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Il talento

Aperto da Pleasure, Maggio 31, 2014, 11:27:05 PM

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Kimimela

Citazione da: rhox - Giugno 03, 2014, 01:13:40 PM
io ho conosciuto da giovane andrea verdina.. giovane squattrinato che è arrivato alla nazionale di completo con un trotter ritirato dalle piste.. coi soldi che aveva quello poteva permettersi, ha fatto finchè non è arrivato ad interessare la fise, si è fatto affidare un cavallo e con quello è andato in uk a allenarsi per poter competere. non è mai stato il nostro cavaliere di punta, ma le sue soddisfazioni se l'è tolte..
nel frattempo per potersi mantenere faceva il guardiano in un campo da golf, si è messo assieme a un'amazzone benestante che gli teneva i cavalli a casa e gli prestava il van, ecc ecc..

s'è fatto il tombino, ma ai vertici ci è arrivano senza un quattrino!
l'eccezione che conferma la regola :horse-wink:
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

Bubba

Beh no, a esser sinceri non e' che tutti i top trainer di reining provengano da famiglue equitanti o facoltose.
Piu' di qualcuno e' partito con poco, lavorato negli USA, lavorato lavorato lavorato lavorato e son tprnati.
Chi aveva il talento e' emerso.
Sara' stata anche fortuna ecc.. ecc.. ma qualcuno ce l' ha fatta  :chapeau:

rhox

che assieme a durand e altri non costituisce poi più così tanto l'eccezione..

altro microesempio, catalano con il suo parytet, cavallo venduto perchè aveva ucciso con un calcio il suo precedente proprietario durante una gara di endurance (sfortuna purtroppo), carattere moolto complesso eppure hanno creato un binomio indissolubile che li ha portati ad essere il primo italiano a tagliare il traguardo del mondiale in malesia. cavallo comprato per un tozzo di pane da una persona normalissima
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

Pleasure

Quando ho aperto il topic ho voluto intendere "talento" proprio come la capacità di fare cose straordinarie con cavalli anche difficili, saper montare tutti i tipi di cavalli, saper gestire tutte le situazioni, ecc. in modo "naturale". E' ovvio che poi per sviluppare queste capacità servono anche l'impegno, la costanza e la dedizione ma mi chiedevo se secondo voi qualcuno senza questa "naturale marcia in più" potesse arrivare a degli alti livelli.

Non volevo che la discussione sfociasse sui soldi, i cavalieri che avete postato sono perfetti come esempi di gente che ha talento e che senza soldi è riuscita a raggiungere alti livelli. Però per essere coerenti vorrei un esempio di un cavaliere senza un "talento naturale" ma che si è fatto un mazzo quadrato per arrivare dov'è arrivato. A me non viene in mente nessuno, infatti ritorniamo alla domanda cardine del topic  :horse-wink:

Come avevo scritto precedentemente la questione gare ad altissimi livelli, l'avevo in qualche modo accantonata perchè ad alti livelli dipende molto dal cavallo che porti in gara. E' vero che il cavaliere deve essere un ottimo cavaliere per poter condurre un cavallo del genere però se hai un cavallo limitato nelle potenzialità non è che puoi pretendere chissà cosa.

rhox

il talento non esclude che uno si faccia un mazzo quadro..
tu pensi che portare un trotter ai nazionali di completo sia solo talento? che portare al fondo un cavallo a 160 km in malesia (96% di umidità) che non si faceva montare sia solo talento e non mazzo quadro?

e dai, il talento può aiutare nel rendere meno difficile il percorso, ma il mazzo per arrivare a quei livelli te lo fai comunque a prescindere!

Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

Pleasure

Citazione da: rhox - Giugno 03, 2014, 02:24:13 PM
il talento non esclude che uno si faccia un mazzo quadro..
tu pensi che portare un trotter ai nazionali di completo sia solo talento? che portare al fondo un cavallo a 160 km in malesia (96% di umidità) che non si faceva montare sia solo talento e non mazzo quadro?

e dai, il talento può aiutare nel rendere meno difficile il percorso, ma il mazzo per arrivare a quei livelli te lo fai comunque a prescindere!

Cit: " E' ovvio che poi per sviluppare queste capacità servono anche l'impegno, la costanza e la dedizione ma mi chiedevo se secondo voi qualcuno senza questa "naturale marcia in più" potesse arrivare a degli alti livelli."

Il suo talento potrebbe anche essere stato comprendere che quel trotter era un cavallo eccezionale. Magari lui aveva resistito perchè aveva capito che quel cavallo aveva qualcosa in più. Magari chi, senza quel talento che in questo però è più una "visione", dopo un anno di lavoro si sarebbe arreso. Non c'è una sola forma di talento.

Bubba

L' eccellenza e' eccellenza. Se uno e' negato non arriva.
Vale per i cavalli, credo anche per i cavalieri.

Non fai 75 senza talento E un sacco di lavoro.
Il lavoro da solo fa tanto. Ma non credo basti per raggiungere l' eccellenza

Pleasure: bellissima osservazione!

Pleasure

Citazione da: Bubba - Giugno 03, 2014, 02:34:11 PM
L' eccellenza e' eccellenza. Se uno e' negato non arriva.
Vale per i cavalli, credo anche per i cavalieri.

Non fai 75 senza talento E un sacco di lavoro.
Il lavoro da solo fa tanto. Ma non credo basti per raggiungere l' eccellenza

Pleasure: bellissima osservazione!

Grazie Bubba  :horse-embarrassed:
Hai centrato in pieno la mia domanda!

Kimimela


Il talento senza il cavallo giusto non basta.
Proprio l'altro giorno guardavo il dressage e c'era l'intervista a una tedesca che ha fatto diverse performance eccezionali con un cavallo che si chiama Demon hill, li guarderesti per ore...sono perfetti. Ma anche lei diceva che quei risultati li ha ottenuti grazie a due cavalli che ha avuto, quella precedente e lui Demon Hill.
Certamente ci vuole tantissimo impegno ma entrambi del binomio devono avere talento o voglia di lavorare. Non per altro si chiama binomio
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

Winter Mirage

Nuuuu... citi proprio Helen Langehanenberg...  :benedizione:
....Helen,la quale, prima di avere il cavallo giusto non era niente e nessuno...
Proprio lei che prima di Damon Hill probabilmente montava divinamente bene, ma c'erano a mala pena i suoi genitori che si ricordavano come si chiamava...

LEI è l'esempio sfavillante del fatto che a volte è il cavallo che rende famoso il cavaliere.
Magari il cavaliere ha anche dei numeri grandiosi... ma senza un cavallo con numeri PIU' grandi, resti nessuno.

Certo però è che devi essere un cavaliere decente per sfruttare un gran cavallo.
Faccio un nome: Seldana...
Che fine ha fatto?
Chi l'ha più vista...?

...risparmiamoci la guerra nucleare che si scatena se nomino Totilas...

Ma comunque resta il fatto che un grande cavallo non può tutto, in un binomio.
Ma può moltissimo.

Come dimenticare Puricelli che, sempre pacato e garbato, disse in un commento di una gara di uno di quei famosi signori del deserto (che anche qui... perdonatemi lo stereotipo... i signori del deserto, vivono NEL deserto... non a Dubai. Se vogliamo parlare di legame mistico con i cavalli mi viene più facile abbinarlo a chi vive con i cavalli tutto il giorno, sia irlandese, giapponese o esquimese... e non a chi ne compra a mazzette in germania, li allena in australia e li monta tre volte l'anno in Longines  per farsi figo...)
...e comunque dicevo del pacatissimo Puricelli che va a dire "Sì... ehm... il cavallo è bravissimo, ha fatto una gara eccezionale... il cavaliere... beh... è rimasto in sella. E non è che sia stato un gran che d'aiuto."

Come negarlo?

E sono leggende questi cavalieri?
No, sono barzellette.
I loro cavalli sono leggende. E li rendono barzellette anche peggiori.

La verità è che ci sono dei momenti in cui il talento del cavaliere deve poter sopperire alle mancanze del cavallo e viceversa.
Chi diventa veramente grande?
Chi trova il cavallo complementare ai propri difetti.
Certo, entrambi devono avere dei numeri notevoli come base, siano essi dati da inclinazione naturale o dura praticaccia... ma poi sta al caso, al fato, alla iella o simili farti arrivare il cavallo giusto nel momento giusto.
Un cesso come Ornella Mail, una cabarettista come Myrtille Paulois, un coso macchinoso come Winningmood, sto tappo ciccione di Valegro, o un cacchio di trotter (che però si chiamava Balagur)... tutti loro sono stati e sono leggende... ma in buona parte assieme ai cavalieri che hanno e che li hanno resi grandi.

Sono stati in mano ad altri prima... ma nessuno ci ha saputo cavare un ragno dal buco.
Molti non hanno nemmeno trovato il buco.
E non erano gente di poco talento...
Semplicemente, non erano il pezzo giusto del puzzle.

Ve la immaginate, Paprika della Loggia sotto la sella di Meredith?
:icon_eek:
E che cosa ne sarà della Truppa dopo Eremo?
Che cosa è stato di Pessoa dopo Baloubet?

Sono in pochi i cavalieri internazionali che sopravvivono al "cavallo della vita".

E non è perchè gli manchino i quattrini o il talento personale o il cavallo con i numeri...

E che o hai veramente tanti quattrini da poterne comprare a cavagne... oppure ci va anche un po' quello giusto.

Ci va quello che ti capisce, che ti para le chiappe, e che tu in sella riesci a guidare e correggere quando è lui/lei a fare casino.


E questo è vero ai grandi livelli come nelle fattorie.
Se trovi il cavallo giusto, quello complementare, quello che non risente dei tuoi difetti e che è carente precisamente nei punti in cui tu invece sei forte... ecco che, indipendentemente dal livello o dal talento, si riesce a dare il 110%.

Che poi il 110% di Damon Hill sia un podio ed il mio una spalla in dentro non fa differenza: io ed Helen abbiamo quest'unica cosa in comune... nessuna di noi due sarebbe dove è adesso se sotto le chiappe non avesse avuto il cavallo perfetto.
Nemmeno giusto.
Proprio quello perfetto, che si incastra con te come un pezzettino del puzzle al punto da non capire più bene dove finisce uno e comincia l'altro.


Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

milla


bionda

Citazione da: Winter Mirage - Giugno 03, 2014, 09:07:08 PM
Nuuuu... citi proprio Helen Langehanenberg...  :benedizione:
....Helen,la quale, prima di avere il cavallo giusto non era niente e nessuno...
Proprio lei che prima di Damon Hill probabilmente montava divinamente bene, ma c'erano a mala pena i suoi genitori che si ricordavano come si chiamava...

Mi scuso con Pleasure, perchè ritorno OT e si torna a parlare di soldi. Io sono una fan sfegata di Helen da quando mi sono imbattuta causalmente in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=L2keXzxWEGY

Era il lontano 2009, questo era l'unico video di HL sul tubo. A quel tempo una ripresa di dress con il cavallo non incappucciato e con andature sciolte e brillanti, non massacrate, era una vera rarità!

La cavalla nel video è Responsible Old, addestrata da HL dall'inizio, la sua prima cavalla da GP. HL partecipava solo a qualche raro GP in Germania o in Olanda, probabilmente non aveva gli sponsor e i soldi per fare di più e girare per il mondo. Dove partecipava arrivava sempre al 4-5 posto, alle spalle dei big che la vittoria se la comprano, ma 5 gare all'anno non danno molti punti, e si aggirava sulla 90esima posizione del ranking FEI. Comunque lei è dell'82, aveva anche solo 27 anni lì.

Lavorava anche da Ingrid Klimke, e quando la Klimke si è messa in maternità, le ha lasciato Damon Hill, che poi ha potuto tenere per se. E sì, Damon Hill le ha procurato la fama di adesso, ma perchè attaccati al cavallo di IK c'erano anche gli sponsor! Non occorre che mi dilunghi di più, sappiamo che nel dress chi ha più punti, più punti prende.

Citazione
Chi diventa veramente grande?
Chi trova il cavallo complementare ai propri difetti.
....
Sono in pochi i cavalieri internazionali che sopravvivono al "cavallo della vita".
....
Ci va quello che ti capisce, che ti para le chiappe, e che tu in sella riesci a guidare e correggere quando è lui/lei a fare casino.

E questo è vero ai grandi livelli come nelle fattorie.
Se trovi il cavallo giusto, quello complementare, quello che non risente dei tuoi difetti e che è carente precisamente nei punti in cui tu invece sei forte... ecco che, indipendentemente dal livello o dal talento, si riesce a dare il 110%.

Che poi il 110% di Damon Hill sia un podio ed il mio una spalla in dentro non fa differenza: io ed Helen abbiamo quest'unica cosa in comune... nessuna di noi due sarebbe dove è adesso se sotto le chiappe non avesse avuto il cavallo perfetto.
Nemmeno giusto.
Proprio quello perfetto, che si incastra con te come un pezzettino del puzzle al punto da non capire più bene dove finisce uno e comincia l'altro.

Al solito, ci credo poco che dipenda dal cavallo. Credo piuttosto che per fare il 110% ci vada, da parte del cavaliere, un tale impegno a capire quel singolo cavallo, una tale motivazione psicologica verso QUEL compagno, che anche uno/a bravo difficilmente riesce a riviverla più volte con soggetti diversi.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

Kimimela

Winter come al solito hai centrato il punto.
A fare I grandi cavalieri ci sono dei grandi cavalli e viceversa.
Un grande cavaliera con una brocco sotto alle chiappe non lo guarderebbe piu nessuno!
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

Fra287

#43
A me sembra incredibile ritenere che gli arabi siano incapaci e che montino i cavalli solo in gara.
Non stiamo parlando delle 100 dove qualsiasi cavallo con un minimo di cuore ti salva.
Stiamo parlando di 160.
Sono gare in cui DEVI avere un'idea di quello che stai facendo, se no ti ammazzi.
Sono gare per le quali DEVI allenarti tutti i giorni, se no ti ammazzi.
Ma davvero credete che tutti ne saremmo capaci? O quantomeno, credete che basti avere un cavallo da 160 per saltarle?

E comunque, loro stanno facendo una cosa sensatissima.
A quanti consigliamo sul forum di comprare un buon cavallo e farsi seguire da ottimi istruttori?
Loro stanno facendo la stessa identica cosa. Ovviamente, va tutto proporzionato: avendo un portafoglio di un certo livello, stanno comprando i migliori cavalli e si stanno facendo seguire dai migliori istruttori. E visto che sanno di non essere perfetti cavalieri, fanno montare i cavalli a gente più in gamba di loro per tenerli registrati.
Io farei lo stesso.

raffaele de martinis

Noi ragasse siamo troppo lallocentriche, in realtade ben difficilmente un lallo grande pote fare un grande una schiappa.

Mancinelli da ragassino saltava con autentici catenacci e metteva in fila lalli da molti miglioni di lire acquistati dai figli di papà, ai tempi - c'era una categoria - dove i barrage si facevano scambiandosi le belve, proprio perché si era capito che:  est sempre il cavaliere che deve interpretare il lallo e non viceversa,anche Ambassador - il mitico pomellato - con cui il Cavaliere vinse le Olimpiadi era un scarto, saltava solo con lui in mano ad altri era un brocco.

5stelle per Fra,

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...