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La paura. Dell'uomo.

Aperto da alex, Marzo 02, 2016, 12:44:11 PM

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BigDream

Sono d'accordo in parte, però in fondo la paura è una cosa che si può almeno provare a superare, se davvero lo si vuole. Poi se dopo mesi e mesi che provi proprio non riesci, ok. E comunque non per forza devi montarli, se li ami puoi anche avere un altro tipo di contatto. Quanta gente ha il cavallo ma non lo monta? È una scelta. Penso solo che se c'è quella passione, non puoi starci lontana, prima o poi ti ci ritrovi. Ripeto, non per forza in sella.

Questa frase però:

"I had lost touch with them, lived a whole life between and become aware of my mortality. I hadn't visited them enough over the years, and I'd left it too late to reconnect."

A mio avviso, lascia trasparire che lei parla proprio di rapporto, di contatto, di connessione. Poi chiaro, è interpretabile, come tutto...

Però come spunto per riflettere sulla paura è ottimo (io poi ho tanti problemi al riguardo), quindi grazie per averlo postato :-)

Luna di Primavera

in quella frase, per come l'ho capita io, sta spiegando perché secondo lei oggi non si sente più in grado di montare, e cioè che nel periodo di tempo in cui non ha avuto la possibilità di montare è cambiata moltissimo e oggi è molto diversa da quella ragazzina spensierata che era una volta.

I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

Hadban

Citazione da: BigDream - Marzo 10, 2016, 11:28:14 AM
Luna, che pensi della storiella che hai postato?

Io concordo in parte, comprendo e condivido la questione "non sono più una ragazzina, adesso ho molti più timori di allora e quindi non mi sento serena in sella come una volta", però non sono d'accordo sul fatto di non provare più lo stesso amore o attaccamento ai cavalli solo perché per qualche anno c'è stato un distacco. Io ho smesso per 9 anni, smesso del tutto non mi ci avvicinavo nemmeno perché soffrivo troppo, ma non passava giorno senza che io pensassi ai cavalli e senza provare il desiderio di ricominciare. Li sognavo di notte, ogni volta che guardavo un film con cavalli mi veniva il magone.


Quotone

bionda

Non mi fa molta simpatia la signora del racconto di Luna. E' ovvio che a 40-50 anni non puoi pensare di rimontare in sella dopo anni e anni e fare le stesse cose che avresti fatto a 15. Le ci voleva un po' di umiltà per godersi quello che invece nella sua condizione poteva fare, probabilmente sempre più e meglio che niente.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

Luna di Primavera

eh bionda ma se hai paura del cavallo che fa il cavallo è dura eh.

it was not that he was too wild, too young, too strong. He was just a horse being a horse. It was that I was too cautious, too old, too weary. Horses hadn't changed, I had.
(...)
Some things can't be recreated, no matter how much money one throws at them, and no matter how much one wishes it to be so.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

Wild

A proposito di paure, ne ho una abbastanza specifica che peró mi passa appena salgo in sella e mi sento stabile: quella di cadere di lato, i particolare dal lato esterno.
Dovete sapere che ho un ginocchio debole a causa del quale una volta caddi da uno stallone al galoppo, non ressi la sua forza e cedetti, caddi di lato verso il centro del campo e non mi feci assolutamente nulla, da allora peró mi chiedo che sarebbe successo se fossi caduta dalla parte opposta e...sì...la caga c'è...e più il campo è chiuso più ho timore. Inoltre da allora non sopporto sentire il cavallo che cominca a prendere la mano al galoppo: so che probabilmente non rouscirei a stare su in caso di fugone e tento di prevenirlo in tutti i modi e di evitarlo.
L'andatura che curo di più è il galoppo, l'andatura che mi riesce peggio è sempre il galoppo. Pro e contro della paura in un'unica andatura...
Intre ho paura che il cavallo scivoli nei circoli al galoppo, ma anche lì passa quando mi concentro su quello. So che certe cose possono accadere, ma trovo più tranquillità nel momento in cui so come ridurre il rischio che accadano e ho fiducia nell'istruttore che certamente mi avrà dato un cavallo dritto, addestrato e abituato a svolgere determinati esercizi.
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

Fra287

Io ho smesso a causa della paura.

Ho montato per 10 anni, senza però aver mai la possibilità di prendere una mezzafida, anche se ho avuto occasione di montare dei cavalli di un commerciante che mi hanno insegnato un'equitazione più sensibile.
Non ho mai trovato però l'istruttore giusto: ho girato tanti maneggi alla ricerca di qualcuno che insegnasse veramente come gestire il cavallo senza accontentarsi di dare qualche indicazione di base.
Ho saltato per un po' e mi sono resa conto che non mi bastava più essere mandata contro l'ostacolo senza avere una minima cognizione di come gestire l'avvicinamento.

Mi sono appassionata al lavoro in piano e tre anni fa è arrivata la mezzafida.
Cavallina di 17 anni, bella arzilla e da montare con la testa. L'ho tenuta quasi un anno, poi i fattori esterni sono diventati per me insostenibili: dovevo montare non solo senza istruttore, ma anche in un maneggino con soli due box. Praticamente ero sempre sola.
Dopo un paio di cadute, ho deciso che l'equitazione è uno sport già difficile di per sé, senza doversi complicare la vita in questo modo.

Ho continuato con il lavoro piano e finalmente ho trovato un posto dove insegnavano monta classica. Il mio problema da risolvere era la paura in sella, accumulata in un anno di equitazione solitaria con una cavalla sull'occhio. L'istruttore era molto esigente in sella, mi sentivo incapace ma piano piano miglioravo.
Dopo pochi mesi nel nuovo maneggio, l'incidente.
Pulendo i piedi al cavallo, mi sono presa un calcio in testa. Per fortuna mi ha preso di striscio col ferro all'attaccatura dei capelli. Non ho sentito male lì per lì, nemmeno mi sono resa conto di cosa fosse successo.
Ho visto tutto nero e mi sono sentita un attimo in black out.
Di corsa all'ospedale, mi hanno messo i punti e si è risolto tutto bene. Fisicamente.

A niente è servito essere perfettamente consapevoli che non è stato un calcio di cattiveria ma un incidente.
Da lì le cose si sono rovesciate: se prima ero tesa quando salivo, improvvisamente montare in sella era diventato un sollievo. La gestione da terra mi spaventava.
Ho montato ancora per qualche mese sporadicamente, visto che il posto era senza coperto ed era autunno.
A gennaio mi sono resa conto che l'equitazione doveva essere un piacere. Che non era bello né naturale sperare che piovesse per annullare la lezione.

Così ho smesso.

Ormai è un anno che sono ferma, e penso spesso alla possibilità di ricominciare. In un posto dove mi aiutino a gestire e superare la paura con la tecnica, dove possa sviluppare una competenza sia da terra che in sella che mi aiuti a essere consapevole di come gestire le situazioni normali e di difficoltà.
Il problema alla fine è sempre stato tutto qui.

The Shire

Mi dispiace molto per quello che ti è successo, posso capirti, io ho preso un calcio in pieno sulla mandibola. Per fortuna me l'ha dato un pony sferrato, quindi me la sono cavata una mandibola slogata, però ho comunque avuto molti problemi alla bocca, perfino ora dopo quasi 10 anni porto l'apparecchio mobile.
Posso dirti che col tempo la paura passa, purtroppo gli incidenti accadono, non si può mai eliminare il rischio.

Angeletta85

Fra...mamma mia
Di che zona sei?
...è impossibile solo se credi che lo sia...

raffaele de martinis

Ma perché abbiamo paura di fare dei tranquilli esercizi nella cavallerizza, dove se cadiamo nella sabbia assai raramente ci facciamo la bua - normalemente - ci sporchiamo solo i pantaloni fichissimi che abbiamo appena comprato, e invece ci tuffiamo allegramente nel traffico caotico delle nostre città montando un giolivo motorino che se cadiamo - normalemente - ci rompiamo le ossa e - comunque - non penziamo mai alla nera signora che è là appollaiata sulla nostra spalla?

La domanda è banale, la risposta è facile, assai facile.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

milla

Io mi sento sempre più stupida, quale sarebbe la risposta scusa?

Ina:)

#86
Quoto Raffaele
Per carità l'incidente capita, andare a cavallo é rischioso, ma salire ogni giorno in macchina e immettersi nel traffico forse lo é di più
Io guido sia la macchina che la moto (ho una moto da trial, difficile da guidare in strada), mi piace andare veloce

Io sono fatalista : se deve succedere, mi succede anche se sto chiusa tutta la giornata in casa

Però, io all'inizio ho imparato con mio padre a guidare, ed ero terrorizzata, mi veniva l'ansia ogni volta che dovevo salire in macchina, sudavo...
Quando ho iniziato con scuola guida invece pian piano la paura é andata via!
Secondo me quindi dipende anche da chi ti insegna a renderti sicuro, a mio avviso!

alex

La risposta è: la forza dell'abitudine. I fanti giocavano a carte in trincea nella I Guerra mondiale, si fa l'abitudine a qualsiasi pericolo e a qualsiasi rischio.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Già, l'abitudine+la cognoscenza, se si conosce qualcosa e si sa come prenderla non si ha paura, non si può aver paura, non si deve aver paura, altrimenti il lavoro non è sopportabile e il divertimento diventa un incubo....



Non esistono metodi o istruttori contro la paura, ma vincerla è facile, basta frequentare l'oggetto pauroso tutti i giorni, nel caso del lallo - però - dovete imporre una o due regole di disciplina/di sicurezza, altrimenti il bestio vi cambia i connotati a sua scajola.

La prima regola è: non dimenticare che noi siamo noi e loro sono loro, se il vostro bestio  travalica i confini sarà meglio ricordarglielo... se l'avete ben educato basta la terribil voce
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

segreto

Citazione da: raffaele de martinis - Marzo 19, 2016, 08:32:35 PM
Non esistono metodi o istruttori contro la paura, ma vincerla è facile, basta frequentare l'oggetto pauroso tutti i giorni...
Oh saggezza divina, perchè ti offri a pochi e non a tutti?
Sarei curioso di sapere cosa pensano delle tue teorie terapeutiche le persone che subiscono attacchi di panico.

Segreto

Quanto all'uso della storica foto dei carpentieri nordamericani che lavoravano alla costruzione di grattacieli: ricordo di studi sulla loro etnia (indigena). Pare venissero più o meno tutti da un ceppo ristretto e avessero non ricordo quale particolarità neurologica che li preservava da pericolose percezioni legate al vuoto. Se cerchi, forse trovi.