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polemiche Olimpiadi e scene quotidiane

Aperto da Bubba, Agosto 21, 2016, 05:48:49 PM

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alex

Illuminante (e spaventoso; in quanto è spaventosa la mia ignoranza in materia). Considero comunque da incorniciare la frase "l'atleta non è l'uomo ma il cavallo".

L'unica consolazione è che il lavoro di Asia sta all'impegno agonistico equestre come una passeggiata in collina o una biciclettata di pochi chilometri sta a una maratona o a una tappa alpina del Giro d'Italia.  :icon_rolleyes:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Nicola

Ieri sera ho risposto di getto ma provo ad entrare maggiormente nel dettaglio.

Il primo quesito da porsi è che tipo di sforzo farà l'atleta cavallo:
- tendenzialmente aerobico alattacido (tipo endurance)
- tendenzialmente misto aerobico ed anaerobico lattacido (la maggior parte delle discipline equestri, in varie sfumature, vengono ricomprese qui, con carichi via via maggiori in sequenza: dressage, reining, salto ostacoli, concorso completo). Questo perché gli sforzi nelle discipline equestri hanno tendenzialmente andamento sinusoidale, cioè hanno picchi di sforzo.

Diventa assolutamente chiaro che, essendo il cavallo un atleta che svolge, in natura, attività in gran parte aerobiche con brevi picchi anaerobici (la fuga) il livello di "adattamento anatomico" a cui dobbiamo sottoporre il cavallo è assai complesso.

Per solito infatti ci occupiamo (poco e male) del solo tema del sovraccarico ponderale e dinamico dovuto al cavaliere, ma è come se nell'affrontare l'allenamento dell'atleta alpinista noi ci occupassimo al 90% del peso e della tecnologia dello zaino.

Poi c'è il tema delle fasi del vero e proprio allenamento.

Spesso si confonde la fase di "adattamento anatomico" con una vera fase allenante, che invece avviene solo a valle della fase di adattamento del corpo dell'atleta al tipo di sforzo che gli si imporrà.

L'adattamento anatomico serve ad acquisire le cosiddette "capacità condizionali" (forza, velocità e resistenza) che servono a compiere lo sforzo richiesto e non è per forza legato alle "capacità coordinative" e "tecniche" che servono a dare efficacia al gesto.

E non sto affrontando il tema dello stretching e del recupero...

Mi taccio per non annoiare nessuno.
 
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

PokerFace

scusa Nicola ma... sei sicuro che il cavallo non sia trattato come atleta?
sei sicuro che i professionisti non curino l'allenamento dei loro cavalli?

io galoppo molto (anche sulla pista da galoppo) e faccio tanta campagna ad andature sostenute.
i cavalli lavorano (ma sul serio lavorano... lavoro aerobico) almeno un'ora al giorno, tutti.
fanno tutti mezza giornata di paddock.
fanno giostra una volta al giorno.
saltano 2 o 3 volte a settimana e, se ci sono concorsi, quella settimana saltano 4 volte.
hanno alimentazione personalizzata per singolo cavallo (qualcuno mangia fieno pellettato una volta al giorno, qualcuno mangia il fieno nella rete, qualcuno a terra, qualcuno bagnato, qualcuno integrato medica, abbiamo 3 diversi mangimi e ovviamente ne diamo in quantità diversa e circa la metà dei nostri cavalli mangiano il mangime con integrazione di olio).
hanno integratori specifici (chi cortaflez, chi msm, chi biotina, chi mosomo).
hanno unguenti per zoccoli specifici (villate, catrame, terra americana, grasso verde, grasso giallo, grasso rosa medicato, curnier, hoof pack ecc).
quando saltano si beccano l'impacco di uptite o la cretata o il cooling gel o le bende refrigeranti.
quelli che hanno bisogno hanno le fasce da riposo...

i cavalli sportivi sono atleti. non sono come gli altri cavalli. così come le persone sedentarie non sono come gli sportivi.
quindi farei un distinguo.

alex

In realtà Nicola non ha detto che gli sportivi non allenano i loro cavalli (ci mancherebbe), ma pone il dubbio che conoscano la teoria dell'allenamento, perlomeno quando la conosce un allenatore e un atleta in agonismo umano.

Essendo stato atleta lui stesso, ed essendo anche cavaliere non novizio, suppongo che sappia di cosa sta parlando; spero che a nessuno venga in mente di tornar fuori con la questione "la teoria è una cosa e la pratica un'altra".  :horse-wink:

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Nicola

Citazione da: PokerFace - Agosto 23, 2016, 12:18:25 PM
scusa Nicola ma... sei sicuro che il cavallo non sia trattato come atleta?
sei sicuro che i professionisti non curino l'allenamento dei loro cavalli?

io galoppo molto (anche sulla pista da galoppo) e faccio tanta campagna ad andature sostenute.
i cavalli lavorano (ma sul serio lavorano... lavoro aerobico) almeno un'ora al giorno, tutti.
fanno tutti mezza giornata di paddock.
fanno giostra una volta al giorno.

.......

Caro Poker,

Le tue stesse parole mi radicano nel convincimento che manca competenza teorica.

Senza che ci sia alcuna forma di critica ti faccio una domanda: a cosa ti serve fare andature sostenute per lungo tempo se un percorso medio di SO dura al più pochi minuti.

Tu hai citato lavori che hanno, salvo dimostrazione contraria, una finalità di allenamento aerobico. A che ti serve una base aerobica così estesa? Non fai endurance.

Lo stesso quesito lo posi a schiere di tecnici locali del judo quando imponevano mezz'ore di corsa ai loro atleti. Per avere la massima prestazione in 5 minuti io devo allenare il mio corpo a sforzi ripetuti, di alta intensità, ma per periodi brevi.

Ed anche la supposta fase di riscaldamento, nello sport di alto livello, non prevede più la "corsetta" ma, generalmente, una dose massiccia di stretching e preparazione muscolare seguita da attività di allenamento cardiovascolare legato allo specifico sport.

Correre lungo abbasserà certamente il mio battito basale ma non avrà quasi nessun effetto sulla resistenza cardiaca a sforzi sub-massimali oltre soglia aerobica.

Quanti cavalieri hai visto fare allenamenti e preparazione monitorando il livello del lattato?

Quanti cavalli vengono gestiti con cicli di carico e scarico coerenti con un picco di forma programmato?

Poker, non voglio entrare molto nel dettaglio perché non si finisce più, ti sto solo cercando di dipingere uno scenario più professionale di affrontare il tema
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Giada88

Però, per affrontare il tema in relazione alla preparazione degli atleti (equini) olimpici, non dovremmo conoscere/sapere le tabelle di allenamento ed i parametri dei suddetti atleti?

Cioè, chi sa come/dove/quando/quanto Jung allena la Bioestetique Sam (più fisioterapisti, massoterapisti, osteopati etc) o come Skelton lavora sulla condizione di Big Star?!
Thoroughbred is not just a horse, it's an adventure.

rhox

Pubblicazioni veterinarie? Studi specifici? Libri?

Io gli unici che fanno prove di lattato seriamente che so sono gli eduristi in fase di test di gara.. ma quelle prove non sono fatte sui 160 km a velocità e terreni tipo gara, clima, ecc che simulano quanto affronterà. Di solito si fa il lattato in pista su una quantità di km di solito pari a metà della distanza.. è attendibile? Nell'ottica umana no
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

Nicola

Di alcuni conosco per averne letto e non c'è alcun programma coerente.

Aggiungo che non mi risulta che nessun professionista in equitazione conosca con precisione cosa si intende per fase di carico e scarico in un programma di allenamento.

Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Giada88

Se riesci a ritrovare il link dei programmi di allenamento (sempre che tu li abbia trovati sul web), riusciresti ad appiccicarlo qui per favore? Mi piacerebbe darci un'occhiata per curiosità mia, grazie.
Thoroughbred is not just a horse, it's an adventure.

PokerFace

scusa ma galoppo molto perchè i cavalli mica saltano e basta. lavorano un ora al giorno almeno di lavoro intenso. non centra il salto centra la loro forma fisica e la loro salute.

Nicola

Citazione da: PokerFace - Agosto 23, 2016, 02:22:22 PM
scusa ma galoppo molto perchè i cavalli mica saltano e basta. lavorano un ora al giorno almeno di lavoro intenso. non centra il salto centra la loro forma fisica e la loro salute.

Questo è il problema. Io sostengo che il tuo concetto di "salute" e di "forma fisica" è del tutto empirico e non legato al tipo di sforzo che imponi al cavallo.

Lavoro intenso? Cosa intendi?

Intenso significa solo "ottenere il massimo dal tipo di lavoro che si svolge", ed il lavoro può essere assai differenziato.

Anche perché temo che tu per "intenso" abbia sempre in testa il concetto di durata.

Intensissimi quando ero un atleta erano i 15 minuti di circuito di forza che facevo in fase di carico, con esercizi in sovraccarico submassimale al 70%, ed egualmente intensissimi erano i cicli da 12 minuti ripetuti 3 volte con riposo lungo che facevo come lavoro in scarico poche settimane prima delle competizioni importanti.

Diversi lavori a massima intensità per ottenere cose diverse.

Intenso non è un valore costante, ma strettamente legato a:
- fase del ciclo di preparazione (carico scarico, fasi di richiamo)
- obiettivo specifico (sto allenando cosa? forza esplosiva, forza veloce, resistenza alla forza, recupero lattacido, velocità pura resistenza alla velocità.......)
- Parametro di partenza

Riconosco che in equitazione il tema sia complesso ma sono anche certo che il problema non è mai affrontato in maniera scientifica.

Non ultimo c'è il problema della "misurazione" della performance.

Io facevo (come ogni atleta al mondo) tonnellate di test per monitorare:
- prestazioni assolute
- delta prestazionali stagionali (se senti i nuotatori parlare gli sentirai dire "questo tempo, che è sotto il mio migliore di tot, visto nel momento attuale della preparazione è invece positivo....")
- test biometrici e clinici
- test psicoattitudinali

E poi tu galoppi molto, ma la domanda è: hai dei dati che chiariscano quale andatura è più utile a sviluppare quale capacità condizionale (tra forza,resistenza e velocità)?

Tu hai un'idea di "salute" e "forma fisica" tipica di un soggetto sedentario. Se il soggetto fa attività fisica sarà certamente più in salute di uno che non usa che il telecomando.

Ma qui si parla di atleti. Galoppare non ha alcun significato se non si chiarisce:
- Per quale fine
- Per quanto tempo
- a quale intensità misurabile
- per sviluppare quale prestazione
   
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Falsum saepe vero suavius est

Nicola

Mi pare anche che si faccia un sacco di confusione sul tema della sequenza nelle sessioni di allenamento.

Tradizionalmente si tratta di:
- riscaldamento
- fase intensa
- defaticamento

E, posto che questo paradigma è obsoleto da 30 anni per un atleta professionista, anche tenendoli idealmente validi, di tratta di fasi che possono contenere mondi interi, anche perché di tipologie di allenamento ce ne sono almeno due grandi gruppi:
- preparazione atletica
- allenamento tecnico

Un atleta medio fa entrambe le cose, separatamente ben distinte.
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

raffaele de martinis

#42
Qualche tempo fa ebbi un interessantissimo incontro con una vet. che ha lavorato a lungo all'estero in strutture di alto livello, ebbene, quei lalli d'elite sono seguiti costantemente da una squadra di specialisti che vanno - oltre a quelli di routine - dal nutrizionista all'osteopata al miologo che seguono costantemente quei lalli che valgono centinaia di migliaia se non miglioni di euri, dunque, penso che abbiano programmi di carichi di labor ben precisi.

Le chiesi: ma come rientrano da queste enormi spese specialmente coi castroni?

Mi rispose che sono investimenti, oltre i premi che sono cospiqui, ci sono gli sponsor e il ritorno di immagine della struttura che vende - a caro prezzo - i suoi scarti a noi povere (povere si fa per dire) ragasse di provincia.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

PokerFace

no io rifiuto il tuo modo di pensare.

i cavalli non li puoi allenare come umani perchè semplicemente non sono umani e questo, a livello motivazionale e di comprensione cambia tutto.

lo stesso dicasi per la medicina.  io umano affetto da nanismo posso capire che il medico mi spezza le ossa per farmele allungare (detto un pò brutalmente) di qualche cm, e comprendo che questo dolore ha un fine benefico.
il cavallo sente solo dolore, non può capire perchè o distinguere perchè.

lo stesso per quanto riguarda la fatica e l'impegno e il lavoro.


Nicola

Legittimo rifiuto ma meglio sarebbe se fosse un rifiuto consapevole e compiuto a partire dalla conoscenza chiara di ciò che si sceglie o non si sceglie.

A Raffaele replico che la sua deduzione non è affatto scontata. La teoria dell'allenamento non trova pubblicazione alcuna in ambito equestre,  mentre in tema veterinario osteopatico e compagnia bella ci sono un sacco di pagine pubblicate
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

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