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Il talento

Aperto da Pleasure, Maggio 31, 2014, 11:27:05 PM

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Pleasure

L'equitazione è anche una questione di talento del cavaliere?

Secondo voi per arrivare a certi livelli piuttosto importanti, non risultati agonistici ma proprio per essere BRAVI, saper montare tutti i cavalli,  etc è necessario un certo talento oppure bastano semplicemente impegno, lavoro e serietà?

Io credo proprio di sì... ho visto persone, anche proprietari di scuderie, etc che montano in maniera discreta (diciamo così) che però dopo anni e anni di vita in mezzo ai cavalli sono fondamentalmente arrivate ad un livello stabile.  Invece altre persone che sono proprio brave, come dire... hanno un assetto magnifico e il cavallo sempre agli ordini apparentemente senza dover fare grandi sforzi.

Quindi secondo voi è necessario un po' di talento oppure si possono raggiungere alti livelli "semplicemente" con tanto lavoro, impegno e costanza?

Winter Mirage

Eh... che magnifica domanda.

Tu parli di alti livelli.
Alti livelli per me significa gareggiare e vincere.
Gareggiare e vincere senza talento è ben più che possibile.
Hai mai visto gli Sheik del Quatar in salto ostacoli o endurance?
Stanno a mala pena in sella.
Probabilmente hanno una vaga idea di quale sia il davanti e quale il didietro del cavallo.
Ma vincono.

Il segreto?
Sono pieni di soldi.
Comprano cavalli che vincerebbero anche con un sacco di patate in sella.
E li fanno allenare dai migliori trainer del mondo.
Poi mettono le chiappe in sella una tantum e vincono.
Braverrimi.


Ma se come dici tu l'alto livello è imparare a stare in sella a cavalli anche tosti... boh...
:dontknow:
La domanda è decisamente aperta...


Io personalmente sono quella che nella firma cita Cicerone "L'impegno costante supera l'ingegno ed il talento"....e me ne fregio proprio perchè non ho nessun talento.
Ma pur senza talento e con una forte allergia al pelo del cavallo, fieno, fiori e graminacee in generale... eccomi in sella da 20 anni.
Non ho concluso molto, lo ammetto... ma mi rendo anche conto che negli anni sono diventata consapevole del fatto che non cedere mai alla depressione e, quando picchi il naso per terra, farti delle domande, studiare impegnarti 10 volte più di chi ha talento, comunque porta a dei risultati. Magari non grandiosi, ma certamente interessanti.

La mia opus magnum, senza dubbio è la mia cavalla, comprata a 5 anni e mezzo in Olanda.
Mi dissero di venderla, che non sarebbe stata montabile nemmeno a 15 anni, che l'allevatore quando me l'ha venduta ha stappato una bottiglia, che era troppo forte per me e che con il mio fisico non sarei mai stata in grado di restarci in sella senza fare tutti i voli per terra che facevo in quel periodo.

Ci sono diventata scema. Non c'è dubbio.
Probabilmente ho combattuto 10 volte tanto rispetto a quanto sarebbe bastato ad una persona di talento.
Perchè non capisco le cose, perchè le devo provare diecimila volte, perchè son grulla e arrivo sempre in stazione come l'ultimo vagone dell'Orient Express... dieci minuti dopo la locomotiva.


Tuttavia... 'sto grande mostro che era, Mu non lo è decisamente più.
E' un alto livello...?
Oddio no.

Ma sto in sella... contrariamente a tutte le previsioni, e faccio cose che cinque anni fa non avrei mai immaginato di poter fare con nessun cavallo e cose che 3 anni fa certamente non avrei mai immaginato di poter fare con la mia cavalla.

Lo scopo di chi non ha grandi talenti e grandi quattrini, secondo me deve essere questo: vivere serenamente, consapevoli che non avremo mai medaglie al collo, ma che con calma, curiosità e pazienza, possiamo toccare vette che cavalieri di maggior talento ma con meno passione non vedranno mai.










Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

milla

Winter ti quoto, riquoto e straquoto

LindaElenwe

Wow, che domanda interessante...!
Effettivamente sono un pò combattuta.. E' vero, tanto lavoro e tanta costanza possono portare a dei risultati che non ci si sarebbe mai aspettati, ma forse è altrettanto vero che solo tanto lavoro non sempre può bastare..
Non saprei giudicare me stessa (non sarei neanche obiettiva), ma nella mia diretta esperienza mi sono imbattuta in due ragazze in particolare per rispondere a questa domanda, entrambe mie grandi amiche ma molto molto molto diverse tra loro.. Una viveva tra i cavalli da quando era piccola, ha sempre montato e sempre con grande costanza ed era arrivata anche a dei livelli molto alti, con la sua cavalla, eppure quando la guardavi in sella ogni tanto c'erano dei momenti in cui sembrava ci fosse una disarmonia, come se facesse difficoltà a stare in sella e comunicare con la cavalla..
L'altra ragazza invece era sicuramente più inesperta, perchè non aveva la stessa esperienza della ragazza di prima, però son sempre stata convinta che lei avesse un particolare tatto nel approcciarsi a loro, nell'interagirci e nel lavorarci...
Quindi in sostanza io credo che forse il lavoro, la costanza, la passione è il sacrificio, portano sicuramente a raggiungere degli obiettivi notevoli, e sicuramente devono essere alla base di tutto (neanche il talento da solo può bastare!), ma probabilmente una persona dotata di talento è più predisposta ai grandi risultati (non solo agonistici, si intente).
Credo che una buona combinazione sarebbe avere entrambi, talento e spirito di sacrificio..
C'è qualcosa nell'esteriorità di un cavallo che fa bene all'interiorità dell'uomo.

madamen67

Quoto Winter eccome, e mi piace anche quanto dice Linda Credo che una buona combinazione sarebbe avere entrambi, talento e spirito di sacrificio..
Non invidiate. Applaudite e poi fate di meglio

bionda

Chi può dire? Negli anni passati ho visto crescere 4 giovani professionisti dell'equitazione. C'è differenza di talento tra uno e l'altro e l'altra? Quale tipo di talento poi, fisico? Tra le 3 ragazze che ho sott'occhio in questo momento forse una è  partita leggermente svantaggiata rispetto alle sorelle, perchè è fisicamente più secchina e rigidina, ma di fatto è quella che monta meglio.

L'esercizio... i 4 giovani professionisti hanno montato diverse ore al giorno tutti i giorni fin da bambini. Noi dilettanti possiamo fare a meno di romperci la testa su questo, 5 ore a settimana non sono comunque niente, ci vanno 5 ore al giorno. Allora impari, altrimenti impari solo qualcosina   :icon_confused:

Una bella differenza, secondo me, la fa la cultura. Studiare, oltre che provare, cercare maestri diversi e non fermarsi a scimiottare il primo che capita senza una riflessione.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

alex

Penso che montare bene sia alla portata di tutti (che ne abbiano la volontà e la possibilità in termini di tempo/denaro); raggiungere l'eccellenza è invece un obiettivo per pochi, quelli che hanno sia il talento, che l'opportunità di svilupparlo. Esattamente come qualsiasi altra arte (tipo la musica).

In particolare, penso che per l'equitazione il talento degli eccellenti sia un mix di peculiari caratteristiche sia fisiche, che caratteriali e mentali.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Pleasure

Mi è piaciuto molto il tuo intervento WinterMirage! Ti faccio i miei complimenti per quello che sei riuscita a fare con la tua cavallna!

Anche io, come ho scritto nel primo post, penso che per raggiungere l'eccellenza sia necessaria una combinazione di talento, impegno e sacrificio. Ho volutamente lasciato stare il discorso risultati agonistici=eccezionale cavaliere perchè secondo me  il cavallo che si porta in gara incide più del 50% sui risultati. Sicuramente il cavaliere in sella sarà bravo ma con tanti soldi per potersi permettere un cavallo di talento (in questo caso il cavallo :D)

Per me il cavaliere eccezionale è quello che con il giusto mix di talento e impegno riesce ad avere risultati soddisfacenti anche con un cavallo difficile, nei limiti delle possibilità dell'equino.

Ma credo che questo discorso sia trasversale,  per tutti gli sport bisogna avere un marcia in più se si vuole essere eccezionali, pur allenandosi costantemente e con sacrificio.

Quindi,  come capire se si ha talento o meno?  :horse-cool:

alex

Penso che un bravo istruttore abbia chiara in menta la facilità e la velocità con cui un allievo apprende, e si accorga subito del fatto che alcuni allievi apprendono con facilità e velocità fuori del comune. Una domanda a chi è vecchio del mestiere o ha letto chili di biografie: esistono cavalieri eccellenti che hanno cominciato a montare tardi, oppure - come mi pare avvenga in alcuni sport e in alcune arti - se il battesimo della sella avviene dopo una certa età (10? 15? 20 anni?) la possibilità di raggiungere l'eccellenza sfuma?

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

E' così, bisogna sentire il lallo e il lallo lo si sente - come ha detto una nostra gentile utante - collo culo, tradotto in termini più elementari, sentiamo la nostra belva colla sensibilità/colle sensazioni, qualità che si sviluppano nella infantia et nella prima adolescentia, quando la paura e le sovrastrutture culturali non ci hanno già fatto allontanare dalla bella condizione di naturalità animala.

Anche le moto, come i lalli, si sentono collo culo, la carriera dei motociclisti moderni comincia a 3/4 anni a 7/8 anni già hanno campionati nazionali colle minimoto, Marquez, ma prima ancora Valentino ecc. ecc. a 16 anni era già campione del mondo 125 oggi - a 21 anni - un ira di dio nella motogp, ci potrebbero essere/ci sono delle ecceptioni; nel motociclismo solo Max Biaggi ha raggiunto l'eccellenza cominciando a correre a 17 anni, nell'equitazione, non conosco eccezioni, forse ce ne saranno nel dressage o nellendurance, sports dove ci vole poco coraggio, bastano tanto dinero per comprare una belva competitiva et un poca di applicatione...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

PokerFace

Pierre durand lavorava in banca. Monticchiava. Era uno normale. Faceva garette roba piccola. Un giorno incontra un mezzo trotter e ci crede. Quel mezzo trotter si chiamava jappelup. Arrivano insieme ai giochi olimpici. Non vince i weg perché in finale c era lo scambio di cavalli e lui chiaramente su qualsiasi altro cavallo mostrava tutti i suoi limiti tecnici e intuitivi. Dopo jappelup pierre ha acquistato altri cavalli molto buoni che già saltavano nel circuito massimo. Non ha piu vinto nulla. La sua carriera è finita von jappelup. Non bastano i soldi o un cavallo eccezionale. Anzi bastano ma solo x essere una meteora. Quelli che sono al top da 20 anni ci sono non per i soldi. Ci sono perché sono dei mostri.. alieni.

Kimimela

Anche io quoto winter in tutto e per tutto.
Proprio ieri mentre guardavo classhorsetv quegli scellerati Sheik del Quatar in salto ostacoli mi venivano I brividi e pensavo quanto possono fare i soldi.
Loro hanno in mano dei signori cavalli che fanno tutto da soli, sono I cavalli che portano questi pseudo cavalieri dall'altra parte dell'ostacolo ma mi chiedo: che soddisfazione c'e' dietro a tutto questo?
nel senso: se io prendo un cavallo del genere ci salto pure io o se compero un "mostro equino" del reining e' ovvio che mi porta in gara e posso anche vincere.
Ma non c'e' soddisfazione, non c'e' rapporto col cavallo perche diventa solo un mezzo per...fare bella figura o vincere.
Queste persone non hanno talento, sono semplicemente ricche.
Il talento lo devi avere insito in te, nelle vene, non viene con gli anni ne con l'impegno.
E' una cosa che o c'e' oppure no.
Questo non esclude che si possano raggiungere eccellenti livelli con sudore, impegno e umilta.
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

nyna

Insomma, i signori del Qatar non hanno solo (tantissimi) soldi.
Da quando li vedo lavorare sono convinta che certe culture arabe/medio orientale abbiano un dono nella comunicazione con gli equini. Hanno un rapporto con i cavalli difficile da spiegare ma assolutamente efficace.
Detto questo, sfido chiunque a prendere uno dei loro cavalli e farci un percorso da 1,60.
Sono brutti da vedere, ma calcolando che fino a due anni fa di concorsi non sapevano neanche le regole, io credo che stiano facendo un ottimo lavoro.

rhox

salvo vedere al makthoum che fa endurance... lì c'è ben poco di elegante.. vi lamentate del so.. ma guardate lui (invece il figlio è molto più piacevole da vedere)
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

nyna

Ah no, non sono eleganti.

Anche il ragazzo che lavora con noi (marocchino) è molto poco elegante. Però con lui i cavalli sono sereni, tranquilli, fiduciosi, anche quelli molto difficili. E riesce a fare del lavoro in libertà con i cavalli da rimanere a bocca aperta, senza aver imparato da nessuno. Lui SA cosa fare, dentro di se ha la chiave.