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frustino, speroni o schiamazzi?

Aperto da segreto, Ottobre 17, 2016, 07:52:05 PM

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Miky Estancia

Citazione da: segreto - Ottobre 21, 2016, 06:38:15 PM
Ottimo commento il tuo, a mio parere, Miki, ma ci sono due ostacoli che impediscono di aprire gli orizzonti a molti, pur volenterosi: il primo è la sudditanza nei confronti della figura di un quasi sempre presente istruttore e il secondo è la difficile reperibilità di informazioni valide ed alternative. A chi chiede l'allievo di un maneggio? Al suo istruttore: è il proverbiale cane che non si morde la coda solo perché non riesce a raggiungerla.
Tu hai un'immensa esperienza di sperimentazione, ma quali margini di sperimentazione ha un normale "cliente"?

Segreto

Ottima osservazione Segreto e hai perfettamente ragione, certi ambienti  sono così  chiusi che è difficile uscirne.

Difficile ma non impossibile.
Anche io da giovane ho vissuto quel che descrivi....ma, forte del fatto che mi guadagnavo uno stipendio, mi sono voluta affrancare dalla sudditanza e ho cominciato a fare di testa mia, ficcando il naso nell'ambiente monta western, monta spagnola, ecc.
Ero alla ricerca di qualcosa che non sapevo ancora cosa fosse e non trovavo ls giusta soddisfazione nelle discipline che mi proponevano, tantomeno negli ambienti ad esse collegati.
E allora non c'erano tutte le informazioni  e la facilità  di reperirle come oggi.
Oggi c'è una grande offerta e la possibilità di fare vacane e stages all'estero, che servono moltissimo  per .... aprire gli occhietti belli  :pollicesu:

Il problema è  anche la paura. Paura di buttarsi, di provare cose nuove, di rischiare, di andare alla cieca senza la supervisione comoda e rassicurante dell'istruttore, che ti dice lui che fare, cosa pensare, ecc, togliendoti di dosso un bel pò di responsabilità.

Un altro problema è il saper ascoltare. Ascoltare se stessi, per prendere quelle decisioni che ti fanno star bene, che non sempre sono quelle che prenderebbe la massa. Ascoltare ilproprio cavallo, per il quale, non sempre siamo la cosa migliore che poteva capitargli  :firuu:
Ascoltare chi parla controcorrente e offre altri punti di vista e approcci. ..il diverso a molti fa ancora paura e la paura genera sudditanza.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Melis

Citazione da: segreto - Ottobre 21, 2016, 08:44:57 PM
Sì, ma Melis ha, mi par di capire, un lavoro creativo e autonomo e quando ci dice cosa bisognerebbe fare per fare esperienza non tiene conto di realtà dove monti dopo una giornata di lavoro ripetitivo e stressante, di realtà che non ti mettono a disposizione tempo per viaggiare, di realtà dove, per vivere, devi occupare il novanta per cento del tuo tempo in cose che, ti piaccia o no, devi fare per forza.
[...]
L'equitazione è una vocazione senza convento. Va praticata dove e come si può.

Vero, Segreto, ho un lavoro creativo e sono una libera professionista, ragion per cui lavoro talvolte 12 ore al giorno e guadagno la metà di un impiegato normale.

Partiamo dal presupposto che l'equitazione dev'essere un PIACERE e non è mica il medico che te lo prescrive. Non c'è scritto da nessuna parte che devi farlo per forza.
Poi, ognuno è anche libero di rimanere "ignorante" (nel senso buono del termine) e dire "a me interessa sfogarmi quelle due ora dopo l'ufficio e mi diverto e va bene così". Lo trovo coerente.
MA nel momento in cui inizi ad aver fame, i modi per far scoperte ed esperienze ci sono.
Viaggiare non significa prendersi un anno di aspettativa e andare a lavorare chissà dove in mezzo ai cavalli. Basta un finesettimana fuori porta. L'estate, il natale, pasqua, i ponti. Gli stage con gente con le palle che viene in Italia sono accessibili a tutti. Anche solo per andare a fare l'auditore.
Melis Yalvac Equine Photography - www.melisyalvac.com

Miky Estancia

Citazione da: Melis - Ottobre 22, 2016, 09:08:42 PM

MA nel momento in cui inizi ad aver fame, i modi per far scoperte ed esperienze ci sono.
Viaggiare non significa prendersi un anno di aspettativa e andare a lavorare chissà dove in mezzo ai cavalli. Basta un finesettimana fuori porta. L'estate, il natale, pasqua, i ponti. Gli stage con gente con le palle che viene in Italia sono accessibili a tutti. Anche solo per andare a fare l'auditore.

Vero Melis!

Anni fa, io e Tony, per circa un anno, ogni 15/20 giorni facevamo la valigia x spararci in Francia a fare stage da questo o da quell'altro artista, per vedere le loro fiere, i loro spettacoli, visitare i loro allevamenti, prendere contatti per i prossimi stages,  ecc.
Fu un periodo bellissimo, non vedevamo l'ora di partire e poi di ritornare a casa x mettere in pratica quanto appreso.
Certo, per noi il, cavallo è lavoro, ma anche piacere, ed è  proprio bello tornare a casa e vedere che quel che hai imparato, funziona e ti semplifica il lavoro e rende i risultati  migliori.
Adesso le cose si sono invertite: siamo noi che riceviamo in stage le persone...ed è  bello condividere quello che abbiamo imparato negli anni e...imparare qualcosa da ogni persona che viene a  lavorare con noi....ad ogni fine stages, mi viene in mente quello che mi diceva JF Pignon: siamo tutti qui per aiutarci gli uni con gli altri.  :occasion14:
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

sissy

io credo che in equitazione non si possa inventar niente.

il cavallo si muove in un determinato modo,secondo leggi fisiche su cui si basa la fisiologia e quando si monta sopra la sua groppa cambiamo i suoi equilibri. Dal nostro modo di "accordarci" con i suoi movimenti ,comprendendone il meccanismo, scaturisce una "equitazione corretta",cioè quella in cui i due baricentri coincidono (quello del cavallo e del cavaliere),solo così potremmo recargli meno danno e stabilire un rapporto fisico (e mentale con lui).

Per arrivare a questo non basta solo comprendere,ma far si che il nostro corpo riesca a muoversi all'unisono,a tutte le andature e in tutti i movimenti con il cavallo.

Tutto ciò che devia da questa sistuazione ottimale,non è corretto. (facile a dirsi,ma difficile a farsi!)


i mezzi e i modi per arrivarci possono essere diversi,ma il percorso da fare è questo.
Prendendo l'esempio delle partenze al galoppo (parlo ovviamente di cavallo montato e non  attaccato,in cui la situazione è ben diversa),posso chiederla in vari modi, vuoi con la voce,vuoi con la frusta, vuoi con l'assetto,ma questa sarà corretta quando il coro del cavaliere si posiziona in armonia con quello del cavallo "mimando" o meglio seguendo il suo movimento.


Volevo dire un'altra cosa sulla partenza al galoppo, se sei in passeggiata puoi chiederla anche con la voce, ma se sei in rettangolo la voce (eventualmente usata) non è sufficiente, devi far si che il cavallo parta al galoppo "giusto" e questo lo ottieni con le gambe e l'assetto.




Idunas-Sanni

A parte che siamo oramai off topic ma concordo con Melis.

Citazionei mezzi e i modi per arrivarci possono essere diversi,ma il percorso da fare è questo.
La vedo come te, la biomeccanica del cavallo non cambia a seconda della monta e del metodo di addestramento che si usa. Dunque la meta dovrebbe essere uguale per tutti e possono cambiare i modi.

CitazioneVolevo dire un'altra cosa sulla partenza al galoppo, se sei in passeggiata puoi chiederla anche con la voce, ma se sei in rettangolo la voce (eventualmente usata) non è sufficiente, devi far si che il cavallo parta al galoppo "giusto" e questo lo ottieni con le gambe e l'assetto.
A mio avviso qua ti contraddici. Prima non fai questa differenza.
E non sono nemmeno d'accordo. Puoi benissimo usare la voce anche in un rettangolo e fare sì che il cavallo parta alla mano giusta tutto senza gambe. L'unica premessa è che non lo disturbi con il tuo assetto, per cui l'assetto come aiuto c'è, ma delle gambe potresti fare a meno se l'addestramento è basato sulla voce.
Perché quando si lavora da terra non hai le gambe per far capire al cavallo cosa fare, ma lo puoi addestrare fino alle arie alte senza mai montare in sella ( e una volta era normale insegnare al cavallo prima da terra e poi sotto il cavaliere), per cui la partenza corretta al galoppo è una piccolezza, un esercizio estremamente basilare.
Il cavallo è il tuo specchio. Non ti adula mai. Rispecchia il tuo temperamento. E rispecchia anche i tuoi cambiamenti di umore. Non ti arrabbiare mai con il tuo cavallo, potresti pure arrabbiarti con il tuo specchio. (Rudolf G. Binding)

segreto

Citazione da: sissy - Ottobre 23, 2016, 01:57:52 PM
... io credo che in equitazione non si possa inventar niente...and so on

Mamma mia che rigidità*. Il giorno che NON si potrà inventare nulla in un qualunque campo sarà il giorno del secondo funerale per Darwin.
Culture e téchne sono fattori fisici come gli occhi azzurri: credo che aumentando l'irradiazione solare anche quelli, tempo qualche generazione, diventino scuri.

Segreto

*Ci servono davvero i dogmi, le verità indiscutibili, le etichette inamovibili? Millenovecentosessantotto, Milano, tra tanti slogan, uno (saranno stati studenti del conservatorio?): "Abbasso la Norma, viva la Traviata!".

Miky Estancia

Citazione da: Idunas-Sanni - Ottobre 26, 2016, 12:18:36 PM

A mio avviso qua ti contraddici. Prima non fai questa differenza.
E non sono nemmeno d'accordo. Puoi benissimo usare la voce anche in un rettangolo e fare sì che il cavallo parta alla mano giusta tutto senza gambe. L'unica premessa è che non lo disturbi con il tuo assetto, per cui l'assetto come aiuto c'è, ma delle gambe potresti fare a meno se l'addestramento è basato sulla voce.
Perché quando si lavora da terra non hai le gambe per far capire al cavallo cosa fare, ma lo puoi addestrare fino alle arie alte senza mai montare in sella ( e una volta era normale insegnare al cavallo prima da terra e poi sotto il cavaliere), per cui la partenza corretta al galoppo è una piccolezza, un esercizio estremamente basilare.

Idunas-Sanni. ..ti lovvo  :love4:
Volevo inizialmente rispondere, poi ho lasciato perdere, memore dell'inutilità della cosa, appresa in altri lidi...azzurrognoli...poi leggo il tuo post e...io felice...non sono l'unica a parlare e conoscere di certe cose  :occasion14: meno male  :happy_birthday-736:
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Idunas-Sanni

 ;D A volte siamo pure d'accordo. È quello il bello nelle discussioni, noi due di sicuro non concordiamo sempre in tutto, a volte sosteniamo pure l'opposto ma si accetta le esperienze dell'altra e si trova anche sempre dei argomenti su cui la pensiamo uguale.
Il cavallo è il tuo specchio. Non ti adula mai. Rispecchia il tuo temperamento. E rispecchia anche i tuoi cambiamenti di umore. Non ti arrabbiare mai con il tuo cavallo, potresti pure arrabbiarti con il tuo specchio. (Rudolf G. Binding)

sissy

Probabilmente non ci capiamo e non mi sono contraddetta.

Riparto da una cosa fondamentale "usare le gambe" non significa "tallonare,speronare",ma usare la muscolatura,il peso,la disposzione di questi arti che in equitazione partono dalla muscolatura lombare fino alla punta dei piedi.

Posso chiedere al cavallo di galoppare in ogni modo,se lo addestro precedentemente, anche strizzandogli l'orecchio,ma se non dispongo il mio corpo nella maniera più consona,lo intralcio!

se sono in rettangolo e voglio galoppare (galoppo "giusto" o "rovescio") disporrò il mio corpo,i miei aiuti in modo tale che il cavallo sia,appunto aiutato a farlo.
La voce può anche essere un aiuto,una convenzione,ma non sarà mai efficace quanto il disporsi "con il cavallo" in questo suo movimento.

é un gioco di equilibrio,di coincidenza dei baricentri,come due persone che danzano insieme,nulla più.
Infatti nel dressage è vietato l'uso della voce,per dimostrare che chi monta sappia usare il proprio corpo (assetto)!


Differente è il disocrso del cavallo alla corda,non è montato,nessun peso gli grava sulla schiena e disturba il suo equilibrio!!


Altra cosa, non sono rigida, è vero che in equitazione non c'è nulla da inventare,il cavallo è costruito così e si muove così,la sua meccanica è quella  (come la nostra!),caso mai si tratta di scoprire cose cui non abbiamo dato attenzione.


Luna di Primavera

Citazione da: sissy - Ottobre 27, 2016, 05:35:48 PM
Riparto da una cosa fondamentale "usare le gambe" non significa "tallonare,speronare",ma usare la muscolatura,il peso,la disposzione di questi arti che in equitazione partono dalla muscolatura lombare fino alla punta dei piedi.

non ti dò torto sissy, però allora come dovrebbero fare gli atleti paralimpici, che le gambe magari non ce le hanno, o non le possono usare?
eppure montano meglio di noi.


I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

Luna di Primavera

I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

sissy

questa questione è balzata fuori altre volte,usano la frusta, e poi la "gamba equestre" parte dalla regione lombare.


Luna di Primavera

beh Stinna non ha frusta e manco i lombi pora stella  :firuu:
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

sissy

Luna,guarda bene!!

addirittura nella fotogramma di inizio ne ha due!
A parte questo i lombi ce li ha

sissy

io non sono una brava amazzone,posto questo video al trotto , al rallentatore solo per mostrare cosa intendo io per "usare la gamba".

non "stamburo" con le gambe, lo seguo,non lo abbandono,cerco di mettermi con luihttps://youtu.be/3qf7n8i9fEc