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Per abitudine e per paura.

Aperto da raffaele de martinis, Aprile 08, 2014, 05:07:13 AM

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raffaele de martinis

Il mio lallo sanza farri è zoppo, dopo il consulto di due veterinari, un podologo equino, un maniscalco, si è giunti alla conclusione che il Caimano va ferrato e ferrato in maniera particolare: ogni 25 giorni, in alluminio, rullante e a uovo con soletta di gomma.

Appena montati i ferri giusti si è immediatamente messo dritto.

Dopo le prime ferrature, costose e difficili da reperire, ho modificato due normali ferri d'alluminio, li ho fatti sbacchettare e rullare dal maniscalco e glielo fatti montare alla Napoleone.

Perfetto, col risparmio di 30 euri a coppia, coi tempi che corrono bisogna arrangiarsi...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

#121
Purtroppo no; sui piedi, la larghissima maggioranza dei veterinari delega il maniscalco (di cui si fida). Notizie concordi mi dicono che nei corsi di laurea in veterinaria il piede equino viene trattato con estrema superficialità, e che vengono invitati bravi maniscalchi a tenere lezioni di approfondimento agli studenti che intendono occuparsi di cavalli.

La veterinaria ha eroso pian piano le competenze dei maniscalchi (anticamente, i maniscalchi erano anche i chirurghi del cavallo; gli antichi testi di mascalzia lo dimostrano chiaramente) ma tuttora esiste una specie di "recinto" attorno alle competenze del maniscalco, che pochi veterinari varcano.

Certo, esistono i veterinari specializzati in podiatria; ma sono pochissimi e intervengono in casi particolarissimi; io parlo dei veterinari equini "normali", con veri podiatri ho parlato rarissimamente e solo via web.

Conclusione: in generale, il veterinario ripete quello che dice il maniscalco.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Il mio maestro di cavallinità, M/llo Canto, effettivamente era consultato dai veterinari, ricordo che preparava con le sue mani un particolare liquido del Villate e un potentissimo vescicante.

Mi pare strano che ancor oggi, con le possibilità di ricerca, contatti e studio avvenga ancora quello che dici; un giovine veterinario - figlio del mio veterinario storico, è stato: due anni in Spagna (fecondazione e ginecologia), un anno in Germania (tendini e muscoli), e ha seguito delle letione del più grande podologo equino italiano...mi sfugge il nome ma credo operi a Torino.
Ma c'è una cosa che non si può andare a studiare né comprare: l'esperienza.



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max

La cosa la dice lunga in che situazione siamo ancora oggi e del perché si danno credito ancora a certe usanze.

Senza contare che anche nei vet vale il discorso che vale per gli altri, ovvero che troveremo vet pro barefoot o pro ferratura ciascuno con le proprie ragioni.
Anni fa non c'era storia: tutti coi ferri, se avevi il cavallo scalzo e avevi bisogno di cure veterinarie quello quando vedeva che non aveva i ferri ti diceva che il cavallo aveva male alle orecchie perché era scalzo, giuro.
Oggi non siamo arrivati al 50 e 50 (e se mai ci arriveremo dipenderà dall'effettiva validità e praticabilità delle teorie barefoot) ma sempre più vet guardano con interesse al cavallo scalzo. Esiste la cosa, se ne parla, e di conseguenza qualche vet se ne interessa. Ne conosco diversi.

Sicuramente, essendo che questi accorgimenti (chiamiamoli così) che prevedono di tenere il piede scalzo non sono facilmente praticabili nelle scuderie tradizionali e che incontrano ancora parecchio scetticismo, è molto probabile che anche i vet pro barefoot non forzino più di tanto la scelta del proprietario, riducendo ulteriormente la casistica a cui fare riferimento.

Non conosco a fondo il caso specifico, ma metti che Raffaele viveva in certe regioni qua, ci può pure stare che oggi non aveva riferrato affatto ma anzi andava in giro magari con protezioni alternative metti/togli e lo seguiva un pareggiatore con un vet pro barefoot. Non ci vedo nulla di strano.

Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

Caro Max, ti ricordo che quel lallo è stato per 6 anni scalzo.

Quì vicino c'è una baretutta, a suo parere nessun barefutto avrebbe potuto far meglio su quei piedi: calleggio et pareggio naturale, seguendo le dritte di Xenophon.

Si dà il caso che la stessa sia anche veterinaria et omeopata, quando sento omeopata mi viene l'orticaria, ha prescritto una costosa pomata omeopatica per i piedi di un lallo che ha tentato di curare/pareggiare, dopo 3/4 interventi è stata abbandonata.

Alessandro con ferratura su misura e liquido del villate blando ogni due giorni, ha messo il lallo subito dritto e in 4/5 ferrature i piedi arrembati hanno assunto un aspetto umano.

http://www.cavalloplanet.it/index.php?topic=1180.msg30756#msg30756

E comunque il lallo scalzo va dritto non per il pareggio della muraglia ma per il calleggio della suola.









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fede.spin

Citazione da: raffaele de martinis - Aprile 11, 2014, 04:13:09 PM

E comunque il lallo scalzo va dritto non per il pareggio della muraglia ma per il calleggio della suola.


Su questo non ci piove!
L'ideale sarebbe che il cavallo fosse gestito in modo tale da rendere inutile il pareggio, con il consumo che bilancia perfettamente la ricrescita.
Se si fa un uso molto intenso del cavallo, oltre i suoi limiti fisiologici, il consumo diventa eccessivo, ed è necessario utilizzare le protezioni che più ci aggradano (ferri, scarpette, campi magnetici che mantengono il piede sospeso...). Al contrario, se il cavallo lavora poco (la stragrande maggioranza dei casi) sarà necessario "consumare" artificialmente l'eccesso di ricrescita

alex

#126
Citazione da: raffaele de martinis - Aprile 11, 2014, 04:13:09 PM
Quì vicino c'è una baretutta, a suo parere nessun barefutto avrebbe potuto far meglio su quei piedi: calleggio et pareggio naturale, seguendo le dritte di Xenophon.

Si dà il caso che la stessa sia anche veterinaria et omeopata, quando sento omeopata mi viene l'orticaria, ha prescritto una costosa pomata omeopatica per i piedi di un lallo che ha tentato di curare/pareggiare, dopo 3/4 interventi è stata abbandonata.

Caso esemplare di "citazione a fisarmonica" ossia: come più conviene al proprio intento dimostrativo.

Prima citi la barefutta con il tono di dire "se l'ha detto lei è cosa certa".
Subito dopo dici che alla prova dei fatti ha fallito miseramente.

Allora: o la consideri attendibile (non ti ci vedo, vista l'evidenza del fallimento) o la consideri inattendibile (e allora perchè citare il suo giudizio come se fosse "prova provata"?). 

Francamente, abbiamo un'orticaria in comune, anch'io mi riempio di ponfi alla parola omeopatia, ognuno ha le sue allergie; l'impressione è che tu stia confrontando il migliore dei maniscalchi con una pareggiatrice di esperienza ancora modesta e con un'idea sui generis del metodo scientifico e del rispetto dell'evidenza scientifica; non mi pare che da questo confronto sia ragionevole trarre alcuna conclusione.

Quanto al pareggio della muraglia, Marjorie ha scritto: "flares hurt", ossia: gli slargamenti causano dolore/fastidio; e quindi anche controllare gli slargamenti (ossia: tenere la muraglia corta "il giusto") contribuisce a tenere il lallo dritto, insieme al calleggio della suola (cosa sacrosanta); quindi anche la tua affermazione finale, che condivido in gran parte, non è del tutto esatta o perlomeno: non va presa come oro colato.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

CitazioneSi dà il caso che la stessa sia anche veterinaria et omeopata, quando sento omeopata mi viene l'orticaria, ha prescritto una costosa pomata omeopatica per i piedi di un lallo che ha tentato di curare/pareggiare, dopo 3/4 interventi è stata abbandonata.

APPUNTO.
Essendo una jungla dove ciascuno fa e crede in quel che gli pare, compresi i vet, risulta un tantino difficile capire i confini reali delle cose.

CitazioneE comunque il lallo scalzo va dritto non per il pareggio della muraglia ma per il calleggio della suola.

Non è sempre vero. Alex ha ragione a citare Marjorie e ti smentisco per esperienza personale. Ciascuna parte del piede gioca il suo ruolo e la forzatura che tu fai, nel dire che le sbreccature non sono importanti ad esempio (magari è stato così nel tuo caso) io non ne sarei tanto sicuro a prenderlo come principio assoluto, in presenza di patologie meno che mai.

CitazioneSu questo non ci piove!

Vedi? La tua convinzione nel sostenere una forzatura sta già traendo in errore altri. Stai attento a quel che dici sulla base di UN tuo caso personale perfavore.

Insomma, in questo panorama è difficile districarsi nel fare la scelta migliore, la conclusione purtroppo è che va spesso a culo e alla fine uno fa quel che si sente di fare. Non è un caso che persone come Old e altre che ho conosciuto si sentano disorientate e più vanno avanti a cercare risposte più si sentono disorientate.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

I principi del Principe erano:

Piedi buoni, stabulazione sul duro, in particolare usando una pavimentazione a sanpietrini bombati, e lo stazionamento - per il governo - in cornici di ferro contenenti ciottoloni tondegganti...così ché il muoversi per scacciare le mosche simulasse lo passo et arrotasse li pedi; i polledri dovevano esser lasciati fino ai 4 anni in "montagna" acciocché si irrobbustissero le ogne.

Non fa alcun cenno al pareggio o a qualcosa di simile, Tucidite, raccomanda protezioni in cuoio per li pedi anco dei cammelli e lo stesso Ipparco raccomanda di usare juta e paglia avvolti alli zoccola per passare i passi innevati d'inverno.

Il barefutto moderno interviene perché i lalli fanno poco pochissimo movimento tal quale i nostri cagnoli da salotto, i gatti da appartamento e i criceti da giostrine.

Viceversa, i lalli che lavorano scalzi, ce ne sono ancora, sono usati a rotazione: relazione dal Venezuela del Porf. Barrile, vi metterò il linco.





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max

Se raccomanda i ciottoli per arrotare sti piedi, non ti è venuto in mente che reputasse appunto utile avere i piedi arrotati?

Se raccomanda i ciottoli per arrotare sti piedi, non ti è venuto in mente che li raccomandi per evitare proprio la fatica di arrotarli a mano?

Non ci dici nulla di nuovo. Piuttosto insisti nel semplificare il tutto a quelle quattro parole di un libro secolare che ripeti come un disco rotto. Abbiamo capito. Solo che cosa vuoi, oggi scrivere e comunicare è più facile di un tempo e abbiamo a disposizione molte più versioni della faccenda che non in quel libro della beata, utile come curiosità storica, come spunto interessante, così come sono stati per me interessanti i tuoi esperimenti, ma non certo come testo unico a cui far riferimento, saremmo degli imbecilli.

Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

Arrotare, ho usato un termine infelice, arrotare sta per affilare/rendere tagliente/efficiente, nel nostro caso il termine giusto per definire lo scopo di quelle operazioni era: calleggiare render duro.
Il Principe non voleva sottrarre materiale protettivo allo pede ma aumentarlo, renderlo più efficiente/più compatto/più duro.
L'ultima cosa cui pensava era togliere muraglia, quella se ne va per effetto collaterale alla calleggiatura.

Stai parlando con uno stava scalzo tutta l'estate, dunque sa perfettamente la differenza di andare scalzo coi piedi dolci o coi piedi duri, guardate la prova fotografica e il paddocco Xenophon:

http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2012/06/il-caimano.html

Comunque, non mi tirate in questa diatriba, ho già detto et ripetuto che va benissimo - se si può/se si sa - andare scalzi, ho fatto la mie esperienza.

Quando sono arrivato - col Caimano scalzo - al maneggio Cimarosa, pretesi (per il mio lallo) il paddocco Xenopnon e - grazie alla mia autorità e alla prova vivente al seguito, tentai di far scalzare i cavalli di squola...durato 10 giorni, si azzoppava un lallo al giorno, troppo complicato dire di aver pazienza e usare i paddocchini a dispositione...e comprare un 2000 euri di scarpelle !

Riguardo la muraglia slargata et sfaldata e le sue conseguenze, ecco altra esperientia diretta...insignificante ? Sarà !

http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2012/05/faiddi-e-focu_29.html
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max

Tutto vero e interessante ma non si può fare di un caso la norma quando ci si improvvisa divulgatori. Perlomeno bisognerebbe dire "nel mio caso è stato così, suppongo che, etc". Ma la nettezza di opinioni senza mezzi termini fa parte del tuo stile, e in fondo anche a noi piaci così ;-)

Più che altro credo che l'influenza ce l'abbiano gli slargamenti verso la punta (non tanto quelle ai quarti), dove possono causare problemi vari e anche dolore per via dell'effetto leva durante la fase di distacco/spinta.

Sul resto, sono perfettamente d'accordo, anzi sei tu, indirettamente, ad essere perfettamente d'accordo con noi: e cioè si ferra per via di come sono strutturate e organizzate le scuderie, per via di come è concepito l'utilizzo del cavallo: tutto subito e presto senza troppe paranoie, il ferro non serve al cavallo, serve a chi vuole utilizzare il cavallo in quel modo.

Come già detto e ridetto: è una questione di scelta, a monte.

Dopodiché si sa a cosa si va incontro e ci si organizza di conseguenza. A ben vedere non ci sarebbe nessuna polemica da fare. Io non mangio carne, tu si. Io dico i motivi per cui non la mangio, e tu i tuoi percui la mangi. Dove sta il problema? Il problema sta nell'animo dell'uomo che sente una pulsione enorme a voler trascinare quante più altre persone possibili verso quello in cui crede, e per farlo esagera. Siamo programmati così: geneticamente ;-)
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

Bah!

Io non credo di essere un "divulgatore", prendo atto e sottolineo che - anche oggi - si ferra per motivi estremamente pratici, l'abitudine e la paura supposte come sostegno alla maledetta pratica della mascalcia non sono pertinenti, nessun professionista ferra per paura o per abitudine anzi !

Plobabilmente. i lalli sottoposti a prove estreme come quella di sotto - da scalzi - subirebbero dei traumi importanti.

https://www.youtube.com/watch?v=AtSgEJXHQPo

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

fede.spin

Citazione da: max - Aprile 11, 2014, 04:53:29 PM

CitazioneSu questo non ci piove!

Vedi? La tua convinzione nel sostenere una forzatura sta già traendo in errore altri. Stai attento a quel che dici sulla base di UN tuo caso personale perfavore.


Permettimi, Max, ma non è certo per via delle esternazioni di Raffaele che sostengo la tesi che il processo di inspessimento della suola abbia un'importanza determinante nella riuscita di un piede scalzo. Il pareggio della muraglia sarà finalizzato a favorire lo sviluppo di una suola più spessa, ove necessario, o a mantenere lo spessore esistente qualora questo fosse già sufficiente.
Concordo peraltro con Raffaele quando dice che l'obiettivo deve essere il calleggiamento; se perseguito correttamente, la muraglia si adegua da sè, senza bisogno di intervento alcuno.
Con questo non voglio negare l'utilità del pareggio.
Ritengo sia fondamentale in tutti quei casi in cui non si è in grado di garantire condizioni tali da bilanciare crescita e consumo.
Ma l'optimum a cui aspirerei, sarebbe quello di non dover mai mettere mano a tenaglie e raspa

alex

Il pareggio corretto toglie quella parte di muraglia che su terreno duro "si sbecca" da sola. Non è detto che questo serva sempre al cavallo, ma serve moltissimo al cavaliere poco esperto che di fronte a una sbeccatura insignificante si impensierisce - ha paura. Un discreto pareggio, e gli zoccoli di quella puledra di cui al famoso topico "prima ferratura" non si sarebbe sbeccata.... e forse quella ferratura, in quel momento, ferratura che a detta di Raffaele non era ancora necessaria, sarebbe stata rimandata e - chissà - forse evitata.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.