Per quale motivo, secondo voi, gli istruttori si sentono dio in terra e non permettono ai loro allievi di avere curiosità all'infuori della loro portata (dell'istruttore)?
Perchè c'è questa paura di essere fallibili? di essere minati nella loro autorità?
Ovviamente non parlo di tutti, ma ogni tanto trovi 'sti soggetti.
Vi racconto 'sta cosa.
Quando ho venduto il nano, l'ho venduta ad un'istruttrice che però per un periodo, all'inizio ho seguito. Con delle sorte di "lezioni".
Premetto che lei è brava e monta bene.
Io andavo da lei al mattino, per comodità di entrambe.
Quando una volta le ho chiesto di fare il pomeriggio, è successo il finimondo. I proprietari del posto non accettano che l'istruttrice faccia lezioni di fronte ai suoi allievi.
Ora, se io non avessi un'istruttore che a sua volta prendesse lezioni da qualcun'altro, mi preoccuperei.
Quando propongo gli stage a istruttori, la risposta è (quasi) sempre no, perchè? Perchè loro sanno già tutto, non c'è bisogno di prendere lezioni.
Ed è proprio questo atteggiamento che poi preclude, secondo me, l'insegnamento agli allievi. Quando sorgono dubbi, domande, quando si vuole provare un metodo diverso, si viene confinati al sapere dell'istruttore. Che spesso non soddisfa le curiosità dell'allievo.
è un peccato, davvero, penso che ci vogliano persone più umili, per insegnare.
Esperienze?
Io la penso come te. Diffido da un istruttore che a sua volta non ha un istruttore, non fa corsi, non si mette in discussione in prima persona, non è curioso di altri metodi o altre discipline. Uno così ovviamente non permetterà nemmeno agli allievi di essere aperti e curiosi.
Forse è anche questione di gelosia, di voler fidelizzare l'allievo a tutti i costi ponendosi (o magari anche sentendosi.. ) come l'unico professionista davvero affidabile.
Mah, secondo me è anche una questione di soldi.
In che senso questione di soldi?
E' un modo di ragionare molto ignorante e primitivo. Per me è scontato che l'istruttore valga poco, se non prende a sua volta lezioni. Diciamo che è uno dei criteri possibili per capire se un istruttore vale qualcosa oppure no.
Nella mia esperienza gli istruttori che non vogliono domande lo fanno per un solo motivo: non hanno risposte.
E non vogliono assolutamente che tu metta il naso fuori dal maneggio, perché magari non solo trovi la risposta ma ti rendi conto di esserti affidata ad un " parolaio".
Diffidate dagli istruttori che vi vogliono tenere legati. Quelli che sanno tutto e gli altri son scemi. Quelli che non hanno vinto mai niente ma continuano a dire che sono 20 anni che insegnano.
Io ho visto diventare istruttore gente che voi.....
Diffidate, diffidate sempre. Per la salute del vostro cavallo.
E se oltre a diffidare potete fare stage con professionisti validi.. Beati voi :horse-wink:
Concordo in linea di massima con le idee di diffidare da chi non vuole guardare fuori.
Ma penso non sia solo un problema degli istruttori, ma in generale della gente.. quella che sa tutto perché ha letto 2 libri, fatto due corsi, è nato con la scienza infusa, ecc.
Lo si vede bene nelle dinamiche qua dentro no?
Dunque,
per quello che ho passato come esperienze sono a favore della linea degli istruttori ,loro ti possono portare fino a un certo punto,al resto ci devi arrivare da solo.
Poi l'equitazione essendo vasta e complessa richiede non solo la figura di un istruttore ma anche quella del ;
veterinario
dirigente della scuderia
maniscalco
e uomini di cavalli .
Ogni figura di insegna cose che sommate insieme fanno la differenza, dall restare a livello basso di competenze generali
Citazione da: Melis - Ottobre 22, 2016, 10:53:35 PM
Mah, secondo me è anche una questione di soldi.
Penso che l'argomento si esaurisca con la risposta che Melis si dà da sola.
Viviamo in un sistema capitalistico a base apparentemente privata.
Esaminiamo prima l'allievo: se vuoi comprare un cavallo devi esaminare l'offerta e fare un investimento di fiducia. E scegli un cavallo tra tremila. Non c'è un "giudice di pace" che garantisca il cliente.
Se vuoi imparare a montare esamini variabili complesse e imprescindibili (per i tuoi valori) come "comodità di accesso", "presenza di amici", "consigli di altri praticanti", "simpatia (feeling?) dell'istruttore", "capacità di infinocchiare da pare del titolare del maneggio", "innamoramento per un certo cavallo che hai visto lì" e altre amenità simili. Poi scegli un maneggio tra tremila.
Quando hai poi iniziato a prender lezioni, ecco che sei "preso nel giro" e, finché non ti stufi/cadi/litighi, accetti tutto.
Ora passiamo ad esaminare l'istruttore, vero oggetto del topic: visto quanto sopra, vista la difficoltà di portare ad esito il nuovo rapporto con un cliente e visto l'esiguo pollaio di allievi che ti ritrovi, tu istruttore hai forse voglia di farti chiudere in un angolo e mettere in minoranza denunciando "coram populo" che NON SAI TUTTO e prendendo lezioni (che ti servirebbero) IN PUBBLICO? Ma sarai mica scemo!
I Clienti (e lo scrivo maiuscolo, che così chi lavora in proprio capisce bene) vanno rassicurati da una scenografia rosa. Non da colleganze non richieste.
Ergo: gli istruttori, anche quelli ottimi, NON possono e NON vogliono indebolire la propria immagine. Aggiungerei, visto il livello medio degli allievi, che NON devono.
Se poi sono cessi (gli istruttori), tutta esperienza per il novizio: a me, ai tempi, son serviti anche i mediocri.
Poi, se hai talento, capisci, se no, pazienza: non esiste il diritto al rispetto della mediocrità.
Melis, a me pice molto il tuo approccio all'equitazione: un misto di spirito creativo condizionato da forte conoscenza tecnica, mi par di capire. Ma il mondo alimenta i mediocri per il bel contrasto che fanno con i talentuosi. Come si farebbe a vendere eccellenza se non ci fosse il contraltare della mediocrità, che per taluni è sicuro business e rifugio?
Segreto
Correggo: non "pice" ma "piace".
Odio i refusi: rompono il ritmo della lettura.
Segreto
Tanti istruttori cercano di fidelizzare la clientela giurando e spergiurando che al di fuori del loro caldo abbraccio, l'allievo tremante si troverebbe in una landa gelida dove sopravvivere è impossibile.
(una ha ritenuto di dirmi che, una volta lasciato il suo maneggio, se mi fossi trovata con la cavalla più tranquilla, era solo perchè certamente era stata sedata a mia insaputa, cosa che LEI non si sarebbe mai permessa di fare :icon_rolleyes:)
Alla lunga istruttori che gravitano attorno ad un unico polo, finiscono con il crederci a loro volta, sinceramente e di tutto cuore.
Ragionarci diventa impossibile.
Anche quando seguono un metodo "decente", diventano dei maramao totali, assumendo a divinità un uomo/donna, un addestratore, una persona di cavalli che, ovviamente come tutti gli altri, ogni tanto finisce di chiappe per terra.
Il maneggio karlista che frequentavo io, era del genere: se l'istruttore non era accreditato al metodo, non lo si voleva.
Ho conosciuto gente interessantissima, grazie a questo sistema, e ne sono entusiasta.
Però insomma... c'è anche altro, tipo, non so... mezzo mondo di esperienze diverse?
...se solo volessimo ammirare un po' dopo il buio oltre la siepe.
Ma un istruttore del genere, esiste perchè esistono degli allievi di dubbio comprendonio che pensano che in campo equestre esista il Verbo.
La Parola.
Vogliono possedere il metodo perfetto, completo, definitivo, che funziona sempre e funzionerà sempre, con qualsiasi cavallo e qualsiasi cavaliere.
Basta avere fede nel Verbo e tutto andrà bene.
Basta fare esattamente quello che dice il creatore del Metodo, e tutto andrà benissimo: se lui si dipinge il chiurlo con il catrame e si impiuma a ferragosto, tutti dobbiamo fare altrettanto.
E se il Metodo funziona, il Creatore diventa un santo, un dio vivente; morte e dannazione a tutti quelli che praticano diversamente.
Se il Metodo non funziona... è perchè tu non ci hai creduto abbastanza.
Ritenta che sarai più fortunato.
E intanto paga per i corsi, per attrezzature ridicole che mediamente potresti costruire con una scopa ed un po' di spago, paga un marchio, venera un dio, non guardare assolutamente altrove, sii talebano al massimo, e cerca pure di convertire gli infedeli... così il Verbo agisce meglio.
Esecrabile surrogato di socialità umana, dove si crede di aver valore solo per contrasto con le mancanze attribuite agli altri.
Citazione da: Winter Mirage - Ottobre 23, 2016, 09:27:26 PM
Ma un istruttore del genere, esiste perchè esistono degli allievi di dubbio comprendonio che pensano che in campo equestre esista il Verbo.
La Parola.
Vogliono possedere il metodo perfetto, completo, definitivo, che funziona sempre e funzionerà sempre, con qualsiasi cavallo e qualsiasi cavaliere.
Basta avere fede nel Verbo e tutto andrà bene.
Bella lì, Winter: la tua sembra proprio, al di là del linguaggio poco accademico e molto colorito, una lezione di antropologia del momento attuale.
Segreto
riporto le mie esperienze.
Sono seguita essenzialmente da un solo istruttore (anche se nel maneggio che frequento vi gravitano almeno tre istruttori oltre al mio,che sono a loro volta allievi del mio e ogni tanto mi fanno lezione o giudicano il mio operato).
Il mio insegnante ha esperienza da vendere,fa questo mestiere da una quarantina di anni e mi dice sempre che anche lui spesso deve "resettarsi" e rifare il punto della situazione.Da qualche anno ha smesso (per il momento,credo),di far gare,anche perchè ha poco tempo.
All'apparenza può non sembrare umile, anzi, da proprio l'impressione contraria, invece, parlandoci, entrando in comunicazione con lui, risulta aperto al diagolo,alle spiegazioni e non ha niente in contrario a far provare "cose nuove".
Qualche volta l'ho fatto,sono andata in altri maneggi a fare lezioni "prova" e ho fatto qualche stage con dressagisti,ma il "succo" del discorso non cambiava, anzi,il mio istruttore sa quali sono i problemi miei e del mio cavallo e va subito al sodo per correggerci, un altro istruttore che ci vede per la prima volta, deve orientarsi sul nostro tipo di lavorare e occorre tempo.
Ho esperienze indirette di altri istruttori che "se la prendono" se l'allievo prova altre esperienze,il mio no, anzi,mi dice "vai,prova,fai e poi giudica quanto ti insegno io".
E' anche per questo che cerco di andare spesso in gara, per provare il giudizio tecnico e "super partes" di chi lo fa per mestiere.
Mi confronto con gli altri, ma non per spettegolare sulle loro performances.ma per capire se c'è una disparità di insegnamento, se quello che viene insegnato a me è diverso dalla "media".
Leggo,mi informo,provo, osservo altri cavalieri, altri insegnanti,ma i principi sono sempre gli stessi, caso mai il difficile è metterli in pratica
Sissy, hai trovato una miniera d'oro!
Se io avessi trovato un istruttore del genere non avrei avuto motivo di cambiare maneggio così spesso: il mio grosso problema con gli istruttori (fino ad ora) è proprio stato il fatto che mi pongo tante domande e vado a cercare le risposte un po' ovunque, spesso voglio sentire più campane quindi se anche il mio istruttore mi ha dato una risposta, vado a vedere se qualcuno fa in un altro modo perchè non si sa mai nella vita cosa può succedere ed è sempre meglio conoscere una strategia in più che una in meno. A volte poi una specifica cosa può non riuscirei per nulla naturale, o spesso proprio ostica, quindi, se trovo il modo di a girare l'ostacolo e ottenere un dato risultato in un altro modo, lo faccio, non sto a incaponirmi sul fare così perchè sì.
Lo faccio con semplicità e naturalezza, non inficia minimamente la mia fiducia o il mio rispetto per l'istruttore fino a che lui o lei non se la prende a male e allora...ecco, se tutti i clienti fossero come me, gli istruttori dovrebbero cambiare atteggiamento per tenerseli: non mi piace sentirmi ingabbiata e/o limitata da qualcosa o, peggio, qualcuno...è non è questione di "pago quindi faccio quel che voglio" assolutamente, è curiosità e voglia di soddisfare, è consapevolezza del fatto che non ci sono dei in terra, è non avere idoli tra gli uomini, sapere che nessuno è onnisciente e che si può e si deve imparare da tutti perchè tutto tornerà utile quando dovrai cavarsela da solo.
Io guardo il bicchiere mezzo pieno, trovo conferma, da quello che è stato raccontato, dell'alto livello di competenza di Melis e prendo al tempo stesso atto che Melis partecipa al forum.... la conclusione (scontata, ma non troppo) è che cavalieri di alta competenza partecipano effettivamente a questo piccolo forum; lo sapevo già, ovviamente, ma è una piacevole ulteriore evidenza.
Citazione da: Melis - Ottobre 22, 2016, 09:58:10 PM
Per quale motivo, secondo voi, gli istruttori si sentono dio in terra e non permettono ai loro allievi di avere curiosità all'infuori della loro portata (dell'istruttore)?
Perchè c'è questa paura di essere fallibili? di essere minati nella loro autorità?
Ovviamente non parlo di tutti, ma ogni tanto trovi 'sti soggetti.
Vi racconto 'sta cosa.
Quando ho venduto il nano, l'ho venduta ad un'istruttrice che però per un periodo, all'inizio ho seguito. Con delle sorte di "lezioni".
Premetto che lei è brava e monta bene.
Io andavo da lei al mattino, per comodità di entrambe.
Quando una volta le ho chiesto di fare il pomeriggio, è successo il finimondo. I proprietari del posto non accettano che l'istruttrice faccia lezioni di fronte ai suoi allievi.
Ora, se io non avessi un'istruttore che a sua volta prendesse lezioni da qualcun'altro, mi preoccuperei.
Quando propongo gli stage a istruttori, la risposta è (quasi) sempre no, perchè? Perchè loro sanno già tutto, non c'è bisogno di prendere lezioni.
Ed è proprio questo atteggiamento che poi preclude, secondo me, l'insegnamento agli allievi. Quando sorgono dubbi, domande, quando si vuole provare un metodo diverso, si viene confinati al sapere dell'istruttore. Che spesso non soddisfa le curiosità dell'allievo.
è un peccato, davvero, penso che ci vogliano persone più umili, per insegnare.
Esperienze?
Esperienze....
Allora .... La differenza regna sovrana e la paura di perdere lo status di dioscesointerrainfallibile e di conseguenza gli allievi, è altissima, quindi...noi noi proponiamo mai nulla, a meno che non ci vengano a cercare.
E se ti vengono a cercare, è perché sono umili...e ci si lavora molto bene.
Abbiamo collaborato con alcuni centri e durante lo stage, hanno partecipato anche gli istruttori che ci avevano chiamato.
In seguito, gli stessi istruttori (precisiamolo:donne :love4:), visti i risultati, hanno voluto continuare il percorso è hanno coinvolto tutti gli allievi e...pure l'istruttrice loro amica, di un altro maneggio che è venuta con i suoi allievi.
Com'è stata l'esperienza? Fantastica. Donne con gli attributi, che si sono messe in gioco di fronte ai loro allievi e...la loro posizione ed immagine ne è uscita rafforzata e presa ad esempio dagli allievi.
Per gli allievi, partecipare insieme al loro istruttore, era uno stimolo e una sicurezza in più, un sentirsi tutelati e maggiormente seguiti.
Citazione da: alex - Ottobre 24, 2016, 10:25:03 AM
Io guardo il bicchiere mezzo pieno, trovo conferma, da quello che è stato raccontato, dell'alto livello di competenza di Melis e prendo al tempo stesso atto che Melis partecipa al forum.... la conclusione (scontata, ma non troppo) è che cavalieri di alta competenza partecipano effettivamente a questo piccolo forum; lo sapevo già, ovviamente, ma è una piacevole ulteriore evidenza.
Secondo me mi confondi con qualcun altro...
Non credo... :-)
Spero che tu continui a contribuire.
Citazione da: rhox - Ottobre 23, 2016, 09:57:11 AM
penso non sia solo un problema degli istruttori, ma in generale della gente.. quella che sa tutto perché ha letto 2 libri, fatto due corsi, è nato con la scienza infusa, ecc.
concordissimo!
Anche con chi ha scritto che certi istruttori ci sono perchè c'è una certa richiesta... alla fine è businnes! questione di soldi come ha lapidariamente scritto Melis, sentenza di morte per conoscenza ed evoluzione.
In campo equestre ho praticato il "fai da te" in giovinezza, senza legarmi perciò ad una persona, nè ad un gruppo, nè ad un'attività specifica, il vantaggio di avere una formazione NON formazione è che sono rimasta sempre ad orecchie tese, pronta ad ascoltare tutti, facendo mie solo le cose che sentivo più adatte a me.
Nella mia seconda vita equestre invece ho incontrato saggi maestri dai quali sto imparando molto. Il minimo comun denominatore in tutti loro è la formazione continua e l'apertura verso tutto, le nuove proposte si vagliano, si provano e si verificano.. se sono utili al raggiungimento dello scopo si integrano nel lavoro altrimenti si scartano. Questo implica un grande dispendio di energie e tanta, tanta umiltà... come dice bene Melis, a parer mio l'umiltà è la sola porta dalla quale può entrare la conoscenza.
Secondo me c'è anche una bella dose di pigrizia in certi istruttori "arrivati"... si accontentano di passare quello che si ricordano senza chiedersi se sia poi ancora valido nè se i ricordi di gioventù siano abbastanza freschi! un ripassino ogni tanto non fa male a nessuno!
Io mi associo a chi pretende che un istruttore dovrebbe continuare ad imparare, soprattutto in equitazione dove ognuno sa che si impara per tutta la vita e alla fine comunque non hai raggiunto la perfezione o accumulato tutto il sapere. I vecchi maestri lo sapevano e lo ammettevano.
Stranamente in tutti gli altri sport è normalissimo che anche da professionista continui ad avere un trainer (ma anche nel equitazione se ci penso, gli agonisti ad alto livello hanno i loro trainer). Solo il fallito di turno che nella vita non è riuscito a fare altro e ha deciso di fare l'istruttore di equitazione si permette di credersi già imparato.
Il problema credo l'avete già individuato, sono i clienti (indirettamente i soldi). Uguale con la pessima gestione dei cavalli nei vari maneggi. Se la maggior parte dei clienti resta zitto ed accetta non cambierà mai niente, tanto i soldi entrano.
Quando però continui a perdere clienti perché non soddisfi le richieste del mercato ti sveglierai e cambi qualcosa o chiudi.
Dopo certo ci sono anche quelli che semplicemente non hanno voglia di imparare. Beati ignoranti!
allora per cambiare le cose deve esserci un "risveglio" delle intelligenze... se i cavalieri/allievi/clienti iniziano a ricercare la conoscenza.. in ogni ambito, dal mantenimento alla cura fino al lavoro con in cavallo... allora le richieste si fanno più pertinenti e specifiche.. allora non è più possibile "darla a bere" accampare scuse, mascherare errori, omissioni ed ignoranza da parte di chi dovrebbe fornire un servizio.
Ma come si produce questo movimento?
in me, è nato grazie ai forum.
oggi la conoscenza è davvero alla portata di tutti. basta averne voglia, e interesse nella materia :blob3:
Riflettendoci un attimino in più mi è venuta in mente una cosa: l'istruttore deve conoscere e su questo non ci piove, è indiscusso però che ci sarà sempre qualcuno che ne sa più di lui in qualcosa o anche in tutto. Ora, se anche l'istruttore fosse "ignorante" e ne fosse consapevole e per questo si limitasse alle lezioni di base, ma fosse in grado di appassionare l'allievo, rassicurarlo, fargli vivere bei momenti e indirizzarlo al momento giusto verso un bravo istruttore, tutto questo lasciando l'allievo (soprattutto se "adulto") libero di fare le proprie esperienze anche in altri posti, non sarebbe ugualmente una persona-professionista apprezzabile?
Io credo di sì, se non altro lo sarebbe per l'umiltà e la consapevolezza dimostrate.
Nefferit questa è una bella domanda. Se avessimo la risposta presumo potremmo cambiare il mondo non solo l'equitazione. :occasion14:
Wild, certo un istruttore che ammette i suoi limiti e sa dove mandare un allievo quando è la sua ora di andare oltre è un buon istruttore. Ma dove li trovi? Sono rari, in via di estinzione. :chewyhorse:
Quello che è curioso è che, leggendo i post, sembra che esistano due sole categorie di istruttori: quelli bravi e quelli che vendono nebbia.
Qualcuno osserva che i bravi possono diventare pigri, e qui son dolori perchè la loro stitichezza professionale li porterà a dare poco.
Qualcun'altro sostiene (giustamente) che quelli che commerciano in nebbia danno solo materiale scadente, vendendolo per oro (il notissimo "or del giapùn, che a milan el ciàmen utun)*.
Ma c'è un'altra categoria subdola (e vi invito a scavare) che spesso si trova sotto una bella maschera (bella spessa): quella dell'istruttore limitato di zucca e ignorante come una capra, ma ignaro dell'ignoranza.
Imparare l'equitazione di base, avendo una discreta situazione psicofisica, non è, per una persona motivata, molto arduo.
Però, se ci si vuole vivere ma manca il vero talento e la materia grigia non è sovrabbondante, bisogna industriarsi fingendo sicurezza e mestiere.
Chiaro che, contrariamente a quelli che vendono fumo confezionato in un bellissimo packaging, qui c'è poco da mettere sul banchetto.
E allora coraggio: si maschera, con espressione saputa, la vera espressione dell'anima, quella di uno che ha poco da dire, non sapendo elaborare l'esperienza.
E' difficile smascherare i tonti che hanno la furbizia di non parlare. Ergo: il tonto elude le domande e tira sera.
Segreto
* Trad.: L'oro del giappone che a milano chiamano ottone.
Segreto... io ho notato che "l'istruttore" zuccone è spesso anche quello "violento" con allievi e con cavalli.
Quello che (siccome non ha LA MINIMA IDEA di cosa ti sta facendo fare nè di come potresti farla) ad un certo punto si mette a sbraitare in modo spesso anche colorito, per non dire volgare e offensivo.
Allora si dirà che è perchè l'allievo non capisce, perchè è un "artista" eccentrico e particolare... insomma si va giù di ulteriori camuffi per nascondere l'amara triste realtà:
E' un INCOMPETENTE che finge capacità che non ha, per evitare ritorsioni/domande alza la voce, in modo da intimidire gli ignari allievi.
Il bravo maestro magari si arrabbia, ma sa che deve cercare il modo di farti entrare in testa una data cosa, che sta a lui, non a te (allievo), cambiare strada se quella intrapresa non porta a nulla.
Il bravo maestro se si rende conto di non riuscire con un allievo lo indirizza verso altri insegnanti, per il bene di tutti.
Il bravo maestro è orgoglioso e felice di ogni piccolo passo che compiono gli allievi, si annota le attività che fa con ciascuno per poter essere sempre in grado di farli progredire.
Al bravo maestro non servon le coppe e le coccarde, lo sa già quando "vince" sfornando equitanti in grado di montare serenamente e seriamente.
Il bravo maestro ad un certo punto sa che deve lasciare l'allievo e fa di tutto perchè questo diventi autonomo e capace su ogni cavallo in ogni situazione.
Citazione da: Nefferit - Ottobre 27, 2016, 09:05:33 AM
Il bravo maestro magari ....
.... supera le antipatie (che abbiamo tutti) e, soprattutto, non elargisce il verbo solo a chi gli è simpatico, dimostrando di avere una soglia di irritazione ridicolmente bassa quando insegna a chi non gli va.
Esempio:
Con feeling: Tieni le mani più basse ché se no lo disturbi sulla commessura labiale e gli alzi la testa.
Senza feeling: Vuoi tenere basse quelle mani o devi grattarti il naso?
Segreto
Vabbè però non ammantiamo nemmeno l'istruttore in una coltre di purezza e saggezza imprescindibile per fare un buon lavoro...
Cioè capisco le belle idee, ma come fa un essere umano a dire a uno che gli dà 500 euro al mese "vai via, sei oltre il mio livello, non ci troviamo, devi cambiare strada, sei negato, con questo cavallo non funzionerai mai"? Davvero complimenti se voi fareste questo discorso.
L'istruttore dovrebbe essere un fornitore di conoscenze. Come l'insegnante di ripetizioni, il prof a scuola, il maestro di chitarra. Finchè stiamo imparando qualcosa, per me ogni istruttore è valido. Poi senza dubbio il metodo varia da allievo ad allievo e da cavallo a cavallo, a nessuno piace prendersi delle urla dietro ma a volte ci spinge a riflettere molto di più un richiamo forte piuttosto che cento parole carine, a volte invece è deleterio e non bisogna insisterci su.
Insomma entra in gioco la sfera del talento e della sensibilità nel comunicare, che ahimè purtroppo non si impara e non si può neanche pretendere che tutti abbiano al 100%... sta all'allievo capire quanto si sta imparando e quanto è tempo perso
mah.. io sono una zuccona, ma a me se uno mi urla dietro lo mollo lì dov'è senza passare per il via.
Ci stanno i richiami, ci sta che mi fai scendere da cavallo se ritieni di averne le tasche piene di me, ma mai mai, mai accetto che mi si urli contro, o che mi si offenda.
L'insegnante ha il dovere professionale di trovare la strada e se non la trova di dirti chiaramente non sono capace di insegnarti.
Se non lo fa' non è un professionista.
Difficile? certo.. per questo è lui l'insegnante.
Da professionista in altro settore ti dico che so benissimo quanto sia difficile il rapporto con certi clienti, si media, si cerca di trovare una chiave per ciascuno. Ma c'è anche il giorno in cui si dice "no, questo io da professionista non lo posso fare." i più cambiano idea capendo ed apprezzando, qualcuno cerca altri professionisti compiacenti ed "ottengono" ... una momentanea soddisfazione. Ma dato che tutti i nodi vengono al pettine, io mi siedo sulla riva e attendo che passi...
Io ringrazio il cielo che ci siano clienti che mettono alla prova l'integrità morale dei professionisti, perchè ci fanno capire tutti i giorni quanto sia importante tenere la rotta.
Un buon professionista non è quello che ha tanti clienti, ma quello che ha per clienti persone che, sapendo quello che sa fare, si fidano del suo parere professionale.
Ecco perchè noi "allievi" dobbiamo continuamente pretendere dagli istruttori senza avere paura di dire "questo non fa per me", senza avere paura di cambiare maneggio, insegnante, metodo, monta ecc... non accontentandosi ma cercando la cosa giusta per noi in quel momento.
Citazione da: Nefferit - Ottobre 27, 2016, 12:44:25 PM
L'insegnante ha il dovere professionale di trovare la strada...
Ovazione concorde, scomposta e schiamazzante: mica glielo ha ordinato il medico di fare l'istruttore.
Se ama i cavalli può sempre chiedere di "fare" i box, che già per taluni è difficile.
Segreto
Citazione da: AnnaQ - Ottobre 27, 2016, 12:01:34 PM
Cioè capisco le belle idee, ma come fa un essere umano a dire a uno che gli dà 500 euro al mese "vai via, sei oltre il mio livello, non ci troviamo, devi cambiare strada, sei negato, con questo cavallo non funzionerai mai"? Davvero complimenti se voi fareste questo discorso.
Grazie per i complimenti :pollicesu:
A volte capitano gli allievi "di coccio" o quelli che hanno, come dire...altro nella testa (dai "pensieri impuri" nei confronti del tuo compagno/a, a problemi familiari, relazionali, ecc. che li portano a tenere comportamenti inappropriati ).....ebbene, non c'è cifra che tenga, chez nous, vengono accompagnati oltre il cancello.
E la selezione cerchiamo di farla già dall'ingresso.
Fare un certo lavoro, non vuol dire x forza dover servire tutti. Se una persona non ci convince, non la serviamo.
Ho letto liste di caratteristiche che dovrebbe avere un buon maestro/istruttore...concordo e aggiungo:
- deve svolgere il suo lavoro con passione
- non deve "prostitursi" x denaro/gloria/onori
- deve avere il coraggio di dire :scendi, basta, hai strapazzato i cabasisi al cavallo e a me oltre ogni limite, dedicati al ricamo (perché quelli negati ci sono e gli istruttori non fanno i miracoli).
- non deve dare le risposte, ma indirizzare l'allievo nella giusta direzione per fargliele trovare da solo (utilissimo x quegli allievi internetdipendenti, che siccome hanno letto, sanno e mettono in dubbio tutto ciò che gli viene detto).
ah.. SI' miki tu sei il prototipo dell'istruttore che mi piace tanto tanto.
Sopratutto nell'ultima considerazione di "indirizzare l'allievo.. di farcelo arrivare!"
complimenti!
comunque c'è chi lavora così bene, io ne ho trovati due, miki è un'altra.. e siamo a tre... vedete che: "SI PUO' FAREEEE" (cit.)
di certo però noi allievi abbiamo l'obbligo di "stimolare i nostri nsegnanti" dando massima fiducia a chi se la merita (direi anche guadagna) selezionandoli con cura, premiando la passione professionale e coerente.
Anche la mia è così. La persona più umile che conosca sia come professionista (non è istruttrice titolata) che come persona.
Secondo me bisogna selezionare i clienti, ogni azienda funzionante lo fa perché ha un proprio profilo che fa da preselezione, e un maneggio è un'azienda. Prendere tutti i clienti possibili e servirli male dà una brutta immagine al maneggio e non contribuirà a farlo campare a lungo e/ o bene.
Insomma nessun caseificio si inventerebbe a fare anche il salame perché un paio di clienti lo hanno chiesto. Perché allora io insegnante devo mettermi in ballo con un cliente che vuole fare delle cose che io non sono in grado di insegnargli?
Citazione da: Miky Estancia - Ottobre 27, 2016, 10:34:45 PM
Grazie per i complimenti :pollicesu:
A volte capitano gli allievi "di coccio" o quelli che hanno, come dire...altro nella testa (dai "pensieri impuri" nei confronti del tuo compagno/a, a problemi familiari, relazionali, ecc. che li portano a tenere comportamenti inappropriati ).....ebbene, non c'è cifra che tenga, chez nous, vengono accompagnati oltre il cancello.
D'accordo miky, anch'io penso che ci sia una soglia di sopportazione oltre la quale nessun istruttore dovrebbe tollerare certe cose. Però visto che citi il tuo caso, a me pare che voi, oltre alle attività di maneggio convenzionali (quindi pensione+lezioni) facciate anche molto altro. Fino a che punto potreste fare questo discorso se viveste di sola scuola?
Citazione da: Idunas-Sanni - Ottobre 28, 2016, 12:37:05 PM
Secondo me bisogna selezionare i clienti, ogni azienda funzionante lo fa perché ha un proprio profilo che fa da preselezione, e un maneggio è un'azienda. Prendere tutti i clienti possibili e servirli male dà una brutta immagine al maneggio e non contribuirà a farlo campare a lungo e/ o bene.
Insomma nessun caseificio si inventerebbe a fare anche il salame perché un paio di clienti lo hanno chiesto. Perché allora io insegnante devo mettermi in ballo con un cliente che vuole fare delle cose che io non sono in grado di insegnargli?
Su questo non c'è dubbio, e come dici anche tu è la base di qualunque attività commerciale seria, non c'entra col talento ad insegnare.
Volevo solo dire che spesso noi in primis non siamo perfetti come allievi, e a me non pare neanche giusto che se io allievo sono fisicamente o psicologicamente negato, l'istruttore mi debba subito sbarrare la strada. Allo stesso modo io allievo perdonerò questo o quel difetto di un istruttore se comunque mi permette di andare avanti e migliorare. E' chiaro che nessuno debba tollerare insulti o offese, ci mancherebbe :icon_rolleyes: però io preferisco sempre guardare al COSA mi insegna, e poi al COME
No assolutamente non è che bisogna chiudere le porte in faccia a chi è negato, ma a chi non ha volgia di imparare. Se uno è negato bisogna aiutarlo comunque di migliorare e qua si vede la vera bravura del istruttore. Perché portare avanti un allievo che particolarmente portato per l'equitazione viene facile a tanti. Capire pero dove sono i problemi fisici o mentali (normalmente paure) del allievo e riuscire a migliorali quello sì che fa vedere chi è bravo e chi meno.
AnnaQ il tuo modo di pensare tollerante e comprensivo, può servire per motivare un giovane istruttore che non sia al 100% ma che si stia sforzando di crescere... lo trovo però pericoloso come discorso generale.
A mio parere è questo "accontentarsi" che ha prodottoun certo livello di insegnamento... e purtropo non solo nell'equitazione.
Idunas :quoto:
Citazione da: AnnaQ - Ottobre 28, 2016, 01:38:59 PM
D'accordo miky, anch'io penso che ci sia una soglia di sopportazione oltre la quale nessun istruttore dovrebbe tollerare certe cose. Però visto che citi il tuo caso, a me pare che voi, oltre alle attività di maneggio convenzionali (quindi pensione+lezioni) facciate anche molto altro. Fino a che punto potreste fare questo discorso se viveste di sola scuola?
Chiarisco: chez nous c'è molto poco di convenzionale, per scelta.
Infatti noi NON facciamo pensione cavalli (non abbiamo cavalli di terzi in pensione a casa nostra: solo i cavalli in doma e addestramento, uno, massimo due per volta, che rimangono circa una ventina di giorni e poi tornano a casa loro, oppure i cavalli di chi viene a farsi la settimana di equivacanza nella bella stagione; e, nei due mesi piu caldi e nei due piu freddi, cerchiamo di evitare di prendere cavalli in doma e addestramento) e facciamo pochissime lezioni, preferibilmente di lavoro agricolo, libertà, volteggio, montacomtois :blob9:
Facciamo doma, addestramento e stages. Abbiamo soci che seguiamo al loro domicilio e ci spostiamo nei centri che ci chiamano per uno stage.
Per scelta, scegliamo cosa fare e con chi.
Si vive una volta sola e la qualità della vita è importante.
Per alcuni qualità di vita fa rima con soldi, per noi fa rima con serenità e soddisfazione.
Questo è il bello di aver messo su una attività atipica, che offre molte possibilità,non ti annoia mai ed è un continuo stimolo :horse-wink:
Citazione da: Idunas-Sanni - Ottobre 28, 2016, 03:35:45 PM
No assolutamente non è che bisogna chiudere le porte in faccia a chi è negato, ma a chi non ha volgia di imparare. Se uno è negato bisogna aiutarlo comunque di migliorare e qua si vede la vera bravura del istruttore. Perché portare avanti un allievo che particolarmente portato per l'equitazione viene facile a tanti. Capire pero dove sono i problemi fisici o mentali (normalmente paure) del allievo e riuscire a migliorali quello sì che fa vedere chi è bravo e chi meno.
Concordo, chi non ha voglia di imparare, vada a far altro e non stracci i marron a chi ci mette anima e core x passare il proprio sapere.
Per quelli negati.....ecco, se un mio allievo ama alla pazzafollia i cavalli ma è proprio negato in sella...posso provare a farlo migliorare con tutte le armi che ho a disposizione, ma alla fine, se uno è negato, resta tale, per quanto migliori, sarà sempre li a farsi le pippe mentali che non riuscirà mai ad arrivare ad un livello decente...e aggiungiamoci, il cavallo sotto al suo deretano non è che si divertirà così tanto...quindi, due "infelici".
A che pro? Perché incaponirsi a voler fare una cosa per la quale non si è portati, danneggiando se stessi e la povera bestia?
Per me non ha senso, soprattutto se la povera bestia sotto il deretano del negato, è il mio cavallo, che tanto gentilmente si presta a far da nave scuola.
Quindi, dopo aver provato vari modi per migliorare la situazione, propongo attività altrenative, col cavallo si possono fare tante cose, non solo metterci il sedere sopra.
Persone orribili in sella, hanno avuto ottimi risultati alla guida di una carrozza, nel lavoro in libertà, nel volteggio, trovando divertimento e soddisfazione.
Citazione da: Nefferit - Ottobre 28, 2016, 09:12:33 AM
di certo però noi allievi abbiamo l'obbligo di "stimolare i nostri nsegnanti" dando massima fiducia a chi se la merita (direi anche guadagna) selezionandoli con cura, premiando la passione professionale e coerente.
Anni fa, ho avuto un momento buio, anzi no, nero nero nero.
Ho incoccato un allievo che mi ha fatto passare la voglia di trasmettere quel poco che so.
Forse ero più giovane e meno attenta e non mi sono accorta di come era in realtà questa persona. Scartata da diversi istruttori e finita nel nostro cortile portata da conoscenze comuni. Alla fine mi sono svegliata e mi sono accorta che non gliene fregava niente dei cavalli e tantomeno di imparare. Era in continuazione un passo avanti e 10 indietro, con scene isteriche e sceneggiate napoletane.
Non sono una assistente sociale ne una psicologa.
Sbattuta fuori e chiuso i ponti: certe persone portano solo negatività.
Adesso invece sono in un periodo di grazia :angel5: ho due allivi/collaboratori in particolare, che sono una delizia...educati, appassionatissimi, curiosi, volenterosi.....con ragazzi così, non è lavoro, ma piacere! :occasion14: