Anch'io ho il mio maestro: è Homo Caballus. Il suo sito: http://www.huertecilla.net/. La vergognosa traduzione italiana è mia. Ma non ho più il tempo di rivederla. 
Sono andato a trovarlo, ma della mia visita, della persona, della famiglia non vi dirò nulla. Non vi presento l'uomo perchè rispetto la sua privacy; vi presento l'immagine che lui stesso pubblica di sè, garantendovi che le cose stanno esattamente come le racconta.
Innanzitutto l'incipit. Come entrate nella traduzione italiana, nella pagina di benvenuto 
le prime parole sono dedicate a chiarire cos'è, per lui, l'equitazione. Banale? Niente affatto; lo facessimo tutti, invece di enumerare particolari, tecniche, filosofie che danno per scontato che tutti abbiamo la stessa idea di cos'è l'equitazione, la 
nostra equitazione. 
CitazionePer me equitazione significa: essere in grado di cavalcare con sicurezza e fiducia da qualsiasi punto A a qualsiasi punto B in qualsiasi momento in qualsiasi circostanza attraverso qualsiasi percorso.
E' esattamente l'obiettivo a cui vorrei arrivare io. Non una parola in più. Nè spettacoli nè spettatori, nè appiedati nè montati; non competizioni con altri; solo ed esclusivamente uomo e cavallo, che si spostano da A a B, in sicurezza. E' poco? A me basta, e a Homo Caballus basta pure.
Un obiettivo assolutamente semplice, "banale", quindi, eppure.... per raggiungerlo, Homo Caballus ha studiato moltissimo, ha lavorato moltissimo, ha avuto importanti istruttori, ha una cura incredibile di ogni particolare, leggete qualcosa del sito e ne riparliamo. 
Piciopacio è esonerato, perchè conosce il sito e il suo contenuto da anni.... gli ho 
spaccato i maroni abbastanza a lungo per affliggerlo ancora. Mi piacerebbe il commento di chi non ne ha mai sentito parlare (e c'è poco da fare: o ne avete sentito parlare da me, o non lo conoscete).
			
				Doverosamente riporto (spero testualmente) il giudizio sommario di piciopacio su Homo Caballus: "un simpatico eccentrico". Riporto anche una specie di risposta di Homo Caballus, che spiega il suo deludentissimo tentativo, seguito dal bannaggio in alcuni forum, dall'indifferenza in altri, di partecipare personalmente a forum equestri, a commento di alcuni miei (piccoli) progressi, e indicante l'esito finale dei miei sfozi di capire e di migliorare: "Then no one will understand you". Incoraggiante vero? Appena studio ancora un pochino, la profezia si realizzerà.  :horse-wink:
Ma ecco un'immagine di Capricho, lo stallone con cui Homo Caballus va dovunque in collare, dopo una pesante escursione: "no sweat, no stress". Notate anche la sella, una Malibaud Guardian, identica alla mia (la Randonée) tranne per la presenza di larghi quartieri. 
(http://www.huertecilla.net/Media/Afbeeldingen/Halsring-zadel.jpg)
			
			
			
				E' la tua questa traduzuione...Oppure il sito era già stato tradotto Io l'ho letta 2/3 anni fà....
Homo Caballus - Arte Ecuestre.: Homo Caballus, Il centauro
Il cavallo
Come specie, il cavallo si è evoluto nelle vaste praterie a meridione della 
calotta glaciale che avanzava e retrocedeva durante le epoche glaciali. Il 
comportamento sociale del cavallo è basato sul fatto di avere a disposizione uno 
spazio pressoché illimitato. Il comportamento chiave è l'evitamento. 
L'aggressione può semplicemente evitata e anche risorse scarse come il cibo e 
l'acqua possono essere gestire semplicemente spostandosi.
I predatori sono contrastati con una elevata natalità e anche le fughe da panico 
non oltrepassano il limite del raggio di attacco di un grande felino. La sola 
eccezione è la tattica contro i lupi; i lupi possono raggiungere un cavallo in 
fuga e quindi la fuga non è una buona soluzione. La famiglia sceglie di formare 
un vallo difensivo di denti e di zoccoli attorno ai puledri e di provare che 
possono lottare. Specialmente gli stalloni con un proprio harem sono degli 
sperimentati attaccabrighe, e tuttavia anche loro tentano seriamente 
l'evitamento come strategia fondamentale di sopravvivenza; seri conflitti fra 
stalloni possessori di harem fra i membri di differenti famiglie all'interno di 
un ampio branco sono estremamente rare. Ognuno di loro può sempre andarsene o 
spostarsi un po' come compromesso. Non esiste l'essere messi "spalle al muro". 
Tuttavia contro i lupi, contrariamente agli altri erbivori delle pianure, 
scelgono di combattere.
Il cavallo non è un animale territoriale; la loro casa è là dov'è la loro 
famiglia. Dovunque loro siano nelle vaste pianure. (Foto: A.M. Groeneveld, 
FPPPH)
Il modello popolare della dominanza non è corretto; almeno, non lo è del tutto. 
Ogni cavallo ha la possibilità semplicemente di spostarsi se non è soddisfatto 
della situazione. Se vivere in un particolare gruppo familiare non è appagante 
per un particolare cavallo, può sempre traslocare dai vicini. Una femmina guida 
e uno stallone capofamiglia sono quindi i cavalli che hanno dimostrato di essere 
i migliori leader; quelli che hanno dimostrato di essere i migliori 
nell'interesse dei membri individuali della famiglia. "Ottieni quello che 
ricompensi" nella sua più alta espressione.
L'altra faccia della medaglia è nello stress che implicitamente deriva 
dall'impossibilità di evitare la pressione. Il semplice fatto della mancanza di 
una "porta aperta" rende il cavallo acutamente consapevole del fatto che non c'è 
via d'uscita e attiva automaticamente la modalità di reazione ai lupi: paura, 
aggressione, stress.
Per me, questo si riflette nell'equitazione molto semplicemente, con il 
principio della "porta aperta". Lasciate sempre spazio al vostro cavallo; 
fisicamente e mentalmente. Il cavallo è un claustrofobico professionista; 
lasciate sempre una porta aperta.
Un cavallo cerca cibo e sicurezza; vuole sopravvivere. La strategia di 
sopravvivenza del cavallo ha il suo centro nel branco, e nel gruppo familiare 
all'interno di quel branco. Per aumentare le sue probabilità di sopravvivenza un 
determinato cavallo desidera seguire quello che riesce meglio a sopravvivere, la 
femmina guida, e cerca protezione dal più forte, lo stallone proprietario di un 
harem. È qui che il cavaliere può giocare un ruolo chiave.
Il cavaliere
A parte l'arrampicarsi sugli alberi, il cavallo ci è superiore praticamente in 
tutto. Il cavaliere, l'uomo, ha un solo vantaggio: la potenza del cervello. 
Usando il suo cervello più dotato il cavaliere può facilmente evitare, sviare, 
piegare e manipolare le cose, per dare al cavallo l'impressione che sta 
confrontandosi con un essere di straordinaria potenza. Poichè il cavaliere è il 
più astuto dei due, dovrebbe essere molto facile provare al cavallo che lui è il 
migliore nel sopravvivere e che è quello da seguire. Il cavaliere ha tutte le 
carte per essere il il rifugio sicuro; per essere il leader da seguire e presso 
il quale rifugiarsi. Il cavallo "fuggirà" verso di voi.
Dalla sella questo si traduce nell'essere un cavaliere che prende le decisioni 
giuste e che salva la vita in situazioni "di pericolo". Questo significa che non 
dev'essere un motivo di stress ulteriore; senza trattenere il cavallo con le 
redini tese, né tenendo il cavallo stretto fra le gambe. Poichè il cavaliere non 
abbandona la sua cavalcatura, e ovviamente la difenderà, tutto quello che dovete 
fare è permettere al cavallo di percepirlo: voi siete il rifugio sicuro. Se non 
altro, è nel vostro interesse! Per cui, non tirate le redini né stringete le 
gambe; ossia non chiedete di indietreggiare, spronando ad andare avanti. 
Entrambe le cose sono stressanti, e sono inoltre segnali contraddittori e quindi 
ancora più stressanti. "Lasciatelo andare" e mostrategli un "porta aperta" come 
via d'uscita sicura. Questo non significa che andrete proprio là; date solo 
sicurezza al cavallo. Se non c'è via di fuga né modo di uscirne, avete commesso 
un errore di giudizio ma avete ancora voi stessi come rifugio sicuro, come posto 
migliore dove fuggire.
Il Centauro
L'Homo Caballus è la sinergia fra cavaliere e cavallo. Il cervello umano e il 
corpo equino. Il cavaliere guadagna potenza fisica, il cavallo potenza mentale. 
Una chiara situazione in cui vincono entrambi.
Quando ottenete l'obiettivo che il cavallo vi riconosca come il cervello 
superiore, che riconosca il suo interesse nella vostra leadership dalle molte 
facce, allora la cercherà. Vorrà quello che voi volete. Allora possederete un 
insieme condiviso di fini segnali di comunicazione e il risultato sarà il mutuo 
godimento delle mutue iniziative. Senza testiera e senza redini tutto quello che 
vi serve è una buona sella per impedire che il vostro peso sia opprimente e 
potrete affrontare il mondo insieme; un cervello potenziato da un cavallo.MAIN 
MENU
  BENVENUTI 
  PSICOLOGIA EQUINA 
  OTTENETE QUELLO CHE RICOMPENSATE 
  L'ANELLO PIU DEBOLE 
  HOMO CABALLUS, IL CENTAURO 
  LA SELLA 
  LA RICOMPENSA 
  FONTI & LINKS 
  SU DI NOI 
  DISCLAIMER & CONTACT 
  L'ACCADEMIA 
  PARLATE! 
© Copyright Homo Caballus Februari 2006, Last update March 2010. All rights 
reserved.
 
			
			
			
				Aimè sì: è la mia vergognosa traduzione.  :dontknow:
Rileggendola....  :icon_puke_r:
Chi sa l'inglese, legga l'inglese (che fra l'altro nel frattempo è stato aggiornato); chi fra voi legge l'olandese, e so che siete una folla  :icon_rolleyes:, legga l'olandese, che è la lingua madre di HC.
Non è una novità certo: ma siccome ho avuto l'impressione che avrebbe potuto essere una novità per alcuni, e comunque qualcuno potrebbe essere interessato a capire qual'è la fonte di alcune delle mie idee, ho pensato utile di ripetere la cosa per esteso anche in questo forum. 
Non ho trovato ancuno, finora, che contemporaneamente sia più profondo e che contemporaneamente apprezzi l'equitazione "come dico io": quella il cui obiettivo è semplicemente spostarsi dal punto A al punto B, con sicurezza e fiducia. 
			
			
			
				Perchè più profodo o meno profondo ....
E' meno profondo uno che salta o uno che fa dressage....E' più profodo uno che gareggia nel completo o uno che fa endurance o sei più profodo Tu che ti sposti da A a B in sicurezza...Perchè gli altri lo fanno per rompersi la testa... Io che per andare da A a B a volte passo da C, D, G, F, e anche altro sono più o meno profondo di Te e di H.C.... Per me sono tutte .... Uno si vive il cavallo come vuole...sperando con i tempi che corrono non debba fare tuuta bresaola...
			
			
			
				CitazioneIl cavallo è un claustrofobico professionista; 
lasciate sempre una porta aperta.
questa del cavallo claustrofobico mi pare una boiata come le altre (ce ne sono a bizzeffe: la storia della leadership, dei due cervelli, della riunione indispensabile etc) perché altrimenti non mi spiego come mai il nostro abbiamo dovuto faticare a fargli abbandonare i posti angusti in cui andava a rifugiarsi preferendoli di gran lunga agli spazi aperti, e la stessa tendenza l'ho notata in un altro cavallo, come poteva si rifugiava sotto o in mezzo a qualcosa
			
 
			
			
				Si rifugiava sotto o in mezzo a qualcosa.... Forse sua nonna era un Topino....  :blob3: :blob3: :blob3: :blob3: :blob3:
			
			
			
				Se hai visto un cavallo che faceva così, e poi addirittura in un secondo, allora è provato: il cavallo ama nascondersi in anfratti, è agorafobico. Equus speleus. Appena scopri che - contrariamente a quanto ritenuto - si scava delle profonde tane, ci fai un fischio. 
			
			
			
				Citazione da: max - Luglio 31, 2012, 02:54:34 PM
CitazioneIl cavallo è un claustrofobico professionista; 
lasciate sempre una porta aperta.
questa del cavallo claustrofobico mi pare una boiata come le altre (ce ne sono a bizzeffe: la storia della leadership, dei due cervelli, della riunione indispensabile etc) perché altrimenti non mi spiego come mai il nostro abbiamo dovuto faticare a fargli abbandonare i posti angusti in cui andava a rifugiarsi preferendoli di gran lunga agli spazi aperti, e la stessa tendenza l'ho notata in un altro cavallo, come poteva si rifugiava sotto o in mezzo a qualcosa
Per me hai perfettamente ragione Max.Si costruiscono enormi seghe mentali partendo da delle boiate pazzesche.
			
 
			
			
				Citazione da: alex - Luglio 31, 2012, 03:03:24 PM
 Appena scopri che - contrariamente a quanto ritenuto - si scava delle profonde tane, ci fai un fischio.
Credo che siano questioni di adattamento. Per esempio le cavalle mia e di Rossana trascorrono molto tempo, nel periodo estivo, in capannina, convinte, chissà perchè, che ci siano meno insetti.
Come per l'homo sapiens, l'adattamento alle condizioni ambientali arriva a "snaturare" molti comportamenti.
			
 
			
			
				è chiaro che si tratta di adattamento come dice Nicola, per qualche ragione quei due cavalli hanno scoperto essere meglio rintanarsi che stare in bella vista, quindi la loro presunta claustrofobia se la sono autoguarita
			
			
			
				Anche i nostri cavalli in pascolo (bello vederli, qualche decina insieme) precisamente verso le 18-18.30 si affollano sul portone del recinto, perchè a quell'ora vogliono tornare nell'amato box. C'è una bella dimostrazione di "ordine gerarchico": i più alti in grado pretendono di essere "catturati" per primi dall'uomo di scuderia. In altre ore della giornata, nonostante siano estremamente docili, alle volte pigliarne alcuni non è affatto facile.
Chissà come mai. Che stranezza. 
			
			
			
				Il tema è complesso, anche perchè, ad esempio, io trovo che nonostante alcune "stranezze adattative" il mio sistema di gestione, anche se non ai livelli di Homo Caballus, ha effetti positivi anche sulla disponibilità della Mucca in tema di equitazione.
Certo la semilibertà ha effetti distorsivi sul comportamento. Sul quyantificarli, beh, è un azzardo.  
			
			
			
				io mi sento un pò in colpa perchè privo il mio cavallo di un branco...
ogni tanto penso che la sua vita è un pò brutta.
e nonostante ciò, lui dimostra bontà, dolcezza e disponibilità sempre, incondizionatamente.
			
			
			
				Citazione da: alex - Luglio 31, 2012, 04:11:12 PM
Chissà come mai. Che stranezza.
Vorrei farvi notare - se non fosse chiarissimo - che questa che auto-cito era una battuta, basata su una super-super-ovvietà. E' chiarissima la causa di questo "strano" comportamento, vero? Mica dovrò spiegarvi l'arcano motivo.... ?