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Il cavallo visto dai non equitanti...

Aperto da kitiara, Giugno 20, 2013, 07:58:58 PM

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Pralina

Bhe in effetti hai ragione!  :horse-smile:
Si, sono giovane (anche se ho più di 20 anni) e purtroppo questa persona di cui parlo è abbastanza avanti con gli anni e ha sempre la scusa pronta che "io non ho abbastanza esperienza"!
Anche se guarda caso io ho sicuramente dieci volte più esperienza di lei sull'argomento cavalli -.-" (questa persona non sa proprio nulla di cavalli)
E se dovessi parlare di cavalli con questa persona o con chi mi sta intorno di NON equitante vuole mettere becco lo stesso nelle cose che dico. bha.
Infatti ora me ne sto ben zitta con certi elementi.  :cheesy3:

bambolik

#16
---> Escludo certi personaggi.
:icon_puke_r:
Premettendo che la cultura equestre moderna in Italia è aimè molto scarsa e poco diffusa vediamo di analizzare anche il perchè.
Dopo la "fuga di cervelli" equestri nelle corti di tutta europa nel rinascimento (che ha porto via anche razze quali il napolitano che sono andate a dare lustro ad alberi geanealogici di cavalli d'alta scuola e non solo..si pensi alla scuola di Vienna esempio) il cavallo in Italia è stato "relagato in:
- Eleganti corti di mecenati i cui Maestri di equitazione erano altrettanto uomini del rinascimento e "umanisti" da qui circolo rispretto e il concetto che il cavallo per il "volgo" era roba da "signori" (e a quel livello era vero)
- Per guerra o milizie sempre comunque di rango, altra carta a favore della concezione del cavallo come bene di lusso...o per pochi ambienti
- Cavallo da lavoro vero e proprio: birroccio, lavoro agricolo, in alcune zone con il bestiame (vedasi la Maremma) ecc bene "popolare" prezioso finche riusciva a lavorare e ha togliere una parte della fatica all'uomo. In questi ambiti il cavallo era considerato "parte sociale" della comunità. Infatti in certe regioni dove c'è questo retroterra (anche la Sardegna esempio) la "cultura" popolare equestre è assai diffusa e in generale le conoscenze basiche sul cavallo sono comuni.
Per cui arrivando ad oggi si passa all'immaginario colletivo, che dall'inizio del secolo e con l'avvento del "cinematografo" ha portato a vedere i D'inzeo in campo sportivo (per poi morire totalmente la foga per le discipline olimpiche finita la generazione a loro legata aimè) per passare agli "ostacolisti" che portano l'equitazione di nuovo in un livello sociale ristretto.
Poi abbiamo i filmeee uestern...in cui si vedono cavalli da indiani, cavalli da cow boy cavalli liberi..Furia ecc ecc..
Concetto quindi del cavallo da "eroe" moderno domato o indomabile in cui comunque la visione "innocente" di chi di cavalli ne sa 0 è circa quello del citato Furia Spirit e il cavallo di Zorro...non certo "reale"
Infine il "turismo" equestre che illude i turisti occasionali che montare a cavallo è una cosa "FACILE" CHE NON NECESSITA DI ORE E ANNI DI SELLA...o almeno di una base solida e fa passare le / gli equitanti che invece si fissano su esercizi o su addestramento o su uscire in campagna sereni come tempo perso...non poco tempo fa un extra equitante disse alla mia MF "ma è un anno che monti e ancora vai a scuola?" certo come se tu hai imparato a leggere e quindi non c'è bisogno di aprire un libro mai...
Per cui nell'immaginario collettivo della bella Italia il cavallo o è roba da ricchi, o è un animale selvaggio all'occorenza domabile da pochi eroi, o un motorino che accendi e spegni e non necessita di tutte le paranoie di noi ippomaniache..
Questa la mia modesta analisi.
:ciao:
"Non è mai tempo perso quello trascorso a cavallo"(Winston Churchill).

Karlotta

A dire il vero, non mi meraviglio per nulla che molti facciano considerazioni sui cavalli che non stanno ne' in cielo ne' in terra. Le fanno sulle persone, figuriamoci sugli animali.
Purtroppo c'e' chi si forma un'opinione consapevole e chi invece spara opinioni, senza riflessione e informazione alla base, tanto per dire qualcosa sull'argomento.
L'unica cosa che possiamo fare, nel nostro piccolo, e' sfatare via via tutte le argomentazioni assurde che vengono fatte (come tutte le "leggende metropolitane" legate al denaro attorno alla passione dei cavalli) e cercare di far ragionare, sulla base della coerenza, sul perche' i cavalli dovrebbero godere di meno diritti rispetto ai cani, mandandoli al macello quando "non servono piu'" (frase che, sinceramente, ritengo del tutto sciocca e sono stufa di sentir dire).

Stendiamo un velo pietoso..  :icon_confused: