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programma di studio o di insegnamento

Aperto da Nefferit, Agosto 05, 2016, 02:09:00 PM

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Nefferit

domanda per chi è istruttore o ha un istruttore a cui chiedere.

C'è un programma di insegnamento oppure la scelta sul cosa insegnare prima o dopo è lasciata al singolo?
e nel caso esista un "programma didattico" è possibile rintracciarlo?

vorrei verificare se nell'educazione dei cavalieri oggi è prevista una qualche lezione se non teorica almeno sui principi di etologia e governo del cavallo che siano un po' più approfonditi del "pulisci così e sella così"

Perchè ci accapigliamo sul fatto che nascano scuole varie, che in alcuni maneggi non ci sia il rispetto dei cavalli ... ma affidiamo i nostri giovani cavalieri alle mani esperte e sapienti degli istruttori.. ma cosa insegnano loro? o cosa sarebbe richiesto insegnassero?

max

Calerei un velo pietoso.

Anche avendo la fortuna di capitare in qualche unità didattica dove la pratica sia tenuta da qualcuno con una certa "cultura" e la teoria da docenti competenti, quei pochi giorni di corso in cui si affollano materie di ogni genere non sono certo sufficienti a formare alcunché.

Quello che ho vissuto e visto io sono schiere di ragazzi che arrivavano ciascuno con la propria idea del da farsi in testa e se ne andavano con la medesima idea.

E no, le lezioni almeno nelle UD1 FISE che ho fatto e visto io non andavano molto al di là del "pulisci così e sella così" (nonostante si legga horsemanship tra le materie) o delle nomenclature delle parti del cavallo e dei finimenti da sapere a memoria.....

E Angioni ha perfettamente ragione riguardo le critiche che muove alla FISE. Il testo che danno a corredo (manco lo stampano, ti mandano un pdf se proprio insisti) è un'insalata mista di concetti tecnici e nomenclature da studiare a memoria messe assieme in modo molto "asettico" con pure diversi errori. Un breviario utile a nessuno se non per sapere i nomi dei mantelli o degli ostacoli: passi il corso e te lo dimentichi.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

klystron

In questo dovremmo forse solo cercare di copiare dalla Francia (ad esempio). La differenza nel metodo e nella struttura degli "esami" di livello (galop) da passare e' abissale.

PokerFace

veramente ti mandano da Bonati a fare i corsi cavalli giovani e horsemanship....
e non è proprio un pirla.


Nefferit

Citazione da: max - Agosto 05, 2016, 04:24:12 PM
E Angioni ha perfettamente ragione riguardo le critiche che muove alla FISE. Il testo che danno a corredo (manco lo stampano, ti mandano un pdf se proprio insisti) è un'insalata mista di concetti tecnici e nomenclature da studiare a memoria messe assieme in modo molto "asettico" con pure diversi errori. Un breviario utile a nessuno se non per sapere i nomi dei mantelli o degli ostacoli: passi il corso e te lo dimentichi.

ho visto con i miei occhi una OTEB da non più di 6 mesi essersi completamente dimenticata ogni nozione appresa (?) per superare il corso .. Pensa che proprio il suo insegnante al corso, venuto per uno stages in maneggio è rimasto basito... ma poi ci ha riso su. Certi miei istruttori mi avrebbero fatto nera. purtroppo mi sembra chiaro che non sia un caso isolato ed unico.

Ma allora quanto ci vorrà perchè le cose cambino?

Poker.. non dubito della capacità e professionalità di chi insegna, dubito che il "sistema" funzioni.. dato che in giro ci sono tantissimi OTEB, brevetti, istruttori... ma di gente di cavalli ne vedo sempre meno. A volte mi trovo a pensare che c'erano più horseman tra i cavallari di qualche decennio fa.

klystron

Io non mi riferivo a corsi particolari, ma all'insegnamento base con la lista delle cose che uno deve sapere e saper fare per passare di livello. Di conseguenza le cose che un istruttore deve insegnare a seconda del livello, ecc ecc. Parlo per mia esperienza poi, forse sono stata sfortunata.
Per esempio in Italia i corsi che frequentavo non erano nemmeno divisi per livelli (giusto alla menopeggio), si faceva lezione tutti insieme e senza un programma preciso; in Francia ogni lezione era divisa per galop, giorno si sapeva cosa si faceva, su cosa si lavorava, inclusa la teoria, per portare a termine il programma del galop relativo.

Nefferit

e magari vi venivano date anche delle dispense?  :love4:

Nefferit

ah.. max quel pdf l'avevo anche io, l'ho letto.. assieme ad altri e devo dire che veramente il "manuale del cavallo" è più esauriente

PokerFace

gli otb x me sono subumani.
non li considero istruttori.
io considero solo quelli che sanno montare e addestrare. e gli otb non sanno farlo. MANO SUL FUOCO

max

Non è un problema di oteb, otal o ote o chi più ne ha più ne metta (di sigle), e nemmeno di primo, secondo o terzo grado. Non è nemmeno una questione di FISE o altra associazione.

E' una questione che se qualcuno in Itaglia sa montare o addestrare ci riesce perché è andato a spese sue o per sfizio suo a cercarsi la conoscenza altrove, perché di certo non arriva dalla federazione. Poi combinazione il tizio ha anche un grado FISE ma è un'altro binario.

Va da se che è statisticamente più facile trovare una figura del genere salendo di livello che tra il mare di ragazzini oteb che sfornano ogni anno. Ma ad esempio ho conosciuto gente brava che non è FISE. Quindi non vuol dire.

Il problemone qua è che pare tutto raffazzonato e gestito da gente che non ha interesse a costruire un tessuto di persone preparate a dovere. Si tappa una magagna qua, una là, si cambia qualche regola qua, una là, ma tutto va avanti come prima. Ai corsi che ho visto io c'è sempre stato il panico perché non si sapeva nulla degli argomenti che sarebbero stati trattati o all'esame cosa sarebbe stato chiesto, o peggio i voti in base a cosa venissero dati. E' il modo di formare della gente questo? Fare corsi e valutazioni così estemporanei? Senza contare che c'è sempre il sospetto che il sistema vada bene così com'è per poter favorire in qualche modo i raccomandati di turno... magari non succede eh... ma la poca chiarezza porta a pensarlo...

Mettono un sistema a sbarramento: al corso UD1 accedono cani e pecore; al corso UD2 accedono solo i cani e le pecore che hanno dimostrato di saper fare almeno qualche percorsino, etc etc a salire di difficoltà in difficoltà agonistica. Così pensano di scremare gli incapaci, e forse è vero, ma in che modo preparerebbero quelli "capaci"? Alla fine uno tra un corso e l'altro deve cercare di diventare capace come può...
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

Nefferit

 :dontknow: noto con dispiacere che la sensazione da "apolitica" (riferito a federazioni e simili) viene confermata ... non esiste un piano o se c'è non è noto ai più, nonostante il personale interesse, tutto viene lasciato alla capacità del singolo che deve farsi strada nella selva di informazioni e di metodi auto-referenziati.

Alla fine è lecito pensare che valga tutto e il contrario di tutto.

alex

Un incontro fortunato mi darà forse la possibilità di acchiappare un vecchio "Manuale di Equitazione", anni '30 circa,  della cavalleria militare italiana. In quel manuale dovrebbe esserci, quasi intatto, il "sistema Caprilli".  Giusto o sbagliato che fosse, quello era un metodo e un punto di riferimento.

Nessuno ha letto l'attuale manuale FISE?
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

#12
Il più "antico" e "caprilliano" che ho è questo, datomi da Angioni (1957):
http://www.dmax3d.com/blogequestre/manualecaprilli/

Contiene secondo me delle indicazioni che portano a commettere grossi errori di addestramento proprio per il fatto che era destinato a personale militare che NON doveva affatto occuparsi di addestramento.

Se ne trovi uno più antico potrebbe essere, al contrario, interessante proprio perché ANTECEDENTE e non contenente alcuna caprillinità. Sappiamo infatti che -grossomodo- prima di Caprilli l'obiettivo era trasformare ogni soldato in buon cavaliere (cosa che richiedeva del tempo che non si aveva e che portò la cavalleria francese a non adottare Baucher e quella italiana a buttare alle ortiche le nozioni classiche).

Sull'attuale manuale, se vuoi ti passo il pdf, ma ripeto le mie parole di prima: un breviario molto asettico che tenta di spaziare su tutti gli argomenti tecnici che uno dovrebbe sapere: ti ci rompi la testa sopra durante il corso, dai l'esame e te lo dimentichi.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

Nefferit

io ho un pdf fise .. che ho scaricato dal sito, l'ho letto in parte ma ne ricordo pochi concetti, sopratutto tanti discorsi generali, anche cose molto giuste come le motivazioni e il tipo di insegnamento da dare al cavaliere.


max se metti il tuo magari verifico se è lo stesso, sul mio c'è scritto :"testo guida per la formazione professionale..." soggetto a revisione, ma non riporta la data così non so di preciso a quando risalga.

comunque concordo con te... da caprilli in poi sono molti gli errori che continuaiamo a perpetrare inconsapevolmente.

max

No, il mio pdf si intitola solo "Manuale di equitazione" con la copertina divisa in quattro rettangoli: tre foto (una è la Truppa) e il titolo.

Ma credo che il contenuto sia abbastanza identico. E' un bel mattone. Se lo scorro velocemente leggo cose anche giuste mescolate anche a idiozie, in un italiano poco scorrevole, di difficile comprensione per uno che non abbia il pallino del masochismo, supportati da disegni abbastanza buttati a caso.

Un capoverso a caso (pag 102, capitolo Lavoro in piano, linee curve e rette):

"Si deve creare una flessione costante e coincidente al circolo disegnato, che va dalla nuca alla coda. La mobilità delle vertebre cervicali rende il collo molto mobile; la regione dorsale, strettamente legata alla cassa toracica, è rigida; si ha una buona mobilità della regione lombare, mentre la regione sacrale, composta da un gruppo di vertebre saldate tra loro, non può che essere rigida. I movimenti di incurvamento laterale della regione lombare sono limitati dalle apofisi traverse delle vertebre; non si potrà dunque avere una flessione propriamente detta in un circolo di diametro inferiore ai 6 metri. Nel galoppo, per la dinamica e la velocità del movimento, tale flessione è ancor più limitata. Piazzamento è la disposizione nella fles- sione che il cavallo assume dalla nuca alla coda indispensabile per affrontare una linea curva in equilibrio, in modo che gli arti posteriori spingano allineati agli anteriori sulla linea dell'avanzamento, così come deve avvenire su di una linea retta per avere il cavallo diritto. Dato che la disponibilità a flettersi della colonna vertebrale non è sempre la stessa in tutti i suoi tratti, il cavaliere dovrà intervenire con precisione con i suoi aiuti. Le spalle del cavaliere sono parallele alle spalle del cavallo; il bacino parallelo alle anche del cavallo, il busto in asse con il cavallo e quindi il peso tende a caricare maggiormente la staffa interna. Il piazzamento è richiesto dalla mano interna, la quale non deve accorciare l'incollatura, non deve tirare, ma aprirsi per permettere una corretta flessione alla nuca e mantenere un contatto leggero per consentire la libertà di movimento della spalla interna. Il cavaliere deve agire con tutti i suoi aiuti dosandoli, evitando l'eccessiva flessione dell'incollatura con il controllo della redine esterna, evitando lo sbandamento della groppa con l'azione della gamba esterna leggermente arretrata. Particolare attenzione sarà da porsi alla corretta posizione della gamba interna alle cinghie, che coincide con il punto dove il rachide deve essere maggiormente stimolato alla flessione. La gamba interna dovrà essere ripristinata precisamente ad ogni cambio di flessione."

Se siete riusciti ad arrivare in fondo al brano senza sentire il desiderio di spegnere il PC e farvi una passeggiata fuori (sarebbe anche un argomento interessante: la flessione del cavallo nel circolo!!!) converrete con me che pur non dicendo cose sbagliate è di difficile lettura e va preso con le pinze. Sembra in effetti un asettico testo di legge, un compito svolto di malavoglia. Dà anche l'idea che abbiano tentato di fondere diverse teorie cercando un modo di esporle che non scontentasse nessuno. Risultato: dopo che lo hai letto ne sai come prima.

Ebbene è tutto così. Su qualunque argomento. Mi immagino quelli che (anonimi) lo hanno redatto, alla fine del lavoro devono aver avuto un gran mal di testa, per giorni........

Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.