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Horsenality

Aperto da milla, Dicembre 06, 2014, 12:05:50 AM

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Winter Mirage

Io ho una teoria orrifica.

La mia teoria orrifica abbraccia tutti questi metodi che comprendono definizioni leggermente a muzzo dell'attitudine del cavallo: da parelli in su ed in giù, passando tranquillamente per questo qui.

Trovo che non siano metodi così idioti.
(salvo appunto il tentativo di dare una forma di procedura standard ad un rapporto fra esseri viventi... cosa del tutto folle. Non ci riusciamo fra esseri umani, e sì che noi pure PARLIAMO, come pensiamo di farcela con una bestia che ogni tanto muggisce il suo disappunto senza spiegare il perchè ? ?)

Però, da qualche parte, trovo che ci sia del saggio.

Parelli dice che il cavallo deve essere desensibilizzato al tocco.
Questo metodo qui dice che bisogna capire con precisione il carattere del cavallo per poterci lavorare bene insieme e migliorare il feeling.

Saggio, saggissimo.
Lo condivido in pieno.

Però, e qui scatta la parte orrida della mia teoria... io vedo queste cose, rifletto su questi ragionamenti e mi viene da dire un solenne..

Grazie al caxxo.


No, perchè pensiamoci...
Se un cavaliere non arriva da solo a capire che un cavallo che salta per aria quando viene sfiorato da un rametto potrebbe non essere un buon compare di passeggiate, probabilmente è meglio se si dedica al paracadutismo senza paracadute, che sicuramente è meno pericoloso... per se stesso e per gli altri.

Se un cavaliere non capisce che si deve un po' adattare al proprio cavallo e non il contrario, è meglio se si compra una Vespa, così se la trucca con il motore che fa precisamente quello che vuole lui esattamente quando lui glielo comanda.



...se davvero un cavaliere ha bisogno di qualcuno che gli spieghi cose così di base, così NORMALI, così assolutamente e totalmente arrivabili, beh... wow...
Dico: non è che abbiano inventanto l'acqua calda.
E' come quando in epoca moderna si è riscoperto il diametro della terra.
Ok, ganzissimo... ma eh... non vantiamoci troppo, ragassi...
Eratostene ci era arrivato misurandolo con un disegnino in mezzo alla sabbia del suo cortile della Grande Biblioteca ad Alessandria d'Egitto.
Quindi, voliamo basso e non crediamoci tanto dei geni, vah, che adesso per fare due tabelline ci serve la calcolatrice sul desktop, altrimenti siamo tutti fregati.

Qui è un po' la stessa cosa: fioriscono al giorno d'oggi una serie di "metodi" che annunciano nuovissimi modi di risolvere problemi, nuovissime teorie geniali e altamente specifiche che... beh... che non fanno altro che dire al cavaliere: "Si, ecco, se il tuo lallo ti carica a bocca aperta mentre lo vai a prendere in paddock, no buono. Prova a lavorarlo da terra, dargli due carezze ogni tanto, un bombo, un po' di attenzione e vedrai che cambiamento!!"

Ahhhh... ohhhh... miracolo...
:icon_rolleyes:


Io ho partecipato a tutti gli stage di questo genere che ho trovato.
No, perchè credo che uno debba conoscere il piatto in cui sputa.
E quindi me ne sono cuccati veramente tanti: questo qui, l'ho fatto, per dire.
L'istruttore non era nemmeno scemo, e nemmeno le sue idee.
Il problema è che Mu, nonstante abbia tutti i suoi mille casini, è sostanzialmente il MIO cavallo, siamo un binomio, e lei ha ricevuto una DOMA.
(che può far schifo, visto che ne sono responsabile al 90%, ma comunque è un cavallo domato, abituato ad essere maneggiato)
Risultato: abbiamo fatto la figura delle dee.
Perché?
Perchè se la mia cavalla potrebbbe essere ad un livello da terza liceo, questi metodi insegnano in gran parte cose così basilari da essere a livello dei collage dell'asilo.

E' come fare una E200 con Salinero.
Roba che lui mastica e sputa e alla fine ti guarda come a dire: "Embeh? Che avrei fatto di così fuori dal comune?"


I metodi di questo tipo possono essere utili ed interessanti nell'approccio ad un nuovo cavallo.
L'ho fatto anch'io: ogni cavallo che non conosco, lo tratto come un'incognita. Mi avvicino con garbo, con gentilezza, possibilmente con una carota...  :firuu:... lo tocco, lo accarezzo, studio se e come reagisce... E se lo devo montare, prima lo faccio montare da altri, per osservarlo ed osservare chi lo conosce all'opera... e quando salgo lo faccio delicatamente, con rispetto divino, toccando il meno possibile e chiedendo consigli al proprietario.

Ma si tratta di quanto... due settimane, sei mesi? Al massimo!!
Io ce ne ho messi quattro: ma passati i quattro mesi, avevo capito che tipo era Mu e ho ricominiciato tutto da capo cercando di prenderla per il suo verso.
Oltre questo periodo di "primo approccio", tutti questi metodi acquisiscono un che di demenziale.
L'istruttore referenziato che dice agli allievi "Ecco, Andromeda è una cavalla seria perchè ecco, la ragazza le sta tirando la coda e lei non ha paura" ... ecco... ma stiamo parlando veramente, ma veramente delle basi...
Io quella coda la spazzolo con la sega a motore, diamine... da quattro anni... ci manca ancora che io la tiracchio e lei se la prenda a male...

Un altro bellissimo commento che ho ricevuto è stato: "Ecco, Andromeda è un cavallo serio perchè ti dà il piede e poi non cerca di togliertelo di mano. E' una bellissima prova di fiducia nella sua padrona."
Gesùtuttiisantielamadonna... ma la cavalla viene ferrata a caldo da quattro dannatissimi anni... una volta ogni cinquanta giorni arrivano due bruti muscolosi che le fanno ballare la quadriglia con i piedi per aria per due ore di fila, e ci stupiamo che dà bene i piedi ? ? ?
Ma siamo cretini ? ? ?

Altro esercizio: ci hanno fatto mettere i cavalli scossi in campo (uno per volta) e poi noi dovevamo andare a prenderli.
Quasi tutti si sono fatti acchiappare subito (non c'era cibo, niente erba, non avevano niente da fare, grazie al cavolo....  :icon_rolleyes:)... un paio hanno dribblato due volte il padrone prima di farsi acchiappare.
Mu, chiaramente, viene se la chiamo.
Ho aperto il campo e lei è venuta da sola da me.
Miracolo... la prima della classe, il nuovo genio equestre.
...certo che mi sono ben guardata dal far presente che Mu viene da me perchè sa che solitamente io sono quella che le porta carote, mele, pere... o che in mancanza di tali, le mette la capezza e la porta a brucare a prato...  :firuu:

Se poi vogliamo essere pignoli, il cavallo che ha dribblato di più la sua padrona, è quello magro al chiodo, con i garretti pieni di fango perchè non se li fa pulire, e che poi è stato presentato in campo con due sottosella (di cui uno a rovescio, con i ganci alla groppa), senza agnello, sellato quasi sull'osso sacro, con i montanti del morso tre buchi troppo lunghi (filetto quasi fuori dalla bocca) e, gloria a dio,  con il filetto al rovescio.

E QUELLO, da mia esperienza, è il livello medio di chi frequenta assiduamente questi corsi... e poi mi spiega con grande serietà che il suo cavallo non la fa entrare in box e cerca di morderla mentre lo sella perchè è sinistro introverso.
:icon_eek:



Infine, Rhox oggi mi ha fatto riflettere su di una cosa fondamentale.
Fondamentale sia nel garantire il proseguire del business, sia nello smantellarlo.
L'ansia del cavaliere.

L'ansia del cavaliere è una tragedia.
Probabilmente è la causa del 90% dei problemi di un binomio (guai fisici a parte).
Ed è una cosa sottile e silenziosa che, senza che tu te ne accorga, permea la tua esistenza ed ogni tua azione.
E mentre tu credi di averla tenuta gloriosamente sotto controllo, in realtà è l'esatto contrario: è la tua ansia che controlla te... e ti fa credere l'opposto.

Ecco... dopo averne frequentati un po', inizio a vedere uno schema in chi segue questi corsi.
Un loop di ansia mostruoso.

Ansia che il cavallo non ti capisca. O che ti capisca troppo. O che non capisca niente.... perchè noi non capiamo quello che lui capisce quando non ci capisce...
Ansia che il cavallo stia male. E che sia colpa tua. O dello stalliere. O dell'amico che abita a Kualalampur. O di Saturno nei Gemelli.
Ansia che il cavallo non ti voglia bene. E, ovviamente, questo è colpa DI TUTTI!!! ... tranne che tua, beninteso.
Ansia che il cavallo non ti renderà mai una mammina fiera. Perchè non sarai mai in grado di fare cose così belle da seppellire tutti gli altri di murda e poi vantartene da qui all'equatore.

Ogni singola cosa della vita quotidiana, diventa fattore di stress.
E, questo lo sappiamo tutti,  niente come avere sulla schiena un essere terrorizzato fa schizzare fuori di testa il più sereno dei cavalli.
Mediamente, chi segue questi corsi, è pieno di ansie e cerca disperatamente qualcuno che gli dia spiegazioni e rassicurazioni, non importa quanto strampalate... purchè siano ASSOLUTE.


E ci riflettevo perchè io SO di avere le mie ansie in sella.
Ma credo anche di riuscire a dominarle. Cosa che non è vera per niente.

Stamattina, in giro per campi, Rhox mi ha fatto notare che lei ieri mi ha portato la cavalla in zona sellaggio recuperandomela dal paddock. Io ero in ritardo e loro me l'hanno portata gentilmente su.
Abbiamo sellato, loro se ne sono andati con le tre cavalle ed io, sola soletta, mi sono arrampicata sul mio bel muretto e sono zompata in sella, raggiundendoli poi a valle.

Ecco, ieri questa mi è parsa una cosa del tutto logica da farsi.
Ma Rhox mi ha fatto notare che non lo avrei mai fatto un paio di mesi fa.
E ha ragione.
Perchè avevo una fifa boia.
Fifa di montare in sella in zone non recintate, fuori dal campo di lavoro, avevo paura se c'era troppo rumore o troppo poco... paura che Mu fosse pazza (soprattutto d'inverno) e l'avrei girata alla corda prima per sincerarmi delle sue condizioni. E sicuramente mai e poi mai sarei zompata in sella dando le spalle alle tre zie che se andavano nella direzione opposta con Rhox&Nicola.


Oggi ho levato il pettorale a Mu.
Praticamente è la prima volta da due anni e mezzo che monto senza.
Paurapanicoeterrore.
Mi sembrava di aver lasciato a casa la copertina di Linus, che è inutile e zozza, ma dà tanta sicurezza.
(e molle come l'avevo regolato, quel pettorale non serviva veramente, ma veramente a niente... però mi faceva sentire tanto al sicuro...)

E, sempre in preda all'ansia, ho anche fatto la scenetta isterica di far vedere a tutti come si girava la sella se mi appendevo e che se fossi salita sicuramente mi sarei ribaltata.
Ed, in effetti, la sella girava un sacchissimo.
...eh... sì, ma non così tanto più del solito...
Quindi mi sono data un calcio nel chiurlo e sono zompata su. Seduta lì, perfettamente dritta (e molto sorpresa di esserlo), Nicola ride e mi fa con aria sorniona:
"Ti sei girata?"

Gli ho fatto il dito.
Che altro dovevo rispondere ad uno che ha così odiosamente ragione?
:vfncl:



Eppure tale è il potere dell'ansia.
Così immenso e devastante che la cosa più logica e banale diventa impossibile.
E se non hai un guro che te la spiega, ti sembra che non sarai mai in grado di farcela da solo.
E compito del guru, non è capire poi tanto di cavalli o di metodi equestri... ma capire di persone.
Perchè se il guru del metodo Cicciainsella piuttotso che quello del sistema del Carotealvento trova il sistema di tranquillizzare ed educare un minimo il cavaliere... se riesce a farlo smettere di fare cose del tutto cretine, probabilmente il rapporto con l'equino si risolverà quasi da solo.
Naturalmente se l'equino è un bravo e perfetto cavallino.

Se il cavallo è un minimo al di sopra della media in fatto di cervello, non c'è "metodo" che tenga. Mai visto uno solo avere successo. Perchè se il cavallo è un cavallo serio, e le basi sono già acquisite, questi metodi non ti possono insegnare altro.
Per risolvere eventuali incomprensioni serve di ben meglio, in termini di cultura ed esperienza.


Prova e dimostrazione sono gli ottimi risultati che appunto questa mia amica (che pratica questo metodo) ha raggiunto con il suo cavallo. Un cavallo di cui lei non riusciva a venire a capo e che adesso è un cavallo abbastanza sicuro e con cui riesce a fare molto.
Ex cavallo da scuola. 23 anni. Comprato che ne aveva 19.

Altrettanto prova e dimostrazione è invece la famosa Pellina, la puledra avelignese, cavalla di 5 anni e tutt'altro tono e dimensione di carattere, la quale ha masticato e sputato il tutor, rifiutandosi di fare qualsiasi altra cosa che galoppare pancia a terra e calciare all'interno un rispettoso  :vfncl:.

Ma che, quando la sua padrona ha deciso "basta, ora la disintegro" ha capito che in sella aveva un cavaliere molto più deciso e molto meno molliccio... ed ha preso a filare dritta. Per poi dimostrare ricadute ogni qualvolta vacillasse la serenità dell'amazzone.


E finchè il cavallo è calmo e tranquillo, se è un buon compagno di weekend fra amici, se ti fa ridere quando mangia le mele e se fa le facce sceme quando vede l'erba buona... beh... se poi proprio non fa la spalla in dentro come Jerich Parzifal, sicuramente non mi verrebbe mai e poi mai in mente di sbolognare quattrini a palate per fare stage che mi insegnano a capire se è introversa destra solo nei giorni pari o introversamente sinistra tifosa dell'Inter nei secondi quarti di luna di ogni anno bisestile.





Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

milla

Winter i tuoi interventi sono sempre molto divertenti e contengono sempre un fondo di verità.
E' assolutamente vero tutto quello che dici sul fatto che tutti questi metodi sono un po' la scoperta dell'acqua calda sull'ansia del cavaliere che è responsabile del 99% dei problemi che abbiamo in sella per cui ci si avvicina a questi metodi per avere guru e verità assolute che plachino le nostre paure.
Però prima di buttar via tutto a me piace conoscere e in ogni caso in qualunque metodo c'è del buono quindi mi fa piacere se continuate a spiegare. :pollicesu:

Winter Mirage

Citazione da: milla - Dicembre 07, 2014, 05:27:02 PM
Però prima di buttar via tutto a me piace conoscere e in ogni caso in qualunque metodo c'è del buono quindi mi fa piacere se continuate a spiegare.

...sì, questo è ovvio.
Se non si conosce non si può dire... anche perchè certe volte, qualche buona idea, appunto, la si trova.

Il problema dello spiegare questi metodi è che la spiegazione è estremamente soggettiva.
Io partivo prevenuta, non lo nego, però ho partecipato alla lezione cercando di tenere la mente aperta.
Ero scettica, ora non più: a mio parere, è una menata.

All'opposto troverai grandi sostenitori e grandi amanti di queste teorie.
E nessuno saprà mai convincere l'altro.

Da un lato io posso dire che scientificamente sono menate, dall'altro sentirmi rispondere che a livello "di pelle" ci sono grandi miglioramenti.
E non si va da nessuna parte.

Non credo nemmeno che possa essere utile a capire meglio come funziona il metodo.
L'unica cosa che serve di sicuro, è fare uno stage.

Certo, devi avere chiurlo... perchè questi istruttori sono un po' come la massoneria... che ci sono e non ci sono...
Come Batman... rivelano la loro identità segreta solo se sono certi di trovarsi in un ambiente dove non verranno lapidati... il che è molto probabile e di fatto li spinge a nascondersi.
Tutto dire, senza dubbio.
:icon_rolleyes:

Fatto sta che questo istruttore che ha fatto lo stage da noi è venuto appunto perchè una di noi era sua allieva e gli ha assicurato comprensione da parte nostra. Lui, in pubblico, si dichiara (ed è certificato) istruttore parellista. Poi in privata sede pratica questi riti impuri.



Capita con un sacco di istruttori e dopo tutto è il loro bello: Giulia Gaibazzi è allievo istruttore Karlista ma applica le basi di Parelli nella doma dei puledri e nell'avvicinamento del bambino al cavallo.
Roberta Camoni, istruttore karlista, ha seguito i corsi della scuola Tellington...

Voglio dire: farsi la pippa di seguire UN solo metodo, è probabilmente una menata di per sè.
L'apertura mentale è bellissima a priori: meglio ancora è provare in prima persona e farsi un'opinione diretta.

Dopotutto, la Verità sta una goccia in ogni bicchiere, e tocca bere una sorsata da ciascuno per sapere se è sidro o aceto...
:firuu:






Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

alex

A dire il vero parlavamo solo di Horsenality. Il nome della cosa può irritare, ma .... se vi ricordate, tutto nasce da una osservazione di Raffaele sull'espressione "delicato di testa" a cui lui ha contrapposto il neologismo "solido di testa", ammettendo comunque che non capiva bene cosa fosse un cavallo "delicato di testa". Dopodichè ha spiegato, non del tutto brevemente e non del tutto chiaramente, qual è il suo cavallo ideale; ho il sospetto che usando lo schema della horsenality, gli sarebbero bastate due parole: "sinistro estroverso"  :horse-wink: e tutti coloro che conoscono il "codice" avrebbero capito bene a cosa si riferiva.

Il problema è: queste categorie della horsenality - a prescindere dal metodo Parelli, a prescindere dalle spiegazioni neurofisiologiche e etologiche, e ci mancherebbe: Parelli non è nè un neurofisiologo nè un etologo, cosa pretendiamo? - descrivono sufficientemente bene, anche se in modo approssimato, la realtà delle cose? Se le descrivono in modo più o meno fedele, buono; se non le descrivono ma sono teoria senza riscontri con la realtà, no buono.

Tutto qui, per me.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

milla

Vabbè continuiamo il gioco.
Ammettiamo che un proprietario compili l'horsenality card e poi?
L'dea sarebbe quella di trasformare un cavallo XY in uno XX?
Però se non esiste una "combinazione ideale" a cosa mira il metodo? :icon_confused:
E comunque come fa il metodo a trasformare un cavallo di un tipo in uno di un tipo diverso?
Girando in rete ho trovato solo i "giochi" , ha dato un'occhiata superficiale ma sono rimasta un po' perplessa, non ne capisco tanto lo scopo.

Shady

Citazione da: milla - Dicembre 07, 2014, 10:02:58 PM
...Ammettiamo che un proprietario compili l'horsenality card e poi?
L'dea sarebbe quella di trasformare un cavallo XY in uno XX?...

Non conosco l'horsenality ma penso che non si voglia "cambiare" il cavallo ma solamente capire il tipo di cavallo in modo da utilizzare il giusto sistema per lavorarlo. Cioè: se io devo interagire con un cavallo avrò un miglior risultato se conosco il suo carattere e saprò "come prenderlo".


milla

Veramente Luna diceva che, una volta stabilito che "tipo" di cavallo abbiamo è possibile "spostarlo" verso zone più congeniali a noi con vari giochi ecc.
In ogni modo mi pare strano che Parelli, che si è preso la briga di elaborare tutta questa horsenality card poi in pratica la lasci inutilizzata, cioè che senso ha elaborare un metodo che ti consente di inquadrare il cavallo (lasciamo stare se sia una boiata o no) se poi non ti dice cosa fare se hai un cavallo XX piuttosto che YY? E' un metodo monco, manca un pezzo.

bionda

Capirei un metodo che ti desse dei criteri per valutare i tratti caratteriali di un cavallo, dei test. Ma nella horsenality questo non c'è, compilando lo schemino ne emerge solo la tua, soggettiva, visione di quel cavallo. A che serve?
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

milla

Infatti è quello che mi domandavo:
già la schematizzazione è arbitraria, non c'è oggettività nella compilazione della card ed infine una volta compilata che ce ne facciamo? Si incornicia e si appende nel box? :dontknow:

alex

Direi che sarebbe il caso di esaminare le varie voci una per una; alcune non sono mica molto ambigue. Se un cavallo morde, morde; se un cavallo rampa, rampa; se invece calcia, calcia; eccetera. Certo, i padroni dei cavalli possono essere ciechi e sordi, ma insomma....

Secondo punto. Il fatto che esista una scheda non significa affatto che per compilarla correttamente non ci vogliano delle precise istruzioni. Provate a compilare un modello Unico senza istruzioni e sappiatemi dire. Le istruzioni, suppongo, vengono date anche nei corsi.

Terzo punto. E certo che ci sono anche istruzioni operative su come usare questo schema! Nulla di nuovo; da secoli si sa che le tecniche di addestramento devono essere modificate e modellate in base alla personalità del cavallo, e che la stessa identica tecnica può essere efficace e ottima per un cavallo, inefficace e rovinosa per un altro. Come variare le tecniche per ottenere un certo risultato, anche questo è oggetto di specifico apprendimento.

In realtà, avendo le idee chiare su cosa si vuole ottenere, e avendo capito bene i principi del "condizionamento operante" (ossia: "bastone e carota"), non ci sarebbe bisogno d'altro; perchè i principi del condizionamento operante si basano sull'osservazione del risultato di uno stimolo, e tale risultato è proprio il prodotto stimolo x personalità del cavallo; quindi, basandosi semploicemente sul risultato, già si tiene conto implicitamente della personalità del cavallo. Ma siccome, come ho avuto modo di constatare, i principi del condizionamento operante sono troppo astratti per essere capiti prontamente, figuriamoci per essere applicati in modo sistematico e coerente, allora ciascuno si inventa dei metodi meno astratti per insegnarli.... e anche qui, la bntà del metodo si può giudicare dai risultati.

Io ho visto persone che attraverso lezioni di base parelli o parelliformi hanno perso la paura del proprio cavallo, hanno dimenticato  l'ossessione di "perdere il controllo dell'animale". Questa paura li aveva accompagnati per molti anni, e a nulla era servita l'equitazione, come comunemente praticata. Nel momento in cui è svanita l'ossessione di perdere il controllo, queste persone hanno avuto il completo controllo dell'animale. Questo è un risultato oggettivo: e, a mio giudizio, è un risultato ottimo.

Chi non ha superato la paura di perdere il controllo dell'animale, non esce in campagna senza nient'altro che una capezzina....  :horse-wink:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

milla

Molto giusto Alex infatti uno dei punti fondamentali di questi corsi (Parelli, MR ecc.) ed una delle ragioni del loro successo è proprio il fatto di lavorare in realtà sulla componente umana del binomio, cioè, come dicevi tu, l'umano si rilassa, perde le proprie paure e la relazione col cavallo migliora.

E' anche vero che più o meno tutti si basano sui principi del condizionamento operante però da un lato noto che  questi concetti "scientifici" è come se venissero volontariamente occultati sotto una veste new age, di naturalità, approccio etologico, esotico, esoterico non so come definirlo.
Prendi Mc Lean: dice in pratica le stesse cose senza fronzoli, card, stick e balle varie, anzi sottolineando la scientificità delle sue affermazioni, riportando studi ecc. ed è misconosciuto.

Altra cosa che mi è balzata agli occhi è che mentre nel caso di Mc Lean trovi subito articoli molto chiari e semplici che espongono la sua teoria (anche merito di Alex), è molto più difficile trovare materiale concreto, non vago e fumoso, per capire in cosa consistono gli altri metodi, sembrano sette segrete!

alex

Non sono certo che siano "volontariamente occultati". In un libro di Parelli ho trovato uno svarione su rinforzo e punizione; ok, era una traduzione, ma non mi sembrava affatto un errore del traduttore.

In altri termini: forse i principi del condizionamento operante alcuni grandi addestratori non li hanno proprio capiti, dal punto di vista teorico..... ma li sanno applicare in pratica.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

milla

E io che credevo che fosse una tecnica di marketing :icon_confused:

Kimimela

questo disegno e' abbastanza esplicativo, credo pero' che racchiudere le varie personalita in soli 4 tipi sia alquanto riduttivo...

La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

alex

Non sono quattro categorie; sono quattro "punti cardinali" in mezzo ai quali ci sono tutte le possibili sfumature, come una "rosa dei venti". Come schema, non mi sembra malaccio.

I  7 giochi sono esercizi per sviluppare sensibilità e tatto del cavaliere; la horsenality è un esercizio di osservazione, per sviluppare la sensibilità cercando di "schematizzare" un po' le cose. Per chi ha tatto e sensibilità innate o apprese fin dalla più tenera età, questi esercizio sono, come dice Raffaele, delle minchiate. Per tutti coloro che non hanno questo dono, sono cose piuttosto preziose, che pochi insegnano. Altro che minchiate...
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.