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Rapporto da terra e da sella

Aperto da milla, Novembre 24, 2014, 07:28:37 PM

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milla

Due domande:
-i cavalli riconoscono le persone? Più in particolare il cavallo è in grado di capire se la persona che ha in sella è la stessa persona che lo accudisce a terra o no? Ricordo che il Colonnello sosteneva che i cavalli sono diversi dagli altri animali d'affezione e non riconoscono le persone quindi non sono neanche in grado di riconoscere chi li monta.
-il tipo di rapporto che una persona ha col proprio cavallo da terra influisce sul rapporto tra i due qundo il cavallo è montato? Cioè un buon rapporto a terra è ininfluente quando la stessa persona è in sella?
Prego, possono partire i pipponi, leggerò con molto interesse  :happy1:

Angeletta85

si e si.

la mia cavalla ne è di esempio.
a terra con le persone è buonissima, con me ma anche con altri...salvo che secondo chi si prende piu o meno libertà.
per dire sa che con me il biscotto lo prende alla fine di tutto il grooming ,con l istruttrice per dire lo reclama prima....

e in sella pure,sente tanto l autorità del cavaliere.

secondo me ci sono cavalli piu sensibili di altri..piu padronali di altri.
...è impossibile solo se credi che lo sia...

Winter Mirage

Mu mi riconosce a distanza di mille miglia. Quando le fa comodo, si intende.
Ma fare orecchie da mercante è un talento extra.

Quando era spersa e soletta, appena arrivata nel nuovo maneggio, mi ha chiamata dal parcheggio, a 200 metri di distanza.
Le cavalle di Rhox e Nicola li chiamano appena si accorgono che stanno arrivando.


E sì, ti riconosce anche in sella.
Ricordo che ne avevo parlato anche con il colonello: mica il cavallo è scemo, ho osato ribattere. Se sei tu che lo vai a prendere, che lo selli e lo prepari, lui TI VEDE, oltre a sentirti e percepirti, quando gli zompi sopra.
Dico, sei lì, accanto, e poi zac... sei in sella... è OVVIO che il cavallo lo sappia.

Se poi tu sei quello che, in buona ed in cattiva sorte, sei sempre presente diventi, come è naturale che sia, una parte del mondo dell'equino. Se sei quello attorno a cui ruota il 90% della sua vita in compagnia dell'uomo, facilmente sei una persona indimenticabile (nel bene e nel male).


La discussione però si fa più interessante se vogliamo invece lasciar stare i cavalli di proprietà di un singolo cavaliere e montati/accuditi regolarmente sempre dallo stesso cavaliere.
Di fatto, cavalli del genere conoscono il loro bipede, e non si sbagliano nel riconoscerlo così come noi non ci sbagliamo nel riconoscere loro.


Certo che se poi si vanno a prendere cavalli maneggiati da più persone, magari anche di frequente... beh, lì è più aperta come discussione.
Io ritengo che riconoscano in egual maniera: ma se le cure ed i lavori sono compito di diverse persone, potrebbe tutto sommato non interessargli poi tanto stare a fare grandi distinzioni.
Voglio dire: tu sei quello della corda, tu sei quello della sella, tu sei quello del martedì e tu del sabato... bah... confusione, casino, cose poco interessanti, dopotutto chissene... finisce più facilmente che l'unica attenzione che presteranno di tutto cuore sarà allo stalliere con il fieno.
:chewyhorse:











Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

elleon

Pippone interessante che prevede un lungo dibattito.
I cavalli riconoscono le persone? Si. Riconoscono chi li somministra da mangiare e chi li fa lavorare. Da sella riconoscono subito quello incapace da quello con cui possono fare meno gli stupidi. Riconoscono il tipo di atteggiamento del cavaliere infatti ci sono cavalli che sono montabili da una sola persona proprio perchè abituati allo stesso addestramento e al modo di montare del padrone. Ci sono i cavalli da scuola abituati a tutti che eseguono ogni comando a prescindere ( parlo di richieste banali), i cavalli dei privati manifestano i difetti e i pregi di chi li monta abitualmente.
Il cavallo secondo me ha un modo di conoscere diverso dal nostro, lui riconosce in base alla voce, all' atteggiamento, anche solo dalla posizione in sella, si basa sui 5 sensi, l' odore della persona, la vista, il modo in cui entriamo in contatto fisico con loro. Il mio cavallo appena parcheggio la macchina, smette di mangiare e alza la testa guardandomi a lungo. Cosa gli passa per la testa non lo so ma è evidente che mi vede e mi riconosce, il fatto poi che a volte mi venga incontro mentre altre mi gira il sedere e torna per i fatti suoi  è secondario... :icon_axe:
Riguardo alla seconda domanda, se il rapporto che una persona ha col proprio cavallo da terra influisce quando il cavallo è montato io rispondo che è FONDAMENTALE. Da qui però si apre una lunga parentesi di come io svolgo il mio lavoro da terra che inizia da quando vado a prendere il cavallo in paddock. Sono modi di concepire l' equitazione e il rapporto uomo cavallo che dividono molto le idee e le mentalità. Io personalmente seguo il metodo Parelli, non perchè vada di moda ma perchè ho iniziato per pura curiosità e durante il cammino ho trovato tanti spunti interessanti su cui lavorare che mi hanno aiutata moltissimo nella gestione di un cavallo difficile. Per 15 anni ho preso il cavallo e l' ho sellato cercando di risolvere i nostri problemi da montato, invece da qualche mese ho iniziato un approccio diverso che parte dal grooming fino al lavoro a terra vero e proprio e molti risultati positivi li ho ottenuti. Sono una profonda sostenitrice del rapporto a terra con il cavallo perchè  secondo me tutto parte da lì.
Conquista la fiducia di un cavallo e avrai conquistato il mondo..

milla

ATTENZIONE: non ho chiesto se i cavalli riconoscono l'autorità, la capacità, l'abilità, la decisione o quel che volete voi del cavaliere perchè quella la riconoscono di sicuro, a qualunque cavallo bastano due secondi per capire se quell'umano che è montato è indeciso o deciso, sa o no ecc. e si regola immediatamente di conseguenza.
Io chiedevo se la mia cavalla sa che la tipa bionda che le porta le carote, la porta a mangiare l'erbetta, la pulisce ecc.ecc. è LA STESSA tipa bionda che si accomoda in modo più o meno precario sulla sua schiena?
Chissà se esistono degli studi "scientifici" su questo?

alex

Non è una risposta scientifica ma una semplice congettura.

Negli animali sociali il riconoscimento degli altri individui del gruppo è importante - fino a livelli impensabili, di coppie di mammiferi o uccelli che si riconoscono in mezzo a assembramenti di migliaia di animali che - per noi - sono quasi identici. Noi -animali sociali - abbiamo notevoli capacità di riconoscimento dei nostri simili.

I cavalli si riconoscono fra di loro, anche a distanza (ossia: solo con la vista)? direi che ci sono pochi dubbi; quindi nella loro mente è prevista la facoltà "riconoscimento di un individuo specifico".

Se sanno riconoscere altri cavalli, perchè mai dovrebbero essere incapaci di riconoscere gli uomini? Il cavallo ci tiene spesso d'occhio mentre siamo montati: ha una vista laterale eccellente, basta che fletta un pochino l'incollatura e il cavaliere entra nel suo campo visivo. Ergo....
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

milla

Ecco Alex mi interessava conoscere la tua opinione.
E che mi dici sulle correlazioni tra rapporto cavallo-cavaliere a terra e da sella? Un buon rapporto a terra aiuta a montare bene o sono due cose non correlate?

alex

Per quel che vale la mia esperienza, un buon lavoro da terra (e per "buon lavoro da terra"  mi riferisco a attività Parelli o parelliforme)  aiuta eccome, il binomio cambia parecchio anche nel lavoro da sella; ma ho avuto l'impressione che il maggiore beneficio lo abbia il cavaliere, è lui che "cambia mentalità" e che poi, montato in sella, è molto diverso.

Suppongo che anche altri stili di lavoro "da terra" abbiano un risultato simile; ma non conoscendoli, lascio la parola a chi li conosce.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Caro Alex, è esattamente il contrario di quanto dici, parlo del lavoro da terra come preparatorio agli esercizi sellati, tutta una tradizione è basata su questo, dall'antica scuola di Vienna alla scuola francese moderna alla preparazione dei polledri alla tedesca così bene descritta da Klimke.

Se poi ti riferisci ai sollazzi, per mia esperienza, non hanno alcuna influenza col lavoro in sella... come potrebbero? Forse possono rafforzare il contatto/il rapporto/la relatione ragassa-lallo ma questo cosa c'entra colla Equitazione ?

Si può essere dei magnifici addestratori di lalli da terra senza saper montare allo lallo... Bice che dice?
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Bubba

Ti riconoscono anche dopo anni, come riconoscono sentieri, luoghi e compagni.
Non so di studi a riguardo, ma vi sono una marea di prove empiriche ( risparmio il pippone).
Il fatto che il colonnello non lo ammetta mi lascia sconvolta e ridimesiona l' immagine che ho di lui.

Il rapporto da terra ( il rapporto in generale) serve. Mi spiego: se sale uno sconosciuto Bubba rovescia il collo, divdnta rigudo, comincia a sudare e cerca di rompere al trotto. Scende lui, salgo io, il cavallo distende l' incollatura e torna versione" lallo carino".
NB ovviamente, il laviro montato resta condizionato dalla mia incapacita'. Con uno bravo lui, magari rigido e preoccupayo, puo' eseguire cose che io non riesco a fargli fare. Tipo il passo spagnolo, che lui saprebbe fare ma io no.
fatto che ci sia un kegame lo vedi nei momenti bui ( veterinario, imprevisto in passeggiata) dove le sue reazioni cambiano a seconda che ci sia qualcuno di cui si fida o no.
Sempre secondo me, ovviamente.

alex

E' bello lasciare la parola a chi li conosce (altri sistemi oltre Parelli) e ottenere una conferma di quanto si dice.... però associata alla affermazione che si sta dicendo esattamente il contrario.

Le cose stanno così, basandomi anche su quello che dice Raffaele: le buone vecchie scuole curano il lavoro da terra; l'attuale equitazione che la maggioranza di noi ha conosciuto quando ha imparato - lo trascurano; Parelli cura il lavoro da terra.

La conclusione obiettiva e logica sarebbe: Parelli è più simile alle buone, vecchie scuole di quanto lo sia l'equitazione che - qui e ora - ci viene correntemente insegnata. Secondo me, questa è la chiave del suo meritato successo; ovvio che Parelli potrebbe non servire a nulla a chi inizia subito bene secondo i dettami di una buona vecchia scuola, ma quanti sono questi soggetti fortunati? Li contiamo? Se le cose stanno così, benvenuto Parelli.

Ribadisco: per chi non ha la fortuna di essere imparato fin dall'inizio secondo i principio di una buona vecchia scuola, o meglio ancora: da chi fa un'equitazione moderna che incorpora il meglio delle vecchie buone scuole, la scoperta del lavoro a terra (della "relazione"  :horse-wink:) può essere illuminante e risolvere problemi che si trascinavano da anni cercando malamente di risolverli dalla sella. Lo dico per ripetute evidenze sperimentali.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

rhox

i cavalli hanno le orecchie, quale è il cavaliere che non emette un suono mentre è in sella che un cavallo non possa associare a chi solitamente vede a terra? :horse-wink: :firuu:

i cavalli sanno benissimo chi siamo, gradevoli o meno, e quando in sella ci siamo noi o altri. non facciamoli più "scemi" di quel che sono: la loro sopravvivenza dipende dallo studio dell'ambiente e dalla risposta agli stimoli. se non capissero cose come chi è l'umano che ho davanti o che in spalle sarebbero estinti da tempo!

diciamo che la cosa diventa lampantissima quando si vede un cavallo che non sopporta il suo proprietario/cavaliere!
mai visto cavalli tranquillissimi che improvvisamente non si fanno avvicinare, mordono, scappano, corrono come pazzi sotto la sella, ecc? e magari il giorno dopo vederli in mano a chi li pulisce o a un cavaliere occasionale?
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

bionda

Mi accodo: non sono mica scemi!

Sanno chi c'è in sella e lo scambio tra cavallo sellato e cavaliere che ci sta sopra è sempre un rapporto come un altro, diverso a seconda dei soggetti.

Il mio ha avuto più padroni, e ha fatto anche il cavallo da scuola. Se sale un estraneo, lui si mette in modalità "bravo cavallo" ed è perfetto, una macchina, chiunque ci sia sopra. Con me, dipende, si sente più libero di esprimere anche il suo cavallo-pensiero  :horse-embarrassed:

Per contro, se mi fermo a fianco dell'istruttrice per far salire lei, deve tenermelo, perchè non mi fa scendere. Con lei mette il turbo, ma gli viene l'ansia da prestazione. Quando risalgo io, sta fermissimo "fiuu... salta su, mami, che ci rilassiamo."

"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

milla

Ok mi pare che più o meno tutti concordiamo sul fatto che il cavallo riconosce le persone.
Rhox la mia Capa ha fatto esattamente il discorso che hai fatto tu, ovvero i cavalli sono prede quindi se non fossero sensibilissimi all'ambiente circostante si sarebbero estinti da un pezzo.

La seconda domanda mi pare sia più difficile infatti io per "lavoro da terra" non intendo il lavoro alla longia, con redini ausiliarie, ai pilieri ecc. cui si riferisce Raffaele alludendo ai Maestri ma semplicemente al rapporto cavallo-cavaliere, ai puccipucci, allo stabilire una leadership ecc.
Domandavo perchè ho la sensazione che, come dice Alex, serva più al cavaliere che al cavallo, aumentando la fiducia e la sicurezza del primo.
Che ne pensate?

rhox

per me un rapporto da terra non si riflette sempre sul rapporto da sella. centra moltissimo anche l'educazione e come è stata eseguita la doma: ci sono cavalli che sono sempre perfetti perchè gli è stato inculcato/caratterialmente sono così e ci sono quelli che per quanto ti adorino a sella non sono così bravi..
noi possiamo migliorare, ma a mio parere anche lavori come Parelli, ecc insegnano un po' al cavaliere e un po' rendono solo sicure le risposte del cavallo. non gli creano un "bisogno" di essere con te. non agiscono sulle emozioni, solo affinano l'addestramento..
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso