• Welcome to Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli..

frustino, speroni o schiamazzi?

Aperto da segreto, Ottobre 17, 2016, 07:52:05 PM

« precedente - successivo »

Miky Estancia

Io per lavoro (sia attaccato che x le lezioni di monta) ho bisogno di avere cavalli ben preparati che siano affidabili, facilmente controllabili e sappiano fare un po' di tutto.
In sella non ho problemi a dare gli aiuti convenzionali, ma sono diventata pigra...e quindi preferisco usare i comandi vocali e usare mani e gambe il meno possibile, tanto esegue bene ugualmente e anzi, trovo che risponde meglio   :pollicesu:
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

milla

Grazie della spiegazione Miky, molto esauriente.
Sono felice della tua interpretazione del comportamento della mia cavalla  :pollicesu:

sissy

sono d'accordo con Luna.

faccio un esempio pratico.
I passi indietro

da terra il mio cavallo li fa al suono di "indietro", da montato li fa perchè io glielo  chiedo con i segnali del mio corpo "mettendomi insieme a lui".
Se lo chiedessi con la voce soltanto,rimanendo ferma come una statuina forse li farebbe,ma faticherebbe perchè dovrebbe "trascinare" nel movimento un peso morto che gli sta sopra la schiena,invece di  formare un "insieme" con un corpo che collabora con lui,fondendosi quasi in una figura unica,armoniosa.


Lo stesso vale per tutto il resto,in particolare nelle figure su più piste.

E'per questo che nel dressage non è ammesso, non sarebbe un "bel lavoro", non ci sarebbe un binomio,ma un "peso" che viene trasportato...ammesso che potessero essere fatte tutte le figure con le varie "sfumature" delle andature.


alex

Mi avventuro in un terreno che conosco poco, l'Equitazione, restando comunque saldo sulle cose banali che faccio. Mi pare che ci sia una piccola, quasi inavvertibile differenza nell'uso dell'assetto, fermo restando che la sua dinamica deve essere accordata con quella del cavallo in modo armonioso. Uno "stile" prevede che la dinamica dell'assetto segua il movimento del cavallo, creandogli il minimo disturbo. Un secondo stile prevede invece che l'assetto "indirizzi continuamente" il movimento del cavallo, sempre creandogli il minimo disturbo.

Francamente mi piacerebbe imparare bene il primo stile, mentre il secondo mi piace molto di meno; i fautori del secondo stile ricercano il continuo controllo del cavallo, come avviene nel dressage e nell'alta scuola; non metto in dubbio che sia affascinante, ma il mio scopo sarebbe di ottenere che il cavallo quasi si dimentichi di avermi sulla schiena.... pur facendo quello che io desidero. 
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

sissy

non credo (almeno per quanto riguarda le mie esperienze dirette ed indirette) che ci siano due scuole di pensiero nell'equitazione (parlo di equitazione classica),ma solo una,cioè che il "cavallo e cavaliere devono fondersi in un movimento unico".

Per arrivare a questo ci deve essere un addestramento certosino, nel senso che il cavallo deve arrivare a comprendere e ad accettare le richieste del cavaliere fatte con aiuti minimi ed il cavaliere deve arrivare a saper spiegare ed ottenere le giuste reazioni del cavallo con aiuti minimi.


All'apice dell'addestramento si otterrà il cavallo che sembra fare le cose senza richieste,perchè queste saranno talmente impercettibili da sembrare inesistenti,ma ci saranno lo stesso,pena la fatica del cavallo nel trascinarsi dietro un corpo inerte!


faccio un esempio banalissimo, il circolo al trotto

L'equitazione classica ovvero il dressage ,indicano questo tipo di aiuti:

gamba interna alla cinghia, gamba esterna leggermente indietro,anca interna avanti,spalla interna indietro (il tutto relativo al diametro del circolo)

Regolo poi le mie richieste in base alla risposta del cavallo, se perde impulso lo aumento con l'assetto e gamba (la richiesta della gamba mi serve per chiedere un aumento dell'impegno del posteriore e non parlo di sgambata), se tende a stringere il circolo lo alalrgo con la richiesta della gamba interna,se tende a sbandare con il posteriore lo correggo con maggiore contenzione della gamba esterna ecc...

se il cavallo rimane sul circolo da sè,all'andatura richiesta non faccio niente dinuovo,ma non lo abbandono soprattutto con le gambe! sarebbe pretendere che lui facesse una figura senza che io mi mettessi con lui.


Ci sono delle riprese (introdotte anche da poco in Italia) in cu isul circolo  viene richiesto di "mollare" la redine interna per un tratto,proprio per vedere se il cavallo rimane correttamente in equilibrio,proprio per l'impostazione ed l sostegno dato dall'assetto .

Non si tratta di rompergli le scatole con richieste continue,ma se io chiedo e lui esegue correttamente mi fermo nella richiesta,ma "rimango con lui" assecondando la posizione,se e quando avverto che serve un aiuto in più ,anche minimo lo faccio.

alex

Tieni conto che un circolo in rettangolo è, per il cavallo, una specie di assurdità senza senso (magari ci si abitua, ma quello è).

Procedere dritto lungo un sentiero è cosa assolutamente diversa; è una cosa "sensata". In questo caso la necessità di correzione è occasionale. L'assetto segue il cavallo, si fonde con il suo movimento ma proprio allo scopo di eliminare ogni segnale e ogni "scomodità".

Stiamo dicendo una cosa molto simile; tuttavia in diverse circostanze il numero di "aiuti invisibili" è molto alto, fino ad arrivare a quella che per me è un'aberrazione, l'idea che un minimo aiuto vada dato quasi ad ogni passo; in altre circostanze il numero di "aiuti invisibili" può rarefarsi moltissimo, il cavallo procede effettivamente in "self carrying", non è un'illusione ottica.

La differenza fra un assetto dinamico che si fonde con il movimento che il cavallo fa spontaneamente, e un assetto dinamico che guida quasi continuamente il movimento del cavallo, è insignificante quando il cavaliere è bravo, eppure esiste; forse non è tanto questione di intensità, ma di "fase", ossia di tempistica rispetto al movimento del cavallo.

Sono cose che possono essere sperimentate sia mentre si eseguono  figure complesse, che mentre si esegue la più banale e naturale delle andature; naturalmente io le esploro nel secondo modo.   :icon_rolleyes:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Zarathustra

#201
Non so, la querelle mi sembra fuori luogo.
Da quello che ho visto fino ad oggi, tutti usano la voce per addestrare i cavalli, indipendentemente dalla disciplina che poi andranno a fare.
Parlo quanto meno della fase iniziale dell'addestramento.
La voce poi serve da "raccordo" con gli aiuti tattili, si insegna al cavallo cosa significa "trotto", dopo di che, una volta arrivati alla sella, si unisce la parola con le gambe pari. Quando il comando è appreso, si toglie la voce (salvo rimetterla se servirà domani).
Penso che gli aiuti siano di tipo "innato" (la frusta ad es. manda avanti a prescindere anche un puledro sdomo), e di tipo "appreso". In teoria potrei insegnare al cavallo a partire al galoppo schioccando le dita, basta associare un comando conosciuto a quello nuovo.

Le vere ragioni per la quali non si usa la voce - o la si usa meno - in certe discipline - divieti a parte, sta in primo luogo nella "modulazione" dell'aiuto, come ha già ricordato qualcuno prima.
Una pressione delle gambe "insiste" finchè non la tolgo, ed è modulabile sia nel punto di applicazione, sia nell'uso di uno o di entrambi gli arti, sia nell'energia. Essendo "insistente", può quindi anche essere tolta, ottenendo il c.d. rilascio. Con la voce tutto ciò potrebbe essere ottenuto "gorgheggiando" in continuazione e variando tono e volume (esagero per spiegare).
Inoltre gli aiuti si coordinano in un insieme complesso.....gambe, mani, peso, e le combinazioni sono molto più numerose e complesse di quanto sarebbe ottenibile solo con i suoni, al punto di diventare un vero e proprio linguaggio. Purtroppo a volte capita che diventino una caciara, ma questa è cosa mal fatta......

Last but not least, certi aiuti sono "sinergici" al binomio, sembrano cioè essere fatti apposta (e lo sono) per facilitare l'armonia del binomio.....se apro un galoppo, ad esempio, porto il busto in avanti e stringo le gambe aprendo le dita, e ciò mette il mio corpo in assetto dinamicamente corretto per l'avanzamento. Se usassi solo la voce, supponendo che il cavallo sappia ed esegua, dovrei COMUNQUE mettere il mio assetto in quello del movimento, tanto vale unire causa ed effetto in un'unica azione.
Il corpo cilindrico del cavallo e i nostri due arti inferiori sembrano essere fatti apposta uno per l'altro, sia per l'equilibrio che per il contatto. Se fossimo fatti diversamente probabilmente useremmo altro.

Per Alex.....in equitazione rendiamo "sensate" le assurdità che chiediamo. Il giochino è tutto qui, il cavallo, da ottimo esecutore quale è, non confronta e non giudica, si adatta. Se monti un cavallo allenato sul SO, noterai che al galoppo ogni volta che gli sembri tu lo indirizzi su un ostacolo, tendenzialmente ti "proporrà"/chiederà se lo debba attaccare, analogamente un dresseur reagirà ad ogni movimento del tuo corpo con uno suo che gli sembrerà più coerente.....per questi due cavalli quelle cose sono sensatissime, se si esagera persino più del sentiero in campagna (eccesso di rettangolo, si chiama..... :icon_rolleyes:)

alex

Mi spiace, non riesco a spiegarmi, ci riprovo con l'esempio della partenza al galoppo.

Cambia molto, ma è questione di attimi, se la variazione dell'assetto è contemporanea all'ordine dato a voce, oppure se avviene leggermente più tardi, e si adatta alla risposta motoria che il cavallo sta già dando. Nel primo caso si tratta di un aiuto combinato voce-assetto, nel secondo caso l'azione dell'assetto non è un "aiuto di richiesta", al massimo è un "aiuto di conferma": Ok cavallo, proprio questo ti chiedevo, avanti così.

Questi "aiuti di conferma" possono (e devono) essere continui, e lo sono, ed anzi la loro improvvisa cessazione è un forte segnale. Avviene anche nel nostro movimento, nel continuo scambio di informazioni fra corpo e cervello. Se camminate in piano su una superficie liscia e dura, non badate alla massa di informazioni sensoriali "di ritorno", sono tutte "neutre" e date per scontate; ma se la superficie ha una minima depressione, anche uno o due centimetri, che non vi aspettate, il "segnale anomalo" di ritorno vi risveglia d'improvviso, lo "sentite" eccome! Se poi state scendendo dei gradini, e ve ne aspettate uno in più o  uno in meno, la sensazione è quasi uno shock....

Penso spesso, per analogia, al meccanismo molto complesso del nostro movimento, fra cervello e periferia, e al loro continuo e fitto "dialogo", mi pare un buon modello per il rapporto fra cavaliere e cavallo.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

sissy

Non vedo perché dovrei dare due tipi di aiuto.
Se chiedo la partenza al galoppo,porto la gamba esterna leggermente indietro e l'anca interna leggermente avanti,al massimo posso "toccare"con la gamba esterna il costato e il cavallo parte..già  il fatto di spostare attivamente l'anca interna induce la partenza al galoppo nel mio cavallo.

Non vedo perché  dovrei usare la voce.

Inoltre la voce e basta non indurrebbe la partenza sul piede voluto,dovrei per forza "specificarlo"con l'assetto,soprattutto se voglio partire al galoppo rovescio.

Non saprei che farmene della voce,é  come se camminando dovessi dirmi "cammina"!

Il


segreto

Citazione da: Zarathustra - Novembre 05, 2016, 10:27:40 AM
Se monti un cavallo allenato sul SO, noterai che al galoppo ogni volta che gli sembri tu lo indirizzi su un ostacolo, tendenzialmente ti "proporrà"/chiederà se lo debba attaccare...

@Zarathustra: Ho sperimentato questa tua esperienza su un lavoro di mezzofondo e la cito in altro topic (pendolo viscerale).
E' vero: se stanno lavorando concentrati chiedono conferma.
Segreto

maya

Sono partiti i super Pipponi....😂😂😂 :firuu:

Miky Estancia

Citazione da: milla - Novembre 04, 2016, 04:46:50 PM
Grazie della spiegazione Miky, molto esauriente.
Sono felice della tua interpretazione del comportamento della mia cavalla  :pollicesu:
Non c'è di che Milla, è un piacere! E sono molto contenta per te e la tua cavalla  :occasion14:
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Miky Estancia

Citazione da: sissy - Novembre 05, 2016, 03:09:06 PM
Non vedo perché dovrei dare due tipi di aiuto.

Non vedo perché  dovrei usare la voce.

Non saprei che farmene della voce,é  come se camminando dovessi dirmi "cammina"!

Il

Tranquilla sissy, non è necessario che tu capisca le abitudini o le necessità altrui, non è neanche necessario che tu cambi le tue di abitudini: continua così che vai bene  :ciao:
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

sissy

No,no Miky,mi interessa!!

Faccio una domanda se chiedi il galoppo rovescio a mano destra come fai?

milla

Come si insegna a partire al galoppo "giusto" ad un segnale convenzionale es. hop è sicuramente possibile insegnare al cavallo a partire al galoppo rovescio ad un diverso segnale es. bip e anche a fare i cambi di galoppo suppongo, basta solo che ci sia un addestratore in gamba che conosce il suo lavoro.
Micky ho detto una minchiata?