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Della distrazione e della falsa messa in mano

Aperto da Fra287, Agosto 09, 2013, 01:18:41 PM

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Fra287

Ho letto il bell'intervento di Winter nel diario di Shanna riguardo la messa in mano. Mi permetto di citarla perchè, leggendolo, mi è sembrato di avere una freccia luminosa enorme sulla mia testa e su quella dell'equina che sto montando.

Citazione
Anzi... insegnare la messa in mano deve essere la PRIMA cosa, ben prima di saltare e ben prima anche di galoppare.
Dopotutto capisci che il cavallo è il 50% del binomio, non possiamo ignorarlo per anni solo perchè è meno noioso e più facile... e se certamente è importante per un superprincipiante gestire prima se stesso (appunto, restare in assetto )... quando poi si va a saltare, se non si è un po' incoscienti vuol dire che un po' di esperienza la si è maturata.
Ed un cavaliere che non è in grado di pensare alla postura del suo cavallo perchè altrimenti perde l'assetto... beh... cavolo, sul salto proprio non ce lo porterei!!  :ciao:
La messa in mano non è difficile come concetto, è solo questione di pazienza e di rispetto reciproco.

Quello che però va compreso, è che la messa in mano non è un accessorio per bellezza, non è la postura da concorso del cavallo...
La messa in mano E' il cavallo... montare senza una messa in mano vuol dire che il cavallo non c'è, non ti sta ascoltando, che non ti caga, che ti calcola come un sacco di patate e che sta facendo di tutto tranne che mettersi a tua disposizione.
Vuol dire che il cavallo decide, per puro buon cuore, che gli sta bene quello che gli stai chiedendo... e quando non gli andrà più scarterà, taglierà gli angoli, ti tirerà via le redini dalle mani, scuoterà la testa, attaccherà il salto o uscirà grande, farà il pigrone o lo sclerato, inciamperà per distrazione, non terrà flessione, si spaventerà per tuttissimo e se ne sbatterà di te che gli chiedi di riprendere il lavoro.


Più di una volta sento dire la solenne menata che "quando si lavora, si lavora".
Ma lo dice anche Chiara del mio maneggio, che pure stimo.
Si lavora... e quindi non si chiacchiera, non ci si ferma mai nel mezzo, non si sta con le redini a penzoloni... perchè altrimenti il cavallo capisce che è finita la lezione e non ti degna più di alcuna attenzione.
... :icon_eek:... dico... bella roba, là!!
QUELLO è un cavallo non in mano. Un cavallo la cui attenzione precaria deve essere mantenuta macinando chilometri di pista, sempre chiedendo qualcosa, a tutte le andature... il che costringe il suo cavaliere a routine morbosamente rispettate perchè basta una quisquiglia ed il cavallo decide che la lezione è finita.
Appunto perchè è un canone utilizzato anche nel mio maneggio, i nostri cavalli sono così.
Stanno un po' fermi in mezzo e decidono che la lezione è finita, sbattendosene del cavaliere. Chiacchieri mezzo secondo, ti distrai, ed il cavallo si rifiuta di tornare a lavorare come si deve.
Follia.
Un cavallo in mano può addormentarsi in piedi mentre ti chiacchieri con chiunque a bordocampo... perchè tanto quando chiedi attenzione, il cavallo te la ridà subito.
Io e Mu ci fermiamo spesso a guardare altri cavalieri, a volte trenta secondi, altre dieci minuti, non cambia niente... quando riprendo le redini, lei riprende a lavorare. Punto e basta.

In quanto alla sensibilità di un cavaliere che sia sufficiente alla messa in mano è la PRIMA cosa che va insegnata.
Perchè se il cavaliere smaccia e fa un sacco di menate o va in giro con le redini a festone solo e soltanto perchè, poverino, nessuno gli ha insegnato diversamente... te lo immagini poi il delirio quando finalmente sale di livello e decide di iniziare a lavorare?
Forse no, ma io ci sono passata e lo so.
Peggio... ho fatto entrambe le cagate: ho tirato come una dannata e poi ho fatto inversione ad U ed ho preso a girare con le redini a barchetta.

Poi certo... un giorno il cavaliere si sveglia e dice: "Okkey, adesso cavallino, io metto contatto di mano e tu stai lì ad ascoltare".
Buonanotte.
Il cavallo che per una vita ha fatto tutt'altro ora si deve mettere lì buono a stare a sentire il filetto? E' ovvio che si rifiuterà!
Ed il cavaliere, dopo anni che ha montato in un certo modo, deve rifare tutto da capo per trovare il modo di rimettere a posto il cavallo che ha incasinato prima?
Una perditona di tempo, no?
E che spesso sfocia in un bel pelham, così il cavallo impara a sottarsi, ma almeno sta più o meno nella posa corretta.

La messa in mano è roba di anni...
O di aiuti feroci.
Ma se fatta bene, se vogliamo che il cavallo montato in filetto e con niente addosso decida che, nel momento in cui sente il peso sulla schiena si rende disponibile al lavoro ponendosi nella mano del cavaliere... uh, per carità... ci vanno anni ed anni ed anni...
Non è imparare l'appoggiata o una spalla in dentro... che nell'arco di un paio di mesi con un cavallo pirla ci si riesce comunque...

La messa in mano non è un esercizio, non è un accessorio, non è un nuovo giochino... è una forma mentis, sia del cavallo che del cavaliere...
E' il cavallo che istintivamente accetta il lavoro, ed il cavaliere che istintivamente si ricorda di rispettarlo.

Prima si parte e meglio è.

La parte evidenziata in grassetto è la descrizione precisa e perfetta della cavalla che sto montando e della sottoscritta.
Non è una cattiva cavalla, è semplicemente distratta. Non mi considera. Ogni movimento di foglia diventa il pretesto buono per fare una fughetta nonostante conosca da tempo il campo e il maneggio: da un lato una siepe con l'angolo delle derapate, dall'altro un muro al di là del quale vivono delle caprette.
Due volte fa è stato esasperante. Mentre era in campo con l'altra cavalla non faceva altre scene, ma dopo che se n'è andata ha spento il cervello e ha smesso di ascoltarmi. Al primo spavento dovuto alla capretta l'ho fermata e gliel'ho fatta vedere. Mi è venuta in mente la frase di Micklem riferita ai primi ingressi del cavallo in campo prova: "Per un cavallo è più utile stare mezz'ora a guardarsi in giro che a litigare per ottenere concentrazione". Siamo ripartite e dopo che ha continuato a fare l'isterica ci ho litigato e dopo ogni fuga la fermavo e la rimettevo in circolo dove c'era il terribile fantasma. Quando ha continuato a fare la scemotta le ho dato anche un paio di frustatine sulle chiappe per dirle: "Ehi io sono qui, stiamo lavorando!". Ho fatto male?

La volta dopo è stata molto più tranquilla, sarà stato perchè avevo la frusta in mano (e mi ha visto prenderla)? O perchè ha capito che si lavora?
In effetti sono riuscita a tenerla più concentrata, e qui sopraggiunge l'altro problema. Quando si concentra, a me SEMBRA che si metta in mano. Scende con l'incollatura e spinge di più con il posteriore, ma diventa pesantissima. Si attacca all'imboccatura e sembra che tiri un carretto. Probabilmente sono io che sbaglio, o forse la pesantezza iniziale è tappa obbligata per arrivare alla leggerezza?

Come devo comportarmi? Devo rinunciare a chiederle di scendere con l'incollatura? Su cosa devo e posso lavorare?
Grazie a tutti!

alex

Domanda semplice semplice: descritta così, la messa in mano è pressochè sinonimo di buon addestramento, o è presupposto per iniziare un buon addestramento?
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Fra287

Non vorrei mettere in... tastiera, a Winter parole che non ha scritto, mi limito a dire ciò che io ho capito.
E' sia un presupposto, sia un sinonimo. Poichè è la condizione mentale del cavallo che ti ascolta, è inutile mettersi a fare cose complicate come le appoggiate, per esempio, se il cavallo si fa i fatti suoi. Però non si può lavorare solo alla messa in mano: si inizia con esercizi semplici che addestrano e nel contempo aiutano a mettere in mano. Ad esempio ho letto che alcuni cavalieri, quando in campo prova il cavallo è distratto, usano le cessioni alla gamba o le spalle in dentro per chiedere concentrazione.

Tu come la interpreti invece?  :horse-smile:

alex

Tu... io?

Io ascolto in rispettoso e attento silenzio.... in questo momento sono messo in mano a voi.  :horse-wink:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Fra287

Citazione da: alex - Agosto 09, 2013, 02:37:09 PM
Tu... io?

Io ascolto in rispettoso e attento silenzio.... in questo momento sono messo in mano a voi.  :horse-wink:

A proposito, ottimo il suggerimento. La messa in mano, che fisicamente si traduce in una posizione dell'incollatura, è il cavallo che si affida nelle mani del suo cavaliere il quale può posizionargli l'incollatura come preferisce, perchè appunto ha la sua totale collaborazione.

Winter Mirage

Beh... dunque... io sono forte di poca teoria e un pelino di esperienza...
Quindi come sempre sapete di dovermi prendere per quella che sono.

La messa in mano, per come la interpreto io è l'inizio del binomio.

L'addestramento in sè comincia già alla mano, alla corda, con un manichino, con i sacchetti che citava Angeletta, ed infine con un cavaliere che fa moltissimo il peso morto in sella, al solo scopo di sellare e montare cinque minuti il cavallo in modo da rivenderlo...
Sono pochi tra noi i fortunati che hanno allevato il puledro con successo fin dal primo contatto.
Una tra tutte... la puledra avelignese del maneggio... la proprietaria le ha messo la capezza, poi la corda, poi la sella ed infine un filetto tutto di persona.
...metti caso, la cavalla non ha pregiudizi nei confronti del cavaliere.
QUESTO a mio parere è l'inizio o il presupposto per iniziare una buona vita insieme (ed insieme alla sella, visto che sono solo pochi di noi a studiare i cavalli da lontano; in maggioranza, il nostro scopo è appunto usare la sella).

La messa in mano fatta e finita su una puledra che sta imparando passo trotto e galoppo ovviamente è impensabile.
La puledra viaggia con la testa sufficientemente a bandiera, abbastanza sbattendosene del fatto che le ginocchia del cavaliere vorrebbero non urtare i pali, che gli angoli sarebbe carino farli e che va bene guardare in giro se c'è pericolo, ma se ti richiamo in attenzione, gentilmente, fidati di me e lavora!
Ma la messa in mano l'ha cominciata fin da subito, anche se i risultati per ora sono giustamente scarsi:
- la piccina ha sempre abbastanza redine per distendersi e mettersi a naso al vento... è un animale da preda, giovane e fuori dal branco... capiamo la sua paura.
- ma quando si spaventa, il cavaliere usa la mano per ricordarle che la persona che ha in sella non è un peso morto, ma una guida in grado di rassicurarla, riportando attenzione sul lavoro e complimentandosi quando cessa di guardare per aria e si riconcentra.
- lentamente, la sua muscolatura viene educata ad una buona postura... principalmente facendo flessioni da terra ed in capezza, insegnandole a mettere giù il naso, di modo che scopra da sola, con tutto il tempo che ci vorrà, che così sta molto più comoda.
- sbattendosene del fatto che ci trascina un po' per il campo, insegnamo alla piccina a non spezzare il corpo, ma a svoltare in modo armonico, seguendo il suo naso... e ci porta a spasso proprio perchè la correzione è blanda, leggerissima, ripetuta ad intervalli (quindi nemmeno continua) e prima che la cavalla decida di allargare un circolo potrebbero volerci tre-quattro-cinque circoletti scemi... ma appena allarga riceve il complimento del suo cavaliere.
- nei momenti di pericolo (presunto o reale... dalle motociclette al treno ad un ombrello a bordocampo) il cavaliere usa il complimento per rasserenare la puledrona che lo riconosce come un verso o una parola associata ad un momento in cui si era fidata del suo cavaliere, e tutto era andato bene.
- l'assetto e la voce viengono usati il più possibile proprio per levare dalla mano (ed anche dal piede) il maggior numero di comandi che il cavallo consente, lasciando accelleratore e freno nelle chiappe e nella voce del cavaliere, consentendo alla mano ed al piede di comunicare ben altre sottigliezze e dettagli.
- la mano insegna anche a cercare altra mano... si allungano le redini per insegnare al cavallo a cercare la tensione... nella speranza che, nell'arco del tempo necessario, si possa avere una redine un po' più corta ed il cavallo lì correttamente poggiato... oaramai sostenuto correttamente da una buona muscolatura, disponibile sul filetto, leggero... in mano.

...ecco, la somma di tutto questo e ben altro, a mio parere, è la premessa tecnica per arrivare ad una buona messa in mano.
Oltre ad una assoluta famigliarità da terra... dal campo, alla scuderia, alla doccia, a qualsiasi cosa che implichi contatto: ci deve essere fiducia. Va bene la paura, ma deve fidarsi abbastanza da tentare di superarla.

Credo che il risultato finale debba appunto essere un cavallo disposto alla fiducia, ma soprattutto disposto a farsi guidare con fiducia.
E non perchè gli arrivano botte, per abitudine, per routine o per paura... ma per reciproca buonafede.
La messa in mano è, all'apparenza, avere il cavallo LI'...
Quando da fuori si vede la testa del cavallo in quella posa caratteristica, si dice che è in mano... eh... ni... se in mano, lo so solo io da sella.
O magari un eccellentissimo istruttore da terra, posto che conosca il cavallo.

Spesso sento dire da Chiara "Ecco, guardate lei che sta facendo la messa in mano"...
Nein...
Qvello ezzere rizcaldamentent...
Sì, faccio flessione, controflessione e menate varie prima di chiedere a Mu di mettersi lì, con quella particolare postura di testa e schiena.
Ma quella non è messa in mano... la messa in mano la posso chiedere dall'istante in cui salgo in sella, senza ancora le staffe, chiedendo a Mu immediata attenzione e sapendo che lei ce la metterà.
Il fatto che io la riscaldi prima di impegnarla, è questione di buonsenso... ma sempre più spesso, mi accorgo che anche per  tenere quella buona posizione, serve sempre meno lavoro.

Scopo?
Arrivare a risultati come quello di Temilade di Sachiko, per esempio.
Una cavalla calda, caldissima... che in gara si scalda come non mai e salta come un treno... e salta alto, ragazze. L'ho filmata saltare 135 di pura rimessa.
E' una cavalla che ne ha, e ne ha da vendere.
Quando Sachiko, giusto dopo aver dimostrato il sanguecaldo della creatura saltando i fossi in campagna, mi ha chiesto di provarla, mi è preso male....  :icon_eek:
....ma non si può rifiutare una cosa del genere... un giorno racconterò di essere stata in sella alla cavalla a pallini di Sachiko quando quelle due varranno qualcosa nel mondo...
Facendomi coraggio, mi sono buttata in sella... io... sgraziata, cicciona, abituata a tutt'altro, timorosa... e Temilade ha aspettato che mettessi le chiappe in sella, mi ha fatto fare i primi due o tre passi da brava cavalla a dondolo... ma come mi sono rilassta e ho pensato "porca boia che figo!" e con il permesso di Sachiko ho messo un pelino-ino-ino di manina... ecco che Temilade ha girato le orecchie, abbassato ed avanzato il naso, inarcato la schiena e lì è rimasta.
Per la serie: "ah, ma allora sai montare?! Sorry, non avevo capito. Ora ci sono, dove andiamo?"

E nel campone immenso, scoperto, con il vento tra gli alberi, i fucili, i cani da caccia, le macchine, cavalli a paddock e bordello vario, Temilade mi si è messa in circolo a galoppino sempre chiaramente dicendomi "Ok, e adesso? E adesso? E adesso?"
Cercando disperatamente di interpretare le mie richieste, lei che viene solitamente montata da amazzone di tutt'altra leva, restava a completa disposizione.
Alzando la testa per guardarsi attorno, come è giusto che sia, accettava un qualsiasi richiamo per tornare in lavoro.

QUELLA è una grandiosa messa in mano.
Ottenuta in tutt'altro modo rispetto al metodo Karl, ma che ti permette di montare una cavalla nevrile in filetto, allo scoperto di un giorno da pazzi e senza averla mai vista prima.

Un'altra impressionante è Zara, la cavalla di Nicola.
Ci zompo sopra abbattendomi sulla sella (ben più in basso rispetto a quanto credessi) come una foca monaca... levandomi le staffe perchè troppo corte, smanacciando con le redini perchè, porco mondo, io sti tre metri di redine western non so davvero dove cacciarmeli ed infine, Nicola mi dice "vai indietro."
Ed io metto manina, Zara si illumina, mette schiena e va indietro pensando "Ahhhh... ma allora sei capace?!"
E se mezzo secondo prima era chiaramente rigida e scontenta di quel peso anomalo sulla schiena, dopo mi ha dato dimostrazioni fantastiche di esercizi di precisione in giro per il campo, anche lei, proprio come Temilade, dandomi costantemente la sensazione di pensare "Ok, sono qui, dove andiamo? E adesso, E adesso, E adesso?"


Nei momenti belli sento anche Mu in quel modo.
In mano.
Ed un cavallo in mano se ne sbatte di qualsiasi cosa.

Qunte volte in un maneggio si sente dire: "Fai figure precise, che altrimenti il cavallo non capisce!!" oppure "Non fare sempre transizione in A perchè poi capisce e ti anticipa!
Ecco, parliamone.

Perchè il cavallo deve capire una figura? Perchè dovrebbe anticiparmela?
Il muto patto tra cavallo e cavaliere, fin dai tempi della prateria, è che io bado a te al meglio delle mie possibilità, perchè mi servi... e tu mi ascolti al meglio delle tue possibilità perchè ho bisogno di te e ti proteggerò.
L'unico, fragilissimo equilibrio che ci permette di avere tra due dita un colosso di 700 kg che potrebbe strapparci la mano a morsi, oltre che lanciaci a giavellotto più o meno ovunque.

...quindi ascolta.
E fine.
Fidati, come io mi fido dei tuoi piedi in montagna e tui ti fidi del mio orientamento.
Fidati in campo, fai quello che chiedo, e SOLO quello che chiedo... che poi sai che ti voglio bene e ti becchi un sacco di robe buone da mangiare, una doccia, erba fresca...

Ecco, avere il cavallo in mano non vuol dire avere la testa del cavallo messa in quella posizione, ma vuol dire avere un cavallo che si sforza maledettamente di ascoltare.
Che sta lì, costato, bocca e schiena in ascolto, cercando di interpretare i comandi con buona volontà.
Io e Mu facciamo figure da strapazzo. Me lo hanno detto. Fai schifo, i tuoi ciroli sono ananas, le diagonali le spezzi sempre a metà, fai delle mezzevolte da vomito...
Ed un giorno ho risposto ok... basta... tu mi guardi lavorare, e mi dici che faccio schifo. Ma se io sto facendo quelle figure a minchia, magari è perchè sto tentando cose nuove ed io e la cavalla non ci capiamo sempre al 100%.
Ma la mia cavalla, quello che sa fare, lo sa fare e basta.... quindi: tu pirla, indica il punto, tracciami un segno nella sabbia, per quanto zigziag e barcollante possa essere.... ed io ti faccio vedere che ci cammino sopra come sulla trave.
Non frega se non è uan figura FISE.
Se dico a Mu di mettere un piede qui ed uno lì, lei lo mette. Non cerca di anticiparmi, non tenta di fermarsi solo perchè siamo in X, non si scoccia perchè, fondamentalmente, lei non sa dove sta andando....
LO SO IO DOVE STIAMO ANDANDO.
E tanto le basta.

QUESTA è messa in mano.


Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

Winter Mirage

#6
E venendo alle distrazioni esterne, parliamo di questo.

Un cavallo si distrae perchè non ha niente di meglio a cui pensare, o perchè è strasupercarico e deve trovare una scusa per sfogarsi, o perchè se ne sbatte del cavaliere... o magari è semplicemente una giornata schifosa...


Però... però.
Prendo Mu ad esempio perchè mi viene comoda...

Dunque... io vado a vederla in Olanda... Mu  è questa splendida bestia qui:





Il cavallo è in mano?
No.
Il cavallo si sta drammaticamente sottraendo.
Ovviamente all'epoca anch'io confondevo la postura della testa con la buona volontà dell'animale, perchè così mi era stato insegnato.
E non parliamo di rollkur perchè all'epoca, anche se era solo tre anni fa, erano particolari che ad una allieva della scuola mai proprietaria, certamente non venivano insegnati.

Comunque... avrei dovuto capire subito che quella postura di Mu era indotta con la forza, l'esperienza ed un filo di timore (non paura, non le ha mai prese dai suoi allevatori, di questo sono certa... ma un po' di timore reverenziale c'era: il suo cavaliere era il suo PADRONE, lei era la SERVA, nessun dubbio in merito).
Vista montare, passo, trotto e galoppo entrambe le mani, Mu è sempre posta in quel modo... tra le mani del cavaliere... ma NON in mano al cavaliere.

Infine ci saliamo sopra noi... io con la mia esperienza d'ammmmore, e poi la mia ex-istruttrice.
Ecco... poco poco che Mu ha sentito meno forza e meno paura, ecco il risultato... istantaneo nell'arco di mezzo secondo.
E ovviamente non ne ha più voluto sapere di tornare giù con il naso.
Io non ci diedi importanza, perchè ero cretina... ma questo è il classico gesto del cavallo che NON sa stare in mano, che se ne fotte del cavaliere, anche di uno bravo, che accetta solo uno stimolo fatto di servilismo e sottrazione...




Portata a casa, Mu non è migliorata.






Memore di come veniva montata in olanda, abbiamo riproposto smanacciamenti di pura forza... ma lei aveva mangiato la foglia e si era dimostrata più forte di noi, peggiorando ancora le reazioni...
La distrazione e la ribellione erano il nostro solo modo di lavorare.
Siamo arrivati ad appoggiare in queste condizioni... con la cavalla che faceva due passi bellissimi, poi si scocciava, tagliava via nel campo e mi trascinava via... non per niente il pessoa. Perchè il pesante cavallo da tiro non aveva i freni: si attaccava al filetto e ciao bale... si fermava quando ne aveva voglia lei.  :ciao:
Ed in un'ora di lavoro si ottenevano cinque minuti totali ben fatti, sparsi qua e là... per il resto erano urla, cadute e la cavalla sempre più nervosa, tesa ed indisposta.











Passiamo all'inversione ad U... cambio maneggio, decido di cambiare tutto.
Imito, e male, quello che vedo e mollo le vele...




E per un annetto abbiamo viaggiato con le redini a festone.
No buono.

Gli atteggiamenti di prima, seppur ridotti di intensità e frequenza, non scompaiono... continua ad essere una fifona, a distrarsi per niente, a non fidarsi di me nemmeno al sicuro nel campo di casa...






Arrivare ad un accordo, ad una collaborazione, con Mu non è stato facile.
Ma il risultato, soprattutto perchè monto con ste mani strane, probabilmente è ancora più evidente...
Per quanto non mi piace giudicare se un cavallo sta in mano o meno solo guardando una foto... beh, direi che è palese  che Mu è tranquialla in quella posizione e che io non ce la sto tenendo di forza.






E adesso, lavorare con la redine a festone, significa non perdere la sua attenzione, ma semplicemente chiedere una cosa diversa:




Infine... quando Mu mi esce di mano per distrazione, lo fa così... alzando vagamente la testa e storcendo il naso... probabilmente ce l'aveva con la giacchetta rossa al vento... ma basta che io alzi la mano perchè lei si rimetta a lavorare.





Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

Winter Mirage

Tolte poi le litigate perchè le giornate no comunque capitano...

ebbene... il momento in cui ho apprezzato di più la disponibilità e l'attenzione di Mu?

Questo...

Quando ci hanno invitati a fare da attrazione alla fiera del paese... in mezzo alle bancarelle... un paio di mesi dopo l'esibizione notturna sotto i riflettori e prima del presepio vivente di Natale...

Mu, decisamente non con la testa bassa, vagamente sospettosa del bordello che c'era in giro, eppure salva un bimbo che le corre in mezzo alle zampe con una fulminea poggiata di lato... notare la sua postura... lei nemmeno l'aveva visto il bimbo...
Ha solo sentio il pandacinese che alzava manina e spostava assetto e, senza chiedersi perchè o percome, senza esitare o scocciarsi, si è scansata. Non l'ha scartato... la solo spostato la zampa... e solo DOPO ha visto il bimbo e si è spostata come una biscia... pur rientrando in traiettoria con il naso appena un passo dopo.

Siccome quello era il nostro passaggio ed il bimbo è sfuggito alla mamma... dire che il piccolo deve un bel bernoccolo in meno al fatto che Mu si fidi ciecamente di chi ha in sella.
Diciamo che il binomio (quando funziona  :D) non ha prezzo... per tutto il resto c'è mastercard.







Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

Fra287

Sei stata molto chiara a descrivere cosa intendi per messa in mano e mi piacerebbe moltissimo raggiungere l'obiettivo che hai conseguito tu. Il problema è: come?
Se, ad esempio, io inizio a mettere impulso, lavorare in circolo, fare tante transizioni muovendo le dita sulle redini arriverò a un primo abbozzo di messa in mano? E come fare quando scende con la testa e si attacca? La devo premiare perchè mi sta ascoltando di più o la devo staccare?

Winter Mirage

#9
Uh, mai più, donzella...
Io posso blaterare... ma lì serve qualcuno che ti veda in sella, che provi la cavalla e poi tica quali pensa che siano le cause del problema e gli eventuali modi di risolvere.

Oltre questo, sono la persona peggiore per dare consigli in merito, perchè sono sempre una karlista...
Quindi già solo il "giocare con le mani" è tabuisssssimo.  ;)
...leva sensibilità alla bocca e non è un "comando" è un pasticcetto...
Prescrive l'ecole che la bocca del cavallo sia lasciata in pace il più possibile, e che sia messa in gioco solo per richieste rapide e ricompensate con l'interruzione della richiesta stessa. Diversamente la bocca si abitua alle continue richieste e mano a mano inizia ad ignoraree.
Giocare in bocca, poi, è doppiamente negativo, perchè confonde e mescola molti comandi... se io gioco di mano mentre chiedo una spalla in dentro, per esempio, arriva alla bocca un comando vibrato poco preciso che il cavallo potrebbe interpretare come controflessione, o volta... causando punizioni e reciproco fastidio.

...ma è scuola Karl... quindi forse è meglio che in merito chiedi consiglio ad altri...


Per il peso dul filetto... che dire... ci provo... mi butto... ma tu prendilo per quello che è... un parere alla cavolo di una che monta tutto diverso...

Ma bisogna vedere come lavorava prima... che condizione muscolare ha, quale è la postura che tiene di solito... inzia a chiedere alla padrona se pesa in mano anche a lei, se lo fa sempre...
Perchè la cosa fa differenza...

Se lo fa per dispetto solo con te, per metterti alla prova, perchè non le piace come monti, perchè è abituata diversamente... metterla in circolo con impluso, così a naso, mi sembra un modo per innervosirla, invece che calmarla.

Una buona messa in mano parte dal cavallo calmo... quidni si comincia a cercarla sulle cose facili... come passo dalla mano che le viene meglio. Flessioni in alt, controflessioni... le sa fare? Le fa volentieri? Pesa o resta leggera?

E poi si vede... se è un atteggiamento che ha solo con te e la padrona ti dice che non stai facendo niente di inusuale, niente che non farebbe anche lei a cose normali... beh, io resisterei di mano. O meglio... con una pressione crescente verso l'alto, le solleverei la testa, mollando il contatto ad intervalli più o meno brevi per capire che cosa fa... scende bene? O si poggia ancora pesante?
Se scende bene, pace fatta, resta lì e via... se si poggi ancora forte, con santa pazienza e sempre pressione crescente (quindi partire con pochissima) si tira su la testa... e si molla... e si riprende e si molla... e quando molla vedi che cosa fa...
Si è stufata? Ha capito che non vuoi che stia lì rigida come un baccalà... bueno... via si cambia esercizio e non ci si pensa più fino a domani.  :pollicesu:

Se invece è forte con tutti, è sua abitudine pesare sul filetto, io mollerei le vele.
Levale il contatto e vedi che cosa fa...
Mu, dopo mesi di tiraggio, quando mollai le redini rimase stupefatta... il miglioramento è stato quasi istantaneo...
Mollare non vuol dire non dare comandi... ma dare leggere indicazioni (a costo di farsi trascinare un po' per il campo, fa niente, non si guarda la precisione) e poi si lascia che il cavallo si porti un po' da solo...

Altra cosa... le transizioni, in un cavallo caldo, distratto e fuori concentrazione, a mio modesto (e magari sbagliatissimo parere) sono un ulteriore modo di innervosirlo.
Se il cavallo è nervoso, si sta a passo... e si lavora a passo, con tutto il disponibile... flessioni, controflessioni, spalle in dentro... tutto quello che sa fare...
Prima o poi si calmerà, si stuferà di te che ogni volta, pazientemente, ignori i suoi atteggiamenti e la rimetti a fare un lavoro rilassato.
Quando è calmo e rilassato, senza però cogliere di sopresa, si riprova il trotto ed il galoppo.

Le transizioni, per come le vedo io, sono un esercizio impegnativo che richiede equilibrio e presenza... ci va un gran sangue freddo per un cavallo decidere di accettare di partire a trotto o galoppo spendo già che dopo pochi passi tanto verrà fermato...

Anche il fatto di mettere impulso in un circolo è roba da vedere bene e di persona... magari la cavalla si trova meglio a distendere sulla lunghezza... il circolo con impulso e messa in mano è già roba da cavalli supersicuri.

Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

madamen67

Riassumendo tutto quel malloppo bellissimo che ha scritto Winter, io ci ho messo due anni per ottenere fiducia dalla mia cavalla, iniziare a metterla in mano e sentire la sua "rispondenza"...devo andare ho lezione in piano, appunto...tantissimi esercizi per rinforzare quello che si è detto fin qui     
Non invidiate. Applaudite e poi fate di meglio

Fra287

Premetto una cosa che non ho detto prima: assolutamente non vi chiedo di risolvere il problema senza aver mai visto me e la cavalla. E' solo per parlare e suggerire nuovi spunti di riflessione, ad esempio non avevo pensato al circolo che stressa, l'ho sempre visto come un modo per calmare un attimo, della serie: adesso non sgaloppazzi come vuoi sul lato lungo ma ti metti qui un attimo bello tranquillo.

Non so se fare cessioni, flessioni e spalle in dentro. Il problema è che nemmeno io sono in grado di insegnargliele. Le ho fatte, ma su cavalli che più o meno conoscevano il concetto e sempre seguita da istruttore. Non vorrei metterle confusione.
Le controflessioni, ad esempio, mi sembra che la distraggano ulteriormente. Magari sono io che sbaglio a farle (quasi sicuramente) ma se con la testa lei si gira verso l'esterno coglie l'occasione per guardarsi in giro.

Non penso lo faccia per dispetto a me. Quando la padrona l'ha vista messa in quella posizione, la prima volta che l'ho montata, ha esclamato che così era molto bella. Ma io sentivo comunque i 100 kg in bocca.
Se le levo il contatto ho notato che si distrae ulteriormente. Ad esempio stavo trottando e si era messa giù, il cap si era spostato e mi dava fastidio, ho staccato una mano (esterna) per sistemarlo e subito ha alzato la testa, puntato le orecchie e guardato in giro.

Winter Mirage

Beh... dunque... il circolo calma, ma calma se parliamo di un cavallo che ti scappa a galoppo e tu lo rimetti in circolo per calmarlo... ma uno, massimo due giri devono bastare... altrimenti c'è qualcosa che non va.
Ed in quel caso, cercando di calmare un cavallo che fa fuga, certamente non "lavori" non metti impulso: stai lì, ad aspettare che gli sbolla la pirlite e poi si torna a lavorare.

Il circolo è calmante appunto solo se lo si prende con calma...  :D


Però il fatto che se molli tutto lei si spaventi è un po' un sintomo universale di un cavallo che non sa portarsi da solo e ha sempre un disperato bisogno di solidissimo contatto.
Solitamente insegnano a risolverlo proprio mollando le vele e sopportando di andare un po' alla cavolo, di non fare bene gi angoli, di zompettare un po' storti... oppure anche tenendo l'incollatura più rilevata del solito o del "corretto"... ma di questo sistema non ho esperienza, e quindi non saprei.
La soluzione poi, non è mai dietro l'angolo... ci va un bel po' che perchè il cavallo capisca che non deve andare in ansia...
Ma non è detto che sia quello il problema giusto nè la soluzione... appunto perchè, come dici tu, senza vedervi è un casino...

:lipsrsealed3:

Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

Luna di Primavera

#13
io io! io c'ho il cavallo che non mi caga... o meglio, mi ascolta, e pigramente, se e solo se per una strana disposizione d'animo di quel momento gli sta bene farlo.

e così, alti e basi peggio che le montagne russe... un giorno sono stra-contenta perchè - che so, riusciamo a fare le figure di maneggio decentemente senza morire, e il giorno dopo sono ultra-frustrata perchè non vuole assolutamente camminare sulla pista, zig-zaga, mi tira in giro, oppure resiste, oppure si pianta oppure tutte queste cose insieme. gli dico va a destra e lui mi tira a sinistra, gli chiedo passo dall'alt e lui va indietro.. cose così, dovute non certamente a mancanza di comprensione dei miei comandi, che saranno pure dati male non dico di no, ma soprattutto ad una resistenza "psicologica" del cavallo.

poi l'istruttore in quattro e quattr'otto ci monta e chiaramente il cavallo fa tutto. e io piangerei.
e, sempre in quattro e quattr'otto, la soluzione che mi dà è "eh beh devi importi".

bene, bravo. sarebbe a dire? "ti devi far obbedire, ti devi far sentire, metti gamba, metti mano"
proviamo... ma porca paletta possibile che per tenerti sulla pista ti debba staccare un dente e martellare il costato, spenzolandomi sgraziatamente verso la recinzione, nel tentativo (vano) di spostare - di peso - 500 kg di cavallo?

ma non s'è detto che l'equitazione è convincere, non costringere? senza contare che col cavolo che vinco io. in tutta franchezza mi sento in un vicolo cieco.

poi magari domani lo monto e lui chissà perchè ci si mette di buona volontà, sempre un po' spento eh, però almeno se gli dico "gira di qui" ci va senza fare storie, se provo un taglio longitudinale va dritto, se chiedo trotto parte subito.

e io, contenta, contentissima certamente, sotto sotto lo strozzerei. perchè io facevo schifo ieri e farò schifo anche domani, a montare... dunque perchè tu cavallo ieri ti opponevi e domani no?

oh, scusate lo sfogo, mi è venuto così.


I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

bionda

#14
Capisco la tua frustrazione. Là fuori è pieno di istruttori che non sono capaci di dire niente di più intelligente che "eh beh devi importi". Il compito dell'istruttore sarebbe quello di scomporre quell'istruzione in quel migliaio di sotto-istruzioni di cui è composta. Bisogna essere capaci e non lo sono.

Winter ha un po' tanto allargato il concetto di messa in mano. Ovviamente è in primis un fatto che riguarda la mano, che va saputa usare, e la bocca del cavallo, che va educata.

Luna, non ti si può aiutare da qui. Però prova a tenere a mente, e a seguire pedissequamente, dei principi semplici e sempre validi, com p.es.:

- la posizione corretta in sella
- tieni correttamente in mano le redini
- non dare aiuti contradditori, se chiedi di avanzare, la mano cede, se tiri, non ti meravigliare se si ferma
- chiedi solo quello che sei certa di ottenere
- non permettere al cavallo di prendere iniziative
- chiedi una cosa per volta
chi ha voglia di continuare, lo faccia......

PS: Me ne sono ricordata io un'altra fondamentale. Le cose si fanno prima al passo, poi al trotto, poi al galoppo. E si ritorna indietro ogni volta che serve.



"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"