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Gli aiuti

Aperto da The Shire, Dicembre 10, 2015, 05:11:41 PM

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The Shire

Buongiorno,
Sto leggendo un libro che tratta della psicologia del cavallo, e mi ha sorpreso un po' il ruolo degli aiuti. Secondo questo libro il cavallo risponde alla richiesta del cavaliere sfuggendo alla pressione. Come esempio c'era la flessione: il cavallo piega il collo per scappare dalla pressione ed anche perché sa che dopo aver eseguito l'esercizio questa forza svanisce. Sono d'accordo che questo valga per i cavalli più giovani, ma per i più anziani? Un cavallo, ripetendo sempre lo stesso esercizio o movimento, non è  conscio che qualcuno glielo stia chiedendo e che quella pressione che sente non è frutto di un fattore esterno x? Cioè, il cavallo non è in grado di sviluppare un pensiero un po' più complesso, e realizzare un esercizio perché il cavaliere lo chiede e non per fuggire da qualcosa di fastidioso? Con questo non intendo dire che gli aiuti siano delle belle senzazioni per l'equide ma... non so pensarla nella maniera del libro è  abbastanza deprimente. Voi cosa ne dite che ne sapete sicuramente molto più di me? :)

alex

Titolo e autore aiuterebbero (magari a non perdere tempo....  :horse-cool:)

Penso che tu abbia ragione; questo discorso (forse) può valere nelle primissime fasi dell'addestramento, giusto per "evocare" un abbozzo di risposta giusta. Se il cavallo non facesse altro che "sfuggire alla pressione", come si addestrerebbe a tirare (un carro, ad esempio) contro la pressione?

Confronta il libro con i 10 articoli di McLean sulla teoria dell'apprendimento; lì ci sono delle buone basi psicologiche; ovviamente c'è molto di più, là ci sono solo le basi, ma se trovi delle affermazioni sostanzialmente diverse da quelle di McLean, io cambierei libro. Non si sa mai che qualche idea sbagliata ti penetri fra le circonvoluzioni cerebrali a tua insaputa....

Cosa cita il libro in bibliografia, è un ulteriore elemento utile alla valutazione, Perchè ha una bibliografia, vero?
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

The Shire

"Psicologia del cavallo" di Cherry Hill, riguarda molto sulla monta western ma penso che i concetti di cui tratta siano universali... la bibliografia non l'ho notata, appena ho il libro sotto mano la cerco  :pollicesu: grazie per il consiglio

bionda

Citazione da: The Shire - Dicembre 10, 2015, 05:11:41 PM
Un cavallo, ripetendo sempre lo stesso esercizio o movimento, non è  conscio che qualcuno glielo stia chiedendo e che quella pressione che sente non è frutto di un fattore esterno x? Cioè, il cavallo non è in grado di sviluppare un pensiero un po' più complesso, e realizzare un esercizio perché il cavaliere lo chiede e non per fuggire da qualcosa di fastidioso?

Assolutamente sì, una volta che ha capito una cosa l'ha capita più o meno come la potremmo capire noi, sale di livello, per così dire. La pressione al massimo serve all'inizio per provocare una risposta che ci dia modo di premiare e così spiegare cosa vogliamo. Una volta che ci siamo spiegati il discorso cambia.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

Ina:)

non so, questa cosa non mi convince.
se metti all'inizio una pressione il cavallo reagisce per evitarla e "memorizza" la richiesta.
la volta dopo, anticiperà la pressione e eseguirà la richiesta ma più per evitare la pressione stessa che per spirito di collaborazione
siccome non credo di essermi fatta capire, provo con un esempio
il cavallo trotta come una lumaca, faccio la rana e non mi ascolta...allora metto le gambe o lo tocco con la frusta e si sveglia
la volta dopo, appena farò la rana, per evitare le gambe o la frusta, si sveglierà

The Shire

Ho sbagliato il titolo, scusatemi, è che non avevo il libro sotto mano quindi mi sono confusa  :frust: il vero titolo è: "Pensare come un cavallo: manuale per capire il comportamento dei cavalli"

carodubbio

Allora, la teoria è una bella cosa da sapere , ma poi non solo non è facile metterla in pratica, capita pure che non funziona sempre allo stesso modo e certe cose vanno fatte in maniera diversa  , non è che tutto fili per il verso giusto solo per il  fatto che è scritto su un libro

Luna di Primavera

Citazione da: The Shire - Dicembre 10, 2015, 05:11:41 PM
Un cavallo, ripetendo sempre lo stesso esercizio o movimento, non è  conscio che qualcuno glielo stia chiedendo e che quella pressione che sente non è frutto di un fattore esterno x? Cioè, il cavallo non è in grado di sviluppare un pensiero un po' più complesso, e realizzare un esercizio perché il cavaliere lo chiede e non per fuggire da qualcosa di fastidioso?

bionda è un pochino ottimista, nel senso che nel complesso ha ragione sul principio di base dell'addestramento, ma il punto lo coglie meglio Ina dicendo che in generale il cavallo risponde alla tua richiesta non per farti un piacere ma perché ha imparato che se non lo fa la richiesta diventerà più "pressante".

poi, è vero che in una relazione (binomio) consolidata il cavallo sviluppa uno spirito di collaborazione un po' più profondo del semplice "eseguo perché sennò questa si arrabbia".
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

bionda

"Eseguo per sfuggire ad una pressione" può funzionare finchè la richiesta è elementare, riguarda un singolo movimento. Se chiedo un esercizio complesso, composto da tanti movimenti, la motivazione deve per forza essere diversa.

Infatti per "spiegare" l'esercizio lo scompongo in piccoli pezzi, che singolarmente ottengo anche con l'aiuto di pressioni, ma poi anche uno "stupido" cavallo è capace di legare insieme i pezzetti e di capire l'esercizio nella sua complessità. A questo punto perchè lo esegue? Non certo perchè altrimenti mi arrabbio  :laughter-485:

"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

Luna di Primavera

beh ma nemmeno per farti piacere. parlo in generale, non del tuo cavallo eh.

prendi un cavallo bene addestrato e un cavaliere esperto, li metti in campo e anche se non si sono mai visti prima magari fanno l'esercizio meglio di come tu e il cavallo lo potreste fare in centomila anni.

e allora?
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

Luna di Primavera

#10
... allora, l'equitazione è semplice.

il cavaliere dà un input, il cavallo risponde con un certo output perché quell'output è codificato nel cervello del cavallo come la risposta "giusta" in base alla quale la pressione cessa. o è cessata e quindi viene premiato, fate voi.

molte altre motivazioni... più impalpabili diciamo.. magari ci sono anche, non voglio dire di no... però ecco la motivazione alla base dell'addestramento, che viene "innestata" al puledro, è questa. no?
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

carodubbio

Come funziona non lo so, ma le mie esperienze con i puledri sono così; prendevo la fattrice con la capezza e facevo il grooming con il puledro che gironzolava, e poco alla volta ripetevo le stesse cose con il puledro libero vicino alla madre, poi sellavamo la fattrice e ci portavamo il puledro in passeggiata sempre libero, piano piano si abituava e poi mettere la sella diventava naturale senza mai lavorare il puledro nel tondino.