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Barbaresco. (*)

Aperto da raffaele de martinis, Dicembre 08, 2013, 02:35:03 AM

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raffaele de martinis

 :icon_eek:
Barbaresco
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

lavy91

A Siena con il termine "barbaresco" si indica l'addetto al cavallo nei giorni di Palio.
Quello che si occupa di portarlo in Piazza a mano, lo tiene sotto controllo nella stalla di Contrada e via dicendo.
:horse-smile:

La leggerezza non è il punto di partenza, ma il punto di arrivo. -cit.

raffaele de martinis

Barberia era chiamata - ai tempi - il Nord Africa, dove avevano sede/hanno sede gli stati mussulmani, dunque i cavalli provenienti da quelle zone: arabi, berberi, numidi erano chiamati barberi o barbari ed erano importati in Europa per correre il corso  :icon_eek: anticamente così si chiamava la gara podistica specialmente riferita ai cavalli.

Dunque il barbaresco era il cristiano  :icon_eek: che si occupava dei cavalli berberi, i cavalli gareggiavano scossi, ed erano proprio i barbareschi che li lanciavano alla partenza.

Bellissime sono le rappresentazioni di Gericault del corso romano che si svolgeva in quella che sarebbo diventata la via del Corso, appunto.



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In Sicilia, le corse coi lalli scossi - specialmente nei piccoli centri - si sono perpetuate fino agli anni 40 del secolo scorso, la via del corso era una strada rettilinea preferibilmente terminante in salita; dopo il traguardo...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

lavy91

In effetti a Siena corrono gli anglo-arabi!
Interessante spiegazione Raffaele.  :pollicesu:
La leggerezza non è il punto di partenza, ma il punto di arrivo. -cit.

raffaele de martinis

Non era finita.
...erano stese alcune fila di lenzuola che paravano i cavalli e consentivano a degli addetti di riprenderli, infatti, avevano - per lo scopo - una imboccatura con una corta longhina.
C'è da dire che a volte si ricorreva a dei trucchi: ad esempio si legavano ad uno o due crini della coda dei piccoli aggeggi di metallo spinosi che - col movimento della corsa - sbattevano dietro le coscie del lallo pugolandolo ulteriormente, all'arrivo con uno svelto e furtivo gesto si strappava via il tormento per occultare il trucco, per contro, capitava che qualche spettatore di fede contraria al lallo che prendeva la testa, gli scagliasse in faccia dei pallini da cartucce da caccia per sbigottirlo  :icon_eek: facendogli così perdere la lena e la corsa.

Erano forme scorrette di doping casereccio che se scoperte scatenavano la rissa dove a volte ci scappava la coltellata.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

lavy91

Ma giù in Sicilia mi risulta che corse del genere le facciano ancora.  :icon_confused:
Video recente visto sul tubo, di un paio di cavalli (ferrati) con tanto di fantini, con sellino e gabbie che correvano sull'asfalto.  :pollicegiu:

Negli anni 40 erano altri tempi... e c'era un'altra cultura.
Grazie al cielo le cose cambiano.  :horse-smile:
Però approfondimento interessante.  :pollicesu:
La leggerezza non è il punto di partenza, ma il punto di arrivo. -cit.