e la sera si guardano i video...domenica sera Danse avec lui (Jean Francois), ieri sera Gazelle (Jean Francois), sta sera Cavalia (Frederick e Magali)....
Il bello è che alle persone si aprono mondi "nuovi"....poi da terra e in sella sperimentano...e scoprono che ci sono modi diversi per ottenere le cose e che i cavalli funzionano meglio....e da terra, imparano a vedere... perché non basta guardare, bisogna vedere e poi essere in grado di replicare...
Adoro questo tipo di insegnamento, uno a uno, concentrato sulla leggerezza, sul particolare, sulla ricerca dell'atteggiamento mentale migliore...la ricerca del rapporto...c'est pas le but qui compte, c'est le chemin...
Zitta non mi dire nulla,che mi sale la nostalgia e come
Sempre rosico per le centinaia di km che ci separano...e per Avignone sto cercando di organizzarmi,senza bimbi😉
Allora, dagli aneddoti che ho postato, si potevano trarre parecchi spunti e ragionamenti e poteva nascere una bella discussione.
Nessuno lo ha fatto, quindi Alex, deduco che o l'argomento non interessa, oppure le persone si aspettano le risposte preconfezionate :chewyhorse:
La tentazione di scrivere mi era venuta
poi ho desistito, solo il fatto di guardare uno dei video di Honza Blaha o Jean Francois mi rende molto piccolo.
Sinceramente non potrei sviluppare un confronto con persone di esperienza su argomenti come questi.
Questo non vuol dire che non legga con avidità ciò che "chi sa" mette a disposizione e che non cerchi di capire i meccanismi che portano a certi risultati.
Non sono nell' ambito degli spettacoli, anzi, sono un passeggiatore del tempo libero (spesso e volentieri anche la domenica è impegnata altrove)
ma cerco di migliorare in ogni circostanza.
Mi rendo anche conto del fatto che non basta leggere o vedere un video per imparare e quando potrò avrò parecchi concetti da approfondire in vari ambiti equestri.
Per intanto quindi seguo con interesse gli scritti altrui auspicando tempi migliori.
Non scambiare quindi il silenzio come mancanza di interesse.
Buona giornata
Ciao Gigi
Per me, l'aneddoto fondamentale, quello che dimostra la gigantesca importanza della relazione, resta quello di Rousselet e del cavallo infame. Lì - in quel "Non mi capisce", poi di colpo risolto - c'è il segreto. Cosa ha visto Rousselet nel momento in cui il cavallo "lo capiva", dandogli la sicurezza matematica che con un filo di seta l'avrebbe fermato nel galoppo lanciato, nonostante la sua notoria e consolidata "infamia"? Non l'hanno capito nemmeno coloro che assistevano e che vedevano coi loro occhi... - figuriamoci noi a distanza di un secolo. Eppure.... bisogna capirlo. O resteremo sempre a un'equitazione banale, meccanica.
Ehilà Gigi, era da un bel po'che non ti leggevo!
Non preoccuparti, siamo tutti piccoli, chi in un verso, chi nell'altro, è normale, nessuno è tuttologo, nessuno ha la verità in tasca.
Il bello è che oggi abbiamo la possibilità di vedere e toccare con mano tante cose e questo ci aiuta a crescere, a capire.
l'equitazione meccanica non esiste, se non per sissy.
Ciao Miky
l' estate per fortuna ha portato un po più di sella e un po meno di tastiera :icon_rolleyes:
a volte mi chiedo come si faceva una volta senza internet :dontknow: il mondo sarebbe più piccolo, sarebbe più difficile conoscere persone e cose dall' altro capo del mondo.
Questa è una grossa opportunità che dobbiamo sfruttare.
Poi a volte mi verrebbe da maledirlo (internet) perchè può rendere le cose complicate, messaggini stringati pieni di incomprensioni, tuttologi che insegnano quello che non sanno
e allievi che non riescono a distinguere il falso dal vero.
Lasciamo a parte però il mondo virtuale e parliamo di cavalli.
Anche se non sono un' addestratore alcune piccole cose nel mio modo di approcciarmi con i cavalli le ho capite.
Non sono un grande cavallerizzo ma l' etologia mi affascina e penso che a volte possa risolvere un sacco di problemi.
Quando entro in paddock e punto diretto i miei cavalli guardandoli negli occhi, loro si oppongono spostandosi dalla parte opposta.
Quando li approccio di lato, con passo sicuro ma "disinteressato" si lasciano avvicinare senza problemi.
Sta al sottoscritto capire se puntare diretto per spingerli da qualche parte o arrivare laterale per mettere la capezza o altro.
Quando arrivo a fianco del paddock, ancora fuori, fischio per attirare l' attenzione di Snipper (soggetto alfa), loro mi guardano e se comincio a correre lui cerca di convergere nella
mia direzione spingendo anche Airon (gregario). Se li devo cambiare di recinto vado verso la porta di quello nuovo e loro in apparenza eseguono il mio comando seguendomi al galoppo.
D' altra parte sanno che gli apro il pascolo nuovo, quello con l' erba appena spuntata.
Agli occhi dei pochi visitatori il tutto si trasforma in un piccolo spettacolo.
Ma in definitiva ho solo capito che stimolando ora uno (gregario) o l' altro (elemento alfa) succedono determinate cose e le sfrutto a mio favore.
Honza Blaha , Jean Francois, etc. hanno estremizzato, massimizzato esplorato e ottimizzato il lavoro con i loro cavalli riuscendo ad ottenere quello che poi ci lascia a bocca aperta
in spettacoli incredibili.
Ma l' approccio non serve solo negli spettacoli, serve anche nella vita di scuderia, infatti spesso vedo cavalli problematici resi tali dal comportamento dei rispettivi cavalieri,
inc***ati perchè devono rincorrerli per un' ora, ma è logico, li affronti diritti negli occhi e loro fanno quello che sono programmati a fare, scappano.
Poi con il cavallo rincorso per tutto il paddock e capezzato a forza, l' adrenalina del cavaliere alle stelle per l' inc***atura, salgono in sella su di un quadrupede nervoso e disorientato difficile da gestire.
Poi il cavallo è intrattabile e lo vendono.
Sia chiaro, capisco la dinamica ma non saprei risolvere il problema per un cavallo traumatizzato.
Sono conscio comunque che possano esistere cavalli con il tarlo dalla nascita, come esistono un sacco di umani nelle stesse condizioni.
Spesso però bisogna essere consci delle proprie capacità per rapportarsi al problema senza correre rischi.
Ho praticamente regalato una stupenda cavalla che aveva più volte rischiato di ammazzarmi ad un persona che sapeva il da farsi, ora lavora con i bambini, ma una volta ogni
tanto, abbastanza spezzo, la deve rimontare lui per "registrarla", cose che io non sono in grado di fare, eppure la cavalla è la stessa.
Ho esaurito il tempo oggi
Buona giornata
ciao Gigi
io sono abbastanza sicuro che non esiste un metodo. non esiste dire "se faccio così, il cavallo reagisce così".
ho talmente tanti cavalli, tutti diversi.
ce ne sono tanti così carini e dolci e disponibili che davvero li può gestire un bambinetto.
ce ne sono anche tanti altri che vogliono un pò di regole.
alcuni (pochi) che ogni tanto ti mettono alla prova.
e poi ce n'è uno con cui ogni giorno devi ristabilire i ruoli e devi avere gli occhi anche dietro.
e sono tutti nati da noi, cresciuti insieme, gestiti dalle stesse persone (tutti professionisti).
Come no, certo che esiste un metodo, comune a tutti questi casi e ad altri ancora. Il metodo è: capire il cavallo e comportarsi di conseguenza.
Facile, no? :blob3:
Caspita Alex hai un' ottima dote di sintesi :laughter-485: :laughter-485: :laughter-485: :laughter-485: :laughter-485: :laughter-485:
Poker, però devi ammettere che in molti casi c'è un denominatore comune, un linguaggio non scritto che sotto sotto vale per tutti i cavalli salvo eccezzioni
Se un cavallo, che sia il mio o quello di chiunque altro mi aspetta alla porta con i denti in vista, sono sicuro che ce l'ha con me, magari non so perchè ma il segnale è palese.
Poi non è detto che risolvo, ma il messaggio c'è e lo devo usare a mio favore.
A volte faccio lo spavaldo con i cavalli altrui di cui conosco poco il cavaliere: loro faticano a prenderlo perchè lo puntano diritto e poi lo castigano incapezzandolo (es. di prima), io arrivo tranquillo di lato con la capezza in vista e se accenna a muoversi mi fermo, lui riabbassa la testa e io avanzo, etc. etc. etc.
Io sembro un fenomeno perchè in 10 min ho preso il fuggitivo, mq non ho fatto altro che utilizzare un linguaggio che conosco.
Diciamo che concordo con Alex sul capire ma aggiungo che esistono vari dialetti.
Concordo: bisogna capire con chi abbiamo a che fare ed è verissimo, ci sono molti dialetti.
In queste due settimane sto lavorando con una trotter...la cosa su cui ho dovuto lavorare in primis, è stato il suo atteggiamento mentale...messo a posto quello, lavorare sul resto è diventato più facile, molto più facile.
Con la Comtois che abbiamo in lavoro adesso, dialetto diverso e quindi tempi, modi e intensità differenti....la prox settimana ci arrivano due puledri Comtois e una pony di 8 anni....altri dialetti...
Ed è tutta una palestra per affinare la comunicazione in modo da ottimizzare i risultati.
Citazione da: alex - Settembre 28, 2017, 10:57:55 AM
Come no, certo che esiste un metodo, comune a tutti questi casi e ad altri ancora. Il metodo è: capire il cavallo e comportarsi di conseguenza.
Facile, no? :blob3:
Eh certo, niente di più facile. :laughter-485:. Comunque è vero, e bisognerebbe applicare questo metodo con tutti gli animali (compresi gli umani).
Citazione da: PokerFace - Settembre 28, 2017, 09:03:30 AM
l'equitazione meccanica non esiste, se non per sissy.
Non è vero. Sissi non se l'è inventata. Le è stata
insegnata, concordemente da molti istruttori, e le è stata
confermata dalla lettura di molti libri. Per questo mi dispiace che Sissi non sia più nel forum. Era una voce che in modo convinto sosteneva quello che molti pensano e molti insegnano, a voce e per iscritto.
Non tutti hanno la fortuna di avere la sensibilità giusta per avere l'illuminazione del salvifico dubbio, per riconoscere la validità delle voci
discordanti. Molti trovano le voci discordanti fastidiose e irritanti. Per questo era importantissima la nostra "parola contraria", altrettanto importante della "parola uguale" di Sissi.
No no i famosi classici che leggeva sissy non parlano di equitazione meccanica.
Lei ci capiva quello perché la sua poca esperienza era quella e non le consentiva di andare oltre.
Non si può pensare che la gamba interna sposti le anche, le spinga. La gamba è solo un segnala codificato che stimola la volonta del cavallo a spostare le anche.
È del tutto evidente. Se no per fare una groppa in dentro ci vorrebbe uno sperone a sciabola o una gamba da 300 kg di pressione
Tu sostieni che sissy fosse un caso "inusuale"? Io non sono assolutamente d'accordo, secondo me è molto fuorviante persarlo. La tua probabilmente è un'equitazione inusuale, la sua era usualissima - la cosa strana era che era associata a un'incrollabile convinzione e a una eccezionale propensione alla divulgazione.... ma quello che diceva l'avevo sentito millanta volte, e l'avevo pure trovato scritto. E ci avevo pure creduto. Sono l'unico deficente?
ma va, dai.
certo che ti insegnano: metti pressione con la gamba destra arretrata così le anche escono a sinistra.
perchè questo è l'effetto, è vero.
però non è che la gamba sposta materialmente le anche.
se io prendo un secchio, lo sollevo, lo sposto dal punto A al punto B, allora sì che io ho spostato il secchio con la mia azione.
ma siccome il cavallo si muove da solo, è lui che fa i movimenti, è ovvio che devo passare dalla sua volontà.
se un cavallo non vuole saltare la riviera, possiamo legarlo al trattore e trascinarlo dentro alla riviera, oppure possiamo convincerlo (col bastone o con la carota o con tutti e due) a passarci sopra.
ma nell'equitazione è evidente che ci manca una cosa per poter materialmente spostare noi il cavallo: la forza di un trattore.
quindi non ci resta che agire sulla volontà, con bastone o carota e con le mille sfumature che ci stanno in mezzo.
Va be'.
Sai a che aneddoto di Rousselet mi riferisco? Tu come lo interpreti? Cos'ha fatto Rousselet, perchè dopo aver fatto quello che è ben descritto con totale obiettività da chi ha assistito (obiettività determinata dal fatto che l'osservatore semplicemente non lo ha interpretato perchè non l'ha capito) Rousselet sapeva con certezza che avrebbe potuto fermare il cavallo senza difficoltà?
L'ho citato tante volte che ormai spero di non dover mettere il link - ma posso cercarlo.
Citazione da: PokerFace - Settembre 29, 2017, 09:14:24 AM
ma va, dai.
certo che ti insegnano: metti pressione con la gamba destra arretrata così le anche escono a sinistra.
perchè questo è l'effetto, è vero.
però non è che la gamba sposta materialmente le anche.
Beh, per quanto mi riguarda mi è capitato che mi dicessero: "dai, premi con quella gamba, che devi spostare un cavallo di [non so quanti] chili!".
Leggo e penso:
- ma che c'entra Sissy con Frederick e Magali??? :horse-scared:
- perché citare maestri morti e sepolti, di cui ormai possiamo solo leggere ma non vederli all'opera, quando in teoria qui si dovrebbe parlare di due persone vive e vegete, che possiamo leggere, ascoltare, vedere??? :icon_rolleyes:
Poi penso altre cose ma...taccio :firuu:
A dire la verità il topico era centrato sul libro, ma sembra che nessuno l'abbia ancora letto. :icon_rolleyes:
Quanto a Rousselet, sdarà pure morto e sepolto, ma quell'aneddoto insegna una cosa: nonostante la propria esperienza, e nonostante si assista a un episodio con i propri occhi, non è facile capire; e questo vale anche oggi, sia per gli spettacoli dal vivo, che, tanto più, per i filmati.
Ora a me, in equitazione, quello che non capisco non mi interessa; per questo non guardo video nè di spettacoli, nè di competizioni sportive.
E meno si guarda, e meno si capisce.
Cautela Miky.... io sono letteralmente un guardatore professionista. Non sei tu che dici spesso che i professionisti vanno rispettati....? :horse-smile:
Citazione da: alex - Settembre 30, 2017, 03:06:50 PM
A dire la verità il topico era centrato sul libro, ma sembra che nessuno l'abbia ancora letto. :icon_rolleyes:
Quanto a Rousselet, sdarà pure morto e sepolto, ma quell'aneddoto insegna una cosa: nonostante la propria esperienza, e nonostante si assista a un episodio con i propri occhi, non è facile capire; e questo vale anche oggi, sia per gli spettacoli dal vivo, che, tanto più, per i filmati.
Ora a me, in equitazione, quello che non capisco non mi interessa; per questo non guardo video nè di spettacoli, nè di competizioni sportive.
Alex, se vogliamo scherzare facciamolo pure, ma di scherzo si deve trattare perché le prese per il naso non fanno ridere.
Da quel che scrivi, tu capisci solo quel che leggi perché in equitazione quel che non capisci non ti interessa, quindi non guardi video gare bla-bla bla...
E che tu non guardi i video che uno posta a riprova di quanto afferma, me ne ero già accorta da tempo, dalla discussione sui comandi vocali nella quale avevo postato il video di Yelo e Jean Marc Imbert (un bello spreco di tempo a sbattere le dita sulla tastiera per nulla).
Ora, abbi pazienza, ma a che serve fare domande, postare discussioni se "quel che non capisco non mi interessa" e c'è solo un continuo riferimento a scritti di persone , che si si, capirai pure perfettamente sulla carta, ma poi nella realtà non sai vedere il concetto applicato?
Un po' come i super teorici del join up che disquisiscono per pagine e pagine e pagine e poi non lo sanno ne fare, tantomeno si accorgono quando uno lo sta facendo.... però si pongono da maestri che ne hanno da insegnare anche e soprattutto, a quelli che il join up lo fanno.
Se una cosa non interessa, tanto vale non intavolare neanche il discorso...infatti, ad inizio discussione, ti avevo chiesto a che pro condividere le mie conoscenze (se tanto poi, dopo aver dato le risposte preconfezionate in modo che nessuno si sforzasse un pochino di capire, dopo magari aver pure postato video a riprova di quanto espresso, a cosa moriva li perché a nessuno importa o si finiva nei soliti voli pindarici appesi agli specchi o nei "io credo io penso)....
Si condividono le conoscenze con interlocutori interessati, che fanno lo sforzo di cercare di capire ...se uno parte già che gli interessa solo la teoria....i cavalli non si domano/addestrano col libro in mano...il libro serve, ma serve di più che lo sai tradurre in azioni concrete e per imparare si va a scuola, si guarda e poi si mette in atto, si sbaglia, ci si corregge o ci si fa correggere e si impara.
Aprire discussioni così, su cose che tanto non interessano, sa tanto di: apriamo un topic altrimenti qui non scrive più nessuno...
Quindi, cautela Alex...se chiedi a qualcuno, professionista o meno, di dedicare il suo tempo a condividere qualcosa, almeno ci sia il rispetto di interessarsi a quel che scrive, ai video che posta, ecc.
Io condivido quello che ha scritto Blackhorse, cioè leggo con molto interesse quello che scrivono Micky e Tony che io stimo e ritengo persone competenti e appassionate, seguo i loro video, cerco di capire e imparare ma mi sento troppo ignorante per intavolare una discussione.
Quindi Micky non prendere il silenzio per disinteresse ma come segno di attenzione, almeno da parte di tanti utenti.
Non ci becchiamo, eh, Miky, più volte ne ho avvertita l'evidenza....
Rileggi: non guardo video nè di spettacoli nè di agonismo. Mica perchè li disprezzi: ma anzi, perchè sia chi fa spettacoli, che chi fa agonismo, fa una cosa che PER ME è troppo in alto. Sarebbe come se guardassi le mani di un pianista sperando di capire come fa a muoverle in quel modo e a produrre quella musica.
In ogni caso: se anche non seguo tutti i tuoi suggerimenti, tieni conto che non stai scrivendo per me, ma per tutti. Non hai perso tempo.
Citazione da: alex - Ottobre 01, 2017, 01:57:22 PM
In ogni caso: se anche non seguo tutti i tuoi suggerimenti, tieni conto che non stai scrivendo per me, ma per tutti. Non hai perso tempo.
Concordo
Niente beccate Alex, cerco solo di capire questo atteggiamento che esponi. Perché leggere allora...leggere dei grandi del passato e dei grandi di oggi...scrivono comunque di cose "troppo in alto"...
Perché interessarsi al libro di Magali e Frederick se quel che scrivono si traduce in cose che reputi troppo per te?
Il bello è, che essendo questi due vivi e vegeti, guardando i loro video, si può vedere l'esposizione pratica di quanto "predicano"...
Nei nostri stages ed equivacanza, siamo soliti sederco al tavolo e fare teoria. Al tavolo, col libercolo in mano i concetti sono CHIARISSIMI a tutti, al limite dell'ovvio.
Poi di va in campo a mettere in pratica quanto appreso sulla carta, e, col cavallo in mano, le cose cambiano. I concetti che al tavolo erano chiari, diviene difficile applicarli. Poi a furia di lavorare, capiscono, riescono ad applicare e arrivano i risultati. Ma non ci fermiamo li: la sera proiettiamo i filmati dei vari artisti, per fare in modo che gli stagisti riconoscano i concetti appresi quando li vedono applicati e imparino a cogliere le diverse sfumature dovute ai differenti modi di applicazione.
Se rimanessero solo al cartaceo, rimarrebbero incapaci di fare e di vedere.
Quando suonavo la chitarra mi dilettavo a guardare i video di Mark Knopfler, Eric Clapton, Pete Townshend, etc.
I grandi insomma
Ero certo che non avevo talento, al massimo ero in grado di legarmi le scarpe come loro :dontknow:
ma vedere le loro dita muoversi sul manico mi stimolava a provare e riprovare per migliorarmi.
Mi ricordo la pelle d' oca al concerto di Mark a Milano, estasi pura, fortunatamente per il mio ego, avevo smesso di suonare da un bel po.
Ma torniamo a noi gente di cavalli.
Leggere e guardare è un' opportunità.
Come dice Alex alcuni video o competizioni sono troppo avanti per essere capiti, ma, almeno per il sottoscritto, sono un monito a non demordere
e nel mio piccolo, guardando quello postato, ho aggiunto piccoli tasselli alla mia "cultura":
se un Pignon si muove in un determinato modo e ho letto qualche cosa sul metodo di approccio occhi-postura riesco anche ad intuire cosa stà facendo.
Nel paddock, lontano dal pubblico :icon_eek: provo quello che ho visto e letto riuscendo a farmi seguire dal cavallo. EUREKA .
Sono cresciuto e posso spostare l' asticella più in alto.
Il massimo è aver letto, aver visto e ....... avere qualcuno che ti segua.
Per quello, con il tempo mi attrezzerò.
Ho letto quanto scritto da Miky dopo aver postato il mio.
Giuro che non ho copiato, tutta farina del mio sacco, mi ha preceduto di un soffio.
:occasion14:
la miky oggi è ica**osissima... femmina saura?
Giusto per precisare e concludere: io non segnalo nel forum solo quello che interessa a me; segnalo anche quello che potrebbe interessare ad altri. :chewyhorse:
In questo topico ho segnalato un libro e due personaggi. Almeno sui due personaggi sono stati nominati, commentati, linkati.... io sono perfettamente soddisfatto di aver lanciato l'argomento. Il prossimo argomento, altrettanto "teorico" per quanto mi riguarda, ma penso cinteressante, è il confronto fra addestramento al passo e addestramento al trotto. Interessarà a chi fa addestramento, o vuole approfondire; a me interessa relativamente poco, Asia ha vent'anni e il suo "addestramento", buono o cattivo che sia, risponde perfettamente alle mie scarsissime esigenze. ma se a me interessa poco dal punto di vista pratico, non è detto che non interessi altri.... no?
Citazione da: PokerFace - Ottobre 02, 2017, 12:05:37 PM
la miky oggi è ica**osissima... femmina saura?
:laughter-485: :laughter-485: no guarda Poker, in sto periodo sono soddisfattissima e contentissima...ho finito il percorso con la trotter e abbiamo avuto risultati ottimi...insomma, ci speravo, ma...non osavo sperare che arrivassero così presto...risposte ottime dalla cavalla e dalla proprietaria che si è data tanto da fare ed è tornata alla base con un sorriso a 32 denti...quando hai a che fare con persone così, che si mettono in gioco, che non hanno paura di sudare e aprirsi a cose diverse, senti ancora di più la differenza...
Comunque, Blackhorse ha espresso in pieno il concetto nel suo post :pollicesu:
Tornando alla magica coppia...leggendo gli aneddoti che vi ho postato qualche pagina fa, che vi viene in mente?
Così, a grandi linee, perché ovviamente, ogni addestratore trasmette la sua arte che è frutto di un lavoro legato a attività, luoghi, cavalli e condizioni differenti....quindi, quel che per lui va bene, non è detto che vada bene x gli altri....e su questo c'è n'è da dire....se si avesse voglia, ne verrebbe fuori una bella discussione...o per lo meno, è sempre molto bella quando vieni fuori con gli stagisti...
Citazione da: blackhorse68 - Ottobre 02, 2017, 10:45:57 AM
Leggere e guardare è un' opportunità.
Come dice Alex alcuni video o competizioni sono troppo avanti per essere capiti, ma, almeno per il sottoscritto, sono un monito a non demordere
e nel mio piccolo, guardando quello postato, ho aggiunto piccoli tasselli alla mia "cultura"
D'accordissimo: a me capita, ad esempio, quando mi vado a vedere delle cose di matematica (disciplina che mi piace tantissimo) su Wikipedia: la prima volta non ci capisco un tubo, pure la seconda, alla terza riesco a capire qualcosina, alla quarta aggiungo altri tasselli, alla quinta ancora di più perché quanto capito in precedenza aiuta a comprendere più cose, ecc. ecc.
Infatti Ranas, a furia di guardare...si impara a vedere!
I video che abbiamo, sono praticamente consumati, eppure ogni volta che li guardo, mi viene la pelle d'oca e mi sembra di cogliere sfumature e particolari diversi. E quando li si può guardare dal vivo, la cosa è ancora più forte.
http://www.cavallomagazine.it/le-sei-regole-d-oro-per-addestrare-i-cavalli-secondo-pignon-1.3446889
Ho trovato questo articolo che in realtà neanche ho ancora letto. Ho messo il link non sia mai a qualcuno dovesse interessare.