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polemiche Olimpiadi e scene quotidiane

Aperto da Bubba, Agosto 21, 2016, 05:48:49 PM

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Bubba

Sui social si leggono molte critiche all' equitazione sportiva. Con tanto di petizioni per proibire certi finimenti o imboccature.
Amici hanno criticato pure me perche' monto il mio cavallo , poverino ( in realta' alcuni sui problemi derivano dall' esser montato troppo poco, ma stiamo divagando).


Quello che mi sto chiedendo e' : ok, molte critiche non hanno senso. Ma e' innegabile che i cavalli provino dolore. Specie quelli buoni che finiscono in mano agli ignoranti con la sindrome del fenomeno.
Il fatto che alcune cose nonci scandalizzino piu' sta a significare che alla crudelta' ci si abitua?
In maneggio dove sono ora c' e' un idiota che fa cose atroci ad una bestiola buonissima. Quello mi fa morire e faccio tanta fatica per non guardarlo e star zitta. Pero' tollero altre cose che forse, se le vedessi per la prima volta, mi farebbero mettere una croce sopra a tutta l' equitazione.


Quindi: secondo voi, al dolore degli animali ci si abitua fino a non.vederlo piu'?
E' giusto che ci sia un intervento esterno per bloccare certe pratiche?
Ma se non parte dall' interno, che possibilita' ha la censura di fare un buon lavoro senza finire in certe " schiocchezze animaliste"?

Ad esempio nel reining stanno cercando di penalizzare i cavalli.incappucciati, con.segni di speronate ecc.., non.e' ammesso il chiudibocca  altre storie. Ma in campo prova si vedono cose bruttissime e a casa nessuno ferma l' ignorante di turno.

E' giusto far questo.ad una brava bestia?
Dove sta il confine, secondo voi, tra rigore e maltrattamento?

Bubba

Ma specialmente, perche' se vedi uno che e' un disgraziato violento e in piu' non ha mai mai vinto una gara gli dai in mano il tuo cavallo?
Che deve fare uno affinche' tu dica " a quello li' non glielo do'"?
Possibile accettare certe espressioni nel muso del proprio cavallo? Ma lo spirito critico e' morto?


( scusate lo sfogo, ma ci sono cose che davvero non capisco)

The Shire

Io credo che a volte la gente non ha abbastanza esperienza per poter opporsi.
Un giorno il mio istruttore ha montato la cavalla di una sua allieva per "rimetterla a posto". Lavorava con le redini di ritorno tirate al massimo,  la cavalla che col mento si toccava il petto e gli speroni a rotella conficcati nella pancia. Si lamentava del fatto che non aveva i muscoli della schiena sviluppati. Volevo caldamente mandarlo a quel paese dicendogli che sicuramente con la cavalla in quel modo non avrebbe ottenuto niente e che secondo l'anatomia equina sono gli addominali a sostenere il peso del cavaliere e non i muscoli della schiena. Però lui cavalca da tutta la sua vita, non oso pensare alla sua reazione se avessi detto quello che pensavo.
Secondo me non si dovrebbe vietare certi comportamenti durante le gare non ha quasi senso, invece fei e fise dovrebbero mettersi d'accordo su un tipo di equitazione di cui fare propaganda e insegnare. Se si parte da un'educazione e da una cultura di base, certe cose non ci si sogna di farle, soprattutto quando un'intera associazione si esprime in merito

Ina:)

#3
Beh ma la risposta é molto semplice
Come ci siamo noi, c'è anche tanta altra gente che non é come noi...ci sono opportunisti, neo yuppies, perfidi, falsi, ignoranti (potrei continuare)

Ecco, questo tipo di persone non ama nulla se non vincere. Vincere e basta, in ogni modo ad ogni costo.
Io ho seguito le olimpiadi, mi é capitato di vedere la finale di nuoto in acqua aperta (mi pare si chiami così)
Ecco, a mezzo metro dal traguardo, la nuotatrice francese ha ostacolato e spinto sott'acqua la nostra azzurra, per toccare per prima il cartellone. Che dimostrazione di sportività é? Alle olimpiadi poi dobbiamo assistere ad una cosa del genere?
Ecco, ora immaginiamo, se un atleta non ha nemmeno il minimo rispetto per gli altri atleti suoi pari, come può averlo per il compagno che ha il ruolo più importante in assoluto?
Ecco allora che per vincere si cerca di fare di più , di ottenere di più, di piegare il fisico e lo spirito per una prestazione migliore. E tutte le ansie e frustrazioni vengono sfogare sul cavallo.

Quello che é sbagliato, é condannare le attrezzature piuttosto che le persone. Sembra che le ritorno siano lo strumento del diavolo, ma se usate bene, da persone capaci, sono anche utili. Così come il fatto di sbarrare i cavalli...una vita fa nei concorsi c'erano gli sbarratori ufficiali. Ed é anche stupido, vietarle. Perché tanto se uno vuole usarle, o vuole far del male al cavallo, si chiude nel suo maneggio e fa ciò che vuole indisturbato.

Il punto é che, se uno fa le cose con il cervello, con la consapevolezza e il rispetto del cavallo, non staremmo a discutere su queste cose, non verrebbero vietate o mal viste tante situazioni.  Ovvio che un minimo di stress e di fastidio il cavallo lo prova, fa fatica...é etico? No, però se dobbiamo montare, fare gare ecc che sia almeno nel rispetto, che possa vivere da cavallo nel tempo libero


Purtroppo é tutto molto soggettivo, si può punire, vietare ecc ma ognuno a casa sua, quando il pubblico non c'é e le porte si chiudono, fa un po' quel che gli pare

bionda

La passione (o l'interesse) per il cavallo purtroppo è molto trasversale e coinvolge in ugual misura da persone colte a persone estremamente ignoranti. La crudeltà verso i cavalli ha molta tradizione. Nella vita di tutti i giorni non ci si può fare niente, girarsi dall'altra parte e non alimentarla.
Nello sport, che è anche spettacolo, vorrei invece regole severe almeno in campo e soprattutto anche in campo prova.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

segreto

Proviamo a fare un'analisi della figura del tormentatore di cavalli.

Immaginiamo un grafico:
da una prima casella ("Uno che adotta pratiche indegnamente crudeli, coercitive e lesive nel suo rapporto con il cavallo") ne nascono due:
A - "Uno che ci guadagna sopra senza farsi tanti scrupoli"
B - "Uno a cui piace farlo"

"A" si commenta da solo.

"B" merita una divisione ulteriore:
B1 - "Uno maleducato (nel senso di "educato male") di solito da un soggetto di tipo A"
B2 - "Uno che ha dei problemi di autocollocazione (un nevrotico)"

"B1" si può risolvere (facilmente?) intervenendo su "A".

"B2" invece merita una divisione ulteriore:
B2/1 - "Uno che scarica la sua nevrosi in campo agonistico". Se fosse un Master (dilettante evoluto) di ciclismo, di atletica o un culturista, un soggetto con simili problemi si doperebbe come se prendesse aspirine (ce ne sono tanti, che ho conosciuto anch'io). Ma il suo "strumento" è il cavallo e quindi si comporta con l'umanità di una faina in un pollaio.
B2/2 - "Uno che scarica la sua nevrosi cercando di sembrare quello che non è (e difficilmente, con quell'atteggiamento in testa, potrà mai essere)".
E questo è il peggiore di tutti perchè non sa cosa vuole, crede di essere capace, e forte, e abile. Si vede in sella e si piace.
Invece vive un rapporto sadico con un essere vivente, dopo aver rimosso ogni capacità di vergognarsi.
Gli serve un analista per la sua grave forma di onanismo.

Sono tutti tipi diversi e richiedono strategie diverse, prima che un certo pressapochismo imperante fuori dal nostro ambiente veda quello che non c'è e danneggi ogni forma di equitazione.

Segreto

Ina:)

Dimentichiamo una categoria fondamentale

Quella che non si vede alle olimpiadi, né alle competizioni sportive..
L'ignorante.

Quello che ignora, sia di fare del male al cavallo, sia il cavallo stesso, che diventa una sorta di bicicletta.

Sui social son tutti bravi a criticare i metodi dei grandi cavalieri, ma a mio avviso i cavalli che patiscono le peggio cose sono quelli degli ignoranti, quelli senza arte né parte nell'agonismo

alex

Penso che alle critiche di animalisti, persone comuni ecc. dovremmo fare più attenzione. Se scatta il riflesso di "difesa del clan" perdiamo lucidità. Ci sono cose che sono più evidenti agli occhi di chi "non sa" che agli occhi di chi sa. "Chi sa" potrebbe semplicemente averci fatto l'abitudine.

Avessero pure ragione una volta su cento, in quell'unica volta dobbiamo dargli ragione, se vogliamo essere intellettualmente onesti.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

Ma come?

Nessun cavallo ci obbedirà per compiacerci, ma solo per sfuggire al dolore!

Quindi il dolore, i chiudibocca, le catene attorno al muso, le serrette, le sacrosante tradizioni bestiali dei nostri avi sono giuste e inalienabili!!!

Di che vi stupite se la maggiorparte di quello che vedete in giro si basa sul far del male agli animali?

E' GIUSTO perché secondo costoro SI PUO' FARE SOLO COSI' e guai a fargli notare che forse il 99% delle porcate si possono eliminare provando a essere più intelligenti?

Intelli...che?!?!?!
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

BigDream

Effettivamente spesso mi viene questo dubbio, come penso venga a tutti (quelli con cervello). È giusto fare quello che facciamo? Però se partiamo dal "è giusto far saltare a un cavallo 1.60?" finiamo inevitabilmente con il "è giusto montare a cavallo?".

Credo che questo dubbio ci verrà sempre. Non possiamo negare che è comunque una cosa che i cavalli NON fanno volentieri (tenerci in sella, avere i finimenti addosso, lavorare, far fatica ecc), che di sicuro eviterebbero se potessero. Ma cosa possiamo fare, oltre che cercare i metodi che infastidiscono di meno, e cercare di fare una propaganda positiva?

Io sono comunque d'accordo sull'essere più severi rispetto ai metodi usati in gara e in campo prova. È vero che a casa propria ognuno fa quel che vuole e purtroppo nessuno può impedirlo (a parte che se io vedessi qualcuno picchiare il proprio cavallo ripetutamente e in modo estremamente violento, non ci penserei due volte a denunciarlo), ma dove si può intervenire è giusto farlo.

Una cosa positiva però c'è da dirla: tra le Olimpaidi e le gare che ho visto in Normandia, devo dire che ho visto davvero poca gente reagire male sul cavallo dopo un rifiuto o difesa. Anzi, ho visto diversi cavalieri ritirarsi dopo una brutta botta del cavallo, piuttosto che cavalieri accarezzare il proprio cavallo nonostante un rifiuto.

Questo un po' mi da speranza. So che è una magra consolazione, ma comunque....

PokerFace

SE non servisse sbarrare, menare, rollkurrare, NON lo farebbero.
i professionisti NON lo farebbero.
lo fanno se e quando ciò porta accrescimento delle performances del cavallo.

basta guardare le olimpiadi. alcuni cavalli erano visibilmente preparati, roba che io non li ho mai visti saltare così bene e alti e rispettosi in tutto l'anno (uno per tutti: triple X).
però non si può fare con tutti i cavalli (io non lo faccio con nessuno perchè non sono capace). per esempio la nostra amata TEQUILA non può essere preparata in alcun modo e non è stata toccata chiaramente.

quindi io PRESUMO che siano toccati e ritoccati solo quelli che hanno un beneficio in termini di performance.
quindi se invece che un beneficio ci fosse una penalizzazione (come dovrebbe essere per le categorie a giudizio dei giovani cavalli, in cui i salti troppo in alto DOVREBBERO essere puniti con punteggi bassissimi) beh... immagino che nessuno preparerebbe i cavalli.
quindi? quindi nulla, vedete un pò voi.

a me poi delle imboccature usate, degli speroni, delle ritorno, del chiudibocca non mi importa assolutamente. ognuno guarda il suo cavallo. ritengo che i professionisti non siano stupidi o incapaci, per cui se usano un'imboccatura o uno sperone è perchè con quello il cavallo va meglio. per cui non faccio il figo e non piscio fuori dal vaso e mi limito a usare gli strumenti che io so usare, con cui mi trovo bene, che - quando li provo - mi danno delle buone sensazioni.

gli altri usino ciò che preferiscono.


max

Lo fanno perché gli viene permesso farlo.

L'accrescimento delle performances è un argomento un po' spinoso, anche perché "una porcata" è come il doping. E' lecito fare una porcata che nell'immediato ti fa prendere punti ma resta comunque una porcata? Se io metto del vescicante e lo sbarro per farlo saltare di più non è forse come averlo dopato?

Più semplicemente, se io monto con briglia e speroni e un'altro monta senza niente, a parità di prestazioni, non dovrebbe essere giudicato più bravo l'altro?

Il problema è che chi deve decidere cosa è permesso e cosa no non vuole prendere posizioni nette per non inimicarsi nessuno.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

rhox

Ma soprattutto se non ci fossero state le olimpiadi nei 5 giorni scorsi... qualcuno ne avrebbe parlato?
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

carodubbio

Allora essendo un discorso nel quale preferisco starne fuori non il fatto che sono insensibile ,

ma per il fatto opposto= IO sono per il divieto totale di molte cose.


Vi posso però raccontare un fatto, un mio amico coetaneo e compagno di scuola ha fatto ciclismo, non è mai passato al professionismo perche non voleva superare il LIMITE di quello che si ficcano in vena,ora anche se lui nega di aver fatto uso di sostanze, il suo fisico ha di continuo guai che non si spigano , difficoltà alle quali non si hanno risposta del perche stanno venendo fuori, ma personalmente IO le attribuisco alle sostanze che si ha sparato in vena.

Se l'uomo si infila nel suo corpo medicine dopanti e lo NEGA, pensate che non le infila a un animale?

Notizia attuale un culturista è morto il giorno del suo matrimonio, una persona che ha del suo corpo una cura maniacale come mai perde la vita se sano?

Kimimela

il titolo del topic parla di olimpiadi per cui si parla di cavalieri/amazzoni che fanno del cavallo un MEZZO per vincere.
essendo un mezzo, fanno tutto quello che c'e' da fare per vincere.
non importa se al cavallo buchi il costato....se il fine e' fare degli spin da paura
non importa se gli spacchi la bocca se il fine e' fare uno sliding stop di 7 metri...
che gli frega? l'importante e' vincere.
non posso fare nomi perche' potrebbero querelarmi ma anche gli insospettabili sono dei cudeli torturatori eppure quando entrano nelle arene vengono osannati.
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"