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Non spezzare le ali alle farfalle

Aperto da Nicola, Luglio 04, 2013, 03:47:40 PM

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Nicola

Ho riflettuto qualche tempo sull'opportunità di aprire questo topic, ed altrettanto sul luogo dove inserirlo. Alla fine mi sono risolto.

Il tema, che è banale, in realtà mi porta a riflessioni non scontate.

Quando si ha a che fare con equini molto dotati da Madre Natura, il rischio di fare lavori pessimi è davvero altissimo:
- Questo genere di cavalli apprendono con estrema facilità, il giusto come l'errore
- Incidere sul loro equilibrio è un tema delicatissimo, perchè di per se' hanno un equilibrio molto elevato e si rischia di dare solo contributi al disequilibrio
-  La noia spesso sopraggiunge in fretta in questi soggetti

Oltre a tutto ciò, ed ammesso di aver svolto il proprio lavoro in modo corretto, si rischia di esaurire in breve tempo il bagaglio di conoscenze che si possono trasferire a questi cavalli, provando il forte rammarico di non "saper chiedere" tutto quanto il cavallo "saprebbe dare" o "saprebbe imparare".

Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

alex

Bella riflessione Nicola; ma io la estenderei un pochettino - a tutti i cavalli, dotati e non dotati, e a tutti i cavalieri (meno i pochissimi che hanno raggiunto l'assoluta eccellenza).

Montato da un cavaliere eccellente, qualsiasi cavallo dà di più; il che è la prova che quando non dava altrettanto, la "colpa" era del cavaliere.

Ogni cavallo ha un forte equilibrio innato; ben più fine e ben più efficace di quello che può "insegnargli" il 99.9% dei cavalieri. Il cosiddetto "equilibrio" spesso non è che una postura e un'andatura artificiale e artificiosa, finalizzata al sollazzo del cavaliere e degli spettatori in parte, e a rendere il cavallo più sottomesso dall'altro. La differenza fra i risultati di un buon cavaliere e un cattivo cavaliere sono che a parità di artificialità e artificiosità della postura e delle andature, il buon cavaliere ottiene qualcosa che gli dà "viva e vibrante soddisfazione" e soprattutto l'applauso del pubblico, e ottiene effettivamente un maggiore controllo e sottomissione; il cattivo cavaliere, scimmiottando malamente le stesse tecniche, ottiene postura e andature artificiali, artificiose e pure brutte da vedere, e ottiene inoltre un cavallo meno controllabile, nervoso, ribelle.


La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Nicola

La mia riflessione nasce dalle sensazioni che provo nel montare la giovine "partigiana" che da qualche tempo è entrata far parte della famiglia.

Si tratta di una farfalla a tutti gli effetti, su cui sento il "venerato terrore" di agire in maniera impropria, soprattutto in ragione del fatto che nulla, nemmeno se profondamente contrario ai principi della fisica, pare metterla in difficoltà....

Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

raffaele de martinis

Nicola ha aperto un tema che conosco bene: quanto più il lallo è intelligente e disponibile, tanto più il rischio di "romperlo" e di renderlo "infame" è grande, sopratutto perché, in genere, questi soggetti tendono a dare il 110 % delle loro possibilità quando basterebbe l'80 %.

Caro Nicola capisco la tua sensazione di impotenza, però pensa: io - come tutti i cavaglieri - porto in tasca un coltellino, ogni tanto - quando mi ricordo - ci dò una affilatina e via; però - con più cura e più attenzione - posso farlo diventare tagliente come un rasoio facendo gli stessi gesti e usando la stessa pietra...

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

...a proposito di farfalle, consigliovi la lettura di un libricino: "Il Peso della Farfalla" di Erri De Luca, si legge in due ore, quando l'ho fatto stranamente ho pensato ad Alex.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

milla

Si il libro di De Luca l'avevo letto,veramente bello

Winter Mirage

Io non commento perchè ho una cavalla un po' pirla (magari c'è una speranza che faccia la strada al rovescio e diventi furba?  :happy_birthday-736:)...

Però posso dire che la pititta ha una gran fortuna... perchè lei è anche dotata di mezzi... ma è dotata soprattutto di due padroni che riflettono su quello che fanno, che pensano al suo benessere e che si fanno lo scrupolo di evitare di fare cavolate.

Il che è già un non averle spezzato le ali.
O meglio...qualcuno le ali gliele aveva spezzate eccome, riducendola ad un mucchio di ossa oramai quasi senza speranza, ben fottendosi altamente delle sue qualità, del suo gran carattere e dei suoi considerevoli mezzi, del suo valore (sia economico che affettivo)... 
Quelle ali voi gliele avete già ricucite.
Ora il difficile è solo starle accanto senza impedirle di volare...

Ma fatto quello che avete già fatto, pensandola come la pensate, riflettendo con la vostra solita umiltà e voglia di imparare... direi che siete a più di metà dell'opera.

Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

madamen67

Il libro di De Luca è in effetti molto bello. Nicola ha aperto un tema di sicuro non banale, ed è vero che avere a che fare con questo tipo di cavalli non è facile e costringe a porsi parecchie domande sul proprio lavoro con loro.
Però se mi permettete io la guardo anche al rovescio: noi giustamente ci facciamo questi scrupoli e queste domande, ma secondo me è proprio da questi cavalli che si può imparare tantissimo e progredire come cavalieri. Sbaglio? 
Spero che anche Little possa darvi queste soddisfazioni.
Non invidiate. Applaudite e poi fate di meglio

Nicola

Citazione da: raffaele de martinis - Luglio 04, 2013, 06:05:01 PM
porto in tasca un coltellino, ogni tanto - quando mi ricordo - ci dò una affilatina e via; però - con più cura e più attenzione - posso farlo diventare tagliente come un rasoio facendo gli stessi gesti e usando la stessa pietra...

GRAZIE.

La comprensione è arrivata con ritardo....ma con fragore.

A più tardi per aggiornamenti.
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Tu Reviens

Citazione da: Nicola - Luglio 04, 2013, 03:47:40 PM
Ho riflettuto qualche tempo sull'opportunità di aprire questo topic, ed altrettanto sul luogo dove inserirlo. Alla fine mi sono risolto.

Il tema, che è banale, in realtà mi porta a riflessioni non scontate.

Quando si ha a che fare con equini molto dotati da Madre Natura, il rischio di fare lavori pessimi è davvero altissimo:
- Questo genere di cavalli apprendono con estrema facilità, il giusto come l'errore
- Incidere sul loro equilibrio è un tema delicatissimo, perchè di per se' hanno un equilibrio molto elevato e si rischia di dare solo contributi al disequilibrio
-  La noia spesso sopraggiunge in fretta in questi soggetti

Oltre a tutto ciò, ed ammesso di aver svolto il proprio lavoro in modo corretto, si rischia di esaurire in breve tempo il bagaglio di conoscenze che si possono trasferire a questi cavalli, provando il forte rammarico di non "saper chiedere" tutto quanto il cavallo "saprebbe dare" o "saprebbe imparare".

Sono d'accordo con te, Nicola: considerazioni analoghe alle tue mi hanno spinta a trovarmi una istruttrice quando, esaurita in modo autonomo la prima fase della doma della mia baietta alata, mi sono chiesta come proseguire senza fare danni. Non mi facevo seguire da decenni ormai, ma ho proprio sentito la necessità di un occhio esterno al binomio.

Personalmente suddivido i cavalli in tre categorie: cavalli di terra, cavalli di aria e cavalli di terra/aria (come i missili). I cavalli di terra sono - per il mio gusto - i più facili e i meno divertenti. L'appaloosa che ho tenuto in fida negli ultimi mesi appartiene a questa categoria: ha un discreto impulso ma i suoi piedi sentono tanto il richiamo della terra, diciamo...uscire dalle andature radenti per lei è davvero difficile. Il modello terra/aria (come era Luna, com'è la mia attuale sanfratellana) richiede già maggiore abilità, perchè bisogna arrivare a fondere i due aspetti,  potenza e  leggerezza, mantenendoli bilanciati. E' forse il modello che preferisco.
  I cavalli di aria, com'era Raidah, chiedono che tu ti faccia aria.

alex

E' un caso, o ti sei ispirato, consapevolmente o no,  al vecchissimo termine di "cavallo terragnolo" (quello inadatto alle "arie")?
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Tu Reviens

Citazione da: alex - Luglio 05, 2013, 12:22:53 PM
E' un caso, o ti sei ispirato, consapevolmente o no,  al vecchissimo termine di "cavallo terragnolo" (quello inadatto alle "arie")?

La domanda è per me, Alex? Sembra riferita all'argomento che ho trattato, però vedo che ti rivolgi a un "lui"quindi sono indecisa...
In ogni caso, ignoravo il vecchissimo termine "cavallo terragnolo, inadatto alle arie": la mia è una prosaica considerazione istintiva, derivante dalla percezione che ho in sella. Ci sono cavalli che sembrano legati alla terra, spesso sono anche molto potenti ma non "volano" mai. E altri, come la mia araba, che nemmeno alzano polvere andando, sembrano fatti d'aria. Tra questi due, il modello terra-aria rappresenta una possibile sintesi: forse per questo lo preferisco, hegelianamente...
Mi fa un gran piacere se qualcuno, sicuramente più titolato di me, nei tempi andati ha pensato a qualcosa di simile: vuole dire che forse non ho ancora l'arterio!

alex

Cap. 16. Del modo di finir di fare il cavallo terragnolo, e del maneggio di contratempo.

http://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Il_cavallarizzo.djvu/149

beninteso: potrei aver capito malissimo, bisognerebbe chiedere a qualcuno appassionato di equitazione antica cosa sia precisamente il "cavallo terragnolo", ma se è quel che penso..... la cosa sarebbe MOLTO interessante.  :occasion14:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

bambolik

Quando ho visto il titolo del topic d'istinto ho pensato "ecco parla della PSI" e ho sentito circa la stessa "preoccupazione" spessissimo pure io...
"Non è mai tempo perso quello trascorso a cavallo"(Winston Churchill).

rhox

al di là di little (non penso che nicola volesse aprire un topic su di lei, ma su cavalli con caratteristiche simili) anche io mi sono trovata spiazzatissima..
ho montato una lunga serie di cavalli diversi e la mia attuale vecchietta ha grandi potenzialità fisiche..
però sinceramente salire su una farfalla da delle emozioni che fino ad oggi nessun altro cavallo mi ha dato.. neanche i vari arabi..

non penso che sia solo una questione di razza, ho conosciuto altri cavalli leggerissimi e un paio di psi che erano dei gran tronchi e basta..

penso sia un insieme di attitudini fisiche e di attitudini mentali.. come dice giustamente raffaele!
solo che salire e col pensiero ottenere praticamente tutto in un paio di tentativi (e io non sono un genio dell'equitazione e mi porto dietro anni di difetti in sella mica da poco!), diventa molto più facile tutto, anche montare bene!

esempio: prendere una cavallina di 5 anni, con gravi problemi fisici alle spalle e una muscolatura in fase di creazione, metterle la sella 10 volte e ottenere le partenze al galoppo da fermi solo arretrando la gamba penso che possa farlo solo una farfalla!
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso