• Welcome to Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli..

Rapporto da terra e da sella

Aperto da milla, Novembre 24, 2014, 07:28:37 PM

« precedente - successivo »

elleon

Ho visto cavalli liberi in pascolo " scegliersi" il loro compagno preferito e piangere e chiamarlo quando veniva tolto. Non ho mai attribuito questo fatto all' affetto ma al semplice fatto che uno era più dominante dell' altro e infondeva quella sicurezza e serenità che quando veniva a mancare, l' altro si sentiva perso. Ho avuto l' esperienza nei miei anni trascorsi a lavorare con i cavalli di avere qualche soggetto che mi seguisse come un cagnolino, bastava fargli una voce e correva da me, mi chiamava quando arrivavo ma non ho mai pensato fosse affetto, l' ho sempre attribuito al fatto che collegassero me a qualcosa di piacevole e di conosciuto. Il cavallo che ho adesso è molto introverso, sta molto per i fatti suoi ma non mi lascia stare un attimo, se sono con lui mi è sempre addosso fisicamente ma in questo leggo una grande dominanza non affetto. Con lui faccio molto lavoro in libertà e mi segue come un ombra, mi trotta accanto, galoppa se galoppo, si ferma se mi fermo. Io questo lo chiamo addestramento o anche conoscenza ma non affetto.
Spesso quello che vediamo lo attribuiamo a quello che vogliamo vedere o alle nostre convinzioni. Se Rhox vuole vedere affetto nei comportamenti dei suoi cavalli è incline a credere che sia quello. Se io voglio vedere " il non affetto" ma altro come l' abitudine, la conoscenza reciproca e la fiducia, leggerò i medesimi comportamenti dei cavalli di Rhox come tali. Ognuno di noi ha il suo " metro di valutazione" e non credo ci sia il giusto o il sbagliato ma solo quello che noi percepiamo. Io conoscendo i cavalli nella mia piccola esperienza mi sono fatta questo quadro e nulla toglie loro emozioni nobili e di tutto rispetto ma l' affetto umano è diverso dall' affetto animale. Io provo amore per i miei animali ma loro provano qualcosa per me che è incline alla loro natura. Il mio cane proverà qualcosa di diverso da quello che prova il mio cavallo perchè sono due specie diverse. Io come umano sono una specie diversa da loro e provo sentimenti differenti.
Conquista la fiducia di un cavallo e avrai conquistato il mondo..

rhox

perchè ci deve essere sempre il concetto di dominante in mezzo? se così fosse piangerebbe solo il gregario, non l'altro. invece nelle coppie normalmente piange sempre quello lasciato a paddock, a prescindere dal suo ruolo.
sicurezza e serenità rispetto a cosa? al resto del branco? all'ambiente? al proprietario?
e se è libera scelta come può diventare una sottomissione?
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

alex

Citazione da: elleon - Novembre 28, 2014, 02:17:05 PM
....  ma non ho mai pensato fosse affetto, l' ho sempre attribuito al fatto che collegassero me a qualcosa di piacevole e di conosciuto....

E se anche nell'uomo l'affetto, a ben vedere,  non fosse altro che questo, o poco più?
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Luna di Primavera

APPLAUSO A ALEX!!!  :pollicesu:

comunque, scusate, un cavallo può essere più o meno espansivo ma è evidente a qualunque proprietario che il suo cavallo si comporta in maniera diversa (meglio o peggio, quello poi dipende) con lui rispetto a come si comporta con altre persone.

lo vogliamo chiamare abitudine? conoscenza reciproca? confidenza? ok

resta il fatto che il tipo di relazione con "quel" particolare umano è diversa dalle relazioni "con tutti gli altri umani".
quindi vuol dire che la frequentazione continuativa con quell'umano ha un effetto sulla percezione che il cavallo ha di quell'umano. e ciò influenza la sua relazione con lui.

detto questo, sono CERTA che, se vendo il mio cavallo, lui si adatterà al nuovo padrone senza tante storie. in questo il cavallo è sicuramente diverso dal cane.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

bionda

Anche i cani cambiano padrone senza problemi, se è necessario.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

Miky Estancia

Citazione da: milla - Novembre 25, 2014, 10:16:45 AM
Quindi il lavoro a terra (libero, non a corda) tipo Parelli, Roberts ecc. non ha nessuna influenza sulle prestazioni del cavallo montato? Serve solo per l'educazione del cavallo a terra?

Non pratico i metodi che hai citato, ma il mio e devo dire che tutto il lavoro  fatto da terra influisce moltissimo sulle prestazioni del cavallo, sia da montato che attaccato (sia attacco sportivo che attaco agricolo).
Si va oltre l'educazione, il cavallo diventa proprio un collaboratore e quindi la qualità  delle prestazioni aumenta.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Luna di Primavera

Citazione da: bionda - Novembre 28, 2014, 03:55:22 PM
Anche i cani cambiano padrone senza problemi, se è necessario.

.. mò proprio senza problemi... non so. diciamo che alla fine tutti si adattano, sì. ma tanti si intristiscono, smettono di mangiare per un po' e spesso col nuovo padrone rimangono insicuri, con lo spauracchio dell'abbandono.


I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

alex

Citazione da: Miky Estancia - Novembre 28, 2014, 04:02:44 PM
Non pratico i metodi che hai citato, ma il mio e devo dire che tutto il lavoro  fatto da terra influisce moltissimo sulle prestazioni del cavallo, sia da montato che attaccato (sia attacco sportivo che attaco agricolo).
Si va oltre l'educazione, il cavallo diventa proprio un collaboratore e quindi la qualità  delle prestazioni aumenta.

Ammiro molto (purtroppo, finora senza aver avuto un riscontro "dal vivo") il lavoro di Miky, e sono tentato di considerare il suo parere, che peraltro mi aspettavo, come definitivo. Il termine "collaborazione", che indica qualcosa di molto più profondo della parola "obbedienza", mi interessa moltissimo e secondo me indica un approccio al cavallo ben più ampio di quello che copre l'equitazione. Spero che questo approccio più ampio, che comprende anche il lavoro vero (propriamente detto, al di fuori delle attività sportive) si diffonda.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Miky Estancia

Citazione da: alex - Novembre 28, 2014, 04:41:00 PM


Il termine "collaborazione", che indica qualcosa di molto più profondo della parola "obbedienza", mi interessa moltissimo e secondo me indica un approccio al cavallo ben più ampio di quello che copre l'equitazione. Spero che questo approccio più ampio, che comprende anche il lavoro vero (propriamente detto, al di fuori delle attività sportive) si diffonda.

Hai fatto centro Alex!
Il cavallo obbediente è  una cosa, il cavallo collaboratore è  un'altra. Si va oltre l'obbedienza, non c'entra il pucci pucci, si valorizza la personalità  del cavallo e non si meccanizza, non è  solo tecnica, ma come hai capito benissimo, è  qualcosa di più  ampio e profondo.

Come si fa l'upgrade dal cavallo, cavallo obbediente al cavallo collaboratore?
Lavorando moltissimo sul corretto atteggiamento mentale (nostro e del cavallo) nelle varie situazioni senza mai fare l'errore di umanizzare il cavallo.

Si diffonderà  questo tipo di approccio? Qualcuno ha detto: vuoi imparare a montare? Allora scendi dal cavallo.
Finché  ci sarà  la convinzione che per montare bene ed arrivare ai vertici basta solo posare il deretano per ore e ore su una sella, vedo poche speranze.
Idem se si è  convinti che il cavaliere super tecnico fa faville con qualsiasi cavallo (i miei due Comtois hanno entrambi già smentito questa cosa e a ME tanto basta).

Nel nostro piccolo qualcosa stiamo smuovendo...è  dall'anno scorso che collaboriamo, tra gli altri,  con un centro dove si pratica salto ostacoli a livello agonistico...le due istruttici sono entusiaste e stanno raccogliendo risultati positivi...
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Luna di Primavera

beh ma nessuno dubita che il cavallo collaborativo offra performance migliori di un cavallo "costretto" (uso questo termine per brevità), perché il cavallo non si limita a fare il proprio dovere, ma in un certo senso "ci si impegna".

abbiamo già detto che l'addestramento a terra è propedeutico e utilissimo per il successivo lavoro a sella, il discorso però verteva sul "rapporto" personale con l'equino e se il lavoro a terra lo influenzi, e come.

in ultimo, quello di cui si sta un po' dibattendo qui è se tale auspicabile collaborazione sia legata a una questione ANCHE emotiva, oltre che certamente addestrativa.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

alex

Io ho avuto la fortuna di conoscere un anziano carrettiere - da anni, ovviamente, senza carro; ospitava per suo piacere due cavalli abbastanza ammaccati e zoppi, li ho pareggiati un paio di volte. Mi è rimasto molto impressa la calma, e anche la dolcezza - certamente non simulata - con cui si rivolgeva a loro, ovviamente da terra. Adesso che ci penso, mi pare di aver assorbito qualcosa da quel modo di fare, che forse non avevo mai incontrato prima; il risultato di una completa fiducia derivante da una lunga consuetudine, senza la minima traccia di paura, a cui i cavalli rispondevano esattamente con lo stesso atteggiamento. Era così curioso vedere un omone di oltre cento chili usare un tono  carezzevole, senza essere affatto  sdolcinato.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Miky Estancia

#71
Luna di Primavera
beh ma nessuno dubita che il cavallo collaborativo offra performance migliori di un cavallo "costretto" (uso questo termine per brevità), perché il cavallo non si limita a fare il proprio dovere, ma in un certo senso "ci si impegna".

abbiamo già detto che l'addestramento a terra è propedeutico e utilissimo per il successivo lavoro a sella, il discorso però verteva sul "rapporto" personale con l'equino e se il lavoro a terra lo influenzi, e come.

in ultimo, quello di cui si sta un po' dibattendo qui è se tale auspicabile collaborazione sia legata a una questione ANCHE emotiva, oltre che certamente addestrativa.

Luna, nel mio post ad Alex, non parlavo di addestramento, ma di quello che lui ha colto nel nostro modo di operare e cioè  di qualcosa di "più"profondo, che è  inscindibile dal rapporto  personale col cavallo, proprio perché  si lavora sul corretto atteggiamento mentale di entrambi, che per forza di cose è  strettamente legato all'aspetto emotivo.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Miky Estancia

QUI, forse nessuno dubita che un cavallo collaborativo offra performances migliori, ma in altri luoghi e in altre situazioni sono stata attaccata in modo anche cafone, per aver sostenuto questo...e lo sostengo per esperienza diretta personale, non perché  a sentimento mi piace pensarla così (con buona pace a chi da fastidio la mia professione  :benedizione:).

Ora, il cavallo non diventa collaborativo (come lo intendo IO) così dal giorno alla notte senza far nulla...ci va lavoro (a terra, in libertà, sulle paure, instaurare rapporto e gerarchia) tempo e coerenza.

Quando si lavora a terra, in libertà,  si lavora sul rapporto, sulla gerarchia. Per ottenere i buoni risultati, si deve per forza lavorare su quello che tu chiami questione emotiva e io corretto atteggiamento mentale.

Per mia esperienza non esiste un cavallo collaboratore (come lo intendo IO) che non abbia uno stretto legame con l'uomo che ha un corretto atteggiamento mentale e un ben specifico posto nella scala gerarchica.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Luna di Primavera

Citazione da: Miky Estancia - Novembre 28, 2014, 05:59:33 PM
Per mia esperienza non esiste un cavallo collaboratore (come lo intendo IO) che non abbia uno stretto legame con l'uomo che ha un corretto atteggiamento mentale e un ben specifico posto nella scala gerarchica.

appunto: con "quello" specifico uomo, che col tempo ha instaurato il legame che tu dici, basato sul corretto atteggiamento mentale e specifico posto nella scala gerarchia.
quindi, appunto, non c'è solo addestramento (altrimenti il cavallo risponderebbe correttamente nello stesso modo a tutti) ma anche una componente emotiva, che io e magari altri identifichiamo forse un po' rozzamente con il concetto di complicità o affetto.

che però per quanto sia una cosa bella non sopperisce alle carenze tecniche della persona in sella. questo significa che l'influenza di tale legame sulla PERFORMANCE sportiva è comunque limitato (intendo dire: se ti manca la tecnica, hai voglia di avere il legame, sempre scarso resti  :mrgreen:).

ma su questo penso che siamo d'accordo tutti.

I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

milla

Brava Michy sono molto incuriosita da quello che dici che ho potuto constatare durante uno stage che è stato fatto nel mio maneggio, in effetti purtroppo il lavoro da terra è molto trascurato, per es. da noi i cavalli vengono lavorati molto a corda dagli istruttori ma solo per prepararli dal punto di vista muscolare, fare fiato ecc., tutte cose importantissime però manca il tipo di lavoro cui accennavi tu.