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Monta indiana

Aperto da Wild, Luglio 10, 2016, 06:57:08 PM

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Ina:)

Anche anche.

Insomma, vivere in Italia e professarsi i nuovi indiani mi pare un po' una stupidata
Soprattutto perché temo che la proposta che offrono si basi su quello che hanno visto in 4/5 film western antichi come matusalemme


Wild

In un video sul tubo il fondatore dice di aver imparato queste cose da un indiano...bho...

vedo se riesco a ritrovarlo...
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

Wild

#17
Non è questo, ma va bene lo stesso...

https://www.youtube.com/watch?v=b2ipkfH-vOM

Come progetto non sembra male...molte delle cose che si vedono nel video si imparano nei corsi di horsemanship, ma è vero anche che Monty Roberts, nel suo libro l'uomo che ascolta i cavalli, ricorda a tutti i lettori che tali tecniche, horsemaship e affini, non sono frutto degli occidentali, ma dei nativi americani.
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

Nefferit

la questione è sempre la stessa: "scopritori di acqua calda?" ... intendo, il metodo insegnato è valido, e lo è perchè è etologicamente corretto, perchè si basa sull'osservazione del comportamento naturale ecc.. ecc...
Il dubbio che viene è : MA C'E' BISOGNO DI UN'ALTRA SCUOLA?

Ho fatto i corsi parelli (e per me sono consigliabili) ho fatto uno stages con un etologo ( e mi sono trovata molto bene anche se è stato un ripasso di cose che avevo già imparato), poi ho osservato la gente del maneggio... tutti abbiamo fatto lo stages, ma che applicano le tecniche spiegate saremo in due... sono tutti semi-professionisti, gare di livello, cavalli curati e allenati, attrezzatura luccicante. Un vanto per la FISE.
MAAAAAA..... non sanno parlare ai loro cavalli. Neanche dopo il corso con l'etologo, nenache dopo aver visto alcune cose nel loro cervello si è aperta una finestra... nulla.
Allora dico: MA RIFORMARE SERIAMENTE l'istruzione a livello di federazione non eviterebe la proliferazione di tutti questi falsi miti, santi e santoni? Altrimenti l'equitrasportato avrà sempre bisogno di trovare risposte alle sue esigenze.. e le troverà sempre in queste persone che scoprono l'acqua calda.

Wild

Citazione da: Nefferit - Luglio 13, 2016, 12:46:59 PM
la questione è sempre la stessa: "scopritori di acqua calda?" ... intendo, il metodo insegnato è valido, e lo è perchè è etologicamente corretto, perchè si basa sull'osservazione del comportamento naturale ecc.. ecc...
Il dubbio che viene è : MA C'E' BISOGNO DI UN'ALTRA SCUOLA?

Ho fatto i corsi parelli (e per me sono consigliabili) ho fatto uno stages con un etologo ( e mi sono trovata molto bene anche se è stato un ripasso di cose che avevo già imparato), poi ho osservato la gente del maneggio... tutti abbiamo fatto lo stages, ma che applicano le tecniche spiegate saremo in due... sono tutti semi-professionisti, gare di livello, cavalli curati e allenati, attrezzatura luccicante. Un vanto per la FISE.
MAAAAAA..... non sanno parlare ai loro cavalli. Neanche dopo il corso con l'etologo, nenache dopo aver visto alcune cose nel loro cervello si è aperta una finestra... nulla.
Allora dico: MA RIFORMARE SERIAMENTE l'istruzione a livello di federazione non eviterebe la proliferazione di tutti questi falsi miti, santi e santoni? Altrimenti l'equitrasportato avrà sempre bisogno di trovare risposte alle sue esigenze.. e le troverà sempre in queste persone che scoprono l'acqua calda.

Concordo!
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

Winter Mirage

Noi abbiamo in maneggio una persona che non ha mai fatto parelli, roberts, etoologia né qualsiasi altro corso di gestione di cavalli in libertà.
Però ha lavorato tutta la vita con i disabili: gente che non parla, non si sa spiegare, con gravi difficoltà fisiche e psicologiche...ma che quando sono a disagio reagiscono in modo violento ed improvviso, senza cognizione degli standard sociali, inconsapevoli dei pericoli che li circondano, mettendo in pericolo se stessi e gli altri.

Vi ricordano niente??

Ovviamente questa persona, che mai aveva visto un equino, in 2 anni è diventata la miglior gestrice di cavalli che io abbia mai visto.
Ed i cavalli hanno con lei un rapporto che mai ho visto prima.

...per cui, forse, bisognerebbe lasciare gli indiani nei casinò e fare un corso da OSS.
Funzionare, vi giuro che funziona.
Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

Ina:)

Citazione da: Nefferit - Luglio 13, 2016, 12:46:59 PM

Ho fatto i corsi parelli (e per me sono consigliabili) ho fatto uno stages con un etologo ( e mi sono trovata molto bene anche se è stato un ripasso di cose che avevo già imparato), poi ho osservato la gente del maneggio... tutti abbiamo fatto lo stages, ma che applicano le tecniche spiegate saremo in due... sono tutti semi-professionisti, gare di livello, cavalli curati e allenati, attrezzatura luccicante. Un vanto per la FISE.
MAAAAAA..... non sanno parlare ai loro cavalli. Neanche dopo il corso con l'etologo, nenache dopo aver visto alcune cose nel loro cervello si è aperta una finestra... nulla.
Allora dico: MA RIFORMARE SERIAMENTE l'istruzione a livello di federazione non eviterebe la proliferazione di tutti questi falsi miti, santi e santoni? Altrimenti l'equitrasportato avrà sempre bisogno di trovare risposte alle sue esigenze.. e le troverà sempre in queste persone che scoprono l'acqua calda.


No scusa, non ho capito il tuo discorso sinceramente
La Fise é federazione italiana sport equestri, non federazione italiana linguaggio equino. Se uno ha dimostrato il suo valore sul campo gara, se uno monta bene (e non venite mi a dire che per saltare anche solo 110/115 fa tutto il cavallo, o per fare una F di dressage...bisogna saper montare.) se sostiene e passa gli esami per diventare istruttore, ha tutto il diritto di essere considerato tale.
Io mi faccio seguire da un cavaliere con il secondo grado, non da quello che ha un ottimo rapporto con il cavallo, che cavolo me ne frega che sia amico dell'equino, a me interessa che mi insegni a stare in sella e montare bene il mio cavallo..fine.

Nefferit

io mi faccio seguire da più di uno istruttori che non solo sanno montare DA DIO.. ma che hanno anche una  straordinaria capacità di comunicare con i cavalli.
Un cavaliere per essere considerato tale non può esimersi dall'essere prima di tutti un uomo di cavalli ( o donna ovviamente!)
poi ci deve essere la tecnica, e ogni attività ha le sue difficoltà, dalle passeggiate alle riprese più difficili. In ogni attività il cavaliere deve avere di base un ottimo rapporto con il cavallo che monta. ALTRIMENTI NION E' UN CAVALIERE ( brevetti, stelline, punteggi, voti... a me non frega niente, il cavallo parla.)

Nefferit

Citazione da: Winter Mirage - Luglio 13, 2016, 01:02:41 PM
Noi abbiamo in maneggio una persona che non ha mai fatto parelli, roberts, etoologia né qualsiasi altro corso di gestione di cavalli in libertà.
Però ha lavorato tutta la vita con i disabili: gente che non parla, non si sa spiegare, con gravi difficoltà fisiche e psicologiche...ma che quando sono a disagio reagiscono in modo violento ed improvviso, senza cognizione degli standard sociali, inconsapevoli dei pericoli che li circondano, mettendo in pericolo se stessi e gli altri.

Vi ricordano niente??

Ovviamente questa persona, che mai aveva visto un equino, in 2 anni è diventata la miglior gestrice di cavalli che io abbia mai visto.
Ed i cavalli hanno con lei un rapporto che mai ho visto prima.

...per cui, forse, bisognerebbe lasciare gli indiani nei casinò e fare un corso da OSS.
Funzionare, vi giuro che funziona.

non ne dubito affatto, ceto che anche essere OSS non è cosa da tutti!

Jimmyhaflinger

questione di esigenze e di punti di vista...

se vuoi fare gare e vincere ti ci vuole sicuramente il "buon cavaliere col secondo grado" che stracciona i cavalli se non lavorano con la precisione di un laser...

se invece vuoi vivere il cavallo come un'animale da compagnia con cui fare tranquilli giretti o giochini in campo ecc. ti ci vuole qualcuno che magari non ha il secondo grado ma che sappia insegnarti ad avere un rapporto sereno di amicizia col cavallo

Nefferit

Citazione da: Jimmyhaflinger - Luglio 13, 2016, 02:16:02 PM
questione di esigenze e di punti di vista...

se vuoi fare gare e vincere ti ci vuole sicuramente il "buon cavaliere col secondo grado" che stracciona i cavalli se non lavorano con la precisione di un laser...

se invece vuoi vivere il cavallo come un'animale da compagnia con cui fare tranquilli giretti o giochini in campo ecc. ti ci vuole qualcuno che magari non ha il secondo grado ma che sappia insegnarti ad avere un rapporto sereno di amicizia col cavallo

Lo stato delle cose sarà questo... ma se devo pensare al benessere dei cavalli e dei cavalieri penso ad una riforma dell'equitazione che metta al primo posto il rapporto per poi arrivare ai risultati in campo ( qualsiasi campo) senza fare differenze di precisione, difficoltà e richieste. Un cavallo che lavora seriamente lo fa sia andando in passeggiata che lavorando con i vitelli, sia sul salto che nel rettangolo.

Penso sia tempo di iniziare a cambiare modo di vedere le cose, penso sia tempo che chi non ne può più di vedere tironcini e sgambatine per portare a casa coppette e medagliette, con cavalli stirati e spaccati in box, lo dica e cerchi qualche cosa di meglio del "si è sempre fatto così".

Ina:)

#26
Si ma il punto é che per fare anche il più basso dei concorsi il cavallo lo devi interpretare.
Gente che salta le 30 piuttosto che anche solo una 115 sa esattamente cosa pensa il proprio cavallo, sa le reazioni che può avere, sa come rende di più e come va montato
Anche io che salto le cose dei puffi ho imparato a interpretare il mio cavallo, a montarlo come vuole lui per non farlo andare in ansia

A me sta sulle balle che perché uno non sta lì a fare i giochini o altro con il cavallo vuol dire che non lo capisce, che non gli interessa ecc. Io so perfettamente com'è il mio cavallo, lo conosco fin troppo bene  Perché? Perché lo monto ogni giorno, e lavorandoci mi sono confrontata con il suo carattere.
Tutti sempre a pensare che chi fa gare di livello o é semi-professionista sia uno sfruttatore di cavalli che li tiene buoni sono per le gare e il resto chissene
Io bo. Forse non si ha tanto presente il lavoro, la cura e la dedizione che un agonista ha per il cavallo, che super di gran lunga quella del passeggiatore medio.
Gente che si accorge che il cavallo sta male solo da due tempini di trotto e non interpreterebbe il cavallo?
Vabbe fantascienza .

Comunque la fise sceglie i suoi istruttori in base alle capacità in sella, che poi son quelle che contano davvero. Il resto, per me, son chiacchere.


Che poi, con i cavalli che non sono sereni, con i cavalli spaccati in box non vinci un bel niente. Un cavallo vincente é un cavallo sereno, calmo, ben nutrito, ben montato. Quello é, niente più niente meno.
E per essere sereno, basta che lo tratti da cavallo : lo metti fuori con i suoi simili il più possibile, gli dai la sicurezza del cibo. Del resto al cavallo frega poco

Che poi, se il tuo istruttore ha un buon rapporto con il cavallo mica é esentato da culate, sgambatelle e tironi a caso. É l'istruttore che monta bene quello che é esentato e anche i suoi allievi, che impareranno da lui

Jimmyhaflinger

#27
Ina: verissimo che gli agonisti hanno cura e dedizione per il cavallo e che sono piu preparati dei passeggiatori o dei lallisti... (ma anche perche' di solito sono piu ricchi e devono accettare meno compromessi)

pero' e' anche vero che storicamente gli agonisti sono i piu propensi a cambiare i cavalli a fine carriera e a farli salire sul camion del macellaio senza tanti problemi...

alla fine credo che e' meglio un cavallo che non viene tenuto al 100% della forma fisica ma che ha la possibilita' di arrivare a vivere tutta la sua vecchiaia in santa pace...

poi anche dal punto di vista della qualita' della vita del cavallo... pensi proprio che uscire dal box solo per lavorare in campo sia bello per loro? e non mi tirare in ballo i campioni olimpici che hanno intere colline a disposizione... qui parliamo della normalita' dei garisti che ci sono nel maneggio locale...

Nefferit

io valuto le persone una per una, non per categorie.
Ci sono "passeggiatori" che sono dei grandi uomini di cavallo, che hanno grandi capacità e un profondo rispetto per l'animale, così come ci sono dei grandi professionisti e delle persone che fanno gare in modo abbastanza frequente, che sanno stare a cavallo, ma anche lo sanno comprendere.
C'è gente che lascia il cavallo anziano a deperire da solo in un grande paddok, senza curarsi che non è solo il prato a farlo felice, ma anche la compagnia... quindi non gli fai un gran favore, ma non lo capiscono.
Quello che dico è che : dato che si sta andando verso una maggiore specializzazione in tutto, dato che si cerca sempre di più la "scuola" l'istruttore preparato, con la patente ecc... allora forse inserire tra le varie "materie di studio" anche un po' di etologia fatta seriamente, non tanto per passare l'esame da OTEB salvo poi non ricordare nulla ad appena sei mesi di distanza... non sarebbe auspicabile? Non migliorerebbe la vita di tutti? cavalieri e cavalli?

Jimmyhaflinger

Citazione da: Nefferit - Luglio 15, 2016, 05:44:31 PM

C'è gente che lascia il cavallo anziano a deperire da solo in un grande paddok, senza curarsi che non è solo il prato a farlo felice, ma anche la compagnia... quindi non gli fai un gran favore, ma non lo capiscono.


sempre meglio che mandarlo a prendersi una criccata nel cervello al mattatoio...